ilTorinese

Trofeo delle regioni e Miss Italia all’ippodromo di Vinovo

Non sarebbe estate, senza le miss nel parterre dell’Ippodromo di Vinovo. Lo scorso anno lo storico abbinamento tra le selezioni piemontesi per ‘Miss Italia’ e il trotto era saltato per i motivi che tutti conosciamo.

 

Ma mercoledì 23 giugno i casting curati dalla New Season di Vito Bonfine (per iscrizioni e informazioni newseasonbv@libero.it347.67058971) torneranno puntuali.

Così come sono pronti a tornare cavalli e driver, nel preserale che prenderà il via alle 18.25. Al centro del programma la selezione Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta del ‘Trofeo delle Regioni’ riservato ai Gentlemen, con i primi due classificati che accederanno alla finale. Un doppio km con i cavalli su due nastri: in prima fila soprattutto Tiziano con Jacopo Brischetto, mentre di rincorsa scatteranno Troi Holz con Graziano Reggiani, Singapore con Enrico Colombino e Uragano Op con Michele Bechis.

Ma ancora una volta saranno presenti ospiti importanti come il team Gocciadoro e il target Gennaro Casillo-Antonio Di Nardo che sfideranno i migliori binomi locali. Spicca il Premio Arno, miglio dedicato a buoni 4 anni. Ancora una volta, l’opportunità di deliziare la serata con una buona pizza nella nuova terrazza green del Fil-Hippo’s Restaurant. E le Miss? Appuntamento per tutte le interessate alle 18.30 al primo piano della tribuna dell’ippodromo di Vinovo.

Per tutto il pubblico, come al solito ingresso gratuito, con controllo della temperatura e rispetto delle norme anti Covid, compreso il tetto massimo d presenze.

A Mirafiori la matematica diventa un gioco!

SETTIMANE DELLE SCIENZA PRESENTA: IL GIOCOLIERE DELLA SCIENZA

Perché la fisica può essere “elementare”

Con Federico Benuzzi, Giocoliere e insegnante di Fisica e Matematica

Martedì 22 giugno ore 21 – Casa nel Parco, Via Modesto Panetti, 1 Torino

A Mirafiori la matematica e la fisica si trasformano in gioco e divertimento.

La fisica è una disciplina scientifica che cerca di descrivere il mondo con la matematica. La giocoleria è un’antica arte circense fatta di fantasia, estro, tecnica. Due realtà apparentemente lontane ma che insieme riescono a trasformare le materie scientifiche in divertimento allo stato puro.

Il 22 giugno “Il giocoliere della scienza”, uno scienziato un po’ svitato, mette in evidenza i molteplici collegamenti tra i due mondi, piccoli e grandi segreti che millanta di aver scoperto, alternando divertenti monologhi teatrali di stampo divulgativo a esibizioni tecniche di altissimo livello, travolgendo il pubblico con la sua dirompente energia e la sua parlantina.

Continuamente in bilico tra lezione e spettacolo, questo buffo personaggio riesce a far capire al pubblico, tra stupore e divertimento, cosa voglia dire rappresentare, estrapolare leggi da regolarità per arrivare a predire comportamenti, lavorare assecondando le leggi della fisica per creare qualcosa di artisticamente bello.

L’evento rientra nel calendario delle Settimane della Scienza 2021 ed è realizzato nell’ambito del progetto “Talenti per la Scuola” della Fondazione CRT.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria inviando una mail a prenotazioni@fondazionemirafiori.it

Per info: Tel. 011 6825390 – 011 8394913 info@fondazionemirafiori.it – settimane@centroscienza.it

www.settimanedellascienza.it/

Distillati, i migliori locali e mixologist di Torino

A giugno i migliori locali di tutta Italia protagonisti delle cocktail week con i distillati Diageo 

A pochi giorni dalla proclamazione del Miglior Bartender d’Italia, Diageo Reserve World Class – l’eccezionale programma globale del colosso beverage internazionale che investe nella formazione dei migliori bartender e nella divulgazione  della cultura del bere bene – porta in Italia il Cocktail Festival, un calendario di appuntamenti imperdibile che coinvolge i migliori locali e mixologist di tutto il paese.

