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Su Google Arts & Culture oltre 150 opere del Museo del Risorgimento

Disponibili su Google Arts & Culture oltre 150 opere, immagini Street View delle 30 sale che compongono il percorso di visita e le Storie che permettono di conoscere i tesori del Museo.

Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino entra a far parte di Google Arts & Culture, la piattaforma tecnologica sviluppata da Google per esplorare i tesori, le storie e il patrimonio di conoscenza di oltre 2.000 istituzioni culturali di 80 paesi nel mondo. In linea con la missione di Google di rendere l’informazione più accessibile, la missione di Google Arts & Culture è rendere la cultura mondiale accessibile a chiunque, ovunque. Con Google Arts & Culture si possono scoprire l’arte, la storia e le meraviglie culturali di tutto il mondo e da oggi anche del Museo Nazionale del Risorgimento.

Il visitatore potrà immergersi nella Collezione Digitale con oltre 150 opere, esplorare tutte le 30 sale che compongono il percorso di visita del Museo attraverso le immagini Street View e scoprirne i tesori nelle Storie.

 

La Collezione Digitale

La prima fase dei lavori ha portato alla digitalizzazione di oltre 150 opere tra le più significative della ricchissima collezione esposta nel Museo. Di queste 20 possono essere esplorate nei minimi dettagli grazie alla tecnologia Google Art Camera.

Tra le più importanti già online, i Cimeli del Re Vittorio Emanuele II, i dipinti Garibaldi a Marsala di Gerolamo Induno, La prima bandiera italiana portata a Firenze di Francesco Altamura e i grandi quadri che raccontano l’epica del Risorgimento. E poi ancora le fotografie che compongono l’album della Contessa di Castiglione, la copia miniata dello Statuto Albertino e il busto di Giuseppe Mazzini.

 

La visita virtuale con Street View

Utilizzando la tecnologia di Google Street View è possibile effettuare un tour virtuale a 360 gradi dell’intero percorso di visita del Museo: trenta sale che in ordine cronologico raccontano le tappe che hanno portato all’Unità nazionale, in Italia, ma anche in quegli altri Paesi europei che sempre nell’Ottocento hanno combattuto per la propria libertà ed indipendenza. Su tutte ricordiamo le due aule parlamentari autentiche ivi esistenti: la Camera dei deputati del Parlamento Subalpino, l’unica in Europa tra quelle nate dalle costituzioni del 1848 ad essere sopravvissuta integra, monumento nazionale dal 1898, e la grandiosa aula destinata alla Camera dei Deputati del Regno d’Italia, con le volte affrescate da Francesco Gonin, costruita tra il 1864 e il 1871.

 

Le Storie

Per approfondire alcuni contenuti e far meglio conoscere il patrimonio museale sono state realizzate anche sei Storie. Di particolare rilievo quella che permette di esplorare dall’interno la Camera dei deputati del Parlamento Subalpino e quella dedicata al dipinto Inaugurazione del Parlamento a Palazzo Madama il 2 aprile 1860, del pittore olandese Pierre Henri Théodore Tetar Van Elven

 

Da oggi, grazie a Google Arts & Culture lo straordinario patrimonio del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano diventa ancora di più patrimonio di tutti.

 

Gran Concerto di Natale con Filarmonica San Marco al Teatro Superga

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TEATRO SUPERGA

Mercoledì 15 dicembre, ore 21 

La Filarmonica San Marco è una delle più promettenti realtà musicali italiane guidata da Matteo Dal Maso. L’orchestra di fiati è composta da circa 50 musicisti: una formazione di grande respiro e innovativa che mantiene però tracce solide della tradizione orchestrale italiana.

La Filarmonica San Marco è riconosciuta come una delle più promettenti realtà musicali italiane. È un’orchestra di fiati nata nel 1983 a Buttigliera Alta in provincia di Torino per iniziativa di un gruppo di amici appassionati di musica, con lo scopo di divulgare la cultura musicale fra i giovani del proprio territorio. Cresciuta nel corso degli anni, l’orchestra svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero ed è composta da circa 50 musicisti. Dal 2018 la direzione artistica è affidata a Matteo Dal Maso con l’obiettivo di delineare un progetto culturale di grande respiro attento alla professionalità e alla qualità musicale, elementi fondamentali del processo di crescita dell’orchestra che aspira ad essere una formazione sempre più innovativa pur mantenendo tracce solide della tradizione orchestrale italiana.

