ilTorinese

Arte Ucraina alla Fondazione Amendola

Nelle sale espositive di via Tollegno 52, in mostra quattordici artisti ucraini, con un intreccio molto interessante delle loro storie artistiche

 

Dal primo al 15 aprile prossimo sarà visitabile presso la sede della Fondazione Giorgio Amendola, in via Tollegno 52 a Torino, una mostra d’arte contemporanea Ucraina.

L’evento, carico di significati, è promosso con il patrocinio dell’Accademia Albertina di Belle Arti, della Città di Torino, della Fondazione Crt e del Consolato Generale dell’Ucraina a Milano.

“Il concetto di primavera – come risulta ben spiegato nel catalogo della mostra, curato da Oksana Filonenko – è per sua natura connesso al momento del risveglio, della rinascita e della voglia di vivere.

La primavera, nell’Ucraina del 2023,ha un significato ancora piùforte. Molti artisti hanno dovuto interrompere il loro lavoro, molti sono andati a combattere, tanti sono sparsi per il mondo. E la loro arte vive di vita propria. Come i fiori portati dalle onde dei fiumi, come i messaggi trovati nelle bottiglie nel mare, come le persone che s’incontrano sui treni e condividono un pezzo di stradacomune, così le opere di questa mostra si sono incrociate durante il loro percorso espositivo, facendo una tappa del processoinsieme”.


Quattordici sono gli artisti impegnati nella mostra, tra cui l’artista di fama internazionale Ivan Turetskyy, coautore, tra l’altro, dello stemma nazionale ucraino, e il fotografo Andriy Pavlyuk, che lavora con le macchine fotografiche storiche degli anni Venti e adopera la tecnica a stampa con oro e argento, tipica dei vetrai veneziani del Seicento.

 

La mostra dal titolo “Trionfo di primavera” è  visitabile  dal primo al quindici aprile nelle sale espositive della sede torinese della Fondazione Amendola, in via Tollegno 52.

MARA MARTELLOTTA

Poli per l’infanzia 0-6: sperimentazione in tre strutture comunali

I Poli per l’infanzia 0-6 sono strutture che accolgono, in un unico plesso o in edifici vicini, più strutture di educazione e di istruzione per bambine e bambini fino a sei anni di età, nell’ambito di uno stesso percorso educativo, in considerazione dell’età e nel rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento di ciascuno.

 

Ieri la Giunta Comunale, su proposta dell’assessora Carlotta Salerno, ha approvato l’avvio della fase sperimentale del progetto a partire dall’anno scolastico 2023/2024, dando seguito agli indirizzi del decreto legislativo nr 65 del 2017 “Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni”.

I servizi di via Paoli 75, via Braccini 75 (piano terra) e via Roveda 35/1, che già ospitano un nido e una scuola dell’infanzia, hanno le caratteristiche strutturali, unitamente alla presenza di percorsi già avviati in tal senso, per rendere più agevole la realizzazione dei Poli per l’infanzia a partire dall’anno scolastico 2023/2024.

Al loro interno sarà sperimentato un modello di gestione organizzativa e un progetto educativo, curato dal Dipartimento Servizi educativi, che saranno oggetto di monitoraggio e valutazione, in modo da trarne riflessioni e indicazioni trasferibili per la realizzazione di altri Poli per l’infanzia in città, anche mediante il coinvolgimento delle scuole statali e di strutture private convenzionate, in attuazione del Sistema Integrato previsto dalla norma nazionale.

Le azioni che saranno messe in campo per realizzare il progetto pedagogico riguarderanno la formazione comune di educatori 0/3 e insegnanti 3/6; la definizione degli aspetti organizzativi, gestionali e contrattuali del personale; il coordinamento pedagogico comune a tutte le realtà coinvolte, indipendentemente dal soggetto/ente di appartenenza; la definizione delle modalità di accesso per garantire continuità alle bambine ed ai bambini fruitori.

Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, nei nuovi Poli sarà garantita – come stabilisce il Regolamento della Città di Torino per le altre scuole comunali dell’infanzia – la continuità nel passaggio dal nido d’infanzia alla scuola dell’infanzia del Polo, con le seguenti modalità: i nuovi iscritti al nido d’infanzia dei costituendi Poli dall’anno scolastico 2023/2024, nonché i frequentanti i medesimi nidi d’infanzia, accederanno alla scuola dell’infanzia del Polo – a partire dall’anno scolastico 2024/2025 – senza dover fare una nuova iscrizione. Gli eventuali posti che, al termine della procedura, risultassero liberi saranno assegnati attraverso la graduatoria unica cittadina.

Le strutture sono state individuate dal gruppo di lavoro costituito dal Dipartimento Servizi educativi, con la partecipazione di Università e Politecnico di Torino, Indire, Fondazione per l’Architettura, Fondazione Links, Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito del percorso di ricerca e approfondimento pedagogico/educativo avviato per meglio comprendere le caratteristiche principali dei Poli per l’infanzia. Il gruppo ha anche accompagnato la progettazione di nuovi Poli, finanziati con il PNRR, che saranno edificati in via Pietro Giuria e in via Verolengo.

I Poli per l’infanzia si caratterizzano quali laboratori permanenti di ricerca, innovazione, partecipazione e apertura al territorio, anche al fine di favorire la massima flessibilità e diversificazione per il miglior utilizzo delle risorse, condividendo servizi generali, spazi collettivi e risorse professionali. Possono diventare punto di aggregazione di servizi formativi, di momenti di incontro, eventi culturali, scambi e gemellaggi, sostegno alla genitorialità, caratterizzandosi come un vero e proprio “centro risorse” educative.

“La sperimentazione dei primi tre Poli per l’infanzia è un passo significativo verso la concretizzazione di quel percorso educativo unitario che vogliamo coinvolga le bambine e i bambini da 0 a 6 anni e che viene indicato anche dalla normativa nazionale – dichiara Carlotta Salerno -. Nei prossimi anni due poli per l’infanzia verranno costruiti ex novo, ma disponendo già di alcuni edifici con caratteristiche strutturali ed educative compatibili, abbiamo deciso di iniziare e dare un ulteriore impulso. Grazie alle professionalità tecniche, amministrative e pedagogiche, il percorso 0-6 prende sempre più forma”.

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Il futuro dell’impresa in una ricerca del Politecnico. Crescono gli incubatori e acceleratori in Italia

Più di 3600 startup incubate, circa 1700 dipendenti e un fatturato di oltre 550M€. Oltre il 50% degli incubatori supporta startup a significativo impatto sociale o ambientale.

 

Il team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM)con base al Politecnico di Torino ha presentato i risultati delle analisi relative all’ecosistema degli incubatori e acceleratori in Italia.

Dal Report emerge che gli acceleratori e gli incubatori nel nostro Paese sono 237 e occupano un totale di circa 1700 dipendenti; la maggior parte opera nel Nord-Ovest della nostra penisola, con prevalenza in Lombardia, dove ne sono presenti 57. Nel resto del Paese si distinguono per il loro impegno Emilia-Romagna, Lazio, Toscana e Campania, rispettivamente con 29, 22, 18, 16 incubatori.

Gli incubatori e acceleratori sono un importante elemento del sistema imprenditoriale evidenzia Davide Moro, vicedirettore della ricerca. Secondo il report SIM, infatti, gli incubatori e acceleratori sul territorio hanno incubato circa 3600 startup e hanno fatturato circa 550 M€.

In Italia, più della metà degli incubatori (57%) sono costituiti come società a responsabilità limitata. Il 17% sono invece società per azioni. Tra le altre forme giuridiche più comuni troviamo SCARL, SCPA, fondazioni, consorzi e SocCoop.

