ilTorinese

Un accordo contro le intrusioni informatiche in Questura

È stato firmato presso la Questura diTorino, un protocollo d’Intesa tra MSC Technology Italia e il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta.

Erano presenti all’evento il  Questore di Torino Dott.Vincenzo Ciarambino, l’Amministratore Delegato Dott. Roberto Musumeci e il Dirigente della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta Dott.ssa Fabiola Silvestri.

L’accordo, che si sviluppa su un programma di durata triennale, è finalizzato alla condivisione e all’analisi delle informazioni idonee a prevenire e contrastare attacchi o danneggiamenti alle infrastrutture informatiche dell’ente.

La partnership posta in essere consentirà di adottare procedure di intervento ed uno scambio informativo utileall’implementazione ed innalzamento degli standard di sicurezza cibernetica; tra gli scopi peculiari vi è quello di prevenire l’indebita sottrazione di dati nonché qualsiasi ulteriore attività illecita correlata agli attacchiinformatici con particolare attenzione alla garanzia di continuità nei servizi di pubblica utilità.

Il protocollo prevede altresì lo svolgimento di attività formative congiunte sui sistemi e sulle tecnologie idonee al contrasto dei crimini informatici al fine di creare un know how strutturato ed aggiornato alle più recenti minacce.

La Polizia di Stato tramite il C.N.A.I.P.I.C. (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, svolge già da tempo un’efficace azione di raccordo operativo con gli uffici territoriali di competenza poiché la protezione delle infrastrutture critiche informatiche rappresenta un obiettivo prioritario di tutela dalla criminalità informatica comune, organizzata nonché di matrice terroristica.

La riqualificazione di Staffarda

Con i lavori di restauro e risanamento conservativo delle coperture del complesso abbaziale di Staffarda, la F.O.M. – Fondazione Ordine Mauriziano ha compiuto il primo passo di un progetto più ampio per il rilancio e la valorizzazione di uno dei più grandi monumenti medioevali del Piemonte

 

La riqualificazione del complesso abbaziale e del borgo rurale di Staffarda – nell’ambito della partecipazione al Bando Regione Piemonte (a cui sono stati destinati complessivamente 750mila euro) per la valorizzazione del distretto UNESCO piemontese – è partita il 12 novembre scorso con i lavori di restauro e risanamento conservativo delle coperture del complesso abbaziale. I 559.709 euro sono cofinanziati con i fondi FSC (Fondo di Sviluppo e Coesione).

«I restauri – sottolinea Marta Fusi, dirigente F.O.M.– rappresentano solo il primo passo di un progetto più ampio per il rilancio e la valorizzazione dell’intero complesso che comprende sia la parte aulica e sia la parte rurale di un simbolo del territorio cuneese e piemontese ed esempio del patrimonio della Fondazione Ordine Mauriziano dal grande valore identitario e culturale da tutelare e riscoprire».  

Il complesso abbaziale di Staffarda è un caso esemplare di bene culturale catalizzatore di dinamiche di sviluppo sostenibile. Tutto il progetto, comprese le fasi autorizzative, e la fase realizzativa, è stato coordinato e seguito, anche nel ruolo chiave della direzione dei lavori, dal personale degli uffici interni della F.O.M.

Nello specifico, il progetto di restauro prevede la messa in sicurezza di una grande parte delle coperture del complesso abbaziale, a cominciare dalla manica su piazza Roma (quella sovrastante, tra l’altro, la biglietteria e il Bar “Il Sigillo”), che nel tempo aveva evidenziato problematiche anche di natura strutturale, con cedimenti e rotazioni di alcune capriate che richiedevano interventi urgenti per mantenere le necessarie condizioni di sicurezza.

