ilTorinese

La Fiera di Ferragosto a Ghigo di Prali

Per questo mese, la nostra rubrica sui mercati di Torino si sposta in una della sue valli, e più precisamente in Val Germanasca, nel pittoresco paesino di Ghigo di Prali, ove il 15 del mese si è svolta la tradizionale Fiera di Ferragosto.
Ogni anno il paese accoglie moltissimi visitatori di questo grande mercato, che si snoda da piazza Garrou (sita accanto al campo da bocce) e anima, con le sue vivacissime bancarelle, la via che porta alla Chiesa cattolica – ospitante una pregevole xilografia di Nastasio – e quella che costeggia il campo da calcio e prosegue parallela al torrente Germanasca, fino alla stradina per Villa, il paesino che precede Ghigo di circa 2 km.
Le mercanzie in esposizione vanno dalle tome locali ai salami profumati al Barolo ed al Barbera, dall’oggettistica in legno con il tipico design di montagna, all’abbigliamento tecnico, con i caldi e colorati pile ed i simpatici berretti in lana per i bimbi con le orecchie d’orso in peluche. Non mancano i banchi di giocattoli e di biancheria per la casa dallo stile provenzale.
Insomma c’è l’imbarazzo della scelta, e poichè la Fiera inizia alle prime ore del mattino e continua sino al tramonto, i villeggianti possono interrompere il giretto mattutino tra i banchi per pranzare all’aperto – magari con la classica grigliata! – e tornare per gli acquisti nel pomeriggio.
La piazza centrale di Ghigo, invece, non ospita bancarelle per ragioni di viabilità – poichè le auto possono entrare in paese solo attraverso la piazza – ma i turisti possono ammirare il Tempio Valdese che vi si affaccia; la Val Germanasca infatti è una delle tante valli Valdesi del Piemonte, ed in particolare nel 1533 a Ghigo si tenne un Sinodo che confermò l’adesione alla Riforma; il Tempio venne poi costruito nel 1556. La storia della valle viene ben illustrata e spiegata dal Museo Valdese(sito nel centro di Ghigo), con particolare riferimento alla vicenda religiosa, attraverso video, cartine storiche e fotografie d’epoca.
A Ghigo le tradizioni non sono mai venute meno, tant’è che una delle tre serate danzanti in piazza (evento che si ripete ogni anno in questo periodo) è dedicata ai balli Occitani, dalle melodie tipiche, bellissime.
A proposito di cultura Valdese, anche la cucina di queste valli merita un largo apprezzamento: ai ristoranti “ Nido dell’Orso„ (347-8730552) e “ Bardour” (340-6372046) – entrambi a Ghigo – ad esempio, è possibile assaggiare le“Calhëtte„ piatto tipico occitano a base di ingredienti poveri (le ottime patate di Prali, tanto per citarne uno) ma davvero gustosissimo, da provare.
Rugiada Gambaudo

Posti di blocco, cosa bisogna sapere

Dalla parte dei consumatori

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale Unc del Piemonte.

Come indicano gli articoli 180 e 192 del Codice della Strada, gli agenti possono ispezionare l’auto senza l’autorizzazione di un giudice. Vi chiederanno libretto (carta di circolazione), patente (per le moto la A, per le auto la B, oppure foglio rosa), certificato di assicurazione Rca (quello che si tiene assieme alla carta verde) e contrassegno Rca (che, sulle macchine, si espone), e triangolo d’emergenza (per le vetture).

La multa è di 41 euro se non esibite i documenti e di 84 euro per il triangolo. Entro un certo termine (solitamente, gli agenti tendono a concedere un paio di settimane), scatta l’obbligo di presentare quei documenti alle Forze dell’Ordine.

Qualora non si provveda, la sanzione ammonta a 419 euro. Se gli agenti, per un qualche motivo, vogliono ispezionare il mezzo (abitacolo, cofano motore e bagagliaio), non potete rifiutarvi: in tal caso, la contravvenzione è pari di 80 euro più la decurtazione di tre punti-patente. E’ bene evitare pertanto di incorrere nel possibile reato di resistenza a pubblico ufficiale. E comunque, gli agenti potrebbero sempre controllare auto o moto contro la vostra volontà.

