“Appendino la scorta non ti basta”. Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e oggi parlamentare del Movimento 5 Stelle è di nuovo presa di mira dagli ambienti anarchici e antagonisti. In queste ore nelle chat e nei siti di area circolano fotografie risalenti a una manifestazione di alcuni anni fa con le scritte contro di lei sui muri del Cimitero Monumentale. Il motivo sono le dichiarazioni in una trasmissione sui “contatti fra anarchici e mafiosi”. L’ex sindaca aveva già ricevuto minacce all’epoca in cui era prima cittadina di Torino. Le era stata assegnata una scorta.
In servizio il nuovo treno Rock di Trenitalia
È in servizio da ieri, sui binari piemontesi, il quarto treno Rock, che accompagnerà i passeggeri in viaggio sulle linee Torino-Milano e Asti-Milano. Prosegue spedito l’ammodernamento della flotta dei treni metropolitani e regionali Regionale di Trenitalia (società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS).
Un programma che in Piemonte è iniziato nel 2021, prevedendo complessivamente un totale di 33 Pop e 38 Rock, grazie ai Contratti del Servizio Ferroviario Metropolitano e Regionale, stipulati con Regione Piemonte, e investimenti per circa 1 miliardo di euro.
Un impegno importante per il Regionale di Trenitalia che, oltre a rinnovare la flotta, potrà migliorare gli standard qualitativi per una mobilità sempre più sostenibile dal punto di vista, non solo ambientale, ma anche sociale ed economico.
A regime, l’entrata in servizio dei 71 nuovi treni- tutti Made in Italy, tecnologicamente avanzati e green -permetterà di dimezzare l’età media dei treni Regionali passando a 14,3 anni, fino ad arrivare a soli 3 anni e mezzo per il Servizio Ferroviario Metropolitano.
I nuovi treni Rock, progettati con tecnologie di ultima generazione, permetteranno di ridurre i consumi del 30% rispetto ai treni precedenti e sono composti per il 97% di materiale riciclabili, con punti dedicati alla raccolta differenziata.
COMFORT, SPAZI E-BIKE
Rock è un treno regionale a doppio piano: può ospitare fino a oltre 1.000 persone (circa 600 sedute) e raggiungere i 160 km/h di velocità massima. Questo nuovo Rock è dotato di 18 posti bici, con punti di ricarica per e-bike o monopattini elettrici. Le poltrone sono provviste di prese di corrente e usb e la climatizzazione interna si autoregola. A bordo treno l’area per il passeggino e, nell’ampia toilette, il fasciatoio e il porte-enfant rendono il viaggio comodo quando ci sono i più piccoli.
VIDEO SORVEGLIANZA E INFORMAZIONI
A bordo ci sono 50 videocamere a circuito chiuso in ogni carrozza con riprese live e 38 monitor con informazioni utili e idee di viaggio.
PERSONE A RIDOTTA MOBILITA’
Postazioni per i diversamente abili collocate nelle immediate vicinanze delle porte di accesso e dei servizi igienici permettono di ridurre al minimo gli spostamenti all’interno del treno.
Occupazioni di ieri e di oggi
Non tutto ciò che luccica è oro. Ho letto che degli studenti dell Einstein lottavano per studiare, mi sono inorgoglito d’essermi diplomato in questo liceo. Il primo di Barriera, di periferia.
Mi informo ma, sembra, che le cose non stiano proprio così. Cerco di andare per ordine. Mi arriva un link di Potere al popolo. Già il nome è tutto un programma. Contrari al 41 bis e per la “liberazione”. Accusano il preside Marco Chiauzza di aver impedito l’occupazione della scuola. E bene che ha fatto. Conosco il preside da quasi 50 anni. Persona degnissima e soprattutto democratica e con un curriculum politico di tutto rispetto.
Li ha cacciati, chiedendo l’intervento della DIGOS perché i capoccia degli eventuali occupanti non erano studenti del liceo.
Seconda fase, un altro gruppo di studenti occupa la scuola perché vuole studiare.
Il tutto avviene nella sede di via Bologna. Più mi raccontano più non ci capisco nulla. O perlomeno deduco che ha solo imperato il caos senza obbiettivi. Potevano fare diversamente? Noi nel 1976 lo abbiamo fatto, mi pare in modo decisamente logico e così non caotico. Sinteticamente cerco di spiegarmi. Contesto storico.
