Le scuole dell’Arca di Pianezza ospitano, il 7 febbraio prossimo, un evento internazionale di robotica, ”Verso la finale di Houston” . La primaria Comissetti e la secondaria di primo grado Gualandi aprono le porte alla tecnologia e l’ingegno ospitando le semifinali regionali della First Lego League, l’evento che trasforma giovani studenti in veri protagonisti dell’innovazione. 19 squadre da tutto il Piemonte, oltre 200 studenti e un solo obiettivo: progettare, costruire e programmare robot per affrontare missioni entusiasmanti, e tra loro due squadre della scuola dell’Arca pronte a giocarsi il titolo. Dalla mattina alla sera i partecipanti si alterneranno tra sessioni di giuria e roboGame, sfidandosi in tre round mozzafiato da due minuti e trenta secondi ciascuno. I giudici non valuteranno solo il design e la performance dei robot, ma anche il lavoro di squadra e la creatività dei progetti innovativi legati alla tematica dell’anno, submerged, dedicata alla protezione dell’ambiente subacqueo, un viaggio alla scoperta degli oceani tra tecnologia, sostenibilità e esplorazione. Le squadre si contenderanno riconoscimenti per innovazione, design, performance, core-values e l’ambitissimo Champions Award, che garantirà l’accesso alla finale nazionale. Il viaggio non finisce qui, perché i migliori avranno la possibilità di volare a Houston per la grande finale internazionale. I numeri da record sono 19 squadre partecipanti, 200 studenti coinvolti, 60 round di roboGame, 20 sessioni di giuria, 10 mila mattoncini Lego in azione, 500 ore di programmazione e progettazione per arrivare pronti alla sfida.
Mara Martellotta
Il progetto, finanziato con fondi PNRR, vede la Città metropolitana di Torino come responsabile della progettazione e dei lavori, in quanto soggetto attuatore di II livello.
L’intervento – che sarà completato entro l’anno 2025 – consiste nella realizzazione di circa 15 km di nuove piste su 8 diversi assi che garantiscono una rete di collegamenti più sicuri ed efficienti per raggiungere le sedi universitarie cittadine, connettendole con le principali stazioni ferroviarie.
I lavori sono partiti a Torino dall’asse di via Filadelfia, nel tratto compreso tra via Giordano Bruno e corso Unione Sovietica, dove è prevista una significativa riqualificazione per migliorare la percorribilità in bicicletta: la nuova pista ciclabile garantirà maggiore sicurezza per ciclisti e pedoni, integrandosi con il sistema viario esistente senza penalizzare la circolazione degli altri mezzi di trasporto.
L’iniziativa, in linea con gli obiettivi del PNRR, conferma l’impegno della Città metropolitana nella promozione della mobilità sostenibile e nella riduzione dell’impatto ambientale: l’ampliamento della rete ciclabile non solo agevolerà gli spostamenti quotidiani di studenti e lavoratori, ma contribuirà anche a migliorare la qualità dell’aria e il benessere urbano.
Il progetto complessivo riguarda otto tratte, di cui la quinta nel territorio di Grugliasco.
Questi i percorsi interessati:
– Percorso 1: Stazione Porta Susa – Facoltà di Informatica corso Umbria;
• Percorso 2: Stazione Porta Susa – Facoltà di Scienze Motorie e Facoltà di Informatica corso Tassoni;
• Percorso 3: Stazione Porta Nuova – Facoltà di Medicina corso Bramante;
• Percorso 4: Stazione Lingotto – Politecnico corso Cosenza, corso Eusebio Giambone e corso Corsica;
• Percorso 5: Stazione San Paolo – Facoltà di Agraria e Facoltà di Veterinaria a Grugliasco, corso Tirreno;
• Percorso 6: Stazione Lingotto – Facoltà di Economia – Stazione San Paolo corso Siracusa;
• Percorso 7: Stazione Lingotto – School of Management corso Maroncelli
• Percorso 8: Stazione metropolitana Bengasi – Politecnico Via Nizza, Lingotto.
Juventus – Empoli 4-1
Grazie alla doppietta nel giro di una manciata di minuti Kolo Muani ribalta il risultato in campo e la Juventus recupera contro l’Empoli, in vantaggio fino al 61′. Quando il tempo è scaduto ecco Vlahovic e Conceicao che portano il risultato a 4-1. Da segnalare l’espulsione per doppia ammonizione di Maleh, a 6 minuti dal termine del match.
