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FIN Piemonte e Valle d’Aosta, alcune iniziative per salvare le piscine

Scatta in questi  giorni, in molte piscine di Piemonte e Valle d’Aosta, la challenge #centralacuffia, iniziativa promossa dal Comitato Regionale FIN Piemonte e Valle d’Aosta per contribuire a fronteggiare le attuali problematiche economiche degli impianti natatori.

Una crisi provocata dal lungo periodo di chiusura e – in seguito alla riapertura degli impianti – alla riduzione del numero di ingressi, in molti casi dovuta al contingentamento necessario per garantire il rispetto delle normative di sicurezza. L’obiettivo della challenge #centralacuffia è quindi quello di porre l’attenzione sugli impianti attraverso una sfida divertente, per sensibilizzare gli utenti, i media e le autorità politiche sulle problematiche citate.
Allo stesso tempo, la challenge vuole essere un vero e proprio invito per tutti a frequentare le piscine; a coltivare una passione come il nuoto, sinonimo di salute e benessere, contribuendo direttamente al sostegno economico degli impianti. Sempre rispettando le norme di sicurezza, i gestori hanno organizzato modalità di accesso semplici. Da ricordare, inoltre, come l’ambiente della piscina risulti sicuro dal punto di vista igienico, grazie alla presenza del cloro, alle costanti pulizie e disinfezioni dei locali, soggetti peraltro a frequenti controlli da parte dell’ASL.
La campagna di sensibilizzazione si rivolge naturalmente anche alla politica, alla Regione e alle amministrazioni comunali, le quali hanno già messo in atto alcuni importanti provvedimenti. È però necessario prevedere nuove misure di sostegno per gli impianti natatori; un’ipotesi potrebbe essere la riduzione, per un certo periodo, della tariffa sull’acqua, voce di spesa ovviamente molto consistente per una piscina.
Contemporaneamente, alla luce delle graduali aperture e dei vincoli meno stringenti adottati in ambito sportivo, si potrebbe intervenire sui protocolli sanitari dedicati agli impianti natatori, riducendo la superficie minima di 7 m2 a persona per l’attività in acqua. Un valore di 5 m2, ferme restando tutte le altre misure di sicurezza (distanziamento, utilizzo di mascherina ecc.), garantirebbe sufficiente protezione, consentendo l’accesso a un maggior numero di utenti.
La pagina Facebook “Salviamo le piscine”
Da qualche giorno è online la pagina Facebook “Salviamo le piscine”, nata con l’obiettivo di aggregare il maggior numero possibile di persone attorno al tema della crisi economica degli impianti, molti dei quali rischiano concretamente di la chiusura. Un pericolo da scongiurare, perché le piscine garantiscono lo sport di base, nelle scuole, lo sport agonistico e per le persone con disabilità. Perché il nuoto è sinonimo di sport sano, quello con il più alto numero di praticanti in Italia, oltre 5 milioni. La pagina Facebook conterrà informazioni e aggiornamenti, seguirà lo svolgimento della challenge #centralacuffia e presenterà nuove eventuali iniziative in futuro. Sarà un aiuto piccolo ma importante per le piscine piemontesi, un patrimonio di tutti che bisogna salvare.
La challenge #centralacuffia
La challenge si affronta in coppia e consiste nel riuscire a indossare “al volo” una normale cuffia da nuoto. Un componente della coppia tiene una cuffia piena d’acqua circa un metro sopra la testa del compagno seduto. Quindi lascia cadere la cuffia, che svuotandosi si infila perfettamente – se ben centrata – sulla testa del compagno. In tutti gli impianti del territorio che aderiranno all’iniziativa sarà presente un’apposito luogo dove partecipare alla sfida, documentando il tutto con un video da pubblicare sui social. Agli impianti FIN interessati, il comitato regionale FIN Piemonte e Valle d’Aosta fornisce un roll up e tre magliette con il logo e le immagini dello svolgimento della challenge. L’invito per atleti, tecnici e appassionati è quello di partecipare numerosi, dalle piscine ma anche dalle proprie abitazioni o dai luoghi di vacanza. E di pubblicare i propri video, per ricordare a tutti il periodo difficile che gli impianti natatori stanno attraversando e contribuire così a evitarne la chiusura.

