ilTorinese

Tanti Comuni, pochi Segretari

Per i piccoli Comuni piemontesi è difficilissimo trovare candidati per quel ruolo, il mio impegno in Regione a loro supporto


C’è in tutto il Paese carenza di queste fondamentali e imprescindibili figure istituzionali: particolarmente penalizzati i Comuni di piccole dimensioni (numerosissimi in Piemonte), per i quali è proibitivo trovare aspiranti candidati. Con un Ordine del Giorno presentato a Palazzo Lascaris chiedo alla Giunta di intervenire, facendo prorogare di ulteriori 12 mesi la possibilità per i Vice Segretari Comunali di assumerne le funzioni dei Segretari e velocizzando le procedure di reclutamento.

Ci sono, su tutto il territorio nazionale, più Comuni che Segretari Comunali: un gap che il Decreto Prefettizio del settembre 2019 quantifica in quasi 2.000 unità e che tende ad aggravarsi, con i ritiri, di circa 200 unità ogni anno. Risultato: per i Comuni è difficile, difficilissimo, trovare candidati a ricoprire il fondamentale ruolo del Segretario. Una difficoltà che aumenta, evidentemente, per i Comuni di piccole dimensioni: la situazione è dunque particolarmente grave in Piemonte, dove i Comuni con meno di 5.000 abitanti sono più di mille.

Con un mio Ordine del Giorno appena depositato a Palazzo Lascaris chiedo alla Giunta Regionale di intraprendere iniziative nei confronti dei Ministeri competenti per velocizzare le procedure di reclutamento dei Segretari Comunali. Chiedo inoltre una proroga di ulteriori 12 mesi della possibilità di affidare ai Vice Segretari, ove non sia possibile reperire un Segretario Comunale di ruolo, le funzioni di quest’ultimo. Tale soluzione è attualmente consentita per 12 mesi al massimo e solo a determinate condizioni di inquadramento, formazione e anzianità.

Avere in organico un Segretario Comunale è un obbligo previsto dalla normativa in vigore. La funzione svolta dal Segretario Comunale – che sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei Dirigenti e dei Responsabili, coordinando la loro attività così da consentire l’attuazione del programma amministrativo del Comune – è centrale ed essenziale per una corretta gestione delle attività dell’Ente Pubblico. Per molti Sindaci, la situazione è attualmente insostenibile. In mancanza di un Segretario di ruolo, è spesso il Vice Segretario ad assumerne le funzioni. La normativa, peraltro, rende difficoltoso un riconoscimento anche economico dei maggiori oneri e delle più gravose responsabilità in carico ai Vice Segretari che svolgono le funzioni dei Segretari.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

I carabinieri recuperano sei preziosi vasi scomparsi

Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale restituisce alla Germania pregevoli opere d’arte in vetro appartenenti al patrimonio artistico nazionale tedesco

Il 5 luglio, presso l’Ambasciata tedesca a Roma, il Generale di Brigata Roberto Riccardi, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), ha riconsegnato nelle mani dell’Ambasciatore Viktor Elbling, sei vasi realizzati in pregiato cristallo, rubati al Kunstpalast, Glasmuseum Hentrich, a Düsseldorf (Germania) l’8 febbraio 2000, recuperati dai militari del Nucleo TPC di Torino al termine di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti.

L’indagine, iniziata nel luglio 2020, a seguito di un’attivazione delle autorità tedesche, è stata svolta in stretta sinergia operativa con gli agenti della polizia di Düsseldorf, consentendo di localizzare e identificare i responsabili dell’estorsione tra il Piemonte e la Liguria.

I militari del Nucleo TPC di Torino hanno messo in campo una strategia mirata a individuare e monitorare il responsabile e la sua complice. La richiesta estorsiva, condotta per il museo tedesco da un esperto di settore, ha portato alla pianificazione di un incontro in una cornice di sicurezza, in cui i Carabinieri hanno potuto arrestare i due responsabili e recuperare la preziosa refurtiva.

