ilTorinese

Record di denunce (più di 700) al rave party

700 denunce al rave party di Capodanno svoltosi nella ex cartiera di Ciriè  nella notte tra il 30 e il 31 dicembre e finito solo ieri.

I carabinieri hanno denunciato per la precisione 708 persone per invasione di edifici privati e sono stati segnalati 20 giovani per detenzione e uso di droghe. Un ragazzo è stato invece arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.

Rock Jazz e dintorni: Niccolò Fabi e i Diaframma

Gli appuntamenti musicali della settimana 

Lunedì. Omaggio a Pino Daniele al Jazz Club con il quintetto del vocalist Lele Piras.

Martedì. Sempre al Jazz Club  suona il quartetto Balto.

Mercoledì. Ancora al Jazz Club concerto dei Fraubers in The Sky.

Giovedì. All’Off Topic il chitarrista Mosè Morsut presenta il progetto “Pizzicando le Alpi”.

Venerdì. Al Diavolo Rosso di Asti si esibisce il duo femminile I’M Not a Blonde. Al Blah Blah suonano i Diaframma, storica rock band degli anni ottanta. All’Off Topic tributo del Consorzio Anime Salve a Fabrizio De Andrè. Al Folk Club si esibiscono i Gang.

Sabato. Al Blah Blah sono di scena i Permanent impegnati ad riarrangiare il classico dei Joy Division “Unknown Pleasures”. Al Teatro Colosseo suona Giovanni Allevi. Al Concordia di Venaria si esibisce l’esponente dell’hip hop Rkomi. Al Jazz Club suona il quartetto del sassofonista Piergiorgio Elia. Al Big Lebowski si esibisce la cantautrice Marianne Mirage.

Domenica. Al Teatro Colosseo arriva Niccolò Fabi per presentare l’album “Tradizione e tradimento.”

 

Pier Luigi Fuggetta

A spasso nella notte con una affettatrice

Arrestato per furto cittadino marocchino

 

Non poteva passare inosservato e destare sospetto visto che camminava nella notte con un’affettatrice in mano. Infatti, gli agenti della Squadra Volante vengono informati sulla presenza dell’uomo in strada e lo fermano in via Borgo Dora, dopo una segnalazione. Lo straniero, un ventitreenne cittadino marocchino, con sé ha uno smartphone dal quale, grazie alle credenziali di una app installata nel telefono, emerge che è di proprietà di un esercizio commerciale di via Borgo Dora. Gli agenti trovano, poi, l’affettatrice nell’androne di un condominio della via. I poliziotti apprendono che oltre agli oggetti rinvenuti, dal locale erano stati asportati un altro cellulare e due bottiglie di champagne.

Il ventitreenne viene arrestato per furto e denunciato per il possesso di sostanza stupefacente, con sé, infatti, aveva una decina di grammi di hashish. A seguito di accertamenti, emerge che il cittadino marocchino è gravato da diversi precedenti di polizia e che è gravato da un provvedimento di espulsione, ragione per cui viene anche denunciato per la violazione in materia di immigrazione.

Storia e stile negli eventi a Villa Malfatti

Informazione promozionale

Costruita all’inizio dell’ottocento a San Giorgio nel Canavese dalla cantante lirica Teresa Belloc, Villa Malfatti è una dimora storica circondata da un vasto parco secolare, flessibile negli spazi e quindi ideale per poter ospitare ogni tipo di evento e cerimonia

Dimora abituale dei discendenti del barone trentino Stefano Malfatti di Monte Tretto, lascia trasparire l’atmosfera di amata casa di famiglia. Iscritta alla film commission di Torino (https://www.fctp.it/location_item.php?id=803) la villa è stata usata come location per numerose fiction e film, grazie all’adattabilità dei suoi spazi, si trasforma in base alle esigenze. L’ampio scalone e le stanze nobiliari rendono la villa il perfetto luogo romantico e famigliare dove festeggiare il proprio matrimonio. È possibile celebrare anche il rito civile. Il parco può ospitare numerosi photoshooting dimostrativi e pubblicitari, regalando scenari fiabeschi e scorci inediti.