Scuola, Forza Italia: “l’incertezza genera pericolo”

“L’anno scolastico deve necessariamente ripartire in sicurezza, mentre è ancora tutta una corsa contro il tempo.

Gli istituti fanno fatica ad adeguarsi ai protocolli anti-Covid19 soprattutto per le molte incertezze che ci sono su edilizia, mancanza di aule e di insegnanti. Le incertezze fanno male alla scuola. In questi giorni siamo stati frastornati dai proclami e dai numeri che hanno solo creato illusioni e confusione. Quindi non si scherza, l’anno scolastico deve partire garantendo docenti in cattedra e sicurezza. I Presidi non possono essere il parafulmine del Ministro che traballa tra stop&go, tentennando sulle questioni importanti.  L’impegno per garantire il rientro a scuola in sicurezza deve essere massimo e l’avvio dell’anno scolastico certo. I sistemi sono in tilt per le chiamate dei docenti, l’utilizzo di vecchie graduatorie  generano perdite di tempo prezioso, il trasporto  alunni e la mensa sono impossibili da organizzare a fronte dell’incertezza degli orari scolastici. E le famiglie? Come possono organizzare le loro attività lavorative? Quale spaccato dell’Italia vede il governo? Ci farebbe piacere avere delle risposte certe. In ballo c’è il futuro dei nostri studenti” Lo dichiara in una nota Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia.

Tutti gli eventi di “Torino a cielo aperto” a portata di social

FirstLife permette a tutti i cittadini di consultare agevolmente l’offerta culturale della rassegna estiva attraverso una mappa interattiva  – https://torinoacieloaperto.firstlife.org/  

 

Quest’anno sarà possibile accedere a tutta l’offerta estiva di “Torino a cielo aperto”, il calendario estivo di eventi e appuntamenti culturali e ricreativi organizzati su tutto il territorio cittadino, tramite FirstLife, il social network sviluppato dal gruppo di ricerca “Social Computing” del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, guidato dal Prof. Guido Boella.

 

FirstLife si basa una mappa interattiva che permette agli utenti di consultare agevolmente tutta la programmazione estiva della rassegna culturale cittadina. La mappa è inoltre affiancata da un newsfeed che mostra le informazioni più recenti presenti sulla parte di mappa visualizzata.

 

Sulla piattaforma sono mappati tutti i singoli eventi culturali, le arene di spettacolo e i cinema, i punti verdi estivi e altri punti aggregativi. Attraverso la geo-referenziazione e i filtri l’amministrazione comunale può monitorare e coordinare tutta l’offerta culturale della rassegna. Le funzionalità di social networking di FirstLife consentono agli operatori culturali e ai cittadini di ricevere aggiornamenti in tempo reale sugli eventi di loro interesse, creare gruppi per organizzarsi, condividere osservazioni e proposte.

 

Mappare le attività culturali di iniziativa pubblica e privata permette dunque sia agli operatori del settore sia ai cittadini di avere una visione di insieme del tessuto culturale urbano nelle sue diverse forme.  FirstLife è quindi uno strumento che facilita e supporta l’interazione tra pubblica amministrazione, operatori e pubblico attraverso la condivisione di proposte e iniziative bottom-up.

 

Questa piattaforma è già utilizzata in diverse iniziative e progetti portati avanti dall’Università in collaborazione con il Comune di Torino, come i progetti europei Co-city e CO3, e Torino City Love, l’iniziativa che ha permesso la mappatura degli esercizi commerciali con consegna a domicilio durante l’emergenza Covid-19.

