ARTE- Pagina 88

Tanti appuntamenti ai Musei Reali: visite speciali, un percorso per riscoprire la mitologia nel mondo vegetale

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Tra mostre, appuntamenti settimanali e visite speciali, i Musei Reali non smettono di sorprendere i visitatori con la riscoperta di storie millenarie del mondo vegetale attraverso le opere d’arte. Una settimana ricca di eventi da passare in uno dei luoghi più affascinanti di Torino.

 

Il calendario delle attività per i tesserati dei Giardini Reali

È disponibile sul sito il calendario delle attività speciali dedicate al tema dei Giardini Reali, riservate ai possessori di una delle tessere solidali. Fino a marzo 2022 è possibile prendere parte a percorsi e visite in esclusiva con le curatrici, i curatori e le restauratrici dei Musei Reali. Sono previsti incontri a tema green anche per tutto il pubblico, con tariffe agevolate per i sottoscrittori della tessera. Le tessere sono acquistabili nel bookshop dei Musei Reali o scrivendo all’indirizzo: mr-to.sostienici@beniculturali.it

Sabato 29 gennaio alle ore 10.30 e alle ore 15.30, la visita Flora: storie e mitologie nel mondo vegetale porterà i visitatori a scoprire natura, arte, racconto mitologico e tecnica rappresentativa attraverso le opere delle collezioni pittoriche e archeologiche dei Musei Reali. Info e prenotazioni: mr-to.sostienici@beniculturali.it

Lunedì 31 gennaio alle ore 11 e alle ore 15 si terrà la visita Il Giardino Ducale nell’ambito dei Lunedì Green, che fino a marzo faranno vivere ai tesserati e al resto del pubblico ogni lunedì la magia dei Giardini Reali a porte chiuse. Un ciclo di visite esclusive alla scoperta della storia dei Giardini, delle stratificazioni nei secoli e delle loro specie vegetali. Prenotazione obbligatoria. Info e prenotazioni: mr-to.sostienici@beniculturali.it

 

I Martedì dell’Abbonato

Martedì 1° febbraio alle ore 17 continuano i Martedì dell’Abbonato. Un viaggio nel tempo alla scoperta delle vicende storico-artistiche legate alla costruzione della Cappella della Sacra Sindone, dei tesori della sua Sacrestia e della Cappella Regia. Tra vicende storiche e meravigliose opere s’arte si tratteggia un racconto affascinante legato alla Sindone, ma anche alla famiglia Savoia e al ruolo della spiritualità e della religione nella vita di Corte.

Costo dell’attività € 10. Riservata ai titolari dell’Abbonamento Musei.

Per informazioni e prenotazioni https://piemonte.abbonamentomusei.it/

 

Le attività con CoopCulture

Sabato 29 gennaio alle ore 15.30 e domenica 30 gennaio alle ore 11, le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture conducono la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Il costo della visita è di € 7, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Fino al 31 marzo 2022 è possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali.

Ogni venerdì alle ore 15.30, il pubblico può visitare i magnifici appartamenti della regina Maria Teresa al primo piano di Palazzo Reale, il Gabinetto del Segreto Maneggio e le suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.
Ogni sabato alle ore 15.30, Collezionisti a Confronto: Riccardo Gualino e il Principe Eugenio di Savoia-Soissons, un ricco percorso alla scoperta di due grandi personaggi accomunati dalla passione per l’arte, per comprendere meglio l’evoluzione del collezionismo tra Settecento e Novecento.

Ogni domenica alle ore 15.30 è possibile approfondire le vicende storico-artistiche legate alla costruzione della Cappella della Sindone e ammirare i tesori conservati nella Sacrestia e nella Cappella Regia.

Costo delle attività: € 20 (€ 13 per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Ciprotour. Oltre il confine

Fino al 3 marzo 2022 il pubblico può godere di una mostra diffusa che unisce i Musei Reali e le Biblioteche civiche di Torino. Il progetto mira a promuovere sul territorio la mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, terminata il 9 gennaio. Il progetto prevede una serie di piccole esposizioni in alcune biblioteche torinesi: narrazioni da Cipro e su Cipro nelle sale della Biblioteca Civica Centrale, alla Biblioteca civica Musicale Della Corte si parla di musica cipriota, al Mausoleo della Bela Rosin e alla Biblioteca civica Villa Amoretti si racconta dell’isola sacra ad Afrodite e dei profumi della dea, alla Biblioteca civica Cesare Pavese di commerci e genti, di lingue e culture alla Biblioteca civica Primo Levi. E ancora, alla Biblioteca civica Don Milani, si tengono incontri su Cipro, porto e ponte del Mediterraneo. Il Bibliobus, inoltre, diffonde in città le informazioni sugli eventi in programma.

 

Le mostre in corso ai Musei Reali

Prorogata fino a domenica 13 febbraio 2022In Between è la prima mostra a Torino dedicata allo scultore piemontese Fabio Viale, che ha conquistato notorietà internazionale grazie alle sue statue tatuate e alle straordinarie finzioni in marmo. Cinque opere monumentali allestite in Piazzetta Reale e un percorso curato da Filippo Masino e Roberto Mastroianni all’interno di Palazzo Reale testimoniano i campi di ricerca e presentano opere inedite, svelate al pubblico negli spazi della residenza sabauda. Realizzata in collaborazione con la Galleria Poggiali di Firenze, la mostra è visitabile con il biglietto dei Musei Reali.