Un tour itinerante che è partito il 7 giugno da Roma farà tappa a Torino dal 21 al 27 giugno.

Delle autentiche Cocktail Week negli hotspot più interessanti e vibranti d’Italia con attività e cocktail list dedicate a base dei migliori distillati del portfolio Diageo come Tanqueray® No.TEN™ gin, Johnnie Walker® whisky, Zacapa® rum, Don Julio® tequila, Ketel One® vodka, i whisky Talisker, Lagavulin, Caol Ila e Roe&Co., Bulleit bourbon. Il World Class Cocktail Festival coinvolge 100 locali da nord a sud per celebrare l’arte della mixology e il ritorno agli spazi aperti riscoprendo il gusto della socialità e naturalmente dei drink più sorprendenti.

Per scoprire i nomi dei locali coinvolti nel Cocktail Festival basta consultare il sito: www.worldclasscocktailfestival.com/it-it/ tramite il quale sarà anche possibile iscriversi a masterclass e webinar dedicati condotti dai massimi esperti del settore.

Locali torinesi coinvolti:

  • Affini Porta Palazzo
  • Affini San Salvario
  • Bar Cavour Garden
  • Combo
  • Dash Cocktail Bar & Street Food
  • Edit Torino
  • One Apple Concept Bar & Restaurant
  • Port Royal
  • La Santa Wine & Spirits Torino

Santa Giulia, “malamovida” fino all’alba

Un disastro di rifiuti, bottiglie, resti maleodoranti di chi ritiene che marciapiedi e portoni si possano utilizzare come toilette a cielo aperto: questo lo scenario che, al risveglio (ma chi è davvero riuscito a dormire?), si è manifestato ai residenti di Vanchiglia domenica mattina.

Non provate neanche a convincerci che questo abbia a che fare con il diritto al divertimento: questa è invece pura inciviltà, disprezzo di ogni regola, disprezzo di chi vuole riposare. La Città? Totalmente assente. Come negli ultimi cinque anni. La ritrovata Zona Bianca ha fatto esplodere nuovamente una situazione che solo la pandemia aveva nascosto per qualche mese. Chiederemo conto in tutte le sedi, a partire dal Consiglio Comunale, di quanto successo questa notte e del disastro lasciato questa mattina sulle strade di Santa Giulia.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Ferdinando D’Apice – Moderati, Coordinatore II Commissione, Circoscrizione 7.

Nasconde in casa droga di ogni genere

L’uomo era già colpito da un ordine di carcerazione (foto archivio)

 

Mercoledì gli agenti del commissariato Barriera Milano sono intervenuti presso gli uffici dell’Immigrazione in corso Verona, dove si era presentato un soggetto colpito da un ordine di carcerazione, emesso dal Tribunale di Brescia.

Sottoposto a controllo, l’uomo, un cittadino originario del San Salvador di 37 anni, è risultato avere numerosi precedenti di Polizia. Al fine di dare compimento all’ordine in atto, i poliziotti intimano al trentasettenne di recarsi presso la propria abitazione per recuperare gli effetti personali, ma l’uomo si rifiuta, non ritenendolo, a suo dire, necessario. Intuito che il reo avrebbe desistito dal dichiarare spontaneamente il suo domicilio, lo perquisiscono, rinvenendo nelle tasche la chiave di un’automobile ed un mazzo di chiavi.

L’uomo riferisce di un appartamento di proprietà in Spagna, luogo dove sarebbe parcheggiata anche l’auto. Non ritenendo attendibile la versione fornita, gli agenti ricordano di averlo notato poco prima in zona, accanto al veicolo in questione. Dopo una serie di accertamenti, risalgono alla dimora del reo, poco lontano rispetto alla vettura parcheggiata.

