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Operazione “Casanova”, truffe sentimentali sventate. Arresti e sequestro per un milione e mezzo

Criminalità nigeriana. Eseguite 19 misure cautelari per riciclaggio transnazionale da truffe “sentimentali” e informatiche. Sequestri per 1,4 milioni di euro. 50 persone denunciate.

 

Dall’alba di questa mattina la Guardia di Finanza di Torino sta portando a compimento l’operazione “CASANOVA”, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo piemontese a carico di 19 soggetti (15 in carcere e 4 con obbligo di firma) e sequestri per 1,4 milioni di euro.

50 le persone denunciate.

La complessa attività d’indagine, diretta dalla locale Procura della Repubblica – P.M. Dott.ssa Manuela Pedrotta – e condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Torino, ha consentito di individuare un nutrito sodalizio criminale, composto da nigeriani e da un italiano, dedito stabilmente al riciclaggio transnazionale di denaro di origine illecita.

Le somme provenivano dalla realizzazione di due tipi di truffe, quelle “sentimentali” e quelleinformatiche, con accesso abusivo a sistemi informatici e falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni telematiche, in danno di privati e di aziende, sia in Italia sia all’estero.

La truffa “sentimentale”, nota come internet romance scam, veniva attuata scegliendo quali vittime preferite le donne e si concretizzava con l’adescamento in siti di incontri on line, al fine di intrecciare relazioni sentimentali a distanza. Una volta conquistata la loro fiducia, anche con promesse di matrimonio, veniva richiesto denaro adducendo improvvise necessità finanziarie riconducibili, ad esempio, ad una ingiusta detenzione in carcere ovvero a gravi malattie dei propri figli.

Per risultare più affascinanti e credibili, i truffatori si sono spacciati per agenti dell’Interpol, piloti di aerei, comandanti di grandi navi, ingegneri petroliferi, militari impegnati all’estero, così rafforzando sia la costante impossibilità di incontrare le vittime, sia le improvvise necessità di soldi.

Gli ammontari oggetto delle truffe messe a segno nei confronti di una singola vittima variano da qualche migliaio di euro fino oltre 1,3 milioni di euro nell’arco di alcuni anni.

Una cittadina straniera ha versato 500.000 euro con un solo bonifico.

Le persone raggirate sono risultate così coinvolte da arrivare a vendere le proprietà di famiglia e ad indebitarsi per soddisfare le sempre più pressanti richieste di denaro dei truffatori.

La seconda tipologia di condotta ingannatoria, posta in essere a danno di persone ed aziende, è, invece, di tipo informatico. Nota come truffa del c.d man in the middle, consiste nell’inserimento fraudolento nella corrispondenza informatica altrui e nella sostituzione nei rapporti commerciali tra le aziende “spiate”, così da indurre queste ultime, con e-mail ingannevoli, a trasferire le somme dovute per i rispettivi rapporti di credito/debito su conti correnti creati ad hoc, in uso agli indagati.

In uno di tali casi i militari, insospettiti da un’operazione finanziaria anomala, hanno immediatamente avviato gli accertamenti e sventato il tentativo di truffa in corso a danno di una impresa operante nel trevigiano. Il tempestivo intervento, conclusosi con il sequestro del denaro prima che fosse ritirato dagli indagati, ha consentito di recuperare 50.000 euro già sottratti all’azienda e destinati a scomparire tra prelievi in contanti e giroconti per l’estero.

Le investigazioni, avviate nel 2017, hanno tratto origine dallo sviluppo di alcune segnalazioni di operazioni sospette ed hanno consentito di individuare conti correnti sui quali sono state rilevate transazioni di denaro, per rilevanti importi, provenienti dall’estero da parte di mittenti residenti in Austria, Finlandia, Belgio, Svizzera, Stati Uniti e Cina, che costituiscono soltanto alcuni dei numerosi Paesi coinvolti.

