ilTorinese

Rocambolesco 4-3 allo Stadium

Spettacolo puro ieri sera a Torino: l’atmosfera è quella delle grandi occasioni, e anche se il campionato è appena iniziato, Juventus-Napoli è comunque una partita di cartello, entrambe le formazioni ci tengono a ben figurare da subito.
I padroni di casa, ancora orfani di Sarri in panchina, si affidano al collaudato 4-3-3, ma con l’esordio allo Stadium del neo acquisto De Ligt, che per i prossimi sei mesi dovrà sostituire Chiellini (causa lo sfortunato infortunio del capitano al legamento crociato): eredità pesantissima, ma siamo certi che il giovane Matthijs saprà presto adattarsi al gioco italiano ed agli schemi di Sarri, anche se stasera ha avuto responsabilità in tutti e tre i goal segnati dal Napoli.
Il primo tempo vede la Juve straripante: Costa è incontenibile, CR7 e Higuain si trovano alla grande e fanno divertire il pubblico di casa, come quando Ronaldo inventa dalla sinistra una bella azione – con tunnel – per servire Higuain, peccato che il Pipita non sia riuscito ad arrivare in tempo sul pallone.
Il Napoli, pur avendo iniziato con piglio deciso, raramente riesce a rendersi pericoloso : nei primi 45 minuti si registrano soltanto un destro di Allan al 13′ e un tentativo di Mertens al 23′, ma in entrambe le occasioni Szczesny si fa trovare pronto.
La Juve sta giocando bene, e quando al 15′ De Sciglio abbandona il campo, passa in vantaggio con la new entry Danilo, che pochi secondi dopo il suo ingresso parte da centrocampo e va in verticale verso la porta avversaria, raccoglie una gran palla dell’infaticabile Costa dalla sinistra ed insacca: 1-0 per Madama. Decisamente un esordio brillante.
Il 2-0 è un’opera d’arte del Pipita, stasera in grande spolvero: riceve palla in area da Matuidi (gran buona gara, stasera), si gira liberandosi di due avversari e la gira in rete: lo Stadium è in delirio.
Il Napoli tenta di punzecchiare i bianconeri dalla destra, mentre Manolas marca stretto CR7, ma la Juve colpisce anche con altri arcieri, come Khedira ad esempio, che si fa vedere in due occasioni ravvicinate: al 29′ il suo tiro è forte ma troppo centrale e Meret la para, mentre al 32′ il portiere napoletano è fortunato, perchè la sventola del tedesco colpisce la traversa e poi rimbalza fuori. Convincente prestazione quella di Khedira, Sarri dalla tribuna può esserne soddisfatto.
Nel finale del primo tempo, i partenopei si fanno vedere un po’ di più nella metà campo della Juve, ma Danilo e Sandro fanno buona guardia, spegnendo ogni iniziativa avversaria: si va negli spogliatoi con il doppio vantaggio di Madama e una gran buona impressione sul gioco.
Nella seconda frazione di gara, però, è il Napoli a prendere subito campo ed iniziativa: al 48′ ci prova subito Mertens ma il suo tiro va fuori, poi ci riprova al 55′ con un bel destro a giro che impegna non poco Szczesny; vedendo la rinnovata aggressività dei partenopei, Martusciello effettua il primo cambio: al 60′ fa uscire Khedira per Emre Can.
Forte del 2-0, la Juve macina ancora gioco e al 60′ trova il terzo goal: azione che si sviluppa dalla sinistra, Matuidi pesca in area CR7, che non aspetta altro dall’inizio della partita e scaraventa la palla nell’angolino a destra di Meret. Applausi.
Ma il calcio è strano, e dopo appena 4 minuti inizia l’orrida sequenza per i padroni di casa: al 21’st il Napoli accorcia le distanze con Manolas di testa, poi segna ancora con Lozano al 23’st, che sfrutta una bella azione nata dalla sinistra bianconera ed anticipa tutti, girandola in rete. Quanto manca Capitan Chiellini, questo di certo è stato il pensiero dello Stadium…..senza di lui, anche Bonucci fa fatica, e il giovane De Ligt deve ancora entrare nei meccanismi di Sarri.
Ora la partita è vibrante, la Juve non ci sta a subire e Costa – davvero un’ottima prestazione – fa partire un sinistro su cui Meret si supera e devia sulla traversa. De Ligt prova a farsi perdonare ma il suo tiro finisce alto sulla traversa.
Al 30′ st entra Dybala per l’applauditissimo Higuain; neanche il tempo per raccogliere le idee, che al 36′ st la squadra di Ancelotti agguanta il pareggio con Di Lorenzo, bravissimo a liberarsi sul secondo palo ed infilare Szczesny, incolpevole.
La Juve è calata fisicamente ed emotivamente, ha incassato tre reti in quindici minuti, la luce pare essersi spenta allo Stadium, neppure le sostituzioni giovano alla causa collettiva. Gara finita? Neanche per sogno: Madama prova a reagire e ci riesce, anche se baciata dalla dea fortuna: al 47′ st, Koulibaly tenta di respingere l’ottima punizione di Pjanic ma la gira in rete: autogol clamoroso del difensore partenopeo, che regala la vittoria alla Juventus.
Si sa, il calcio è anche questo, e la squadra di Ancelotti non può rimproverarsi nulla: ha rimontato tre reti a Torino e non è cosa da tutti, come gli ultimi campionati insegnano; da parte bianconera, rimane un primo tempo che ha visto la Juve dominare in tutto e per tutto, con baricentro basso ed azioni pregevoli con alcuni uomini davvero rinati: Costa e Higuain, tanto per fare due nomi. Speriamo che la cura Sarri giovi presto anche al reparto difensivo, che purtroppo dovrà fare a meno dell’esperienza di Chiellini per lungo tempo.
Ovunqueecomunque #finoallafine
 