 

Nell’ambito dei progetti di collaborazione tra musei italiani e stranieri, i Musei Reali ospitano nelle Sale dei Maestri Caravaggeschi, al primo piano della Galleria Sabauda, l’opera di Orazio Gentileschi Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. L’evento espositivo, prorogato fino a domenica 20 febbraio, è una straordinaria opportunità di confronto con l’Annunciazione, capolavoro dello stesso artista, celebre seguace di Caravaggio, custodito dai Musei Reali. Il confronto tra queste due opere permette di accostarsi al metodo di lavoro del pittore, che consiste nel riutilizzo di cartoni o di lucidi per comporre singole figure o intere scene.  Il volto di Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, dipinto tra il 1615 e 1620 ritorna con attitudine simile in quello della Vergine nell’Annunciazione di Torino, donata dallo stesso Gentileschi al duca Carlo Emanuele I di Savoia nel 1623 e oggi esposta nella Galleria Sabauda. La visita alla mostra è compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

Animali dalla A alla Z. Una mostra dedicata ai bambini è l’esposizione allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda fino al 3 aprile 2022. Il progetto, curato da Rosario Maria Anzalone ed Enrica Pagella, è concepito per bambini e famiglie, dall’altezza delle vetrine alle soluzioni grafiche: tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e oggetti d’arte decorativa, quaranta opere dei Musei Reali sono accomunate dalla raffigurazione di animali, da indovinare in una modalità di fruizione partecipata. La visita alla mostra è compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.15 ed è chiusa il sabato. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Museum Shop

Per rimanere aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto.

È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it).

 

L’accesso ai Musei Reali e alle mostre è consentito unicamente esibendo il Super Green Pass (Green Pass rafforzato ad esito di vaccinazione o guarigione da Covid-19) e indossando la mascherina chirurgica, secondo le norme di sicurezza previste dal Decreto-legge del 24 dicembre 2021, n. 221.

Estrazioni Siciliane: una mostra fotografica di Giuseppe Calascibetta a Torino

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La mostra fotografica Estrazioni Siciliane di Giuseppe Giancarlo Calascibetta avrà luogo presso la Street View Art Gallery di Torino dal 5 al 28 febbraio 2022 ed è curata dal critico d’arte Togaci Gaudiano con la collaborazione del Prof. Rosario Riggio.

Iniziativa realizzata in collaborazione con il Circolo Arci Antonio Banfo di Torino, e riconosciuta dalla Fiaf (Federazione Italiana Associazioni fotografiche).
L’autore siciliano Giuseppe Calascibetta, che negli ultimi anni si è dedicato alla fotografia ritrattistica, decide per la prima volta di cimentarsi nel paesaggio urbano per indagare sulle geometrie create dalla luce a contatto con le opere architettoniche e murarie dei vari comuni presenti in Sicilia. Sono stati presi in esami paesi e città che conservano architetture dell’antichità che riecheggiano in forte contrasto con l’arte contemporanea del ventunesimo secolo simboleggiate dalla cartellonistica pubblicitaria o dalla Street art dei murales.
La mostra ha ricevuto le attenzioni dal critico d’arte Rosy Togaci Gaudiano che commenta cosi le opere fotografiche: “Calascibetta ferma immagini e ci accompagna in una Sicilia che è come un piccolo universo, anzi un multiverso dalle infinite dimensioni, che racconta l’esplosione della vita mentre fa i conti con il peso ereditario e sempre incombente del suo decadimento. Con i suoi scatti, l’autore ci da una visione dell’Historic Urban Landscape: una periferia spesso relegata nell’immaginario degli ultimi centocinquanta anni al ruolo di ghetto impenetrabile e imperscrutabile, ma in realtà portatore di una parte consistente della storia della città, storia non solo industriale ma anche culturale; tanto consistente da potere conferire a questa “periferia storica” un ruolo di soggetto protagonista delle vicende urbane della città etnea contemporanea”.

Giuseppe Calascibetta è un fotografo siciliano con un background culturale in campo economico. Appassionato di storia e antropologia, inizia ad interessarsi alla fotografia paesaggistica e di architettura per raccontare la storia dei comuni dell’entroterra siciliano; scatti che vengono pubblicati su numerosi libri di storia locale e su diverse pubblicazioni del quotidiano La Sicilia. Negli anni successi si dedica al reportage, al ritratto fotografico e alla fotografia artistica. Alcuni suoi scatti sono stati pubblicati su Storica del National Geographic, La Repubblica, La Sicilia e su numerosi cataloghi d’arte di varie case editrici come la Mondadori. Le sue foto sono apparse sulle reti Mediaset come TGCOM24 e Mattino Cinque. In più le sue foto sono state esposte a Milano, Casale Monferrato, Firenze, Roma, Lamezia Terme e Palermo. Dal 2014 al 2021 ha vinto otto premi di fotografia. Di recente è stato selezionato dalla fotografa Letizia Battaglia per due mostre collettive che si sono tenute presso il Centro Internazionale di fotografia di Palermo.

Gli italiani che hanno ridisegnato la pittura italiana del Novecento, Les Italiens de Paris

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Una mostra sugli artisti,  oltre a Giorgio De Chirico e Alberto Savinio, è ospitata al Museo Accorsi Ometto fino al 30 gennaio 2022

 

