ilTorinese

Il servizio fast track di Telepass arriva a Caselle

Un accesso prioritario e gratuito ai controlli di sicurezza del varco Fast Track presso l’aeroporto di Torino dedicato ai clienti Telepass. È questo il nuovo servizio “Fast Track” che Telepass – società italiana del Gruppo Mundys, leader nella smart mobility e nel telepedaggio in Italia e in Europa – ha lanciato in vista delle partenze estive e messo a disposizione dei propri clienti nei principali aeroporti italiani.

Come in autostrada, dove Telepass dal 1990 permette di transitare senza fermarsi nelle corsie dedicate, il nuovo servizio consente ai clienti di passare i controlli di sicurezza attraverso l’accesso prioritario e gratuito al varco Fast Track, una corsia preferenziale che permette di raggiungere in modo facile e veloce l’area di imbarco, riducendo i tempi di attesa e garantendo un’esperienza di viaggio ancora più semplice: per i clienti Telepass basterà presentarsi al varco mostrando la carta d’imbarco e il QR code del Fast Track di Telepass dalla schermata del proprio telefono.

“Un nuovo servizio per i nostri clienti che amano viaggiare con semplicità ed efficienza. Vogliamo continuare a tenere fede alla promessa fatta agli automobilisti: farli passare in un “beep” per valorizzare al meglio il loro tempo. Il nuovo servizio si sposa perfettamente con la nostra missione di promuovere una mobilità sempre più fluida, che potenzia le persone in movimento, non solo in autostrada e in città, ma da oggi anche in aeroporto. Offriamo un’esperienza completa e digitale che può accompagnare le persone in tutte le fasi del viaggio: dall’acquisto del biglietto aereo al pagamento del parcheggio convenzionato in aeroporto, passando per il fast track e, una volta a destinazione, al pagamento dei taxi e dei mezzi di trasporto. Vogliamo continuare a rafforzare la qualità e la capillarità della nostra offerta e nei prossimi mesi ci saranno ulteriori novità importanti” ha dichiarato Aldo Agostinelli, Chief Consumer Sales and Marketing Officer.

Il servizio, gratuito per i clienti Plus e omaggiato per quelli Base fino al 31 dicembre 2024, consente di richiedere in App fino a un massimo di 5 Fast Track.

Nei prossimi giorni, il servizio sarà attivato anche in altri aeroporti italiani.

Come funziona il servizio “Fast Track” di Telepass.  I clienti possono richiedere il “Fast Track” in App accedendo alla sezione “Riepilogo” e facendo tap su “Fast Track” e inserendo codice fiscale ed e-mail collegati a un contratto Telepass attivo. Una volta inseriti i dati, sarà generato un QR code che sarà inviato al cliente tramite e-mail e che potrà essere utilizzato per accedere alla corsia dedicata in aeroporto. Ogni cliente ha a disposizione fino a un massimo di 5 Fast Track che potrà utilizzare per sé o per i propri compagni di viaggio. Il Fast Track non va stampato, ma il QR code va mostrato nel momento in cui si accede alla corsia dedicata. Il servizio è omaggiato fino al 31/12/2024 per i clienti Base mentre sarà gratuito anche successivamente per quelli Plus.

Cantieri di lavoro over 58: un’opportunità per i lavoratori senior

Chiorino: “Investiamo in misure che supportano l’inserimento lavorativo”

Il vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte: “Contrastiamo disoccupazione e povertà investendo in politiche attive del lavoro”

Una preziosa opportunità di lavoro per 80 persone disoccupate: è quella offerta dalla Regione, che, grazie alle risorse residue accertate da Inps, ha ampliato la platea dei progetti già ammessi a finanziamento relativi ai cantieri di lavoro rivolti alle persone over 58 con un’anzianità contributiva non sufficiente per il pensionamento. Sono 38 i progetti che si aggiungono ai 90 già finanziati nel 2023.