Il liceo Einstein era solo in via Pacini con oltre ottocento studenti. Per me e per molti di noi era l’anno della maturità. Erano i primi anni dei decreti delegati. Gli studenti eleggevano i propri rappresentanti. La sinistra la faceva da padrone, nel senso politico del termine.
Due le organizzazioni maggiormente rappresentative. Avanguardia Operaia e Giovani Comunisti. Ed altre piccole frattaglie di estremisti. Inesistente la destra.
I primi volevano occupare la scuola contestando la bozza di riforma scolastica ai vari livelli. Si riunì la cellula dei giovani comunisti ( di cui facevo parte) tutti contrari. A quel punto mi venne un’idea: e se trasformasssimo una protesta in una proposta? Detto fatto. Assemblea e tutti, o quasi tutti d’accordo. Ora bisognava organizzarci in questo modo: mattina lezioni tradizionali ed al pomeriggio lezioni alternative. Ovviamente sia le lezioni tradizionali come quelle alternative erano fatte da insegnanti. Dunque il primo incontro con i sindacati confederali degli insegnanti.
Poi la rassicurazione al Preside che avremmo vigilato contro il vandalismo. Terzo, elezioni di un comitato che sovraidendeva tutto con relativi resposabili. Organizzammo una piccola e spartana mensa e il servizio d’ordine. In sintesi tutti in classe e solo svolgendo specifici lavori si poteva stare nei corridoi. Incredibile no? Si contestava ordinatamente. Vero che vennero i poliziotti ma non per reprimere. Erano poliziotti che quasi segretamente organizzavano il sindacato di polizia. Allora non era possibile perché la polizia era un corpo militare.
Con alcuni di quei poliziotti ci ritrovammo anni dopo sulla stessa barricata contro terroristi di destra come di sinistra. Avevamo deciso che il tutto sarebbe durato una settimana. Poi saremmo tornati alla normalità. Anche perché gli esami di maturità erano incombenti. Ottenendo poco o nulla.
Quel poco, in quel mentre fu tutto. Si poteva fare qualcosa di diverso. Anni in cui la fiducia nel cambiamento era totale. Non tutto fu perfetto visto che la vita, in molti casi , è l’elogio all’imperfezione. Ci fu chi stette a casa, ad esempio, nonostante potesse liberamente partecipare alle lezioni tradizionali. Ma si sa che la perfezione non è di questa vita. Ovviamente la classe politica di allora come di oggi non fece nulla e nel non fare nulla ha peggiorato la situazione. Peccato, con miriadi di occasioni mancate. Ma qualcosa è cambiato, o ha cominciato a cambiare in noi. In noi e per noi e soprattutto per i nostri figli.
In questi mesi Sara (mia figlia) lo ha dimostrato. Laureata a Roma ora fa la magistrale a Torino. Novembre: dovrebbe rilaurearsi. In un esame ha preso 25. Lo ha rifiutato e la seconda volta ha preso 23.
Aveva rifiutato il 25 perché le abbassava la media. Dunque? Lo ha rifatto per la terza volta prendendo 27. Direi decisamente grande. E io spero che quella nostra autogestione di quasi 50 anni fa abbia contributo alla sua attuale tenacia nello studiare. Ieri come oggi. E direi per sempre studiare. Scusate, dimenticavo: sia Alice che Sara hanno studiato al liceo Scientifico Albert Einstein. Quello di Barriera che è diventato caput mundi. Almeno per la famiglia Tosetto.
PATRIZIO TOSETTO
Chieri, arriva il Carnevale!
TRE APPUNTAMENTI DA GIOVEDÌ 9 A DOMENICA 12 FEBBRAIO,
SVELATI I NOMI DE LA BELA TESSIÒIRA E DEL SUO MANGIAGROP
Edizione 2023 del Carnevale di Chieri, dopo due anni di stop dovuto all’emergenza sanitaria, si riparte con nuovi protagonisti che vestiranno i panni dei personaggi storici e con il ritorno della sfilata in notturna dei Carri allegorici. Ieri la presentazione del programma, alla presenza del sindaco Alessandro Sicchiero, dell’Assessore alla Cultura Antonella Giordano e del Presidente della ProChieri Pierino Tamagnone.