L’alloggio viene perquisito, trovando al suo interno oltre 300 grammi di cristalli di anfetamina, 150 grammi di metadone, privo di etichettatura, circa 80 grammi di cocaina, 60 grammi di oppio e 30 grammi di marijuana. Inoltre, sono stati rinvenuti 3 bilancini di precisione e 1800 euro in contanti.

Deferito per detenzione ai fini di spaccio e ricettazione, è stato tradotto presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.

Tenta di rapinare i gestori di un minimarket in corso Giulio Cesare

Arrestato dagli agenti del Comm.to Dora Vanchiglia (foto archivio)

 

Si è introdotto, domenica scorsa, in un minimarket di corso Giulio Cesare gestito da un cittadino bengalese, asserendo di aver perso all’interno del locale 60 €, ha preteso dalla proprietaria 5 bottiglie di whisky. All’arbitraria richiesta dell’uomo, l’esercente ha rifiutato nettamente e così è scattata la minaccia nei suoi confronti, col tentativo non riuscito di aprire la cassa.

La donna, impauritasi, ha immediatamente chiesto aiuto al marito. Quest’ultimo ha composto il numero unico di emergenza per chiedere soccorso, mentre l’ospite indesiderato danneggiava parte del mobilio presente nel retrobottega. All’arrivo della pattuglia del Comm.to Dora Vanchiglia, l’uomo ha dato ulteriormente in escandescenze, lanciando al loro indirizzo delle bottiglie di alcolici. La sua resistenza è continuata anche al di fuori del minimarket, quando non volendo salire sulla Volante ha provocato alcune escoriazioni ai poliziotti.  Lo stesso comportamento si è ripetuto nelle fasi della sua traduzione negli uffici della Questura. L’uomo, sprovvisto di qualsiasi documento di identità è stato arrestato per tentata rapina, rifiuto di fornire le proprie generalità, resistenza, minacce e lesioni a P.U.

 

La storia della ricca famiglia di Luzzogno

Il nuovo studio di Armano Luigi Gozzano si  concentra sulla araldica e sul cognome della ricca famiglia di Luzzogno che incredibilmente seppe crearsi una posizione sociale di rilievo e potere economico durante la seconda guerra del Monferrato (1628-1631),che le permise di assumere e fregiarsi di uno stemma come segno distintivo verso il riconoscimento nobiliare.

