IGOR BONI: “SCELTA DEI VERDI INCOMPRENSIBILE. DOPO AVER LOTTATO INSIEME PER LE PRIMARIE ORA SE NE VANNO. MIO PROGRAMMA AMBIENTALISTA AL SERVIZIO DI STEFANO LORUSSO”
O. Napoli: “Il centrodestra esite ancora?”
Fino a qualche giorno fa nell’aria di Montecitorio risuonava il richiamo al “partito unico” di centrodestra, per la verità senza l’eco di Salvini e di Meloni.
Ormai da alcune settimane il centrodestra è di nuovo il terreno dello scontro che coinvolge non solo Meloni e Salvini ma anche forza Italia. Dopo lo stop, oggi si crea un altro capitolo di rottura con il rischio di spaccatura sia al comune di Bologna che alla regione Calabria. la coalizione di centrodestra avrebbe dovuto ascoltare di più le richieste di Fdi anche se all’opposizione.
Se queste sono le premesse, soltanto un ingenuo può credere che il partito unico sia dietro l’angolo. Siamo in presenza di una guerra di potere, di occupazione del potere, con le idee, le strategie per non dire gli ideali che sono finiti nel cestino. È in un quadro simile che acquista senso e concretezza la sfida di Coraggio Italia. Una forza di moderazione, europeista e liberale che vuole riportare la concretezza delle scelte al centro della politica. Concretezza, merito e tutela dell’interesse pubblico sono la stella polare di una battaglia politica che deve portare il centrodestra a ripensarsi su basi completamente nuove. Quelle attuali crolleranno prima del 2023.
Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia
“Sono profondamente indignato di fronte al post pubblicato dal vice sindaco del Comune di Bistagno
che per esprimere un pensiero No Vax ha utilizzato l’immagine dell’ingresso di un campo di concentramento con la scritta “Il Vaccino rende liberi”, una fotografia che rappresenta un’offesa a tutte le vittime dell’Olocausto” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.
“Inoltre, con questo post il vice sindaco di Bistagno sottopone ad un’inaccettabile paragone tutti coloro che si sono impegnati nella campagna vaccinale e i cittadini che hanno scelto, sottoponendosi all’inoculazione anti Covid-19, di difendere la propria salute e quella degli altri. Valuti l’interessato le proprie dimissioni!” conclude Ravetti.
Damilano a Parella
Il candidato sindaco di Torino per il centrodestra Paolo Damilano ha incontrato i commercianti di zona Parella.
Dopo il populismo ritorna la politica?
Il populismo, almeno così si spera, si avvia finalmente e lentamente al suo capolinea.
Credo che,
dopo la concreta esperienza vissuta in questi ultimi anni, possiamo dire tranquillamente che si
tratta della peggior deriva della politica italiana. Una deriva che ha contemplato in sè i peggiori vizi
che possa affrontare ed incrociare una democrazia: dall’antipolitica alla demagogia,
dall’antiparlamentarismo alla impreparazione della classe dirigente, dal trasformismo
all’opportunismo politico e parlamentare, dalla casualità all’ormai tristemente noto “uno vale uno”.
Insomma, come dicevo poc’anzi, il peggio della politica italiana. Eppure, malgrado questa deriva
profondamente antidemocratica ed illiberale, nel 2018 quasi un italiano su tre ha scelto questa
deriva. Certo, forse non per demolire le fondamenta politiche, culturali ed ideali della democrazia
italiana ma per assecondare, del tutto inconsapevolmente, una moda che era stata predicata,
teorizzata ed urlata dalla stragrande maggioranza degli organi di informazione del nostro paese.
Ora, dopo aver assaporato il gusto di questo populismo in salsa italiana, è iniziata la lenta ma
inesorabile presa di distanza da parte di coloro che, pomposamente, lo avevano coltivato ed
esaltato. È altrettanto vero, però, che questa deriva populista si è consolidata in molti settori della
nostra vita sociale e politica e non sarà così semplice archiviarla definitivamente. La controprova è
semplice: addirittura un partito di potere e governista come il Pd continua ad individuare nel
protagonista indiscusso di questo populismo anti politico, cioè i 5 stelle come tutti sanno, i
migliori alleati per il futuro governo del paese.
Di fronte ad un quadro del genere, però, la vera sfida politica e culturale resta un’altra. Ameno per
tutti coloro che non hanno mai nè condiviso e nè sposato la causa populista come arma decisiva
per risolvere i nodi politici nel nostro paese. Con un populismo che corre verso il burrone, occorre
avere la forza politica e culturale, appunto, per tentare di invertire la rotta cercando di recuperare
dal passato quegli ingredienti che possono rilanciare la radici, seppur fragili, della nostra
democrazia e la credibilità delle nostre stesse istituzioni democratiche. E i tasselli che devono
trovare spazio in questo contesto sono quelli decisivi per centrare l’obiettivo del ritorno della
democrazia e dei suoi istituti principali. Li possiamo esemplificare con alcuni titoli: il ruolo dei
partiti e della loro organizzazione democratica; il ritorno delle culture politiche per giustificare
l’esistenza stessa dei partiti; respingere al mittente l’esperienza squallida e decadente dei partiti
personali, del capo o del guru; battere la concezione della politica fluida o liquida funzionale alla
sola crescita dei follower del capo; praticare una politica che sia in grado di coniugare
radicamento territoriale, rappresentanza sociale e militanza politica. E, infine ma soprattutto,
ritornare ad avere una classe dirigente politica che non sia più la grigia ed indistinta sommatoria
della improvvisazione, della casualità, della inesperienza e della cronica incapacità. E questo solo
per odio contro il passato e contro tutto ciò che ricordi la nobiltà della politica e della sua valenza
culturale e storica.