All’esito di articolati riscontri è stato ricostruito l’intero sistema di riciclaggio dei proventi illeciti generati dalle truffe “sentimentali” e informatiche: in corrispondenza di ogni singolo bonifico ricevuto venivano eseguiti, nell’arco dello stesso giorno, numerosi prelievi in contanti ovvero il denaro era trasferito, mediante giroconti o accrediti, sui conti correnti intestati ad altri complici per poi essere destinato all’estero.

Per contrastare il fenomeno nel suo complesso i finanzieri hanno analizzato oltre 30.000 transazioni finanziarie e 200 segnalazioni per operazioni sospette, avvalendosi, grazie all’attivazione del Comando Generale – II Reparto, della cooperazione internazionale fornita da 22 Paesi (Austria, Canada, Svezia, Belgio, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Mongolia, Norvegia, Olanda, Romania, Slovacchia, Portogallo, Svizzera, Polonia, Ungheria, Taiwan, Serbia, Spagna, Hong Kong, Macao, USA).

L’azione condotta dalle Fiamme Gialle sul fronte dell’individuazione e del recupero dei proventi illeciti ha poi consentito all’Autorità giudiziaria di disporre sequestri per complessivi 1,4 milioni di euro.

L’operazione “CASANOVA” testimonia tangibilmente l’azione che la Guardia di Finanza svolge quotidianamente nel contrasto ai reati a sfondo economico-finanziario attraverso il monitoraggio dei flussi di denaro e lo sviluppo sistematico delle segnalazioni di operazioni sospette effettuate dagli intermediari finanziari, finalizzati all’individuazione di capitali di origine illegale, prevenendo e contrastando forme di riciclaggio che inquinano l’economia legale e minano la trasparente circolazione di valori.

In arrivo le prime dosi del vaccino anti Covid: anche il Piemonte pronto a partire il 27 dicembre

A Gennaio previste 170 mila dosi. Dopo l’approvazione da parte dell’Ema, prevista per il 21 dicembre e la successiva approvazione da parte di Aifa prevista il girono dopo, è stato annunciato che il 27 dicembre arriveranno in Piemonte le prime 700 dosi del vaccino-anticovid prodotto dalla Pfizer.

Se ciò sarà confermato, in quella giornata, in concomitanza con l’annunciato Vaccine Day europeo, anche nella nostra regione avrà inizio la campagna vaccinale contro il coronavirus. Nei primi giorni di gennaio dovrebbero poi essere consegnate ulteriori 170.000 dosi, per la prima somministrazione ai soggetti interessati da questa fase”. Lo dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi.


Nella prima fase la somministrazione riguarderà il personale delle aziende sanitarie (120.000 persone) e gli ospiti e operatori delle RSA (75.000 persone). Di queste 700 dosi, 600 verrano suddivise tra i sei principali ospedali del Piemonte (“Città della Salute” e Mauriziano di Torino, “S. Luigi” di Orbassano, “Croce e Carle” di Cuneo, “Maggiore della Carità” di Novara e “SS. Antonio, Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria), mentre le ultime 100 saranno destinate ad alcune Rsa.


“Le fiale che ci arriveranno – spiega
Vincenzo Coccolo, commissario generale dell’Unità di crisi della Regione Piemonte – sono il 90% del quantitativo richiesto, come del resto avverrà per tutte le regioni, perché trattandosi di una vaccinazione su base volontaria, il commissario Arcuri ha calcolato che non si arriverà al 100% delle adesioni”.


“I vaccini saranno consegnati da Pfizer agli hub sanitari individuati in Piemonte – continua il commissario per l’area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte,
Antonio Rinaudo – che la Regione sta attrezzando con i congelatori necessari, in grado di assicurare la temperatura di – 80° richiesta per la corretta conservazione, e da lì saranno smistati ai presidi sanitari e alle RSA per procedere con la prima somministrazione e il richiamo dopo una ventina di giorni. Il completamento della prima fase è perciò atteso in circa 50 giorni”.