Se invece c’è un posto di controllo (una direzione sola) o di blocco (entrambe le direzioni), dovete fermarvi. In caso contrario, multa di 1.324 euro, decurtazione di 10 punti-patente e un processo penale.

Pertanto, qualora si venga fermati dalle Forze dell’Ordine, mantenere un atteggiamento rispettoso e collaborativo è il miglior comportamento civico e civile da tenere.

Sestriere vuole i Mondiali di sci alpino

Sestriere potrebbe ospitare nuovamente i Mondiali di sci alpino dopo l’edizione del 1997 e le gare olimpiche del 2006. E’ il sindaco Valter Marin a proporlo inviando  una lettera al presidente della Fisi, la federazione di sci, Flavio Roda. Nella missiva il primo cittadino  esprime l’intenzione di candidarsi ai mondiali che si terranno tra dieci anni. Afferma il sindaco: “Pensiamo che questo sia un modo per guardare avanti dopo l’amarezza per non essere riusciti a condividere l’evento olimpico con Milano-Cortina 2026 di cui, come italiani, siamo orgogliosi”.

I pusher erano aiutati dalle “vivandiere”

CONTROLLI CONGIUNTI SUL LUNGO DORA SAVONA

LE LORO CONNAZIONALI LI SUPPORTAVANO CON UN SERVIZIO DI VENDITA DI VIVANDE

Lunedì e martedì scorso, sul quadrante serale e pomeridiano, è stata effettuata un’attività di contrasto allo spaccio nella zona di lungo Dora Savona e lungo Dora Napoli coordinata dal Commissariato Dora Vanchiglia, che si è avvalso di personale appartenente all’ R.P.C., alla Squadra Cinofili Antidroga, e con la collaborazione della Polizia Municipale, VII circoscrizione.
Complessivamente, sono state identificate 70 persone; 8 di esse, straniere, sono state fermate per l’identificazione, perché non in regola con il permesso di soggiorno ed accompagnate presso l’ufficio immigrazione; un cittadino italiano è stato denunciato per inosservanza del divieto di ritorno nel comune di Torino.
2 ragazzi nigeriani, di 24 e 23 anni, sono stati arrestati in quanto sorpresi a spacciare marijuana sul Lungo Dora Savona. Complessivamente, a loro carico ed a carico di ignoti, grazie ai controlli dell’unità cinofila antidroga lungo gli argini del fiume, sono stati rinvenuti e sequestrati diversi involucri contenenti oltre 700 grammi di marijuana.
Infine, con l’ausilio della Polizia Municipale, sono state sanzionate amministrativamente due donne nigeriane che avevano improvvisato un servizio di vendita di alimenti e bevande per i loro connazionali intenti allo spaccio o che comunque stazionano nella zona del lungo Dora. In merito a tale attività di vendita su area pubblica, sprovvista della relativa autorizzazione, sono state elevate 5614 € di sanzioni e sequestrate numerose bevande e cibarie varie.

Poste “fuori porta”, ecco i nuovi servizi

Dall’inizio dell’anno realizzati 199 interventi nei 249 piccoli comuni della provincia

6 nuovi ATM Postamat installati, 15 barriere architettoniche abbattute, 34 paesi interessati dal progetto “decoro urbano”, con il restyling delle cassette rosse, 123 Uffici Postali in cui è stato installato il Wi-Fi gratuito e 21 piccoli centri serviti dal portalettere a domicilio: sono questi gli interventi realizzati nei primi 7 mesi del 2019 da Poste Italiane nei 249 piccoli comuni della provincia di Torino.

Diviene sempre più concreto, in questo modo, il programma dei “dieci impegni” per i Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti promosso dall’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante, in occasione dell’incontro con i “Sindaci d’Italia” dello scorso 26 novembre a Roma, e ribadisce la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio e l’attenzione che da sempre l’Azienda riserva alle comunità locali e alle aree meno densamente abitate.

