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ilTorinese

Scuole e uffici comunali: riqualificazione energetica, al via i lavori

 

Ci sono scuole, una palestra e sedi di uffici comunali tra gli immobili di proprietà della Città di Torino per i quali la Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alla Transizione Ecologica e Digitale Chiara Foglietta, ha approvato interventi di efficientamento energetico e manutenzione impiantistica, nell’ambito del Programma EfficienTO.

Un programma vasto e articolato su 7 anni quello dell’efficientamento degli immobili comunali che, sottoscritto nel 2022 tra Città di Torino e il concessionario Iren, prevede lavori su circa 800 immobili entro la fine del 2029.

In particolare, i progetti definitivi presentati da Iren Smart Solutions licenziati questa mattina riguardano la scuola elementare dell’istituto comprensivo ‘Montevideo’ di via Montevideo 11, la scuola elementare ‘Parato’ di via Aquileia 8, la scuola media inferiore ‘Vico’ di via Tunisi 102, la sede dei servizi Tributari e Catasto e della Soris in corso Racconigi 49 e gli uffici dei Servizi Sociali, la palestra Arcipelago 2 e il centro anziani di via Filadelfia 242.

I lavori in programma comprendono la sostituzione dei serramenti, dei corpi illuminanti presenti con nuovi a tecnologia LED, interventi su impianti di climatizzazione, la posa di pannelli coibenti, l’installazione di valvole termostatiche e di sistemi di controllo e di gestione degli edifici BMS e la realizzazione di impianti fotovoltaici.

Il costo previsto per questi interventi è di 3.901.614,43 euro, importo che sarà a carico di Iren Smart Solutions mediante l’utilizzo dello strumento di finanza di progetto, come previsto dal contratto di concessione stipulato con la Città.

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Tentata truffa ai danni di anziani

Nel  primo pomeriggio di ieri, 10 dicembre, i Carabinieri della Stazione di Beinasco (TO) – Compagnia di Moncalieri (TO) – hanno arrestato un trentanovenne, residente nella provincia di Napoli, bloccato mentre tentava di impossessarsi di una somma di denaro di 1.500 euro ai danni di una coppia di anziani, fingendo di essere un appartenete alle forze di polizia.
Il tentativo di truffa si era concretizzato nell’arco della mattinata con le modalità ormai note dei “finti Carabinieri”: un uomo che si spacciava per appartenente all’Arma aveva chiamato la famiglia di anziani di Beinasco (TO) invitando l’ottantanovenne titolare a presentarsi in caserma. Poi, mentre l’uomo era assente da casa, il sedicente Carabiniere aveva ricontattato la famiglia, dicendo alla coniuge, ottantaseienne, che l’uomo era stato trattenuto in quanto aveva investito un pedone; ciò premesso invitava la donna a preparare una somma in contanti da consegnare a titolo di cauzione ad una persona che sarebbe andata a casa loro.
I veri Carabinieri, insospettiti dal racconto dell’anziano recatosi in caserma, non hanno perso tempo e si sono appostati nei pressi dell’abitazione attendendo che il presunto truffatore si presentasse a riscuotere la somma richiesta. Non appena presentatosi presso l’abitazione, il presunto malfattore è stato bloccato e assicurato alla giustizia.
Al termine delle operazioni, l’uomo è stato tradotto in carcere presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, in quanto gravemente indiziato dei reati di “tentata truffa in concorso”.

Una serata dedicata a Elda Lanza, la prima presentatrice della televisione italiana

Elda Lanza è stata nel 1952, in una Rai in fase sperimentale, quando ancora il termine non esisteva e quindi coniato appositamente per lei, la prima “presentatrice” della televisione italiana. Nel centenario della nascita, venerdì 13 dicembre, alle ore 21, alla Sala Pessini, in piazza Vittorio Veneto 2, a Castelnuovo Scrivia, in provincia di Alessandria, si svolgerà una serata in suo onore con il racconto della preziosa attività al servizio culturale e sociale della località dove scelse di vivere, arricchita dai ricordi di chi l’ha conosciuta e la narrazione del suo grande amico Mariano Sabatini, giornalista, scrittore ed autore di numerosi programmi televisivi come Unomattina, Parola mia e Tappeto volante. Elda Lanza, arrivata per caso da giornalista, a fare ben 14 provini alla Rai, venne scelta per testare programmi passati alla storia del piccolo schermo, quali Arrivi e partenze e Una risposta per voi.