Il baritono Giuseppe Scalco (1933-1983) dalle eccellenti dote canore nato a Cittadella di Padova si stabilí a Casale con la famiglia, si dedicò allo studio del canto con il maestro Bruno Riboni scopritore di giovani talenti che lo indirizzò al conservatorio Verdi di Milano sotto la guida del maestro Ettore Campogalliani, pagandosi gli studi interpretando fumetti del cinema. Diplomatosi con lode, nel 1960 vinse i concorsi internazionali Voci Nuove di Milano, Voci Verdiane di Busseto, Achille Peri di Reggio Emilia, Lirico Sperimentale Beniamino Gigli di Macerata e Giovan Battista Viotti di Vercelli. Queste vittorie gli consentirono di debuttare nel 1961 con I Pagliacci al Teatro Nuovo di Milano e nel 1965 partecipò all’inaugurazione della stagione lirica di Busseto con Lucia di Lammermoor.




Si sono tenuti presso i Comuni di Camino e Fubine, gli incontri tra Assessori Regionali ai Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC) Gian Luca Vignale, agli Enti Locali Enrico Bussalino, alla Sanità Federico Riboldi, i Consiglieri Regionali Silvia Raiteri, Marco Protopapa e Davide Buzzilanghi, il Presidente della Provincia di Alessandria Luigi Benzi con gli Amministratori Locali rappresentanti di 102 Comuni della Province di Alessandria, Asti e Torino. Gli Assessori hanno illustrato e condiviso con i presenti il percorso per l’utilizzo dei Fondi a favore dei 104 progetti presentati dalle Aree Omogenee “Monferrato, Casalese e Terre del Po” ed “Bacino del Tanaro”.
I numeri dei due piani di investimento:
Monferrato, Casalese e Terre del Po:
- 56 Comuni interessati
- 59 Progetti finanziati
- Otto milioni e 758mila euro di valore totale degli investimenti.
Di questa somma investita 7.423.313 euro sono stati stanziati dalla Regione mentre i restanti 1.335.625 euro sono co-finanziati dai Comuni.
Bacino del Tanaro:
- 46 Comuni interessati appartenenti a due Province
- 45 Progetti finanziati
- Cinque milioni e 342mila euro di valore totale degli investimenti
Di questa somma investita 4.727.647 euro sono stati stanziati dalla Regione mentre i restanti 612.210 euro sono co-finanziati dai Comuni.
Grazie al contributo regionale sarà possibile finanziare fino al 100% dei progetti prioritari presentati dalle due Aree Omogenee.
I Fondi di Sviluppo e Coesione insieme ai fondi derivanti dalle Strategie Urbane (SUA) e le Aree Interne hanno permesso alla Regione di finanziare tutti i Comuni piemontesi in maniera chiara, semplice e diretta. A differenza delle scelte fatte per la scorsa programmazione (2014-21) di finanziare solo le città capoluogo di provincia, in questa programmazione abbiamo voluto essere vicini a tutti i comuni piemontesi.
<Si tratta di due Aree molto diverse che occupano i territori di più Province, eppure, entrambe hanno saputo collaborare e condividere progettazioni e strategie comuni a beneficio dei rispettivi territori. Con i Comuni e al loro fianco la Regione, si procederà, ora, alla fase esecutiva delle opere che tali fondi permettono di realizzare, opere con un valore complessivo per le comunità locali di oltre 14 milioni di euro.
Le caratteristiche fondamentali dei Fondi sono aver dimostrato come la politica possa dare risposte agli enti locali e sia stata capace di tradurre i contributi europei in maniera semplice e accessibile, erogando risorse ad un’ampia platea di Comuni che potranno così rispondere a fondamentali necessità di investimento per le rispettive comunità.
Nell’incontro odierno abbiamo così potuto fissare la nuova tappa del percorso – spiega l’Assessore Vignale – con i rappresentanti degli enti locali, da quando abbiamo cominciato lo scorso anno, con la presentazione dei Fondi di Sviluppo e Coesione, una risorsa complessiva di 105 milioni di euro che ci permetterà di finanziare progetti in 805 comuni del Piemonte.
A giugno del 2028 tutte le opere dovranno essere concluse e rendicontate alla Regione. Siamo qui per dimostrare nei fatti come la Regione sia al fianco dei piccoli comuni e condivida con essi lo sviluppo, la promozione e il futuro dei territori. Nessuno indietro, avanti tutti>.
<I fondi FSC rappresentano un’opportunità fondamentale per lo sviluppo dei territori, poiché consentono ai comuni di realizzare opere strategiche per i cittadini. Nessuno meglio di un sindaco conosce le esigenze della propria comunità: dalle infrastrutture alla riqualificazione urbana, dai servizi essenziali alla valorizzazione del patrimonio locale. Per questo è cruciale garantire che queste risorse siano gestite con autonomia e responsabilità dai comuni, assicurando interventi mirati, efficaci e realmente utili per migliorare la qualità della vita dei cittadini> così l’Assessore agli enti locali Enrico Bussalino.
