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Covid, il bollettino di sabato 26 giugno

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 18.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 37 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 4 dopo test antigenico), pari allo 0,2% di 23.753 tamponi eseguiti, di cui 19.403 antigenici. Dei 37 nuovi casi, gli asintomatici sono 19 (51,4%).

I casi sono così ripartiti: 13 screening, 18 contatti di caso, 6 con indagine in corso; per ambito:1 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 2 scolastico, 34 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 366.846 così suddivisi su base provinciale: 29.577 Alessandria, 17.490 Asti, 11.526 Biella, 52.934 Cuneo, 28.258 Novara, 196.350 Torino, 13.736 Vercelli, 12.979 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.501 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.495 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 17 (+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 180 (- 15 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 907.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.377.472 (+23.753 rispetto a ieri), di cui 1.755.331 risultati negativi.

I DECESSI RIMANGONO 11.694

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è quindi di 11.694 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.454 Cuneo, 943 Novara, 5.588 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

353.914 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 354.048 (+134 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 27.921 Alessandria, 16.744 Asti, 11.023 Biella, 51.381 Cuneo, 27.244 Novara, 190.141 Torino, 13.155 Vercelli, 12.590 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.436 extraregione e 2.413 in fase di definizione.

Prevenire il rigetto dei trapianti di cuore con un semplice prelievo La scoperta alle Molinette

Il trapianto di cuore è una terapia avanzata per pazienti con gravi malattie cardiache.

La più pericolosa complicazione è rappresentata dal rigetto, vale a dire la risposta immunitaria del ricevente che riconosce come estraneo l’organo trapiantato. Almeno un paziente su tre rischia di avere un episodio di rigetto acuto durante il primo anno. Per questo ogni trapianto viene monitorato con attenzione, al fine di cogliere i primi segni di rigetto, ed eventualmente iniziare una terapia mirata.

Nel caso dei trapianti cardiaci, dove il rigetto è la complicanza più temibile, il metodo standard consiste nella cosiddetta “biopsia endomiocardica”, che consente, attraverso una sonda inserita nei vasi che arrivano al cuore, di raccogliere un frustolo del muscolo cardiaco, che viene esaminato al microscopio per evidenziare le alterazioni tipiche del rigetto. È intuitivo che questa indagine, ripetuta ad intervalli regolari dopo il trapianto, risulta invasiva, complessa e non esente da rischi.  

Uno studio tutto torinese, realizzato presso la Città della Salute di Torino ed appena pubblicato sulla più prestigiosa rivista scientifica internazionale di trapianto, il Journal of Heart and Lung Transplantation, ha aperto la strada ad una nuova metodica per riconoscere il rigetto, più semplice e veloce ed altrettanto sensibile. Si tratta dell’analisi del DNA del donatore che circola libero nel sangue del ricevente. È il frutto della collaborazione di 3 strutture dell’ospedale Molinette di Torino: il Centro Trapianti di cuore (diretto dal professor Mauro Rinaldi), il Servizio di Anatomia patologica (diretto dal professor Mauro Papotti) ed il Servizio di Immunogenetica (diretto dal professor Antonio Amoroso).

Il DNA non si trova soltanto dentro le cellule, ma può essere presente in piccoli frammenti anche nel sangue. Lo studio del DNA libero circolante fetale nel sangue materno ha già trovato da tempo applicazioni nella diagnosi prenatale non invasiva di malattie genetiche fetali” – spiega Silvia Deaglio, genetista dell’Università di Torino e medico del Servizio di Immunogenetica e Biologia dei Trapianti dell’ospedale Molinette. “Sviluppi importanti si sono avuti anche in campo oncologico, analizzando il DNA circolante originato dalle cellule tumorali – la cosiddetta biopsia liquida. Nella nostra ricerca abbiamo applicato le tecnologie di analisi del DNA libero circolante alla medicina dei trapianti, dimostrando che l’aumento del DNA derivato dall’organo trapiantato nel sangue del ricevente è un biomarcatore specifico di rigetto. Il suo aumento è infatti correlato al danno delle cellule del trapianto, causato dalla risposta immunitaria del rigetto”.

