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Silvia Caroline, “ambasciatrice” di Torino

Quest’anno, Torino si è affermata come una delle città più dinamiche e vivaci del panorama culturale e artistico internazionale. Grazie alla combinazione di eventi straordinari e figure di rilievo che l’hanno rappresentata con passione, il 2024 ha segnato un capitolo di rinascita per la città. Tra queste spicca Silvia Caroline, influencer, promotrice culturale e ambasciatrice torinese della moda e della sostenibilità, che ha saputo portare il fascino sabaudo su palcoscenici internazionali.

Con il suo impegno instancabile e il profondo amore per la città, Silvia Caroline ha contribuito a far risplendere Torino non solo attraverso i suoi eventi ma anche grazie alla sua personalità magnetica. In un’intervista esclusiva, Silvia ci racconta alcune delle esperienze che hanno caratterizzato quest’anno, offrendo uno sguardo dietro le quinte della sua affascinante carriera.

Un viaggio nei ricordi e nelle emozioni: dai 60 anni di Vogue Italia al Festival del Cinema di Venezia

Alla domanda su come si è sentita a partecipare alla celebrazione dei 60 anni di Vogue Italia , Silvia risponde con una nota nostalgica:
“È stato un momento magico, mi sono ritrovata a percepire sensazioni speciali che mi hanno riportato alla mia prima sfilata nel lontano 2011 . Quando ami la moda, è come se ti scorresse nelle vene: è una passione viscerale che o hai, o non hai.

Il Cinema fa parte della mia quotidianità sin da quando ero piccola, difatti anche la mia partecipazione al Festival del Cinema di Venezia mi ha reso entusiasta nel potermi confrontare un talenti del mondo del Cinema”.

Un altro evento clou per Silvia è stato il Festival del Cinema di Venezia. Esserci, racconta, è stato un traguardo personale ed emotivo:
“Pensavo solo a far andare tutto bene. Il momento più emozionante è stato pochi secondi prima di percorrere il red carpet. Mi sono sentita piccola di fronte ai grandi del cinema, ma anche orgogliosa : ho sempre lavorato sodo, amo imparare e crescere Quel momento mi ha ripagata di tutto.”

Moda sostenibile e passione per il profumo

Silvia ha anche brillato durante il Camera Moda Sustainable Fashion Awards 2024 , dove ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare sull’impatto ambientale dell’industria della moda:
“È straordinario vedere come alcuni brand stanno davvero cambiando le cose, educando alla sostenibilità attraverso le loro creazioni. La moda può essere tanto bella quanto responsabile.”

Un altro tema a lei caro è la profumeria di nicchia, una passione che descrive quasi poeticamente:
“Io amo il mondo del profumo: è tramite gli odori che spesso comincio a scrivere. Come riaffiorano i ricordi chiusi nei cassetti, così fanno le fragranze. In questo momento dell’anno prediligo sentori caldi e speziati, come vaniglia, oud, sandalo e bergamotto.”

Silvia condivide con entusiasmo l’apertura della prima Scuola di Alta Profumeria in Italia, l’ASP, un progetto nato proprio in Piemonte, che mira a diffondere la conoscenza di questo raffinato universo.

Torino, il cuore di tutto

Ma per Silvia, Torino rimane sempre al centro. Partecipare alla prima di Manon Lescaut al Teatro Regio è stato un momento speciale:
“Torino è la mia città, la mia casa, come una sorella. È velata da un mistero e una malinconia che la rendono unica. Raccontarla e portarla ai confini del mondo per me è un onore.”

E ancora:

Ho partecipato, per la mia prima volta, all’’opening del Torino Film Festival alla sua 42 edizione, è per me un onore poter presenziare ad un evento conosciuto e dall’importanza internazionale sul nostro territorio.

Guardando al futuro, Silvia ha deciso di continuare il suo impegno sia per Torino che per la moda sostenibile, coinvolgendo sempre più la comunità locale:
“Torino ha un potenziale immenso. Ama rimanere un po’ in disparte, ma chi la conosce a fondo non può che innamorarsene. Io sono qui per farla brillare, in ogni modo possibile.”