 

INFO

Mercoledì 15 dicembre 2021, ore 21

Gran Concerto di Natale

Con Filarmonica San Marco, diretta dal Maestro Matteo Dal Maso

TSN Teatro Superga Nichelino, via Superga 44, Nichelino

011.6279789 www.teatrosuperga.itbiglietteria@teatrosuperga.it

Biglietti: 15 euro

 

La stagione 2021-2022 del Teatro Superga è promossa dalla Città di Nichelino e Sistema Cultura, con il sostegno di Fondazione CRT e Regione Piemonte, firmata dalla direzione artistica di Alessio Boasi, Fabio Boasi e Claudia Spoto, in collaborazione con Piemonte dal Vivo. Produzione esecutiva Reverse Agency. 

Mala movida a Vanchiglia, una delegazione di residenti ricevuti a Palazzo Civico

Dopo aver manifestato in piazza Palazzo di Città, nel tardo pomeriggio del 13 dicembre 2021 una delegazione di residenti in Vanchiglia è stata ricevuta a Palazzo Civico.

Dopo aver incontrato gli assessori Paolo ChiavarinoChiara Foglietta e Carlotta Salerno, i manifestanti sono stati auditi nella Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale, presieduta da Maria Grazia Grippo, dove hanno espresso le proprie preoccupazioni per il dilagare della “mala movida” nel quartiere.

I residenti hanno lamentato i danni alla salute che stanno patendo a causa dei ripetuti schiamazzi notturni che impediscono loro di dormire, ma anche la mancanza di parcheggi, il deprezzamento degli immobili e le preoccupazioni legate all’emergenza Covid-19 per gli assembramenti serali.

Le Istituzioni hanno manifestato la disponibilità ad approfondire le tematiche e i possibili interventi da attuare nelle prossime settimane.

Il bollettino Covid di martedì 14 dicembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.853 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 1218 dopo test antigenico), pari al 2,8% di 65.164  tamponi eseguiti, di cui 54.660 antigenici. Dei 1.853 nuovi casi gli asintomatici sono 1141  (61,6%).

I casi sono così ripartiti: 1253 screening, 450 contatti di caso, 150 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 420.822, così suddivisi su base provinciale: 33.971 Alessandria, 20.329 Asti, 13.434 Biella, 60.183 Cuneo, 32.631 Novara, 224101 Torino, 15.302 Vercelli, 15.433 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.730 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 3.708 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 597( +18 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono53 (+rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 19.016

I tamponi diagnostici finora processati sono 10.634485(+ 65.164 rispetto a ieri), di cui 2.578288 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.925

Tre decessi di persone positive al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.92deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.595 Alessandria, 729Asti, 441 Biella, 1.471 Cuneo, 959 Novara, 5.694 Torino, 548 Vercelli, 379 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 109 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

389.231GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 389.231(+885  rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 31.500 Alessandria, 18.806 Asti, 12.324 Biella, 55.913 Cuneo, 30.405 Novara, 207.650 Torino, 14.340 Vercelli, 14.094 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.557 extraregione e 2.642 in fase di definizione.

Norauto, 30 anni di attività

In occasione di questo importante anniversario i clienti potranno vincere bici elettriche, monopattini elettrici e molti altri premi

 

Norauto, il Gruppo leader in Europa per la vendita e l’installazione di accessori e ricambi per l’auto, festeggia da questo mese fino al 06 gennaio i primi 30 anni di attività di Norauto Italia.

Nata a Torino nel dicembre 1991 dopo la rilevazione di un centro auto presente all’interno del centro commerciale “Porte di Torino”, Norauto Italia ha iniziato dal capoluogo piemontese la sua espansione nel nord Italia, con un’apertura a Bussolengo (VR) tra gli altri nuovi centri inaugurati in quegli anni.

 

Tra il 2000 e il 2010 l’attuale Amministratore Delegato Jean-Luc Dony ha inaugurato ben 19 nuove aperture tra centro e nord Italia, mentre nell’ultimo decennio sono stati più di 10 i nuovi centri inaugurati in tutto il territorio nazionale, tra cui il primo negozio digitale e il primo Norauto di prossimità, sviluppato a Torino in Corso Novara, per soddisfare il cliente che cerca una soluzione unica negozio + officina all’interno dello stesso punto anche in centro città, così come i Norauto Mobility Lab, spazi interamente dedicati alla vendita e alla manutenzione del segmento due ruote per favorire la mobilità alternativa e sostenibile.