 

FirstLife è consultabile attraverso sito web e come web app per smartphone e tablet all’indirizzo https://torinoacieloaperto.firstlife.org/

 

Covid: nessuna vittima e 39 contagi. Un ricovero in più in terapia intensiva

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

 

26.577PAZIENTI GUARITI E 540 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.577 (+15 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3308 (+2) Alessandria, 1599 (+0) Asti, 848 (+0) Biella, 2509 (+1) Cuneo, 2379 (+0) Novara, 13.661 (+11) Torino, 1119 (+1) Vercelli, 976 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 178 (+0) provenienti da altre regioni. Altri 540 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
I DECESSI RIMANGONO 4142
Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione. Il totale rimane di 4142 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1832 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Sono 32.260 (+ 39 rispetto a ieri, di cui 27 asintomatici. Dei 39 casi, 27 screening, 7 contatti di caso, 5 con indagine in corso. I casi importati sono 20 su 39) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4146 Alessandria, 1905 Asti, 1059 Biella, 3039 Cuneo, 2903 Novara, 16.160 Torino, 1456 Vercelli, 1161 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 277 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 154 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 4 (+1 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 85 (+2 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 912
I tamponi diagnostici finora processati sono 552.333, di cui 304.396 risultati negativi.

Il premio “Flaiano” a Enzo Ghigo

Ad Alassio la consegna del Premio “Flaiano” al Presidente del Museo Nazionale del Cinema, Enzo Ghigo, a cura del Centro Pannunzio.

Nel corso della serata la presentazione del libro “Mario Pannunzio – La civiltà liberale” di Pier Franco Quaglieni.

Nelle foto: Ghigo, Quaglieni e gli altri partecipanti

Sedici cani abbandonati in una struttura abusiva

I carabinieri denunciano la proprietaria

Sedici cani, tra cui anche alcuni cuccioli, chiusi in uno stanzone senza luce e con una sola finestra, senza né acqua né cibo.
Abbandonati e reclusi in una cascina a Chieri, da una donna di mezza età, la proprietaria del rudere, al momento fuori regione per un funerale.
A scoprire il «canile abusivo» sono stati i carabinieri di Chieri e le guardie zoofile che sono intervenuti per salvare gli animali. Nel corso del sopralluogo dei militari dell’Arma, in collaborazione con i medici veterinari dell’AslTo 05 e le guardie zoofile, si è proceduto a liberare e rifocillare con cibo e acqua i cani (15 meticci e 1 pastore tedesco, tutti eta’ compresa tra 6 mesi e 3 anni). Tutti i cani erano sprovvisti di microchip di identificazione
La proprietaria della cascina è stata denunciata per maltrattamento di animali e sanzionata sia per la mancata registrazione degli animali, tutti senza microchip, che per le condizioni fatiscenti della struttura in cui erano rinchiusi. Le bestiole sono state portate al canile di Chieri e in altri rifugi della provincia

Quale progetto per la prossima Juventus?

Keep calm and pass to Pirlo” appariva scritto sulle magliette dei tifosi fino a qualche anno fa quando Pirlo era ancora il metronomo del centrocampo bianconero, pronto a scandire ritmi e magie di una squadra agli albori di un ciclo

Ora che il regista è diventato allenatore, quelle parole risuonano più che mai vive nella mente e nei cuori di qualsiasi sportivo che continua ad apprezzare la saggezza tattica e umana del campione del mondo.

Eppure, a osservare il mercato della Juve nell’anno secondo d.M.(dopo Marotta), non viene da stare tanto calmi né sereni. Infatti, se la scelta di Pirlo allenatore, tanto azzardata quanto repentina, lasciava comunque preludere ad un progetto di squadra, il rallentamento improvviso nell’attuale calciomercato, invece, sembra far rivivere la confusa e ambivalente campagna acquisti e cessioni della scorsa stagione.

A cosa è dovuto, questo stato di impasse?

Innanzitutto all’ingaggio troppo alto di molti giocatori che comporta una notevole difficoltà di cessione (vedi i casi di  Khedira e Higuainormai fuori dal progetto ma con ancora anni di contratto).

In secondo luogo alla scelta che costituisce lo snodo del mercato: vendere Dybala o Ronaldo o tenere entrambi?

Tenere entrambi determina un tasso tecnico alto, ma una difficile compatibilità tattica tra i due (chiedere ad Allegri e a Sarri). Significa anche non avere soldi da reinvestire sul mercato per comprare giocatori risolutivi. In sintesi, ostacolare una costruzione d’insieme di squadra puntando sul talento individuale dei due fuoriclasse.