“Il nuovo anno si apre all’insegna della speranza – dichiara il presidente della Regione Piemonte,
Alberto Cirio – con un notevole anticipo dell’arrivo del vaccino contro il coronavirus. Molto opportunamente, si è scelto di partire nello stesso momento in tutta Europa e lo farà anche il Piemonte. Abbiamo predisposto un piano molto accurato, per cui abbiamo ricevuto anche i complimenti da Roma. Quello del 27 sarà un avvio simbolico, ma già dal 2-3 gennaio ci verranno consegnate le dosi che ci serviranno per immunizzare il nostro personale sanitario, che con straordinaria abnegazione ha prestato servizio in questa emergenza, insieme ai nostri anziani ospitati nelle residenze e agli operatori che si prendono cura di loro”.

Granata sconfitti con onore e in dieci per quasi tutta la partita

Roma-Torino 3-1
Mkhitarian,Veretout e Pellegrini marcatori per i giallorossi
Belotti per i granata

Il calcio è fatto di episodi e sono stati proprio questi a condannare la volenterosa squadra del tecnico granata Giampaolo.Al 15esimo del primo tempo viene espulso, ingiustamente,il terzino torinista Singo,autore di un fallo non da seconda ammonizione.Sul primo gol di Mkhitarian il gioco andava fermato per un fallo sul capitano del Toro Belotti.Dopodichè la Roma ha segnato 3 gol producendo un buon calcio su un Toro mai domo.È arrivato il bel gol di Belotti,una traversa clamorosa di Edera a portiere battuto.Buona la prova del portiere granata M.Savic.Ancora una volta encomiabile e trascinatore capitan Belotti.Lo spettro della B è sempre concreto ma forse stasera il Toro sta intravedendo l’alba di un nuovo giorno:a partire dallo “spareggio” contro il Bologna domenica prossima alle 12.30 all’Olimpico Grande Torino.

Vincenzo Grassano

Boni: “Damilano fuori dalla politica? Non è vero”

Igor Boni (Candidato alle primarie del centrosinistra di Torino) interviene a proposito della candidatura di Paolo Damilano come sindaco per il Centrodestra:

“Salvini descrive Damilano come un civico fuori dalla politica? E’ un racconto falso e falsificante. Si passa dal civismo al cinismo come nulla fosse. Damilano imprenditore trae parte rilevante dei suoi introiti grazie alle concessioni pubbliche sulle acque che arrivano dalla Regione Piemonte. Come pensa di porsi nei confronti della Regione che fornisce le concessioni milionarie a sette marchi di acque il futuro candidato Sindaco? Non vede l’incudine che pesa sulla sua candidatura? Questo è un conflitto di interessi grande come una casa che non può essere passato sotto silenzio perché è impensabile che il Sindaco di Torino, che ogni giorno tratta e opera con la Regione, abbia dalla stessa Regione le concessioni suddette. Tutto questo senza parlare del Damilano Presidente della Fondazione Film Commission, fondazione voluta e sostenuta finanziariamente dalla Città di Torino e dalla Regione.
Nessun contatto con la politica? Non scherziamo. Salvini è esperto di racconti falsi e di falsificazione della realtà e non sorprende. Spero che il PD e tutte le forze di coalizione del centrosinistra torinese battano su questo un colpo e inizino con me a contribuire a far aprire gli occhi agli elettori. Perché dopo le balle elargite ai torinesi in questi anni, non possiamo consentire di far prevalere ulteriori balle sulla realtà. Questo tentativo di costruire inesistenti verginità è semplicemente indecente”.

Minorenne aggredisce donna in strada per rapinarla, arrestato dai carabinieri

 I carabinieri hanno arrestato un marocchino di 17 anni, domiciliato a Torino, per rapina

Il minore ha aggredito e buttato a terra una donna di 66 anni mentre tornava a casa, per rapinarle i suoi braccialetti in oro.
È accaduto alle sei di sera del 26 ottobre scorso in via Tabacchi, a Torino. Subito dopo la rapina, la donna era stata soccorsa da alcune amiche che avevano chiamato il 112.
I carabinieri della Compagnia San Carlo e l’ambulanza erano arrivati immediatamente. La vittima e alcuni testimoni avevano raccontato ai militari dell’Arma quante era accaduto e avevano fornito anche una descrizione sommaria del rapinatore.
L’analisi e la visione delle telecamere di videosorveglianza installate intorno al luogo dell’aggressione, hanno permesso agli investigatori di identificare il rapinatore e di notificargli un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e contestargli la rapina.
La donna è stata accompagnata all’ospedale, dove è stata medicata per diverse ecchimosi sul corpo.