Per quanto riguarda i principali servizi offerti dagli incubatori il primo risulta l’“accompagnamento manageriale”, seguito da “supporto allo sviluppodi

 

relazioni” e dal “supporto alla ricerca di finanziamenti”. Altri servizi rilevanti sono la fruizione di spazi fisici e la formazione imprenditoriale e manageriale.

Il valore aggiunto apportato da incubatori e acceleratori nel nostro ecosistema non si limita al supporto alla nascita di nuove organizzazioni.  L’86% degli incubatori e acceleratori hanno infatti dichiarato di svolgere anche attività non direttamente riconducibili alle attività di incubazione e accelerazione. Tra le attività più frequenti troviamo partecipazione a progetti e bandi, gestione e promozione di eventi, attività a titolo oneroso di scouting e open innovation per aziende corporate e/o altri soggetti, servizi di coworking.

Come per gli anni precedenti, anche questo Report ha posto un focus speciale sull’impatto sociale e ambientale degli incubatori e delle startup incubate.

Circa la metà degli incubatori e acceleratori in Italia rientra nella categoria “Business Incubator”, mentre l’altra metà rientra nella categoria “Mixed” o “Social Incubator”. Dalle analisi del report risulta che un incubatore su due supporta organizzazioni a significativo impatto sociale o ambientale.

I settori più rappresentati, per le organizzazioni incubate a significativo impatto sociale o ambientale, sono quelli relativi alla salute e benessere (incluso sport) e sviluppo della comunità.

Nel corso del 2021 sono stati creati 16 nuovi incubatori (e diversi incubatori nati negli anni precedenti hanno cessato le loro attività). Il numero degli incubatori nati nel 2021 risulta in crescita rispetto all’anno 2020, probabilmente in parte per la generale ripresa di tutti i settori dalla situazione pandemica.

Quest’anno la ricerca ha analizzato anche gli acceleratori creati a partire dal 2021 da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) nella «Rete Nazionale Acceleratori CDP – Venture Capital». Alla fine del 2021 risultavano avviati i primi 8 dei 16 acceleratori della rete. Tali acceleratori, realizzati in partnership con altri soggetti, sono distribuiti uniformemente nel territorio italiano: sono stati avviati 5 acceleratori nel Nord-Ovest della penisola, 4 nel Nord-Est, 4 nelle regioni del Centro e 3 in Sud e Isole.

Come dichiarato dal Direttore della ricerca, Prof. Paolo Landoni “oltre ad essere ripresa, la crescita degli incubatori e acceleratori si sta anche specializzando. Non solo gli Acceleratori CDP hanno dei focus verticali, altri soggetti si stanno concentrando su diversi settori o diversi approcci, come quelli già visti l’anno scorso del venture builder e degli startup studio. Per questo motivo quest’anno oltre all’approfondimento sugli acceleratori CdP abbiamo anche iniziato a differenziare tra incubatori e acceleratori”.

L’attenzione all’ecosistema degli incubatori arriva anche dal governo e dalle istituzioni. All’evento di presentazione del report hanno infatti partecipato Stefano Soliano, Vice Presidente di Innovup, Giorgio Ciron Direttore di Innovup, Federica Garbolino, Responsabile mercato e servizi di Invitalia, Stefano Molino, responsabile Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital SGR e Maurizio Montemagno, Direttore Generale per la politica industriale, l’innovazione e le piccole e medie imprese.

“I risultati della ricerca ci restituiscono la realtà di una filiera dell’innovazione in salute, ma con ancora un grande potenziale inespresso. Per creare un meccanismo di crescita virtuoso per le startup e i centri di innovazione coinvolti oggi, una revisione del contesto normativo attuale è più che mai necessaria, sia per quanto riguarda le definizioni e per le agevolazioni previste per i soggetti che già vi partecipano, sia e per tutti coloro che vorrebbero farne parte” conclude Stefano Soliano, Vice Presidente di Innovup.

