ilTorinese

Sciopero generale, Fi: l’Italia non ha bisogno di una prova muscolare

ZANGRILLO (FI): TUTTI POSSONO ESSERE PROTAGONISTI, ANCHE CGIL E UIL A CONDIZIONE DI ACCANTONARE AUTOREFERENZIALITA’

“È vero, come ricorda il segretario della UIL Bombardieri, che lo sciopero è un diritto costituzionalmente garantito, ma come ogni diritto va rivendicato e utilizzato con senso di responsabilità e consapevolezza del contesto. In un Italia che sta facendo ancora i conti con la pandemia e le sue drammatiche ricadute economiche, una classe politica che si è autotassata accettando un governo di unità nazionale, lo sciopero generale è qualche cosa di cui non si sentiva proprio il bisogno. La tutela degli interessi di lavoratori e pensionati passa necessariamente dalla capacità di stare insieme, coltivando il dialogo ed il confronto tra governo e parti sociali, in quell’esercizio idoneo a trasferire ai cittadini la volontà di condividere problemi e soluzioni senza strappi e forzature. Due rilevanti forze sindacali come CGIL e UIL hanno certamente la possibilità di essere protagonisti della ripresa, a condizione che la disponibilità a fare squadra prevalga su una sempre discutibile autoreferenzialità”. A denunciarlo in una nota il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, capogruppo in Commissione Lavoro per gli azzurri e coordinatore regionale di Forza Italia in Piemonte.

Accadde oggi. Ciao Paolo Rossi

Il grandissimo attaccante Paolo Rossi muore il 9 dicembre dello scorso anno, all’età di 64 anni, all’ospedale di Siena per le conseguenze di un tumore ai polmoni indimenticabile protagonista del Mondiale 1982 trascinò la nazionale italiana sul tetto del mondo, trascinata dai suoi gol e dalla magia che scaturiva dalle sue giocate.Il bomber azzurro aveva tante qualità:tecnica di base eccellente, fiuto del gol, senso della posizione inimitabile, punto di riferimento essenziale ed imprescindibile per tutti i club in cui ha giocato.Oggi esistono attaccanti con queste qualità?La risposta è: no!Pablito era e resta unico.

Enzo Grassano

Giovanni Dell’Agnese, Natale tra dolce e salato

GLI ABBINAMENTI DELLE FESTE SECONDO IL NOTO PASTICCERE CHE CREA ANCHE UNO SPECIALE PANETTONE: “IL TORINESE”

Sono una bella famiglia i Dell’Agnese, che portano avanti con entusiasmo la loro storica pasticceria nel quartiere difficile di Mirafiori Sud a Torino. Ne hanno addirittura dedicato un dolce, il tronchetto di Santa Caterina, divenuto il dolce rappresentativa della comunità di Slowfood in quel quartiere , il Mirafood, progetto volto allo sviluppo della cucine di recupero e delle botteghe di quartiere.

I dolci che Giovanni dell’Agnese propone per il Natale sono ovviamente i panettoni, nella versione dolce e salata, rinnovati nell’utilizzo di ingredienti di ottima qualità e non solo appartenenti al territorio, come ad esempio l’uso del burro a denominazione AOP prodotto nelle regione belga delle Ardenne.

Lo intervistiamo in un momento libero durante la recente manifestazione dedicata alla promozione e alla vendita dei panettoni, “ Una mole di…” .

1. Secondo Giovanni dell’Agnese, quest’anno – in particolare- è un Natale tradizionale o rinnovato nella proposta della tua linea dolci?

Siamo finalmente ripartiti e senza dubbio il panettone dolce legato alla tradizione torinese rimane un punto di riferimento. Per quanto riguarda però , la versione salata che realizzo ormai da due anni con ricette che richiamano quelle legate al territorio, si sta rivelando di grosso successo. I clienti, spesso quelli meno avvezzi a cucinare, si trovano talvolta in difficoltà nel pensare alla preparazione di un aperitivo natalizio di effetto sulla tavola e soprattutto gustoso. Ed è così che il panettone salato, proposto anche in pratiche confezioni da 500 grammi e quindi soggetto a meno spreco, si può servire in accompagnamento ai formaggi o ai salumi. Le versioni che che ho pensato per il Natale della ripartenza sono state due: la “Piemontese”, realizzata con castelmagno , peperoni e finita con granella di nocciole; la “ Mediterranea” con pomodori, olive, capperi e, all’interno, parmigiano qualità vacche rosse, dal gusto un po’ più dolce rispetto al classico parmigiano reggiano, finito invece con scaglie di mandorle. Dal 12 dicembre, per i clienti che lo desiderano, le proporremo in accompagnamento ad un goloso gianduiotto di burro salato alle erbe alpine.