La nuova Bela Tessioira è Nicole Sharon Bonventre, chierese, 28 anni, segretaria e assistente di poltrona presso uno studio dentistico. È la nipote di un’altra Bela Tessioira, Elisa Rullo.
Il suo Mangiagrop è Carlo Carpignano, 27 anni, boscaiolo. Saranno accompagnati da una damigella d’eccezione la figlia Elisabeth di Nicole Sharon. La stoffa del nuovo abito de La Bela Tessioira è stato donato dalla Tessitura Quagliotti.
L’investitura ufficiale avverrà giovedì 9 febbraio alle 20.30 nella Sala del Consiglio comunale alla presenza di Gianduja e Giacometta della Famija Turineisa, delle autorità cittadine e di una cinquantina di gruppi mascherati provenienti da numerose località del Piemonte.
Sabato 11 febbraio alle ore 20.30 si svolgerà la sfilata dei Carri allegorici. Il percorso si snodera’ lungo Via Vittorio Emanuele II. Via palazzo di Città, via Orfane, piazza Trento, piazza Trieste, via Principe Amedeo , via cesare battisti, via Vittorio Emanuele II e arrivo in Piazza Dante.
Apriranno la sfilata i carri realizzati a Chieri, dai quattro oratori cittadini: Parrocchia San Luigi Gonzaga e Santa Maria Maddalena “Asterix e Obelix”, Carro ” Duomo” , il Carro di San Giorgio e San Giacomo “Apiamoci” e il carro dell’Istituto Cristo Re”
A seguire quelli provenienti da tutto il Piemonte. Tra i principali, quello di Nichelino, Piobesi To.se, Carmagnola Tetti Grandi, Fossano, Luserna San Giovanni, Racconigi, Brandizzo.
Infine, domenica 12 febbraio, alle ore 11 messa in Duomo con il tradizionale omaggio dei personaggi del Carnevale chierese alla Madonna delle Grazie.
Domenica 5 febbraio, ore 15,45
Per il Capodanno Cinese una visita speciale alla scoperta delle “cineserie” della Palazzina di Caccia di Stupinigi
In occasione del Capodanno Cinese, la Fondazione Ordine Mauriziano organizza una visita speciale alla scoperta delle influenze orientali presenti all’interno del percorso di visita della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
L’appuntamento, che è anche un augurio, “Buon anno del Coniglio!” vuole essere un’occasione per ripercorrere le influenze ed il gusto delle “cineserie” diffuso nelle residenze sabaude, con una particolare attenzione ai Gabinetti Cinesi arricchiti di tappezzerie importate dalla Cina.
Il fascino dell’Oriente conquista l’Europa a partire dal 1600 con l’arrivo nel Vecchio Continente di merci preziose quali lacche, sete, carte da parati e porcellane che vanno ad abbellire le dimore di re e principi. In Italia, i Savoia, influenzati anche loro dall’esotismo, creano ambienti che riecheggiano questi luoghi lontani. I Gabinetti Cinesi della Palazzina di Stupinigi hanno una tappezzeria di carta dipinta a tempera della seconda metà del Settecento, importata dalla Cina meridionale, che raffigura scene di vita cinese su sfondo roccioso.
INFO
Palazzina di Caccia di Stupinigi
Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)
Domenica 5 febbraio, ore 15.45
Buon anno del Coniglio!
Durata: 1 ora e 15 minuti
Costo dell’attività: 5 euro, oltre il prezzo del biglietto.
Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).
Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro
Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card
Info e prenotazioni: 011 6200634biglietteria.stupinigi@ordinemauriziano.it
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Sei donna? Fatti coraggio
Che uomini e donne siano trattati in modo diverso dalla nostra società, specialmente da quella occidentale, è sotto gli occhi di tutti.
Nei miei viaggi qua e là per il mondo ho avuto modo di osservare le consuetudini locali, conoscere la legislazione dei vari Paesi e devo dire che gli unici Paesi dove tale situazione sembra non esistere sono Israele e i Paesi scandinavi.