Da maggio 2019 l’Amministratore Delegato di Norauto Italia è nuovamente Jean-Luc Dony, che ha già ricoperto questo incarico per Midas Italia, diventando così il primo dirigente Mobivia Groupe ad aver guidato due brand del gruppo.

Norauto Italia è attualmente presente sul territorio nazionale con ben 39 punti vendita all’interno di 8 regioni italiane (15 in Lombardia, 9 in Piemonte, 5 in Emilia-Romagna, 4 in Veneto, 2 ne Friuli-Venezia Giulia e 2 nel Lazio, 1 in Toscana e 1 in Abruzzo), dove sono impiegati circa 700 dipendenti.

 

Ma la forza di Norauto oggi passa anche dal sito e-commerce www.norauto.it dove è possibile acquistare prodotti e prenotare servizi di assistenza e manutenzione (anche a domicilio), con una relazione virtuale dal volto umano grazie alla piattaforma digitale di servizio clienti dotata di una chat attiva 7 giorni su 7. La gestione diretta dei collaboratori dei Centri, altamente specializzati e con una formazione multicanale sempre aggiornata, fornisce supporto in tempo reale e va incontro alle esigenze dei clienti anche nelle regioni in cui Norauto Italia non è fisicamente presente con uno dei suoi 39 Centri, grazie alla spedizione a domicilio su tutto il territorio nazionale (comprese le isole).

Per ringraziare i clienti in occasione di questa ricorrenza così speciale, Norauto Italia ha deciso di lanciare un concorso che offre la possibilità di vincere numerosi premi, come bici elettriche, monopattini elettrici, box da tetto, dispositivi antiabbandono per i bimbi in auto e kit di igienizzazione per smartphone.

“Poter celebrare questo importante traguardo ci rende davvero molto orgogliosi, perché rappresenta il risultato di un lavoro iniziato trent’anni fa e che continua oggi con lo stesso obiettivo di garantire una customer experience sempre di alto livello a chi ci sceglie ogni giorno e si affida a noi per la cura della sua auto e non solo. Per questo, abbiamo scelto di festeggiare un anniversario così speciale con un concorso per premiare proprio i nostri clienti e ringraziarli per la loro fiducia nella qualità dei nostri prodotti e servizi e nella professionalità e competenza dei nostri tecnici”, dichiara Jean-Luc Dony, Amministratore Delegato di Norauto Italia.

 

Per maggiori informazioni sul concorso, visitare la sezione dedicata all’interno del sito www.norauto.it

 

Crisi, Grimaldi (LUV): Piemonte fra regioni peggiori per posizioni perse

“Rispetto al reddito pro capite europeo. Ma chi governa pensa a tutt’altro”

Da 35esimo e 84esimo. Il Piemonte è secondo solo all’Umbria per le posizioni perse per andamento del reddito pro capite rispetto alla media europea fra il 2000 e il 2019. l’Italia, il cui reddito pro capite era nel 2000 di oltre un quarto sopra la media europea, oggi è sotto del 5%. Tutte le regioni italiane hanno perso posizioni, ma il Piemonte ne ha perse 49” – spiega il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, commentando il Rapporto annuale Svimez sull’andamento dei quattro maggiori Paesi dell’UE (Germania, Francia, Italia e Spagna).

La pandemia ha fatto detonare una crisi che persisteva da anni e continuava ad aggravarsi” – prosegue Grimaldi. – “La nostra regione è ancora al centro di un processo drammatico di deindustrializzazione e chi la governa non sembra minimamente interessato al problema. Così, il Governo Draghi dovrebbe rendersi conto che il PNRR non basterà a salvarci se affiancato da una manovra economica che di espansivo ha pochissimo. Serve molto, molto più coraggio. Piena e buona occupazione, alzare i salari, combattere la precarietà. Invece di rimproverare ai sindacati scarso spirito di unità nazionale, bisognerebbe porre fine alla vergogna dell’assenza di un minimo salariale dignitoso. Per questo saremo a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori allo sciopero generale convocato da CGIL e UIL”.

Misure antismog, scatta il livello arancio: fermi anche i diesel euro5 dalle 8 alle 19

Da martedì 14 dicembre, le misure di limitazioni del traffico passeranno al livello arancio, che scatta in caso di previsione di superamento, per la media giornaliera, del valore di 50 microgrammi mcg/mc di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Alle limitazioni strutturali già in vigore, per il traporto persone (M1, M2, M3) si aggiunge il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 verrà esteso anche alle giornate di sabato e domenica (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19.