               

                                                                 

I successivi sviluppi investigativi hanno permesso di ricostruire le responsabilità dei soggetti coinvolti, così da consentire il riconoscimento definitivo dei beni e la loro corretta ricollocazione.

La cerimonia dimostra come la restituzione alle collettività dei beni culturali sottratti alla pubblica fruizione garantisca la piena ricostruzione dei percorsi storici, culturali e sociali condivisi, costituendo un’ulteriore prova della straordinaria collaborazione consolidatasi, nel corso degli anni, tra il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e la Polizia federale tedesca.

Gentlemen protagonisti del trotto a Vinovo

All’Ippodromo di Vinovo i Gentlemen sono sempre di casa, ma il 7 luglio saranno i protagonisti assoluti del trotto torinese: otto corse, tutte dedicate a loro con una serata che prenderà il via alle 19.30 (ingresso gratuito e contingentato a 1000 persone come massimo).

 

Al centro del programma il ‘Premio Memorial Battistino Montaldo’, omaggio ad uno degli storici gentlemen proprietari piemontesi che ci ha lasciati da qualche anno. Undici al via del doppio km, disposti su tre nastri. In fondo scatteranno Rebecca Dami con Vandalo Giò, Vistamar con Vittorio Bosia, ma anche Avanis Jet insieme a Cesare Bonacci e Vinci Per Noi con Fabio Marchino. E da tenere d’occhio anche Singapore, con Enrico Colombino, e Uragano Op insieme a Michele Bechis, Una serata da vivere tutta d’un fiato, anche approfittando del Fil-Hippo’s, il ristorante-pizzeria sulla terrazza green dell’impianto.

Ma Vinovo e la piazza torinese continuano a confermarsi grandi anche in Italia. P’ultima conferma è arrivata dal Gran Premio Nazionale, ricchissimo Gruppo 1 dedicato ai più importanti indigeni di 3 anni corsa all’impianto milanese de La Maura. Basta scorrere l’ordine d’arrivo per capirlo. Successo di Chuky Roc, fenomenale soggetto allevato dalla famiglia Rocca (e interpretato da Filippo Rocca) e nato nei paddock dell’allevamento Bar. Secondo Callmethebreeze con Andrea Guzzinati e terza Charmant De Zack, allevamento Zaccarella di Valter Ferrero insieme a Marco Smorgon. Ma c’era pure Corazon Bar sul podio virtuale, poi retrocesso per una decisione dubbia. Come a dire che l’allevamento piemontese fa sempre scuola.

Al Mao “I fiori dell’imperatore” Rotazione di lacche e inro giapponesi

Dal 6 luglio al 5 dicembre 2021  Il programma di rotazioni che il MAO Museo d’Arte Orientale effettua periodicamente per la corretta conservazione delle opere più delicate prevede, dopo un’assenza di sette anni, l’esposizione di una selezione di raffinate lacche giapponesi dal XVII secolo ai primi anni del Novecento.

All’interno di un’apposita teca nella galleria del Giappone, troveranno infatti posto quattro scatole laccate recanti i simboli della famiglia imperiale, il crisantemo a sedici petali e la paulonia.

 

L’arte della laccatura, importata in Giappone dall’Asia continentale, raggiunse i massimi livelli tecnici ed espressivi nel periodo Edo (1603-1868). Questa tecnica consiste nel rivestire le superfici di recipienti e utensili con lacche colorate, trasparenti o opache, arricchite spesso di polveri e lamine metalliche o altri materiali (soprattutto madreperla), che donano al manufatto effetti di preziosa e compatta brillantezza.