Verranno sostituite quindi alcune travi dell’orditura principale portante nell’area “ex-granaio”, ormai giunte alla fine della vita utile, e realizzata una cordolatura di collegamento di tutte le capriate per rendere meno sensibile, nel futuro, l’intera orditura a fenomeni di sbandamento. L’intervento di risanamento conservativo interessa inoltre l’intera copertura della chiesa abbaziale, la totalità dei tetti del chiostro (compresa la parte in “lose” di pietra) ed alcuni fabbricati accessori, con livelli di intervento diversificati a seconda dello stato di conservazione di ciascuna porzione di copertura, che è stato indagato in fase di progetto avvalendosi di sopralluoghi minuziosi e persino di un volo eseguito con un drone che ha fornito interessanti viste da cui i progettisti della F.O.M. hanno tratto dati importanti sullo stato di conservazione dei manti di copertura in coppi.

«I limiti economici del finanziamento – precisa Luigi Valdemarin, architetto F.O.M. – purtroppo non permettono di dare una risposta esaustiva a tutte le criticità rilevate, ma sono fondamentali per garantire la conservazione del complesso architettonico e innescare un processo che possa portare, nel prossimo futuro, a recuperare anche altre porzioni del complesso abbaziale al fine di ampliare l’attuale percorso museale».

Il rifacimento dei manti di copertura, secondo gli accordi intercorsi tra Soprintendenza e uffici F.O.M., non comporterà variazioni significative dal punto di vista dell’impatto estetico: tutti i coppi antichi ancora in buone condizioni verranno recuperati e utilizzati come copertura, mentre i cosiddetti “coppi canale” (quelli inferiori) verranno sostituiti con manufatti nuovi, dotati di ganci atti a prevenirne lo scivolamento e quindi più sicuri e duraturi, ma di tipo “anticato”, quindi quasi indistinguibili dal manufatto storico.

Una particolare attenzione è stata prestata anche al tema del rispetto dell’ambiente, con l’adozione di particolari accorgimenti volti alla tutela dei chirotteri, che ormai fanno parte integrante dell’ambiente storico dell’abbazia. A questo proposito, i progettisti, in accordo con l’Ente Parco del Monviso, hanno prescritto l’utilizzo di impregnanti e vernici per le strutture lignee esenti da componenti ritenute tossiche per le specie animali presenti nella zona, oltre che ovviamente per l’uomo.

 

ABBAZIA DI S. MARIA DI STAFFARDA

 

Staffarda rappresenta storicamente e culturalmente un perno per il territorio cuneese e piemontese, in quanto borgo cistercense e rurale. Fondata tra il 1122 e il 1138 sul territorio dell’antico Marchesato di Saluzzo, l’Abbazia benedettina cistercense aveva raggiunto in pochi decenni una notevole importanza economica quale luogo di raccolta, trasformazione e scambio dei prodotti delle campagne circostanti, rese fertili dai monaci con estese e complesse opere di bonifica. L’importanza economica aveva portato all’abbazia privilegi civili ed ecclesiastici che ne fecero il riferimento della vita politica e sociale del territorio.

Nel 1690 i Francesi, guidati dal generale Catinat, invasero l’Abbazia distruggendo l’archivio, la biblioteca, parte del chiostro e del refettorio; dal 1715 al 1734, con l’aiuto finanziario di Vittorio Amedeo II, vennero effettuati lavori di restauro che in parte alterarono le originali forme gotiche dell’architettura. Con Bolla Pontificia di Papa Benedetto XIV, nel 1750, l’Abbazia ed i suoi patrimoni divennero proprietà dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, ed eretti in Commenda.

Del complesso abbaziale si evidenziano in particolare la Chiesa, con il Polittico di Pascale Oddone e il gruppo ligneo cinquecentesco della Crocifissione, il Chiostro, il Refettorio, con tracce di dipinto raffigurante “L’ultima cena”, la Sala Capitolare e la Foresteria. Gli altri edifici costituiscono il cosiddetto “concentrico” di Staffarda, ossia il borgo, che conserva tuttora le storiche strutture architettoniche funzionali all’attività agricola, come il mercato coperto sulla piazza antistante l’Abbazia e le cascine.