La loro immagine é stata analizzata con gli stemmi dei palazzi Gozzani di Casale Monferrato, castello Gozzani di San Giorgio Monferrato,Cabreo di Giovanni Gozano del 1663, archivio della Slovenia del 1817, Stemmario della Valle Strona del 1995 del nobile Maurizio Bettoja.Questa importante famiglia era già qualificata nel 1500 come  “Dominus” sul Fondo Notai del Monferrato,
“Gran Signore” nel 1600 sui registri di Cereseto Monferrato, “Nobilissima e Illustre” nel 1600 da Don Felice Piana su “La Valstrona e Luzzogno” di Don Celso de Giuli del 1959. Queste qualifiche venivano attribuite ai ceti dominanti,i quali potevano permettersi di costruire palazzi eleganti,chiese con altari propri, cappelle votive con banchi di preghiera in giuspatronato.Lo stemma primordiale di questa casata é visibile sul ritratto di San  Carlo Borromeo,di autore sconosciuto,nella  chiesa sussidiaria di Santa Marta di Luzzogno,di fronte alla loro casa risalente al 1500.
In parte coperto dalla cornice, rappresenta un’arma avente come elemento parlante il gozzo pronunciato di giovane bianco alludendo al nome della famiglia,con giglio d’argento e fascia scaccata obliqua.La prima variante avviene sullo stemma feudale della  Valle Strona,dove la testa di giovane bianco viene sostituita dalla testa di giovane negro, più elegante e aristocratica con benda sulla fronte senza fascia scaccata.Lo stemma di  Varallo viene arricchito dalla fascia scaccata   trasversale, riprodotto anche su un piatto di  Savona della Pinacoteca di Varallo, proprietà del Conte Carlo Dal Pozzo.
L’enorme patrimonio definito il più grande di sempre del Monferrato fu accumulato dall’ intraprendente Giovanni Gozano detto il giovane (1594-1676), negoziante di ferrame,
argento,armi e armature per gli eserciti,in  società con il cugino Giovanni Gozano detto il vecchio nella loro bottega di Casale Monferrato, utilizzando come magazzino una
ex caserma militare.Durante la guerra di  successione di Carlo Nevers al Ducato di  Mantova e del Monferrato ebbe una idea  geniale:con una rischiosa azione speculativa ritirò a basso costo le monete stampate durante l’assedio spagnolo di Casale, approfittando del fatto che molti civili e  militari francesi , comandati dal maresciallo Toyras,non le accettavano temendo che non
avrebbero avuto più alcun valore.La pace  stipulata a Ratisbona nel 1630 stabilì che  Casale e Pinerolo venissero cedute alla  Spagna,e Giovanni riuscí nel suo intento: riscattò dai francesi il valore nominale delle  monete. Divenuto ricchissimo,acquistò il feudo di San Giorgio Monferrato diventandone Conte,e generò dalla prima moglie la linea di San Giorgio e dalla seconda moglie la linea di Treville.
Sulla  testata del Cabreo da lui commissionato  contenente le prime proprietà monferrine, autentificato dal notaio Nani della Collegiata di Ozzano Monferrato e agente del castello Gozzani di San Giorgio,le inquartature dello stemma sono identiche a quello di Varallo con l’aggiunta di piuma sul capo e fascia sul collo.Sui tanti feudi rappresentati nel suo interno,la sagoma della cornice é sempre diversa.Gli altri due Cabrei del 1748 e del  1767 non sono ancora stati recuperati. Nell’elegante palazzo Treville di Casale edificato tra il 1710 e il 1740 dal Marchese Giovanni Gozzani (1680-1762) lo scudo araldico accorpato a quello della moglie  Lucrezia Gambera é speculare allo stemma di Varallo,come pure quello in marmo posto sul timpano della chiesa di Odalengo Grande
edificata nel 1786 dal nipote Luigi Gaetano.
Lo splendido palazzo San Giorgio di Casale,ora palazzo comunale, edificato nel 1778 dal Marchese Giovanni Battista Gozzani (1727-1791) fu arricchito da numerosi stemmi di diversa natura. Nell’androne principale lo stemma con teste contrapposte di giovani bianchi senza fascia scaccata con benda sugli occhi e orecchino  é simile a quello in marmo di Palazzo Madama di Torino, che molto probabilmente proviene dal palazzo Gozzani San Giorgio di Torino situato tra via Bogino e via Gioda da lui stesso edificato dove ospitó nel 1769  l’Imperatore Giuseppe secondo, ma con fascia scaccata trasversale, benda sulla fronte e senza orecchino. Sullo scalone d’onore lo stemma in legno con testa di moro singola reca la benda sugli occhi e orecchino, ma sul caminetto in marmo giallo di Verona nell’ufficio della segreteria del Sindaco é incastonata la testa di moro singola in marmo bruno di Levanto con benda sulla