Per il trasporto merci (N1, N2, N3) il blocco riguarderà anche i veicoli diesel con omologazione Euro 3 ed Euro 4, tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19.

Lo stop riguarderà anche agli automezzi dotati di dispositivo ‘Move In’( MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti).

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni previste e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

La polizia arresta  spacciatori Sequestrati  un chilo di cocaina e una pistola

Operazione della squadra di polizia giudiziaria di Mirafiori che, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, nei giorni scorsi hanno proceduto all’arresto di due spacciatori dediti al traffico di cocaina nella zona sud di Torino. Gli arrestati sono un cittadino marocchino del 76 e un albanese dell’81.

L’operazione nasce con l’arresto del soggetto marocchino, quando a seguito di un servizio di pattugliamento gli investigatori notano lo straniero compiere dei movimenti sospetti, una volta accortosi della presenza di possibili poliziotti, all’esterno di un bar. L’uomo, infatti, notata la presenza di alcune persone non conosciute all’esterno, cerca di aumentare il passo e far perdere le sue tracce. I poliziotti lo fermano e lo perquisiscono, ed infatti, all’interno dei pantaloni, trovano un grosso involucro in cellophane contenente oltre 50 grammi di cocaina. Procedono, pertanto, all’arresto per detenzione ai fini di spaccio dell’uomo. In realtà, i poliziotti del Commissariato Mirafiori erano da tempo concentrati sulla zona in questione, ove avevano ricevuto segnalazioni circa la presenza di soggetti dediti al traffico di stupefacenti. Da qualche settimana gli agenti avevano iniziato le indagini annotando informazioni e cercando riscontri.

Dopo questo arresto, nei giorni successivi i poliziotti continuano ad indagare sospettando che, tra i movimenti annotati, ci sia anche il fornitore di buona parte dello stupefacente ai piccoli spacciatori. L’attenzione si concentra su un cittadino albanese residente nel quartiere Mirafiori. A seguito di diversi appostamenti, i poliziotti intervengono quando il giovane, a bordo della sua auto, compie delle manovre sospette intorno ad un bar di via Carlo del Prete. Il sospetto si dimostra fondato: l’uomo ha con sè pochi grammi di cocaina, ma nella sua abitazione gli investigatori trovano oltre un chilo di cocaina e una pistola calibro 9, rubata, oltre a varie bilance usate per il confezionamento della droga, e numerosi cellulari “da lavoro”.

Per lui si aprono le porte del carcere per detenzione e traffico di stupefacenti, ricettazione e possesso di arma da fuoco.

Muore soffocato da un boccone a pranzo

Un uomo di 82 anni è morto domenica ad Avigliana, soffocato da un boccone andatogli di traverso mentre stava pranzando.

La moglie ha chiesto l’intervento del 118. I due stavano mangiando quando l’anziano le ha fatto capire  che non riusciva a respirare.

I soccorsi sono arrivati velocemente ma l’uomo era senza ossigeno da alcuni minuti e non lo hanno potuto salvare. Soccorsa anche la moglie sotto shock.

Ci siamo rotti i polmoni! Il flash mob di Legambiente

Per ribadire l’urgenza di ridurre l’inquinamento atmosferico nelle città italiane

In Italia nel 2019 ci sono stati quasi 50mila decessi prematuri causati dall’inquinamento dell’aria da particolato (PM 2,5)

Parte oggi da 6 capoluoghi italiani una grande mobilitazione nazionale, per dire, con voce ferma e decisa, che i cittadini non sono più disposti ad aspettare: basta emissioni inquinanti adesso!

 

Nelle città di Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari, gruppi di attivisti di Legambiente, indossando maschere antigas, hanno simulato una realtà non troppo lontana; uno scenario del prossimo futuro, se le emissioni inquinanti nelle città italiane non verranno immediatamente e drasticamente ridotte, in rispetto dei nuovi obiettivi europei ma, soprattutto, per rientrare nei nuovi e più stringenti limiti di esposizione fissati dall’OMS.