Nella trasmissione “Vetrine” da lei ideata e condotta inventò la prima rubrica di cucina della televisione e date le telecamere giganti di allora, la sua prima idea fu quella di mettere uno specchio sopra il piano di lavoro, in modo tale che queste potessero riprendere quello che succedeva anche nelle pentole. Anni fa raccontò che si rese conto di quanto questa rubrica, con la partecipazione di Luisa De Ruggeri che non soltanto cucinava ma dava consigli pratici, ebbe successo quando diede la ricetta del Pesce di tonno, in cui metteva l’impasto in una forma di pesce di alluminio, e tutte le telespettatrici chiesero dove trovare quello stampo perché tutti i negozi l’avevano esaurito. Elda Lanza abbandonò il piccolo schermo a metà degli anni ’70 per dedicarsi alle pubbliche relazioni nell’agenzia di comunicazione fondata dal marito, il pubblicitario Vitaliano Damioli, occupandosi di grafica, giornalismo, architettura e arredamento. Ma ciò che davvero amava era scrivere e per tutta la vita ha scritto per quotidiani, periodici, novelle, romanzi e saggi.

Dopo una lunga pausa tornò ospite in tante trasmissioni tv, prima su La7 con Benedetta Parodi, e poi da Caterina Balivo, per una serie di tutorial sul “bon ton” a Detto fatto su Rai2. Nel 2012 esordì come giallista con “Niente lacrime per la signorina Olga” e le avventure dell’avvocato napoletano Max Gilardi, protagonista di numerosi titoli, tutti pubblicati da Salani. Nata a Milano il 5 ottobre 1924, scompare a Castelnuovo Scrivia, dove viveva, il 10 novembre 2019. La sua vita meriterebbe una fiction!

Igino Macagno

Juventus – Manchester City 2-0

Con due gol segnati al Man City  (53′ Vlahovic, 75′ McKennie) i bianconeri tornano a vincere e si piazzano al 14° posto con 11 punti, trovandosi così  a -2 dalla qualificazione diretta degli  ottavi. Si giocherà ancora il 21 gennaio contro il Bruges.

Impronte digitali e dintorni: uno studio contro i falsi

L’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e il Politecnico di Torino impegnati in una ricerca innovativa che apre nuovi scenari per lo sviluppo di tecniche di anticontraffazione sempre più sicure

Le impronte digitali, grazie alla loro unicità (non si conoscono attualmente due individui aventi le stesse impronte digitali), sono utilizzate per l’identificazione personale e per autenticare transazioni commerciali sin dall’antico regno di Hammurabi, nell’antica Babilonia (1955-1913 a.C.).

Nel corso dei secoli, le impronte digitali sono state utilizzate sia per l’identificazione di un individuo (determinare l’identità di una persona), sia per comprovare la sua autenticazione (verificare se la persona è effettivamente chi afferma di essere). Al giorno d’oggi, la loro utilità è parte integrante della vita quotidiana: vengono infatti comunemente utilizzate per accedere agli smartphone o al PC con un semplice tocco.

In un contesto globale nel quale la contraffazione ha enormi implicazioni economiche e può compromettere la sicurezza, lo sviluppo di impronte digitali artificiali, non clonabili, rappresenta un passo avanti cruciale. Queste impronte, applicabili a una vasta gamma di prodotti e oggetti, possono rivoluzionare le tecniche di anticontraffazione, rendendole sempre più sicure ed efficaci.

La ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Communications da un gruppo di ricercatori e ricercatrici dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e del Politecnico di Torino, segna un passo in avanti in questa direzione.