 

INFO

www.ordinemauriziano.it

Da Giada Russo a Amanda Ghezzo: dieci anni di successi per l’Ice Club Torino

Anno 2012, Giada Russo, tesserata per l’Ice Club Torino, allenata da Claudia Masoero e Edoardo De Bernardis, vince il titolo di Campionessa italiana juniores.

L’atleta piemontese ha 14 anni, è figlia di quelle Olimpiadi invernali che hanno portato Torino alla ribalta e durante le quali è stata una delle flowers, le bambine scelte per raccogliere gli omaggi che il pubblico lancia sul ghiaccio ai pattinatori. E’ l’inizio di una brillante carriera che porterà la pattinatrice a aggiudicarsi due titoli italiani assoluti e a essere convocata insieme a Carolina Kostner per rappresentare l’Italia ai Giochi Invernali di Pyeongchang del 2018. Giada Russo si distingue per i suoi programmi raffinati, creati da Edoardo De Bernardis, tra i quali ricordiamo “Carmen” e “Il violino rosso” e per la sua espressività.

Con la Russo ha inizio per l’Ice Club Torino, associazione sportiva dilettantistica fondata da Franco Masoero nel 1971 e attualmente guidata dalla figlia Claudia, un decennio straordinario, che prosegue ancora oggi, durante il quale nella società torinese crescono e si allenano pattinatrici e pattinatori talentuosi come la due volte campionessa italiana assoluta Alessia Tornaghi, che sotto la guida di De Bernardis, nel 2020 raggiunge l’8° posto ai Campionati Europei e Lucrezia Beccari, anche lei cresciuta nell’Ice Club Torino e allenata da Edoardo De Bernardis fino alla sua vittoria dei Campionati italiani junior sulla musica di “Schlinder List”, un programma meraviglioso con il quale De Bernardis rende omaggio al dramma dei bambini deportati e morti nei lager nazisti.

Tra il 2017 e il 2019 l’Ice Club Torino si distingue anche per i successi nel pattinaggio artistico di coppia: Marco Pauletti prima insieme a Sara Carli e poi a Vivienne Contarino conquista per due volte la medaglia d’oro nei campionati junior elite.

La storia dei successi presenti e auspichiamo futuri è scritta da una giovanissima atleta.

Amanda Ghezzo, classe 2010, per il regolamento internazionale non avrebbe potuto partecipare a una gara riservata a pattinatrici dai 13 ai 19 anni. Ma per la FISG l’iscrizione è legata soltanto a punteggi e requisiti tecnici e la giovanissima Ghezzo li possiede. Il titolo italiano junior, il 13 febbraio 2022, va così, per la prima volta in Italia, a una pattinatrice che a 11 anni realizza in gara i salti tripli e il doppio axel e che ha dimostrato che non solo all’estero si può diventare una campionessa.

La Ghezzo, insieme a Raffaele Zich, 15 anni, campione italiano junior lo scorso anno e quarto ai Campionati italiani assoluti 2022, nei quali si è confrontato con gli olimpionici Daniel Grassl e Matteo Rizzo e a Aiden Buttiero Khorev, 11 anni, bronzo ai campionati italiani junior elite nella categoria maschile, sono i giovanissimi torinesi che si allenano al Palazzo del Ghiaccio Tazzoli di Torino e che si preparano a affrontare con carattere e grinta il prossimo quadriennio che li separa dalle Olimpiadi di Milano e Cortina.

Piemonte: Gariglio (Pd), dal Cipess 6,3 miliardi di euro per le infrastrutture

“In arrivo nuove risorse per le infrastrutture del Piemonte: il Cipess (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha infatti approvato una serie di interventi complessivi per 6,3 miliardi di euro, a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione”: è quanto dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti di Montecitorio.