Rugiada Gambaudo

Torinese travolta e uccisa da auto il primo giorno di vacanza

Una donna di 49 anni, torinese, e’ stata travolta e uccisa da un pirata della strada, ieri sera a Lampedusa. Alla scena ha assistito il marito. Fulvia Morando era di Pinerolo, ed era appena giunta sull’isola per le vacanze. I due coniugi camminavano sul bordo della strada quando sono stati investiti da un’automobile il cui conducente, datosi alla fuga,  è stato poi rintracciato e arrestato dai carabinieri. La donna è morta dopo il suo arrivo all’ambulatorio.

La polizia recupera valigia rubata con 100mila euro di gioielli

Nella mattinata di mercoledì 28 agosto, si presentava,negli uffici Polfer di Torino Porta Nuova, una donna chedenunciava il furto del proprio trolley contenente gioielli, avvenuto poco prima a bordo del Frecciarossa partito daVenezia S. Lucia e diretto a Torino P. Nuova. I suddetti monili in oro avevano un valore totale di circa 100.000 euro,tra questi: 600 anelli, 265 braccialetti, 85 collane, 320 paia di orecchini e pietre preziose. Tutto il materiale era destinatoall’allestimento di uno stand espositivo, presso una nota catena di negozi del torinese.

Personale della Polizia Giudiziaria Compartimentale,acquisita la denuncia e si è attivato immediatamente nellaricerche del colpevole riuscendo, tramite accertamenti svolti anche con l’ausilio del sistema di videosorveglianza presente all’interno dello scalo ferroviario, ad individuarecome autore del reato, un cittadino italiano 23 enneresidente nel torinese.

L’ulteriore attività di indagine posta in essere dal personale di specialità operante consentiva di ritrovare, all’interno di un appartamento, i preziosi sottratti che venivano restituiti alla legittima proprietaria.

L’autore del reato veniva deferito alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di furto aggravato.

Bettazzi e Berlinguer

Mercoledì 11 settembre, alle 19,00, nell’area dibattiti della Festa de L’Unità di Torino in corso Grosseto Monsignor Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea, e Walter Veltroni dialogheranno su “Enrico Berlinguer a 35 anni dalla sua morte”.