Tenere Ronaldo corrisponde ad investire ancora sul suo carisma per compiere l’ennesimo assalto alla coppa dalle grandi orecchie e, grazie ai guadagni ricavati dalla cessione di Dybala, comprare almeno due top player che possano migliorare l’assetto tattico della squadra in funzione dell’Übermensch, l’alieno con carta d’identità portoghese, sceso sulla terra per miracol-mostrare.

Tenere Dybala, significa riconoscere la fine di un ciclo, puntare al futuro e utilizzare i guadagni della cessione di Ronaldo per ricostruire una squadra fatta da giovani giocatori promettenti, illuminati dal faro del talento argentino.

Sono scelte molto diverse tra di loro, ma ciascuna di queste corrisponde ad un progetto preciso di squadra. Solo i Dirigenti che conoscono a fondo i giocatori e le loro effettive motivazioni hanno la chiave per sciogliere questo nodo. Ma devono agire in fretta,  e da questa prima scelta far seguire un mercato coerente e ben orchestrato.

Altrimenti non ci sarà da stare sereni e la palla passata al neo-allenatore sarà “avvelenata”, impossibile da gestire.

Perfino per lui.

Giorgio Primerano

Comprare oro a 2000 dollari?

In questi giorni dal deposito di Paperon de’ Paperoni le urla di gioia soffocano il rumore del caotico traffico di Paperopoli: sono quelle del papero più ricco del mondo che, tuffandosi nelle sue monete d’’oro, vede il loro valore crescere di un fantastiliardo al giorno…

, perché il metallo giallo, che lo zio di tutti i paperi tesaurizza,cresce apparentemente senza limiti ed ha sfondato il “muro” che sembrava invalicabile di 2.000 dollari l’oncia (una misura inglese che vale 28,35 grammi).

Uscendo dai fumetti e tuffandoci nella realtà, conviene fare alcune riflessioni sul fenomeno.

ALTI E BASSI: NON SEMPRE UN AFFARE

Tesaurizzare l’oro è una forma d’investimento che risale alla notte dei tempi; perché mettere da parte il metallo giallo ha affascinato milioni d’investitori.

E chi accumula sterline auree, marenghi o krugerrand, oggi si frega le mani guardando con commiserazione chi preferisce comprare un appartamento o sottoscrivere BTP…

Ma vale veramente la pena tesaurizzare l’’oro o non è meglio usarlo come ogni altra forma d’investimento, cercando di sfruttare periodi positivi, ma vendendolo, invece, quando l’onda del rialzo rischia di creare una bolla speculativa?

Per rispondere è bene guadare fatti e cifre.

Dall’inizio del millennio ad oggi il prezzo è salito da 270 a 2.050, un rialzo impressionante del 650%; ma dal 1995 al 2001 il prezzo è sceso da 400 a 270 (con una flessione del 32%). E nel più lungo periodo, notiamo che nel 1981 la quotazione era (guarda caso…) 400 dollari, quindi nei 14 anni dal 1981 al 1995 il rendimento è stato nullo!

Diverso il discorso per uno speculatore attento e capace: nel 1860, ad esempio, durante la guerra civile americana, la quotazione dell’oro passò da 22 a 60 dollari l’oncia, triplicando il valore in pochissimo tempo. Ma, appena sopraggiunta la pace, la quotazione tornò sui precedenti livelli

Alla fine della seconda guerra mondiale (dopo ottanta anni) il prezzo era arrivato a 35 dollari l’oncia (guadagno del 50%, niente rispetto ad investimenti alternativi in un periodo così lungo!) e restò immutato fino alla fine della convertibilità in oro del dollaro, quando il prezzo balzò, in quattro anni, fino ad oltre 150 dollari.

Un altro grande boom si verificò negli anni Ottanta, con un prezzo cresciuto fino a 850 dollari l’oncia, livello rimasto, però, isolato fino al 2007…

Sì, l’oro trasmette valore attraverso i secoli ed i millenni, ma non è un affare nel lungo periodo, anzi. Dal 1700 ad oggi il metallo giallo si è incrementato, in termini reali, dell’1,5% anno.

Insomma, non è tutto oro quel che luccica; nemmeno l’‘oro…

E guadagna chi non tesaurizza ma specula, comprando e vendendo (sperando di azzeccare i momenti giusti!).