Anche a Torino BPER Banca vicina ai bambini con uno spettacolo dedicato alle Pediatrie

Evento in diretta streaming per festeggiare il Natale  offrendo ai piccoli e alle famiglie un momento di serenità

 

BPER Banca, in collaborazione con Carthusia Edizioni e Atelier Elisabetta Garilli, offre ai reparti pediatrici degli ospedali del Paese la possibilità di assistere a uno spettacolo musicale in diretta streaming che andrà in scena domenica 20 dicembre alle 16, dedicato a tutti i bambini ricoverati e alle loro famiglie in occasione delle festività natalizie.

 

Quest’anno non sarà possibile tenere il consueto Concerto degli Auguri per la clientela, ma BPER ha voluto realizzare comunque un’iniziativa di grande valore sociale per le famiglie costrette a vivere in isolamento il periodo di ricovero dei figli anche durante le festività.

 

Lo spettacolo ha l’obiettivo di colmare con un piccolo ma importante atto creativo il vuoto dovuto alla sospensione, a causa della pandemia, delle attività ludiche che normalmente si svolgono in presenza in tutti gli ospedali italiani.

 

Sono trenta le Pediatrie e le associazioni di volontariato operanti nei reparti di numerose città italiane che hanno accettato l’invito di BPER Banca: da Lecce a Torino, da Genova a Cosenza, passando per Milano, Bergamo, Pavia, Bologna, Modena, Roma, Pescara, Cagliari. Oltre mille i bambini che si collegheranno alla diretta, ciascuno dalla propria cameretta con un genitore, per vivere tutti insieme la giocosa esperienza dello spettacolo musicale.

Per questo pubblico speciale, il Garilli Sound Project, l’orchestra di dieci elementi guidata da Elisabetta Garilli, si esibirà dal Teatro Storchi di Modena con lo spettacolo tratto dall’albo illustrato “Tarabaralla. Il tesoro del bruco baronessa”, realizzato da Carthusia Edizioni e da BPER Banca. Un libro pensato per parlare ai bambini del valore delle cose, della solidarietà, dell’amicizia e di sogni da realizzare, che in forma di spettacolo musicale incanterà i piccoli spettatori facendo vivere loro un’esperienza magica e travolgente fatta di musica, racconti e immagini.

 

I piccoli spettatori hanno già ricevuto dalla Banca una copia dell’albo, con le illustrazioni di Valeria Petrone e le musiche e i testi di Elisabetta Garilli, insieme alle istruzioni per interagire con gli artisti durante la diretta e per partecipare attivamente alla costruzione del racconto inviando, con l’aiuto dei genitori, disegni, messaggi vocali o video attraverso la piattaforma digitale che ospiterà lo streaming.

 

Nei giorni che seguiranno l’evento la Banca continuerà a raccogliere i contributi dei bambini, con l’obiettivo di realizzare un video ricordo da inviare a tutti gli spettatori collegati, alle Pediatrie e alle associazioni di volontariato coinvolte. Inoltre, per offrire a tutti la possibilità di assistere allo spettacolo, il giorno successivo BPER pubblicherà sui propri canali social il link per accedere alla registrazione.

Pininfarina, Costanzo (M5S): “Attenzione del ministero dopo flop tavolo Regione”

Come promesso – rende noto la deputata torinese Jessica Costanzo (M5S) – questa mattina ho discusso in commissione lavoro il question-time sul destino dei lavoratori della Pininfarina Engineering di Cambiano (TO).