Con un gesto inusuale e coraggioso ( una lettera aperta..) che suscitò reazioni contrastanti, speranze ma anche critiche monsignor Luigi Bettazzi, a quel tempo vescovo di Ivrea e presidente di Pax Christi italiana, scrisse all’allora segretario del Pci, Enrico Berlinguer. Era il luglio del 1976. Due anni dopo il referendum sul divorzio. La lettera iniziava così: «Onorevole, Le sembrerà forse singolare, tanto più dopo le ripetute dichiarazioni di vescovi italiani, che uno di loro scriva una lettera, sia pure aperta, al Segretario di un partito, come il suo, che professa esplicitamente l’ideologia marxista, evidentemente inconciliabile con la fede cristiana. Eppure mi sembra che anche questa lettera non si discosti dalla comune preoccupazione per un avvenire dell’Italia più cristiano e più umano». Berlinguer rispose subito con un biglietto privato e pubblicamente, dopo un anno, nel 1977, dalle colonne di «Rinascita» , con delle puntualizzazioni e dei riconoscimenti importanti verso l’esperienza religiosa. In tredici fitte cartelle dattiloscritte Berlinguer scriveva : «Le posizioni assunte e i comportamenti seguiti dal Pci lungo diversi decenni fino ad oggi, penso dovrebbero portarLa a riconoscere, Signor Vescovo, che l’insieme di essi costituisce la valida garanzia che nel Partito comunista italiano esiste ed opera la volontà non solo di costruire e di far vivere qui in Italia un partito laico e democratico, come tale non teista, non ateista e non antiteista; ma di volere anche, per diretta conseguenza, uno Stato laico e democratico, anch’esso dunque non teista, non ateista, non antiteista». Berlinguer presentò il suo partito come laico e aperto a tutti i valori, non indifferente al fatto religioso. Riconobbe che l’essere ispirati da una fede religiosa è “una condizione che può stimolare il credente a proseguire il rinnovamento in senso socialista della società“. Un’apertura concreta. Allora si ruppe un muro di incomprensioni e di preconcetti, si chiarì quale poteva essere il percorso comune di credenti e non credenti di fronte alle sfide poste all’umanità. Un carteggio importante, segno di una volontà di dialogo vero, rispettoso delle diversità, ma anche attento a ciò che poteva unire. Oggi quel “terreno comune” è nelle emergenze nuove: i problemi posti dalla globalizzazione selvaggia, il modello di sviluppo, la questione ambientale, le nuove ingiustizie, la pace minacciata, l’immigrazione, i problemi legati alla bioetica. Grandi questioni sulle quali è impossibile che non ci possa essere un terreno di impegno comune per tutti “gli uomini di buona volontà”.

Marco Travaglini

Mpp e Autonomia Piemont dicono “no” alle fusioni dei Comuni

Dal 2013 ad oggi in Piemonte sono state approvate 21 fusioni di Comuni, tutte operative. Tra le ultime, 5, sono state approvate senza il si unanime di tutti i comuni interessati. Sono le fusioni di Lu e Cuccaro Monferrato, Cassano Spinola e Gavazzana (Alessandria), Gattico-Veruno (Novara), Varallo (Vercelli) e Valchiusa (Torino). In sostanza il percorso prevede che, dopo la delibera dei consigli comunali, si debba indire un referendum consultivo e, qualunque sia il risultato, la Regione può proseguire nel cammino della fusione. Nel caso dei due comuni alessandrini, a Cuccaro Monferrato ed a Gavazzana si era avuta una pronuncia nettamente contraria alla fusione (nel caso di Gattico e di Veruno addirittura in tutti e due i comuni) e nonostante tutto oggi non esistono più come singole entità. Per questo il Movimento Progetto Piemonte ed il Comitato Autonomia Piemont, dopo una serie di incontri con i comitati contrari alla fusione, sia di Cuccaro che di Gavazzana, hanno elaborato una lettera, inviata al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, al vice ed assessore agli enti locali, Fabio Carosso ed al presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, nella quale si chiede alla Regione di modificare la legge sul punto della consultazione referendaria, prevedendo che, qualora la popolazione di un comune si esprimesse contrariamente alla fusione, per quel comune il procedimento verrebbe ad interrompersi, analogamente a quanto avviene in altre realtà regionali come Lombardia, Campania e Lazio. La lettera è sottoscritta dal presidente di MPP, Massimo Iaretti, da Emiliano Racca (Comitato Autonomia Piemont), Carlo Maranzana (Presidente Comitato No alla fusione con Lu), Andrea Riva e Pietro Pabis (già consiglieri comunali a Cuccaro), Mario Vaccari (fondatore del Comitato No alla fusione di Gavazzana) e Anna Maria Bergo (capogruppo di minoranza a Cassano Spinola).

Continua la crescita delle srl

I Dati emersi dall’ “Osservatorio sui bilanci delle SRL” del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Dottori Commercialisti che analizza il trend 2015-2017

ECONOMIA, CONTINUA LA CRESCITA IN ITALIA : IN PIEMONTE GLI ADDETTI AUMENTANO DEL +3,5% E IL FATTURATO SALE DEL +5,5%

Dall’analisi geografica emerge un aumento degli addetti in Molise (+8,4%), mentre per quanto riguarda il fatturato i migliori risultati in Friuli Venezia Giulia (+9,1%), Emilia Romagna (+9%) e Trentino Alto Adige (+8,6%)

 

 

Le SRL italiane sono in salute: crescono gli addetti (+4,3%), il fatturato (+6,9%) e il valore aggiunto (+6,5%). In Piemonte in particolare, gli addetti aumentano del +3,5%  e il fatturato sale del +5,5%.