Questo studio, eseguito su circa 30 riceventi di trapianto di cuore, ha consentito di dimostrare come un semplice prelievo di sangue, al posto della più complessa biopsia endomiocardica, consente di riconoscere in maniera veloce ed affidabile la presenza del rigetto nei nostri pazienti e di avviare precocemente le terapie per combatterlo”, spiega Massimo Boffini, cardiochirurgo del Centro di Trapianto cardiaco universitario delle Molinette.  Nel caso dei trapianti, come per ogni disciplina medica, la diagnosi precoce permette di avviare tempestivamente ed in maniera più efficace la giusta terapia.”

Questo studio è stato frutto del lavoro congiunto di molti ricercatori” – ricorda Monica Sorbini, primo autore dello studio e dottoranda presso il Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino. “Dai chirurghi che hanno seguito i pazienti a chi come la sottoscritta che lavora in laboratorio sui campioni biologici raccolti è stato un lavoro emozionante e gratificante, perché ha permesso a chi lavora in laboratorio di fare avanzare ulteriormente le conoscenze a favore di questi pazienti che trovano nel trapianto un’altra vita grazie al dono di un organo”.  

Commenta infine il professor Antonio Amoroso: “In Italia la Città della Salute di Torino non è solo il riferimento delle attività cliniche collegate alla medicina dei trapianti, risultando il primo ospedale per numero di trapianti eseguiti ogni anno, ma anche delle attività di ricerca ed innovazione in questo settore. Tutto questo anche per offrire sempre cure migliori ed innovative ai nostri pazienti”.

Referendum eutanasia legale: raccolta firme a Torino

BOOM AL VIA A TORINO, 500 FIRME RACCOLTE LE PRIME TRE ORE

M.CAPPATO (ASS.COSCIONI) CHIAMA A RACCOLTA I TORINESI: “ORA O FRA 5 ANNI. I MALATI NON POSSONO ASPETTARE I TEMPI DELLA POLITICA. AIUTATECI ANCHE COME VOLONTARI PER RAFFORZARE LA RETE LOCALE”

2 Tavoli in Via Garibaldi (angolo Piazza Castello e via San Dalmazzo). TUTTE LE INFO SU COME DIVENTARE VOLONTARI E AUTENTICATORI SU REFERENDUM.EUTANASIALEGALE.IT 

La campagna referendaria Eutanasia Legale ha preso ufficialmente il via a Torino con la conferenza stampa organizzata dall’Associazione Luca Coscioni e dal Comitato Promotore. Raccolta firme partita con grande successo, gli autenticatori al termine delle prime tre ore hanno contato ben 500 adesioni torinesi. Presenti alla conferenza stampa Marco Cappato (Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni) e il matematico, logico, saggista e accademico Piergiorgio Odifreddi.

Due i tavoli allestiti nei prossimi giorni, in Via Garibaldi (angolo Piazza Castello e via San Dalmazzo), ma i moduli saranno disponibili anche in Comune e presso i municipi del capoluogo piemontese, o presso avvocati notai registrati: il loro ruolo è infatti fondamentale nell’ambito della raccolta firme perchè hanno la facoltà di autenticarle, insieme a cancellieri, parlamentari, sindaci, assessori, consiglieri comunali, consiglieri regionali e dipendenti comunali.

Tutte le info sugli altri punti di raccolta disponibili al sito REFERENDUM.EUTANASIALEGALE.IT.  Obiettivo sono le 500.000 firme da raccogliere a livello nazionale entro il 30 settembre.

Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, “Di fronte al silenzio del Parlamento che continua a rimandare la riforma necessaria, il Referendum a questo punto è l’unica possibilità per rendere l’eutanasia legale in Italia. E’ l’ultima chance in questa legislatura, altrimenti bisognerà aspettare altri 5 anni. Ci appelliamo alla cittadinanza per rafforzare sempre di più la nostra rete chiedendo di unirsi e partecipare direttamente e a comunicarci la disponibilità come volontari o autenticatori a questa grande battaglia di civiltà sul sito https://referendum.eutanasialegale.it/”.

 

APPROFONDIMENTO SUL REFERENDUM EUTANASIA LEGALE 

 

Il Referendum per l’Eutanasia Legale è stato depositato su iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni lo scorso 20 aprile in Corte di Cassazione.

 

Il testo prevede una parziale abrogazione dell’art. 579 del codice penale (“omicidio del consenziente”), che impedisce la realizzazione di ciò che comunemente si intende per “eutanasia attiva” (sul modello olandese o belga). In caso di approvazione, si passerebbe dal modello dell’”indisponibilità della vita”, sancito dal codice penale del fascismo nel 1930, al principio della “disponibilità della vita” e dell’autodeterminazione individuale, già introdotto dalla Costituzione, ma che deve essere tradotto in pratica anche per persone che non siano dipendenti da trattamenti di sostegno vitale (per i quali è invece intervenuta la Corte Costituzionale con la sentenza Cappato – Antoniani).

 

Il Referendum per l’Eutanasia Legale è promosso da Associazione Luca Coscioni e fanno finora parte del Comitato Promotore: Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano, Eumans, Volt, Più Europa, Possibile, Sinistra italiana, Federazione dei Verdi. Il Comitato è aperto all’adesione di associazioni, partiti, movimenti sindacati e altre organizzazioni trai i primi sostenitori ci sono là ARCI nazionale e la CGIL nuovi diritti.

 

Landini a Torino: “Chiediamo la proroga del blocco dei licenziamenti”

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“Questo è il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali”.

Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini da piazza castello a Torino, dove si tiene  una delle tre manifestazioni nazionali a difesa del mondo del lavoro.

Presenti molto lavoratori, anche gli operai della ex Embraco. Landini ha chiesto la proroga del blocco dei licenziamenti.   “Ripartiamo, insieme.

Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani” è lo slogan delle manifestazioni unitarie di Cgil, Cisl, Uil.

(foto  Facebook Cgil Piemonte)

Il governatore Cirio vaccinato nell’hub di Verduno

Ieri il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha ricevuto la prima dose di vaccinopresso l’hub dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno (CN): “Dopo aver lavorato tanti mesi perché la vaccinazione fosse in ordine di fragilità, finalmente è arrivato anche il mio turno, un turno che ha rispettato il fatto che io sia stato malato e sia guarito nel 2020. Oggi per me è un momento importante come uomo, come padre e come cittadino. I vaccini sono scienza e la scienza è quella che da sempre salva la vita delle persone”.

Il presidente si è presentato all’ospedale di Verduno indossando la maglietta del Dirmei, il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive: “Ho voluto indossare questa maglietta perché il Dirmei si occupa da quasi un anno e mezzo dell’emergenza Covid. Dietro questo simbolo ci sono tante donne, tanti uomini che lavorano, che non hanno fatto i sabati e le domeniche, che ancora adesso stanno facendo orari complicati per garantire la maggior capacità vaccinale del Piemonte. Un segno di riconoscenza verso tutti gli operatori del nostro sistema sanitario che ci stanno permettendo di essere un Piemonte che veleggia verso la sicurezza e che punta per la fine dell’estate alla cosiddetta immunità di gregge, cioè la possibilità di ripartire senza più doversi fermare. L’immunità di gregge a fine agosto è anche il motivo per cui ieri ho voluto essere a Roma dal generale Figliuolo, dal quale ho avuto come sempre parole di rassicurazione e di apprezzamento, come dal presidente Mattarella per quello che le Regioni e il Piemonte stanno facendo”.

