POLITICA- Pagina 425

Ravetti (Pd): “La Regione metta in campo tutte le iniziative per tutelare i lavoratori di Novi Ligure e Racconigi”

Da Palazzo Lascaris

“Ho chiesto di approvare un atto di indirizzo sulla crisi della ex Ilva, come segno di vicinanza ai lavoratori del gruppo di tutti gli impianti interessati: oltre a Taranto e Genova, anche quelli dello stabilimento di Novi Ligure, che occupa ottocento dipendenti, e quelli di Racconigi” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Il gruppo angloindiano ArcelorMittal ha notificato ai commissari straordinari dell’azienda la volontà di rescindere l’accordo per l’affitto con acquisizione delle attività di Ilva Spa e di alcune controllate, acquisite secondo l’accordo chiuso il 31 ottobre 2018” spiega Ravetti.

“Dal momento che la decisione dell’azienda, se confermata, assumerebbe un carattere molto grave anche per l’occupazione nella nostra regione, con questo atto di indirizzo chiedo che la Giunta regionale si attivi con urgenza perché il Governo nazionale convochi immediatamente i vertici di ArcelorMittal per individuare tutte soluzioni possibili per tutelare i lavoratori interessati” conclude il Presidente Ravetti.

Quale memoria per il futuro europeo?

Riceviamo e pubblichiamo

Nelle scorse settimane,il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione relativa “ all’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa.Di quale memoria si parli è chiaro: equiparazione delle esperienze di comunismo e nazi-fascismo,diffida circa l’uso ed il mantenimento nella sfera pubblica dei simboli del comunismo,invito alla rimozione di monumenti e riferimenti tuttora esistenti in parchi,piazze e strade a eventi e personaggi del comunismo.Contro questa posizione della maggioranza del parlamento europeo il Partito Comunista Italiano organizza un presidio di protesta in piazza Castello Torino sabato 9 novembre 2019 dalle ore 10,00 alle ore 18,00.Con comizio alle ore 15,30 del compagno Bruno Steri della segreteria nazionale del PCI .

Cavallerizza: presidio di FI Giovani

Martedì 5 novembre mentre si svolgerà l’incontro in Prefettura con il Ministero dei Beni Culturali sul tema dello stanziamento dei fondi per il recupero della Cavallerizza, dalle ore 11,45 sotto la Prefettura in Piazza Castello si svolgerà un presidio organizzato dal movimento di giovanile di Forza italia.
 

Dice  Tommaso Varaldo (Forza Italia Giovani):  “La Cavallerizza è un patrimonio della città riconosciuto dall’Unesco che è stato lasciato al degrado dei centri sociali. Ci sono voluti due incendi e quasi cinque anni di occupazione abusiva perché l’attenzione mediatica cadesse su questa situazione vergognosa. Noi è dal primo giorno di occupazione che chiediamo lo sgombero. Spendere i 5 milioni di euro promessi dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, per il recupero del bene e consegnare la gestione della nuova Cavallerizza agli occupanti? E’ pura follia, la loro esclusione dal futuro della Cavallerizza sia una condicio sine qua non per lo stanziamento effettivo dei fondi. Il nostro presidio per dire STOP ILLEGALITA’, LA CAVALLERIZZA TORNI ALLA CITTA’. Alla Città e non agli abusi e al loro degrado”

Scanderebech: “Appendino sbaglia, a pagarne è il Comandante Bezzon”

Dichiara la Consigliera comunale Scanderebech “La Sindaca e l’Assessora Lapietra chiedano scusa al Comandante Bezzon e non si accettino le sue dimissioni. Se la politica sbaglia, non è giusto che un tecnico, che ha solo applicato una normativa faccia un passo indietro. Bezzon ha tutta la mia solidarietà”. Prosegue Scanderebech: “Ho richiesto una commissione urgente, per analizzare con i diretti interessati coinvolti, il tema della normativa sui monopattini. Al tavolo ho chiesto che partecipino anche motorizzazione e assicuratori”

“Ma quale Lapietra, a lasciare sia Appendino”

Riceviamo e pubblichiamo

“Monopattini elettrici, già si alzano le prime voci che chiedono le dimissioni dell’Assessora. Ma la sola responsabile di questo e di tutti gli altri disastri di questa Amministrazione è la Sindaca”

Sento già qualcuno invocare le dimissioni dell’Assessora Lapietra dopo la brutta figura dei monopattini elettrici, ma è una logica che non accetto. L’unica responsabile del disastro è la Sindaca. Una Sindaca ormai in completo stato confusionale.

Il pesce puzza dalla testa. È evidente che un’Amministrazione che non sa gestire una questione banale come quella dei monopattini non saprà gestire partite molto più complesse e strategiche. Una tra tutte: la Metro 2.