Ecco perchè dobbiamo essere pronti. Pronti come cattolici democratici, come cattolici popolari e
come cattolici sociali. E questo perchè tutti noi sappiamo che il populismo è il nostro vero ed
irriducibile avversario. Chi pensa di convivere con quella deriva non può coltivare il ritorno della
qualità della democrazia e, per quanto ci riguarda, non può pensare di riproporre il nostro
patrimonio culturale ed ideale. Per questi motivi la fine, speriamo al più presto, del populismo ci
deve vedere nuovamente protagonisti, con altre esperienze culturali come ovvio, del
cambiamento e del rinnovamento della politica italiana.
Giorgio Merlo
Elezioni comunali, le grandi manovre dei partiti
Il Covid avanza tra i giovani. Rientrano dall’estero e risultano positivi. Rimangono all’estero in quarantena perché risultati positivi.
19 ëd luj 1747
19 ËD LUJ 1747, LA FESTA DËL PIEMONT: ESPONOMA NOST DRAPO’
Ij fransèis, ch’a j’ero tanti ‘d pì che noi, a l’avìo atacasse ‘nsima a coj brich.
La situassion a smijava dësperà; an rivandje nen a rege ‘l furor dij nimis, l’ëstat magior a l’avìa dait l’ordin al cont San Sebastian ëd batse an artreta. A l’era staita memorabil la reassion dël cont, che për bin 3 vòte a l’avìa dësubidì a j’ordin dij superior, an replicandje an piemontèis, con cola frase, ancor ancheuj carìa d’efet e ‘d sugestion: “nojautri da si i bogioma nen… an facia ai nimis i voltoma pa le spale’.
Parej chiel e so òmi a j’ero rëstà lì an prima linia, oponend n’arzistensa gorëgna ch’a l’avìa obligà ij nimis a chité l’atach.
Cola vitòria a l’ha arpresentà për ël Piemont un dij moment pì àut ëd libertà e ‘d cossiensa nassional… Con cola vitòria i l’avìo gità le bas për la formassion dël Piemont modern.
Për selebré l’aniversari ‘d cost epich conflit ël grup politich Liberi Elettori Piemonte, tanme st’ann passà, a propon l’inissiativa “Mi i espon-o me drapò/Io espongo la mia bandiera”, anvidand tuti ij sitadin dël Piemont a pendì ‘ns ël pogieul o fòra da la fnestra ‘l drapò istòrich dël Piemont, un dij simboj pì antich e identitari ‘d nòsta comunità.
Un cit gest ma amportant, për fortié l’unità e la solidarietà ‘d nòst popol, a pi fòrt rason ogidì dòp tut le dificoltà ch’i l’oma avù ‘n cost darié ann e mes.
Ruffino (CI): “Opportunità di lavoro nelle carceri”
“Creare opportunità per i detenuti, valorizzando e motivando chi lavora nelle carceri, deve essere un tassello importante della riforma della giustizia”.
Interviene così la deputata Daniela Ruffino di Coraggio Italia sul tema della riforma Cartabia. “Gli episodi recenti di cronaca ci insegnano, ancora una volta, che una delle condizioni più difficili da garantire è il mantenimento del delicato equilibrio tra sicurezza e libertà”. Secondo la Ruffino “è questo il momento di riscrivere le regole della sicurezza, ridisegnare spazi di convivenza dignitosi nelle carceri e forme di integrazione sociale e lavorativa efficaci per i detenuti e per le loro famiglie. Quando parliamo di pene alternative, sappiamo bene che la riforma avrà successo nella misura in cui sapremo creare un sistema penitenziario in grado di assicurare regole e controlli da un lato, opportunità per i detenuti dall’altro, in cui il carcere deve essere anche un luogo di investimento sociale e di welfare rafforzato”.
Lega: la Regione sosterrà le attività del Mottarone
La Regione sosterrà le attività del Mottarone che in seguito all’incidente della funivia dello scorso 23 maggio stanno tuttora subendo ripercussioni negative.
Si tratta di una decina di partita Iva in tutto, tra alberghi e ristoranti, che di fatto dall’indomani della tragedia hanno diminuito gli introiti in maniera consistente, subendo un duro contraccolpo economico e d’immagine. “Ho avuto modo di incontrare i titolari di alcune delle attività turistico ricettive operanti sul Mottarone – dichiara il vicepresidente della Regione, il leghista Fabio Carosso -. L’impegno mio, del governatore Alberto Cirio e dell’assessore Vittoria Poggio, è quello di erogare al più presto dei contributi a fondo perduto a sostegno di queste realtà duramente colpite a seguito della tragedia”.
“Non potevamo lasciare soli gli imprenditori turistici che operano in vetta e che erano già sofferenti per l’emergenza Covid – commenta il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni – e per questo anche su mia proposta è stato concordato col governatore Cirio di mettere a loro disposizione contributi a fondo perduto che vadano a compensare almeno in parte le perdite. Un aiuto a chi, suo malgrado, si trova costretto da due mesi e mezzo a questa parte a lavorare in condizioni oggettivamente molto difficili. Il Mottarone – sottolinea Preioni – è uno dei luoghi più frequentati dai vacanzieri che arrivano nel Vco e per questo mi auguro che una volta che la magistratura avrà terminato il proprio compito gli sia consentito un pieno e rapido ritorno alla normalità. La recente riapertura di Alpyland – conclude Preioni – è una notizia che va in questa direzione”.
Si allega una foto del sopralluogo di quest’oggi del vicepresidente della Regione Fabio Carosso, Lega Salvini Piemonte.