CI SIAMO ROTTI I POLMONI! È lo slogan del flash mob organizzato da Legambiente nell’ambito della Clean Cities Campaign, una campagna europea sostenuta da un cartello di associazioni dell’Unione Europea, che punta al miglioramento radicale della qualità dell’aria attraverso stili di mobilità più sostenibile, alla ridistribuzione dello spazio urbano in favore delle utenze deboli e alla conversione dei trasporti all’elettrico. L’obiettivo, dunque, è una mobilità a zero emissioni per le principali città italiane entro il 2030.

Ma quello di oggi non è che l’inizio. Il  flash mob, infatti, avvia una grande mobilitazione che vedrà protagonisti i Circoli di Legambiente su tutto il territorio nazionale, accanto ad altre associazioni, comitati e cittadini. La campagna sarà al centro dell’attività del cigno verde per tutto il periodo invernale e culminerà a febbraio con un’iniziativa itinerante nei principali capoluoghi italiani per fare il punto su quanto si sta facendo per far fronte all’emergenza della qualità dell’aria nei centri urbani.

L’iniziativa di oggi è stata anche l’occasione per ricordare che l’italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea per aver superato il valore limite delle concentrazioni di particelle inquinanti #PM10, in modo continuato, dal 2008 al 2017 e negli anni successivi sino al 2021. A queste condanne seguiranno, se non si correrà ai ripari, delle multe che pagheranno i cittadini.

Inquinamento atmosferico e decessi – Tutte le città interessate nella campagna Clean Cities durante il 2021 hanno avuto problemi di inquinamento atmosferico che stanno mettendo a rischio la salute dei cittadini. Infatti le medie annuali per il PM10 – registrate in tutte le centraline urbane di fondo o di traffico presenti in città – vedono tutti capoluoghi superare i nuovi limiti suggeriti dall’OMS per questo inquinante, 15 microgrammi/metro cubo come media annuale. La media (calcolata come media di tutti i valori medi delle centraline presenti nella città) di Milano è di 30 microgrammi/mc, 2 volte sopra il valore suggerito dall’OMS, seguita da Torino con 29, Roma con 24, Napoli e Bologna con 23 e Bari 22. La situazione dell’inquinamento atmosferico più acuta si è registrata a Milano e Torino e Napoli che hanno anche superato, con almeno una centralina di monitoraggio, il limite di 35 giorni con una media superiore a 50 microgrammi metro cuboMilano Marche con 45 giorni di superamento, Torino Grassi con 55 e Napoli Ferrovia con 40.

L’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) ha stimato, sulla base delle indicazioni dell’OMS, che in Italia nel corso del 2019 ci sono stati 49.900 decessi prematuri causati dall’inquinamento da polveri sottili (Pm 2,5). Mentre il biossido d’azoto può essere ritenuto causa di 10.640 decessi, decisamente meno quelli per l’ozono, 3.170.

Impietoso il confronto con l’Europa: il 17% dei morti per inquinamento nel nostro continente è infatti italiano (uno su 6). Una percentuale altissima considerato che gli italiani rappresentano appena il 13,5% della popolazione dei 27 Paesi dell’Unione. Siamo il Paese dove si registrano più decessi per inquinamento da biossido d’azoto (NO2), il doppio degli anni di vita persi: 180 anni ogni 100mila abitanti, contro i 99 della media dell’Unione.

In che modo l’Europa sta cercando di affrontare questa situazione? La Commissione Europea nel suo Piano d’azione Verso l’inquinamento zero per l’aria, l’acqua e il suololancia l’obiettivo -55% inquinamento entro il 2030 e prevede il dimezzamento dei limiti di qualità dell’aria con la nuova direttiva per la prossima primavera 2022. Creando così un parallelo tra i target di mitigazione della crisi climatica e la lotta all’inquinamento. Un atto che impone di adeguare strategie, piani e stili di vita. Le lievi e lente riduzioni dell’inquinamento in quasi tutte le città italiane non sono certo un segnale soddisfacente: in decine di centri urbani, infatti, le emissioni sono oltre i limiti di media giornaliera stabiliti nel 2005 in tutta Europa per il PM 10.

Quasi l’80% dei decessi è correlato alle emissioni di PM2,5 in Europa sono 400 mila i decessi prematuri ogni anno per inquinamento atmosferico50 mila in Italia. I morti attribuiti in questi 2 anni al Covid19 nel mondo, anche nel caso di co-morbilità, erano 4,5 milioni, in Europa 900 mila e in Italia 130 mila. Non dobbiamo confondere malati, morti e cause ambientali, ma gli ordini di grandezza evidenziano che l’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio confrontabile con la peggiore pandemia del secolo. Si stima che ogni anno l’esposizione all’inquinamento atmosferico causi 7 milioni di morti premature. Occorre ridurre le emissioni, non abbiamo più tempo.

