ARTE- Pagina 86

Fra “sublime” e “squallore”, quest’è arte

Michael Biberstein e Michelangelo Pistoletto in mostra alla Galleria “Giorgio Persano” di Torino

Fino al 25 maggio

“Come ci troviamo sulla cima di una montagna e osserviamo un paesaggio sublime, l’occhio vaga sul paesaggio, lo sguardo totalmente rilassato, mai fissato a lungo su un singolo punto…E così, per un momento, il se’ e tutto ciò che lo circonda si assorbono, coincidono”. Impossibile fermarsi al dettaglio. Terra, acqua e cielo si fanno un tutt’uno e il paesaggio diventa “pretesto”, invenzione di occhi mente e anima. Compito dell’artista è dunque “accompagnare chi guarda in una lenta esperienza immersiva”. Ed è proprio in questa dimensione di “indagine psicologica, fenomenologica ed emotiva” che si identifica l’opera dello svizzero di Solothurn, Michael Biberstein, scomparso nel 2013 ad Alandroal in Portogallo, cui Giorgio Persano dedica una nuova mostra – dopo quella del 2015– nella Galleria aperta nel 2020 in via Stampatori, al primo piano del rinascimentale “Palazzo Scaglia di Verrua”. Esposti troviamo quadri di grandi dimensioni, attratti da linguaggi astratto-concettuali, che raccontano di realtà sospese in atmosfere impalpabili, in immagini che sono realtà sovrapposte di nuvole e profili di montagne, pittoricamente relizzate mediante ripetuti strati di acrilico molto diluito,  o spray, su lino.

L’effetto è di morbida, pur se complicata, narrazione ma anche di imprevedibili sciabolate di luce che a prima vista ricordano le luminose volte tardobarocche del Tiepolo (fu proprio la visione dell’affresco del maestro veneziano a Würzburg a ispirare all’artista il progetto del soffitto a volta della “Chiesa di Santa Isabel” di Lisbona), così come i paesaggi “mentali” di Lorrain e Constable o certe inquietanti atmosfere alla Turner “a sort of delihtful horror”, come sottolineava a proposito del romantico pittore inglese il “Cicerone britannico”, Edmund Burke, teorico del concetto filosofico del “sublime”. Per non dire – com’è stato giustamente rilevato – di alcune sottili analogie fra i “cieli” di Biberstein con la pittura orientale e con la lievità e la delicatezza dell’arte zen. Pittura come “pratica spirituale.  Obiettivo di fondo, recuperarne la dignità in quanto strumento di visione e conoscenza del mondo. Esattamente l’opposto di quanto si prefiggono le sculture dipinte, i “volumi scuri”, denominati “Arte dello squallore”, prodotti, fra il 1985 e il 1989, da Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933): una serie di opere in poliuretano, ricoperte di tela e dipinte di colori scuri che intendono riportare l’attenzione alla “quarta generazione” – dopo i “Quadri specchianti”, gli “Oggetti in meno” e “Le Stanze” – dell’artista, ripresentato in Galleria con due importanti lavori di questo periodo, in cui l’artista biellese si propone di indagare sul rapporto fra pittura e scultura, in relazione allo spazio, alle dimensioni e alla superficie. “Così come nei ‘Quadri specchianti’, il tema cardine è il dualismo tra astrazione e immagine, concetto e realtà, le sculture sono invece portatrici di un ‘volume’ che dà spazio a una rottura con la bidimensionalità dell’immagine nonostante l’intervento pittorico. In questo caso la decisione di dipingere i volumi di scuro porta le opere ad assorbire, e non a restituire, la realtà”. Interessante la scelta di utilizzare un materiale non nobile come il legno e il poliuretano, che Pistoletto introduce nella sua ricerca a partire dagli anni ’80, sia per la maggiore velocità di lavorazione, sia per coerenza con i principi propri dell’“Arte Povera”, di cui l’artista è animatore e fattivo protagonista, e nella piena determinazione  dell’“Arte dello squallore”. Di un’arte che è dialogo dimesso con il tema del vuoto, dell’assenza e appunto dello “squallore”. Di “un’arte parassita – scriveva lo stesso Pistoletto – della mortificazione […] Massa di idee tritate, di oggetti triturati, di significati maciullati, macerati, ammollati e compressi. Frantumi di strumenti e di concetti: polvere stellare, schiuma cosmica, lava meteoritica, ghiaccio siderale”.

Ma  a ciò seguiranno altre “generazioni” (negli anni Novanta, la creazione diProgetto Arte” e a Biella di “Cittadellarte – Fondazione Pistoletto” e dell’“Università delle Idee” fino al più recente “Terzo Paradiso”) che lo porteranno nel 2003 al “Leone d’Oro alla Carriera” alla Biennale di Venezia e a Gerusalemme all’“Wolf Foundation Prize in Arts”. Era il 2007. E il cammino è proseguito e prosegue senza soste con mostre internazionali, iniziative varie e Premi; dal “Louvre” di Parigi, a Tokyo, a L’Avana, intensificando sempre più l’attività del “Terzo Paradiso” o terza fase dell’umanità “che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura”.

Gianni Milani

Michael Biberstein e Michelangelo Pistoletto

Galleria “Giorgio Persano”, via Stampatori 4, Torino; tel. 011/4378178 o www.giorgiopersano.org

Fino al 25 maggio

Orari: mart. – sab. 10/13 – 15,30/19

Nelle foto:

–         Allestimento “Galleria Persano”

–         Michael Biberstein: “RCC-Glider”, acrilico su lino, 2004

–         Michelangelo Pistoletto: “Superficie grigia”, materiale anonimo, 1985

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

11 – 17 marzo 2022

 

SABATO 12 MARZO

 

Sabato 12 marzo ore 15

LABORATORIO DI IKEBANA, L’ARTE GIAPPONESE DEI “FIORI VIVENTI”

MAO – workshop per adulti sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

A cura della maestra Yuko Fujimoto per Associazione Interculturale Sakura APS

I partecipanti saranno guidati dalla maestra Yuko Fujimoto nell’arte della disposizione dei fiori recisi. Lo stile utilizzato sarà lo Shoka Shinpu-tai, ovvero l’evoluzione moderna e contemporanea dello Shoka; quest’ultimo nacque sotto l’influsso del pensiero zen e grazie a esso l’ikebana divenne anche un metodo spirituale di meditazione.