L’intervento “Cantieri over 58” è una misura di politica attiva del lavoro, concepita per ridurre il disagio economico e sociale di persone prive di ammortizzatori sociali, che hanno ridotte se non inesistenti opportunità di reinserirsi nel mercato del lavoro. Il periodo di attività svolto nei cantieri di lavoro prevede il versamento di contributi previdenziali utili per avvicinarsi o raggiungere i requisiti richiesti per la pensione. Oltre a fornire un sostegno al reddito, il cantiere rappresenta dunque un’opportunità di invecchiamento attivo e di socializzazione.

Le risorse

I cantieristi ricevono un’indennità di cantiere e, ove previsto dal progetto approvato, ulteriori benefit totalmente a carico dell’Ente in cui operano. È previsto inoltre il versamento degli oneri contributivi a carico dell’Ente stesso: la Regione, con fondi propri, riconosce il rimborso delle spese sostenute. I costi dell’indennità di cantiere sono coperti con risorse a disposizione della Regione Piemonte presso Inps, che verserà direttamente al cantierista l’indennità di partecipazione al cantiere, in base alle giornate lavorative previste dal progetto. 

L’investimento complessivo per la realizzazione dei 38 progetti finanziati di cantiere è pari a 614.281 Euro, comprensivo dei costi per l’indennità di cantiere e del versamento degli oneri contributivi, mentre i costi per la sicurezza e per le assicurazioni sono a carico dell’Ente attuatore (Comune, Unione di Comune o altro soggetto pubblico). 

Chiorino: “Investiamo in misure che supportano l’inserimento lavorativo”

“Contrastiamo disoccupazione e povertà investendo in politiche attive del lavoro. L’assistenzialismo fine a se stesso ha dimostrato tutte le sue lacune e ha fallito, ecco perché come Regione Piemonte – in linea con il Governo – abbiamo deciso di investire sempre più in misure che supportino l’inserimento lavorativo. I cantieri di lavoro over 58 sono un’importante misura dalla doppia valenza: da una parte rappresentano una mano tesa alle famiglie in difficoltà, dall’altra una boccata d’ossigeno per i comuni impegnati in progetti di riqualificazione e manutenzione. La Regione crede fortemente nel reinserimento socio-lavorativo e nel sostegno a chiunque attraversi un periodo difficile” ha spiegato il vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino.

Laboratorio per bambini sull’udito al Castello di Miradolo

Domenica 11 agosto, ore 10.30

Musica, maestra

 

 

 

La Natura, maestra di vita, accompagnerà alla scoperta dei suoni dell’estate. Il fruscio del vento tra le foglie, il cinguettio delle cince, il tamburellare del picchio, il frinire dei grilli, lo scroscio della pioggia sono la colonna sonora della visita “Musica, maestra” di domenica 11 agosto dedicata all’udito. Il dolce suono dello scorrere dell’acqua dei canali del parco accompagna lungo il percorso alla scoperta dell’importanza vitale di questo elemento.

INFO

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)

Domenica 11 agosto, ore 10.30

Musica, maestra

Età: 2/5 anni

In collaborazione con Cooperativa Arnica

Costo: 6 euro a partecipante (per gli accompagnatori l’attività è compresa nel biglietto di ingresso).

Biglietti:

MOSTRA: 15 € intero mostra + parco, 12 € ridotto gruppi, convenzioni e over 65, 10 € 12-26 anni, studenti universitari | PARCO: 6 € intero parco, 4 € ridotto scuole, PineCult

Gratuito: bambini 0-11 anni, Disability card e accompagnatore, Passaporto culturale, Tessera Abbonamento Musei

Orari:

Ad agosto aperto la domenica ore 10/19 e a Ferragosto

Prenotazione obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

www.fondazionecosso.it

 

Torino dice addio a Wilma Zavart, “l’ultima soubrette d’Avanspettacolo”

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Torino dice addio a Wilma Zavart, al secolo Zavattaro, “l’ultima soubrette d’Avanspettacolo”, come l’ha definita in questi giorni nel ricordarla sui social una sua cara amica, la grande attrice napoletana Isa Danieli. Torinese, nata in via Principe Amedeo, come volle specificare con orgoglio in uno dei nostri incontri, Wilma Zavart, ed in seguito Wilma De Landa, come pretese Erminio Macario, quando divenne sua prima ballerina iniziò a calcare le scene giovanissima, quasi per caso.

