Coronavirus- Pagina 120

Treni e aerei tagliati per il crollo dei passeggeri

All’aeroporto di Caselle tagli drastici ai voli da parte di numerose compagnie aeree come British, Wizz e altre. Il calo dei passeggeri supera il 20 per cento

Anche i collegamenti ad alta velocità Frecciarossa sulla Torino-Milano, subiscono un drastico taglio dell’offerta: su 58 treni alta velocità di Trenitalia,  sono 8 i convogli tagliati   tra Torino-Milano e Roma, metà all’andata e metà al ritorno, da lunedì  a sabato e 10 la domenica. Tagliato anche un treno av di Italo. L’emergenza coronavirus, con la chiusura delle scuole, l’annullamento di eventi e convegni e il calo dei turisti rischia di mettere in ginocchio anche le ferrovie.

L’era del cialtrone bianco

PAROLE ROSSE  di Roberto Placido / La bella canzone del maestro Franco Battiato mi ha fornito l’ispirazione per il titolo di Parole Rosse di questa settimana relativa al periodo che stiamo vivendo a causa dell’epidemia del Coronavirus o Covid19 che dir si voglia. Stiamo assistendo, in una situazione di vera emergenza, ad alcuni comportamenti, da parte di chi ha la responsabilità ai vari livelli e nei vari settori chiamati a gestire il problema, che non avremmo voluto vedere, leggere o sentire.

In una “hit parade” al contrario oppure in testa ad una “schif parade”. Al primo posto, incontrastato, troviamo il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana con quell’incredibile video dove maldestramente cerca di infilarsi una mascherina medica. Mi sono chiesto cosa hanno fatto di male i lombardi, oltre a votarlo, per subire una scena del genere?! Video che ha fatto il giro del mondo, di tutte le principali televisioni, giornali e siti. Un danno miliardario incalcolabile all’economia della Lombardia e dell’Italia.

Ha incominciato a prendere plasticamente forma l’inadeguatezza della classe politica italiana. Bisogna considerare che l’avvocato Attilio Fontana si trova alla guida della regione economicamente e finanziariamente più forte d’Europa con una percentuale di PIL (prodotto interno lordo) più grande di diversi stati europei. Gli ha fatto subito eco, in un ideale pareggio destra-sinistra, Luca Ceriscioli, insegnante, Presidente della Regione Marche che incurante delle decisioni del governo e delle indicazioni e nonostante la fase iniziale e la distanza dai principali focolai dell’epidemia, tutti nel nord Italia, chiudeva le scuole marchigiane. E’ evidente che l’essere un’insegnante diventa un’aggravante ed ha pesato, sciaguratamente di più, la prossima scadenza elettorale. Nell’olimpo di questa infame classifica un posto lo prende anche il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, ex ministro dell’agricoltura e considerato uno dei più capaci amministratori leghisti, immaginate gli altri, con le dichiarazioni sui cinesi che non si lavano e mangiano i topi e sul nostro “primato” nell’igiene della persona. Sarà stato per quello che i nostri cugini francesi, ai quali spesso facciamo notare la mancanza dai loro bagni domestici di uno degli accessori atti all’igiene personale, hanno risposto con quel vergognoso servizio televisivo di Canal+ sulla pizza corona con “bieco” pizzaiolo che prima di infornarla aggiunge un catarrotico sputo. Le dichiarazioni di Zaia hanno creato frizioni con la Cina e altri danni economici incredibili in una situazione sempre più difficile in un paese fermo e, oramai, in recessione. A poco sono servite le successive scuse. Come si dice dalle sue parti “peggio il tacon del buso” (il taccone peggio del buco). Zaia avrà avuto un rigurgito di campanilismo in ossequio ad uno dei detti più conosciuti di una delle più importanti città venete, Vicenza, ed ai suoi cittadini definiti “magna gatti”. Qui si affonda nella leggenda, fine ‘600, con la città colpita dalla peste portata dai topi e Venezia che manda in soccorso un esercito di topi. Debellata la peste per risolvere il problema della sovra popolazione felina, si dice, che li mangiarono e da questo il detto. Ma tornando al problema Coronavirus, è evidente la frammentazione delle istituzioni, con troppe competenze tra i vari livelli ed un’assenza di una catena di comando chiara.