Parigi è la cornice entro la quale si muove la nuova esposizione ospitata nelle sale del Museo di Arti Decorative della Fondazione Accorsi Ometto, apertasi il 21 ottobre scorso e visitabile fino al 30 gennaio prossimo.
Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Massimo Campigli, Filippo De Pisis, Rene’ Paresce, Gino Severini e Mario Tozzi sono i protagonisti di una mostra che si incentra proprio su sette artisti che hanno ridisegnato le sorti della pittura italiana del Novecento, in quel quinquennio d’oro che va dal 1928 al 1933 e in cui si è compiuta l’avventura de Les Italiens de Paris.
Il titolo dell’esposizione si ispira a “Parigi era viva”, autobiografia di Gualtieri di San Lazzaro, noto scrittore, critico d’arte italiano e editore, emigrato a Parigi, in cui egli raccolse in terza persona la vita e le vicende lavorative di artisti quali Picasso, Matisse e Les Italiens.
La vicenda del gruppo dei Sette iniziò ufficialmente nel 1928, anche se da tempo questi esponenti erano attivi nella Ville Lumiere. De Chirico vi approdò una prima volta nel 1911 per tornarvi nel 1924; suo fratello Andrea, il futuro Alberto Savinio, vi soggiornò già nel 1910 e nel 1926. Paresce vi arrivò nel 1912, Tozzi e Campigli nel 1919 e De Pisis nel 1925.
Questi artisti mostrarono da subito un linguaggio comune, al di là delle differenze tematiche e stilistiche, orientandosi tutti verso una nuova forma di classicismo mediterraneo trasognato, con alcune inflessioni surreali e neometafisiche, sempre alla ricerca di un equilibrio tra reale e fantastico, storia e mito, tradizione e avanguardia.
Sette sono anche le sezioni in cui è suddiviso il percorso espositivo, ognuna delle quali è dedicata a un artista. In una saletta sono raccolti una dozzina di disegni eseguiti tra gli anni Venti e Trenta del Novecento da Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Gino Severini e Rene’ Paresce.
Il percorso espositivo prende avvio dalle opere di Giorgio De Chirico, tra cui quelle intitolate “ Le cabine misteriose” del ’34, “Le muse in villeggiatura” del ’27, che esprimono dei richiami metafisici, per proseguire ai richiami classici di “Pericle” del 1925, un’opera di intonazione misterica, o di “Grenades avec buste ancien 1923 c.”. Altre opere testimoniano il ritorno all’antico, perseguito a Parigi secondo uno stile estremamente personale che sfocerà, da una parte, nella creazione della tematica dei “Gladiatori” o La lutte” del 1929, dall’altra nella realizzazione di nudi femminili monumentali o in altri tattili e luminosi, quali i corpi che si richiamano alle Bagnanti di Renoir. Non mancano un “Autoritratto” del 1930, espressione del demiurgo artista, colto nel mistero del proprio atelier, e reminiscenze dell’antica Grecia.
Del fratello di De Chirico, Alberto Savinio, l’opera esposta, dal titolo “La fille de la statue”, risalente al 1926/27, mescola antico e moderno, ponendo a confronto il mondo borghese con la scultura classica.
Sono anche esposti alcuni ritratti, quali quello di Achille Funi, che compongono un genere sviluppato dall’artista tra gli anni Venti e Trenta e indirizzato a cogliere diverse personalità del mondo artistico e culturale. Dagli anni Trenta in poi Alberto Savinio avrebbe poi realizzato nuove ibridazioni metaforiche tra corpi umani e teste di animali, anche con riferimenti alla contemporaneità.
Il percorso dell’esposizione prosegue con l’artista Massimo Campigli e le sue opere ricche di riferimenti a modelli Etruschi, quali “Le educande” , o rupestri ( Le arciere del 1933). La figura femminile è al centro della sua arte e in alcune delle sue opere si ritrova un tema a lui caro, quello delle spiagge animate da fanciulle in costume, che hanno perso ogni connotazione fisiognomica, diventando allegoria della speranza.
La pittura frammentaria di Filippo De Pisis, ben definita da Eugenio Montale “a zampa di mosca”, domina la quarta sezione, in cui sono presenti nature morte, paesaggi veloci e scattanti, in cui alla luminosità del colore si accompagna e alterna l’uso sapiente di neri, grigi, azzurri polverosi, spesso trattati in narrazioni neometafisiche e audaci. La quinta sezione vede protagoniste le opere di Rene’ Paresce, tra cui l’intenso e malinconico Autoritratto 1917, in cui, attraverso lo smarrimento dello sguardo, emerge il disorientamento dovuto al drammatico transito storico vissuto dall’artista. Significativa anche la Natura morta 1926, in cui l’artista affronta la costruzione architettonica, originata dell’accorpamento di diversi elementi geometrici giocati su diversi piani, al modo di Georges Braque.
La sesta sezione è dominata dalle opere di Gino Severini che, tra il 1928 e il 1929, inserì in scenografie neopompeiane personaggi della Commedia dell’arte, tra cui Pulcinella, Arlecchino, Colombina, che diventavano inoltre protagonisti di temi amorosi, musicali e poetici.
A conclusione la mostra ospita opere di Mario Tozzi che, a partire dal 1924, maturava l’idea di divulgare la conoscenza dell’arte italiana in Francia, attraverso l’esposizione della nostra pittura e scultura contemporanea a Parigi, sostenendo l’universalismo dello spirito italiano nel più vasto orizzonte di una rigenerata “rinascita classica” dell’arte moderna.

Visite guidate alla mostra sabato e domenica ore 11 e 17.30; giovedì ore 19.
Orari : martedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 18. Giovedì dalle 10 alle 21; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19.
La biglietteria chiude mezz’ora prima.
Biglietto unico intero, comprensivo di visita alla mostra permanente 12 euro intero, ridotto 10 euro
Gratuito bambini fino ai 12 anni, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte card, diversamente abili + un accompagnatore e giornalisti.
Ridotto studenti fino a 26 anni, over 65, convenzioni insegnanti.
Il Museo Accorsi è rimasto aperto con ingresso gratuito lo scorso 25 ottobre, in ricordo del suo fondatore Pietro Accorsi, nato il 25 ottobre 1891, centotrenta anni fa.

Mara Martellotta

Museo Accorsi Ometto
Via Po 55, Torino
Tel 011837688 int. 3

La “Casa della vita” di Rosario Tornatore, artista

La grande bella dimora sulle alture di Cerrina, avvolta nel verdeggiante giardino che declina sull’esaltante scenario di campi e vigneti del Suol D’Aleramo come Carducci definì il Monferrato, può essere considerata una vera e propria “Casa della vita”, se con questo termine si vuole indicare il luogo in cui si conserva ogni cosa concresciuta con chi vi abita.