Quattordicenne allieva della Scuola di ballo del Teatro Regio venne chiamata all’ultimo momento da una sorella più grande a sostituire una ballerina. Lì fu subito notata e chiamata a calcare i palcoscenici dei teatri torinesi, uno per tutti il mitico Maffei, e poi nel corso degli anni di tutta Italia. Lavorò molto con un altro torinese ricordato da tutti, Riccardo Miniggio, in arte Ric, al quale insegnò a ballare; fece inoltre molti Caroselli in tv, ma pochissimi programmi  televisivi, allora quelli sperimentali, a causa del suo carattere un poco ribelle. Seppure sempre dolce e gentile e mai aggressiva nella sua avvenenza, in via Montebello la chiamarono una sola volta e poi mai più.

Venne definita dalla stampa dell’epoca: burrosa, statuaria e sempre sorridente. Nel 1967 lasciò  improvvisamente il mondo dello spettacolo all’apice del suo successo “perché  non mi ci trovavo più e non volevo finire a fare spogliarelli una volta che il fantastico e magico mondo dell’Avanspettacolo oramai finì “, mi confidò, e decise quindi di fare altro.

Aprì e gestì anche un rinomato ristorante di pesce torinese. A testimoniare la sua carriera tantissime fotografie da lei gelosamente custodite nel suo appartamento a Porta Palazzo che furono esposte nel 2022 in una mostra a lei dedicata all’interno della Tettoia dell’Orologio di piazza della Repubblica, praticamente proprio sotto casa sua.

L’ultimo saluto a Wilma avverrà presso la Parrocchia di San Gioacchino, in corso Giulio Cesare, lunedì 12 agosto, dove verrà officiata la Messa alle ore 10,30. Alle 11,30, l’ultima testimone dell’Avanspettacolo torinese, verrà accompagnata al Cimitero Monumentale della sua amatissima città.

Igino Macagno

Weekend da bollino arancione per il grande caldo

Dovrebbe essere il weekend più caldo dell’anno a Torino ma non solo. Nel capoluogo piemontese torna il bollino arancione, ovvero con allerta caldo di livello 2 a segnalare un forte disagio bioclimatico. La temperatura massima percepita, stando alle previsioni, arriverà ai 36 38 gradi di temperatura percepita. Con simili e persistenti condizioni di disagio aumentano i rischi per la salute, in particolare per i soggetti più fragili come bambini e anziani.

Alle consuete raccomandazioni e ai consigli per limitare il disagio per le persone più fragili (evitare di bere alcolici, caffè, bevande gassate o zuccherate; bere molta acqua e mangiare frutta fresca; nelle ore più calde evitare di uscire di casa e nella propria abitazione utilizzare tendaggi o chiudere le imposte), ricordiamo che il Comune di Torino ha predisposto l’apertura nelle varie Circoscrizioni di aree di accoglienza climatizzate, attrezzate con condizionatori o ventilatori, a libero accesso.