In realtà anche in Paesi che sembrerebbero moderni esistono discriminazioni anacronistiche: nello Stato del Vermont (USA) una moglie deve chiedere il permesso al marito per indossare la dentiera, mentre nel Massachusetts è illegale che la donna stia sopra l’uomo durante il coito. Meglio di tutti l’Arkansas dove il marito può picchiare la moglie, ma soltanto una volta al mese, o l’Arizona dove è vietato detenere in casa più di due vibratori.
Tornando a noi, il suffragio universale, cioè la possibilità anche per le donne di recarsi a votare ha esattamente 78 anni: il 1° febbraio 1945, infatti, fu emanato il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 che concedeva il diritto di voto alle donneche avessero compiuto il 21° anno di età. Persino Papa Pio XII, con molta calma, il 21 ottobre 1945 si dichiarò favorevole al suffragio femminile.
In realtà tale provvedimento prevedeva solo l’elettorato attivo; occorre attendere il decreto n. 74 datato 10 marzo 1946 perché le donne potessero essere candidate.
Col passare degli anni vi sono state alcune conquiste non da poco per le donne, ma sempre a velocità ridotta.
La possibilità per le donne di accedere alle Forze armate è una novità di questo millennio: solo nell’anno 2000, a seguito dell’entrata in vigore della legge n. 380/1999, le donne hanno potuto indossare la divisa, non soltanto in Esercito, Marina ed Aeronautica, ma anche nei Carabinieri e nella Capitaneria di Porto. Tuttavia, dopo oltre 20 anni di rodaggio, le donne in divisa ammontano a non più di 18000 unità, cioè soltanto poco più del 6 per cento sul totale del personale in divisa.
E che dire della politica? La forma repubblicana, dopo 76 anni, annovera una sola Presidente del Senato, tre Presidenti della Camera e, finalmente dall’anno scorso, una Presidente del Consiglio dei Ministri.
Quanto occorrerà attendere per un Presidente della Repubblica donna?
E’ evidente che tale anomalia tipicamente italiana e di pochi altri Paesi non dipenda dalla mancanza di materiale umano ma dal poco interesse dei politici nei confronti della nostra società.
Ho sempre sostenuto, nei miei libri, nelle mie conferenze e nei miei articoli che se il mondo fosse governato da un numero maggiore di donne funzionerebbe meglio; questo è il motivo per cui, da uomo, mi batto perché alle donne possano realmente venir riconosciuti i diritti naturali e legali, e siano finalmente rimossi gli ostacoli di ogni genere alla loro completa realizzazione.
Abbiamo illustri esempi di conquiste femminili: Samantha Cristoforetti, Margherita Hack, Maria Montessori, Rita Levi Montalcini, Miuccia Prada, Alda Merini, Marisa Bellisario solo per citarne alcune e solo in Italia. E cosa dire di Maria Skłodowska Curie, Patty Smith, Coco Chanel, Valentina Tereskova, Evita Peron o la pakistana Malala Yousafzai, ancora più meritevole di nota visto il Paese di cui parliamo?
Per contro alcuni mestieri e professioni sembrano inadatti ai maschi: quando cercate qualche COLF indicate “una”, “referenziata”: un uomo è incapace di pulire? È impedito? Non sa usare una lavatrice o un ferro da stiro? Perché istintivamente pensiamo alla donna che rifarà la camera in hotel e non al suo omologo di sesso maschile? O alla cassiera dell’ipermercato? Come sono solito fare quando devo documentarmi ho sguinzagliato alcuni miei collaboratori nei supermercati di un po’ tutta Italia e, mi sarei stupito del contrario, quelli di proprietà di francesi ed italiani impiegano esclusivamente (o quasi) donne alla cassa, mentre quelli di proprietà tedesca hanno uomini.
Eppure, secondo la mentalità tuttora imperante, un uomo è da preferire perché non resta incinto e non si assenta uno o due giorni al mese per problemi legati al ciclo.
E quand’anche una donna riesca ad occupare un posto ambito o, comunque, una occupazione che possa essere indifferentemente ricoperta da maschi e femmine si troverà a dover combattere contro una tradizione che rende difficoltoso fare carriera se sei donna a parità di titoli ed esperienza con gli omologhi maschi eche, almeno nelle aziende private, vede gli stipendi femminili inferiori a quelli maschili, a parità di mansioni ed anzianità si intende.