L’artista siciliano, tra i più noti nel campo dell’arte contemporanea, che abita qui dal 2001, vi ha trasferito il ricordo della vita precedente ricreando l’atmosfera intima della casa natale di Acireale attraverso i mobili e gli oggetti che l’hanno visto crescere.Le vetrinette colme di variopinte e preziose ceramiche di Caltagirone, le rustiche anfore in terracotta, l’ammaliante pupo siciliano, il leggendario Orlando protagonista della Chanson de Roland trattato dai pupari, i giocattoli dell’infanzia e, appesi alle pareti, i primi dipinti figurativi e i bozzetti delle scenografie di cui è stato maestro, basti pensare ai lavori per “Le sedie” di Jonesco, “il vangelo secondo San Matteo” di Pasolini, il “Viaggio” di De Sica, parlano della formazione ricevuta in una famiglia amante della bellezza, della cultura, della musica e dell’arte figurativa.

Il nostalgico ricordo della sorella scomparsa prematuramente è confermato dalla cosa più cara, il pianoforte su cui suonava, posto in un angolo appartato conservato con religiosa dedizione accanto alle fotografie che la ritraggono giovane e bella.La sensibilità di Tornatore si riversa anche sulla natura e sugli animali, tra i tanti che possiede quelli ritenuti i più fedeli amici sono i 7 cani e i 4 cavalli che lo ripagano con momenti di spensieratezza.

Appagato dagli innumerevoli successi ottenuti in ogni parte del mondo, dai lunghi soggiorni in centri propulsivi come Roma, Venezia e soprattutto Parigi dove ha frequentato i più grandi maestri delle avanguardie e ha allestito uno studio ancora oggi esistente, traferendosi nel cuore del Monferrato ha assaporato la tranquillità della vita semplice senza il clamore e la mondanità che disturberebbero la sua predisposizione alla meditazione.

Per questo ha allestito lo studio in cui lavora senza sosta ogni giorno in un angolo tranquillo e appartato della casa in modo da non avere distrazioni e continuare il percorso artistico volto alla ricerca della luce attraverso la rappresentazione delle sue visioni interiori di mondi invisibili, eppure possibili se ha facoltà di immaginarli. Partendo dai cicli precedenti delle Cosmocromie, Archecromie e Topocromie caratterizzate dalla geometrizzazione astratta, senza dimenticare le Iconocromie, definite “Naturalismo astratto” dal critico veneziano Toni Toniato, il geniale artista sta sperimentando la nuova tecnica dell’aggiunta dell’oro ai colori per far brillare maggiormente il colore-luce anche al buio.

L’atelier dove costantemente Tornatore si dedica a pittura, scultura, incisione, è un vero e proprio laboratorio dove s’intrecciano intuizione, meditazione e sperimentazione non basata su basi scientifiche bensì su una sua personalissima percezione cosmologica della natura e dell’universo. Al di là della grande finestra si delineano l’incantevole visione del paesaggio monferrino e il giardino dove gareggiano il verde delle conifere, il giallo e l’arancio degli agrumi di Sicilia con l’esaltante rosso delle foglie dell’acero che si accende miracolosamente, dopo il riposo invernale, nella bella stagione. Tutto è di stimolo al personalissimo infinito viaggio nell’indagare i misteriosi fenomeni del creato attraverso opere che denotano uno stile unico e immediatamente riconoscibile.

Giuliana Romano Bussola

 

 

Tutti gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

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SABATO 22 GENNAIO

 

Sabato 22 gennaio ore 15

L’ATTIMO INCONTRA L’ETERNO IN DICIASSETTE SILLABE: MINICORSO-LABORATORIO DI HAIKU IN QUATTRO INCONTRI CON COMPOSIZIONE SU SHIKISHI

MAO – workshop per adulti sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

A cura della dottoressa Roberta Vergagni, iamatologa

I primi tre appuntamenti si articoleranno in tre momenti: teoria della composizione di haiku, visita guidata alla mostra con letture di haiku selezionati, creazione guidata di haiku come scrittura creativa. Nell’ultimo incontro ogni partecipante selezionerà un kanji (carattere giapponese) che scriverà con fude pen (pennarello-pennello) su cartoncino shikishi; la composizione sarà completata da uno tra gli haiku realizzati negli incontri precedenti e impreziosita dalla firma dell’autore in giapponese.

Massimo 12 partecipanti. Costo: 70 € (4 incontri). Tutti i workshop sono comprensivi dei materiali. Prenotazione consigliata alla mail: mao@fondazionetorinomusei.it.

Sabato 22 gennaio ore 15

ARTE E TÈ IN ORIENTE. VERSO L’INDIA

MAO – art speed date con degustazione di tè

In occasione del settantacinquesimo anno di ricorrenza dell’Indipendenza dell’India il MAO, con il patrocinio del Consolato Generale dell’India, propone al pubblico un ciclo di art speed date, accompagnato da degustazioni di pregiati tè indiani a cura di TheTea.

Primo incontro: Buddha. Evoluzione della figura dell’Illuminato nell’arte.

Il primo appuntamento si focalizzerà su alcune opere d’arte legate al buddhismo partendo dalla fase antica, in cui l’immagine antropomorfa del Buddha è assente, per arrivare alla finissima raffigurazione dell’Illuminato nella produzione scultorea risalente al periodo Gupta (IV-VI secolo d.C.).

Degustazione: Dal porto di Bombay o ‘Buona Baia ’alle classificazioni del tè indiano.

I partecipanti saranno accompagnati nel percorso storico ed evolutivo del tè in India. Si parlerà di innovazione, intesa come programmi di sostenibilità rivolti all’ambiente e qualità del lavoro, oltre che della complessa valutazione delle foglie riportata in etichetta con sigle per molti di noi enigmatiche. Ad accompagnare gli argomenti una degustazione comparativa del tè a foglia intera con il tè più moderno ottenuto con lavorazione CTC. Il momento del tè sarà completato da dolcezze in abbinamento alle aromaticità proposte.