Sul fatto che da lunedì si potranno togliere le mascherine all’aperto, il presidente Cirio ha voluto evidenziare che “questo non vuol dire abbassare il livello di attenzione, ma tornare ad una maggiore libertà, che dobbiamo vivere sempre con responsabilità e, soprattutto, vaccinandoci. Il nostro dovere, ed è il motivo per cui sono orgoglioso di essere il presidente della Regione Piemonte, è di vaccinare il più possibile e il più in fretta possibile. E questo il Piemonte lo sta facendo bene. Siamo una delle regioni maggiormente forti, maggiormente performanti: siamo vicini a 3 milioni e mezzo di dosi somministrate, con un target che si attesta in media su 37-38 mila vaccinazioni al giorno, che supera l’obiettivo della struttura commissariale, proprio perché vogliamo mettere in sicurezza il Piemonte entro la fine di agosto”.

Chieri, consigliere dona metà gettone in beneficenza

A Chieri si ritorni a fare riunioni in presenza visto il miglioramento della situazione legata all’emergenza sanitaria.

Lo dice il consigliere del Gruppo Misto di Minoranza, Luigi Furgiuele che mercoledì, in occasione della riunione della terza commissione consigliare in apertura di seduta ha fatto mettere a verbale che, sino a quando le sedute si svolgeranno in remoto, sia per quanto riguarda il consiglio che per quanto riguarda la commissione, devolverà metà del proprio gettone di presenza in beneficienza.

Estate in Barriera a Cielo aperto

Nasce quest’anno la rassegna Barriera a cielo aperto, un’ampia proposta socio-culturale tra cinema, musica, letteratura, sostenibilità ambientale, workshop, performance, talk e concerti accessibile a tutta la cittadinanza e a tutte le generazioni che, tra l’8 giugno e il 26 settembre, animerà quattro diversi spazi di Barriera di Milano a Torino. 

 

Frutto della condivisione progettuale di sette realtà partner – Associazione Museo Nazionale del Cinema, Oratorio Michele Rua, Cooperativa Liberitutti, Cooperativa Sumisura – Risorse per l’ambiente e la città, Sumisura APS, Associazione Banda Larga, Re.Te. Ong – Barriera a cielo aperto propone nell’arco di quattro mesi, 65 appuntamenti in 4 diversi spazi in Barriera di Milano per un ricco palinsesto di eventi: da film acclamati, a concerti musicali di vari generi dal vivo, a serate di approfondimento e divulgazione su problematiche globali e tutela ambientale, a formazioni sui temi dell’autoproduzione e auto-organizzazione di comunità, a performance teatrali site-specific, fino a sessioni di ascolto, esposizioni temporanee, talk e concerti in radio con palco su strada.

 

La programmazione cinematografica è ospitata presso il grande cortile interno dell’Oratorio Michele Rua per dare seguito al grande successo dell’Arena Monterosa attivata lo scorso anno nell’ambito di Torino Città del Cinema 2020, tutti gli altri appuntamenti si tengono presso il Community Hub di Via Baltea 3, la Casa del Quartiere Bagni Pubblici di Via Agliè e il Boschetto – Agribarriera.

 

All’Arena Monterosa, il cartellone del cinema prevede sei cicli tematici protagonisti per ogni settimana di programmazione: riprendiamoci la vita, le nuove generazioni, le relazioni familiari, il sud Italia, i diritti umani, mentre l’ultima settimana vedrà protagoniste figure femminili coraggiose capaci di rompere pregiudizi e disparità. La programmazione cinematografica ospita anche la restituzione del “2° Ragazzi in città” un percorso formativo rivolto alle scuole del territorio, tra le quali anche la Viotti, e la fase finale di “Lavori in corto”, concorso rivolto ad autori under35. Via Baltea ospita la ricca programmazione Radio Street Community di Banda Larga con palco su strada e coinvolgimento attivo degli abitanti del quartiere. I Bagni di Via Agliè propongono una rassegna jazz nel cortile della Casa del Quartiere e aperitivi dedicati al cinema e alla letteratura, mentre i lunedì dell’orto urbano del Boschetto alternano serate di formazione ad altre di divulgazione sui temi della sostenibilità.