fronte senza orecchino. Invece nell’ufficio protocollo lo stemma in gesso di Varallo con il galero e cordoni laterali con fiocchi di nappe appartiene al Vescovo di  Acqui Marchese Carlo Antonio Gozano  (1641-1721) della linea di Treville, figlio di Giovanni il giovane, morto 60 anni prima della costruzione di questo palazzo, con benda sugli occhi, fascia sul collo e orecchino. Ad Acqui i suoi stemmi sulla porta di ingresso del Duomo suddivisi in tre pannelli in legno applicati a pastiglia e sul monumento funebre al suo interno recano la sola benda sugli occhi, ma sui suoi primi  Sinodi del 1679 é raffigurato con due teste di giovani bianchi con fascia sulla fronte e orecchino.
Numerosi e di diversa natura gli stemmi di Varallo presenti nel misterioso castello Gozzani di San Giorgio risalente all’ anno mille: mosaico in pietra, marmo, ferro, dipinti su gesso e con le stesse  varianti del loro palazzo di Casale. Nel salone d’onore i colori  della fascia scaccata sono sempre diversi: oro-rosso, rosso-nero, e giallo-nero sul feudo di San Giorgio dell’antico Cabreo.La testa di moro é in ogni caso sempre rappresentata con benda sulla fronte o sugli occhi.
Il diploma di nobiltà austriaco concesso a Vienna in data 29-12-1817 dal Kaiser Franz primo e ratificato il 28-10-1845 dall’Alta  Segreteria di Stato Affari Esteri di Torino dei Reali di Savoia contiene il bellissimo stemma rappresentato sull’immagine di testata della linea austriaca Gozani di San Giorgio, emerso da poco nell’archivio provinciale di  Maribor (Slovenia). Sostituisce quello provvisorio manoscritto del 13-5-1817 di casa Gozani in Germania,ed entrambi raffigurano lo stemma feudale della Valle Strona senza fascia scaccata ma con l’inserimento dell’ orecchino.In Monferrato si  narra che il blasonatore ducale dei Gonzaga aveva penalizzato lo stemma dei Gozzani con il giglio a ricordo del favoritismo francese ,con benda sugli occhi e orecchino  a causa della loro bassa origine.Si racconta anche che il blasonatore in seconda della Corona dei Savoia fu interpellato dal Conte Sordi di Torcello, cognato dei Gozzani,per  modificare queste immagini di bassa nobiltà, ma in effetti queste sporadiche varianti sono state inserite 150 anni dopo le rappresentazioni emerse nella Valle Strona.
Gli edificatori dei palazzi di Casale conoscevano molto bene gli stemmi della loro vallata di origine,e Francesco Bernardino ultimo della famiglia ad emigrare da Luzzogno in Monferrato utilizzava lo stemma dei cugini Marchesi di San Giorgio, visibile  sul banco di preghiera ben conservato nel nostro Duomo cittadino.Il Marchese Felice Carlo della linea austriaca,ultimo proprietario del castello di San Giorgio,era sicuramente a conoscenza del loro stemma conferito dal  Kaiser Franz primo al nonno Felice Pio Venanzio emigrato da Casale in Slovenia,e non aveva modificato e unificato gli stemmi esistenti nel suo castello e nel suo palazzo San Giorgio. Anche Antonio Manno nel suo  importante Blasonario Subalpino attribuisce erroneamente lo stemma a colori del castello di San Giorgio alla linea austriaca dei Gozzani,non essendo a conoscenza della loro antica origine araldica.Ogni membro della famiglia assumeva in libera adozione uno stemma personale  identificativo delle varie proprietà nel tempo.Solo in alcuni casi particolari il blasonatore Reale concedeva lo stemma araldico.In altri casi si trattava solamente di un errore dell’artista a cui
 era stato commissionato il lavoro.
Stessa sorte subita dal loro cognome:sui registri del 1600 in tutte le  località di residenza in Piemonte era scritto Gozano.In seguito si trasforma in Gozani o
Gozzani (genitivo),Gozzanus ( nominativo), Gozzanum (accusativo) e in via definitiva in  Gozzano (dativo o ablativo).Nello Stato Civile di Casale i diversi esponenti della linea di San Giorgio e della linea di Treville risultano registrati sia come Gozani e sia come Gozzani anche nel primo novecento.L’ ultimo decesso della aristocratica famiglia fu della Marchesa di San Giorgio Cesarina Teresa
Rosa Gozani, avvenuto a Torino il 27-12-1946 e portata a Casale il 29-12-1946,ultima  intestataria del sepolcreto casalese ceduto alla famiglia Acuti al momento della morte come da suo testamento notarile. Il cognome Gozani appartenente all’ultimo Marchese vivente della linea austriaca e ai suoi discendenti in Germania e negli USA non ha subito variazioni dal 1817 ad oggi.
Giuliana Romano Bussola