 

Un comportamento del governo, bulimico nelle dichiarazioni ed esternazioni, a zig zag passando da un rigore di facciata, all’inizio della vicenda, con la chiusura dei voli diretti dalla Cina, quando la maggior parte arrivavano, con voli con scalo intermedio, invece della quarantena. Quarantena che, perfida rivincita, impone oggi la Cina a tutti gli arrivi dall’Italia. Con una Protezione Civile debole e tentennante. Per non parlare della telenovela partite di calcio della serie A, a porte chiuse, aperte, a metà, e non per la serie B-C-D ecc. Andate a vedere un video di una partita interna del Benevento, attuale capoclassifica della serie B, per capire la densità di presenza di tifosi. Piccola parentesi calcistica, un sistema che vale il 2% del nostro PIL non può essere lasciato in mano a, quando va bene, dei dilettanti. Poi la vicenda scuole e tutto il resto. Prepariamoci ad affrontare il picco di contagiati-malati-decessi, come dicono gli esperti, che se smettessero di litigare, in qualche caso, sarebbe meglio. Speriamo che trovino quanto prima, un anno? il vaccino e proviamo a mantenere la calma, rispettare le minime regole di igiene e di una prudente socialità. Gli esempi sarebbero, purtroppo, talmente tanti che bisognerebbe fare alcune puntate ed è meglio che mi fermi qui. Alcune riflessioni finali, molti hanno scoperto l’importanza della sanità pubblica e lo straordinario livello di chi ci lavora. La scarsità, dopo decenni di tagli dissennati sia da parte di giunte e governi di destra che di sinistra, dei posti letto negli ospedali ed in particolare quelli di terapia intensiva. La scarsità di adeguati fondi alla Ricerca e di tanti, troppi, ricercatori quarantenni da sempre precari. La scomparsa dei “NO VAX”, non se ne trova uno nemmeno a pagarlo. Ma su tutto, fino ad ora, ha stupito positivamente la compostezza, della stragrande maggioranza degli italiani, nell’affrontare serenamente, con compostezza, questa straordinaria emergenza. A parte la fantasia, che ha scatenato una circolazione di vignette e frasi esilaranti, che aiuta ad affrontare con un po’ di leggerezza una fase molto difficile, gli italiani si dimostrano, se mai ce ne fosso stato bisogno, molto meglio di chi li rappresenta.

Forti e indispensabili, anche nell’emergenza

Anche in un momento di emergenza, come quello che stiamo vivendo attualmente, il contributo delle donne è fondamentale: dagli ospedali alla ricerca, dalla sicurezza all’assistenza, senza contare l’insostituibile apporto per fronteggiare le esigenze famigliari e le fragilità sociali.

In occasione quindi del contesto speciale in cui quest’anno ricorre l’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna, le consigliere Alessandra BilettaMonica CanalisSarah DisabatoFrancesca FredianiLetizia Nicotra e Sara Zambaia e le assessore regionali Elena Chiorino e Vittoria Poggio su proposta dell’assessora al Welfare Chiara Caucino, hanno registrato un video messaggio per far sentire la loro vicinanza a tutte le donne.

A riflettere sul valore fondamentale delle donne, sulle conquiste compiute e sui traguardi ancora da raggiungere sono state anche alcune “testimonial”: professioniste, imprenditrici, donne attive nel sociale e appassionate della vita che nel raccontare la loro esperienza hanno lasciato un segno positivo. Con l’auspicio che – anche grazie all’esempio e all’azione di sensibilizzazione delle istituzioni – cresca sempre più la consapevolezza dell’importanza delle donne in ogni ambito del vivere civile.