Lo studio, intitolato “Artificial fingerprints engraved through block-copolymers as nanoscale physical unclonable functions for authentication and identification”, [1] mostra come sia possibile incidere impronte digitali alla nanoscala, grazie alle nanotecnologie. Le caratteristiche morfologiche di queste impronte digitali, codificabili anche in matrici binarie simili ai QR-Code, sono non clonabili e possono essere utilizzate come identificativi univoci su una vasta gamma di materiali, oggetti e/o prodotti [2].

Imitando il processo di formazione delle nostre impronte digitali, i ricercatori e le ricercatrici hanno mostrato come sia possibile ottenere impronte digitali artificiali alla nanoscala grazie all’auto assemblaggio di materiali polimerici, dove l’unicità è garantita dalla aleatorietà intrinseca del processo stesso.

«Abbiamo dimostrato come le impronte digitali artificiali, oltre ad essere altamente stabili nel tempo, siano anche molto resistenti ad alte e bassissime temperature – commentano Chiara Magosso e Irdi Murataj, rispettivamente dottoranda del Politecnico di Torino e ricercatore dell’INRiM – aprendo dunque la possibilità di utilizzo di tale tecnologia per numerose applicazioni».

«Tali impronte digitali artificiali in miniatura abbinate allo sviluppo di algoritmi di riconoscimento immagini – aggiungono Gianluca Milano e Federico Ferrarese Lupi, ricercatori dell’INRiM – aprono nuovi scenari per lo sviluppo di tecniche di anticontraffazione sempre più sicure che sfruttano l’intrinseca stocasticità dei processi di autoassemblaggio di materiali alla nanoscala».

La Banca del Vino a Pollenzo

Evento a Pollenzo – Banca del Vino
Cascina Val Del Prete:
il Roero attraverso il tempo
Data: 04/12/2024 • Ora: 19:00 – 20:45

Cascina Val del Prete

Ad oggi Giovanni Roagna la dirige trasmettendo attraverso il processo produttivo tutto il sapere contadino acquisito dalla sua famiglia,
frutto degli studi e il suo impegno nella tutela dell’ambiente e della diversificazione della natura che circonda la cantina.
Proprio insieme a Giovanni, moderato da Fabrizio Gallino, collaboratore di Slow Wine e della Banca del Vino, si è svolta una degustazione incentrata sul Roero: si è andato indietro nel tempo attigendo direttamente alle bottiglie fino ad oggi conservate nel caveau delle cantine pollentine.
Alcune notizie introduttive:
Azienda nasce nel 1977 con i vitigni di Barbera poi nel 1985 il Nebbiolo e nel 1995 il papà Mario inizia ad aiutare il nonno nelle vigne ed avvia l’imbottigliamento del vino .
Subito s’inizia con un chiaro intendimento Bio in vigna per evitare l’impoverimento del terreno e poi si prosegue in cantina . Da poco tempo per motivi burocratici si è abbandonato la certificazione Bio per mantenendo
le “good pratices” di sempre .
Nel 2010 Giovanni ( leva 1994) entra in azienda a tutti gli effetti.

 


I terreni di Priocca sono caratterizzati da un incontro tra sabbie del Roero , marne delle Langhe e terre bianche di San Damiano.
Nella parte alte delle vigne ci sono sabbie astiane.
Nella parte intermedia marne blu e bianche .
In alcune parti terra rossa ( vedi Arneis Bizzarro ).
Le marne sono compatte ,dure e poco nutrienti ; sono quindi da lavorare bene soprattutto i primi anni di vigneto.


Abbiamo assaggiato :

Roero Bricco Medica delle seguenti annate:
• 2020
• 2019
• 2018
• 2017
• 2013
Roero Vigna di Lino 2013

Bricco Medica è un CRU composto da un versante ovest ed un versante est , fa parte della MGA Madonna delle Grazie . Vigna del 2003.
Terreno composto in alto da sabbia ,nella parte mediana da marna e ha un dislivello di circa 70 mt.
Macerazione sulle bucce per 30/35 giorni; uso di lieviti indigeni ,filtrazione leggera, poco solforosa.
Fermentazione in cemento dove rimane 18 mesi ; (15% della massa a grappolo intero solo annate 2020 e 2021 ) .
Poi 6 mesi di Barrique molto usata
Poi 12 mesi di bottiglia.