Ideali per soggiorni di comitive numerose sia per motivi lavorativi, grazie agli ampi spazi dove sono possibili meeting e conferenze, sia per staccare dal caos cittadino, pur rimanendo vicini a luoghi di interesse storico. La sala del biliardo , luogo ideale per divertirsi in compagnia e i due ampi terrazzi, che possono ospitare aperitivi all’aperto, conferiscono alla villa i suoi elementi distintivi. Le numerose stanze al suo interno, ognuna diversa dall’altra e dotate di camini, permettono di immergersi in un’epoca ottocentesca, vivendola da protagonisti. La villa offre anche diverse opportunità di partecipare a esperienze di wine tasting, corsi di cucina e flower composition. Grazie all’ampio atrio che offre un’ottima acustica e un’atmosfera suggestiva, la location è sede di eventi culturali come presentazioni di libri e concerti. Villa Malfatti, via Biandrate 2, San Giorgio Canavese (Torino).


Per ulteriori informazioni vistate il sito http://www.villamalfatti.it.spazioweb.it/
Contatti: villamalfatti@libero.it
+348 3316067
+338 8878092
IG: @villamalfatti
FB: Villa Malfatti eventi e ricevimenti

L’Italia supera gli Stati Uniti nella seconda giornata del Quattro Nazioni

Cuneo, 4 gennaio

Fino al 5 a Cuneo. E domenica alle 12.00 incontra l’Ungheria, che ha sconfitto 10-5 la Grecia, nel match decisivo per la vittoria del torneo

Il Settebello si conferma squadra di classe e capace di soffrire contro un avversario spigoloso e mai domo. Gli azzurri, infatti, sotto 5-4 nel secondo periodo, reagiscono e volano, complice l’espulsione per brutalità di Hooper, sul 9-5; gli USA rientrano fino al 9-8 di Bowen ma nel finale viene fuori il cuore della Nazionale di Alessandro Campagna, oro iridato a Gwangju 2019, che chiude i conti con il contropiede iniziato da Aicardi e chiuso da Luongo per il 10-8 finale.
USA-Italia 8-10
USA: Wolf , Hooper 1, Stevenson 1 (rig.), Farmer , Hallock 1, Cupido 2, Daube 1, Woodhead , Bowen 1, Ehrhardt 1, Williams , Abramson , Holland . All. Udovicic
Italia: Del Lungo , Di Fulvio 3 (2 rig.), Luongo 3 (2 rig.), Di Somma 1, Fondelli 1, Velotto 1, Renzuto Iodice 1, Damonte, Figari , Bodegas , Aicardi , Dolce , Nicosia . All. Campagna
Arbitri: Tiozzo (Cro), Hantschel (Ger)
Note: parziali 5-4, 0-2, 1-3, 2-1. Superiorità numeriche: Italia 1/1 + 4 rigori e Usa 4/8 + due rigori. Spettatori 1000 circa. In porta Holland (U) e Nicosia (I). Daube (U) fallisce un rigore (palo) a 3’04 del secondo tempo. Espulso per brutalità Hooper (U) a 6’55 del secondo tempo. Del Lungo (I) subentra a Nicosia a inizio terzo tempo.
La partita. Stati Uniti avanti al primo affondo con il diagonale di Daube. Gli azzurri si scuotono immediatamente e mettono la freccia con il rigore di Di Fulvio e la fiondata da zona 3 di Velotto (2-1). Cupido sigla il 2-2 dal perimetro. I botta e risposta tra Di Fulvio (rigore) ed Ehrhardt (dai due metri) e Luongo (rigore) ed Hooper valgono il 4-4. Usa avanti con Hallock che sfrutta la superiorità e supera Nicosa per il 5-4 che chiude la prima frazione.
Si riparte con il Settebello che riequilibra subito il punteggio con Di Somma bravo a raccogliere una corta respinta di Wolf dopo un bel tiro di Velotto. Daube colpisce il palo su rigore. Aumenta la tensione in acqua. Hooper colpisce Di Fulvio e va fuori per brutalità: Stati Uniti in inferiorità numerica per quattro avanti e azzurri che mettono la freccia con il rigore di Luongo per il 6-5 a metà gara.
L’Italia cresce e, sfruttando la prolungata superiorità numerica, si porta sul +3 con le conclusioni dal perimetro di Fondelli e Renzuto Iodice (8-5). Del Lungo, subentrato a Nicosia, si supera su Cupido e in seguito gli azzurri volano sul +4 con Di Fulvio (extraplayer) per il 9-5. In seguito Stevenson trasforma il rigore del 9-6 che conclude il terzo periodo.
Gli Usa tornano a far paura e in scia con i gol in extraplayer di Cupido e Bowen (9-8). Il Settebello si conferma squadra capace di soffrire; si ricompatta dietro e poi trova lo spunto che indirizza definitivamente il match a un minuto dalla conclusione con la velocissima ripartenza sull’asse Aicardi, in versione assistman, Luongo che sigla il 10-8 finale.
Le parole del commissario tecnico Alessandro Campagna. “E’ stata una partita molto fisica, a cui ci siamo adattati molto bene. Abbiamo ricevuto solo quattro espulsioni, nonostante il pressing asfissiante degli avversari. Non abbiamo potuto sviluppare il nostro gioco ma i ragazzi si sono adeguati a un match molto duro. La cosa più importante è che nessuno si sia infortunato. Analizzeremo in seguito gli errori tecnici e tattici fatti, in modo da non commeterli più quando disputeremo partite di questo tipo”.
Foto: LC ZONE