Lega Piemonte, visita ministro Locatelli 6 e 7 marzo a Biella, Torino e Novi Ligure

Il ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli sarà in visita in Piemonte il 6 e il 7 marzo. Tre le tappe previste: Biella, Torino e Novi Ligure.

Nella mattina di lunedì il Ministro sarà a Biella, dove visiterà la Cooperativa Anteo, Domus Laetitia e la Cascina Oremo.
Nel primo pomeriggio arriverà a Torino, dove alle 14,30 aprirà la Festa dello Sport Integrato organizzata dal Centro Sportivo Ch4 (via Trofarello, 10) per poi recarsi, alle 16.30, in  Cdp, Consulta delle persone in difficoltà, dove incontrerà i rappresentanti delle associazioni della Consulta. Alle 21 all’Hotel Hotel NH Collection Torino Santo Stefano di Via Porta Palatina è infine  previsto un incontro pubblico con militanti e sostenitori, al quale saranno presenti anche Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, i parlamentari torinesi Elena Maccanti e Alessandro Benvenuto, Chiara Caucino, assessore regionale alla Famiglia assieme a parlamentari e consiglieri regionali.
La visita torinese proseguirà nella mattinata di martedì con la visita in Anfass, Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettive e disturbi del neuro sviluppo e al Cottolengo, per poi spostarsi a Novi Ligure, dove il ministro è atteso alle 14,30 per la visita al Centro Diurno CSP, cui seguirà un incontro con gli amministratori locali.

La Regione: bilancio record per il diritto allo studio

PRESENTATO IN REGIONE IL BILANCIO DI EDISU PIEMONTE
Oggi per garantire a tutti gli aventi diritto gli stessi servizi di un tempo è necessario mettere in campo risorse più ingenti, perché le platee sono cresciute sensibilmente e questo è stato uno dei nostri impegni principali – ha spiegato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirioci siamo riusciti usando in modo innovativo i fondi europei perché il diritto allo studio è per noi una assoluta priorità come lo è rendere sempre di più Torino una città a misura di studenti. Non solo attraverso l’offerta delle nostre straordinarie università, ma anche grazie a residenze e servizi sempre più di qualità ed eventi internazionali come le Universiadi che presto torneremo ad ospitare e che saranno una vetrina bellissima. Un lavoro che portiamo avanti con impegno insieme all’Edisu e su cui continueremo a investire le nostre energie”. L’assessore al diritto universitario Elena Chiorino commenta l’investimento: “Abbiamo stanziato la cifra record di 39,6 milioni di euro, 13 più dell’anno accademico precedente, per la copertura del 100% delle borse di studio destinate a 16.700 beneficiari, perché vogliamo garantire pari opportunità anche a chi vive una condizione di svantaggio economico. L’impegno della Regione è cresciuto complessivamente del 50%. Garantire il diritto allo studio non significa solo sostenere economicamente i nostri studenti, ma vuol dire garantire loro servizi di qualità, come ristorazione, alloggi, sale studio e percorsi di orientamento, per consentire loro di raggiungere i migliori risultati possibili. La Regione ha scelto di investire risorse importanti a tutela del diritto allo studio universitario incrementando complessivamente il proprio intervento del 50%. Abbiamo creato un sistema organico di qualità per offrire agli studenti che scelgono il Piemonte per il proprio percorso universitario servizi di eccellenza, che rispondono alle necessità espresse dai singoli territori.  Ciò in cui ho sempre creduto, inoltre, è nel lavoro in sinergia e nella capacità di prevedere tendenze ed eventuali criticità, anticipando così soluzioni strategiche e mettendo in campo risorse a tutela del diritto allo studio. Grazie a questa visione, il 100% dei nostri studenti borsisti quest’anno a differenza di migliaia di loro colleghi di altre regioni d’Italia, hanno ricevuto la borsa di studio entro la fine del 2022, grazie ad un importante sforzo della Regione. Abbiamo garantito quindi ai nostri ragazzi, capaci e meritevoli, di non doversi trovare in condizioni di seria difficoltà. Rispetto allo scorso anno, abbiamo stanziato una cifra record per la copertura delle borse di studio che ha toccato i 39,6 milioni di euro, oltre 13 milioni in più rispetto all’anno precedente. Sono state erogate ben 16.700 borse, facendo registrare una crescita dei beneficiari di ben 3000 unità. Crediamo nel merito – ha concluso Chiorino –  e investiamo nel valore dei nostri giovani: stiamo costruendo un Piemonte con la terra più fertile d’Italia, affinché quì crescano e si affermino i grandi talenti di domani”.