A Porta Palazzo al via gli Europei di calciobalilla Nella prima partita si sfidano i candidati sindaco

22 giugno, alle 19 Piazza della Repubblica, 1

Porta Palazzo si trasforma in un campo da gioco per appassionati di calciobalilla. Sedici squadre si sfideranno in un torneo all’aperto, dal 28 giugno fino all’11 luglio, quando sarà proclamata la squadra vincitrice. I loro nomi saranno sorteggiati e saranno gli stessi di quelle di calcio che stanno disputando il campionato europeo. Il torneo sarà presentato alla stampa il 22, alle 19, con una partita speciale tra candidati a sindaco della città di Torino. Hanno confermato la partecipazione Stefano Lorusso per il centrosinistraPaolo Damilano per il centrodestra, e ancora Ugo Mattei, Giusi Greta Di CristinaGiocheranno anche la sindaca Chiara Appendino, il direttore della Fondazione Crt Massimo Lapucci.  Un biliardino da 12 sarà posizionato davanti alla Portineria di Comunità e sarà proprio la sindaca Chiara Appendino a lanciare la prima pallina.

L’iniziativa è della Portineria di comunità (gestita da Rete italiana di cultura popolare) e del quotidiano Tutto Sport, in collaborazione con Balon Mundial onlus, Aics Torino e il produttore di calciobalilla Fa.Bi. Tutto Sport darà quotidianamente i risultati delle partite sulle pagine del giornale e metterà a disposizione i premi, si va dalle coppe, alle medaglie, fino alle magliette di Juve e Toro. Ogni squadra dovrà versare la quota minima di 30 euro per iscriversi e il ricavato andrà alla Comunità del dono che sostiene diverse famiglie in difficoltà. L’idea del torneo è nata proprio dalla volontà della Portineria di incrementare le azioni di solidarietà. In quest’anno di pandemia molte persone si sono trovate in condizioni difficili. Per iscriversi al torneo sarà sufficiente scrivere a info@spacciocultura.it o telefonare al

Visite guidate al castello di Marchierù

Domenica 27 giugno riprendono gli appuntamenti previsti dal Calendario 2021 con l’apertura di cancelli e portoni di castelli, palazzi ed antiche ville private normalmente non aperti al pubblico, aderenti all ’ Itinerario Dimore Storiche del Pinerolese, officiato dall’ ADSI ( Associazione Dimore Storiche Italiane) ed inserito nel circuito “Castelli e Dimore Storiche 2021” di TurismoTorino e Provincia

CASTELLO DI MARCHIERU’ ( Villafranca Piemonte  via S.Giovanni 77)
Visite guidate al parco, alla cappella gentilizia, alle scuderie settecentesche ed alle sale ammobiliate del Gli stessi proprietari accompagneranno gli ospiti facendo rivivere la vita dell’epoca con usi e costumi degli appartenenti al loro Casato, da cui discendono dal 1220.
( visite ore 10/11/12*15/16/17 )
Particolari allestimenti saranno predisposti in adesione all’ Anno Internazionale della Frutta e Verdura proclamato dall’ ONU e dalla FAO.
adulti € 8 * bimbi gratis fino a 10 anni* Passport e TorinoPiemontecard € 6
Prenotazione obbligatoria al 3394105153 * segreteria@castellodimarchieru.it
Obbligatoria la mascherina protettiva

 

Verso il voto: le grandi manovre della piccola politica

Con buona pace per Marco Travaglio,  sinistra sbrindellata ed uno spruzzo di pentastellati,  Mario Draghi è proprio bravo. Sua conferenza stampa: sotto il sole c’è confusione sui vaccini e dunque vi spiego. La calma è la virtù dei forti e lui è molto ma molto calmo.