La novità, invece, per ciò che riguarda il panettone dolce è nata da un’idea di mio figlio Luca, e lo abbiamo chiamato il “Torinese”: è realizzato con un impasto al cacao, origine Venezuela quindi molto aromatico, gianduia e con una glassa sempre al cioccolato con l’aggiunta di nocciole piemonte igp spezzate a metà, quindi visibili nel rivestimento : la lavorazione è un po’ più complicata rispetto agli impasti tradizionali ma di effetto assicurato!

La linea dei panettoni tradizionali , Torinese e Milanese, vengono comunque sempre prodotti e venduti per andare incontro agli irrinunciabili della glassa alla mandorle o alle nocciole.

2. Com’è è cambiato nel tempo il tuo approccio alla pasticceria in generale?

Ho cercato nel tempo, grazie soprattutto all’aiuto dei miei figli, di anticipare i tempi e di pensare già quali sarebbero stati nuovi trend di consumo.

Da sempre ritengo che il primo critico dei miei prodotti siano i clienti : ed è così infatti che le lavorazioni, prima di metterle definitivamente in produzione, le faccio assaggiare ad una fetta di pubblico che ritengo adatta ad apprezzare certi gusti con un approccio imparziale.

3. Con quali vini abbineresti le tue versioni salate e dolci ?

Noi in pasticceria abbiamo una vasta selezione di vini e spumanti da proporre al cliente che spesso ci chiede quali abbinamenti siano i più adeguati a seconda dell’acquisto.

Al panettone salato “ Il torinese” , ci abbinerei, ad esempio, un’Alta Langa “ Vite Colte” , a quello dolce, invece, la mia special edition dall’impasto tutto al cacao, un Moscato d’Asti DOCG “ La gatta Vite colte” .

Chiara Vannini

 

Pasticceria “ Dell’Agnese” , C.so Unione Sovietica 417 – Torino . Tel. 011 616157

Per ordini e consegne a domicilio : www.dellagnesegiovanni.it

Ecco i Nocciolini Bonfante al caffe’ Costadoro

Dalla continua ricerca sul territorio di realtà di eccellenza che collaborando possano dare vita a nuove opportunità di business, nasce un prodotto unico e dal gusto inconfondibile: i Nocciolini di Chivasso Bonfante al caffè 100% Arabica – Costadoro.

 

Prosegue dunque il percorso Le eccellenze si incontrano, intrapreso dalla storica torrefazione piemontese Costadoro, produttrice di caffè d’alta gamma. È così che oggi prende il via la collaborazione tra Bonfante e Costadoro per la creazione di un prodotto di eccellenza assoluta.

 

Costadoro unisce l’armonia della sua pregiata miscela 100% Arabica ai 3 ingredienti del famoso Nocciolino di Chivasso: Nocciole Piemonte, zucchero, albume dando vita ad una deliziosa declinazione dei Nocciolini, disponibile in sacchettini da 200 grammi con etichetta personalizzata.

Un risultato che nasce dalla condivisione di alcuni valori imprescindibili come la ricerca della qualità senza compromessi, il forte legame con il proprio territorio, il rispetto della tradizione e la volontà di crescere e migliorarsi sempre in un’ottica di innovazione continua.

 

  • Formato: sacchetto 150 gr
  • Prezzo consigliato al pubblico: Prezzo consigliato al pubblico: €7,20
  • In vendita a partire dal 29 Novembre.
  • Dove si possono acquistare: presso i Costadoro Social Coffee Factory di Torino in Via Lagrange angolo Via Teofilo Rossi e di Genova in Piazzetta Banchero 2, nei migliori Bar Costadoro e su https://shop.costadoro.it/ e da Bonfante a Chivasso.