Qui di seguito l’elenco dei centri aperti nel mese di agosto, con relativi orari e giorni di chiusura:
– Centro d’incontro corso Orbassano 327/A: aperto dal lunedì al sabato dalle 14.30 alle 18.00, domenica e festivi dalle 14.30 alle 18.30 (chiuso 11/25 agosto)
– Centro d’incontro Rignon corso Orbassano 200: aperto dal lunedì alla domenica dalle 14.30 alle 18.00
– Centro d’incontro via Filadelfia 242: aperto dal lunedì al sabato dalle 14.00 alle 19.00 (chiuso 15 agosto)
– Centro d’incontro via Rubino 86/A: aperto dal lunedì alla domenica dalle 15.00 alle 18.30 (chiuso 15 agosto)
– Centro d’incontro via Negarville 8/3: aperto dal lunedì alla domenica dalle 15.00 alle 18.30 (chiuso 15 agosto)
– Centro anziani via Millio 20: aperto dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.00 e dalle 15 alle 17.30
– Centro anziani via Osasco 80: aperto dal lunedì al venerdì (ad esclusione del mercoledì) dalle 14.30 alle 19.00
– Spazio anziani via Pilo 50: aperto dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.00 (chiuso 15/18 agosto)
– Centro d’incontro via Ponderano 20: aperto dal lunedì al sabato dalle 14.30 alle 19.00, domenica dalle 16.00 alle 19.00
– Centro d’incontro piazza Stampalia 85: aperto dal lunedì alla domenica dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso 15 e 16 agosto)
– Centro d’incontro via Cuneo 6 bis: aperto dal lunedì al sabato dalle 15.00 alle 18.00
– Centro d’incontro corso Belgio 91: aperto dal lunedì alla domenica dalle 14.30 alle 19.00 (chiuso 15/18 agosto)

Ricordiamo inoltre che è attivo anche il Servizio Aiuto Anziani, una vera e propria “sentinella telefonica” per fornire informazioni utili sull’allerta meteo o accogliere richieste di aiuto, grazie alla collaborazione di una rete di associazioni di volontariato che possono anche fornire, in particolare agli anziani soli, servizi di accompagnamento per visite mediche, piccole commissioni, ritiro della pensione e qualche ora di compagnia al domicilio. Il Servizio è disponibile ai numeri 011.81.23.131 e 011.011.33.333, ed è operativo tutti i giorni feriali dalle ore 9.00 alle 17.00 (dopo quest’orario e nei fine settimana risponde il centralino della Polizia Municipale).

 

I bollettini sulle ondate di calore per la città di Torino sono disponibili con aggiornamento quotidiano sul sito di Arpa Piemonte, mentre sul sito del Ministero della Salute si può consultare il vademecum con regole e consigli utili per difendersi dal caldo.

Paura in casa: donna lotta con il rapinatore che la deruba

Ha minacciato  la proprietaria dopo essere entrato in casa e  al termine di una colluttazione con la donna  ha derubato il denaro contante ed è fuggito. I fatti sono avvenuti a Biella. La polizia grazie alle analisi delle immagini riprese da un impianto di videosorveglianza è risalita al presunto rapinatore, un uomo di 37 anni, che è stato arrestato.

Ladri di carne in scatola: rubano decine di confezioni

Gli agenti del Commissariato di P.S Dora Vanchiglia hanno tratto in arresto due uomini italiani di trenta e quarantasette anni gravemente indiziati di furto aggravato in concorso.

Durante il servizio straordinario di controllo del territorio, personale dell’ufficio investigativo del commissariato, transitando in via Aosta, si accorge di due uomini che, uscendo da un esercizio commerciale a passo svelto, si dirigono in direzione via Lodi; uno dei due, in particolare, trasportava una grossa busta ed era in evidente affanno.

Gli agenti, insospettiti dal loro atteggiamento, e ritenendo che la coppia potesse avere rubato della merce dal supermercato per poi rivenderla, li fermano per un controllo in Corso Giulio Cesare.

Dopo averli identificati, i poliziotti rinvengono all’interno della busta 69 confezioni di carne in scatola, di cui 2  danneggiate e aperte, il cui valore commerciale ammonta a circa 170 €.

Ipotizzando che la merce provenisse dal supermercato di via Aosta da cui la coppia era stata vista uscire, i poliziotti raggiungevano l’esercizio commerciale prendendo contatti con un responsabile, il quale informava che si era appena verificato un furto, ad opera di due uomini, perfettamente corrispondente ai due fermati e ripresi anche dalle telecamere di vigilanza interna.