 

 

 

I Laboratori di Barriera accoglieranno molteplici eventi a partire dagli appuntamenti del 12-13 giugno, 17-18 luglio e 4-5 settembre con Supercromatica dove il colore invaderà Via Baltea grazie a interventi artistici installativi presentati da Sergio Cascavilla, Cikita Zeta e Alessandro Rivoir. Tra i workshop segnaliamo Build your street in programma il 3 e 4 luglio curato da Ventunesimo: un laboratorio gratuito di game design collettivo durante il quale si svilupperà un gioco di società insieme alla cittadinanza, invitata tramite open call. Il gioco verrà progettato per essere praticato negli spazi pubblici del territorio.

 

Infine, nel suggestivo spazio di AgroBarriera il 14 giugno si parlerà di immigrazione grazie agli operatori di RE.TE Ong, Oxfam Italia e Mixed Migration Centre che negli ultimi mesi hanno intervistato migranti e rifugiati in particolare a Ventimiglia e a Torino. Il 12 luglio il recupero del cibo sarà al centro di un dibattito tra le associazioni del territorio per condividere pratiche per contrastare lo spreco alimentare e ridare dignità ai prodotti alimentari recuperati. Il 19 luglio si parlerà di Bosnia ed Erzegovina, a venticinque anni dalla fine della guerra nella ex Jugoslavia, un paese che non riesce a superare il trauma e le conseguenze del conflitto raccontato in modo straordinario da Luca Rastello ne La guerra in casa (Einaudi).

 

“Siamo molto orgogliosi di poter coordinare un progetto così ampio e articolato – dichiarano i coordinatori del progetto Valentina Noya e Vittorio Sclaverani dell’AMNC – in un quartiere dove torniamo a portare il cinema come in tante altre periferie della città, ma non solo. Al centro dell’offerta culturale di quest’anno si mostra un grande lavoro di collaborazione tra realtà e spazi diversi per vocazione, ma capaci di proporre un programma ricchissimo di percorsi d’arte e formazione rivolti a tutta la cittadinanza. Abbiamo sempre creduto nel senso civico della cultura e in un momento in cui stiamo uscendo dalla pandemia è importante rafforzare questa convinzione ripartendo da un contesto penalizzato, ma estremamente vitale che scommettiamo sarà capace di accogliere con entusiasmo i tanti eventi gratuiti e accessibili che offriremo.”

 

“Siamo contenti di poter proseguire la collaborazione con l’Associazione Museo Nazionale del Cinema nata l’anno scorso; – prosegue Massimo Garbi, responsabile del CineTeatro Monterosa – sei settimane di programmazione per un percorso che attraverso il cinema ci porterà all’interno delle realtà del mondo in cui viviamo, con i suoi aspetti di bellezza, di dolore e di contraddizione. Sono film che susciteranno emozioni diverse, a volte una forte rabbia, altre volte indignazione o stupore. Le storie narrate ci faranno spesso alzare gli occhi al cielo, immaginando e sognando, ma i nostri piedi resteranno fortemente ancorati a terra perché quei sogni possano avere concretezza. La settima arte non ci lascerà così mai alzare da quelle sedie e staccarci dallo schermo senza che quelle immagini ci abbiano parlato.”

 

All’interno della rassegna Barriera a Cielo aperto, i Bagni Pubblici di via Agliè, la casa del quartiere di Barriera di Milano, ritrovano appieno, a seguito della pandemia, la propria identità di centro culturale, – afferma la Direttrice Erika Mattarella – partendo da una programmazione che ha sempre caratterizzato questo angolo del quartiere: la fruizione della musica di qualità dei tanti autori torinesi, con le proposte del giovedì di Marco Piccirillo che spaziano dal jazz al pop; la collaborazione con le biblioteche e la libreria La casa delle note per le presentazioni dei libri con gli autori; e da ultimo, la formazione, per scoprire alcune tematiche a noi care quali la lotta allo spreco alimentare e le attività per le famiglie. È una programmazione diversificata, adatta a un pubblico ampio, pensata per gli abitanti di Barriera di Milano e fruibile da tutti, all’interno di uno spazio accogliente e familiare.