 

Tra le lacche esposte in occasione della rotazione, il pezzo più pregevole è un ryoshibako decorato con motivi vegetali, una scatola per carta e documenti di epoca Edo (seconda metà del XVII secolo) in legno laccato con aggiunta di polveri metalliche applicate secondo la tecnica maki-e, che rivela la grande maestria raggiunta dagli artigiani giapponesi dell’epoca. Sul fondo di lacca nera spiccano in primo piano corolle rotonde di crisantemi (kiku) alternate a foglie e piccoli fiori di paulonia (kiri), secondo il tipico stile Kodaiji. In secondo piano, ad arricchire il disegno, alcuni raggruppamenti di erbe e fiori autunnali.
Secondo l’iconografia tradizionale, il crisantemo e la paulonia sono associati alle figure dell’imperatore e dell’imperatrice e sono ricchi di significati simbolici: secondo la leggenda, l’albero della paulonia è legato anche alla fenice di tradizione estremo-orientale, che si poserebbe solo sui suoi rami.

Accanto alle scatole in lacca trovano posto anche tre inro, contenitori in legno per conservare medicinali, timbri e piccoli oggetti, che venivano tradizionalmente appesi alle vesti con un cordoncino e assicurati alla cintura da una sorta di alamaro.
Due dei tre inro esposti, composti da cinque compartimenti impilati a sezione ellissoidale, sono finemente decorati con immagini di paesaggi stilizzati su fondo oro, mentre il terzo mostra la curiosa raffigurazione della divinità Shoki che insegue un demone. Secondo la tradizione, esporre l’immagine di questa divinità durante la Festa dei Bambini proteggerebbe i figli maschi dalla malasorte e dalla sfortuna.

I fatti di Genova venti anni dopo

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni  Concita De Gregorio, già direttore de l’”Unità“, ha scritto un pezzo su “La Stampa“- in cui rivela una indiscussa bravura nello scrivere, pari solo alla sua  innata faziosità – dedicato ai fatti di Genova del luglio 2001 in occasione del G8.

Sono passati vent’anni, c’è’ stato un processo in cui sono stati condannati i responsabili delle violenze che  subirono i manifestanti alla Caserma “Diaz”, violenze ingiustificabili che fanno orrore. Limitarsi di fatto a parlare di  quelle violenze , dimenticando che Genova venne messa a ferro e  fuoco dai black- blok e dai centri sociali arrivati da tutta Italia, appare però vistosamente come una mistificazione della realtà. Addossare al governo Berlusconi delle colpe è un altro segno non di buona fede anche  se il ministro degli interni Scajola non si rivelò una cima. Sostenere che sia stata la polizia  la regista occulta di una vera e propria insurrezione, è un falso storico fondato su una frase di Giorgio Bocca. La violenza eversiva e distruttiva  dell’estremismo di sinistra solo i ciechi non riuscirono e non riescono  a vederla. Mettere come icona di quel luglio genovese la foto di Carlo Giuliani che tentò di ammazzare  un carabiniere, lanciandogli addosso un estintore, è un’altra scelta scellerata perché in Giuliani si vuole vedere solo la vittima e non l’eversore violento. A Genova ci fu chi tentò di celebrarlo, sua madre venne eletta senatrice  di Rifondazione comunista che dedicò al figlio la sede del  suo gruppo parlamentare al Senato della Repubblica. Il carabiniere ventenne  Mario Placanica che sparò per legittima difesa – come venne riconosciuto in tutte le sedi giudiziarie anche internazionali – fu oggetto di un linciaggio intollerabile anche a livello mediatico  ed ancora oggi la De Gregorio lo cita in modo  non veritiero come fosse stato un pistolero assassino. Io sono anche disposto ad aver pietà per il giovane Giuliani che aveva alle spalle una vita travagliata, ma esigerei una ricostruzione storica non emotiva e unilaterale  che racconti la verità complessiva dei fatti. Le vulgate di allora  di don  Gallo e di Franca Rame oggi non possono reggere. Don   Andrea Gallo lo conobbi qualche anno dopo in treno da Genova a Roma. Dopo poco ci mettemmo a parlare e devo riconoscere che, al di là delle sue idee, era una persona  molto simpatica. Parlammo anche di Don Bosco perché originariamente era stato salesiano. Provai ad avviare  inopportunamente un discorso sul giovane Giuliani così tenacemente difeso dal “prete degli ultimi“, così caro a De Andre’.  Ma subito si irrigidì  all’improvviso come lo avessi colpito in modo proditorio e il nostro dialogo si interruppe . Mi ero permesso di dirgli che io stavo dalla parte del carabiniere. Anche oggi stare da quella parte sembra ancora  difficile. E sono trascorsi vent’anni. Vedremo cosa scriveranno  e diranno attorno al 18 /20 luglio, quando ci sarà l’anniversario di quei fatti che portarono alla ribalta personaggi come tal Vittorio Agnoletto che sicuramente verrà intervistato come un reduce di quelle epiche e dannate  giornate genovesi.