Stucchevole il balletto dei rimpalli di responsabilità tra Lapietra e Bezzon: stucchevole perché quest’ultimo risponde, nel suo ruolo, proprio alla Sindaca. Ma dov’era Appendino quando il tema era all’ordine del giorno in Giunta? A presenziare a inaugurazioni? A stringere mani? A tagliare nastri?

E l’Assessore Finardi, mai citato da nessuno ma fino a prova contraria titolare della delega alla Polizia Municipale? A che cosa punta la Sindaca? A liberarsi di due Assessori non più graditi?

La Giunta è un organo collegiale e come tale agisce e pianifica (o per lo meno prova a farlo). Di questo organo la Sindaca dovrebbe essere il vertice e la guida. Invece ormai in questa Città ogni membro della Giunta fa quello che gli pare e la Sindaca è del tutto incapace di gestire e guidare la collegialità della Giunta.

Basta scaricare Assessori solo perché Appendino è in imbarazzo, dovendo districarsi tra ideologia e governo.

Sia lei a lasciare, per il bene di Torino.

 

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Si risveglino i moderati contro anarcoidi e fascistoidi

Sento già le critiche di vecchi e ( forse ) passati amici . Sei diventato un reazionario. Avrei
preferito conservatore democratico, ma la perfezione non è di questo mondo. Ora non posso più
tacere e non ho più voglia di tacere giacché mi sono stufato di sopportare.
Roberto Rosso vuole chiedere i danni erariali alla Sindachessa Chiara Appendino per come si
sta comportando sulla vicenda della Cavallerizza. Giustissimo, perché la Sindachessa copre in
ogni modo gli occupanti legittimandoli. Ora non c’ è dubbio alcuno che l’ ex asilo di via Livorno
è stato liberato esclusivamente per volontà dell’ allora Questore. Il perché è molto semplice:
questo ciarpame violento è uno dei cardini del potere della Sindachessa. Ci metta i soldi suoi e
non quelli della comunità per risolvere il problema degli occupanti. Scandalosa e’ stata la riunione
tra Prefetto Sindachessa e rappresentati degli occupanti, come se avessero legittimità nel
discutere con lo Stato il futuro della Cavallerizza. Inoltre, se mai qualcuno si è scordato, il Prefetto
e le Prefetture rappresentano il Governo. Governo silenzioso sulla vicenda. Come è stata
scandalosa l’astensione in Senato sulla proposta di Liliana Segre contro razzismo e nazifascismo.
Niente da fare, stanno tornando e si sono mimetizzati dentro il centrodestra condizionandolo
come si è palesemente visto. Destra o moderati, se ci siete battete un colpo. Persino Silvio
Berlusconi ha negativamente stigmatizzato il tutto. Centrodestra a trazione Meloni Salvini non
è proprio una bella cosa. Infatti sono imbarazzati i commenti di quelli di Fratelli d Italia verso il

Sindaco loro adepto che promuove la cena per commemorare la marcia su Roma. Imbarazzati
per alcuni perché sono costretti nel dire sottovoce che sono d’accordo. Il fascismo nel nostro
paese è ancora un reato.
Agli albori della sua adesione a Forza Italia parlavo con Roberto Rosso. Mi riprese perché
parlavo di destra. “Io sono di centro destra”.Mi scusai effettivamente Comba e Crosetto sono
definibili moderati. E che ci stanno a fare con una destra che scivola verso il fascismo ? Dicono
che fanno fuoco con la legna che hanno. La legna verde non va bene per essere bruciata. Anzi
è dannosa per il fuoco stesso. Persino Umberto Bossi era (e probabilmente è )

antifascista convinto. Dovrebbe essere nel DNA di ogni politico. Roberto Rosso se ne è convinto ed ha
costituito la sua corrente perché Fratelli d Italia sta troppo a destra. I moderati si agitano nel
loro schieramento . Ma per ora sono troppo deboli. E odio e rancore si diffondono sempre di
più. Ed odio e rancore non fanno ragionare producendo paure ed isterismi.
Ciò che vogliono fascisti ed antagonisti anarcoidi. Prima erano speculari . Facce della stessa
medaglia. Ora sono complementari , binari paralleli dove viaggia il treno della intolleranza. Nel
1977 tra eversione brigatista rossa e stragismo fascista le istituzioni erano sotto assedio. In
una riunione dissi: dobbiamo difendere lo Stato. Fui ripreso: difenderlo e cambiarlo. Ancora oggi
non so se era solo un sofismo.
So che oggi è più grave la situazione proprio perché i fatti si ripetono.Sono più gravi anche
perché si stanno saldando fascismo nazismo sciovinismo slavo ed antagonisti pseudo
rivoluzionari. Il loro unico scopo è imporsi. Simili le violenze. Da occupare a di