Massimo 15 partecipanti. Costo: 40 €. Tutti i workshop sono comprensivi dei materiali. Prenotazione consigliata alla mail: mao@fondazionetorinomusei.it.

 

Sabato 12 marzo ore 14.30

LEGAMI METALLICI. I metalli nell’arte orientale

MAO – visita guidata alle collezioni

L’itinerario si concentra su una selezione di opere del museo accomunate dal medesimo materiale d’utilizzo: il metallo. Sia esso in forma pura o costituito da leghe, sin dall’antichità ha rappresentato un valido e prezioso alleato dell’essere umano per la realizzazione di manufatti e opere d’arte, esito delle più svariate lavorazioni. Il percorso mette in luce nuclei di opere accomunati dall’utilizzo dei metalli, dimostrandone la versatilità sia dal punto di vista delle tecniche, sia della funzione e della natura dell’oggetto artistico.

Costo: 6€ a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto d’ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei.

Info 011.5211788 –  prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

 

 

DOMENICA 13 MARZO

 

Domenica 13 marzo ore 16

PENNELLATA DI GIAPPONE

MAO – attività per famiglie sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

L’attività prevede la visita della mostra temporanea Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese e un laboratorio in cui i partecipanti potranno realizzare il proprio dipinto verticale su rotolo utilizzando la pittura monocromatica ispirata alla tecnica sumi-e.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto € 8 (gratuito con Abbonamento Musei)

Prenotazione obbligatoria entro il venerdì precedente tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

MERCOLEDI 16 MARZO

 

Mercoledì 16 marzo ore 18.30

COLLECTING ASIA. QUESTIONING THE EXOTICA AND REPOSITIONING AESTHETIC CANONS

MAO – evento in inglese

Per riflettere sulle eredità e sui lasciti di Hub India | Classical Radical, progetto a cura di Myna Mukherjee e Davide Quadrio realizzato nell’ambito di Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino in collaborazione con Fondazione Torino Musei e l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, che ha portato nelle sedi del MAO, di Palazzo Madama e dell’Accademia Albertina, i lavori di 65 fra i più importanti artisti contemporanei e moderni provenienti dal subcontinente indiano, mercoledì 16 marzo alle ore 18.30 il MAO ospita Collecting Asia. Questioning the exotica and repositioning aesthetic canons: Davide Quadrio e Giovanni Carlo Federico Villa, rispettivamente direttori del Museo d’Arte Orientale e di Palazzo Madama, e Paola Gribaudo, Presidente dell’Accademia Albertina, saranno in dialogo con alcuni fra i più importanti direttori di musei e curatori di arte asiatica a livello globale, come Mami Kataoka (Mori Art Museum), Suhanya Raffel (M+), Laura Vigo (Musée des Beaux-Arts de Montréal), Roobina Karode (KMNA) e Myna Mukherjee (Engendered).

L’evento, moderato da Anna Somers Cocks, storica dell’arte e fondatrice di The Art Newspaper, rappresenta un’occasione di riflessione sui sistemi museali internazionali che si occupano di collezioni di arte asiatica o non europea in contesti diversi. Il panel analizzerà narrazioni plurime e trasversali che riguardano l’”oggetto” artistico di provenienza non europea, le sue implicazioni rituali e religiose e il suo continuo evolversi nel contesto contemporaneo globale.

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul sito del Giornale dell’Arte, media partner dell’incontro, e sulla pagina Facebook del MAO.

 

 

GIOVEDI 17 MARZO

 

Giovedì 17 marzo ore 18

fino al 16 giugno

OTTO ARTISTI PER UN RINASCIMENTO. VENEZIA E L’INVENZIONE DELLA MODERNITÀ

Palazzo Madama – nuovo ciclo di appuntamenti di Storia dell’Arte con il direttore del museo Giovanni Carlo Federico Villa

“Venezia è la città più gloriosa che io abbia mai visto, ed è la più saggiamente governata”, scriveva l’ambasciatore Philippe de Commynes nel 1494. E sono i protagonisti veneti della rivoluzione pittorica a indicare il ruolo cardine di Venezia per il rinnovamento della cultura italiana ed europea. Se quando si tratta di Rinascimento lo si associa precipuamente a Firenze e Roma, è a Venezia che si assiste al pieno sviluppo dell’arte moderna, interprete di una cultura capace di creare i monumenti di Pietro e Tullio Lombardo e i prodotti delle manifatture tessili, i tratti di pennello di Giovanni Bellini e la produzione navale dell’Arsenale, gli scritti di Ermolao Barbaro e gli aridi saggi sulla partita doppia, le prime collezioni da museo e gli orti botanici, la biblioteca del cardinale Bessarione e gli scritti di Pietro Bembo. Produttori e artisti, politici ed eruditi, pensatori e condottieri respiravano la stessa aria, erano prigionieri dell’identica atmosfera di un’epoca tutta riassunta nella stupefacente Veduta a volo d’uccello di Jacopo de’ Barbari. Ed è questo il racconto, intessuto di immagini, che si svolgerà in otto incontri sul farsi dell’arte occidentale.

 

Programma

 

Giovedì 17 marzo 2022, ore 18.00

‘Non humani pictoris’. Il divino Antonello dal mito alla storia

 

Giovedì 24 marzo 2022, ore 18.00

‘Zambelin se puoi dir la primavera del Mondo tuto, in ato de Pitura’. Giovanni Bellini, o della classicità

 

Giovedì 7 aprile 2022, ore 18.00

Nell’altra luce: sguardi e paesaggi di Cima da Conegliano

 

Giovedì 28 aprile 2022, ore 18.00

Palma il Vecchio, l’invenzione della bellezza

 

Giovedì 5 maggio 2022, ore 18.00

Da Venezia all’Europa. Tiziano “principe de’ pittori”

 

Giovedì 26 maggio 2022, ore 18.00

‘Solo, senza fidel governo et molto inquieto dela mente’. Lorenzo Lotto, l’ombra dell’angelo

 

Giovedì 9 giugno 2022, ore 18.00

“Il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura”. Tintoretto, dal disegno alla pittura

 

Giovedì 16 giugno 2022, ore 18.00

La magnifica illusione. Suggestioni per Paolo Veronese

 

Giovanni Carlo Federico Villa

Professore presso le Università di Bergamo e di Udine, dal 2019 è componente del Consiglio Superiore per i Beni culturali e Paesaggistici e, dal 2015 al 2018, è stato direttore onorario dei Musei Civici e Conservatoria Pubblici Monumenti di Vicenza. Ha curato numerosi progetti espositivi in Italia, tra cui quelli per le Scuderie del Quirinale di Roma, e all’estero. Autore di oltre trecento pubblicazioni scientifiche e monografie, numerose sono le sue presenze divulgative relative al patrimonio artistico nazionale sui principali canali radiotelevisivi italiani e stranieri.

