Così, in pochi secondi, il primo cittadino si è bruciata la credibilità – poca o tanta che fosse – che si era guadagnato in casa granata grazie al suo impegno per ricostruire il Filadelfia
Non credeva ai suoi occhi il consigliere comunale pentastellato Vittorio Bertola mentre, girando il video amatoriale, si accorgeva che il sindaco di Torino stava alzando ripetutamente il dito medio ai tifosi granata. Il caso mediatico – e che caso – era bello e confezionato.
Le strumentalizzazioni politiche e gazzettiere non mancheranno: il primo cittadino le ha servite su un piatto d’argento alle opposizioni, di destra e grillina. A parziale difesa del sindaco c’è da tenere conto, come ha sottolineato in suo soccorso Sergio Chiamparino, l’esasperazione del momento, dovuta agli insulti dei torinisti (“Fassino, gobbo di m…” e altre carinerie del genere).
Al tempo stesso, però, va detto che il rappresentante di tutti i torinesi non ha licenza di insultare una parte di loro in modo così volgare, oltretutto in occasione di una cerimonia in ricordo di una tragedia per la città, quale fu quella del Grande Torino.
Così, in pochi secondi, il sindaco si è bruciata la credibilità, poca o tanta che fosse, che si era guadagnata in casa granata grazie al suo impegno per ricostruire il Filadelfia. Il gestaccio di Piero Fassino non è stato uno dei più eleganti. Ma soprattutto, un sindaco (per di più tra i possibili candidati al Quirinale) non se lo può permettere.


Prosegue la nostra inchiesta fotografica sui manifesti dei candidati alle prossime elezioni regionali. Per le vie di Torino questi giorni sono apparsi nuovi poster elettorali. Prendiamone in esame alcuni.
IL MESSAGGIO – “Lavoriamo per dare forma al futuro”. Il richiamo al lavoro non poteva mancare, per l’assessore regionale uscente che, in questi anni di Giunta Cota ha gestito le deleghe delicatissime in materia.







Prima che scatti ufficialmente la par condicio, un candidato vale come qualsiasi detersivo o surgelato: è un prodotto come un altro da attaccare ai muri, senza particolari autorizzazioni. Dall’ufficializzazione della campagna elettorale in poi, invece, i manifesti dei candidati potranno essere incollati esclusivamente negli appositi spazi. Sono molti i pretendenti ad un seggio regionale ad aver scelto costose pre-campagne negli spazi della pubblicità comune, in attesa che le norme della propaganda cancellino i loro faccioni e li releghino negli affollatissimi e tristi tabelloni elettorali. Diamo uno sguardo ai politici che si sono resi più visibili, ad incominciare dai due candidati presidenti sulla carta più forti: per il centrodestra (Forza-Italia/Lega) e per il centrosinistra, rispettivamente Gilberto Pichetto e Sergio Chiamparino. Non ancora pervenuto sui muri, al momento, l’aspirante presidente grillino, Davide Bono. Ma, si sa, i pentastellati conducono campagne elettorali al risparmio.


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Centrodestra piemontese sempre in alto mare all’indomani dell’investitura ufficiale di Sergio Chiamparino a candidato presidente della Regione per il centrosinistra. Mentre l’ex sindaco olimpico presenta al Teatro Carignano il proprio programma incentrato sul rilancio del sistema Piemonte attraverso l’innovazione tecnologica e l’ “industria” del turismo (Boston e Borgogna = Politecnico e Barolo), tanto da sembrare una fotocopia postcomunista di Enzo Ghigo nel 2000, la Lega Nord è pronta a correre da sola.
Il Bilancio nel “day after”: Corso Vittorio Emanuele e via san Secondo (per citare solo due arterie verificate personalmente dal cronista) intasate nelle ore di punta e parcheggi da tutto esaurito per lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale di ieri.
La Commissione comunale per la Toponomastica, convocata dal presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris, ha oggi approvato l’intitolazione a don Giuseppe Puglisi, sacerdote palermitano assassinato per il suo impegno contro la criminalità organizzata, del piazzale di una zona di nuova edificazione al quartiere Villaretto (Circoscrizione 6). Questa decisione, è stato sottolineato nel corso dei lavori, assume particolare significato oggi, giorno in cui a Torino viene presentato un documentario sull’assassinio del procuratore Bruno Caccia e a poche ore dalla morte, a Taranto, di un bambino di quattro anni in un agguato mafioso teso alla sua famiglia.
I Carabinieri ritengono che la banda si serva di “vedette”, i tradizionali “pali” che osservano la zona per dare l’allarme ai complici nel caso le cose si mettano male. Nel frattempo, i complici forzano porte e finestre.
Quasi 20 gradi (per la precisione 19,4) oggi, nel centro di Torino. Da ieri è davvero scoppiata la primavera in Piemonte.