Il video messaggio sarà disponibile a partire da sabato 7 marzo al seguente link http://www.cr.piemonte.it/web/comunicati-stampa/comunicati-stampa-2020/498-marzo-2020/9236-forti-e-indispensabili-anche-nell-emergenza

Tempi difficili. Non è facile vivere senza rinunciare a pensare

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Gli italiani sono persone, non sono la massa  acritica cinese. Certo l’emergenza sanitaria ha un’assoluta priorità rispetto a tutto. Primum vivere deinde philosofari dicevano i latini e non a caso sono state colpite le istituzioni culturali e non, ad esempio, le palestre. Le prime chiuse e le seconde aperte, non si sa bene perché 

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Prima bisogna vivere o anche solo sopravvivere! Questo aspetto e’ assolutamente prioritario. Ma ci sono segni anche preoccupanti di una democrazia declinante che dovrebbero preoccuparci. L’affluenza al voto è stata a Roma di  poco più del  17 per cento. Una percentuale irrisoria che in altri tempi  avrebbe consigliato al vincitore di rinunciare al seggio per la scarsa rappresentatività elettorale. La democrazia è  infatti partecipazione, ma oggi gli italiani scelgono la cautela e quindi non vanno a votare.
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Malgrado il rinvio del referendum, che il governo non voleva rinviare, temo che le percentuali di partecipazione al voto regionale in Veneto e Liguria possano anch’esse ridursi ulteriormente rispetto al passato recente, quando comunque i votanti  si erano già  abbastanza ridotti. Il fatto che le due Camere si siano date un calendario di apertura di un solo giorno di riunione settimanale, riservata ai casi urgenti, dà il segno di un’emergenza democrazia piuttosto vistosa. Ci sono qua e là segni di conformismo ,di autocensura e forse anche di censura. Mi riferisco alla satira che in Francia è giunta a svillaneggiare la pizza e l’Italia alle prese con l’epidemia, ma solo a quella. Sul  Coronavirus non si scherza, ma sotto altri punti di vista la satira non dovrebbe di per sé  avere  dei limiti. Eppure il buon gusto e la responsabilità personale di chi fa satira dovrebbero prevalere. Vecchie discussioni, già legate alla satira  latina da Lucilio ad Orazio, che ritornano come nel caso drammatico di Charlie Hebdo ormai dimenticato  Ma non è solo questione di satira. La responsabilità richiama ad un dovere molto strano in democrazia, quello di evitare i dissensi e le polemiche che sono  invece il sale della democrazia. L’emergenza può sospendere il diritto al dissenso? E’ una domanda sulla quale bisogna riflettere. La polemica astiosa, la battuta avvelenata dalla faziosità va  sicuramente bandita ,ma il ragionamento pacato di chi si sente titolare del proprio cervello  va rispettato, anzi va considerato importante.
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Certi discorsi volti a zittire  io si sentii durante il rapimento  e il delitto Moro. Per fortuna fu una stagione breve e il dibattito riprese. Certo l’esempio cinese di vietare, di imporre, di ordinare si fa strada di fronte ad un virus che uccide. L’esempio del medico  cinese che avrebbe voluto dare l’allarme, arrestato e morto drammaticamente, resta l’emblema tragico di un regime totalitario che ha sposato un liberismo economico senza regole, ma resta tiranno. In Cina le persone singole non contano,conta la massa  acritica e forse neanche quella rispetto ad una oligarchia onnipotente che governa con il bastone, senza neppure far intravvedere la carota. In Italia va salvata la vita delle persone che tali debbono rimanere, sempre secondo i principi irrinunciabili della Costituzione.
Senza drammatizzare, con senso di responsabilità e  con la dovuta deontologia professionale la libera stampa deve essere libera di scrivere liberamente . Il triplice riferimento alla libertà non è una ripetizione fortuita, ma è voluto e indica una strada da percorrere sempre e comunque.
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Bisogna essere disciplinati, seguire le indicazioni che ci vengono impartite, ma non bisogna mai rinunciare al proprio spirito critico. Arriverei persino a citare Voltaire che pur  tra grandi grandi contraddizioni personali  ha testimoniato il valore della tolleranza, senza la quale il libero pensiero non può essere esercitato. Il timore di morire non deve renderci barbari. L’ esempio cinese attuale  appare, ai nostri occhi di occidentali nutriti di storia, di cultura  e di libertà, storicamente “barbaro“ , malgrado una remota, grandissima civiltà  cinese, addirittura precedente alla nostra. Ma certo il Primum vivere…  resta pur sempre un grande insegnamento della nostra cultura classica. Ed  è facile comportarsi di conseguenza. Molto più difficile vivere senza rinunciare a pensare.
scrivere a quaglieni@gmail.com

Assistenza, quali sono le criticità?