 

Durata: 1 ora

Costo: intero € 120, ridotto € 90 (riservato ad Abbonati Musei, studenti, insegnanti, guide turistiche abilitate, Amici Fondazione Torino Musei, soci Rotary Club e Inner Wheel)

Info e prenotazioni: t. 011.4429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Giovedì 17 marzo ore 18.30

HARU – LA PRIMAVERA IN HAIKU

MAO – conferenza seguita da scrittura creativa

A cura della dottoressa Roberta Vergagni, iamatologa

Ogni incontro si articolerà in tre momenti: introduzione teorica allo haiku, lettura di alcuni tra gli esempi più evocativi dei grandi maestri e composizione guidata di haiku come scrittura creativa.

Massimo 25 partecipanti a incontro. Costo: 3 € a incontro

Info e prenotazioni:  mao@fondazionetorinomusei.it

 

 

 

Le modalità di accesso ai Musei sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

 

 

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

 

 

Il mondo poetico di Francesco Tabusso, tra fantasia e verità

Nelle sale della Galleria Biasutti & Biasutti, sino al 19 marzo

Con l’esposizione di una quindicina di opere, la galleria Biasutti & Biasutti (via Bonafous 7/L) rende omaggio, a dieci anni dalla scomparsa, all’arte di Francesco Tabusso (era nato a Sesto San Giovanni nel giugno 1930, è scomparso a Torino nel gennaio 2012). Un’arte che si avvia all’ombra degli insegnamenti di Felice Casorati, nello studio di via Mazzini e nella casa di Pavarolo, tra il 1949 e il 1954, che vedrà le prime affermazioni in grado di portarlo ai premi e alle partecipazioni (le Quadriennali romane, le Biennali di Venezia), alle mostre-concorso bandite da diverse città italiane per dotare di nuove acquisizioni le proprie Pinacoteche e Gallerie d’Arte Moderne (nel ’60 “Paesaggio” trovò spazio a Firenze, tre anni prima anche il Museo Puškin di Mosca aveva avuto un’opera dell’artista, entrato a far parte ormai definitivamente del mondo torinese). Tra le tante affermazioni, nel ’75 Tabusso è impegnato nella grande pala absidale “Il Cantico delle Creature” nella Chiesa di San Francesco, costruita da Giò Ponti, al Fopponino di Milano, portata a termine con gli otto trittici del 1984, mentre negli stessi anni si sviluppa la ricerca attorno alle figure di Mathias Grünewald prima e poi con i maestri dei secoli antichi, dal Pitocchetto a Georges de la Tour, da Goya a Rembrandt e Caravaggio.

Periodi che hanno ricoperto una carriera lunga  sessant’anni, con 150 personali e quasi 250 collettive, una importante collaborazione con i più importanti scrittori del Novecento, Piero Chiara (“La sostanza delle cose”, con 18 disegni), Dino Buzzati, Eugenio Montale, Diego Valeri (“Dodici mesi”, dodici litografie commentate dal poeta), Nico Orengo, Giorgio Bassani (“Immerso fino all’orlo dalle palpebre inferiori nella melma umida e fermentante del più profondo Piemonte agricolo, dialettale e, se vogliamo, sottosviluppato, nella cronaca minore e comica dei suoi giorni senza storia, il pittore guarda le umili cose che lo circondano come se intendesse estrarre da essa la loro realtà più nascosta, più vera”), Mario Soldati (“Vino al vino”) e Mario Rigoni Stern, forse il più vicino al suo mondo.

Oggi la galleria ci ripropone l’amore per il territorio, le nature morte – un susseguirsi di asparagi, zucche, melograni, funghi -, le tradizioni e i miti, i ricordi di viaggio (“Recuerdo gallego”), gli stormi di uccelli che solcano il cielo, uno dei tanti uomini col vischio visti nelle tante mostre del passato (“Uomo con vischio a Constant”, 2005), i montanari della val di Susa immersi nei panorami che Tabusso conosce bene e frequenta e colora, i paesaggi placidamente punteggiati dal cadere della neve, mentre magari un uomo e una donna con il loro bambino si preparano in semplicità ad una colazione fatta di panini e di frutta, le distese candide e i tetti del villaggio ricoperti di bianco – “E dalla neve estrae i colori, quelli che noi non riusciamo a vedere e che lui invece sa dipingere, regalandoci la meravigliosa sorpresa di poter guardare nei suoi quadri un qualcosa di altrimenti misterioso, inconoscibile. Un’atmosfera sottile delicata, soffice, impalpabile, confusa tra i personaggi-amici che fan calca sulla tela”, scriveva Gianfranco Schialvino nel 2011, presentando la mostra “Mac fiòca” alla “Galleria Gianpiero Biasutti”-, il nuovo “Boscaiolo” che il pittore rappresenta su una vecchia tela di cui salva, in un cielo plumbeo, pieno di nubi scure, la parte superiore, su cui s’accentra la gazza ladra in volo. È il riscoprire felicemente, ancora una volta, la sacra sensibilità di Tabusso, la propria “pietas” verso un mondo antico, fatto di ricordi e di piccole cose, di sensazioni lontane. Di volta in volta, ogni cosa viene guardata come attraverso un sogno, accennata, evanescente, suggerita quasi, in altra occasione il tratto è incisivo, oscuro, scompaiono i colori della natura e dei frutti e delle erbe, per lasciare spazio ad esempio alla grande tela “Uova nel cappello” del 1988, di sapore antico, un orizzonte infuocato su cui s’immerge l’uccello nero, la sedia impagliata in primo piano, il povero che tende il vecchio cappello. È il riscoprire ancora una volta la poesia dell’artista, il suo mondo fiabesco, reso a farsi quotidianità ed emozione chiara e immediata, tangibile.