“Entrando nel dettaglio segnaliamo che è stato finanziato, con 25 milioni di euro, il collegamento stradale Lombardore-Salassa e con 20 milioni di euro il terzo ponte di Alba. Rimangono per ora in stand by, in attesa del progetto di fattibilità tecnica e economica, l’intervento sulla statale 11 Padana superiore (Vercelli-Novara), per cui era stato richiesto un investimento di 50 milioni, nonché il completamento della tangenziale di Asti. Per quest’ultima infrastruttura, la somma richiesta dalla Regione era di 40 milioni, sufficiente per un primo lotto del sistema tangenziale, mentre per il completamento occorrerà far inserire l’opera all’interno del nuovo contratto di programma tra Stato e Anas”: conclude Davide Gariglio.

Ivrea Capitale del Libro, il plauso della Regione

«La notizia dell’assegnazione ad Ivrea di Città Capitale del Libro deve riempire di orgoglio non soltanto la comunità eporediese ma tutti i piemontesi, un riconoscimento che premia la cultura umanistica del lavoro nella terra di Adriano Olivetti, un imprenditore ispirato dalla lettura e dallo studio in cui tutti gli italiani si riconoscono nel segno del lavoro e dell’ingegno. Con Ivrea il Piemonte diventa a tutti gli effetti un territorio Faro nel campo della Cultura».

Così il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Turismo e Commercio Vittoria Poggio dopo l’assegnazione a Ivrea di Capitale Italiana del Libro 2022.

«La Regione – hanno sottolineato il Presidente e l’Assessore – ha sempre creduto nella candidatura nazionale della città, ed è oggi più che mai al fianco dell’amministrazione che si aggiunge a Torino e al Piemonte come territorio trainante nel campo librario e della lettura».

Chinese Beauties: lo Spazio Musa di Torino ospita il SuperMao sorridente di Xu De Qi

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Dopo la personale di Zhang Hong Mei, prosegue il progetto del polo museale che approfondisce le personalità della nuova scena artistica cinese contemporanea

 

Fino al 20 marzo 2022, lo Spazio Musa di Torino (Via della Consolata, 11) ospita Chinese Beauties, la mostra personale dell’artista cinese Xu De Qi, uno dei maestri indiscussi della Nuova Pop Art Cinese.

 

Con questa mostra, il polo museale torinese, che aveva già ospitato la personale di Zhang Hong Mei, prosegue il suo progetto di approfondimento delle più importanti personalità della nuova scena artistica cinese contemporanea, che si stanno affermando sempre di più come veri e propri talenti a livello mondiale.  

 

Tra le opere esposte, anche SuperMao, un’opera iconica ed emblematica della nuova Cina di Xi Jinping, proiettata verso la conquista non solo del mondo, ma anche dell’universo, che ritrae un Mao sorridente che sovrasta la Terra, sfrecciando verso il cielo. 

 

Si tratta della prima mostra personale dell’artista a Torino, organizzata da Diffusione Italia e curata da Vincenzo Sanfo, che mostrerà l’evoluzione della sua arte e del suo punto di vista sul mondo. Un piacevole viaggio in grado di far scoprire la particolarità di un artista originale, ma anche uno spazio espositivo del tutto particolare, che trasuda la storia di una città costruita su reperti di epoca romana stratificati tra medioevo e settecento, un luogo unico e fortemente impressivo.

 

Nato nel 1964, a cavallo tra la fine dell’epopea maoista e il boom economico cinese di questo millennio, Xu De Qi è una sorta di caposcuola di quello spirito nuovo e critico verso un modo vecchio e stantio di fare arte in Cina. Un modo ancora irrimediabilmente legato a schemi ormai superati dal tempo, e spesso ancorati a riletture pedisseque di temi antichi, ripetuti infinitamente.