Una magia per la vita. Brachetti per la Fondazione Mago Sales

Lunedì 6 gennaio 2020 alle 21, Teatro Colosseo Via Madama Cristina 71, Torino

SOLO DI ARTURO BRACHETTI

 

Proprio per soddisfare la grande richiesta da parte del pubblico, è stata aggiunta una replica speciale lunedì 6 gennaio alle 21 che sarà tutta dedicata alla Fondazione Mago Sales, realtà che da anni opera per creare opportunità concrete per i bambini in tutto il mondo. Questo appuntamento speciale servirà per raccogliere fondi per le missioni salesiane in Uganda e in particolare per la costruzione di un dispensario medico e di una scuola professionale per avviamento al lavoro per le ragazze madri.

A contribuire al progetto sarà lo stesso Arturo che devolverà l’importo del suo cachet della serata a favore della Fondazione.

 

Brachetti ha deciso di portare a Torino il suo spettacolo SOLO per il periodo natalizio, dal 19 dicembre al 6 gennaio. La risposta e l’affetto del pubblico torinese non si sono fatti attendere: ogni giorno è stato un successo rinnovato e Torino ha vissuto la favola del Natale con le emozioni dettate da questo suo torinese doc. Stupore, meraviglia, sogno… non ci sono termini per descrivere l’incanto di uno spettacolo unico al mondo. Ma Arturo con lo spettacolo della sera del 6 gennaio va oltre le aspettative e decide di condividere il suo successo con chi ha bisogno di un sorriso in più, i bambini delle missioni salesiane nel nord Uganda, attraverso la Fondazione Mago Sales.

Chi salva un bambino, aiuta un pezzo di cielo a illuminare il mondo” è lo slogan di don Silvio Mantelli, in arte mago Sales, colui che ha fatto scoprire la magia ad Arturo Brachetti ed è stato suo primo maestro negli anni del seminario.

Non è la prima volta che Brachetti collabora con la Fondazione; per esempio, con l’introito di una serata del grande successo L’uomo dai mille volti al teatro Mogador di Parigi, venne costruito e attrezzato un reparto di cure mediche del Nazareth Hospital nella periferia di Nairobi in Kenya.

 

IL PROGETTO A CUI SARANNO DESTINATI I FONDI RACCOLTI

Costruzione di un dispensario medico e di una scuola professionale per avviamento al lavoro (cucina, igiene, sartoria, giardinaggio, ecc.) per le ragazze madri. Si chiamerà “JOHN LEE HEALTH CENTRE”, in ricordo di un salesiano medico coreano morto in Sud Sudan qualche anno fa. Ci saranno i servizi base di soccorso e diagnostica, un reparto maternità, servizi di vaccinazione, educazione sanitaria e trasporto d’emergenza. Questo perché chi lascia il suo paese lo faccia per scelta e non per necessità.

So che mi aiuterete anche in questo nuovo progetto e fin d’ora il mio grazie, a nome della comunità salesiana e della nostra gente che ormai ti conosce e ti ha visto più volte tra loro qui in Uganda”.

Don Gianni Uboldi (1 settembre 2019)

 

TESTIMONIANZA DI DON SILVIO

Ho conosciuto Arturo Brachetti, quando era ancora un ragazzino, con un po’ di voglia di diventare prete e tante fantasie, unite ad un incontenibile desiderio di fare teatro e magia. Gli insegnai alcuni giochi di prestigio e gli regalai gli attrezzi per eseguirli. Poche cose, ma sufficienti per creare un grande interesse e far sbocciare in quel ragazzino di soli 11 anni una indomabile passione per tutto ciò che fa spettacolo. Così la voglia di prete passò, mentre prese sempre più il sopravvento in lui il lato fantastico, fino a diventare realtà teatrale.

Ora sulla scena si ricrea continuamente, fantastica… interpreta se stesso e inneggia alla vita come una cosa bella. È lui solo, ma sembrano 10, 100, 1.000 personaggi e ogni spettatore si ritrova in qualcuno di essi. Arturo interpreta la vita, sua e di tutti noi, la vita che è quell’indomabile desiderio di essere e restare bambino o ragazzino.