Un futuro radioso per Torino e Silvia Caroline

Con personalità come Silvia Caroline, il 2024 sarà ricordato come un anno fondamentale per la rinascita di Torino. Grazie alla sua dedizione, al suo amore per la cultura e la sostenibilità, e alla sua capacità di portare la città sotto i riflettori internazionali, Torino si prepara a un futuro pieno di nuove opportunità.

CRISTINA TAVERNITI

Gianfranco Coltella in mostra da Morabito: “Immaginazione e materia-quando l’arte incontra il diritto”

Lo Studio Legale Tributario Morabito inaugura giovedì 5 dicembre 2024 la mostra dell’artista

 

La scultura che viene presentata si intitola Dinamica 1, ed è stata realizzata dall’artista nel 2024. È assente il piano orizzontale, tutto appare in tensione, come elementi che, dispersi nello spazio per un tempo breve, incrociano le loro frequenze cromatiche per poi proseguire nella loro traiettoria cosmica.

“L’astratto è il luogo dell’immaginario – spiega l’artista Gianfranco Coltella – chi osserva attentamente un quadro o una scultura astratta può crearsi una sua rappresentazione immaginaria e ricavarne uno stimolo e un’emozione. L’immaginazione è la capacità della mente di essere creativa (produrre qualcosa che prima non c’era) e l’arte è un veicolo, uno strumento per condurre chi ne fruisce a sviluppare questo meraviglioso dono della natura umana. Immaginazione è la capacità umana di creare immagini in azione, ciò che più in alto si possa creare con la mente. Ogni reazione di fronte all’opera di un artista è il riflesso del proprio anima, ci specchiamo a un livello inconscio, l’arte fa emergere il lato più profondo del nostro Io. Possiamo provare indifferenza, rabbia, commozione, indignazione, ilarità, gioia, allegria, leggerezza, tristezza, ma qualsiasi sia la nostra reazione scaturisce da un bisogno di nutrimento essenziale imprescindibile nell’uomo”.

La mostra racchiude con le varie opere l’esperienza e l’evoluzione creativa dell’artista. Per Coltella l’arte astratta è un viaggio nell’Immaginazione, un luogo in cui lo spettatore può lasciarsi toccare dalle emozioni. Con la sua scultura intitolata Dinamica 1, l’artista esplora la tensione tra forma e movimento, invitando il pubblico a riflettere sul proprio mondo interiore. L’artista vede l’immaginazione come un dono della natura umana e considera l’arte il veicolo per risvegliare queste capacità, nutrendo l’animo oltre i bisogni materiali.

Lo Studio Legale Tributario Morabito, oltre a operare nel Diritto Commerciale e nell’assistenza tributaria, è specializzato in Diritto dell’Arte. Grazie a un’esperienza solida e consolidata, i professionisti dello Studio offrono soluzioni efficaci per affrontare sfide legali e tributarie complesse, assistono gallerie d’arte, artisti e organizzazioni artistiche, fornendo consulenza legale e tributaria sia in ambito giudiziale che extragiudiziale.

Gianfranco Coltella nasce a Saluzzo e si diploma all’Istituto d’Arte, in seguito si laurea alla Scuola Politecnica di Design SPD di Milano, avendo come docenti Bruno Munari, Nino Di Salvatore, Attilio Marcolli e Augusto Garau. Ha lavorato come designer per importanti studi di architettura di Milano come Gregotti & Associati, King&Miranda, De Pas d’Urbino & Lomazzi.

La mostra è visitabile su invito giovedì 5 dicembre 2024 dalle ore 17.30 alle ore 21, presso lo Studio Morabiro, in piazza Statuto 10.

 

Mara Martellotta

“Percorsi di donna”, mostra evento di UIL Pensionati Piemonte per celebrare la creatività femminile

In occasione della giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle donne, quattro donne pensionate portano in mostra il loro talento artistico presso l’Ufficio H della UIL Pensionati Piemonte, in via Bossoli 97, nel quartiere del Lingotto.

Annita Fanti, Caterina Spagnolo, Maria Teresa Berta e Eleonora Vergara sono le protagoniste di questa esposizione dal titolo Percorsi di donna, che celebra la creatività femminile come strumento di rinascita, riflessione e lotta contro ogni forma di violenza.