Capolavori, decisamente: come un capolavoro è “Maria Giulia (o Ragazza) nella serra” del 1985, un bel viso femminile (“ha la stessa vitalità selvatica, la stessa sensualità scontrosa del gatto e del gallo che le tengono compagnia”, in altra tela), i capelli biondi e l’abito ingentilito da mazzi di viole, incorniciato da un susseguirsi di piccole piante, dal differente fogliame, verdi, vive, minuscoli ricami nella tela. Così scriveva Elena Pontiggia al termine della sua introduzione in occasione della mostra “Francesco Tabusso, pittore di Torino”, nelle sale della Promotrice tra il marzo e il maggio 2007: “Così, alla fine, ci appare l’opera di Tabusso: un lungo discorso amoroso. Il suo affollato gineceo ne è insieme l’emblema e la metafora. Tabusso ha composto con i suoi dipinti un canzoniere: un repertorio di canti popolari, intessuto di una fantasia che ha il sapore della verità. E mai come oggi (in cui spesso nell’arte mancano l’una e l’altra) sentiamo di averne bisogno”. Da vedere, fino al 19 marzo.

Elio Rabbione

Nelle immagini, Francesco Tabusso, “Maria Giulia nella serra o Fanciulla nella serra”, 1985, olio su tela, cm 90 x 150; “Uova nel cappello”, 1988, olio su tela, cm 140 x 120; “Castagneto in riva al laghetto”, 1986 – 2001, olio su tela, cm 70 x 100; “Recuerdo gallego”, 1999, olio su tela, cm 40 x 60.

Dada c in mostra alla galleria Malinpensa by Telaccia

La leggerezza della stoffa, accompagnata da evidenti vibrazioni tonali,  è  il fil rouge delle opere dell’artista

Inaugura martedì 8 marzo, giorno della festa della donna, la mostra dedicata all’artista Dada c e ospitata presso la galleria d’arte Malinpensa by Telaccia fino al 19 marzo prossimo. Titolo dell’esposizione “La rinascita della stoffa si evolve in vibrazioni tonali”.

L’artista mostra una sintesi di solida rappresentazione e risultati di evidente rilievo, in cui il gusto compositivo si sposa alla simbologia, in una continua ricerca personale che affonda le sue radici in uno scavo interiore capace di comunicare emotività allo spettatore.

L’elemento primario utilizzato da Dada è la stoffa, tra le pieghe della quale vive una spazialità di forte valenza formale, ritmata di atmosfere e di prospettive molto felici.

Nelle sue opere emerge un’esaltazione della materia accompagnata dall’importanza del suo riciclo e da un’essenza spirituale ricca di valori umani. Tra istinto e profonda analisi, le opere di Dada c si avvalgono di una personale espressiva animatada una fine capacità  introspettiva, capace di concretizzarsi in una concezione dinamica e in un senso volumetrico di indagine, denso di maestria e di resa assoluta.

Il suo stile, definito da una compositiva libera, è facilmente riconoscibile in quanto la forza vitale tra colore e materia accende il soggetto di notevoli effetti tecnici e di giochi mirabili tra pieni e vuoti. Le sue opere, caratterizzate da una sperimentazione tecnica impegnativa, risultano, infatti, ricche di vitalità, di magnetismo e frutto di un processo creativo interessante che si distingue e vive attraverso il percorso artistico di Dada.

Le sue creazioni sono percorse da una forte vibrazione della materia, che si fonde all’elemento cromatico, in un equilibrato rapporto tra spazio, forma e luce, in cui il soggetto acquista dinamicità. La fantasia e il messaggio simbolico che l’artista vuole trasmettere, il rilevante effetto scenico vivono magistralmente nel loro iter grazie alla forte passione di Dada. La leggerezza della stoffa, che vibra di purezza e di forte energia vitale, si evolve in un impianto cromatico ricco di accordi tonali e di un flusso formale continuo.

Proprio tale leggerezza rappresenta il fil rouge che accomuna le sue opere, in una narrazione in cui lo studio si accompagna all’originalità e lo spirito universale della materia, il forte impatto estetico-emotivo, sono capaci di trasmettere un’impronta tale da rendere unica la sua arte. Dada c dimostra, inoltre, una forte padronanza dei mezzi espressivi e una matura elaborazione artistica.

Mara Martellotta 

La mostra è  visitabile alla galleria Malinpensa by Telaccia in corso Inghiletrra 51.

Orario 10.30-12.30. Pomeriggio 16-19.

Chiusura lunedì e festivi

Tel 0115628220, 3472257267

Giornata della Donna alla GAM, MAO e Palazzo Madama

Lunedì 7 marzo a Palazzo Madama e martedì 8 marzo alla GAM e al MAO

Ingresso gratuito per tutte le donne

Inoltre sabato 5, domenica 6 e martedì 8 visite guidate a tema 

 

Anche quest’anno la Fondazione Torino Musei celebra la Giornata internazionale della donnaproponendo l’ingresso gratuito per tutte le donne alle collezioni permanenti della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, del MAO Museo d’Arte Orientale e di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica.

Nell’anno 2022 la figura femminile sarà celebrata già a partire da sabato e domenica, con visite guidate a tema proposte dalla cooperativa Theatrum Sabaudiae.

 

La gratuità per le donne è offerta lunedì 7 marzo a Palazzo Madama e martedì 8 marzo alla GAM e al MAO. Dall’offerta sono escluse le mostre temporanee con biglietteria separata.