“Delitto imperfetto”, torna a Torino la commedia sull’ineducazione sentimentale

Sabato 1 aprile allo Spazio Kairos A grande richiesta, dopo 50 repliche

E’ Claudio Insegno a firmare il testo di “Delitto imperfetto”, commedia che torna in scena a Torino: è stata record d’incassi nel 2018 al Torino Fringe Festival e viene presentata dopo oltre 50 repliche in giro per l’Italia. Appuntamento sabato 1 aprile alle 21 allo Spazio Kairos di via Mottalciata 7, nella messa in scena di Onda Larsen, per la regia di Andrea Borini.
Sul palco, Riccardo De Leo, Gianluca Guastella e Lia Tomatis per un delitto quasi perfetto: non è facile, infatti, improvvisarsi killer, non tutti sono portati per il crimine e il risultato può essere piuttosto imperfetto, per non dire goffo o, addirittura, disastroso. Ma sicuramente esilarante.

Lui, lei, l’altro. Lei, l’altro, lui. Lui, l’altro, lei: quando l’amore diventa confusione, poi ossessione e, infine, delitto. Ma il testo, secondo un tratto che contraddistingue tutta la produzione di Onda Larsen, offre spunti di riflessione su temi estremamente attuali: l’incapacità̀ della gestione dei rapporti di coppia, l’assurda concezione di possedere il partner e l’ineducazione sentimentale, in una commedia irriverente, politicamente scorretta e a tratti grottesca. 

 I biglietti (intero 13 euro, ridotto 10) sono in vendita su www.ticket.it.

Note di regia,  di Andrea Borini

“Delitto imperfetto” rientra in un percorso sul teatro di genere, in particolare sulla commedia gialla, che incontra il mio favore da sempre, anche se in questo caso il testo vira più sulla farsa classica e sulla commedia americana di parola, con in più un tocco di black comedy. Inoltre il divertente testo di Claudio Insegno, sintetizzato nei suoi elementi chiave, dava a tutti noi la possibilità di scherzare e in qualche modo riflettere sugli affanni della vita di coppia, sulla ricerca di felicità ad ogni costo e sulla superficiale ricerca di una presunta profondità, sentimenti molto contemporanei.

Tutti temi che, uniti alla ricerca di un teatro che non abbia il timore di divertire il pubblico anche in  maniera semplice ma  senza essere basico, hanno trovato in me e negli attori di Onda Larsen un’assoluta identità di intenti e un grande entusiasmo nello sviscerarli. Dal punto di vista registico ho poi cercato di giocare in maniera personale inserendo nel testo una nostalgia pop che mi appartiene molto e che ho cercato di inculcare negli interpreti più giovani di me.

Mi è sembrato così che l’ambientazione più giusta per questa sorta di bizzarra e un po’ macabra sit-com fosse il passaggio tra i superficiali anni ’80, in cui lavoro, amore e omicidi avevano lo stesso valore nell’inseguimento di un obiettivo, e gli anni ’90, in cui tutto sembrava dover cambiare ma che forse ci traghettarono in un millennio non troppo differente. Tutto questo con l’imperativo categorico di far passare una bella serata e provocare più risate possibili al pubblico, che è già un bel traguardo.

BIGLIETTERIA

Su www.ticket.it

Intero 13. Ridotto 10.
Info: biglietteria@ondalarsen.org.