 

COME COMPRARE ORO: LE MONETE

Per investire in oro il sistema classico è quello di comprare monete auree, che possono essere vendute anche per piccole quantità, in caso di necessità.

Il vantaggio delle monete è che possono essere custodite in una cassetta di sicurezza in banca, in forma totalmente anonima, consentono di accumulare un grande valore in poco spazio, sono un bene “incorruttibile” e facilmente trasferibile tra privati, sfuggendo alla tassazione su redditi e plusvalenze.

È importante non confondere le monete in metallo prezioso con le monete commemorative o numismatiche, il cui valore dipende dal disegno e dalla finitura più che dal contenuto in oro, e che non convengono come investimento (quando andate a venderle, scoprirete che non valgono nulla in più dell’‘oro contenuto…).

Le monete più trattate sul mercato sono le sterline inglesi (“vecchie” e “nuove”), i marenghi di vario conio (francese, italiano, belga), i krugerrand sudafricani, i dollari USA (aquila o indiano), i cileni, i pesos messicani. Per l’‘acquisto ci si può rivolgere a negozi specializzati, stando attenti a richiedere un certificato di garanzia per eventuali necessità di rivendita.

I prezzi delle varie monete sono pubblicati dai principali quotidiani finanziari.

UN’’ALTERNATIVA: TITOLI MINERARI

In un mondo in cui il “bene fisico” sembra sparire, ci sono le alternative all’acquisto dell’oro: si tratta delle azioni delle società minerarie che estraggono il metallo giallo oppure i fondi comuni che investono esclusivamente in oro.

La prima alternativa è basata sulla considerazione che il rialzo del prezzo dell’’oro porta maggiori utili per chi lo estrae (perché i costi sono fissi, ma i ricavi aumentano). La maggior parte delle società è quotata in Sudafrica, ma ce ne sono quotate anche nelle Borse di Svizzera, Gran Bretagna, Stati Uniti ed Australia. La scelta naturalmente va fatta con molta attenzione, avvalendosi del consiglio di esperti in grado di selezionare i titoli migliori. E’ un investimento tipico per speculatori e per chi conosce abbastanza bene le regole della Borsa e dell’acquisto di titoli all’estero.

Sarebbe fuorviante equiparare l’investimento in azioni ordinarie di un’azienda mineraria specializzata in estrazione aurifera con un investimento diretto in oro, poiché vi sono differenze significative. Il potenziale di rivalutazione di un’azione di un’azienda mineraria dipende dalle aspettative per quanto riguarda il prezzo futuro dell’oro, il costo dell’estrazione, la probabilità di ulteriori scoperte d’‘oro e vari altri fattori. Il successo dell’investimento dipende quindi, in una certa misura, dai profitti futuri e dal potenziale di crescita dell’azienda e non solo dal prezzo del metallo.

MA CI SONO ANCHE GLI ETF

La seconda alternativa apparentemente è migliore, perché si tratta di acquistare quote di un ETF che investe in oro. Come noto, gli ETF sono fondi comuni quotati in borsa, facilmente comprabili e vendibili con costi irrisori, che riflettono passivamente l’andamento della Borsa o del bene cui sono indicizzati.

Nessun problema di cassetta di sicurezza, ricerca dell’eventuale compratore in caso di necessità di ricuperare i soldi, nessun problema di incappare in truffatori che ti rifilano patacche con l’immagine della regina Elisabetta…

Ma attenzione!

Non tutti i fondi investono effettivamente in oro (acquistandolingotti ed immagazzinandoli). Si sono, purtroppo, diffusi anche ETF “finti” che non comprano l’oro, ma certificati rappresentativi dell’oro o addirittura speculano attraverso futures o contratti derivati. In certi casi si è verificato che alcuni fondi non hanno beneficiato dell’’enorme rialzo del prezzo del metallo giallo, perché i costi di continuo rinnovo dei contratti di futures erodeva in misura rilevante gli utili teorici conseguiti.

Attenzione, quindi, a scegliere un fondo “vero” che detenga sul serio l’‘oro e che quindi ne segua perfettamente l’andamento.