Nonostante gli incontri tenutisi in queste settimane e il recente tavolo di martedì scorso in regione l’Assessora Chiorino non è stata in grado di persuadere la proprietà a optare né per una tipologia di ammortizzatore sociale diverso dalla CIGS per cessata attività, né a ritirare i licenziamenti nonostante l’attività di Pininfarina Engineering non risulti affatto cessata.
Non dimentichiamo che si tratta di un marchio storico ed identitario sul nostro territorio torinese e non possiamo prestarci a giochetti al ribasso da parte delle multinazionali, come dimostrato anche dalle cifre irrisorie offerte per incentivi all’esodo (20 mila e lordi) da parte di risorse umane altamente qualificate.
Sebbene si tratti di un esubero a carattere locale – quindi di competenza della Regione Piemonte – non possiamo attendere il letargo della regione, il rispetto del divieto dei licenziamenti ed eventuali raggiri è una priorità del Ministero del Lavoro, anche attraverso l’accertamento da parte dell’Ispettorato del Lavoro sul rispetto della normativa da parte della proprietà indiana” conclude Costanzo.

Cento anni fa nasceva il generale Amoretti: scopri’ la scala di Pietro Micca

18 dicembre 2020 Centenario di nascita del Gen. Guido Amoretti

Caro direttore, il 18 dicembre 1920, cento anni fa, un secolo, nasceva Guido Amoretti. Era appena finita la Prima Guerra Mondiale, alla quale il papà Oreste aveva partecipato come “autiere” dello straordinario autocarro Fiat 18 BL. In poco più di due anni tra la mamma Maria a Torino e il papà al fronte si scambiarono 500 cartoline, quasi una al giorno. Papà e mamma innamorati e straordinari che trasmisero al figlio Guido il fuoco della curiosità e la passione per la ricerca. Di suo ci aggiunse, tra le tante virtù, una straordinaria determinazione. Un anno di guerra in Grecia da giovane ufficiale di fanteria e due in vari lager tra Polonia e Germania ne temprarono un carattere indomito. Quando nel 1956, capitano, dalla finestra dell’ex-Scuola di Guerra che si affacciava su via Guicciardini vide spuntare le mura sbrecciate delle gallerie di contromina della Cittadella, scoperchiate e in procinto di essere ingoiate dalle fondamenta del palazzo delle Entrate, rientrò in guerra…la sua guerra personale per salvare e valorizzare la storia e l’inestimabile patrimonio sotterraneo di Torino. Sapeva che ci voleva qualcosa di speciale per fermare le ruspe, autorizzate a distruggere senza guardare il passato. Con instancabile e lucida ricerca, mise a segno la scoperta del secolo e della sua vita: la vera scala di Pietro Micca, rimasta nascosta per 252 anni, era proprio lì, nel luogo degli scavi. Quell’1° ottobre 1958 la città scoprì la sua storia e accettò che venisse salvaguardata.

Due anni e mezzo dopo, 14 maggio 1961, con l’aiuto dei minatori dell’esercito, l’allora capitano Guido Amoretti offriva alla Città e all’Italia del primo centenario dell’Unità il museo Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706.

Sono passati quasi sessanta anni e il museo, che il Generale Amoretti ha realizzato con passione e competenza ad ha servito con energia e lungimiranza per quasi cinquanta anni, è il suo monumento ai posteri:patrimonio storico, architettonico, culturale, valoriale e identitario conosciuto e visitato da migliaia di studenti e di curiosi è in corso di allargarsi ad altri siti sotterranei della storica Cittadella (il Pastiss, il Cisternone, il Rivellino degli Invalidi) che lentamente si manifesta sempre più e di cui in gran parte è stato scopritore e strenuo difensore.

E della nostra Storia è stato un insostituibile, competente e appassionato ricercatore e divulgatore. Un’opera che le raccoglie tutte è “Il Ducato di Savoia dal 1559 al 1713” pubblicato negli anni 1984-87 e ristampato nel 2008 negli originali 4 tomi corredati da un dettagliato indice dei nomi e dei luoghi.