La merce non danneggiata veniva restituita al proprietario del supermercato.

Esercizi commerciali borgo San Paolo, sanzioni per oltre 15mila euro

Ieri sera il Commissariato di P.S. San Paolo ha coordinato un controllo straordinario del territorio, concentrato particolarmente in Via Dante di Danni e Via Pollenzo.

Il servizio, svolto insieme al personale del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte, di un’unità cinofila della Polizia di Stato, di personale della Polizia Locale e Ispettori dell’A.S.L. servizio Sian (servizio igiene alimenti e nutrizione), ha portato i seguenti risultati:

104 persone identificate;

29 veicoli controllati;

4 esercizi pubblici controllati;

10 sanzioni amministrative per un totale di 15.140,00 euro;

Durante il servizio è stato controllato un ristorante in Via Osasco, sanzionato dalla Polizia Locale per illeciti amministrativi per una sanzione pari a più di 1300 euro. Gli ispettori dell’A.S.L. riscontravano, inoltre, precarie condizioni igieniche quali colatura di grasso dalla cappa della cucina, ripiani di lavoro sporchi e mancanza di barriera antinfestante alla finestra per un totale di 1000 euro. Si accertava infine la presenza di due lavoratori, con mansione di cuoco e aiuto-cuoco, cittadini peruviani, privi di contratto di assunzione e di regolare autorizzazione sul territorio italiano. Il tutto è stato segnalato all’ispettorato del lavoro per le previste sanzioni a carico del datore di lavoro.

Un ristorante sito in via de Sanctis è stato sanzionato dalla Polizia Municipale per un totale di 1800 euro per illeciti amministrativi. Gli ispettori dell’A.S.L. hanno riscontrato, inoltre, gravissime carenze igienico sanitarie, nello specifico i locali adibiti alla cucina presentavano sporcizia diffusa e presenza di blatte ed escrementi di ratti. Uno dei congelatori e un frigorifero sono stati sottoposti a sequestro poiché contenevano alimenti sporchi, ricoperti di ghiaccio, scaduti, conservati in sacchetti inidonei e in promiscuità; poiché questi alimenti potevano nuocere alla salute umana, è stata disposta la distruzione.

Il locale è stato sanzionato per un totale di 6000 euro per le precarie condizioni igieniche ed è stata decretata la sospensione dell’attività sino al rispristino delle condizioni previste.

Infine, un bar in Via Dante di Nanni è stato sanzionato per un totale di 5000 euro per mancata esposizione della licenza comunale, del listino prezzi e per occupazione abusiva. Nel medesimo bar, uno degli avventori veniva trovato in possesso di hashish, per cui gli veniva contestato un illecito amministrativo.

I controlli proseguiranno con cadenza regolare

Torino e le sue mummie: il Museo egizio

 

Torino sul podio: primati e particolarità del capoluogo pedemontano

Malinconica e borghese, Torino è una cartolina daltri tempi che non accetta di piegarsi allestetica della contemporaneità.
Il grattacielo San Paolo e quello sede della Regione sbirciano dallo skyline, eppure la loro altitudine viene zittita dalla moltitudine degli edifici barocchi e liberty che continuano a testimoniare la vera essenza della città, la metropolitana viaggia sommessa e non vista, mentre larancione dei tram storici continua a brillare ancorata ai cavi elettrici, mentre le abitudini dei cittadini, segnate dalla nostalgia di un passato non così lontano, non si conformano allirruente modernità.
Torino persiste nel suo essere retrò, si preserva dalla frenesia delle metropoli e si conferma un capoluogo a misura duomo, con tutti i pro e i controche tale scelta comporta.
Il tempo trascorre ma lantica città dei Savoia si conferma unica nel suo genere, con le sue particolarità e contraddizioni, con i suoi caffè storici e le catene commerciali dei brand internazionali, con il traffico della tangenziale che la sfiora ed i pullman brulicanti di passeggeri sudaticci ma ben vestiti.
Numerosi sono gli aspetti che si possono approfondire della nostra bella Torino, molti vengono trattati spesso, altri invece rimangono argomenti meno noti, in questa serie di articoli ho deciso di soffermarmi sui primati che la città ha conquistato nel tempo, alcuni sono stati messi in dubbio, altri riconfermati ed altri ancora superati, eppure tutti hanno contribuito e lo fanno ancora- a rendere la remota Augusta Taurinorum così pregevole e singolare.