Info: www.fondazionetorinomusei.it

 

 

Le visite guidate tematiche, a cura di Theatrum Sabaudiae:

 

Sabato 5 e domenica 6 marzo ore 16.30

DONNE DA RACCONTARE

Palazzo Madama – visite guidate speciali per la Festa della Donna

Con l’avvicinarsi dell’8 marzo, Palazzo Madama vuole omaggiare le donne attraverso un percorso guidato in museo, ispirato a figure femminili che, inaspettatamente, si incontrano fra gli oggetti esposti nelle sale, rivelando singolari biografie. Volti di fanciulle e donne aristocratiche, come Maria Antonietta, regina di Francia, o legate al mondo dell’arte, come l’attrice e cantante Louise-Rosalie Lefebvre, che affidano a celebri miniaturisti la memoria del proprio essere e apparire: donne le cui vite sono un interessante spunto di conversazione e racconto. Tra leggenda e realtà, le sale e le vetrine dei diversi piani del museo mostreranno oggetti esclusivi adatti a celebrare una data importante.

Costo: 6€ per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30) – prenotazioniftm@arteintorino.com

Per acquistare i biglietti clicca QUI

 

Sabato 5 ore 16.30 e domenica 6 marzo ore 15

DONNE NELL’ARTE

GAM – visite guidate speciali per la Festa della Donna

Per celebrare la giornata della Festa della Donna la GAM propone un percorso che si sviluppa tra le stanze della collezione del 900 e gli spazi di “Una collezione senza confini”, alla ricerca delle donne che hanno saputo far sentire la propria voce nel panorama artistico italiano e internazionale.

Diverse per origine e formazione, lontane per personalità e stile, queste artiste sono accomunate dal fatto di essere riuscite a imporsi con passione e intelligenza nella realtà artistica del 900 sfuggendo agli stereotipi e ai cliché di genere.

Costo: 6€ per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30) – prenotazioniftm@arteintorino.com

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Domenica 6 marzo ore 15

DONNE DA ORIENTE

MAO – visita guidata speciale per la Festa della Donna

In occasione della Festa della Donna, si propongono due itinerari tematici nelle collezioni del MAO dedicati al tema del femminile. Un modo per rievocare le diverse vesti e funzioni della donna in Oriente, a partire dalle opere del museo: da dama di corte e poetessa, a dea benefica o irata che costella gli sterminati pantheon buddhisti e induisti.

Dai corredi funerari della collezione cinese agli eleganti dipinti giapponesi, fino alle raffinate decorazioni dell’arte islamica, i visitatori saranno condotti nelle collezioni del MAO in un itinerario dedicato alle svariate immagini femminili che figurano nella produzione artistica delle differenti culture d’Oriente.

Costo: 6€ per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info 011 5211788 (lun-dom 9-17.30) –  prenotazioniftm@arteintorino.com

Per acquistare i biglietti clicca QUI:

 

Martedì 8 marzo ore 16

DEE DA ORIENTE

MAO – visita guidata speciale per la Festa della Donna

Spaziando dall’Asia meridionale alla Regione himalayana, l’itinerario si concentra sulle opere d’arte del Museo che rappresentano forme femminili del divino. Un modo per conoscere alcune fra le svariate manifestazioni pacifiche e irate della Dea che caratterizzano induismo e buddhismo.

Costo: 6€ per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info 011 5211788 (lun-dom 9-17.30) –  prenotazioniftm@arteintorino.com

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La “Clementina” alla Venaria Reale per celebrare la Giornata della donna

Per celebrare la Giornata Internazionale della Donna, martedì 8 marzo dalle ore 10.30 la Reggia di Venaria omaggia con una Conversazione a Corte la più famosa delle donne artiste attive alla corte sabauda: Maria Giovanna Battista Clementi, detta La Clementina (Torino 1690-1761).

Per l’occasione, il percorso di visita della Reggia si arricchisce con l’esposizione del dipinto La Dama con levriero fino al 10 aprile 2022.

 

Un omaggio alle figure femminili che abitarono o soggiornarono alla Palazzina di Caccia di Stupinigi

“Le Signore della Corte”

Domenica 6 marzo, ore 15,45

L’ultima ad abitarci fu la regina Margherita. Moglie di re Umberto I e prima regina consorte d’Italia, per Margherita di Savoia (Torino, 1851 – Bordighera 1926) le sale barocche della “Palazzina di Caccia” di Stupinigi, progettate dallo Juvarra e già in anni precedenti testimoni dei fasti napoleonici, divennero (dal 1909 al 1919) l’amata residenza delle calde estati fuori porta  da alternarsi alle primavere e ai freddi inverni trascorsi a Bordighera nella Villa Bischoffsheim, in seguito chiamata Villa Etelinda e da lei acquistata nel 1914. Donna dall’enorme popolarità, (“una veria e seria professionista del trono” – scriveva di lei Indro Montanelli – tanto da convincere gli italiani “che anche se non avessero avuto un gran Re, avrebbero avuto una grande Regina”), Margherita riempì la residenza di Stupinigi di un’ enorme quantità di mobili e arredi di stili diversi e la Palazzina vide un grande via vai di parenti, nobili e ospiti blasonati, invitati a balli e a feste da favola, e che arrivavano d’ogni dove a bordo delle prime “carrozze a motore”.

Fu lei, indubbiamente, a lasciare il maggiore imprinting, materiale e culturale, sulla Palazzina di Stupinigi, dal 1514 proprietà dell’“Ordine Mauriziano”, eretta  per i Savoia fra il 1729 ed il 1733 e dal 1997 “Patrimonio dell’Umanità Unesco”. Ma moltissime furono le figure femminili che, oltre alla regina Margherita, in qualche modo e sotto varie vesti e in tempi diversi, ebbero a che fare con la Palazzina: principesse, regine, dame di corte, istitutrici, femmes de chambre, inservienti. A tutte loro, di cui restano memorie storiche e artistiche di indubbio valore, in occasione della “Festa della Donna”, la “Palazzina di Caccia” intende rendere un omaggio particolare, domenica 6 marzo ( a partire dalle ore 15,45) con una visita guidata titolata “Le Signore della Corte”. L’iniziativa “vuole essere – dicono gli organizzatori – un  viaggio nel ruolo delle donne nella società dal XVII al XX secolo, letto attraverso le personalità che sono state protagoniste della vita di corte”. La Palazzina ha ospitato, fra l’altro, il matrimonio di Maria Teresa, figlia di Vittorio Amedeo III, con il conte Carlo d’Artois (poi Re Carlo X di Francia), e di Maria Carola nel 1781 con il principe Antonio Clemente, diventato Re di Sassoia, ma anche quello di Vittorio Emanuele II con Maria Adelaide di Lorena nel 1842 e di Amedeo di Savoia con la principessa Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna nel 1867. Donne, future mogli e amanti di Casa Savoia hanno inoltre soggiornato nelle sue stanze, come Anne Marie Borbone-Orleans, descritta come una delle donne più amabili e virtuose del suo tempo, o Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, donna di documentata bellezza e fascino, irrequieta, amante dello sfarzo e della vita di corte che soggiornò a Stupinigi con il marito Camillo Borghese e Giuseppina di Beauhamais, prima moglie dell’imperatore Napoleone. Fino ad arrivare, come s’è detto, all’ultima e più prestigiosa abitante della Palazzina, la Regina Margherita. Volitiva, decisa ma affabile. Ineguaglibile e di enorme fascino popolare (a lei fu dedicata addirittura la “pizza Margherita” e l’ode carducciana “Alla Regina d’Italia”), anche negli anni successivi all’assassinio del marito (Monza, 1900), quando diventò “regina madre”.