E che dire del trattamento che alcuni meccanici, artigiani, commercianti di materiali tecnici, imbianchini, ecc riservano alle donne sole? Inevitabilmente, pensando che una donna non conosca i prezzi o quale sia il problema da risolvere, presentano preventivi gonfiati rispetto a quelli che avrebbero presentato ad un cliente uomo o si inventano guasti inesistenti. Non tutti si comportano così, sia ben chiaro, ma una grossa sacca di resistenza all’evoluzione sociale esiste ed è trasversale a regioni, età, cultura del cliente.
C’è, però, un rovescio della medaglia: trovarsi in un posto di lavoro totalmente femminile è come assistere alle venationes di romana memoria: litigi, invidie, pettegolezzi, paura che la collega usi mezzi poco leciti per fare carriera ricordano le lotte tra gladiatori e leoni nell’arena.
Una soluzione potrebbe essere l’eliminare dei ruoli di genere (cameriera=donna, manutentore=uomo, fattorino=uomo e così via) ed adibire personale di entrambi i sessi a qualsiasi mansione.
Poiché non mi pare che le scelte imprenditoriali adottate nei decenni scorsi abbiano portato la nostra economia a livelli record,cosa ci costa provare? Utilizzando più donne nei settori maschili avremmo meno assenze quando la febbre sale a 37,5 °C mentre, mettendo più uomini nei ruoli tipicamente femminili, questi capiranno, giunti a casa, cosa voglia dire lavorare a casa e fuori.
Sergio Motta
Silvia Grua: “I colori della salita”
Il Panathlon Ivrea e Canavese, presieduto da Francesco Rao, si ritrova nella sede
sociale di Crotte di Strambino, presso il ristorante “Bistrot”, giovedì 23 febbraio
alle ore 20 per una serata in cui verrà presentato il libro di Silvia Grua: “I colori
della salita” (“ho sorriso alla vita fino al tetto del mondo”).
Silvia Grua è una podista e ciclista. Classe 1975, vive in un paesino del basso
canavese, in provincia di Torino. Bimba tranquilla, con la crescita ha sviluppato la sua
vera natura attraverso lo sport. Prima macinando chilometri di corsa, poi scoprendo il
piacere della pedalata in montagna, ha capito che la sua felicità era “riempirsi gli
occhi” dei colori del mondo che ci circonda. A 34 anni ha incontrato sul suo percorso
per due volte la parola “cancro”. Ma è proprio grazie agli insegnamenti della pratica
agonistica che è riuscita a rialzarsi. Non solo. Ha deciso di percorrere le strade in salita
che le ha riservato la vita, con l’obiettivo di testimoniare e sensibilizzare le persone
sulla prevenzione e sostenere la ricerca sui tumori. Con questo proposito, il 4
settembre 2021 ha conquistato sulle strade di casa il suo Everesting, una sfida
incredibile: raggiungere in bicicletta il dislivello positivo di 8.848 metri, pari all’altezza
del monte Everest, il tetto del mondo.
Editrice: Capovolte
Illustrazione: Libero Ciuffreda
Illustrazione di copertina: Laura Ciriello
Per info e prenotazioni 349/55.91.345
Informazioni sulla scrittrice: www.capovolte.it
OLTRE 1 MILIONE DI MEDICINALI
In una delle oltre 5.500 farmacie che aderiscono in tutte le città italiane si donano uno o più medicinali da banco. Serve più di 1 milione di farmaci per oltre 1.800 realtà socio-assistenziali. La Raccolta dura una settimana e aiuterà almeno 400.000 persone in condizioni di povertà sanitaria. L’iniziativa è possibile grazie a 22.000 volontari e 18.000 farmacisti
4.02.2023. Anche quest’anno, si svolgerà la GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco. Durerà una settimana, da martedì 7 a lunedì 13 febbraio. In oltre 5.200 farmacie che aderiscono in tutta Italia (espongono la locandina dell’iniziativa e l’elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org), sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi.
I farmaci raccolti (nel 2022, 479.470 confezioni, pari a un valore di 3.819.463 €) saranno consegnati a 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura di almeno 400.000 persone in condizione di povertà sanitaria offrendo gratuitamente cure e medicine. Il fabbisogno segnalato a Banco Farmaceutico da tali realtà supera il milione di confezioni di medicinali. Si invitano i cittadini ad andare apposta in farmacia per donare un farmaco.