Tale programma, che è ancora in corso e prevede ulteriori interventi nei prossimi mesi, ha definito l’avvio di un nuovo dialogo e di un confronto aperto che avvicina ancora di più Poste Italiane, i territori e le comunità locali; un percorso fatto di impegni reali, investimenti, nuovi servizi e opportunità concrete per la crescita economica e sociale del Paese. L’effettiva realizzazione di tali impegni è consultabile su un portale web dedicato all’indirizzo www.posteitaliane.it/piccoli-comuni.

L’attenzione verso i Piccoli Comuni conferma ancora una volta il ruolo di Poste Italiane, capace, con i suoi 157 anni di storia, una rete di circa 13.000 Uffici Postali, 134 mila dipendenti, 514 miliardi di euro di attività finanziarie totali e circa 35 milioni di clienti, di creare occupazione e sviluppo, di coniugare tradizione e innovazione, di essere parte integrante del tessuto sociale e produttivo del Paese e di rappresentare una realtà unica in Italia per dimensioni, riconoscibilità, capillarità e fiducia da parte dei cittadini.

Tutte le iniziative descritte sono coerenti con i principi ESG sull’ambiente, il sociale e il governo di impresa, rispettati dalle aziende socialmente responsabili, che contribuiscono allo sviluppo sostenibile del Paese.

Il fallimento è un po’ colpa di tutti

Il Presidente del Consiglio Conte ha sentenziato:
questo governo è stata vanagloria. Meglio tardi che
mai. All’angolo Matteo Salvini balbuziente è apparso
un pugile suonato che si stava chiedendo che cosa
aveva combinato. Da Capitano si è dimostrato un
maresciallo furiere di una cambusa vuota. Mentre
Conte parlava le facce  di Matteo Salvini erano
eloquenti. Talmente eloquenti che passeranno alla
Storia. La giornata era cominciata in salita. Rambo ha
dovuto sgomitare per una sedia vicino a Conte.
Poi i suoi ministri o sottosegretari relegati in piedi.
Posto seduto riservato solo a Giorgetti. Solo per
lui l’ onore delle armi.
Salvini scappa al Ministero. Tra un po’ dovrà
traslocare. Una delle poche certezze in questo
momento. Non sarà lui che gestirà le prossime
elezioni: chi troppo vuole nulla stringe. Il
Toscanaccio sentitamente ringrazia. Del resto tra
Matteo ci si intende. Matteo il milanese che ha
bisogno di un po’ di riposo e Matteo il toscano: vi
piaccia o non vi piaccia sono tornato alla grande.
Addirittura l’ intervento da leader in Senato.
Persino simpatico e ricercato da tutti i giornalisti.
Dunque accordo fatto tra 5stelle e PD? Calmini,
dice il sornione Zingaretti. Prima la direzione Pd
dove ho la maggioranza e poi le consultazioni con Mattarella.