L’evento, il primo del genere organizzato dalla UIL Pensionati Piemonte e da ADA Piemonte, sarà inaugurato dall’assessore alle Pari Opportunità Jacopo Rosatelli, con una cerimonia prevista per le 13.30. Per l’occasione sarà offerto un ricco buffet. Le opere rimarranno esposte fino al 29 novembre alle ore 13.30.

La mostra nasce con l’intento di valorizzare la terza età come momento di ritrovata libertà in cui le donne possono esprimere il loro potenziale, coltivare nuovi sogni e dimostrare che la creatività non ha età. Le opere esposte, ricche di colori, materiali e tecniche differenti rappresentano non solo un cammino personale, ma anche una testimonianza della forza e della resilienza delle donne.

“Con la pensione, la vita ci restituisce il tempo e la libertà per riacquisire la propria centralità- sottolinea Patrizia Suman – segretaria del coordinamento di UIL Pensionati Piemonte – questa mostra vuole proporre un esempio concreto di come sia possibile, anche in età avanzata, esplorare nuovi orizzonti, riscoprire la propria creatività e portare avanti un messaggio di rispetto e dignità”.

Le artiste sono quattro: Annita Fanti, pittrice figurativa impressionista, famosa per l’uso di colori vivaci e la partecipazione a mostre collettive; Caterina Spagnolo, autodidatta, appassionata che predilige la pittura ad olio e che ha affinato le sue tecniche presso l’Unitre di Grugliasco; Maria Teresa Berta, artista poliedrica che combina materiali innovativi nelle sue opere, tra cui malti, gessi e perline; Eleonora Vergara, esperta di tecniche decorative mix media, con una particolare attenzione verso la pittura acrilica.

Un impegno per la parità di genere organizzato dal coordinamento donne della UIL Pensionati Piemonte. Non vuole essere solo una esposizione d’arte, ma l’occasione per fermarsi e riflettere sul significato profondo del rispetto e della dignità. L’invito è apert a tutti, affinché attraverso l’arte si possa promuovere un senso di società più equa e consapevole.

 

Mara Martellotta

Per “LoST EU” è tempo di Svezia

Sarà una cinque giorni tutta svedese, quella che s’appresta a vivere il progetto, made in Italy, fiero promotore di alcune eccellenze casearie italiane

Dal 26 al 30 novembre

Terra di infiniti laghi (sono oltre 95mila), di fiordi pittoreschi e di una cultura gastronomica dalle secolari e pregevoli tradizioni – piatto leggendario, le mitiche polpette , le “köttbullar”, che magari qualcuno di voi avrà avuto modo di assaggiare, perché no?, all’“Ikea”, accompagnate da puré di patate o da una prelibata salsa di mirtilli rossi e cetrioli – sarà la Svezia ad ospitare, per la prima volta, dopo la Germania nel febbraio scorso, il Progetto “LoST EU”, progetto dell’“Associazione Alte Terre DOP” sostenuto dall’Unione Europea, che vede otto formaggi (tre piemontesi) di cinque nostre Regioni al centro di un mirabile piano di promozione e di eventi finalizzati alla valorizzazione di alcune nostre “eccellenze casearie”, esempi ben chiari di un ricco patrimonio gastronomico locale e di una preziosa opera sul piano della sostenibilità ambientale. Ciò che, in terra svedese (dove, per altro non mancano formaggi di buona fama, come il Västerbottensost”  prodotto solo nel piccolo villaggio di Burträsk – non troppo lontano dal Circolo Polare Artico – o l’erborinato  Sörmlands Ädel Igp” e il casalingo Hushållsost”) i nostri “magnifici otto” si troveranno al centro di un vero e proprio tour gastronomico, fitto di “eventi didattici” e “promozionali” che toccherà diverse città dal nord al sud del Paese, dando la possibilità ai “cheese lovers” svedesi di assaggiare e ricevere informazioni dalla viva voce dei produttori sugli otto formaggi del paniere, provenienti da cinque diverse regioni italiane.