Annata 2020
Temperature di 28°, una buona idratazione Nebbiolo morbido e tannino pronto

Al naso: frutto verso la maturazione ,non croccante, ricco e terroso
In bocca: tannico medio tosto, sapido abbastanza lungo ,bella incedere, polpa ben integrata. Un vino pensato per il lungo periodo.

Annata 2019
Annata Calda con una buona escursione termica durante la vendemmia, caratterizzato da tannini tesi e dinamici.
Al naso: vegetale, frutto leggero, leggermente chiuso, ciliegia leggera e amarena leggera
In bocca: sapido, tannino più deciso che porta verso una piacevolezza, frutto leggermente verde ,sentore di mandorlato medio nel finale
un bel vino long time.

Annata 2018
Annata calda, con una buona percentuale di pioggia, una primavera ed estate equilibrata con un tannino equilibrato.

Al naso: terroso ,sentori di sottobosco, old style
In bocca: scontroso, un leggero squilibrio , sentore di cioccolato fine, una bella beva ma con ancora molto sprint.

Annata 2017
Annata calda e secca direi quasi torrida mancanza d’acqua in molti punti del vigneto ed è arrivato soprattutto dopo tre anni di siccità piante Forte difficoltà.

Al naso: frutta matura, vino oscuro ma allo stesso tempo elegante
In bocca: una dinamicità ed eleganza simile al 19, sapido , salato nel finale ,bello tosto .anche questo è un vino Long time .

Annata 2013
Annate equilibrata, primavera piovosa e poi zero acqua fino alla fine, un’annata comunque elegante.

Al naso: oscuro, elegante, sentori agrumati e terrosi
In bocca: una bella beva simile all’annata 18 ,agrumi anche in bocca ,complessità ed eleganza si uniscono a una bella polpa ed a una lunghezza di vino ancora maggiore agli altri.

Roero Vigna di Lino 2013

Vigna di 50 anni ( 1977 ) con più strati di suolo, composto da un versante sud e da un versante sud-est ; È la vigna del nonno.
Il terreno nella fascia mediana è caratterizzato da marna compatta .
Macerazione sulle bucce per 35 giorni, poi cemento poi affinamento per 24 mesi in Barrique usate e poi bottiglia per almeno 12 mesi.

Al naso: elegante, old style over, leggerissima su maturazione.
In bocca: elegante, bocca ricca .
veramente un bel vino.

Ed infine, due vini non presenti in degustazione ma di cui vale la pena parlare :

ARNEIS Bizzarro 2023
Vigna del 1997 , mt 250, versante nord
Terreno : marna bianca per il 50% e argilla rossa per l’altro 50%.
Macerazione sulle bucce per tre giorni, poi acciaio.Fermentazione in Barrique per 4 mesi max 8 mesi . produzione di solo 1982 bottiglie.
Al naso: sentori di legno e agrumato, colore intenso giallo
In bocca: complesso, sapido ,mandorlato medio e sentore di legno anche nel finale.
interessante.

Barbera Serra de’ Gatti 2023
MGA Cascinotto
Vigna del 2018 ,Mt 250 , versante sud est
Terreno è caratterizzato da marna compatta con circa 20% di sabbia in superficie per 40 cm.
sabbioso-argilloso con riaffioramenti di marne grigio-bluastre, pH alcalino
Macerazione sulle bucce per 25/ 30 giorni vinificazione solo in acciaio per almeno 6 mesi no cemento.

Al naso: fantasticamente elegante ed oscuro sentori di frutta e ciliegia matura .
In bocca: frutto ben amalgamato e di spessore ,una bella beva con un finale complesso e lungo .