Incontri con la cultura al Circolo unificato dell’Esercito, secondo appuntamento a marzo

Inaugurazione ufficiale degli eventi 

 Il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito in collaborazione con il Centro Studi Piemontesi presenta un ciclo di incontri con la cultura presso il Salone delle Feste del Palazzo Generale Beraudo di Pralormo, sede del Circolo Unificato dell’Esercito, in Corso Vinzaglio n. 6, 1021 – Torino.

L’inaugurazione ufficiale della stagione si è svolta  martedì 14 febbraio alle ore 18.30, seguiranno altri tre appuntamenti, mercoledì 1° marzo, mercoledì 15 marzo e mercoledì 29 marzo, sempre alle ore 18.30.

E’ questo un primo passo verso la ripresa delle attività di carattere prevalentemente socio-ricreativo, con funzioni morali e sociali presso il Circolo Unificato dell’Esercito che si sta rivelando sempre più un luogo d’incontro, non solo per la comunità militare e civile della Difesa, in servizio e in quiescenza, ma anche sede di eventi culturali e sociali a disposizione della città” – dichiara il Comandante dell’Istituto di Formazione, Generale di Corpo d’Armata Mauro D’Ubaldi.

Questo ciclo di incontri si avvarrà della collaborazione del Dott. Giancarlo Bonzo, in considerazione della sua lunga esperienza, che lo ha già fatto apprezzare nel ruolo, tra gli altri, di Amministratore Delegato del Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino.

Il primo appuntamento, si è svolto martedì 14 febbraio alle ore 18.30 : “Una volta sola. Storie di chi ha avuto il coraggio di scegliere”, protagonista il giornalista e scrittore Mario Calabresi – direttore del quotidiano La Stampa dal 2099 al 2015 e del quotidiano La Repubblica dal 2016 fino al febbraio 2019 –  a colloquio con Giancarlo Bonzo.

Il secondo appuntamento, mercoledì 1 marzo alle ore 18.30, sarà “Un anno in Piemonte.”, e coinvolgerà il giornalista Beppe Gandolfo, decano dei giornalisti torinesi di Mediaset, dal 1998 è il corrispondente per il Piemonte e la Valle d’Aosta per tutte le testate Mediaset.

Il terzo incontro, mercoledì 15 marzo alle ore 18.30, ospiterà il prof. Carlo Ossola, filologo e critico letterario, in un evento dal titolo “Far parte per te stesso”: Dante e la politica”.

L’ultimo incontro, sull’estetica e sul sistema dell’arte si intitolerà “Vizi d’arte” e avrà luogo mercoledì 29 marzo alle ore 18.30; interverranno il Prof. Ugo Nespolo ed il Dott. Bruno Quaranta.

Occulto e Torino, il processo alle sonnambule

L’Ottocento è stato un secolo affascinante proprio per le sue enormi contraddizioni. Infatti lo sviluppo di un metodo scientifico rigoroso e il declino della fede religiosa hanno portato allo sviluppo del positivismo. Al contempo però a questa tendenza si è affiancata una visione spiritista, portata avanti dall’intento di indagare il mondo al di là della cornice del reale. Per questo da metà secolo sono nate delle istituzioni che hanno provato ad interessarsi scientificamente a fenomeni come il medianesimo o ad indagare la possibile esistenza di creature sovrannaturali. In Inghilterra sono infatti iniziate delle ricerche nelle campagne per confermare l’esistenza delle fate, di cui possono trovare ancora oggi delle interessanti “prove” fotografiche. In Italia invece c’è stato un caso giudiziario di estremo interesse per gli amanti del paranormale. Si è infatti svolto a Torino il processo alle sonnambule, evento che ha suggestionato l’intera città.