In questo periodo difficile gli infermieri si confronteranno con la politica e le istituzioni

FACCIAMO IL PUNTO
LE CRITICITA’ DELL’ASSISTENZA
INTERVIENE il segretario nazionale.
Con la partecipazione di esponenti del parlamento italiano, della giunta regionale, di componenti di forze politiche regionali di opposizione e gli interventi del rappresentante del coordinamento regionale degli ordini degli infermieri e dei sindacati medici.
CONVEGNO REGIONALE NURSIND PIEMONTE
07 MARZO ORE 9.00
HOTEL DIPLOMATIC – VIA CERNAI 42 – TORINO

Mille milioni per le emergenze. Salgono a cinque le vittime del virus in Piemonte

Mentre le morti da coronavirus in Piemonte salgono a cinque – le ultime due vittime sono anziani di Alessandria e Tortona – la Regione  mette in campo mille milioni di euro per sostenere il sistema economico regionale

I primi 400  milioni saranno erogati subito in relazione a tre misure per le imprese,  la somma restante arriverà fra qualche mese,  varato il Piano Competitività.

La notizia arriva dal governatore Alberto Cirio  e dall’assessore all’Industria Andrea Tronzano. Le misure immediate sono lo sblocco dei pagamenti regionali per 200 milioni (tranne i fornitori, già pagati regolarmente), un fondo di garanzia pari a 54 milioni per aiutare alle imprese ad  avere la garanzia della Regione rispetto alle  banche, il contributo della Regione al pagamento degli interessi dovuti dalle aziende su mutui contratti con le banche.

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IL COMUNICATO DELLA REGIONE, VENERDI 6 MARZO, ORE 18,30

CORONAVIRUS PIEMONTE, SALGONO A CINQUE I DECESSI – IN TOTALE 166 CASI POSITIVI – RIAPRE MEDICINA ALLE MOLINETTE – AD ASTI, UN VIDEO CONTRO IL VIRUS

Sono cinque le persone decedute e risultate positive al test per il coronavirus in Piemonte. In ordine di tempo, gli ultimi decessi sono avvenuti negli ospedali alessandrini, dove nel pomeriggio hanno perso la vita un uomo di 77 anni, con una grave patologia polmonare cronica, già curata in ossigenoterapia domiciliare e un uomo 78 anni.

Nella notte a Novi Ligure era morta una donna di 81 anni, affetta da pluripatologie e risultata positiva del test del Covid 19: si trovava ricoverata da qualche giorno nel Pronto soccorso del nosocomio, dove si era presentata con sintomi influenzali e tenuta in osservazione. Il suo quadro clinico è peggiorato improvvisamente, fino al decesso avvenuto nella fase di trasferimento in rianimazione.

I primi due deceduti, nei giorni scorsi, erano stati due uomini di 80 e 76 anni agli ospedali di Tortona e Novi Ligure.

BOLLETTINO CONTAGI ALLE ORE 18.30

Sono 166 le persone risultate positive al test sul “coronavirus covid19” in Piemonte.

Le persone tuttora ricoverate in terapia intensiva sono 35.

Finora sono 893 i tamponi eseguiti complessivamente in Piemonte, 623 dei quali risultati negativi.

PRESIDIO OSPEDALIERO MOLINETTE

E’ stato regolarmente riaperto il reparto di Medicina Generale dell’ospedale Molinette di Torino, dove una coppia ricoverata di anziani coniugi questa notte è risultata positiva al test. La Direzione ha provveduto immediatamente a isolare i pazienti, mettere in quarantena il personale sanitario, garantendo nel contempo la continuità dell’attività del reparto, che è stato prontamente sanificato.