 

Il suo lavoro è ludico, gioioso, colorato e di chiara matrice Pop, ma privo, per ragioni generazionali, di quelle rivendicazioni di tipo politico che hanno caratterizzato, anche in maniera commercialmente cinica, i lavori della generazione a lui di poco precedente.

 

La sua visione ottimista è quella di nuova Cina irrimediabilmente proiettata verso un futuro, irreversibile, nonostante le brusche frenate di una classe politica che fatica ad adeguarsi ai cambiamenti. Un approccio che rende l’arte di Xu DeQi un vento fresco e rilassante, pieno di grandi speranze, in un futuro da lui rappresentato da giovani ragazze che oscillano tra tradizione e innovazione .

 

Le sue immagini, divenute elementi iconici, sono spesso utilizzate in Cina o negli Stati Uniti dai media per raccontare la Cina contemporanea, vista attraverso le sue opere con un sottile velo di ironica provocazione verso modi e metodi di vita presi a modello dalle nuove generazioni cinesi.

 

Noto e apprezzato a livello internazionale, ha esposto in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Europa, prendendo parte anche ad esposizioni presso i più prestigiosi spazi espositivi, come la Biennale di Venezia, il Centre Pompidou, il Coral Spring Museum, il Barbican Center for thé Arts. 

 

MUSA è un luogo magico e ricco di storia nel centro storico della città millenaria, al crocevia di sotterranei che univano tra di loro i palazzi nobiliari del tempo.

Il recupero architettonico è avvenuto vivendo e respirando i muri e i pavimenti che venivano alla luce e che facevano apparire nuovamente la propria anima solenne, dopo essere rimasti nascosti nei secoli sotto fredde coperture cementizie. Un luogo intriso di sacralità ai piedi della Madonnina Consolatrice, a cui i torinesi hanno sempre affidato i loro voti, ma anche dolcemente romantico per le storie ricche di passione e tormenti vissute nel sottosuolo.

Il design, curato interamente dal proprietario, ha rafforzato la naturale bellezza di ciò che rappresenta l’immenso patrimonio storico, culturale ed artistico che è conservato nei nostri palazzi, diventandone un luogo di profonda ispirazione.

 

La mostra di Xu Deqi sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito sino alla fine di marzo. 

 

Informazioni sulla mostra

Dove

Spazio Musa

Torino, Via della Consolata, 11, (TO)

 

Quando

Fino al 20 marzo 2022

 

Orario di apertura

Da martedì a sabato 15:00 – 19:00 

Lunedì e domenica chiuso

 

Costo

Ingresso libero

 

Sito web: https://spaziomusa.net

Covid, il bollettino di giovedì 17 febbraio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30


LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 3.059 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 2.458 a test antigenico), pari al 6,8% di 44.662 tamponi eseguiti, di cui 38.267 antigenici.

Il totale dei casi positivi diventa 959.967, così suddivisi su base provinciale: 78.677 Alessandria, 43.997 Asti, 37.207 Biella, 129.421 Cuneo, 73.066 Novara, 509.726 Torino, 34.091 Vercelli, 34.178 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 4.689 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.915 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 56 (-10 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.414 (-63 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 57.675

I tamponi diagnostici finora processati sono 15.265.634 (+ 44.662 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.920

Sono 17, tra i quali 2 di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).
Il totale diventa quindi 12.920 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.722 Alessandria, 777 Asti, 493 Biella, 1.584 Cuneo, 1.039 Novara, 6.161 Torino, 598 Vercelli, 420 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 126 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

887.902 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 887.902 (+4.859 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 73.038 Alessandria, 41.313 Asti, 34.449 Biella, 121.437 Cuneo, 69.446 Novara, 473.233 Torino, 31.592 Vercelli, 31.949 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.496 extraregione e 7.949 in fase di definizione.