 

Community Street Radio è la rassegna culturale estiva di via Baltea 3 – raccontano Sara Medici di Sumisura e Lorenzo Ricca di Radio Banda Larga – esposizioni temporanee, residenze artistiche in radio, aula studio diffusa, workshop di co-design, laboratori artistici, performance teatrali site-specific, sessioni di ascolto, radio-talk e rassegne musicali di genere curate da artisti e da abitanti di questa area della Città. Community Street Radio prevede un programma di 34 iniziative culturali fra il 7 giugno e il 26 settembre 2021 negli spazi del community hub di via Baltea: il cortile verde, la vetrina della web radio Banda Larga, le non frequenze di rbl.media e lo

 

spazio su strada compreso fra via Soana e corso Vercelli, chiuso al traffico automobilistico per 14 appuntamenti su 34. Alle iniziative di carattere più culturale e artistico si aggiungono 60 giornate di aula studio diffusa e aperta ai giovani studenti: il salone di 100 mq di via Baltea offre un totale di 25 postazioni studio gratuite dal lunedì al venerdì per l’intera durata della rassegna estiva (dalle 9.30 alle 18.30).”

 

“Il Boschetto è uno degli orti del progetto AgroBarriera – conclude Giuseppe Deplano di RE.TE. Ong – avviato dalla nostra realtà nel 2015. L’obiettivo è utilizzare l’agricoltura sociale e gli orti urbani come strumenti e luoghi dove coltivare inclusione. Per seminare e raccogliere, oltre agli ortaggi, nuove relazioni, accettare le differenze, sviluppare una cultura fatta di ascolto, tolleranza, attivazione per un cambiamento positivo. La rassegna di eventi che sarà realizzata nell’orto urbano toccherà queste tematiche connesse al cibo. Racconteremo storie globali di contadini che rispettano la natura e non sfruttano la terra in forma intensiva, di persone che la lavorano, spesso migranti costretti a fuggire perché non hanno accesso alle risorse nei propri stati di provenienza, di autoproduzione e consumo consapevole. Su questi temi RE.TE. Ong è impegnata dagli anni ’80 intervenendo nelle situazioni in cui si manifesta una volontà di cambiamento, di lotta alla povertà, di auto-organizzazione e sviluppo.”

 

Rems e pazienti psichiatrici, cinque anni dopo

“Le Residenze sanitarie per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) cinque anni dopo” è il titolo del seminario on line che prende il via lunedì 28 giugno alle 17.

Organizzato dall’Ufficio del garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, intende approfondirne problematiche e potenzialità anche alla luce del primo report di ricerca nazionale su pazienti psichiatrici autori di reato che il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, sulla base della banca dati del Sistema informativo per il monitoraggio del superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Smop), ha recentemente pubblicato.

“In Piemonte – sottolinea il garante Bruno Mellano, che introduce e modera l’incontro – operano due Rems: la Clinica San Michele di Bra, attiva dall’ottobre 2015, e la Anton Martin–Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese, attiva dal novembre 2016”.

Intervengono la vicerettrice dell’Università di Torino Laura Scomparin, il responsabile di Smop Giuseppe Nese, coordinatore responsabile del laboratorio territoriale di Sanità penitenziaria della Regione Campania, Giovanni Torrente e Michele Miravalle del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, lo psicologo dell’Asl To3 Marco Zuffranieri, referente per le funzioni di governance del sistema di presa in carico degli autori di reato sottoposti a misura di sicurezza della Regione Piemonte, la psichiatra Grazia Ala, responsabile della Rems Clinica San Michele di Bra e lo psichiatra Alessandro Jaretti Sodano, responsabile della Rems Anton Martin-Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese. Le conclusioni sono affidate a Franco Corleone, già commissario governativo per il percorso di superamento degli Opg e per la costruzione di una rete nazionale delle Rems.