Arturo è ancora sempre quel giovane ragazzo di 11 anni con un’immensa voglia di giocare e fantasticare con se stesso a cui io ho insegnato, allora, un gioco in più”.

 

MESSAGGIO DI ARTURO BRACHETTI AL MAGO SALES

Ci sono degli incontri nelle nostre vite, per cui poi noi diventiamo quello che sognavamo di essere. Questa è la magia che ha fatto Don Silvio per me.

Ma oggi lui è molto di più per me e per tutti. Anche senza trucchi né costumi, Sales porta la vera magia, quella della vita a coloro che hanno solo la propria sopravvivenza da difendere.

Grazie Sales per essere ancora quel “ragazzo” piene di idee, di risorse e di ideali che mi hai insegnato a perseguire. Grazie per avermi insegnato che non esistono montagne invalicabili…

 

 

Per seguire i progetti e le attività della Fondazione https://www.sales.it/index.php/fondazione/chisiamo

Acqua potabile migliore e nuove fognature: in arrivo i fondi della Regione

Tra il 2020 e il 2025 in Piemonte saranno investiti oltre 88 milioni di euro per migliorare la qualità dell’acqua potabile, contrastare le dispersioni reali di rete sostituendo i tratti danneggiati, abbattere la presenza di azoto e fosforo, rendere il sistema più efficiente riducendo i costi di gestione.

Inoltre, saranno ammodernati diversi tratti di fognatura

Gli interventi previsti sono 60 e rientrano in un accordo di programma sottoscritto da Ministero dell’Ambiente, Regione e dai sei Enti di governo d’ambito territoriale ottimale in cui è suddiviso il Piemonte. Saranno finanziati con 33.540.000 euro del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 (Piano operativo Ambiente, sotto-piano “Interventi per la tutela del territorio e delle acque”) e con 54.730.000 euro dai gestori attingendo dai proventi della tariffa del servizio idrico integrato. I Comuni interessati sono 105, con una popolazione di circa 450.000 persone.

“Si tratta del più importante intervento di sostegno pubblico alla manutenzione su acquedotti e impianti di depurazione degli ultimi cinque anni – ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati, nel corso della presentazione svoltasi il 2 gennaio nel palazzo della Regione – L’Italia è il secondo Paese al mondo dopo la Cina, sebbene con grande distacco, per l’inquinamento da fosforo. In Piemonte la situazione è critica soprattutto nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria, dove ci sono allevamenti intensivi. Azoto e fosforo fanno proliferare le alghe in modo abnorme, il che riduce l’ossigeno e soffoca i pesci e la flora autoctona, che in salute contribuirebbe al mantenimento degli argini. Investendo in tecnologia puntiamo a ripristinare un ambiente sano e a ridurre i 160 milioni all’anno che il Piemonte spende in manutenzioni sulle reti idriche”.

Aveva  250 grammi di marijuana in cantina

Arrestato un ventitreenne dalla Polizia di Stato

Un giovane italiano di 23 anni, con precedenti di polizia a carico, è stato arrestato dagli agenti
della Squadra Volante per la detenzione di sostanza stupefacente.
Nei giorni scorsi, i poliziotti hanno controllato tre giovani che stazionavano nel Giardino La
Fontana”: il ventitreenne e due fratelli dei quali uno minorenne, questi ultimi poi denunciati in
stato di libertà. Tutti e tre venivano trovati in possesso di marijuana. Nel corso delle successive
perquisizioni domiciliari, gli agenti trovavano a casa del ventitreenne, più precisamente in
cantina diverse buste contenenti 250 grammi di marijuana e il materiale necessario per il
confezionamento delle dosi.

Regione e Abi per le imprese vitivinicole

L’assessore all’Agricoltura, cibo, caccia e pesca della Regione Piemonte Marco Protopapa si è fatto portavoce nei giorni scorsi nei confronti della Commissione regionale dell’Associazione Bancaria Italiana, delle difficoltà delle imprese vitivinicole del territorio colpite dai recenti calamità a cui si aggiunge quest’anno un forte calo delle rese produttive in alcune zone del Piemonte.

“A seguito della nostra segnalazione alla Commissione regionale dell’Abi, abbiamo ottenuto una pronta risposta circa l’attenzione del sistema bancario alle esigenze del settore vitivinicolo piemontese gravemente colpito in queste ultime settimane dagli eventi alluvionali”, spiega l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa.