Auto finisce contro due camion, muore una donna

Un tragico incidente è avvenuto questa sera ad Albiano di Ivrea, sulla bretella di collegamento tra l’A4 e l’A5.  È morta una donna di  80 anni, di Ivrea, che viaggiava in auto  con il marito, rimasto ferito lievemente. La vettura si è scontrata con due mezzi pesanti. La polizia stradale sta verificando la dinamica dell’incidente.

Ivrea è la Capitale italiana del libro 2022

Ivrea è la Capitale italiana del libro 2022. L’annuncio è stato dato oggi pomeriggio dal Ministro della cultura Dario Franceschini in diretta streaming, su indicazione della Commissione composta da Gerardo Casale, Stefano Eco, Cristina Loglio, Valentina Sonzini, e presieduta da Marino Sinibaldi. Ivrea è risultata la migliore candidatura tra le sedici che sono state presentate, di cui otto giunte in finale.

 

Un traguardo importante che segna l’avvio di una nuova fase per la Città che potrà aggiungere un significativo tassello alla sua storia millenaria: da prima capitale d’Italia con Re Arduino, fino a divenire capitale della tecnologia, dell’innovazione e laboratorio di futuro grazie alla straordinaria esperienza di Camillo e Adriano Olivetti.

 

La visione comunitaria che ha caratterizzato il periodo olivettiano è stato il tema scelto per il dossier di candidatura, che ha coinvolto nella sua elaborazione oltre 50 persone e 7 community del mondo del libro. Inevitabile il richiamo a un oggetto-simbolo: la Lettera 22, la mitica macchina da scrivere portatile ideata dalla Olivetti, divenuta un’icona mondiale.

 

Stefano Sertoli, Sindaco di Ivrea: “Siamo davvero felici di questo riconoscimento, frutto di un grande lavoro, in cui abbiamo profondamente creduto. Ivrea potrà condividere con tutta Italia lo straordinario patrimonio culturale che custodisce ed essere per un anno intero il palcoscenico di tutto ciò che ruota intorno al mondo dei libri. Aspettiamo qui i lettori, gli scrittori, gli editori, i librai per creare insieme il Manifesto per il futuro del libro e dare vita a un anno che faccia davvero diventare la lettura patrimonio collettivo. Il mio grazie va a tutti coloro che ci hanno sostenuto, dai cittadini agli addetti ai lavori fino ai partner pubblici e privati”.

 

Costanza Casali, Assessore alla Cultura di Ivrea: “Ivrea Capitale del libro è un bellissimo successo e sono felice che la mia città possa fregiarsi di questo titolo così prestigioso. Ho sempre cercato di tenere fisso davanti a me l’obiettivo, per quanto ambizioso fosse, mettendoci il cuore. Il gruppo di lavoro, che ringrazio, non si è mai perso d’animo. La prima soddisfazione l’abbiamo avuta pochi giorni fa nell’audizione con la Commissione, che ha elogiato il nostro lavoro, i progetti contenuti e l’entusiasmo che si respirava intorno alla candidatura. Un grazie speciale va a tutto il mondo Olivetti, che si è messo a disposizione per questo progetto. Adesso non abbiamo un minuto da perdere perché l’anno è già incominciato. Ci metteremo al lavoro sin da subito con il team che ha realizzato la candidatura per partire quanto prima con il programma presentato nel dossier”.

 

Paolo Verri, coordinatore probono della candidatura: “Ho accolto l’invito di lavorare a questo progetto perché amo Ivrea e sono legato profondamente alla cultura olivettiana. Credo che sia importante mettere a disposizione le proprie competenze per il futuro dei territori, per questo ho accettato l’incarico portando le mie esperienze di direttore del Salone del Libro, di responsabile della comunicazione dell’AIE e di direttore di Matera 2019. Ora, con questo titolo, credo che Ivrea abbia una chance importante, che deve giocarsi al meglio realizzando un programma che a partire dal libro possa creare un volano di attrattività culturale e turistica per l’intero territorio”.