1. Torino capitale… anche del cinema!

2.La Mole e la sua altezza: quando Torino sfiorava il cielo

3.Torinesi golosi: le prelibatezze da gustare sotto i portici

4. Torino e le sue mummie: il Museo egizio

5.Torino sotto terra: come muoversi anche senza il conducente

6. Chi ce lha la piazza più grande dEuropa? Piazza Vittorio sotto accusa

7. Torino policulturale: Portapalazzo

8.Torino, la città più magica

9. Il Turet: quando i simboli dissetano

10. Liberty torinese: quando leleganza si fa ferro

 

4. Torino e le sue mummie: il Museo Egizio

Con oltre 850.000 visitatori all’anno, il Museo Egizio è un inopinabile punto di riferimento nel panorama culturale e scientifico, non solo del territorio ma anche a livello internazionale.
Al di là della sua notorietà, il primato museale è quello di essere il primo museo del mondo interamente dedicato alla civiltà nilotica.
La collezione affonda le sue radici nel lontano Seicento, quando Carlo Emanuele I di Savoia entra in possesso della Mensa isiaca, una minuziosa tavoletta in bronzo di epoca romana, nota anche come Tavola bembina” – perché originariamente di proprietà del Cardinal Bembo- preziosamente intarsiata in bronzo e metalli, raffigurante figure e geroglifici a imitazione di quelli egizi.
Il reperto suscita grande interesse tra gli studiosi dellepoca, che iniziano ad appassionarsi a quella parte di mondo, dove in effetti si sviluppano le prime civiltà che tuttoggi studiamo con fascinazione e meticolosità. Accade così che tra il 1759 e il 1762, Vitaliano Donati venga incaricato di recarsi in Egitto per effettuare una serie di scavi, da cui emergono diversi reperti di straordinaria bellezza, tuttavia sarà necessario attendere le campagne napoleoniche prima che la moda dellegittologiadilaghi in Europa, soprattutto grazie alle scoperte di Bernardino Drovetti, collezionista piemontese, allora diplomatico al servizio della Francia, a cui si deve la raccolta di ben 8.000 reperti.
Nonostante tale motivazione pare comunque strano che proprio qui, ai piedi delle Alpi, sorga una raccolta così ampia, da essere seconda solo al Museo del Cairo, tutta dedicata a quellesotica cultura sabbiosa e vetusta, non di meno ormai il Museo si presenta come uno dei principali centri nevralgici torinesi, indissolubilmente legato alla cittadinanza e, anzi, luogo misterioso che ben si addice a sottolineare un certo carattere occulto della Torino esoterica.
Il Museo infatti, oltre alla fama intellettuale indiscussa, si circonda di diverse leggende che lo rendono unicoanche sotto altre ottiche: vi ricordate, cari lettori, che cosa è avvenuto nellormai lontano 2000? In quellanno si registrano innumerevoli casi di bambini colpiti da malessere e intossicazioni proprio durante la visita allEgizio, i medici non trovano subito una spiegazione e lasciano così il tempo ai superstiziosi di gridare alla maledizione del faraone; poco dopo viene in effetti fuori che la colpa è delle mummie, o meglio, delle loro teche, pulite con un particolare solvente che danneggia il benessere del pubblico.
Vi è inoltre la questione dei triangoli magici, quello Bianco e quello Nero, i cui influssi positivi e negativi si riversano silenziosi e costanti sui cittadini, ecco, proprio allinterno delledificio pare vi siano molti oggetti dalle forti influenze energetiche, sia benevole che malevole, anche se gli esperti del settore ci tranquillizzano ricordandoci che il bene abbonda e la maggior parte dei reperti incriminati sono in realtà legati alla Magia Bianca.
Tiriamo quindi subito un sospiro di sollievo, senza tuttavia abbassare del tutto la guardia, dopotutto non è poco lo spazio occupato dal papiro definito Libro dei Morti, una delle attrazioni principalidellesposizione che, con i suoi 864 cm di lunghezza, occupa unintera parete! Si tratta di un diuturno reperto risalente al 332-320 a. C. e contenente vere e proprie istruzioni per guidare le anime nellaldilà; le sepolture egizie sono solite avere un oggetto simile nel corredo del defunto, ma quello conservato a Torino è il più dettagliato e completo mai stato ritrovato.