Consultazioni dove non ci sarà
Renzi e ci sarò io con Martucci e Delrio. Martucci
che conta come il due di picche quando briscola
è bastoni. Altra cosa è Delrio che avendo
conosciuto bene Renzi è molto timido sull’accordo
con il giullare Grillo. La vedo dura su un accordo tra
le forze politiche che si sono solo insultate in
queste anni. Di Maio ha di fatto indirettamente
riproposto Conte. Riconoscente con il professore
avvocato che con i toni e le dimissioni lo ha tolto
dall’impiccio e dall’ angolino in cui si era cacciato.
Se non erro sono i pentastellati che hanno reso
possibile l’approvazione del decreto sicurezza
bis. Se non erro erano tutti e tre che urlavano che
questo governo durava ancora 4 anni. Insomma
dire che questo fallimento è stato prodotto solo
dall’arroganza di Matteo Salvini è autoassolutorio.
Quando una società fallisce la colpa è del cda, del
Presidente ed amministratore delegato. Tant’ è che
quando arriva il curatore fallimentare nominato
dal tribunale i soldi mancanti li può chiedere agli
amministratori. Tecinacamente si chiama atto di
responsabilità civile e richiesta danni. Ma si sa  che
politica e politici sono un’ altra cosa. Hanno sempre
goduto di zone franche e continueranno. Mi sembra
difficile trovare un accordo. Una cosa improbabile
non vuol dire che sia impossibile. In Piemonte tra i
politici c’è clima di attesa tra chi auspica il ritorno alle
urne e chi ne farebbe a meno. “Siamo stati presi
alla sprovvista . Dateci il tempo di organizzarci
per essere rieletti”. Indecisi tutti tranne i leghisti e i
Fratelli d Italia. I primi con l’incrollabile fede verso il
Capitano, ed i secondi sicuri che ora tocca a loro.
Una sola raccomandazione: la logica di un uomo
solo al comando porta sfortuna a chi la vuole . In
Italia già ci sono stati tragici esempi. Purtroppo ha
ragione lo storico Alessandro Barbero: la Storia non
insegna nel non sbagliare. Lo studio della Storia
serve solo ad allargare la mente. Regola che vale
per chi studia . Ultimamente merce molto rara tra
la gente e tra i politici.

 

Patrizio Tosetto

Non si ferma all’alt e l’auto si ribalta

Questa mattina in corso Vercelli ang. corso Emilia un Agente della Polizia Municipale del VII Comando Aurora vedendolo arrivare a forte velocità una  Fiat Punto,  gli intimava l’alt, ma questi dapprima sembrava rallentare per fermarsi e, poi, tentava di investirlo, dandosi alla fuga. La corsa finiva in corso Regio Parco ang. lungo Dora Firenze con il veicolo ribaltato e l’uomo in fuga.Gli Agenti del Reparto Operativo Speciale riuscivano a intercettarlo e a fermarlo.L’uomo, italiano di 48 anni pluripregiudicato, è stato accompagnato presso il Comando di via Bologna 74, per l’identificazione e poi accompagnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni Bosco e da qui, sentito il magistrato di Turno, trasferito in stato di arresto presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. L’auto è risultata rubata ieri.Nello stesso Ospedale è stato accompagnato il primo Agente, ferito in maniera non grave, che è stato dimesso con 5 giorni di prognosi.

Al via Todays Festival

23-24-25 AGOSTO 2019

Inizia questo fine settimana la quinta edizione di TODAYS FESTIVAL a Torino da Venerdì 23 a Domenica 25 Agosto, ed è già un successo!

A meno di una settimana dal festival sono completamente SOLD OUT in prevendita sia tutti gli ABBONAMENTI interi disponibili per i 3 giorni, sia tutti gli ABBONAMENTI GIORNALIERI di Sabato 24 Agosto.

Ma non rischiate di perdete l’occasione di partecipare a TODAYS 2019!
Le prevendite online sono concluse, ma sono ancora attive le prevendite fisiche presso tutti i punti vendita autorizzati della vostra città e sarà possibile acquistare i biglietti singoli e giornalieri anche durante i giorni del festival sia presso la biglietteria a sPAZIO211 (apertura ogni giorno dalle ore 16.30 in poi) che presso la biglietteria a INCET (apertura ogni giorno dalle ore 22.00 in poi).

La memoria della Resistenza nella musica della Band del Pian Cavallone 

“Sono sempre con noi ” è il nuovo album della Band del Pian Cavallone che raccoglie storie di donne e uomini resistenti tra il lago Maggiore, la Valgrande e l’Ossola.