 

Polizia, 245 pattuglie impegnate nei controlli di treni e stazioni

Un arrestato, 14 indagati, 4.149 persone controllate, di cui 725 persone con precedenti. 245 pattuglie impegnate nelle stazioni e 21 in abiti civili per attività antiborseggio.

67 i servizi di vigilanza a bordo di 156 treni, 14 lungo linea e 21 di ordine pubblico. Questi i risultati dell’attività settimanale, dal 29 novembre al 5 dicembre 2021, del Compartimento Polizia ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta.

 

Durante la settimana sono stati disposti mirati servizi di vigilanza e contrasto alla microcriminalità presso alcune stazioni non presidiate dal personale di polizia, con l’impiego di pattuglie nelle ore pomeridiane e serali, anche a bordo treno, in particolare nella provincia di Torino: Torino Lingotto, Bussoleno, Susa e Rivarolo Canavese; nella provincia di Cuneo: Bra, Mondovì e Fossano.

 

In particolare, a Torino Porta Nuova è stato arrestato un cinquantacinquenne italiano, pluripregiudicato, già destinatario della misura della libertà vigilata con la prescrizione di non allontanarsi dalla provincia di Pescara, sostituita con la più grave misura della detenzione presso una Casa di Lavoro della provincia di Napoli, emessa lo scorso novembre dal Tribunale di Pescara. L’uomo, già denunciato dalla Polfer di Torino per inottemperanza alla prima misura nelle scorse settimane, è stato rintracciato a Torino nel parcheggio cittadino adiacente alla stazione e successivamente accompagnato presso la Casa di Lavoro campana per l’espiazione della pena.

Sempre a Porta Nuova, gli agenti della Polfer unitamente ad una pattuglia dell’Esercito, hanno denunciato un quarantanovenne italiano, senza fissa dimora, poiché trovato in possesso di un coltello a serramanico con lama di 9 cm e lunghezza complessiva di 22 cm e di una tenaglia di 22 cm, successivamente sequestrati.

 

A Bussoleno (TO), un trentaquattrenne italiano è stato denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale e interruzione di pubblico servizio. La Polfer, su segnalazione di un capotreno, si è recata presso la stazione di Sant’Antonino Vaie (TO) dove l’uomo, privo della mascherina e in stato di forte agitazione, stava inveendo contro i viaggiatori. Alla vista dei poliziotti il 34enne ha continuato con il suo atteggiamento ostile. Accompagnato presso gli uffici di polizia di Bussoleno, è stato successivamente affidato alle cure del personale medico intervenuto e trasportato in ospedale. Per l’occorso il treno ha maturato 22 minuti di ritardo.

Antinfluenzale, oltre 630 mila i piemontesi finora vaccinati

Sono 630.694 i piemontesi che hanno effettuato la vaccinazione antinfluenzale (il dato è aggiornato a domenica 5 dicembre).

Nel dettaglio, sono circa 500.000 gli over 65 che hanno aderito, oltre 48.000 nella fascia di età 60-64 anni e quasi 50.000 nella fascia di età 45-59 anni.

Per gli over 65, il tasso di copertura attuale è del 45% rispetto alla popolazione che, in questa fascia di età, in base ai dati Istat, è di 1.107.977 persone.

VACCINAZIONE COVID, OLTRE 35.000 ACCESSI DIRETTI DAL 1° DICEMBRE

 Dal 1° dicembre ad oggi sono stati oltre 35 mila gli accessi diretti, di cui la metà per le prime dosi e la quota restante per le terze dosi per le categorie con green pass in scadenza oppure con obbligo vaccinale.