Per info: “Palazzina di Caccia”, piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (Torino); prenotazione obbligatoria per la visita guidata al numero 011/6200634

g.m.

Nelle foto:

–         “Signore della Corte”

–         Martin van Meytens: “Polissena Cristina d’Assia con i figli Vittorio Amedeo III e Eleonora di Savoia”

Ai Musei Reali una settimana ricca di appuntamenti

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Tra percorsi speciali, mostre e visite tematiche sulle figure femminili di Palazzo Reale

 

 Tanti appuntamenti e attività animano la settimana dei Musei Reali, tra percorsi speciali, momenti dedicati ai più piccoli e visite tematiche, per trascorrere insieme piacevoli giornate tra cultura e svago.

 

In occasione della Giornata internazionale della donna, martedì 8 marzo l’ingresso sarà gratuito ai Musei Reali e ridotto alla mostra Vivian Maier. Inedita per tutte le donne.

 

Tra le principali novità, è visitabile la Galleria Archeologica: un’inedita sezione permanente del Museo di Antichità, dedicata alle civiltà del Mediterraneo antico, dove sono esposti reperti di rara bellezza e di inestimabile valore storico. I visitatori potranno ammirare più di mille oggettiraccolti in oltre quattrocento anni di collezionismo sabaudo. Un viaggio a ritroso nella Storia grazie a un affascinante percorso espositivo, suddiviso in cinque sezioni, articolato lungo dieci sale e allestito attraverso forme espressive contemporanee.

L’ingresso al percorso è compreso nel biglietto ordinario dei Musei Reali.

 

Il calendario delle attività per i tesserati dei Giardini Reali

È disponibile sul sito il calendario delle attività speciali dedicate al tema dei Giardini Reali, riservate ai possessori di una delle tessere solidali. È possibile prendere parte a percorsi e visite in esclusiva con le curatrici, i curatori e le restauratrici dei Musei Reali e sono previsti incontri a tema green anche per tutto il pubblico, con tariffe agevolate per i sottoscrittori della tessera. Le tessere sono acquistabili nel bookshop dei Musei Reali o scrivendo all’indirizzo: mr-to.sostienici@beniculturali.it

Lunedì 7 marzo, alle ore 11 e alle ore 15, è in programma la visita Il Giardino di Levante e la Cavallerizza, nell’ambito di Lunedì Green, l’iniziativa dedicata ogni lunedì ai tesserati e al pubblico alla scoperta dei Giardini Reali a porte chiuse. Un ciclo di visite esclusive sulla storia dei Giardini, le loro stratificazioni nei secoli e le specie vegetali.

Costi: intero € 8, tesserati € 3, gratuito under 18.

Visite con prenotazione obbligatoriamr-to.sostienici@beniculturali.it

 

I Martedì dell’Abbonato

Martedì 8 marzo alle ore 17 proseguono i Martedì dell’Abbonato. In occasione della Giornata internazionale della donna, una visita tematica dedicata alle Donne che vissero e resero vivo Palazzo Reale. Attraversando le magnifiche sale, si racconterà la vita, la moda e il cerimoniale di Corte al femminile.

Costo dell’attività € 10. Riservata ai titolari dell’Abbonamento Musei.

Per informazioni e prenotazioni https://piemonte.abbonamentomusei.it/

 

Le attività con CoopCulture

Sabato 5 marzo alle ore 15.30 e domenica 6 marzo alle ore 11, le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture conducono la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Il costo della visita è di € 7, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

È inoltre possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali:

Venerdì 4 marzo alle ore 16 il pubblico può visitare i magnifici appartamenti della regina Maria Teresa al primo piano di Palazzo Reale, il Gabinetto del Segreto Maneggio e le suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.

Sabato 5 marzo alle ore 16 i visitatori possono ammirare in un itinerario unico gli appartamenti nuziali dei Principi di Piemonte e deiDuchi d’Aosta, situati al secondo piano di Palazzo Reale, allestiti tra il 1720 e il 1843. Grandi architetti come Juvarra, Alfieri e Palagi si alternarono a decorare le magnifiche sale in cui risaltano capolavori rococò, con mobili e boiseries di Piffetti, Gianotti e Stroppiana, soffitti e sovrapporte di De Mura e Beaumont, soffitti di Ayres e Bellosio e arredi di Gabriele Capello in stile Impero. Sarà possibile raggiungere anche le sale che ospitano tesori del Neoclassico in cui gli architetti Piacenza e Randoni, con gli ebanisti Bonzanigo e Bolgiè, approntarono ambienti in stile Luigi XVI di meravigliosa bellezza tra il 1788 e il 1789.

Domenica 6 marzoalle ore 16 un affascinante tour attraversa le sale del primo piano di Palazzo Reale che affacciano sul Giardino Ducale e che conservano intatte le originali decorazioni settecentesche, tra le quali spiccano le pitture di Francesco De Mura e Laurent Pécheux: un susseguirsi di ambienti tra i più sorprendenti della residenza, utilizzati negli anni del re Carlo Alberto come appartamenti per i Principi Forestieri in visita alla corte torinese.