E voi, in che sfera dinfluenza lo inserireste, in quella Bianca o in quella Nera?
A connettere il Museo alla città, vi è poi una delle molte versioni del mito della fondazione dellantica Augusta Taurinorum: un giovane principe egizio, Pa Rahotep, costretto ad abbandonare il proprio paese dorigine ed a intraprendere un lungo viaggio, che prima lo porta sulle coste della Liguria, ed infine lo vede approdare in Piemonte dove, sulle sponde di un fiume il Po, secondo la storia- fonda una città che denomina Eridania -il fiume Po, per secoli, è noto come Eridano-. Una volta insediatosi, Pa Rahotep introduce il culto del dio Api, raffigurato con le sembianze di un Toro. Da qui la derivazione del nome della città.
Trovo sempre affascinanti, cari lettori, questi aspetti mitici e leggendari, ma è bene occuparsi anche di altri assunti, decisamente più quantificabili anche se meno intriganti.
Torniamo allepoca ottocentesca, precisamente nel 1824, quando re Carlo Felice acquista la collezione Drovetti, e, dopo averla unita a quella di Donati, dona vita al primo museo in nuce dedicato alla civiltà egizia.
La prima esposizione ha sede presso il Collegio dei Nobili, edificio costruito su progetto di Michelangelo Garove (dal 1679), tuttavia, nel corso del secolo, grazie agli interventi, di Giuseppe Maria Talucchi e Alessandro Mazzucchetti, lo spazio viene ampliato e adeguato alle nuove necessità, finché, a seguito degli importanti rinnovamenti, nel 1832, il Museo apre finalmente al pubblico.
Secondo il gusto del periodo, i reperti dellantico Egitto sono mescolaticon articoli romani, preromani e preistorici, ed è inoltre presente una sezione di storia naturale.
Nel tempo la collezione singrandisce, comportando diversi cambi di sede, dallAccademia delle Scienze, al Regio Museo di Antichità fino alla sede attuale, in via Accademia delle Scienze.
Di determinante importanza sono stati gli scavi archeologici di Ernesto Schiaparelli e di Giulio Farina, i quali, tra il 1903 e il 1937, portano a Torino circa 30.000 referti. Nel 1924 lo stesso Vittorio Emanuele III di Savoia solca i corridoi dellesposizione, attraversando per primo la nuova ala del Museo, denominata Ala Schiapparelli, nella quale sono visionabili oggetti provenienti da Assiut e Gebelein.
Tra gli anni 30 e gli anni 80 del Novecento si predispongono ulteriori ristrutturazioni e adattamenti, tra cui linstallazione della Pinacoteca e la sistemazione dellAla Schiaparelli; di particolare rilevanza è stata, allepoca, lopera di ricomposizione del tempietto rupestre di Ellesiya, donato dal Governo Egiziano in riconoscimento dellaiuto italiano nel salvataggio dei templi nubiani minacciati dalle acque della diga di Assuan. Per il trasferimento a Torino la struttura viene tagliata in 66 blocchi e poi ricostruita ed inaugurata il 4 settembre 1970.
A partire dagli anni 80 lattenzione si pone sulla costruzione di nuovi spazi espositivi sotterranei, dedicati ai ritrovamenti di Assiut, Qau el-Kebir e Gebelein, nonché allampia sala del piano terra destinata ad accogliere le testimonianze dellEtà Predinastica e dellAntico Regno.
Un altro anno da ricordare è senzaltro il 2006, (Giochi Olimpici Invernali di Torino), quando lo statuario è riallestito dallo scenografo Dante Ferretti; lintervento rifunzionalizza gli ambienti allintero percorso museale, ora articolato su cinque piani espositivi, muta inoltre notevolmente anche la generale atmosfera, ora assai suggestiva e teatrale, costituita da unilluminazione impattante e altamente immersiva. La riapertura del 2015 segna il nuovo approccio rivolto ai visitatori, decisamente meno faticosoe didatticodelloriginale, ma maggiormente apprezzato dal pubblico di massa, che allo sforzo intellettivo predilige lapprendimento stile TikTok.
Ancora qualche parola per chi fosse interessato al contenuto della raccolta e non solo ai selfienella Galleria dei Re.
Oltre al già citato Libro dei Morti, vi sono altri due papiri degni di nota: il papiro dello sciopero e il papiro erotico.