Per seguire il seminario, che si svolge sulla piattaforma Webex del Consiglio regionale del Piemonte, è necessario inviare richiesta di partecipazione all’indirizzo mail garante.detenuti@cr.piemonte.it

Costanzo (L’Alternativa c’è) solidale con i lavoratori di Amazon

“Nei giorni scorsi  sono stata al presidio dei lavoratori Amazon di Torrazza, Brandizzo e Grugliasco organizzato davanti al polo di Torrazza Piemonte. L’affidamento dell’appalto di vigilanza a Mondialpol, prima in capo a ICTS, ha fatto emergere tutte le criticità che accompagnano da anni i rapporti di lavoro nella filiera Amazon. 

Ascoltando i racconti dei lavoratori, sono sempre più convinta che i motivi per cui manifestano  cesserebbero d’esistere se si approvassero questi cinque semplici punti. Innanzitutto la solidarietà tra committente e appaltatore negli appalti interni al ciclo produttivo, in funzione antispeculativa. Poi lo stop agli appalti labour-intensive, prevedendo che i dipendenti dell’appaltatore sono automaticamente dipendenti del committente. In terza istanza il passaggio dei dipendenti dal vecchio al nuovo appaltatore, che comporterebbe la parità di trattamento e l’applicazione della clausola sociale. Sarebbe poi opportuno restringere il concetto di “lavoratore svantaggiato”, una categoria prevista dalla legge che consente alle agenzie per il lavoro di raggirare il limite secondo cui i lavoratori assunti a tempo determinato possano essere al massimo il 30% dell’intera forza lavoro. Secondo l’attuale normativa, anche Jeff Besos essendo over 50 risulterebbe un lavoratore svantaggiato. È evidente che qualcosa va rivisto. Infine, ultimo ma non per importanza, una legge sul salario minimo orario, con cui molto semplicemente il ccnl multiservizi e le retribuzioni da esso previste scomparirebbe.
Ho poi ritenuto doveroso proporre di invitare al tavolo Amazon promosso dal Ministero del Lavoro le RSA, perché chi meglio di loro può rappresentare il disagio e lo sfruttamento dei lavoratori, dal momento che gli stessi sindacati hanno firmato il ccnl servizi fiduciari con paghe a 4.60€/h.
Tengo a ribadire che Amazon si muove a norma di legge: sono le attuali norme a  consentire tutto quello che Amazon sta facendo. Se non c’è la volontà politica, semplicemente continuerà ad esserci lo sfruttamento”. Così in una nota la deputata torinese Jessica Costanzo (L’Alternativa c’è).

Eppur si muovono…

Le 2 squadre torinesi hanno ben chiari gli obiettivi da raggiungere in questo calciomercato,ricco d’idee ma povero di quattrini,spendendo però il giusto.

In casa bianconera la priorità è il centrocampista centrale individuato in Locatelli del Sassuolo.Prezzo ancora da limare ma se non dovesse arrivare Pjanic è già pronto.In attacco ruota tutto attorno al fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo:se parte lui ben 4 alternative sono già pronte!Griezmann dal Barcellona,Vlahovic dalla Fiorentina,
Gabriel Jesus dal Manchester City e Mauro Icardi dal Paris Saint Germain.
In ogni caso chiunque arriverà sostituirà egregiamente l’immenso CR7.
In casa Toro tiene banco l’acquisto di 1 o 2 trequartisti:il prescelto è Messias dal Crotone.La società calabrese dovrà abbassare il prezzo altrimenti il ds granata Vagnati ha già pronte le alternative che sono:Nicolas Eliasson del Nimes,Chiquinho dal Benfica e gli svincolati Vazquez e Ramirez.In porta arriverà Berisha dalla Spal.In difesa il prescelto è sempre Gunter dal Verona.

Vincenzo Grassano