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Le teorie dell’ipnosi e della magnetizzazione

Per comprendere al meglio quest’avvenimento è però necessario fare un salto indietro di cinquant’anni, alla scoperta del fenomeno del mesmerismo. Il suo nome è dovuto al suo inventore, il medico tedesco Franz Anton Mesmer, che determinava l’equilibrio psicofisico di un paziente a seconda degli equilibri del suo “fluido” interno, mosso da una forza di tipo magnetico. Da qui deriva anche il nome di “magnetismo”. Il trattamento di ogni malattia quindi veniva operato tramite un’ipnosi, volta a riequilibrare queste forze. Questo processo nel corso del tempo venne poi spettacolarizzato, diventando praticamente un numero di prestigio nei teatri. Il magnetizzatore induceva le sue assistenti in uno stato di trance, rendendole di conseguenza in grado di guarire i problemi degli spettatori.

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1890, Torino: il processo alle sonnambule

In questo contesto si colloca l’episodio svoltosi all’ex teatro Scribe, all’epoca situato in via Giuseppe Verdi 16. Dopo uno spettacolo molte persone fra il pubblico ebbero degli effetti collaterali a causa del contatto con le guaritrici. Questo malessere provocò delle dicerie che volevano che l’uomo avesse dei poteri sovrannaturali, dovuti ad un piatto con il diavolo. L’isteria collettiva portò dunque ad un clamore mediatico tale da indurre la gente a denunciare l’accaduto alle autorità competenti.

L’illusionista Donato venne dunque portato al banco degli imputati con le sue complici verso la fine di febbraio nel 1890. Il processo fu al centro dell’opinione pubblica per lungo tempo, ma ebbe un esito inaspettato: pochissime persone vennero effettivamente dichiarate colpevoli. Nonostante i successivi ricorsi e le richieste di revisione, i magnetizzatori furono tranquillamente autorizzati a continuare la propria attività senza essere considerati dei truffatori. Il Tribunale emise infatti una sentenza dove non si esprimeva riguardo alla liceità della pratica. Il caso però passò alla storia proprio per le varie parti in causa: gli scettici, i curiosi e i ferventi sostenitori di questa usanza.

Leggi anche – Torino e le leggende fondative: il toro rosso e la discendenza egizia

Francesca Pozzo

 

Torino chiede di ripristinare le misure a sostegno dell’edilizia

Dalla sua entrata in vigore, la normativa sul “superbonus 110%” ha subito numerose modifiche legislative che hanno finito per attuare restrizioni soprattutto in materia di cessione del credito d’imposta e recentemente, in data 16 febbraio 2023, il Decreto Legge n. 11 ha precluso sia la possibilità di esercitare le opzioni relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura, sia la facoltà delle Pubbliche Amministrazioni di essere cessionarie dei crediti di imposta derivanti dai bonus edilizi. Partendo da questa premesse, il 27 febbraio 2023 il Consiglio Comunale di Torino, con 24 voti favorevoli e 2 astenuti, ha approvato una mozione proposta dalla consigliera ValentinaSganga (M5S) che chiede che il Comune di Torino si attivi presso il Governo nazionale per ripristinare le misure di sostegno alla circolazione dei crediti d’imposta per il superbonus 110% e gli altri bonus edilizi. Ad esempio, introducendo nuovamente la possibilità di esercizio delle opzioni relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura e favorendo un ruolo attivo degli Enti locali nella circolazione dei crediti fiscali e nell’individuazione di strumenti di finanza alternativa a quella bancaria.

Il documento, presentato nella seduta del 22 febbraio 2023 delle Commissioni Terza e Prima, presieduta da Pierino Crema (PD), chiede altresì di sollecitare la possibilità di accedere al superbonus 110% e agli altri bonus edilizi anche per chi non dispone di un reddito sufficientemente alto per poter beneficiare delle detrazioni fiscali e di sensibilizzare circa l’urgenza di disporre di una strategia per riqualificare gli edifici residenziali in coerenza con la nuova direttiva europea Energy Performance Building e l’obiettivo di neutralità carbonica entro il 2050.