Serviranno, soprattutto, analgesici e antipiretici, antiinfiammatori per uso orale, preparati per la tosse, farmaci per dolori articolari e muscolari, antimicrobici intestinali e antisettici.
La GRF si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio di AIFA e in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili e BFResearch. Intesa Sanpaolo è Partner Istituzionale dell’iniziativa. La GRF è realizzata grazie all’importante contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici, Teva Italia, EG Stada Group e DHL Supply Chain Italia e al sostegno di DOC Generici, Piam Farmaceutici, Zentiva e Chiapparoli Logistica.
La Raccolta è supportata da RAI per la Sostenibilità – ESG, Mediafriends, La7, Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.
L’iniziativa è possibile grazie al sostegno di oltre 18.000 farmacisti (titolari e non) che oltre a ospitare la GRF la sostengono con erogazioni liberali. Anche quest’anno, sarà supportata da più di 22.000 volontari.
«La crisi internazionale ha causato un aumento del costo della vita che si ripercuoterà sulle famiglie povere, sulle stesse realtà assistenziali a cui si rivolgono quando hanno bisogno d’aiuto, ma anche su tante famiglie non povere. Donare un farmaco per chi non può permetterselo è un modo per esprimere, attraverso un semplice gesto di gratuità, il meglio della nostra umanità e per dare un segnale di speranza; una speranza di cui la nostra società, scossa prima dal Covid e ora dalla guerra alle porte dell’Europa, sente forte il bisogno, e che riecheggerà forte, sabato 11 febbraio (il giorno più importante della settimana di Raccolta), anche in occasione della Giornata Mondiale del Malato», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.
«Anche quest’anno le farmacie partecipano attivamente alla Giornata di Raccolta del Farmaco. Un’iniziativa importante per dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno. La responsabilità sociale è nel DNA della farmacia e questo si traduce anche nell’attenzione e nella sensibilità alle disuguaglianze sanitarie, purtroppo presenti in molte parti del nostro Paese come del mondo. I farmacisti in farmacia sono a contatto con i cittadini e sono consapevoli che, purtroppo, negli ultimi anni si è verificato un aumento del disagio economico e della povertà sanitaria, a causa di situazioni contingenti come l’emergenza pandemica e l’inasprimento della crisi internazionale, con il conseguente aumento del caro-vita. La fiducia che i cittadini ci accordano ogni giorno è testimonianza del nostro impegno quotidiano, come professionisti della salute, nei confronti della comunità e dei più fragili», ha dichiarato Marco Cossolo, presidente di Federfarma Nazionale.
«La Federazione dei farmacisti continua nel suo impegno al fianco di Banco Farmaceutico per offrire un aiuto concreto alle persone più vulnerabili, supportando la raccolta dei medicinali di cui c’è maggiore ed effettivo bisogno – commenta Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) -. La crisi economica in atto ha inasprito la già diffusa povertà sanitaria con conseguenze negative sulle condizioni di salute di molti italiani. Di fronte a questa situazione, il contributo di tutti è essenziale per aiutare chi è in difficoltà. Un sentito ringraziamento va agli oltre 18mila farmacisti che si sono messi a disposizione di questa importante iniziativa di solidarietà, confermando il valore sociale dell’impegno profuso quotidianamente sul territorio al servizio dei cittadini. Grazie anche ai tanti volontari e a tutti gli italiani che, con la loro generosità, consentiranno di raccogliere i medicinali necessari a sostenere chi è costretto a rinunciare a curarsi e a curare i priori cari».
Il Piemonte ha il primato di regione più arida d’Italia secondo il report settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche.
L’area centro-orientale segna un bilancio idrologico a 12 mesi che può essere considerato ancora di siccità estrema. Le condizioni del fiume Po restano drammatiche con portate che rimangono “largamente deficitarie a monte e che peggiorano man mano che ci si sposta verso il delta” si legge nel report, dimezzate rispetto alla media del periodo. I valori sono inferiori all’anno scorso.
In Piemonte la situazione è più compromessa compromessa nei bacini idrografici sud-occidentali. Nei laghi i livelli del Maggiore rimangono inferiori di circa mezzo metro rispetto alla media storica.