fatto votare contro Liliana Segre che porta con sé nell’anima e nel corpo le sevizie . Difendere la democrazia, questa
democrazia è essenziale per i nostri figli e per noi. Ai nostalgici delle dittature ricordo e chiedo :
in quale punto della scala sociale erano i vostri? Nelle dittature stanno bene solo i
privilegiati. Difendere la democrazia è difendere la nostra libertà e quella altrui.
Libertà non vuol dire fare quello che uno vuole. Sicuramente la libertà è dire quello che uno vuole
con  i dovuti modi. Chiara Appendino ha sbagliato come ha sbagliato chi si
è astenuto e cioè votato

contro Liliana Segre. Come ha avuto ed ha ragione Roberto Rosso e
spero tutta la giunta regionale , nel dire basta a questa deriva dell’onda nera . Moderati se non
conservatori insieme a progressisti nel difendere la nostra democrazia sia a Roma che Torino.
La storia è ad insegnarci che quando si pensa solo alla propria parte politica arriva qualcuno che
dice: ora ci penso io. E dopo ce n’è

solo per lui. Direi proprio: meditate gente e non fatevi fregare. Dopo si rischia che solo pochissimi potranno parlare e il
silenzio dei più sarebbe devastante.

Cerutti (Lega): “2.8 milioni per la Torino-Ceres e la Canavesana”

Riceviamo e pubblichiamo

“Azioni concrete contro i disservizi”

In I Commissione Consiliare Regionale, in sede di assestamento di bilancio, l’Assessore Gabussi ha annunciato lo stanziamento di ben 2,8 milioni di euro per il miglioramento e la messa in sicurezza delle ferrovie Torino-Ceres e Canavesana. Si tratta di trasferire fondi ai concessionari, dando attuazione al piano di investimenti previsto dal DL 422/97 art.15.

Dichiara il Commissario della Commissione Bilancio Andrea Cerutti (Lega Salvini): “Rispondiamo oggi con azioni concrete a un tema così sentito quale il trasporto ferroviario della Torino-Ceres e della Canavesana. Non sono più concepibili i disguidi causati dalla gestione GTT, il sovraffollamento dei vagoni e i guasti. Forte è la convinzione che siano necessarie azioni concrete per la miglioria della situazione e per la messa in sicurezza della rete di trasporti in questione e di tutti coloro che usufruiscono del servizio. Questo potrà essere fatto con questo cospicuo investimento finanziario.  – continua Cerutti – L’intervento della Giunta Cirio era un atto dovuto alla popolazione che ultimamente ha avuto notevoli disagi causati dai disservizi e da una cattiva gestione”.