Costo: 18€ (più biglietto di ingresso al museo – gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e valle d’Aosta). Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

DOMENICA 23 GENNAIO

 

Domenica 23 gennaio ore 11

CI SONO I LEONI

Palazzo Madama – attività famiglie

Sullo scrigno appartenuto al cardinale Guala Bicchieri e chiuso da una grande serratura appaiono creature fantastiche e animali selvatici, tra cui leoni intenti in una furiosa lotta: sembrano fare la guardia al prezioso contenuto che potrebbe essere sottratto da mani rapaci. Nel corso del laboratorio – usando cartoncini colorati, colla e forbici – proveremo a creare un variopinto leone che ci tenga compagnia e faccia la guardia ai nostri sogni. Durante il laboratorio potrete esplorare le espressioni del volto che volete dare al re della foresta e con un colore fosforescente aggiungere una nuova espressione che apparirà di notte.

Età consigliata: 5/10 anni. Durata: 90 minuti

Costo: € 7 a bambino; biglietto ridotto per gli adulti accompagnatori (gratuito con Abbonamento Musei). Tutti gli spazi sono accessibili

Info e prenotazioni: 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Prenotazione obbligatoria.

 

Domenica 23 gennaio ore 16

PENNELLATA DI GIAPPONE

MAO – attività per famiglie sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

L’attività prevede la visita della mostra temporanea Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese e un laboratorio in cui i partecipanti potranno realizzare il proprio dipinto verticale su rotolo utilizzando la pittura monocromatica ispirata alla tecnica sumi-e.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto alla mostra (gratuito con Abbonamento Musei)

Prenotazione obbligatoria tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it.

 

GIOVEDI 27 GENNAIO

 

Giovedì 27 gennaio ore 17

CI SONO I LEONI

Palazzo Madama – attività famiglie

Sullo scrigno appartenuto al cardinale Guala Bicchieri e chiuso da una grande serratura appaiono creature fantastiche e animali selvatici, tra cui leoni intenti in una furiosa lotta: sembrano fare la guardia al prezioso contenuto che potrebbe essere sottratto da mani rapaci. Nel corso del laboratorio – usando cartoncini colorati, colla e forbici – proveremo a creare un variopinto leone che ci tenga compagnia e faccia la guardia ai nostri sogni. Durante il laboratorio potrete esplorare le espressioni del volto che volete dare al re della foresta e con un colore fosforescente aggiungere una nuova espressione che apparirà di notte.

Età consigliata: 5/10 anni. Durata: 90 minuti

Costo: € 7 a bambino; biglietto ridotto per gli adulti accompagnatori (gratuito con Abbonamento Musei). Tutti gli spazi sono accessibili

Info e prenotazioni: 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Prenotazione obbligatoria.

 

Giovedì 27 gennaio ore 18.30

OLTRE LA NATURA. RIFLESSIONI SULLA PITTURA DI EPOCA EDO

MAO – conferenza sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

A cura della professoressa Rossella Menegazzo.

Ingresso libero

 

Giovedì 27 gennaio ore 18.00

IN THE MAKING Incontro con Michelangelo Pistoletto

GAM Sala 1 – conferenza a cura di Federico Vercellone

La GAM ospita in Sala 1 giovedì 27 gennaio alle ore 18 una tappa del progetto “In the Making”, curato dal “Centro Studi Arti della Modernità” e promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Michelangelo Pistoletto dialogherà con Federico Vercellone. Modera Chiara Simonigh.

Il ciclo di conferenze “In the Making” promuove dialoghi tra artisti e intellettuali intorno ai molteplici rapporti tra arte, scienza, artigianato e tecnologie.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

 Le modalità di accesso ai Musei sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

‘Les Italiens de Paris’: artisti diversi, ideali comuni

In mostra al Museo Accorsi Ometto

 