I dati emergono dall’ “Osservatorio sui bilanci delle SRL” per il Triennio 2015-2017 realizzato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. Lo studio, che ha riguardato 620.155 Srl, propone un’elaborazione dei principali indicatori economici per provincia, ed ha confermato il trend emerso nell’autunno scorso (erano 413 mila le srl monitorate a fine ottobre 2018). Tra i settori, ottime performance dei trasporti (+8,3%) e del commercio (+8,1% per il 2017), seguiti dal comparto dei servizi professionali, finanziari e assicurativi (+6,7%).

Nel dettaglio, la quota di Srl che chiudono il bilancio in utile passa dal 69,1% del 2016 al 70,3% del 2017 (+1,2 punti percentuali), un po’ meno rispetto a quanto rilevato ad ottobre 2018 (+72,8%).Il ROE (Return on Equity), ovvero l’indice di redditività del capitale proprio, sale dall’8,5% del 2016 al 10,1% del 2017 (+1,6 punti percentuali), in linea con quanto rilevato ad ottobre 2018, mentre il ROI (Return on Investment), ovvero l’indice di redditività del capitale investito, passa dal 9,1% del 2016 al 12,0% del 2017 (+2,9 punti percentuali), manifestando una tendenza migliore rispetto a quella rilevata in autunno.

Soprattutto in relazione al valore aggiunto, sono le medie e grandi imprese a trainare la crescita (+5,9% e +9,9% rispettivamente l’incremento nel 2017), mentre le piccole crescono di meno (+3,1%) e le micro sono in calo (-0,9%). Una dinamica simile si riscontra per ciò che concerne le variazioni di fatturato, valore della produzione e numero di addetti. Dall’analisi geografica emerge una crescita particolarmente sostenuta degli addetti in Molise (+8,4%) ed Emilia-Romagna (+6,3%), con particolare attenzione alla provincia di Modena (+10,8%) Per quanto riguarda il fatturato, invece, è il Nord-Est a far registrare i migliori risultati: in particolare, il Friuli Venezia Giulia (+9,1%), l’Emilia Romagna (+9%) e il Trentino Alto Adige (+8,6%) presentano tassi di crescita più significativi. Infine, in termini di valore aggiunto, le dinamiche più elevate si registrano in Trentino (+9,4%) Emilia Romagna (8,4%), Lazio (8,4%), Umbria (+8,4%), Veneto (+7,2%) e Lombardia (+7%). Al sud le regioni più dinamiche sono l’Abruzzo (+6,4%)e la Campania (+6,1%).

L’Osservatorio completo è disponibile online sul sito della Fondazione Nazionale dei Commercialisti (www.fondazionenazionalecommercialisti.it).

Ladri di rame intercettati e arrestati dai carabinieri

Nei giorni scorsi a Chieri, i carabinieri hanno fermato e arrestato due romeni, di 37 e 26 anni, ritenuti responsabili di ricettazione e possesso di oggetto da scasso. La coppia, poco prima, a Chieri, in via Roaschia, a bordo di una Lancia Libra non si è fermata a un posto di controllo. Dopo un lungo inseguimento, in macchina e a piedi, i carabinieri sono riusciti a fermare i due fuggitivi.
La perquisizione della macchina, rubata qualche giorno prima a Rivoli, ha permesso di sequestrare 1500 kg di cavi di rame, la cui provenienza è in corso di accertamento, e utensili vari utilizzati per tagliare il rame. L’auto e il rame sono stati sequestrati.