Il primo documenta uno tra i più antichi scioperi della storia, svoltosi durante il regno di Ramesse III, portato avanti dagli operai e dagli artigiani impegnati nella costruzione delle tombe reali di Luxor; il secondo invece, proveniente dal villaggio di Deir el-Medina, smorzalidea austera e monumentale che solitamente caratterizza lestetica dellarte egizia, mostrando al pubblico illustrazioni sinuose e figure curvilinee, ma soprattutto immagini esplicitamente erotiche, contrassegnate da tratti ironici ai limiti della comicità, senza mai perdere il tocco raffinato tipico dellOriente.
Oltre a testimoniare che chi non lavora, non fa lamore” – lo sciopero termina dopo alcuni mesi- i reperti dimostrano come la Cultura con la Cmaiuscola non abbia nulla a cui spartire con censura e bigottismo, aspetti esclusivi degli integralismi religiosi e dei regimi politici totalitari. Ce lo insegnavano già millecinquecento anni prima di Cristo, eppure luomo contemporaneo continua ad avere una testa durissima.
Oltre alla Tela di Gebelein, la più antica pittura su lino mai rinvenuta, raffigurante momenti di vita quotidiana e usanze dellepoca, consiglio di soffermarvi sulla tomba di Kha, una sorta di archistardellepoca, noto capo architetto, progettista della Necropoli Tebana. La sua bravura lo porta a lavorare per i grandi faraoni della XVIII dinastia, i suoi meriti sono riconosciuti pubblicamente, tanto da ottenere una tomba più piccola, ma uguale in tutto e per tutto a quella dei regnanti. Larchitetto viene sepolto insieme alla moglie Merit, il loro corredo funerario consta di circa 460 pezzi, tra cui anche una spettacolare parrucca rimasta ancora perfettamente intatta.
Dato che è secondo solo al Museo del Cairo, non credo sia il caso di continuare, in questa sede, con lelenco dei reperti visionabili allinterno dellesposizione torinese, vi invito quindi ad andare, cari lettori, a scoprire le meraviglie del Museo Egizio con i vostri occhi .
Spero, con questo mio scritto, di avervi un poincuriosito, perché non mi stancherò mai di sottolineare limportanza dei luoghi delle Muse, contenitori concreti della cultura, luoghi di testimonianza e bellezza, roccaforti dellunica, vera, insopprimibile libertà, quella intellettuale.

Alessia Cagnotto