All’avventura parigina di Giorgio De Chirico, Alberto Savinio e “Les Italiens de Paris”, è dedicata la mostra ospitata al Museo torinese Accorsi Ometto e prorogata fino al 27 febbraio prossimo.
Nel 1928 prendeva corpo, sotto gli auspici di Waldemar George, al Salon d’Escalier di Parigi, il gruppo des Italiens de Paris, di cui facevano parte Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Mario Tozzi, Filippo De Pisis, Rene’ Paresce, Gino Severini e Massimo Campigli. Da allora il gruppo fu presentato in diverse esposizioni, fino all’ultima tenutasi alla Galerie Charpentier di Parigi. Sono stati proprio “les Italiens a Paris” a rubare la scena ai pittori francesi che li soprannominavano “metechi”. Questi artisti sono stati capaci, infatti, di fondare e contribuire a creare generi e innovare le avanguardie. “Les Italiens” arrivarono a Parigi ciascuno per conto proprio e nel 1928 si riunirono intorno a Mario Tozzi per la prima mostra collettiva del gruppo, suscitando l’ammirazione dei colleghi e le critiche dei detrattori, soprattutto da parte della cosiddetta “accademia francese, che guardava con sospetto tutti quegli artisti stranieri che rubavano la scena ai francesi. Esisteva un sottile fil rouge che univa questi artisti, seppur diversi tra loro, vale a dire l’identità del classico e la stessa idea di una pittura mediterranea e metafisica. Les Italiens erano consapevoli del fatto che, dopo le avanguardie, l’artista dovesse tornare a essere un maestro, ma anche un uomo di pensiero e un intellettuale moderno, come ai tempi del Rinascimento, cambiando tecnica e stile. Accanto a loro Rene’ Paresce, di cui sono presenti opere nella mostra al Museo Accorsi, svolse un ruolo di tramite con la cultura dell’Ecole de Paris, la grande scuola che a Parigi accomunava i pittori apolidi.
L’esposizione al Museo Accorsi, curata da Nicoletta Colombo e Giuliana Godio, riesce in modo efficace a restituire, attraverso una settantina di opere, quel clima artistico dialogante e provocatorio che era presente negli anni Venti e Trenta del Novecento a Parigi, capitale di un crocevia spazio temporale irripetibile e unico.
Il titolo della mostra si ispira a quello dell’autobiografia scritta da Gualtiero di San Lazzaro, celebre scrittore e critico d’arte emigrato a Parigi, appunto “Parigi era viva”, in cui vengono narrate la vita e le vicende lavorative di Matisse, Picasso e Les Italiens.
Di Alberto Savinio, fratello di Giorgio De Chirico, è dedicata,come al secondo artista, un’intera sala della mostra. Savinio, approdato a Parigi nel 1911 e divenuto molto amico del poeta Apollinaire, vi sarebbe ritornato verso la fine degli anni Venti, esponendo in una personale alla galleria Bernheim, con presentazione del catalogo di Jean Cocteau. Sono, questi, gli anni del surrealismo in cui Savinio socializzo’ con Breton e compagni, frequentando gli altri pittori italiani a Parigi, tra cui De Pisis, Campigli, Gino Severini. Nel ritratto del madre, dipinta accanto a una figura scultorea dell’antichità, emerge il concetto di incomunicabilità tra passato e presente. Il sentimento della nostalgia nei confronti dell’infanzia da parte di Savinio si delinea nell’opera “Tomba di un re moro”, in cui l’aggettivo, in greco, riporta alla figura del bambino. Il pittore, che fu anche critico, musicista e scenografo, fa emergere anche il suo amore per il tema della metamorfosi nell’opera “Penelope” e il suo legame per il teatro nell’opera intitolata “La notte del Re Salomone”. Nel dipinto dal titolo “La fille de la statue” Savinio crea una commistione di antico e moderno, mettendo a confronto il mondo borghese con la cultura classica.
Nelle opere presenti in mostra del fratello di Savinio, Giorgio De Chirico, si ritrovano, accanto all’Autoritratto, rimandi metafisici, presenti nei dipinti intitolati “Le cabine misteriose” del 1934, “Le muse” o “Le muse in villeggiatura” del 1927.

 

Di Massimo Campigli l’esposizione propone opere di soggetto femminile con riferimenti a modelli etruschi, quali quelle intitolate “Le educande”, degli anni 1929-’30, e rupestri (“Le arciere” del 1933). La figura femminile, con rimandi a quella della madre, è sempre al centro delle sue opere.
L’artista Filippo De Pisis a la sua arte pittorica frammentaria si trovano nella quarta sezione della mostra; egli mette in scena nature morte e paesaggi colti con tratto veloce e scattante, in cui l’uso sapiente dei neri e dei grigi, degli azzurri polverosi, si alterna alla luminosità del colore, creando una narrazione audace e neometafisica.
Protagonista della quinta sezione è l’artista e fisico Rene’ Paresce, di nascita ginevrina, di cui è esposto il melanconico Autoritratto del 1917 che segnala, attraverso lo smarrimento dello sguardo, il disorientamento dovuto al transito storico drammatico che si stava compiendo. Della sesta sezione è protagonista Gino Severini che, in scenografie neopompeiane, inserisce personaggi tratti dalle commedie dell’arte come Pulcinella, Colombina e Arlecchino, che diventano protagonisti di temi amorosi, musicali e poetici.
A concludere la mostra Mario Tozzi che, a partire dal 192, maturo’ l’idea di diffondere la conoscenza dell’arte pittorica italiana in Francia organizzando un’esposizione. Le sue opere artistiche, prodotte tra il 1929 e il 1930, compongono un universo ricco di figure archetipi, al tempo stesso realistiche e idealizzate.

Mara Martellotta

Fondazione Accorsi Ometto
Via Po 55 Torino
Orario mercoledì-venerdi 10-18; giovedì 10-21, sabato e domenica 10-19, lunedì chiuso
Mostra con visita guidata giovedì ore 19, sabato domenica ore 11 e 17.30

Le Luci d’Artista restano accese fino al 27 febbraio

Le 25 installazioni artistiche allestite per la XXIV edizione di Luci d’Artista, che si sarebbero dovute spegnere la notte del 9 gennaio, resteranno accese fino a domenica 27 febbraio 2022.

Abbiamo deciso di prolungare l’accensione delle Luci d’Artista fino al 27 febbraio per offrire a un numero maggiore di persone l’opportunità di ammirare il nostro ‘museo di luce’ sottolinea Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino –. L’Amministrazione, inoltre, si sta impegnando per rendere permanenti un numero sempre maggiore di opere affinché Torino sia riconosciuta come ‘città delle luci’.

La mostra di opere d’arte contemporanea a cielo aperto propone uno speciale percorso che permette al pubblico di cogliere le diverse visioni poetiche espresse dai ‘lavori’ realizzati da artisti accomunati dall’attrazione per la luce.

L’iniziativa, promossa dalla Citta di Torino, è realizzata in cooperazione con la Fondazione Teatro Regio Torino, la sponsorizzazione tecnica di IREN S.p.A., il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT. Novità di quest’anno la partnership con Fondazione Torino Musei.

Nata nel 1998 come esposizione di installazioni d’arte contemporanea realizzate con la luce en plein air nello spazio urbano, dal 2018 Luci d’Artista si è arricchita di un percorso educativo-culturale che favorisce l’incontro tra il pubblico e le opere.

Le ‘Luci’ che continueranno a illuminare la città sono:

‘Cosmometrie’ di Mario Airò in piazza Carignano, schemi simbolici e geometrici proiettati sulla pavimentazione urbana; ‘Vele di Natale’ di Vasco Are in piazza Foroni, zona mercato rionale (Circoscrizione 6);’Ancora una volta’ realizzata con materiali ecosostenibili e fonti luminose a basso consumo energetico dall’artista piemontese Valerio Berruti in via Monferrato (Circoscrizione 8); ‘Tappeto Volante’ di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città, centinaia di cavi d’acciaio paralleli reggono una ‘scacchiera’ di lanterne cubiche basata su colori primari, il bianco il rosso e il blu (gli stessi della bandiera francese).