Riqualificazione urbana e sicurezza, ecco Top Metro

Bando Periferie: prosegue a pieno ritmo il progetto della Città metropolitana

La Corte dei Conti ha recentemente rilevato un ritardo nell’attuazione dei progetti legati al Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, noto come il Bando Periferie.
In questo quadro fa eccezione “ToP Metro”, il progetto della Città metropolitana di Torino, che ha beneficiato di un contributo statale di 40 milioni di euro, giunto alla conclusione del terzo monitoraggio semestrale.
All’interno di ToP Metro è prevista la realizzazione di 120 progetti suddivisi in quattro settori: sicurezza, riqualificazione urbana, innovazione e sostegno all’impresa, inclusione sociale. L’investimento complessivo ammonta ad oltre 100 milioni di euro.
“La Città Metropolitana – spiega il consigliere delegato alla pianificazione strategica, sviluppo economico, attività produttive, trasporti e formazione professionale, Dimitri De Vita – ha svolto un ruolo di pieno coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati di riferimento dei territori locali, rilevandone i fabbisogni e focalizzando l’attenzione sulle realtà che necessitano maggiori interventi. In particolare, proprio per andare incontro alle esigenze del territorio, il nostro Ente ha messo in campo e sostenuto i vari interventi, secondo le variegate iniziative previste dal Progetto”.
“ToP Metro” coinvolge 11 comuni della prima cintura torinese con  popolazione superiore a 10.000 abitanti: Beinasco, Borgaro, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, Settimo, San Mauro e Venaria Reale. Sono inoltre compresi nel progetto un intervento di area vasta proposto dalla Regione Piemonte, che riguarda la mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali educativi e didattici, attività culturali ed educative, e tre interventi trasversali proposti direttamente dalla Città metropolitana di Torino: un contributo per l’avvio d’impresa, per il sostegno degli investimenti delle imprese correlati a nuove assunzioni e la valorizzazione dell’invenduto dei mercati a favore di soggetti deboli.
Nel mese di giugno di quest’anno è stata effettuata una prima rendicontazione delle spese, che ha evidenziato la realizzazione di opere e servizi per 2 milioni e mezzo di euro.Il Progetto ToP Metro, ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della popolazione e il grado di resilienza del territorio metropolitano, attraverso la rigenerazione del tessuto urbano (aree costruite residenziali, aree verdi, spazi pubblici di aggregazione e incontro, recupero e riuso di aree produttive dismesse), incentivi alle imprese, miglioramento dei servizi per la collettività, misure per la prevenzione e l’accrescimento della sicurezza (sia in termini di contrasto ai fenomeni di criminalità, sia come contrasto all’inquinamento e al rischio ambientale).

Dalla Terra alla Luna. L’arte in viaggio verso l’astro d’argento

A Palazzo Madama, opere d’arte e mirabilia lunari celebrano i cinquant’anni dallo sbarco del primo uomo sulla Luna. Fino all’11 novembre

Dopo Copenhagen, Parigi e New York, anche Torino ricorda con una mostra d’arte (ma non solo) allestita negli spazi della Corte Medievale di Palazzo Madama – finora unica del genere in Italia e preparata con vivace intrigante intelligenza – quel 21 luglio del 1969, quando, cinquant’anni fa, gli astronauti americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin per la prima volta calpestarono il suolo dell’“astro d’argento”, il suggestivo corpo celeste su cui, più d’ogni altro, l’uomo s’è sbizzarrito a sognare e a fantasticare fin dalla notte dei tempi e che, più d’ogni altro, ha da sempre ispirato le opere più o meno fantasiose e visionarie di poeti, scrittori, artisti e uomini di cultura in genere: dal greco Luciano di Samosata che nel 180 d. C. racconta nella sua “Storia vera” di un viaggio verso la Luna (laddove misteriosi Seleniti venivano trasportati da avvoltoi), fino a Dante o a Ludovico Ariosto (nell’“Orlando Furioso”) così come, più in là nel tempo, e solo per fare qualche nome, a Giacomo Leopardi via via fino a Italo Calvino (nelle “Cosmicomiche”) e a Jules Verne, con il suo celeberrimo “Dalla Terra alla Luna”, datato 1865 e preso a prestito, nel titolo, dalla rassegna oggi ospitata a Palazzo Madama. Rassegna che soprattutto si focalizza sul ruolo importante giocato dal “tema lunare” sul versante dell’arte, dall’Ottocento al 1969, quando ormai entrato nell’“era cosmica” – scriveva Oriana Fallaci – l’uomo pare atteso da altri spazi e nuove avventure; ma rassegna che al visitatore riserva anche curiose mirabilia lunari raccolte in una speciale Wunderkammer che intriga e affascina non poco.