Costo delle attività: € 20 (€ 13 per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Attività per famiglie e bambini

Domenica 6 marzo alle ore 15.30 Animali favolosi

Falchi, granchi, cani, volpi e tanti altri animali sono i protagonisti di simpatici racconti e allegre filastrocche che animeranno questa specialissima visita guidata alla mostra Animali dalla A alla Z. Alla fine del percorso a ciascun partecipante verrà consegnata una copia del libro “Zoostorie”, contenente le storie raccontate durante l’attività e molte altre da leggere a casa con mamma e papà!

Attività consigliata per bambine e bambini dai 6 ai 10 anni con prenotazione obbligatoria.

Costo: € 10 a bambino, gratuito per gli accompagnatori. Info e prenotazioni: 011 19560449 – Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Ciprotour. Oltre il confine – ultimi giorni

Fino al 3 marzo 2022 è visitabile la mostra diffusa che unisce i Musei Reali e le Biblioteche civiche di Torino: Il progetto Ciprotour. Oltre il confine, ispirato dalla mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, prevede una serie di piccole esposizioni in alcune biblioteche torinesi: narrazioni da Cipro e su Cipro nelle sale della Biblioteca civica Centrale, alla Biblioteca civica Musicale Della Corte la musica cipriota, al Mausoleo della Bela Rosin e alla Biblioteca civica Villa Amoretti si racconta dell’isola sacra ad Afrodite con i profumi della dea, alla Biblioteca civica Cesare Pavese di commerci e genti, di lingue e culture alla Biblioteca civica Primo Levi.

 

Le mostre in corso ai Musei Reali

Fino al 26 giugno, le Sale Chiablese ospitano l’esposizione Vivian Maier Inedita con oltre 250 scatti, tra cui molti inediti, video Super 8 e oggetti personali della fotografa americana. Curata da Anne Morin, la mostra presenta anche una sezione dedicata alle fotografie che Vivian Maier realizzò nel 1959 durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova. Dopo una prima tappa al Musée du Luxembourg di Parigi, l’esposizione arriva in Italia e ha come obiettivo quello di raccontare aspetti sconosciuti o poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica della fotografaVivian Maier Inedita è organizzata da diChroma Photography e dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais ed è prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali, con il patrocinio del Comune di Torino. L’esposizione è sostenuta da Women In Motion, un progetto ideato da Kering per valorizzare il talento delle donne in campo artistico e culturale. Martedì 8 marzo, ingresso ridotto per le donne in occasione della Giornata internazionale della donna.

 

Animali dalla A alla Z. Una mostra dedicata ai bambini è l’esposizione allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda fino al 3 aprile 2022. Il progetto, curato da Rosario Maria Anzalone ed Enrica Pagella, è concepito per bambini e famiglie, dall’altezza delle vetrine alle soluzioni grafiche: tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e oggetti d’arte decorativa, quaranta opere dei Musei Reali sono accomunate dalla raffigurazione di animali, da indovinare in una modalità di fruizione partecipataLa visita alla mostra è compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.15 ed è chiusa il sabato. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Museum Shop

Per rimanere aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto.

È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it).

 

L’accesso ai Musei Reali e alle mostre è consentito unicamente esibendo il Super Green Pass (Green Pass rafforzato ad esito di vaccinazione o guarigione da Covid-19) e indossando la mascherina chirurgica, secondo le norme di sicurezza previste dal Decreto-legge del 24 dicembre 2021, n. 221.

 

 

“PhotoAnsa 2021” Un anno di eventi in mostra al Forte di Bard

Fino al 1° maggio

Bard (Aosta)

Tutto il 2021. Narrato in oltre cento scatti fotografici selezionati nella 17^ edizione del volume  “PHOTOANSA” che raccoglie le immagini più significative dell’anno da poco trascorso, realizzate dai fotografi della prima Agenzia di informazione multimediale in Italia e quinta per importanza al mondo.

Le immagini – in cui si cristallizzano momenti di gioia estrema alternati ad altri, ahinoi più numerosi, che raccontano di dolorose tragedie umane – sono visibili, fino al prossimo 1° maggio, al “Forte di Bard” (principale polo culturale della Valle d’Aosta) all’interno delle sale dell’“Opera Mortai” della fortezza. Dodici le sezioni, per altrettanti temi trattati. Non più solo pandemia, ma tanti fatti nazionali ed internazionali, dalla cronaca alla politica, dallo sport al costume. Anche se sulla pandemia non si poteva certo (e purtroppo) tacere. Ma pandemia raccontata, per il procedere dei fatti ad essa  legati, sotto una prospettiva diversa rispetto al 2020; a due anni di distanza dagli esordi del Covid 19, alle foto dei malati nei reparti di terapia intensiva si sono via via sostituite quelle delle file dei cittadini in attesa d’essere vaccinati, delle tante riaperture dei luoghi della cultura, del lavoro e del turismo, accanto a quelle di chi esibisce il “Green Pass” e, per contrasto, alle manifestazioni di piazza dei negazionisti.

Ma Il 2021 è stato anche l’anno del ritorno dei grandi avvenimenti internazionali, con la pioggia di missili su Gaza e Israele e la vittoria dei talebani coronata dall’assalto all’aeroporto di Kabul. Nello scatto di John Gresbee, si fissa con lucida accorata immediatezza il momento in cui i militari della “Coalizione Internazionale” aiutano un bambino ad entrare nell’area dell’aeroporto. Ancora una volta, guerra e bambini. La dolorosa, ignobile mortificazione dell’innocenza. Ci sono poi le immagini della politica nazionale: del governo a guida Mario Draghi e dei sindaci delle maggiori città italiane, la cui elezione è stata dimezzata da un astensionismo senza precedenti. A seguire: fra una sezione dedicata al grande caldo che ha caratterizzato l’inizio estate, con temperature vicine ai 50 gradi, e una allo sbarco su Marte del “Rover Perseverance”, ad essere protagoniste sono le vittorie nello sport (iconica la foto scattata dall’argentino Diego Azubel che documenta l’esultanza di Marcel Jacobs dopo la vittoria nei 100 metri a Tokyo) e nella musica.