 

I VANTAGGI DELL’INVESTIMENTO IN ORO

Aggancio dell’investimento al dollaro

Mercato mondiale

Possibilità di forti guadagni nel breve periodo

Massima riservatezza

Nessuna tassazione (neanche di successione, se conservato in casa

GLI SVANTAGGI DELL’INVESTIMENTO IN ORO

Nessun reddito

Alto costo di commissioni

Rischio di acquistare pezzi falsi

Possibilità di forti perdite

Gianluigi De Marchi

Un nuovo 8 settembre?

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni/ Tra poco più di una settimana, anche a Torino e in Piemonte,  si dovrebbero riprendere tutte le attività produttive e la vita normale dopo le vacanze

Forse mai come quest’anno la ripresa sarà difficile e dolorosa. Quanti riapriranno dopo le ferie ? E‘ l’interrogativo da porsi con amaro realismo. Draghi ci ha parlato del futuro dei giovani a cui bisogna guardare,  ma esiste la priorità di chi oggi ha un’attività e rischia di doverla chiudere e di chi può perdere il posto di lavoro. Questa è la vera emergenza e gli errori e le gravi omissioni del governo rischiano di portarci al tracollo. Le vacanze si stanno per concludere con scarsi affari nel campo del turismo e un aumento del contagio del Coronavirus.

Le discoteche sono state chiuse, ma è in forse la riapertura delle scuole il 14 settembre. Il governo appare più che mai in affanno con un presidente del Consiglio in vacanza, un ministro degli interni incapace di affrontare gli sbarchi e un ministro della Salute che non sa più che pesci pigliare. Tutti abbiamo invocato la riapertura, ma forse aveva ragione chi voleva la gradualità. Oggi il contagio con gli sbarchi e con la mancanza di distanziamento e di mascherine e’ arrivato a toccare anche regioni che erano quasi rimaste indenni. I veri e propri irresponsabili che sono andati in vacanza all’estero tornano infettati e non c’è un servizio idoneo di controllo negli aeroporti che ci preservi come non ci fu in febbraio.

Il governo, come se niente fosse, continua a destinare irresponsabilmente migranti alle regioni del Nord senza comprendere il pericolo di disastri che ciò’ può comportare. Ad aggravare oggettivamente la situazione è la sempre minore autorevolezza politica del governo anche in rapporto ad elezioni regionali del 20 e 21 settembre, una data sbagliata anche perché comporta una chiusura delle scuole dopo pochi giorni dalla riapertura . A quell’esito elettorale e’ appeso il destino del Conte bis .

A proposito di scuole, il governo e la ministra preposta sta rivelando tutta la inadeguatezza e l’improvvisazione possibili. I banchi ,con o senza rotelle, non arriveranno in tempo e il tentativo di scaricare tutto su provveditori e presidi e’ fallito. Sia chiaro, va detto con chiarezza che chiunque fosse al posto della Azzolina o di Speranza si troverebbe in difficoltà,  ma il governo appare davvero in grosso affanno con un’alleanza giallo – rossa che esce usurata dal dibattito di luglio- agosto.

Non vogliamo apparire delle Cassandre , ma il rischio di un nuovo 8 settembre sotto il peso della pandemia e della crisi economica e’ purtroppo ipotizzabile.  L’ insofferenza e il disagio sociale sono palpabili e il ritorno dalle ferie (o dalle non ferie) può coincidere con una situazione vicina al collasso. Senza voler creare allarmismo bisogna dire che bisognerà fidarsi del buon senso degli Italiani e delle loro imprevedibili risorse.

Da storico ritengo che la crisi economica in cui stiamo precipitando, sia paragonabile a quella determinata dalla II Guerra Mondiale, forse persino più grave.  La politica che ha ancora una certa idea dell’Italia, come diceva Spadolini , dovrebbe avere, al di là degli schieramenti che dividono, uno scatto di orgoglio e di unità nazionale. Senza questa assunzione di responsabilità rischiamo un collasso da cui sarà difficilissimo riprendersi. E non ho voluto considerare la variabile (non indipendente) dell’Europa e degli aiuti europei. Dopo mesi di chiacchiere stiamo ancora discutendo se chiedere o non chiedere il Mes …