Covid, ok all’uso dei tamponi salivari

Il test è stato messo a punto dai ricercatori del Centro di Biotecnologie Molecolare dell’Università di Torino.

La nuova metodica verrà utilizzata inizialmente per lo screening nelle strutture residenziali e semi-residenziali per disabili.

In Piemonte inizia l’utilizzo dei tamponi salivari per lo screening finalizzato a individuare la presenza del Covid-19. Il test è stato messo a punto dai ricercatori del Centro di Biotecnologie Molecolare dell’Università di Torino, in linea con la sperimentazione in questo ambito dello scorso anno. Sarà dunque possibile disporre di un nuovo test affidabile per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2.

In una prima fase, l’uso di questa metodica verrà riservata alle persone con disabilità, ospiti di strutture residenziali o semirendenziali (418, con circa 6.000 ospiti in tutta la regione), dove, secondo una circolare del ministero della Salute dell’8 maggio scorso, il controllo sulla diffusione del virus deve essere effettuato almeno una volta al mese.

Nel protocollo che l’Unità di crisi ha inviato ai gestori di queste strutture e agli Enti gestori delle Politiche sociali si legge come come i test salivari presentino, a fronte di una sensibilità media non molto inferiore in termini di precisione a quella dei tamponi naso-faringei, una serie di indubbi vantaggi, dalla minor invasività alla facilità di esecuzione. Il sistema rappresenta dunque una valida alternativa per le persone che, come appunto i disabili, possono presentare una minor tollerabilità ai tamponi naso-faringei, tanto che a volte è molto difficile il prelievo.

I test salivari non danno tuttavia un risultato immediato, ma devono essere processati presso un laboratorio, come quelli molecolari.

Il protocollo prevede che le Asl provvedano al ritiro e alla consegna dei campioni presso il centro abilitato che è stato per ciascuna di esse individuato: l’Amedeo di Savoia per l’Asl Città di Torino; il laboratorio della To3, per l’omonima Asl; l’Istituto Zooprofilattico per la To4; Candiolo per la To5; il Centro Antidoping e l’Arpa per le Asl Cn1 e C2; l’Università del Piemonte Orientale per le Asl di Asti e Alessandria; il Maggiore della Carità di Novara per le Asl di Novara, Vercelli, Biella e Vco.

«Già la prossima settimana – dichiara l’assessore alla ricerca applicata Covid, Matteo Marnatisaremo pronti a partire con questo importante strumento di tracciamento del virus, che ha la caratteristica di essere molto meno invasivo dei tamponi naso-faringei. Ci permetterà quindi di proseguire con maggior facilità con l’attività di screening nei disabili, con la possibilità di valutare una eventuale sua estensione anche ai minori a settembre, per la riapertura delle scuole. Ne abbiamo già acquisiti 60.000 pezzi, ma siamo pronti ad ulteriori approvvigionamenti».

«Siamo di fronte ad un altro passo avanti importante – sottolineano l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi,ealle Politiche sociali,Chiara Caucino – per garantire la sicurezza delle nostre strutture con uno sguardo attento alle specifiche esigenze di chi, in una condizione di maggiore fragilità, può avere più difficoltà a sottoporsi spesso a un tampone nasale».