Dote naturale,  inoltre letteralmente osannato in Europa, ed incontra Biden Presidente  degli States come suo pari. Ad occhio e croce è  la prima volta nella storia della nostra repubblica. Così giusto per dire. Matteo Salvini la prende leggermente più bassa. Il suo sforzo è limitare Giorgia Meloni.  Quarta o quinta nella classifica dei libri più venduti in Italia. Anche Lei avanti coi carri.  Alcuni sostengono che Barriera di Milano voterà almeno dal 30 % in su per Fratelli d’ Italia. Complimenti a quelli del PD. Sono riusciti nel distruggere 70 anni di egemonia politica della sinistra. Gli ex comunisti ne escono massacrati da questo Partito Democratico,  culturalmente parlando, s’ intende. Avanti con Lo Russo margheritino doc.  Lo Russo sfida in campo aperto Damilano,  ma lui risponde: al massimo ci si vede a settembre.  Ora è troppo presto. Dopo essere un buon imprenditore  sta diventando un buon politico. Per ora buoni slogan e sta alla larga dai partiti. E adesso chi glielo dice ai leghisti che uno studio della regione auspica l’arrivo di extracomunitari per la nostra regione?  Come mai ? Semplice,  certi lavori i nostri figli,  piaccia o non piaccia,  proprio non li vogliono più fare. Bisognerebbe metterci d’ accordo. Ma non è proprio nel nostro dna. E poi se chi arriva da fuori Italia diventa un amico,  con chi se la prendono.
Anche su ciò Mario Draghi alza la voce. Ovviamente nel suo stile.  All’ Europa non  conviene lasciarci soli. Ecco il termine che ha usato: conviene. Insomma Mario Draghi funziona,  ma tutto il governo funziona? Mah, francamente ho dei dubbi. E poi il parlamento funziona? Anche qui ho dei dubbi. Dubbi decennali,  direi. Si fanno poche leggi che poi vengono stravolte o non applicate. E la demagogia la fa da padrona.  Un esempio. Esecrabile l’omicidio del sindacalista. Dopo cosa accadrà? Ho paura poco o nulla.  Sicuramente il camionista verrà condannato.
Ma una legge sul minimo salariale non c’ è nel nostro paese. Cosa che ovviamente negli altri paesi capitalisti esiste . Persino negli States si  tenta  di regolare il tetto. Tanto, a noi che ci importa, abbiamo il reddito di cittadinanza. Intanto a Napoli continuano nel trovare truffatori,  non solo , la Guardia di Finanza ha scoperto per gli stessi una evasione di 50 milioni.  Non si può andare avanti così.  Per di più il 50 %dei finanziamenti europei dovrebbe andare al sud, dove risiede il 30 % della popolazione italiana ed imperversa il lavoro nero.  La vedo dura, molto dura. Qualche soddisfazione il sud l’ ha data a cinquestelle e PD.  Napoli e Calabria corrono insieme. Il sogno di tutta una vita si è realizzato. Ma mi sa poca cosa.
A Roma Gualtieri e Calenda si giocano il secondo posto per il ballottaggjo con il centrodestra.  La Raggi è fuori dai giochi. Poi le primarie romane,   truca e branca, sono state simili a quelle di Torino. Unico baluardo PD rimane la rossa Bologna. Come l’Emilia Romagna,  anche qui,  sempre meno rossa ma pur sempre brava nell’amministrare.
Altra cosa qui in Piemonte è Torino.  Per ora non c’ è capoluogo di provincia governato dalla sinistra.  Pardon, tranne Verbania. Damilano forse non ce la farà al primo turno .
Troppi candidati e dispersione dei voti. Ma al secondo turno ne vedremo delle belle, con spostamenti di qua e di là. E Conte vuole dire la sua. I soldi risparmiati con Casaleggio li ha dati al suo addetto stampa Casalino diventato addetto stampa cinquestelle a 150 mila euro l’anno.  Si trattano bene i ragazzi. Vuol dire la sua spronando  Chiaretta nel ripresentarsi.
Chiaretta tiene duro: mica vuole fare la fine della Raggi. Ergo? Nessun accordo a Torino tra PD e cinquestelle. Vedrete,  dopo il risultato delle amministrative ne vedremo delle belle.  Io se fossi uno scommettitore non darei vincente il PD e tanto meno i pentastellati targati Conte.

Patrizio Tosetto