“Il PNRR, dovendo rispettare obiettivi stabiliti dall’Europa, ha imposto investimenti nel trasporto pubblico e anche gli investimenti nella rigenerazione urbana possono andare nella stessa direzione puntando alla costruzione di embrioni di smart cities che si orientino verso la mobilità a zero emissioni e la mobilità on demand – dichiara Stefano Ciafani presidente di Legambiente. Stiamo purtroppo andando nella direzione sbagliata: a fine 2020 abbiamo avuto 300 mila auto su strada in più del 2019 e 340 mila abitanti in meno, mentre tra il 2020 e il 2021 il Paese ha speso più di 2 miliardi di euro in bonus auto, e questo non ha agevolato la mobilità elettrica. I nuovi limiti di esposizione fissati lo scorso settembre dall’OMS impongono a tutti i capoluoghi una seria revisione delle proprie strategie e un’accelerazione senza precedenti. Per questo l’iniziativa odierna si pone anche come un appello anche ai neo eletti sindaci nei principali capoluoghi italiani,  per iniziare un processo di trasformazione dello spazio urbano e della mobilità che porteranno a ridurre le emissioni e aumentare la sicurezza, e al mondo industriale che deve impegnarsi da subito nella riconversione ecologica dell’automotive italiano, diventando motore e non freno del percorso verso la fine inevitabile della produzione delle auto a combustione interna, già decisa con convinzione in altri paesi e da alcune aziende straniere.

Come ridurre l’inquinamento atmosferico – Sono molte, infatti, le strategie che si possono adottare per ridurre l’inquinamento atmosferico nelle città, come per esempio cominciare a bloccare gli euro4 dieselSalvo la Regione Piemonte e il Comune di Milano, le altre città e regioni inquinate hanno deciso di non bloccare gli euro4 diesel, come avrebbero dovuto dal 1 ottobre 2020, con la scusa del protrarsi dell’emergenza sanitaria. Ma questa scusa non regge, sembra dimostrato che il maggior inquinamento aggrava le conseguenze sanitarie della pandemia: la causa è lo svuotamento dei mezzi pubblici (per le misure di distanziamento, mascherina, aerazione e sanificazione) a favore delle auto private. Venerdì sera Roberto Cingolani, Giancarlo Giorgetti e Enrico Giovannini, i tre ministri che coordinano la transizione ecologica verso la mobilità sostenibile, hanno deciso di vietare la vendita di automobili dotate di motori a combustione, gasolio, benzina e gas nel 2035. Anche le tecnologie hanno dunque un fine vita: dopo il 2025 non potranno più circolare gli euro5 diesel, mentre dopo il 2030 non potranno più entrare gli attuali euro6.
I primi di novembre il TAR del Lazio ci ha dato ragione contro Eni: è stata confermata la sentenza dell’Autorità (AGCM), il gasolio che non inquina non esiste, il diesel non può essere greenSiamo l’unico paese EU con un bonus per auto non elettriche, che vende più diesel che auto a batteria e che compra pochi autobus (950 su 50 mila nel 2020), pochissimi elettrici (meno del 5%), andando contro la Direttiva Veicoli Puliti.

Dobbiamo prendere esempio dalle Low Emission Zone e le nuove ZEZ (Zero) o ULEZ: centri città, quartieri e interi comuni con limitazioni progressive di uso o di accesso a tecnologie combustibili più inquinanti, che tendono alle emissioni zero anche climatiche. Sono spesso in combinazione con forme di congestion charge, come il pagamento del pedaggio.
Bisogna investire sul Trasporto Pubblico Locale, incrementando le flotte con mezzi elettrici, con un’azione integrata con la sharing mobility  e creando intermodalità del servizio.
Dobbiamo ridisegnare lo spazio pubblico puntando alle città in 15 minuti, in modo che i cittadini possano trovare entro 15 minuti a piedi da casa tutto quello che gli serve per vivere.

L’azione collettiva deve produrre un cambiamento consapevole e pianificato nelle città, nei territori. Ma non basta l’azione decisa e coordinata delle Regioni e delle città ad imprimere il cambiamento necessario. Anche lo Stato deve dotarsi di politiche nazionali coerenti e orientate nella stessa direzione.

Legambiente