A curare il percorso artistico, in collaborazione fra Palazzo Madama e GAM (con opere che provengono da importanti musei, istituzioni e collezioni private italiane ed europee) sono Luca Beatrice e Marco Bazzini, che in mostra hanno assemblato oltre 60 pezzi, fra dipinti, sculture, fotografie, disegni e oggetti di design. Tutte facenti capo, per soggetto e ispirazione, al mistero lunare. Almeno fino al ’69. Ecco allora, a partire dall’Ottocento, il chiaro di luna e i notturni di pittori romantici, come i piemontesi Giovanni Battista De Gubernatis o Giuseppe Pietro Bagetti con un corposo piacevolissimo “Plenilunio sul mare” o il vedutista Augusto Carutti di Cantogno. A seguire, le avanguardie storiche del Novecento: le atmosfere fiabesche e surreali di quel “Dans mon pays” realizzato nel 1943 da Marc Chagall, accanto alla rigorosa metafisica di Felice Casorati, alla calligrafia minuziosa di Paul Klee e al singolare surrealismo di Max Ernst e Alexander Calder. Il gioco si fa “più duro” nel secondo Novecento. Lo spazio (anche quello della tela) diventa, in quegli anni, campo di continua sperimentazione, ossessione e imperiosa attrazione per l’“oltre”.

E’ il tempo del “Concetto spaziale” di Lucio Fontana, delle “Superfici lunari” in gommapiuma di Giulio Turcato, mentre Robert Rauschenberg, invitato ad assistere al lancio dell’“Apollo 11”, realizza 36 serigrafie dedicate all’evento (tre sono allineate in mostra) e Mario Schifano riporta in chiave Pop la visione televisiva dell’allunaggio con il suo “Paesaggi TV”. L’allestimento, “che non segue un percorso cronologico” precisano i curatori, prosegue con un altro ampio giro di opere: da segnalare, in particolare, quelle di Yves Klein e le pagine simboliste di Karl Wilhelm Diefenbach, fino al concettuale olandese Van Hoeydonck, la cui opera “Fallen Astronaut” fu letteralmente portata sulla Luna e lì lasciata (e lì dovrebbe ancora esserci) dalla missione “Apollo 12”. Presenti in mostra, anche alcuni immagini della Nasa e oggetti di design degli Anni ’60, fra cui i mitici “Moon Boot” argentati, trasformati da scarpone lunare (quello della famosa impronta del piede sinistro regalata alla Luna da Armstrong) a ricercatissimi “dopo-sci”, tutt’oggi più che mai in voga sulle piste innevate delle nostre montagne. E infine, una piccola “Stanza delle meraviglie”, contenente libri, ma anche giochi, piatti, cartoline, stampe popolari, spartiti musicali, fumetti e quant’altro, provenienti dalla collezione – fra le più importanti del genere a livello internazionale – di Piero Gondolo della Riva.

Un’autentica affascinante Wunderkammer, dove troviamo, fra l’altro, la prima edizione del 1865 di “De la Terre à la Lune”di Jules Verne, autografata da 18 astronauti (di cui due partecipanti alle missioni Apollo), messa a confronto con l’operetta “Le Voyage dans la Lune”(1875), per la quale Jacques Offenback rischiò addirittura una denuncia per plagio da parte di Verne. E, passando da Ariosto a Goldoni e a Wells, altra squisita chicca sono gli opuscoli (una ventina) e le 12 stampe ispirate alle fake news del giornalista del “New York Sun” Richard Adams Locke, che nel 1835 pubblicò una serie di articoli fasulli in cui sosteneva che l’astronomo Herschel avesse avvistato dal Capo di Buona Speranza mostruosi abitanti della Luna, pelosi e alati. Ridicole mistificazioni che tuttavia fecero il giro del mondo. E ancora mancavano i Social!

Gianni Milani

“Dalla Terra alla Luna. L’arte in viaggio verso l’astro d’argento”

Palazzo Madama – Corte Medievale, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it

Fino all’11 novembre

Orari: dal lun. alla dom. 10/18, chiuso il martedì

Nelle foto

– Marc Chagall: “Dans mon pays”, guazzo e tempera su carta, 1943
– Max Ernst: “Le Romantisme”, olio su tavola, 1960
– Lucio Fontana: “Concetto spaziale”, lamiera di alluminio forata e  graffiata, 1965
– Robert Rauschenberg: “RR69-280B, GEM I Arena II State II”, litografia su carta, 1969
– Mario Schifano: “Paesaggio TV. Astronauti”, smalto e aniline su tela emulsionata e perspex, 1970
– “Dalla Terra alla Luna. Compagnia Carlo Lombardo”, manifesto della versione italiana dell’operetta di Offenbach, fine ‘800, Collezione Gondolo della Riva