Disabilità, 130 progetti per l’inclusione con Fondazione Crt

Dai percorsi per diventare “giovani reporter” al social catering, dalla formazione dei “caregivers” alla “make up therapy”: i risultati di Vivomeglio
Torino, 6 dicembre 2021 – Con un investimento di 1 milione e 450 mila euro, Fondazione CRT dà il via a 130 progetti di inclusione nell’ambito di Vivomeglio, iniziativa per migliorare la qualità della vita di donne, uomini, ragazzi in difficoltà, e aumentare l’autonomia delle persone con disabilità.
I progetti di quest’anno riguardano, in particolare, ambiti di intervento coerenti con gli obiettivi della prima Agenda della Disabilità in Italia “firmata” Fondazione CRT e Consulta per le Persone in Difficoltà, lanciata il 3 dicembre in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità e ora a disposizione di tutti (sui canali online di Fondazione CRT, CPD e sulla piattaforma agendoperlagenda.it): dai percorsi per diventare giovani reporter all’avvio di tirocini e borse lavoro nell’ambito dell’agricoltura sociale, dalla “make up therapy” al social catering, dalla formazione per i “caregivers” (famiglie, operatori, volontari, figure educative che, a vario titolo, si relazionano con le persone con disabilità) alla preparazione alla vita indipendente orientata al “dopo di noi”. Molte iniziative messe in campo rispondono ai bisogni relazionali delle persone con disabilità e delle loro famiglie, acuiti dalla pandemia.
I progetti sostenuti con Vivomeglio aggiungono un nuovo tassello all’ecosistema dell’inclusione che la Fondazione CRT, in sinergia con le associazioni del territorio, ha contribuito a delineare in questi anni, promuovendo una cultura che valorizza la diversità come risorsa”, spiega il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.
’Leave no one behind’ è una delle sfide dell’Agenda 2030 che la Fondazione CRT ha fatto propria, sia attraverso il sostegno e la messa in campo di idee innovative, efficaci e sostenibili per l’inclusione, sia attraverso un percorso non-stop di formazione del capitale umano sul tema dell’accoglienza”, dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci.
Tra i 130 nuovi progetti sostenuti dalla Fondazione CRT si segnalano, in particolare: “Sport e scuola per crescere insieme TUTTI!” dell’Associazione Bionic People di Torino, che propone attività motoria per alunni con disabilità delle scuole medie, avvicinandoli allo sport paralimpico attraverso incontri teorico-pratici; organizzazione di momenti di scambio/formazione per i genitori; seminari per docenti e istruttori sportivi sullo sport come strumento di inclusione.

 

Il progetto “Inse(me)rimento H” della Società Cooperativa agricola sociale Onlus “Cascina Pensolato” di Fossano che, attraverso partenariati e il coinvolgimento del territorio, offre formazione ed esperienze lavorative per persone con disabilità nell’ambito dell’agricoltura sociale.
Il progetto “Vivere l’inclusione e l’autonomia” dell’Associazione Vivere di Chieri, che gestisce le attività diurne e residenziali presso CasaAmica a Pino Torinese, Casa Ponte a Chieri e Casa delle donne a Poirino. Saranno attivati laboratori per persone con disabilità finalizzati a sviluppare abilità psicosociali e a vivere momenti di tempo libero. Previsti anche laboratori rivolti alle famiglie per la crescita e l’autonomia dei figli.
Salgono così a oltre 27 milioni di euro i contributi erogati dalla Fondazione CRT nell’ambito di “Vivomeglio” a enti e associazioni dal 2005 ad oggi, per un totale di oltre 2.500 interventi.

Rissa, chiusa 5 giorni una discoteca cittadina

Provvedimento notificato dagli agenti del Commissariato San Paolo

 

Ieri mattina, gli agenti del Commissariato San Paolo hanno notificato al titolare di una discoteca di via Barge il provvedimento del Questore di Torino di sospensione della licenza con contestuale chiusura dell’esercizio per 5 giorni, ai sensi dell’art.100 del T.U.L.P.S., in quanto il locale nelle scorse settimane è risultato teatro di comportamenti violenti che hanno turbato la quiete e la sicurezza pubblica.

Nella notte dello scorso 27 novembre, i poliziotti intervenivano per la segnalazione di una persona ferita all’esterno della discoteca. Nell’occorso, gli agenti apprendevano che il giovane era stato aggredito da un gruppo di persone a seguito di un litigio avvenuto all’interno del locale scaturito con ogni probabilità per un furto subito da un amico della vittima. Le parti venivano accompagnate all’esterno dove un gruppo di persone prima colpiva con calci e pugni il giovane e poi si dava alla fuga. La vittima faceva ricorso a cure mediche presso l’Ospedale “Maria Vitoria” dove veniva giudicato guaribile in 5 giorni.