Per una settimana, quasi, andranno dunque in scena in Svezia il “Murazzano”, il “Roccaverano” e l’“Ossolano” dal Piemonte, il “Puzzone di Moena” dal Trentino, lo “Strachitunt” dalla Lombardia, la “Vastedda della Valle del Belice”, il “Pecorino Siciliano”, e il “Provolone del Monaco” dalla Campania. E, a loro volta, i nostri produttori saranno ottimi maestri nel raccontare, grazie alla collaborazione con vere e proprie istituzioni svedesi, quali la “Cheese Room Sabis” e l’“Ica Food” di Stoccolma, oltre che la rete degli store di “Italianissimo” a Malmo, Lomma e Lund, a centinaia di consumatori appassionati di cucina italiana, gli infiniti pregi della cultura casearia italiana che, all’estero, è ancora un tesoro tutto da scoprire.

Il via, martedì 26 fino a sabato 30 novembre, con i “tasting days”, giornate di degustazione rivolte ai “consumer” in ben cinque diversi negozi della Svezia, da Nord a Sud, toccando le città di StoccolmaLundLomma e Malmo.

Ma non solo “degustazioni”. Gli eventi comprenderanno anche un’intera giornata “didattico-promozionale” inserita nel prestigioso palinsesto dell’“Italian Week” dell’“Ambasciata Italiana” a Stoccolma, una giornata di workshopmasterclass e degustazioni rivolta esclusivamente ai “professionisti” del settore: operatori, chef, importatori, distributori e giornalisti, con la partecipazione dei consorzi e dei produttori di “LoST” provenienti da tutta Italia.

Mercoledì 27 Novembrealle 14, presso il prestigioso “Wenner-Gren Centre” di Sabis, dalle cui finestre si può ammirare tutta la “Venezia del Nord” svedese, si svolgerà la “Masterclass” dedicata ai formaggi di “Lost”, che sarà guidata dal celebre giornalista svedese Karsten Thurfjell, membro dell’“Accademia Enogastronomica Reale”. A seguire, verso le 15,30, sempre nel “Palazzo” di Sabissi svolgerà il “Walkaround tasting”rivolto ad un pubblico più ampio di professionisti, giornalisti e “cheese lovers”, con la presenza dei produttori italiani che avranno modo di promuovere le loro realtà, raccontando le caratteristiche dei territori di provenienza, le tradizioni centenarie e i segreti che rendono questi formaggi unici al mondo. Secondo la consueta strategia adottata dal progetto “Lost”. “Quella di diffondere – dicono gli interessati – attraverso il passaparola, l’incontro diretto coi produttori, i piccoli eventi didattici e promozionali diffusi, la filosofia che non solo sta alla base del progetto ‘LoST’, ma del piano programmatico europeo in termini di salute e benessere dei consumatori,  ovvero il recupero di antichi valori perduti attraverso prodotti di eccellenza, che sono un esempio di sostenibilità e rispetto per l’ambiente e la natura.

g.m.

Nelle foto: “LoST EU”, immagini di repertorio

Basket Torino e le scuole: a canestro in salute

Domenica 17 novembre, prima della partita in casa contro la Wegreenit Urania Milano, Reale Mutua Basket Torino ha avuto il piacere di tenere un incontro con i rappresentanti di diverse scuole torinesi: dirigenti scolastici, docenti e studenti di diversi gradi di istruzione, dalle elementari alle superiori.

Al centro del dialogo, un progetto dedicato ai giovani che Basket Torino svilupperà all’interno degli istituti al fine di promuovere una alimentazione ed una vita sana, coordinato dalla nutrizionista Dr.ssa Micol Purrotti. Sarà anche una opportunità per avvicinare sempre più le scuole alla pallacanestro: a tal fine, altre iniziative verranno illustrate prossimamente!

Tutto sempre con l’obiettivo di coinvolgere scuole e realtà locali per trasmettere ai ragazzi i valori corretti dello sport e per avvicinarli sempre di più al mondo gialloblù, trasformando il Pala “Gianni Asti” in un punto di riferimento per tutti i giovani.

Ufficio stampa Reale Mutua Basket Torino

Un francobollo per l’Egizio

Il 22 novembre 2024 è stato  emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sapere” dedicato al Museo Egizio di Torino, nel bicentenario della fondazionerelativo al valore della tariffa B zona 1 pari a 1.30€.