‘Volo su…’ di Francesco Casorati, un filo rosso in flex-neon sostenuto da sagome geometriche di uccelli fiabeschi nell’area pedonale di via Di Nanni (Circoscrizione 3); ‘Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime’ di Nicola De Maria, lampioni tramutati in fiori luminosi in piazza Carlina; ‘Giardino Barocco Verticale’ di Richi Ferrero, leggere emissioni luminose che restituiscono alla memoria il segno caratteristico delle aree comuni di un giardino ormai scomparso in via Alfieri 6 – The Number 6 (antico Palazzo Valperga Galleani); ‘L’energia che unisce si espande nel blu’ di Marco Gastini, un intrigo di simboli e segni grafici di colore blu e rosso che si incontrano sul soffitto nella Galleria Umberto I; ‘Planetario’ di Carmelo Giammello, globi illuminati di varie dimensioni collegati da sottili tubi al neon e circondati da un pulviscolo di piccole luci in via Roma; ‘Migrazione (Climate Change)’ di Piero Gilardi, 12 sagome di pellicani applicate a una rete sospesa verticalmente che si illuminano e si spengono gradualmente, seguendo un algoritmo di controllo nella Galleria San Federico; le panchine ‘Illuminated Benches’ di Jeppe Hein in piazza Risorgimento (Circoscrizione 4); ‘Piccoli Spiriti Blu’ di Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini (Circoscrizione 8); ‘Cultura=Capitale’ di Alfredo Jaar in piazza Carlo Alberto, un’equazione luminosa cultura=capitale che è un invito a pensare alla creatività e al sapere condivisi da tutti i cittadini come al vero patrimonio di un Paese; ‘Doppio passaggio (Torino)’ di Josep Kosuth sul ponte Vittorio Emanuele I, due brani tratti dai testi di Friedrich Nietzsche e Italo Calvino; ‘Luì e l’arte di andare nel bosco’ di Luigi Mainolfi, la narrazione di una fiaba che si estende come una sequenza di frasi luminose in via Lagrange; ‘Il volo dei numeri’ di Mario Merz sulla cupola Mole Antonelliana, segnale luminoso dato dal valore simbolico della sequenza della serie di Fibonacci dove ogni numero è la somma dei due precedenti; ‘Concerto di Parole’ di Mario Molinari in piazza Polonia (Circoscrizione 8) opera in via di allestimento; ‘Vento Solare’ di Luigi Nervo in piazzetta Mollino, una grande sagoma luminosa legata alla cosmologia fantastica; ‘L’amore non fa rumore’ di Luca Pannoli in piazza Eugenio Montale (Circoscrizione 5); ‘Palomar’ di Giulio Paolini in via Po, un antico atlante astronomico costellato da pianeti inscritti in forme geometriche che culmina nella profilo di un acrobata in equilibrio su un cerchio; ‘Amare le differenze’ di Michelangelo Pistoletto in piazza della Repubblica – facciate mercato coperto Antica Tettoria dell’Orologio (Circoscrizione 7); ‘My noon’ del tedesco Tobias Rehberger, un grande orologio luminoso che scandisce le ore in formato binario, posizionato nel cortile dell’Istituto Comprensivo King-Mila, in via Germonio 12 (Circoscrizione 3); ‘Ice Cream Light’ della berlinese di adozione Vanessa Safavi in piazza Livio Bianco (Circoscrizione 2); ‘Noi’ di Luigi Stoisa, figure rosse che si intrecciano in via Garibaldi; ‘Luce Fontana Ruota’ di Gilberto Zorio, una stella rotante che evoca un mulino collocata nel laghetto di Italia ’61 in corso Unità d’Italia (Circoscrizione 8).

 

ELENCO OPERE

  1. Cosmometrie – Mario AIRÒ – piazza Carignano
  2. Vele di Natale – Vasco ARE – piazza Foroni, zona mercato rionale (Circoscrizione 6)
  3. Ancora una volta – Valerio BERRUTI – via Monferrato (Circoscrizione 8)
  4. Tappeto Volante – Daniel BUREN – piazza Palazzo di Città
  5. Volo su… – Francesco CASORATI – area pedonale di via Di Nanni (Circoscrizione 3)
  6. Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime – Nicola DE MARIA – piazza Carlina – Opera permanente in via sperimentale
  7. Il Giardino Barocco Verticale – Richi FERRERO – via Alfieri 6 – The Number 6 (antico Palazzo Valperga Galleani) Opera privata permanente
  8. L’energia che unisce si espande nel blu – Marco GASTINI – Galleria Umberto I – Opera permanente
  9. Planetario – Carmelo GIAMMELLO – via Roma
  10. Migrazione (Climate Change) – Piero GILARDI – Galleria San Federico
  11. Illuminated Benches – Jeppe HEIN – piazza Risorgimento – Opera permanente in via sperimentale (Circoscrizione 4)
  12. Piccoli spiriti blu – Rebecca HORN – Monte dei Cappuccini – Opera permanente (Circoscrizione 8)
  13. Cultura=Capitale – Alfredo JAAR – piazza Carlo Alberto – Opera permanente
  14. Doppio passaggio (Torino) – Joseph KOSUTH – ponte Vittorio Emanuele I – Opera permanente
  15. Luì e l’arte di andare nel bosco – Luigi MAINOLFI – via Lagrange
  16. Il volo dei numeri – Mario MERZ – Mole Antonelliana – Opera permanente
  17. Concerto di Parole – Mario MOLINARI opera permanente in via di allestimento – in prossimità dell’Ospedale Regina Margheritapiazza Polonia, all’altezza dell’uscita del sottopasso di corso Spezia (Circoscrizione 8)
  18. Vento Solare – Luigi NERVO – piazzetta Mollino
  19. L’amore non fa rumore – Luca PANNOLI – piazza Eugenio Montale (Circoscrizione 5)
  20. Palomar – Giulio PAOLINI – via Po
  21. Amare le differenze – Michelangelo PISTOLETTO – piazza della Repubblica – Opera permanente (Circoscrizione 7)
  22. My noon – Tobias REHBERGER – Borgata Lesna – cortile dell’Istituto Comprensivo King-Mila, via Germonio 12 (Circoscrizione 3)
  23. Ice Cream Light – Vanessa SAFAVI – piazza Livio Bianco (Circoscrizione 2)
  24. Noi – Luigi STOISA – via Garibaldi
  25. Luce Fontana Ruota – Gilberto ZORIO – Laghetto Italia ’61 – Opera permanente (Circoscrizione 8)