UN VIDEO CONTRO IL VIRUS

Da un’idea condivisa con l’Unità di crisi della Regione Piemonte, gli studenti e i docenti dell’Ipsia Castigliano, in collaborazione con l’Asl di Asti, hanno realizzato un video, un trailer e una serie di spot per comunicare le regole fondamentali per prevenire possibili contagi da coronavirus covid19.

Sono stati scelti testimonial locali di eccezione che volentieri si sono prestati per dare un messaggio di tranquillità e consapevolezza ai concittadini astigiani, tra i più colpiti dalla malattia in Piemonte.

Sei spot e un trailer che hanno come protagonisti il sindaco Maurizio Rasero, il vescovo Marco Prastaro, il farmacista Michele Maggiora, il preside Franco Calcagno, il medico Rino Barbero e la nuotatrice Alice Franco (quest’ultima lo ha realizzato dal suo ritiro a Brunico con la nazionale). Nei loro spot, oltre a ricordare alcuni principi di igiene fondamentali per non trasmettere il contagio, invitano i cittadini al rispetto delle regole indicate dal Ministero e li sollecitano a non lasciarsi prendere allo sconforto perché “insieme possiamo farcela a superare questo difficile momento”.

«Ringrazio di cuore gli studenti, i docenti, il preside del Castigliano e quanti hanno collaborato a questa bella iniziativa – commenta l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -; è quanto mai importante in questo momento trasmettere e trasferire alle persone un messaggio di condivisione di una battaglia comune, dove ognuno, Servizio sanitario nazionale e cittadini, deve fare la propria parte. Insieme cer la faremo, ne siamo certi».

Il video è visibile al link https://youtu.be/jGbiSaoxwzk

 

Ruffino (Fi): “Riconoscere alle famiglie crediti servizi scolastici”

Come devono regolarsi i Comuni con la mancata erogazione dei servizi scolastici (scuolabus, retta per la mensa, asili nido, scuole paritarie ecc) alle famiglie a causa dell’interruzione della didattica?

La via più semplice è il riconoscimento dei crediti da portare a scomputo con il nuovo anno scolastico. Se la chiusura delle scuole dovesse protrarsi oltre le due settimane, vorrà dire che il prossimo anno le famiglie non dovranno pagare la retta per un mese.

A carico dello Stato ovviamente devono andare tutti gli altri oneri che l’emergenza coronavirus sta scaricando sulle famiglie. Mi riferisco in particolare a quelle famiglie in cui lavorano entrambi i genitori e hanno necessità di una baby sitter. In questo caso, se rimane valido il principio di evitare assembramenti di persone nello stesso spazio, si deve pensare a un concreto sostegno e l’intervento  dello Stato diventa essenziale per consentire la continuità produttiva dei genitori. Sono temi ai quali le amministrazioni sono molto sensibili e lo dico avendo vissuto l’esperienza di amministratore. Il governo farà bene a non sottovalutare questo problema di grande impatto sociale.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

“In crescita infermieri che non possono prestare servizio”

Riceviamo e pubblichiamo / Appello alla Regione: “Non comprediamo come sia possibile che questa Regione di fronte a tale scenario non abbia ancora provveduto a reclutare nuovo personale”

GRANDE PREOCCUPAZIONE PER IL PROGREDIRE DELLA CRITICITA’

Esprimiamo grande preoccupazione per la situazione di emergenza che vede gli infermieri in prima linea. La situazione dei contagi nelle ultime ore è notevolmente aumentata.

Sono ormai centinaia i colleghi venuti a contatto con pazienti risultati positivi. Molti di loro si trovano in quarantena, molti di loro si stanno ammalando. Tanti continuano a lavorare segnalandoci continuamente criticità dovute alla mancanza di dispositivi idonei o per mancanza di adeguate indicazioni e misure di prevenzione che non sembrano essere state all’altezza.

In alcuni casi la situazione sta imponendo di essere in turno comunque seppur soggetto da porre in quarantena in quanto non si possono abbandonare i pazienti e /o chiudere i servizi.

Molti colleghi che si trovano a casa malati ci segnalano che non hanno ricevuto indicazioni di come comportarsi. Raccogliamo di ora in ora le segnalazioni e lo sgomento dei colleghi che sappiamo sapranno reagire e superare questo difficile momento anche se mai come oggi pagano il prezzo di tagli e risparmi sulla loro pelle e sulla salute dei cittadini.