Evelina Christillin, Presidente e Christian Greco, Direttore del Museo Egizio hanno dichiarato:

“Celebrare la storia dell’Egizio serve anche a mettere a fuoco le sfide del futuro del Museo, inteso sempre più come una sorta di laboratorio della contemporaneità, luogo di ricostruzione e conservazione della memoria, ma anche di ricerca, formazione e digitalizzazione del patrimonio.”

Donne Impresa Confartigianato: 77% uomini al comando

“Le Nazioni Unite hanno votato nel 1993 la Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, nella quale viene definita come qualsiasi atto di sopraffazione, per motivi di genere, che provochi o possa verosimilmente provocare, danno fisico, sessuale o psicologico, comprese quelle minacce, quella coercizione o quella privazione, arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che in quella privata”.

Così la Presidente del Movimento donne di Confartigianato Imprese PiemonteSara Origliain occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

“Siamo di fronte a una delle tante violazioni dei diritti umani, al radicamento di un rapporto tra esseri umani che ha condotto gli uomini a prevaricare e discriminare le donne, costringendole a vivere in una posizione subordinata – continua Origlia – ritengo che questa “violenza” andrebbe contrastata ogni giorno garantendo alle donne il diritto allo studio, al lavoro e a una migliore conciliazione con i tempi da dedicare alla vita e alla famiglia”.

L’impresa è il luogo dove si crea lavoro, che è il primo degli strumenti a disposizione delle donne per combattere la violenza di genere e per raggiungere la propria emancipazione economica e personale. Infatti – continua Origlia –l’impresa non è solo un luogo di produzione, ma uno spazio dove si costruiscono legami e dove si creano le basi per l’indipendenza economica, condizione necessaria per raggiungere l’uguaglianza di genere e prevenire la violenza. L’impresa, soprattutto artigiana, ha un duplice ruolo: economico, attraverso l’importante contributo dell’imprenditoria femminile, e sociale, attraverso la promozione della parità di genere. In un contesto sociale in cui la violenza di genere rimane una sfida significativa, le discriminazioni, gli stereotipi sulle donne, che sono radicate nel substrato socio culturale, la divisione di ruoli e l’esistenza di relazioni di potere disuguali tra donne e uomini, sono fattori che costringono la donna a permanere in una condizione di subalternità in cui si alimenta quel ciclo di violenza. I femminicidi sono, pertanto, gesti estremi, ma di violenza che sottendono una realtà complessa di oppressione, di disuguaglianze, di abusi e di violazione sistematica dei diritti delle donne”.

Bisogna, dunque, agire culturalmente anche nei luoghi di lavoro, – sottolinea Origlia – dove molte donne scontano ancora pregiudizi che non permettono loro, ad esempio, di avere il giusto trattamento economico o arrivare a ricoprire ruoli apicali. Voglio ricordare che in Piemonte, in linea con la media italiana, la bilancia della parità di genere pende da una parte: il 77% delle imprese è guidata da uomini”.

“In questo contesto, Confartigianato si pone, quindi, come obiettivo il sostegno all’empowerment economico e sociale delle donne, ponendo l’accento sull’importanza del loro coinvolgimento nello sviluppo imprenditoriale – sottolinea Origlia– Occorre, inoltre, rafforzare le politiche aziendali a sostegno della parità di genere, offrendo strumenti per contrastare le disuguaglianze”.

“L’autoimprenditorialità economica e sociale va oltre l’idea di un supporto finanziario e considera quindi la complessità della vita delle donne che devono affrontare ostacoli, barriere e discriminazioni – prosegue Origlia – ed è in questa linea che la nostra visione dell’autoimprenditorialità socio economica, diventa quello strumento cruciale per superare questi stereotipi di genere che alimentano, poi, sia gli squilibri che le violenze”.

In ultimo l’appello a Regione e Istituzioni: “Gli interventi spot non servono più, il futuro del nostro territorio e del nostro Paese dipende anche da quanto e come investiremo, con misure strutturali e stabili, attraverso le agevolazioni per imprese che assumono donne, con il sostegno alla conciliazione vita-lavoro, o con i programmi di formazione specifica per le vittime di violenza. Senza dimenticare che migliorare le condizioni lavorative delle donne sostenendo la natalità è fondamentale anche per contrastare gli effetti di un inverno demografico che stiamo vivendo da anni”.