 

Ivrea, la romana Eporedia, centro nevralgico del Canavese, è attraversata dal fiume Dora Baltea, proveniente dalla vicina Valle d’Aosta, e circondata da un Anfiteatro Morenico, fra i più noti e meglio conservati al mondo, tra le cui colline sono incastonati cinque piccoli laghi.

Prima capitale del Regno d’Italia con Re Arduino nel 1002 d.C., la Città mantiene tuttora le tracce del suo passato antico evocato, nella parte più alta della Città, dal Castello “dalle rosse torri”, dal Duomo di Santa Maria Assunta e dal Palazzo del Vescovado, un passato che si respira per le vie del centro storico e in molti palazzi della Città.

Ivrea è celebre in tutto il mondo per il suo Storico carnevale, che culmina con la spettacolare battaglia delle arance. Una festa antica e coinvolgente, con sentite e radicate tradizioni, a cui tutta la Città partecipa ripercorrendone la storia e i rituali attraverso i personaggi della Mugnaia, del Generale e le altre tantissime figure che prendono parte alla manifestazione.

Nei primi decenni del Novecento la Città è stata investita da un processo industriale che ha raggiunto l’apice con l’Olivetti e il progetto industriale e socio-culturale di Adriano Olivetti. Riconoscibile nel tessuto urbano, la città industriale è stata progettata dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento. “Ivrea città industriale del XX secolo” è iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2018.

 

Scadenze fiscali di febbraio 2022, ecco il riepilogo

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Come ogni mese, l’Agenzia delle Entrate riassume le scadenze fiscali sul proprio sito ufficiale. Ecco quali sono quelle relative a febbraio 2022, dai benefici del Superbonus all’Iva: tutte le voci più importanti e le tempistiche relative.
Entro il 15 febbraio si deve procedere con l’emissione e la registrazione delle fatture differite relative a beni consegnati o spediti nel mese solare precedente (gennaio 2022) e risultanti da documento di trasporto o da altro documento idoneo a identificare i soggetti tra i quali è effettuata l’operazione.
Nella stessa data è prevista l’emissione e la registrazione delle fatture riferite alle prestazioni di servizi individuabili attraverso idonea documentazione effettuate nel mese solare precedente (gennaio 2022).
Il 16 febbraio sono previsti la liquidazione e il versamento dell’Iva relativa al mese precedente (gennaio 2022): è possibile effettuare il pagamento attraverso il Modello F24 con modalità telematiche, direttamente oppure tramite intermediario.
Sempre il 16 febbraio, i datori di lavori sono tenuti al versamento delle ritenute Irpef sui redditi di lavoro dipendente e assimilati corrisposti nel mese precedente (gennaio 2022). Inoltre, devono occuparsi del versamento delle ritenute effettuate sui redditi da lavoro autonomo corrisposti nel mese di dicembre 2021.
Nello stesso giorno, mercoledì 16 febbraio, si dovrà adempiere a tutti i versamenti dell’imposta sulle transazioni finanziarie, istituita dalla legge 228/2012 e dovuta sulle operazioni su strumenti finanziari derivati e su valori mobiliari effettuate nel mese precedente (gennaio 2022).
Di seguito invece quelle cui adempiere al 28 del mese: Ecco le principali: pagamento, in unica soluzione, dell’imposta di bollo relativa alle fatture elettroniche emesse nel quarto trimestre dell’anno 2021 (ottobre, novembre e dicembre).
È possibile pagare sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate; primo versamento del 2022 per chi ha aderito al piano di rateizzazione previsto dal decreto Rottamazione ter: per mantenere il beneficio è necessario saldare la rata entro il 28 febbraio, anche se sono comunque ammessi 5 giorni di tolleranza; chi è titolare di una partita IVA a regime forfettario, e solo chi è iscritto alle categorie INPS di artigiani e commercianti, può richiedere la riduzione contributiva del 35%.
La domanda può essere presentata tramite l’apposita funzione nel cassetto contributivo.