Immagini che raccontano un’Italia diversa che vince grazie ai propri talenti: i trionfi degli atleti tricolore alle “Olimpiadi” e “Paralimpiadi” di Tokyo, la conquista del titolo di campioni d’Europa nel calcio, le vittorie europee del volley e del gruppo musicale dei “Maneskin” all’“Eurovision Song Contest”. Le immagini di giovani vincenti, di folle in delirio nelle piazze d’Italia, sono però offuscate da un altro triste primato che il “PHOTOANSA 2021” non poteva non registrare, quello dell’escalation della violenza contro le donne (giovani, anziane, madri di famiglia, studentesse o lavoratrici) che, giorno dopo giorno, va ad aggiornare le drammatiche statistiche sul femminicidio. Nella foto di Tino Romano, la manifestazione a Torino della rete nazionale “Non una  di meno” contro le violenze di genere. Mentre già è certo il tema chiave su cui andranno a incentrarsi i primi mesi del 2022: la straziante vicenda dell’Ucraina, chiusa nella morsa (crudele e ancora ad oggi incerta) di una guerra  “fratricida” voluta dalla “madre-matrigna” Russia.

 

Gianni Milani

 

“PhotoAnsa 2021”

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II 85, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it

Fino al 1° maggio

Orari: dal mart. al ven. 10/18; sab. dom. e festivi 10/19

Nelle foto:

–         John Rigsbee: “Kabul, Afghanistan, 20 agosto”

–         Mahmud Hams: “Jabalia, Striscia di Gaza, 17 maggio”

–         Diego Azubel: “Tokyo, Giappone, 1 agosto”

–         Tino Romano: “Torino, Italia, 1 luglio”

Vivian Maier in mostra nelle Sale Chiablese

Nelle Sale Chiablese è stata allestita la mostra su una delle più celebri esponenti della street photography.

Il volto inedito di una delle fotografe più  interessanti del Novecento è approdato ai Musei  Reali di Torino, in una mostra che rimarrà  aperta fino al 26 giugno prossimo. Si tratta della tappa italiana di un’esposizione  che è  stata ospitata al Musee’ du Luxembourg a Parigi dal 15 settembre 2021 al 16 gennaio scorso. La mostra, già a partire dal titolo “Inedita”, narra gli aspetti poco noti o  sconosciuti della misteriosa vicenda umana e artistica  di Vivian Maier, approfondendone vari capitoli e proponendo anche lavori finora rimasti inediti, come quella serie di scatti realizzati durante il suo viaggio in Italia, a Torino e Genova, in particolare, nell’estate del ’59. Gli scatti proposti in mostra  sono 250 e un aspetto  certamente curioso riguarda il fatto che il corpus fotografico di Vivian Maier sia stato scoperto soltanto negli anni immediatamente antecedenti la morte, avvenuta nel 2009. La sua fama a livello internazionale prese avvio dal 2007. L’esposizione si sviluppa intorno ai temi ricorrenti nella produzione della fotografa americana, in particolare la strada e la vita che animavano  i quartieri popolari in Europa e negli Stati Uniti, documentando i cambiamenti sociali del suo tempo. Nata a New York nel 1926 e vissuta tra New York e Chicago, Vivian Maier lavorava come tata dedicandosi nel tempo libero alla fotografia, utilizzando anche filmati e audio-cassette per catturare frammenti della realtà. Caduta in povertà  alla fine degli anni Novanta, è  mancata nell’aprile del 2009 in una casa di cura. Il suo percorso artistico non è  riconducibile a una corrente artistica specifica; la Maier ritraeva, infatti, ciò  che le pareva degno di nota, sviluppando solo in parte i negativi, come se volesse custodire per sé  le immagini catturate con la sua Rolleiflex 6×6. I suoi scatti sono stati scoperti nel 2007  dal regista John Maloof, che li acquistò per caso in una casa d’Aste. Coinvolto dal lavoro della fotografa, decise di ricostruirne la vita, compiendo un’indagine sulla sua personalità  artistica, attraverso gli oggetti a lei appartenuti e condividendone la scoperta realizzando un film documentario dal titolo “Finding  Vivian Maier”. La fotografa è stata in grado di riprodurre la cronaca emotiva della realtà quotidiana, esprimendo attraverso le sue opere una profonda sensibilità  nei confronti delle sue origini europee, oggi a noi tanto più  care, unita al sentimento di libertà e di emancipazione tipicamente americane. I soggetti delle sue fotografie sono persone incontrate dall’artista nei quartieri più  degradati della città,  frammenti di una realtà che pulsa di vita, istanti che Vivian Maier  è stata capace di catturare nella loro semplice spontaneità. Molte delle sue fotografie testimoniano  i viaggi dell’artista per il mondo e il suo sguardo sempre curioso nei confronti della società contemporanea. Sono celebri i suoi autoritratti, in cui Vivian Maier  si ritrae su superfici riflettenti, vetrine di negozi o specchi, sempre con la macchina fotografica al collo, con quella sua straordinaria capacità  di entrare a far parte del “mondo di strada” che cattura con i suoi scatti.  A partire dagli anni Settanta, Vivian Maier  sarebbe passata alla fotografia a colori; i protagonisti delle sue opere furono sostituiti da un nuovo interesse per elementi più astratti, giornali, oggetti e graffiti. Alla fine degli anni Novanta l’artista fu costretta a relegare tutte le sue opere fotografiche in un magazzino, prima che queste venissero vendute all’asta. L’esposizione, ospitata nelle Sale Chiablese,  è curata da Anne Morin e organizzata da dicotomia photography, in collaborazione con i Musei Reali e la società  Ares di Torino, la John Maloof Collection di Chicago e la Howard Greenberg Gallery di New York. L’esposizione è  sostenuta  da Women in Motion, un programma di Kering, che si propone di evidenziare il ruolo delle donne nelle arti e nella cultura. La mostra è visitabile nella Sala Chiablese, in piazzetta Reale 1, fino al 26 giugno prossimo, con orario dalle 10 alle 18. Dal martedì  al venerdì  dalle 10 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 21.

Mara Martellotta

Pannunzio Magazine