I Musei Reali rilanciano Cleopatra

A Torino vortice di iniziative culturali, dopo i festeggiamenti  dei 200 anni del Museo Egizio, una sfilata di grandi personaggi per l’inaugurazione del Torino Film Festival. I Musei Reali offrono una chicca imperdibile, una mostra iconica, un concentrato di espressioni sulla figura di Cleopatra.
Pittura, scultura, numismatica, letteratur , cinema, fumetto e intrattenimenti ludici tutti ispirati ad una donna che ha cambiato il mondo.
Dal 23 novembre 2024 al 23 marzo 2025 nella Galleria Sabauda Spazio Scoperte, una mostra celebra Cleopatra: la donna, la Regina, il mito.
Curata da Annamaria Bava e Elisa Panero la mostra,  racconta la Regina D’Egitto in un percorso di 2000 anni   dalle tracce archeologiche al personaggio che ha sedotto nel corso dei secoli, rappresentata nei diversi campi della cultura, della letteratura, dell’arte e del cinema.
Grazie all’attenzione del Direttore Mario Turetta i Musei Reali di Torino svolgono un ricco programma coinvolgente con temi sempre attuali e  interessanti. In occasione dei 300 anni del Museo d’ Antichità è in programma una rassegna dal titolo “Echi di Antichità dalla penna al Museo”

Gabriella Daghero

L’edilizia torna protagonista dell’economia: boom di visitatori a Restructura

L’edilizia torna al centro dell’attenzione nel nord ovest: a Restructura oltre 12 mila le presenze, con un incremento del 20% rispetto allo scorso anno. Professionisti, imprese, stakeholder della filiera hanno partecipato a Restructura 2024, il grande Salone dell’edilizia organizzato da GL events Italia all’Oval Lingotto Fiere di Torino dal 21 al 23 novembre. Cresciuta inoltre, la qualità e la quantità di espositori: oltre 200 le aziende presenti, più di 10.000 i professionisti registrati. Si è elevato anche il livello degli eventi ospitati dal Salone,  che hanno visto il tutto esaurito, con la presenza di grandi studi di architettura nazionali e internazionali, delle istituzioni centrali, di imprese e gruppi di ricerca. L’ESEL MOBILE dell’Esel Cpt Formazione e Sicurezza di Latina, per la prima volta a Torino, con oltre 300 ingressi ha registrato il più alto numero di visitatori rispetto ad altre partecipazioni nazionali.

Ultimo appuntamento domenica 24 novembre, in Piazza Castello con l’evento off (iscrizione obbligatoria a questo link) nell’ambito dello speciale programma organizzato da ANCI per coinvolgere tutta la città, rivolto a cittadini, turisti e curiosi.

 

Restructura non si esaurisce però nei 3 giorni di fiera: prosegue durante l’anno con il tour digitale nato grazie alla collaborazione con Analist Group e Matterport. Chi ha mancato l’appuntamento con il salone può visitarlo sul sito www.restructura.com, in attesa dell’edizione 2025. Il tour virtuale si addentra nel Salone espositivo partendo dall’area esterna con le ultime innovazioni in campo di carrelli elevatori e macchine per movimento terra. Entrando nell’Oval Lingotto si incontrano subito i materiali naturali, per poi scoprire gli impianti, i software e i servizi dedicati all’edilizia. Al centro anche la bioedilizia e l’area CasaClima Village, realizzata in collaborazione con Agenzia CasaClima. Un’area è inoltre stata dedicata ai noleggiatori in collaborazione con Assodimi Assonolo.

Restructura ha rappresentato un’importante occasione per mettere in luce aziende di eccellenza e per stimolare una riflessione sul futuro sostenibile del costruire – ha dichiarato Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia -. Il valore e la qualità della manifestazione sono stati riconosciuti sia dagli espositori sia dai visitatori, confermandolo come punto di riferimento nel settore. La partecipazione attiva di professionisti e aziende ha ribadito l’importanza di creare spazi di incontro che favoriscano il dialogo e stimolino lo sviluppo di progetti innovativi”.