Non comprendiamo come sia possibile che questa Regione di fronte a tale scenario non abbia ancora provveduto a reclutare nuovo personale. Nessuno vuole addebitare responsabilità per una emergenza mondiale frutto di scelte scellerate del passato ma non agire in questo momento è un atto irresponsabile.

Finanche il presidente della repubblica nel suo messaggio di ieri sera ha invocato immissione di nuovo personale. Tutte le regioni stanno provvedendo , dopo quelle più coinvolte anche la regione sicilia lo sta facendo preventivamente.

Una situazione difficile per tutti, questo è comprensibile, è di certo un momento dove bisogna stare tutti uniti, crediamo però che la gestione di questa emergenza abbia avuto enormi falle nelle indicazioni e nelle misure di prevenzione stando a quello che i colleghi ci segnalano di ora in ora.

Francesco Coppolella

Segreteria Regionale

Nursind Piemonte

Misure economiche “antivirus”, dalla Regione pronti 50 milioni per le piccole imprese

Quali aiuti economici per far fronte all’emergenza coronavirus? a Regione Piemonte intende integrare il decreto del governo che arriverà martedì

Lo ha detto  a  Radio Capital il governatore Alberto Cirio, nel corso del programma Circo Massimo.
Così il presidente del Piemonte: “C’è il fondo di garanzia per le piccole medie imprese da 50 milioni per assicurare  liquidità da parte delle banche. Abbiamo  anche trovato 10 milioni da stanziare per le famiglie che hanno i bambini a casa e hanno costi e disagi. Ci sono inoltre  7 milioni con i fondi europei per una grande campagna di promozione del Piemonte. Ma qui mi appello al Capo dello Stato perché ci sia un coordinamento nazionale”

Eventi sospesi ma Polo del ‘900 e Museo della Resistenza aperti

Rimane aperto al pubblico il Polo del ‘900 (tutti i giorni dalle ore 9 alle 21, domenica dalle ore 9 alle 20) ma sospesi tutti gli appuntamenti in programma fino al 3 aprile

Garantite, invece, le funzioni ordinarie di biblioteche, sale lettura e Museo Diffuso della Resistenza, nel rispetto delle disposizioni in vigore.

In particolare, slittano a data da destinarsi tutte le iniziative previste per marzo. Un mese ricco di appuntamenti che avrebbe visto prendere avvio progetti di punta della programmazione 2020 del Polo del ‘900. Posticipato il progetto dedicato alla condizione femminile Donne, genere e generazioni; il Festival Settimana del Lavoro dedicato al mondo del lavoro e della formazione; la mostra Ritratti di cinema con le fotografie degli addetti ai lavori nelle sale cinematografiche piemontesi e il Festival G-days, organizzato dai ragazzi del progetto 900Giovani che avrebbe dovuto chiudere il mese. Rimandato anche Archivissima, il Festival degli archivi in partenza il 3 aprile, al Polo del ‘900.

 

Prorogata al 15 marzo, invece, la mostra “Biblioteca di Mario Lattes” che rimane aperta ad accesso gratuito, tutti i giorni, dalle 10 alle 19.30. Visitabile anche l’allestimento permanente del Museo Diffuso della Resistenza, da martedì a domenica ore 10 – 18, giovedì ore 14 – 22.

“Nonostante il periodo di incertezza in cui ci troviamo, il Polo del ‘900 rimane vivo e attivo – dichiara Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900 – Stiamo lavorando per riprogrammare e non perdere nessuna delle iniziative che avevamo in calendario a marzo. Anzi stiamo mettendo a punto nuove idee per alleggerire questo periodo di tensione che divulgheremo nei prossimi giorni. In più, sono disponibili più di 100 mila contenuti digitali nella nostra piattaforma digitale 9centRo per chi vuole studiare e approfondire e abbiamo appena lanciato un sondaggio online che permette la scelta fra alcune protagoniste femminili distintesi come giornaliste, artiste o imprenditrici cui verranno dedicati dei laboratori di lettura”.