Un mese prima, a fine ottobre, gli agenti della Squadra Volante erano intervenuti in piena notte, nella stessa discoteca, a seguito di un altro episodio di violenza nato all’interno del locale e poi proseguito all’esterno.

Finalmente riparte il “centro”

Finalmente riparte una esperienza politica nel nostro paese che in questi ultimi anni, in ossequio ai dogmi del populismo anti politico, demagogico, giustizialista ed antiparlamentare dei 5 stelle, non aveva più diritto di cittadinanza.

Si tratta del “centro”. O meglio, di una “politica di centro”. Certo, negli anni in cui dominavano – cioè in questi ultimi 10 anni – alcune regole di fondo, quella esperienza non poteva esistere. Le riassumo per maggior chiarezza: no alla cultura della mediazione, no alla cultura di governo, sì ad una classe dirigente improvvisata e casuale, no alla competenza della classe politica ed amministrativa, sì al giustizialismo manettaro, no alle culture politiche del passato e, dulcis in fondo, assolutamente no a tutti i partiti tradizionali del passato in quanto accozzaglie di malcostume politico e di incapacità di sintonizzarsi con le nuove domande ed esigenze della pubblica opinione.
Com’è finita la storia è sotto gli occhi tutti. Il populismo è sostanzialmente fallito, la classe politica è stata, di fatto, commissariata – e per fortuna al Colle c’è una persona che si chiama Sergio Mattarella e al governo è approdato un signore che si chiama Mario Draghi -, i partiti sono ridotti a grigi cartelli elettorali e le culture politiche, riformiste e costituzionali, stentano a decollare in quanto cancellate.
Ora, sabato scorso al Teatro Brancaccio di Roma, su iniziativa di Clemente Mastella e di moltissimi esponenti politici – dirigenti politici ed amministratori locali di quasi tutte le regioni italiane – è decollato un partito denominato “NOI DI CENTRO” che ha un grande obiettivo e che coltiva una grande ambizione. E cioè, ridar vita ad una sorta di “Margherita 2.0”. Ovvero una federazione che raggruppi le varie sensibilità riformiste presenti nel nostro paese e che sono state sacrificate in questi ultimi anni sull’altare degli “opposti estremismi”, cioè di due colazioni che avevano – e che hanno – il solo compito di perseguire la reciproca delegittimazione morale e politica. Cioè ognuno lavora per distruggere sistematicamente l’altro.
Un progetto politico, comunque sia, che non guarda al passato nè è tentato da regressioni nostalgiche. Ma, al contrario, punta deliberatamente a costruire un polo politico e di governo distante da ogni sorta di populismo della sinistra e di sovranismo della destra.
Del resto, l’esperienza di un centro riformista e democratico, ha caratterizzato le migliori stagioni politiche del nostro paese e ha contribuito, con le sue scelte e con la sua classe dirigente, a guidarlo. Anche nelle fasi più difficili, più drammatiche e più convulse. È di tutta evidenza che il fallimento politico e di governo delle forze populiste e sovraniste impone quasi per decreto un rapido cambiamento di rotta. E l’iniziativa di Mastella, e con lui di molti altri esponenti dell’area liberal democratica, cattolico popolare e sociale e liberal, può davvero contribuire ad invertire la rotta. Al contempo, si dovranno superare tutte quelle rivalità personali che da sempre, purtroppo, accompagnano il cammino quotidiano della politica. Ma, come diceva Alexis de Tocqueville, quando “un progetto è chiaro e credibile un leader si trova per strada”.
Ecco perchè, soprattutto in vista delle prossime elezioni generali, il quadro politico attuale è destinato a cambiare. E a cambiare in profondità. E il “centro” di governo, democratico e riformista tornerà ad avere un ruolo importante nello scenario politico italiano. Come del resto è sempre stato, salvo la triste e decadente stagione politica di questi ultimi anni.

Giorgio Merlo