<I fondi sviluppo e coesione sono un’opportunità importante per i Comuni, perché consentono di programmare interventi che altrimenti non sarebbero possibili, soprattutto per le realtà più piccole. La Regione Piemonte ha ancora una volta dimostrato di essere presente sul territorio concretamente, cioè con risorse che consentiranno ai Sindaci e alle comunità di realizzare opere fondamentali per rendere queste aree più attrattive per le imprese e per tutti coloro che visitano il Piemonte> ha dichiarato l’Assessore alla Sanità Federico Riboldi.
L’isola del libro
RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA
Shifra Horn “Figlie di Gerusalemme”
-Fazi Editore- euro 20,00
Shifra Horn, nata a Tel Aviv nel 1951, da madre sefardita e padre russo, ha trascorso maggior parte della sua vita a Gerusalemme, ed è scrittrice, giornalista, antropologa.
In questo romanzo riannoda i fili delle vite di 4 donne della sua famiglia, componendo un puzzle in cui le piccole vicende quotidiane incrociano la grande storia di Israele; avanti e indietro tra varie generazioni, dall’epoca ottomana fino a metà anni 90 del Novecento.
Voce narrante è quella di Alexandra Davidovitch, 40enne colta e sensibile; ogni giorno lascia a casa il marito appena pensionato (ha 15 anni più di lei) e si rintana nello studiolo che ha affittato per poter scrivere, in tutta tranquillità, le memorie familiari. Proprio nell’edificio in cui avevano vissuto le sue antenate, ora adibito a residenza per gli artisti.
A ispirarla è la foto sbiadita di una bambina che offre un mazzo di fiori al principe inglese in visita in Terra Santa. La piccola è sua bisnonna Victoria, che a 4 anni fu scelta dal console britannico per consegnare l’omaggio al principe d’Inghilterra, giunto in Israele nel 1862.
Quell’immagine è l’innesco del libro che prende forma grazie ai racconti tramandati dalla nonna Edwarda.
Un albero genealogico prevalentemente al femminile. Inizia con le vicissitudini di Gershon e Shoshana, poi della loro figlia Vittoria, e a seguire -di generazione in generazione- quelle di Edwarda e di Abigail, che è la madre di Alexandra.
Emerge una stirpe di donne forti, accomunate dall’aver incontrato uomini che le abbandonarono e, così facendo, ne segnarono le esistenze.
Tutte si dimostrarono capaci di: cavarsela da sole, affrontare grandi sfide in un mondo in via di rapido cambiamento, andare contro le regole dell’epoca in cui vissero, trasformare le difficoltà in forza. Denominatori comuni: resilienza e desiderio di indipendenza.
Un affresco che lascia incantato il lettore.
Joan Didion “Ultime interviste” -Il Saggiatore- euro 16,00
Questo libro è un altro importante tassello alla scoperta di Joan Didion, attraverso 8 conversazioni con giornalisti e scrittori, tra i quali Dave Eggers, Sara Davidson, Terry Gross.
Un caleidoscopio di domande e risposte che contribuiscono a svelarci ancora più a fondo la personalità di una delle più influenti scrittici del XX secolo; nata a Sacramento, in California, nel 1934, morta a New York nel 2021, all’età di 87 anni, per complicazioni del morbo di Parkinson di cui era affetta.
8 incontri in cui altrettanti personaggi del mondo culturale americano ripercorrono parte della vita della Didion e di come abbia raccontato un’intera generazione. La sua è stata una vasta produzione tra saggi, romanzi, memoir, articoli e interviste, sceneggiature cinematografiche e teatrali. Ha spaziato tra i vari generi e raccontato i fermenti culturali degli anni 60 e 70, i dinner party con stelle del calibro di Warren Beatty e Janis Joplin, i reportage su Cuba ed El Salvador, articoli di geopolitica, autobiografia e tanto altro.
La cifra più significativa della sua opera è stata la sovrana abilità nel trasformare il suo vissuto in opere letterarie di immenso spessore. Esperienze dolorose e universali, come la morte delle persone più care, sono traslate in memorie che toccano il cuore.
Nello straordinario “L’anno del pensiero magico” c’è il resoconto degli stati d’animo successivi alla morte del marito, lo scrittore John Gregory Dunne, fulminato da un infarto davanti a lei. Pagine immense che parlano di come abbia affrontato il lutto e il senso della fragilità umana.
Straziante, l’anno dopo, la morte prematura della figlia adottiva Quintana, precipitata nel tunnel del coma, ripresasi in un primo tempo, poi deceduta a neanche 40 anni.
Anche allora Didion seppe traghettare il dolore scrivendone; nei momenti peggiori metabolizzò la sofferenza aggrappandosi alla scrittura. E se volete entrare ancora di più nell’anima della scrittrice, il suggerimento è guardare il documentario girato dal nipote, Griffin Dunne, “Joan Didion: il centro non reggerà” da recuperare su Netflix.