Umbria, 5 stelle, Conte e la Dc

Com’è veloce la politica italiana. Com’è rapido il cambiamento. E, soprattutto, com’è svelto il
tramonto delle leadership. Nei partiti e fuori dai partiti. Il voto dell’Umbria ha travolto, o meglio ha
fortemente incrinato, alcune pseudo certezze che erano state costruite però sulla sabbia.
A cominciare anche dalla valenza strategica dell’alleanza tra il Partito democratico e il movimento
di Grillo e Casaleggio. E’ del tutto evidente che due elettorati storicamente, politicamente e
culturalmente agli antipodi difficilmente potevano integrarsi a livello popolare nell’arco di pochi
mesi. E questo perché le operazioni di palazzo non sempre, anzi quasi mai, sono accompagnate
da adesioni popolari e da emozioni da consenso. Il più delle volte si trasformano in autentici
boomerang per chi le promuove e per chi le teorizza. Ora, nessuno sa come procede la strada
dell’accordo politico ed elettorale tra i il Pd e i 5 stelle a livello regionale e a livello nazionale. Certo,
diventa francamente difficile nonché imbarazzante dare una valenza strategica a questa alleanza,
fuorche’ si pensi che si possa andare avanti a prescindere dall’impatto politico, culturale, elettorale
e di empatia tra i due elettorati storicamente conflittuali. Probabilmente, adesso, si tratta di porre al
centro dell’attenzione politica la questione di come si ricostruisce, seriamente, una coalizione di
centro sinistra. Ma un centro sinistra serio, riformista, di governo, popolare e non frutto di
invenzioni a tavolino e prodotto di una vera cultura politica. E’ possibile dar vita ad un progetto
politico e di governo che non sia la ripetizione di un agglomerato elettorale che manifesta, com’è
evidente, tutta la sua fragilità e la sua inconsistenza?
In secondo luogo il rapido tramonto delle leadership. Per alcuni giorni abbiamo assistito al racconto
virtuale di una somiglianza politica tra il Presidente del Consiglio Conte e la Democrazia Cristiana.
E ad alcuni suoi esponenti storici. Addirittura ad Aldo Moro… Per fortuna e’ intervenuto Ciriaco De
Mira che, con la consueta lucidità ed intelligenza, ha semplicemente detto che, al netto del
paragone, “Moro merita più rispetto…”. Ricordo questo particolare per arrivare alla conclusione che
anche nei paragoni storici e politici occorre avere maggior prudenza e un pizzico memoria prima di
avventurarsi in giudizi che rischiano di essere smentiti addirittura nell’arco di pochi giorni. I
confronti e i paragoni con la Democrazia Cristiana sono del tutto fuori luogo. E diventa anche
stucchevole continuare a dipingere in modo caricaturale l’esperienza quasi cinquantennale della
Dc. Il sentirsi “tutti democristiani” da un lato o confondere alcuni atteggiamenti opportunistici e di
mera convenienza personale e politica di oggi con lo “stile” e il “comportamento” dei dirigenti e
degli statisti democristiani dall’altro, e’ perlomeno bizzarro se non addirittura ridicolo. Evitiamo di
continuare a ridicolizzare l’esperienza della Dc che, essendo un “fatto storico” come diceva
recentemente un grande leader di quel partito come Guido Bodrato, non può che appartenere alla
storia. E, detto tra di noi, non c’è alcun confronto o alcun paragone possibili tra quella classe
dirigente, tra quel partito, tra la qualità di quel gruppo di statisti con l’attuale classe dirigente. Ad
ognuno il suo, verrebbe da dire.
In ultimo, forse è giunto anche il momento per far ritornare protagonisti la politica, il pensiero
politico e una rinnovata qualità della classe dirigente. Non si può non riprendere le recenti
esortazioni di due grandi “saggi” del passato – anche se, con le loro opinioni, esprimono una
bruciante modernità e una straordinaria capacità di analisi e di proposta – come Ciriaco De Mita e
Emanuele Macaluso. Ovvero, non si può costruire il futuro senza un pensiero politico, senza una
strategia di lungo termine e, soprattutto, senza una classe dirigente realmente attrezzata, radicata
nel territorio e con un briciolo di competenza. Senza queste precondizioni di base difficilmente si
uscirà dalla latitanza della politica, dalla difficoltà di non saper creare una visione del futuro e da
una classe dirigente alquanto approssimativa ed improvvisata. Dopo la sberla dell’Umbria – per
l’alleanza Pd e 5 stelle, com’è ovvio – non può non partire una accelerazione. Politica. Senza la
quale la caduta sarà ancora più rovinosa.

Giorgio Merlo

Multe ai monopattini

Ho inviato all’ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale della Città di Torino un’interpellanza per comprendere meglio il come si sia giunti a questo punto.
È alquanto ridicolo il fatto che questa amministrazione, che si è sempre vantata di voler far progredire la Città in ambito tecnologico e poi vada a mutare i cittadini perché girano con il monopattino elettrico. La colpa è della Giunta che non è stata capace di regolamentare. Il governo “Conte I” a giugno aveva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il “DM micromobilità” attraverso un ministro della stessa bandiera politica dell’attuale amministrazione cittadina, eppure la giunta a 5 stelle ha fatto finta di niente.
Aumentano i pericoli all’interno della città, aumentano le multe, ma non aumenta l’impegno di questa giunta per la città.
Emanuel Cosmin Stoica

Radicali italiani a congresso

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL 18° CONGRESSO NAZIONALE DI TORINO CON LA SEGRETARIA SILVJA MANZI
Si svolgerà domani, giovedì 31 ottobre 2019 alle ore 10:00, a Torino, presso la sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, in via San Dalmazzo 9/bis/b, la conferenza stampa di presentazione del 18° congresso nazionale di Radicali Italiani che si terrà a Torino presso il Centro Congressi Pacific Hotel Fortino, in Strada del Fortino 36, dal 1 al 3 novembre.
Alla conferenza stampa interverrà Silvja Manzi, segretaria nazionale di Radicali Italiani.
I lavori cominceranno alle ore 17 del 1 novembre con le relazioni della segretaria Silvja Manzi e della tesoriera Antonella Soldo ma saranno preceduti, alle ore 15, da una tavola rotonda sullo Stato di Diritto in Italia e in Europa, alla quale interverranno Emma BONINOMaurizio MOLINARI (Direttore de La Stampa), Gian Domenico CAIAZZA (Presidente dell’Unione Camere Penali) e il costituzionalista Fabrizio CASSELLA.