Alla prossima

LUCA GANDIN

L’Assessore alla Sicurezza Bussalino incontra i Prefetti del Piemonte

“Dialogo proficuo per definire interventi mirati per la sicurezza dei territori”

 

L’assessore regionale alla Sicurezza, Polizia Locale e Immigrazione del Piemonte, Enrico Bussalino, ha recentemente incontrato i Prefetti delle diverse province piemontesi. Gli incontri hanno rappresentato un’importante occasione per approfondire le esigenze specifiche dei territori e avviare una riflessione congiunta su come la Regione possa collaborare con le Prefetture e sostenere le attività di sicurezza sul territorio.

“Il confronto con i Prefetti è stato fondamentale e proficuo – dichiara l’assessore Bussalino -. Ogni territorio ha le sue specifiche esigenze e problematiche; per questo motivo, ritengo indispensabile recarmi fisicamente sui posti per rendermi conto direttamente delle necessità. Solo attraverso un dialogo costante e una presenza attiva è possibile definire interventi mirati ed efficaci”.

Nel corso degli incontri, Bussalino ha illustrato le azioni che intende intraprendere a favore della Polizia Locale, considerata strategica per la sicurezza dei territori. “La presenza degli agenti, non solo nelle grandi città ma soprattutto nei piccoli centri, rappresenta una vera sentinella per il controllo del territorio – prosegue Bussalino -, costituendo una risorsa fondamentale per garantire ordine e legalità. La Polizia Locale, nel suo operato quotidiano, lavora a stretto contatto con le forze dell’ordine statali, come Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Questa sinergia è indispensabile per affrontare in modo integrato problematiche complesse come la sicurezza urbana, il controllo del territorio e la prevenzione della criminalità. Nei prossimi mesi metteremo a disposizione bandi a favore degli Enti locali per sostenere l’acquisto di uniformi e attrezzature. La sicurezza è una responsabilità condivisa, e la Regione è pronta a fare la sua parte in stretta collaborazione con tutte le realtà locali” ha concluso Bussalino.

CS

Nella foto  l’assessore Enrico Bussalino e il Prefetto di Torino Donato Cafagna

Pier Luigi Borla, la bellezza come occasione d’arte

Il Museo Etnografico Maison de Cogne Gerard Dayné  prestigiosa architettura che valorizza il patrimonio artistico-culturale della valle, ha accolto in permanenza, datate tra il 1963 e  il 1974, molte opere del noto pittore piemontese Pier Luigi Borla (Trino 1916- 1992), grazie alla donazione della figlia Bruna e del genero Mauro Galfrè anch’egli affermato artista.

I bellissimi scorci del villaggio di Cogne, luogo amato e scelto per trascorrere le vacanze estive, siano essi disegnati di getto a matita, penna a sfera e ad inchiostro nero, oltre ai cromatici dipinti ad olio confermano il temperamento riservato e meditativo di Borla che, tra le montagne del Gran Paradiso, trovava l’ambiente adatto per soddisfare il proprio senso estetico della bellezza intesa  anche come suggestiva occasione d’arte.

Le raffigurazioni della parrocchiale di sant’Orso, la chiesetta di Sant’Antonio, la piccola cappella votiva di Rue Revettaz, le stradine che collegavano agglomerati di tipiche abitazioni, molte delle quali non esistono più o sono state rimaneggiate, costituiscono una preziosissima e documentata memoria del tessuto urbano di quegli anni.

Contrassegnate da un’atmosfera avvolta nel silenzio escludendo la presenza di figure umane (tranne nel disegno del circo arrivato in paese dove si notano figurine pressoché  impercettibili  quasi potessero turbare e contaminare la purezza e l’incanto della montagna), le opere sono fissate nell’immobilità, bloccate per sempre nel tempo per  preservarle dall’oblio.

Ancor più i paesaggi, verdeggianti o innevati, che riprendono le vette del Gran Paradiso pervaso dal senso di sospensione, vengono trasferiti in uno spazio mentale avvicinandosi in qualche modo alla più prepotente atmosfera metafisica soffusa nelle figure muliebri dipinte in atelier che rendono  Pier Luigi Borla “il pittore dei silenzi e delle attese” come acutamente è stato definito.

Giuliana Romano Bussola