Il palinsesto di eventi ha esplorato gli ultimi trend e le più recenti innovazioni nel settore edilizio. Nella giornata conclusiva lascia il segno con lo Studio di Architettura OMA, celebre per progetti come la Galleria dei Re  e il restauro della nuova piazza egizia del Museo Egizio di Torino, protagonista dell’evento ‘Quando il nuovo incontra l’esistente’, mentre ANAB ha approfondito il ruolo dei materiali sostenibili e ARCA ha presentato il primo sistema di certificazione per costruzioni in legno con ‘Legno e materiali naturali’. Tanti i case study presentati nella tre giorni, tra i quali quello di Iren Smart Solutions relativo alla riqualificazione di edifici storici tramite materiali derivanti dalla coltura del riso.

Accoglienza entusiastica per i tanti sistemi tecnologici portati all’attenzione del pubblico nello stand interdipartimentale del Politecnico di Torino e per i tanti laboratori pratici sull’uso dei materiali naturali e sulla posa.

Grande interesse anche per la sezione incontra l’esperto: momenti di supporto per ottenere consigli dall’Agenzia delle Entrate che ha offerto al pubblico di visitatori e operatori del settore un servizio di consulenza in particolare sui bonus fiscali attualmente in vigore nell’ambito edilizio e del risparmio energetico. CNA, Confartigianato Torino e Casartigiani Torino ha fornito invece la propria consulenza sul tema della patente a crediti obbligatoria per tutti coloro che operano nei cantieri temporanei e mobili.

 

Restructura si riconferma quindi fra i Saloni leader in Italia rivolto ai professionisti del settore sul tema della riqualificazione, recupero e ristrutturazione edilizia, mettendo in dialogo le maggiori aziende con i professionisti del comparto e il grande pubblico. Lo spazio di incontro ideale e la casa naturale per aziende, progettisti, tecnici, costruttori, artigiani, investitori e gestori immobiliari, per chi crede in un’edilizia rigenerativa e in una filosofia del costruire nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, al passo con i tempi.

 

Per la prima volta, la fiera ha visto infine importanti collaborazioni con le realtà istituzionali del mondo bancario e dell’efficientamento energetico, come Iren Smart Solutions e Banca Reale. Cuore pulsante della nuova edizione di Restructura sono state le nuove importanti partnership, come anche le collaborazioni ri-confermate dal passato. L’evento, è stato realizzato con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino, e vede fra i suoi partner: Politecnico di TorinoUniversità degli Studi di TorinoANCI Piemonte, Uncem, CNIFIOPA, tutti gli Ordini e i Collegi delle professioni tecniche (IngegneriArchitettiGeometriGeologi e Periti Industriali), Antel, le associazioni datoriali a partire da ANCE Torino e Ance Piemonte e Valle d’AostaCNAConfartigianatoCasartigiani, Formedil, il Green Building Council Italia con il Chapter Piemonte, Assoposa, l’Agenzia CasaClimaARCAANAB, l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, BiosafeAssocanapa, le associazioni di rappresentanza degli amministratori di condominio AnaciAnapi e Unai.

 

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

 SOMMARIO: Le migliori scuole – Figliuolo, un grande cittadino e un grande soldato – Lettere