“Di qui la garanzia dell’attivazione di una serie di misure di supporto con iniziative sia autonome sia di settore come ad esempio l’attuazione di quanto stabilito con l’Accordo per il Credito 2019, sottoscritto il 15 novembre del 2018 dall’Abi con le Associazioni di rappresentanza delle imprese”.

Tale accordo prevede per il settore agricolo alcune misure specifiche tra cui ad esempio la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti a medio e lungo termine, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie come anche l’allungamento della durata dei mutui, dei finanziamenti a breve termine e delle operazioni di credito agrario di conduzione.

La Commissione regionale dell’Abi del Piemonte ha quindi provveduto immediatamente a sensibilizzare gli istituti bancari per l’applicazione degli interventi previsti dall’Accordo per il Credito 2019.

Centro si’, ma perché non decolla?

Dunque, siamo di fronte ad una palese contraddizione

 

Da un lato alcuni autorevoli commentatori e
politologi continuano a sostenere la tesi che la crisi del sistema politico italiano e’ sostanzialmente
riconducibile all’assenza di un “partito di centro” che possa garantire la stabilità in un contesto che
ormai, di fatto, e’ sempre più proporzionale.

 

Un “partito di centro” che, sostengono sempre gli
opinionisti e i cattedratici di questo filone, si rende anche necessario perché rappresenta una
costante storico e politica del sistema democratico vigente nel nostro paese dal secondo
dopoguerra. Al contempo, però, una seconda corrente di commentatori e di opinionisti – cioè quelli
che rappresentano l’ormai nota intelligentia italiana, anche se prevalentemente salottiera e
aristocratica – sostiene all’unisono che i presunti quattro partiti che puntano oggi ad occupare
quello spazio politico, e cioè Renzi, Calenda, Carfagna e Toti, sono destinati a giocare un ruolo del
tutto marginale perché si tratta di uno spazio politico virtualmente richiesto ma elettoralmente
incapace di sfondare. Appunto, una contraddizione in se’.
Ora, senza neanche prendere in considerazione i vari partiti cattolici, o di cattolici, o dei cattolici o
di ispirazione cristiana spuntati in questi ultimi tempi – che del resto non vengono mai citati o
ripresi da nessun commentatore laico o cattolico che sia – e’ indubbio che si tratta di un nodo che
prima o poi dovrà essere politicamente sciolto. Perché se è vero che una “politica di centro” – e
non un “partito di centro”, quindi – si rende più necessaria nel nostro paese per la specificità e la
profondità che storicamente rappresenta in un sistema politico come quello italiano, forse è giunto
anche il momento di dire che questa politica non si traduce con un nuovo partito ma all’interno di
partiti già esistenti. Perché ci sarà pure un motivo se le decine di esperienze e di tentativi messi in
campo in questi lunghi 25 anni dopo la fine della Dc sono miseramente ed irreversibilmente falliti.
E questo, quindi, resta il vero nodo da sciogliere. Un nodo che chiama in causa anche e
soprattutto i cattolici democratici e i cattolici popolari. La vera sfida, dunque, seppur in un contesto
politico, sociale, e culturale fortemente trasformistico e quindi destinato a cambiare rapidamente e
rocambolescamente, resta quella di far sì che la “politica di centro” tanto decantata ricominci ad
avere una cittadinanza attiva all’interno della dialettica politica italiana. Una politica che, come tutti
sanno, significa molte cose contemporaneamente: dal senso della moderazione alla cultura di
governo; dalla capacita’ di ricomporre gli interessi contrapposti attraverso una sintesi feconda e
costruttiva al senso delle istituzioni; da una cultura riformista alla qualità della democrazia alla
volontà stessa di battere la radicalizzazione della lotta politica italiana. Altroché il “linguaggio
dell’odio” e la riproposizione del semplice – seppur sempre utile – “buon senso ed educazione”.
Un patrimonio e un giacimento culturale, politico, sociale, di governo, etico e intellettuale che non
possono più essere sacrificati sull’altare della povertà e della mediocrità del dibattito politico
contemporaneo. E il doppio, anche se opposto e alternativo, richiamo dei nostri commentatori,
opinionisti e politologi sulla necessità della “politica di centro” e, al contempo, sulla inconsistenza
“dei partiti di centro”, alla fine ci aiuta a riflettere e a ritrovare una via d’uscita da uno stallo ormai
sempre più insopportabile e nocivo per la stessa democrazia italiana e per le nostre istituzioni
democratiche.

Giorgio Merlo