Lo hanno affiancato e stanno continuando in questo meritorio impegno i tanti e appassionati Volontari dell’Associazione Amici del museo Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706, con il Gruppo ricerche e scavi, il Gruppo Guide e il Gruppo Storico Pietro Micca della Città di Torino, da oltre cinquant’anni animatori dei vari settori del museo. Ne hanno conservato e implementato l’eredità i suoi successori, generale Sebastiano Ponso dal 2008 al 2017 e attualmente il generale Franco Cravarezza.

Ne ha recuperato e raccolto il grande patrimonio di vita e documentario in tutti i campi del suo vasto impegno storico la figlia Carla nel ODV “Archivio Guido Amoretti” da lei fondato e che ora è in corso di fusione nella disponibilità del museo.

Altre sfide attendono il museo, come la preparazione del suo 60° anniversario nel 2021 con ulteriori progetti tra i quali la “sfida per l’accessibilità e inclusione culturale nel museo Pietro Micca” che comporterà lavori infrastrutturali, nuove attrezzature tecnico-informatiche e performanti allestimenti, per i quali il museo, tramite l’Associazione, ha già riscosso il sostegno della Banca d’Italia e attende quello di altri importanti enti del territorio.

Per solennizzare l’anniversario di venerdì 18 dicembre il museo dedica al Generale Amoretti tre eventi: la messa in Duomo alle ore 18 per i coniugi Maria e Guido Amoretti, entrambi nel centesimo anniversario di nascita, e due iniziative virtuali online sul sito www.museopietromicca.ite sulla pagina www.facebook.com/museo.pietromicca:

alle 09 il Pietro Micca Tour nr. 35Perché ti ricordi sempre del mio amore. Tuo Guido per tutta la vita
alle ore 16 la videoconferenza dal museo Pietro Micca dal titolo Un amore di museo. Guido Amoretti scopritore e conservatore a cura dello storico Piergiuseppe Menietti, l’architetto Fabrizio Zannoni e la figlia Carla, coordinati dal gen. Franco Cravarezza.

La straordinaria eredità del generale Guido Amoretti è patrimonio di tutti e merita di essere conosciuta, valorizzata e goduta.

Per tutti, Comune di Torino in primis, un impegno da mantenere.

                                                                                                    Gen. Franco Cravarezza

Direttore del museo Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706

Il Natale profano

Il commento/ di Pier Franco Quaglieni

Nell’infuriare  pasticciato ed incerto delle polemiche sulle chiusure natalizie mi ha colpito una delle tante piccole bestialità di Salvini:

il Natale è per le famiglie divise o, come dicono altri, per le famiglie allargate dopo divorzi, unioni civili, convivenze, ulteriori matrimoni, quelle con  quindici figli di tanti letti e cinquanta nipoti. Un Natale a misura di un falso cristiano che esibisce rosari e crocifissi , non certo per pregare. E’ un Natale pagano, fatto di grandi e volgari  abbuffate, di luci colorate, di regali più o meno costosi.  E spesso e’  arricchito di un presepe lasciato in un angolo della casa, esibito come segno di divisione e non di unione tra ”tutti gli uomini di buona volontà”. Mangiar bene e in allegra compagnia piace a tutti, anche a quelli che non vogliono il presepe perché offenderebbe i musulmani. Il clima festoso di un desco che riunisce famiglie ed amici è sempre un’attrattiva.
Il Cristianesimo rinunciatario e imbronciato alla Jacopone da Todi e’ un qualcosa che poteva armonizzarsi con la miseria di certe epoche medievali. Lo stesso “inventore”  del presepe, Francesco d’Assisi, pur nel suo pauperismo, dimostrò di amare la vita e la natura, segni della grandezza di Dio creatore. Rinunciare alle abitudini consolidate per combattere la pandemia sembra un sacrificio intollerabile, mentre in effetti si tratta solo        del contorno del Natale o, meglio, di quello che molti atei ”cattolici per un giorno”       intendono per Natale.
Ho letto addirittura di regali di
Natale consistenti in buoni per incontri sessuali con escort extra lusso.  Una società priva di valori morali non può resistere agli sconquassi di alcuni divieti. Eppure il Natale ancora per Guido Gozzano significava la mangiatoia di Betlemme traslocata in terra piemontese  alberghi dal nome ottocentesco ben presenti in Piemonte. Il Natale era Gesù Bambino, malgrado Gozzano  fosse dubbioso sull’esistenza di Dio come gran parte degli intellettuali della sua epoca. Per Ungaretti che scrive del Natale  del 1916 a Napoli (e non
dal fronte):  la festa per il poeta  consiste in quattro capriole di fumo in casa, alternativa al “gomitolo di strade” affollato quasi  come l’odierno assembramento. Ben strano destino quello di Ungaretti che non fa parola di Gesù , anche se era destinato, molti anni dopo,  a convertirsi alla fede cristiana. Giovanni Pascoli sentì il fascino delle ciaramelle e delle ninne nanne,  pur non essendo anche lui un credente.
Io ricordo certe prediche di un frate cappuccino in preparazione al Natale che metteva in guardia dal “consumismo fatto di panettoni e cotechini”. Quella frase mi è rimasta in mente, come i ricordi dei miei genitori degli  anni della seconda guerra mondiale, quando c’era un fronte a dividere e non i divieti confusi di Conte.
Sta di fatto che ho deciso di rinunciare a tutti i contorni del Natale, al massimo qualche fiore per dire la mia amicizia a poche persone. Ma non voglio fare o ricevere doni importanti datati 2020, un anno maledetto.  Amavo tanto avere luci colorate in casa e decorazioni       luccicanti. Quest’anno non è più così.
Sto riscoprendo il Natale che si accontenta delle nuvole di fumo
e sente come un pericolo da evitare
per sé e per gli altri  l’andare in giro per negozi.  Alcuni giorni non esco neppure di casa. La sola idea che ogni giorno muoiano di  COVID tante persone mi porta a pensare alla parola di salvezza portata dal Cristo in terra. Se sarà consentito,  andrò come ho fatto per tanti anni a vedere il presepe meccanico di via Po.
Andrò a rendere omaggio ai morti della mia famiglia  portando loro una stella di Natale. Ma come dice ancora Ungaretti, “ho tanta stanchezza sulle spalle” e la falsa giocosità di quest’anno mi è intollerabile. Quando tanti anni fa vidi al Velentino il Luna Park durante le festività natalizie capii che c’era qualcosa di stonato e di inopportuno. Mi venne in mente che dei dipendenti della mia famiglia ( che poi seppi essere tutti comunisti ) passavano la notte di Natale a vedere il circo di Mosca come alternativa alla Messa di Mezzanotte.
Oggi c’è tanta gente come Salvini che protesta perché non può fare il solito banchetto . Anche a me piaceva andare  a cena , pur senza eccessi, ma quando penso ai telegiornali che mi agghiacciano con il numero di morti, sento raggelarsi  il cucchiaio di minestra che ho in cola  e mi viene spontaneo recitare mentalmente un requiem per i tanti sconosciuti che non ce l’hanno fatta. Se mi sarà consentito , sarò felice di essere più sereno il prossimo anno.
E rileggerò Gozzano, Ungaretti e Pascoli, cercando di ritrovare,  se ne avrò ancora la forza, la gioia di Gesù Bambino, del Presepe, del Natale semplice che senza accorgermi avevo vissuto negli Anni Cinquanta quando eravamo tutti più sobrii, anche i bambini che scrivevano la letterina a Gesù Bambino senza sapere che distruzione e che morte aveva portato la guerra sciagurata voluta da Mussolini.

Stenosi valvolare aortica: a 80 anni salvato grazie ad un complesso intervento

Il centro di riferimento per le patologie cardiache con un’équipe multidisciplinare specializzata diretta dal dott. Elvis Brscic

 A Maria Pia Hospital di Torino, Ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research, è stato eseguito un complesso intervento su un paziente 80enne affetto da un grave scompenso cardiaco determinato da stenosi aortica in fase avanzata, aggravata da una vasculopatia periferica che ha reso necessario un approccio interventistico inusuale.