Sally Rooney “Intermezzo” -Einaudi- euro 22,00
E’ il quarto romanzo della giovane scrittrice irlandese (nata nel 1991) considerata la voce dei “Millenial” e la Salinger della generazione di “Snapchat”, abile nel romanzare le complesse relazioni affettive dei suoi personaggi. In “Intermezzo”, l’autrice, si addentra in un nuovo territorio che ha a che fare con la morte, ed imbastisce una trama dove non ci sono solo bianco e nero nell’affrontare i marosi dell’esistenza.
L’intermezzo del titolo consiste nel momento in cui irrompe una morte e il periodo che ne segue, in cui chi rimane si trova a seppellire non solo il defunto, ma anche la sua vita di prima, per rimodellarla in uno spazio-tempo senza più quella persona.
Protagonisti due fratelli diversissimi tra loro, alle prese con la morte del padre, e avvolti nel marasma di emozioni profonde, complicate e conflittuali.
Peter Koubek ha 32 anni, è un brillante avvocato di successo, ha una giovane amante bellissima, ma è realizzato solo in apparenza. In realtà è in una fase della vita caratterizzata da una forte apatia. Dopo la dipartita paterna cerca faticosamente di far funzionare anche la vita privata, ed oscilla tra ansiolitici, alcol e pensieri suicidari.
Ivan Koubek ha 22 anni, scacchista di successo che dopo aver inanellato un bel po’ di vittorie, ora vive una fase di stallo ed indolenza. Da sempre è insicuro e timido col genere femminile. Ha patito moltissimo il decorso della malattia paterna, e la relazione con il fratello è difficile anche per il senso di inferiorità che vive nei suoi confronti.
Caratteri e traiettorie di vita opposti sono alla base del divario tra i due, e il conflitto, da sempre latente tra loro, esplode. Entrambi poi sono alle prese con relazioni amorose che aggiungono pathos alla trama.
Lidia Yuknavitch “L’impulso” -Nottetempo- euro 19,00
Sfugge ad una precisa definizione questo romanzo -visionario, affascinante, complesso e difficile da riassumere- dell’autrice; nata nel 1963, che è stata docente di Scrittura creativa e Studi femminili alla Eastern Oregon University.
Protagonista è Laisvé, una ragazzina che sa vivere l’acqua e da lei ha imparato ogni cosa. L’oceano le ha strappato la madre, ma in compenso le ha regalato un’esistenza incredibile, fuori dal comune. E’ l’unico elemento del globo che ha il potere di calmarla, trasformandola in una sorta di sirena con poteri straordinari.
Siamo in un futuro inimmaginabile in cui Laisvé è sopravvissuta al “Grande innalzamento delle acque”, che ha stravolto il globo. L’azione inizia in un futuristico 2079 in cui la Statua della Libertà sprofonda negli abissi. Laisvè è colei che visita la donna subacquea e fa incontri straordinari.
Ha la capacità di viaggiare dentro l’elemento primordiale come se si muovesse nel tempo infinito; soprattutto ha il potere di vivere resti del passato sotto forma di ricordi, oggetti e personaggi del tempo che fu.
Per esempio, resuscita gli operai che assemblarono la Statua della Libertà, mettendo insieme i 350 pezzi del suo corpo impacchettati in 214 imballaggi. E incontra lo scultore Frédéric Bartholdi che nel 1800 la disegnò. Lui e altre persone le vengono portate dalla corrente e poi di nuovo allontanate tra le onde.
“Che ci siano forze non riconducibili alla politica e al Parlamento che vogliono mandare a casa il
Governo Meloni è ormai quasi una non notizia perchè è noto anche ai sassi. Semmai, oggi, la vera
sda democratica è quella di battere alla radice quel vizio della ‘via giudiziaria al potere’ che,
purtroppo, caratterizza il dibattito politico nel nostro paese da oltre 40 anni. Cioè da quando il Pci,
all’inizio degli anni ‘80, avanzò il progetto politico “dell’alternativa morale al sistema di potere della
Democrazia Cristiana’. Insomma, si tratta di un tic che fa parte a pieno titolo del codice
deontologico della sinistra ex e post comunista e che, purtroppo, si è protratto sino ai giorni
nostri.
Un vizio che inquina la politica e che, al contempo, indebolisce la qualità della democrazia e la
stessa credibilità delle nostre istituzioni democratiche. Oltre all’ecacia dell’azione di governo.
E battere, oggi, la scorciatoia della ‘via giudiziaria al potere’ è, forse, la vera priorità per far sì che
possa decollare una vera e credibile democrazia dell’alternanza. Che è fatta di progetti politici
alternativi ma senza ricorrere a forze esterne alla politica per battere gli avversari/nemici”.
Giorgio Merlo, Presidente Scelta Popolare.