Il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, aggiunge: «Una nuova iniziativa frutto dalla relazione virtuosa tra Università, Regione Piemonte e soggetti impegnati sul territorio a combattere il Covid-19. Ancora una volta, UniTo ha messo a disposizione le sue competenze scientifiche, i laboratori e gli strumenti per la predisposizione di un nuovo test, efficace nell’identificare la presenza del Coronavirus. La possibilità di rendere disponibili nuovi test salivari per la popolazione più fragile, che in alcuni casi presenta una minor tollerabilità ai tamponi naso-faringei, presenta una serie di indubbi vantaggi che promuove il benessere personale. Come Ateneo, siamo profondamente orgogliosi di continuare a dare un contributo importante alla lotta contro la pandemia».

Pellegri nuovo team manager! Moretti nuovo collaboratore area tecnica

A poche ore dal raduno il Toro ha completato il suo nuovo organigramma societario snellendolo per renderlo più efficace.

Marco Pellegri è il nuovo team manager e prende il posto di Emiliano Moretti che diventa il nuovo collaboratore dell’area tecnica, di fatto il braccio destro del direttore tecnico Davide Vagnati.Nessuna novità per quanto riguarda gli acquisti.
Per i trequartisti si sta facendo strada l’ipotesi degli svincolati Borini Ramirez.
In casa Juve si punta all’accoppiata di centrocampisti Locatelli Pjanic.
Ronaldo rimarrà ma se dovesse andar via è pronto Griezmann.
In difesa entreranno 20 milioni dalle cessioni di Rugani e Romero.

Vincenzo Grassano

Addio a Raffaella Carrà. Quella volta al mercato di Porta Palazzo

Il 28 ottobre 2019 in molti si stupirono: ma è proprio lei? Sì, era proprio Raffaella Carrà, a Torino, che faceva la spesa al mercato di Porta Palazzo. Stava girando la trasmissione tv “A raccontare comincia tu”, in compagnia di Luciana Littizzetto.

Un piccolo episodio targato Torino, tra le migliaia di spettacoli, canzoni  e programmi televisivi della lunga carriera artistica della Raffaella nazionale. Ora la Carrà se ne è andata a 78 anni,  vittima di una malattia contro la quale ha lottato fino all’ultimo.

“E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”. Così la ricorda Sergio Iapino nel dare il triste annuncio unendosi al dolore dei nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di sempre e dei collaboratori più stretti.

E’ morta ore 16.20 di oggi, senza che nulla fosse trapelato prima a proposito delle sue condizioni di salute. Come sua ultima volontà  ha chiesto una  bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri.

Covid, il bollettino di lunedì 5 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 15 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui dopo test antigenico), pari allo 0,1 % di 11.341 tamponi eseguiti, di cui 8.443 antigenici. Dei 15 nuovi casi, gli asintomatici sono 7 (46,7%).

I casi sono così ripartiti: 5 screening, 8 contatti di caso, 2 con indagine in corso; per ambito: 0 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 0 scolastico, 15 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 367.087 così suddivisi su base provinciale: 29.607 Alessandria, 17.500 Asti, 11.535 Biella, 52.959 Cuneo, 28.279 Novara, 196.470 Torino, 13.749 Vercelli, 12.986 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.503 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.499 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono (-rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 83 (-11 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 657.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5. 506.886 (+11.341rispetto a ieri), di cui 1.793.999 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.696

Per il settimo giorno consecutivo nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione.

Il totale rimane quindi di 11.696 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.454 Cuneo, 943 Novara, 5.590 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

354.643 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 354.643 (+44 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 27.977 Alessandria, 16.764 Asti, 11.043 Biella, 51.446 Cuneo, 27.292 Novara, 190.481 Torino, 13.185 Vercelli, 12.600 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.437 extraregione e 2.418 in fase di definizione.