In undici brani prendono corpo, tra le parole – spesso in dialetto, sfruttando pienamente l’espressività comunicativa che lo caratterizza – e la musica, i ritratti di donne e uomini che combatterono per la libertà e di luoghi e vicende legate a quei venti mesi che cambiarono l’Italia.La Band del Pian Cavallone, composta da Renato Pompilio (chitarra), Marco Modica (violino), Fabio De March (basso), Luca Maglio (percussioni) e Flavio Maglio (voce), propone un progetto di narrazione musicale che affianca l’esperienza dedicata alla memoria storica con la passione per la musica. Il nome stesso della band rappresenta un omaggio ad una delle prime formazioni partigiane che operò sulle montagne del Verbano.Con uno stile musicale e un linguaggio moderno la Band fa rivivere emotivamente le vicende di Nino Maglio,partigiano in Valgrande, di Emilio Cantalupi (Balilla), degli inseparabili Gianni Majerna e Arialdo Catenazzi, del giovanissimo Beniamino Cobianchi, trucidato a soli 15 anni, di Augusta Pavesi e Antonio Mozzanino (Fulmine), anch’essi uccisi dai fascisti. Nei testi si parla di Renato Colombo, deportato a Dora Mittelbau, nelle gallerie infernali dove venivano costruire le V2, di Armando Calzavara, il comandante “Arca”, del tragico rastrellamento del giugno ’44 in Valgrande e della battaglia di Intra nell’aprile del ’45. E le donne – Gisella Floreanini, Maria Peron,Teresa Binda – con le loro storie di coraggio e d’altruismo.Flavio Maglio, frontman e ideatore del gruppo, nel raccontare il lavoro discografico sostenuto dall’Anpi (l’Associazione Nazionale dei Partigiani) di Verbania, ricorda come nel disco ci sia “ un po’ tutto quello che mi lega alla nostra memoria. In parte proveniente dalla mia famiglia, con tre zii partigiani uno dei quali martire a Pogallo, e con mio suocero internato a Buchenwald. Un lavoro di ricerca legato a questi anni di militanza nell’Anpi, dove ho potuto vivere a contatto con molti partigiani e raccoglierne le dirette testimonianze”.La maggior parte dei brani richiamano le loro storie. Ogni canzone è una o più persone, uomini e donne che hanno combattuto sui monti, nei paesi, sostenuti dalla stragrande maggioranza della popolazione civile.“Il ricordo di loro rivive nelle canzoni e si fa memoria. In questi tempi smemorati, è necessario che queste testimonianze non si disperdano”aggiunge Maglio,“rammentando a tutti coloro che seppero scegliersi la parte, riconquistando la libertà e riscattando la dignità del nostro Paese “.

Marco Travaglini

Espugnato bunker della droga: due arresti

Ore di appostamenti, poi l’irruzione e la cattura dei due trafficanti

 

Torino, 21 agosto Una fabbrica della marijuana, dal seme allo spinello, all’interno di una villa trasformata in un vero e proprio bunker. A portarlo alla luce sono stati i carabinieri della compagnia di Chivasso, in collaborazione con i colleghi della Stazione di Casalborgone e della stazione forestale di Chivasso, a Lauriano. Due le persone arrestate. Si tratta di due italiani, un 33enne e un 37enne, responsabili in concorso del reato di produzione di sostanze stupefacenti e furto di energia elettrica. Un cancello alto circa due metri, un sofisticatissimo impianto di videosorveglianza con telecamere che controllavano ogni angolo dell’edificio sono stati gli elementi che hanno reso la villa una fortezza quasi inespugnabile. Ieri mattina i carabinieri sono riusciti a espugnare il bunker dopo aver fermato uniodei due trafficanti fuori dalla villa

Nel bunker, uno stabile di due piani, composto da 9 stanze,  di cui 7 con pareti rivestite con fogli d’alluminio rifrangente adibite esclusivamente alla coltivazione di sostanza stupefacente con sistema di climatizzazione  e 2 adibite all’essicazione con lampade riscaldanti, sono stati rinvenuti 1.264 piante di marijuana, di cui n. 803 recise e le restanti di altezza variabile tra 70 cm e 2 m, kg. 38 di infiorescenze di marijuana, varie lampade di riscaldamento da 600 watt, ventilatori e un impianto di climatizzazione alimentato da 8 motori, con allaccio abusivo corrente elettrica su traliccio pubblica via. La successiva perquisizione alle abitazione dei due produttori ha permessi si sequestrare 132.000 euro, quale provento illecita attività, e 100 kg di marijuana.