La stenosi valvolare aortica è una delle patologie cardiache più diffuse al mondo, con un’incidenza di oltre il 3% negli over 75 che sale al 4% nei soggetti ultra 80enni. Le persone affette dalla patologia nella sua forma severa, se non trattate per tempo, vanno incontro ad angina pectoris o a sincope. In questi casi, senza intervento, l’aspettativa di vita è di circa 3 anni, mentre si riduce a soli 1 o 2 anni – sempre senza operazione – in caso di scompenso cardiaco (Linee Guida Internazionali).

Per trattare la stenosi valvolare aortica è necessario intervenire sostituendo la valvola. Oggi, sempre più spesso la sostituzione viene eseguita per via percutanea grazie alla tecnica TAVI, una soluzione mininvasiva che consente di applicare le protesi delle valvoledanneggiate tramite sottili cateteri introdotti attraverso l’arteria femorale. Il tutto con un indubbio beneficio per il paziente in termini di risposta all’intervento e recupero più veloce.

Maria Pia Hospital è centro di riferimento per gli interventi con tecnica TAVI con ECMO, una metodica di intervento eseguita in poche altre strutture in Italia e che impiega un dispositivo per il supporto delle funzioni vitali tramite circolazione extracorporea (ECMO – ExtraCorporeal Membrane Oxygenation). ECMO consente di mettere a riposo cuore e polmoni supportando la funzione ventilatoria e di pompa cardiaca.

Si tratta di una soluzione efficace in presenza di interventi particolarmente difficili su pazienti che presentano un quadro clinico complesso, come nel caso dell’80enne giunto all’attenzione del team multidisciplinare di Maria Pia Hospital. Il paziente presentava una stenosi valvolare aortica a cui erano associate una serie di patologie frequenti nella popolazione anziana, ovvero ipertensione e vasculopatia, e non era quindi candidabile a correzione chirurgica tradizionale.

A Maria Pia Hospital siamo in grado di affrontare interventi complessi, anche su pazienti anziani, grazie all’ausilio di ECMO, che mette a riposo il cuore, il quale viene sottoposto a grande stress durante le sostituzioni valvolari – spiega il dott. Elvis Brscic, specialista in Cardiologia Interventistica presso la struttura torinese –. Questo ci consente di affrontare al meglio l’intervento e aumentare le possibilità di buona riuscita. Nel caso specifico, il paziente presentava un ulteriore elemento di criticità, dato da una grave vasculopatia periferica, con compromissione della circolazione, che non consentiva l’accesso delle cannule utilizzate solitamente per introdurre e posizionare la valvola sostitutiva attraverso l’arteria femorale. Di concerto con tutta l’équipe abbiamo quindi deciso di utilizzare un approccio ascellare bilaterale, attraverso l’arteria succlavia. Una scelta inusuale ma che si è rivelata davvero felice perché ha consentito di trattare in modo ottimale la sostituzione della valvola, con un approccio mininvasivo e un recupero ottimale del paziente che dopo 5 giorni di degenza post operatoria è stato dimesso dal reparto”.

Al rientro a casa, il paziente sottoposto a questo genere di intervento, deve seguire una terapia antiaggregante e assumere farmaci per il trattamento dell’ipertensione; solo quando la risposta del paziente alle terapie non è ottimale si rende necessario un ciclo di riabilitazione.

“Negli ultimi tre anni l’équipe multidisciplinare, composta anche da un cardiochirurgo, una perfusionista e da un cardioanestesista, ha eseguito numerosi interventi su pazienti in condizione di grave scompenso cardiaco con tecniche di interventistica strutturale non chirurgica in ECMO – racconta il dott. Brscic –. Si tratta di una cifra considerevole rispetto alla casistica nazionale. Questo fa di Maria Pia Hospital un centro di riferimento per il trattamento di queste patologie, non solo in Piemonte ma sul territorio italiano”.