Le migliori scuole
La Fondazione Agnelli dà la pagella, come ogni anno, agli Istituti superiori torinesi facendone una graduatoria. Che l’emanazione di una famiglia che ha contribuito a mandare a ramengo la Fiat, appare quasi incredibile possa valutare il merito delle scuole che dovrebbero fondarsi in primis sulle qualità dei docenti e dei dirigenti. La scuola inclusiva che promuove tutti e non deve bocciare nessuno sembra essere il modello vincente oggi. Ma i meriti di una scuola sono fondati sulla qualità degli insegnanti e di chi la dirige e non sulle demagogie ricorrenti. Ma spesso  non è così perché il bravo docente non è quello che promuove tutti e  non è quello che si riduce a fare il burocrate o addirittura il propagandista politico. Che il liceo classico “d’Azeglio” non goda più di buona fama non deve stupire, perché anche in passato il suo presunto primato era di natura politica. Alcuni presidi hanno messo in crisi da tempo quella scuola. Altre scuole giudicate con la lente agnellesca non appaiono valutate con un criterio giusto: il fatto inoltre  che gli Istituti di provincia siano migliori non può essere una regola. Può valere per una recente eccellenza come il “Botta” di Ivrea e non per altri. Andare a scuola in un piccolo centro non basta a spiegare nulla. A fare la differenza non è sufficiente la vita di provincia. Il dato più negativo di tante scuole paiono le etichettature politiche che fanno di esse delle enclavi di intolleranza ideologica e di antisemitismo in cui il fanatismo ideologico  soffoca la cultura come in certi licei classici. Una valutazione meriterebbero anche i presidi manager. Un tempo presidi come Vigliani, Fornaca, Perelli, Giudice, Taricco, Ramella, erano eccellenze conosciute e stimate. Oggi sono spesso grigi burocrati molto politicizzati. L’ultimo di  quei presidi noti e qualificati è Gianni Oliva, scrittore, storico e giornalista. Molti suoi colleghi sono oggi  vere nullità. Il fatto di aderire ai parametri stabiliti da casa Agnelli, normalmente, non basta. Un obiettivo spesso trascurato è quello della formazione culturale e civile dei giovani.
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Figliuolo, un grande cittadino e un grande soldato
I grandi soldati si conoscono nei periodi più difficili: soprattutto durante le guerre o nei momenti difficili  della storia di un Paese. Il generale Francesco Paolo Figliuolo è uno dei generali più prestigiosi come dimostra la sua sfolgorante carriera, ma è anche e soprattutto un uomo e un cittadino che sa porre se’ stesso al servizio dell’Italia, come ha dimostrato il suo impegno nel combattere la pandemia, che altri voleva affrontare con i banchi a rotelle a scuola. Ed oggi come commissario straordinario per le inondazioni in Emilia Romagna dimostra rara efficienza. Figliuolo è stato nominato recentemente Cavaliere di Gran Croce dal Capo dello Stato. Ma c’è da sperare che il generale Figliuolo venga davvero considerato anche in futuro  una grande riserva per la Repubblica al di là delle stellette che porta con onore. In persone come lui potrà sempre fare affidamento un paese la cui classe dirigente è sempre meno affidabile. Lui ha dimostrato e dimostra con i fatti cosa significhi essere un soldato anche in tempo di pace. Domani gli consegnerò il Premio “Pannunzio” 2024 dedicato al settantesimo del ritorno di Trieste all’Italia. Mai un premio “Pannunzio” appare più meritato. Lui  andrebbe indicato come modello ed esempio ai giovani d’Italia.
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quaglieni penna scritturaLETTERE     scrivere a quaglieni@gmail.com
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Le celebrazioni di Luigi Einaudi
Esiste  un comitato nazionale per le celebrazioni  di Luigi Einaudi per i 150 anni  dalla nascita. Le scrivo perché lei è un autorevole componente di detto comitato che ha l’Alto Patronato del presidente Mattarella. Come mai la manifestazione del 20 novembre a Torino è  stata predominata da alcuni personaggi che non sono neppure degli studiosi di vaglia,  con l’evidente intenzione di prendersi l’esclusiva del noto personaggio piemontese?  E.V.
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Partecipai ad una riunione costitutiva del comitato einaudiano e poi parlai due volte in Liguria e alla tomba del presidente a Dogliani. Vidi subito che alcuni enti volevano egemonizzare con il loro marchio le iniziative einaudiane  ed evitai discussioni. Per la precisione io sono tra i fondatori del  Comitato einaudiano per iniziativa di Enrico Morbelli. Ma la voglia di prevalere fa cadere nel ridicolo i signor nessuno che devono attendere i 150 anni di Einaudi perché possano dire quattro parole in una riunione.
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Riconferma all’Egizio
torino egitto I Il TorineseCredo che come tanti sia anche lei stupefatto per la riconferma di 4 anni alla presidenza del museo fino a stupire la stessa presidente, che si aspettava per il bicentenario del museo una proroga di un anno. Anche Emanuele Filiberto ha voluto essere al museo. Cosa ne pensa?    C.R.
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Non c’è dire. Manca solo la rappresentazione dell’Aida con la sua marcia trionfale. È stato un successone innanzi tutto per la presidente. Il fondatore del Museo, Drovetti, è stato rinchiuso in un sarcofago.