 

Il consumista Andy Warhol e un palazzo della Torino barocca

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QUANDO UNA MOSTRA FA SPETTACOLO 

Di Mara Martellotta 

Potrebbe sembrare un accostamento insolito quello di una mostra dedicata a Andy Warhol, padre della pop art, e degli spazi espositivi di palazzo Barolo, dove ebbe inizio l’Opera Pia Barolo e che rappresenta uno dei meglio conservati esempi di dimore nobiliari della Torino barocca, oggi aperte al pubblico. In realtà, però, l’accostamento classico-contemporaneo è oggi più che mai vincente.

Continua a leggere:

Il consumista Andy Warhol e un palazzo della Torino barocca. Quando una mostra fa spettacolo

Tutti gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

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SABATO 15 GENNAIO 

 

Sabato 15 gennaio ore 16.30 

PROSPETTIVE 

CUBO – Terra – The World Map 

GAM – visita guidata in collaborazione con Orchestra Filarmonica di Torino 

Per il quarto anno consecutivo, Fondazione Torino Musei, OFT – Orchestra Filarmonica di Torino e Abbonamento Musei propongono il progetto di collaborazione che avvicina il pubblico dell’arte a quello della musica e viceversa. Per chi ama esplorare l’arte nelle sue mille sfumature, i tre grandi musei della Città di Torino – GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica ogni sabato precedente il concerto propongono una visita guidata, a rotazione, al proprio patrimonio museale, traendo ispirazione dalla stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino.

Terra parola ancestrale, che rimanda all’essenza più profonda dell’uomo. Il tema della Terra sarà l’argomento sui cui si baserà il primo appuntamento in GAM, propedeutico ai concerti OFT. L’appuntamento prenderà avvio dalla mostra Una collezione senza confini. Arte Internazionale dal 1990.

L’esposizione, con opere di artisti di fama mondiale che provengono dai cinque continenti, invita a riflettere sul significato attuale di confine geografico e culturale nella dimensione di una collezione museale, che rispecchia quanto sta avvenendo nella società contemporanea, e sul rapporto che l’uomo ha con i luoghi di origine e di residenza, come dimostrano, tra le altre opere, quelle di Aleksandra Mir, Sean Scully e Tobias Rehberger.

Costo: 6 euro per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).
Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com • è possibile effettuare l’acquisto on-line https://www.arteintorino.com/

 

DOMENICA 16 GENNAIO 

 

Domenica 16 gennaio ore 15 

ARTE IN CARTA 

GAM – Attività per famiglie 

Adatto per bambini dai 6 ai 12 anni

Partendo dalla lettura del Silent book “Ombra” di Suzy Lee, i bambini saranno coinvolti in un viaggio nelle collezioni del museo tra luci, ombre, buchi, tagli, colore e trasparenze.

In laboratorio i linguaggi artistici incontrati in visita verranno rielaborati nella costruzione di carte da gioco mediante l’uso di diversi supporti cartacei e trasparenze.

La sperimentazione di differenti tecniche artistiche porterà alla creazione di uno strumento personalizzato utile a inventare nuove storie.

Costo 7€ a bambino,

Per motivi di capienza l’attività è riservata ai bambini; i genitori potranno lasciarli ai nostri operatori decidendo di visitare il museo, usufruendo del biglietto a costo ridotto – gratuito per i possessori di Abbonamento Musei

Prenotazioni: 011 5211788 prenotazioniftm@arteintorino.com

Domenica 16 gennaio ore 16 

“INCONTRI” N. 1 SUMI-E E KENJUTSU  

MAO – attività per adulti sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese 

a cura dell’Associazione Yoshin Ryu

Incontro tra le vie della scrittura e della spada: l’essenzialità del gesto.

Costo: 3 €. Info e prenotazioni:  mao@fondazionetorinomusei.it

GIOVEDI 20 GENNAIO 

 

Giovedì 20 gennaio ore 18 

LA DIVINAZIONE SECONDO L’YIJING  

MAO – conferenza in occasione della mostra “Fernando Sinaga. Il Libro delle Sorti e dei Mutamenti” 

Con Attilio Andreini, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, Università Ca’ Foscari, Venezia. 

Lo Yijing, noto in Occidente come Libro dei Mutamenti, è uno dei grandi testi collettivi della tradizione cinese. Compilato presumibilmente a partire dal IX secolo a.C., ha acquisito la sua forma definitiva nel IV-III secolo a.C., durante il periodo di regno della longeva dinastia Zhou (1046-256 a.C.). In questa conferenza si spiegherà la sua importanza, ma anche l’apporto dei nuovi ritrovamenti testuali, come quelli del manoscritto dell’Yijing rinvenuto a Mawangdui o del testo battezzato dai paleografi cinesi Shi fa, che dimostrano quanto vivace e ancora aperta sia la ricerca su questa famosa opera.

Accesso libero. Partecipazione gratuita.

 Le modalità di accesso ai Musei sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html