

Torino Airport informa che la chiusura dello spazio aereo dalle ore 05:45 fino alle ore 08:45 di domenica 23 luglio 2023 sopra l’area oggetto delle operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico rinvenuto in Frazione Pratoregio a Chivasso (TO) comporterà la sospensione delle operazioni di avvicinamento e atterraggio degli aeromobili presso l’Aeroporto di Torino.
Si precisa che nella data sopraindicata lo scalo rimane aperto. La chiusura dello spazio aereo non implica l’interruzione dei servizi aeroportuali.
Potranno verificarsi ritardi o cancellazioni dei voli in arrivo e in partenza nella fascia oraria indicata.
Torino Airport ha provveduto a comunicare le limitazioni alle compagnie aeree, che a loro volta daranno comunicazione ai passeggeri interessati in merito allo stato dei voli.
Si ricorda che la scelta operativa di cancellare o riprogrammare i voli nella suddetta fascia oraria resta in capo alle singole compagnie aeree.
Per informazioni dettagliate sui propri voli, i passeggeri possono quindi rivolgersi alla compagnia aerea o agenzia di viaggio, oppure contattare il servizio Informazioni Voli di Torino Airport al numero 011 5676361-2.
In arrivo a Bard l’aostano Diodato, seguito da Vinicio Capossela e da Giorgia
22 – 27 e 29 luglio
Bard (Aosta)
Sarà un luglio di grande musica per l’aostano “Forte di Bard”. Dopo gli appuntamenti con Fiorella Mannoia e Danilo Rea, prosegue infatti, nei suggestivi spazi dell’ottocentesca Fortezza di Casa Savoia, la rassegna “Aosta Classica 2023”, con due date di assoluto rilievo. Sabato 22 lugliosarà la volta di Diodato (origini tarantine, romano d’adozione ma, forse pochi lo sanno, nativo proprio di Aosta), mentre una settimana dopo, sabato 29 luglio, toccherà al grande Vinicio Capossela, che porterà sul palco di “Piazza d’Armi” il suo nuovo tour “Canzoni urgenti” dal nome del suo ultimo lavoro.
Vincitore indimenticato del “Festival di Sanremo 2020” con “Fai rumore” e, sempre nel 2020, premiato con il “David di Donatello” per la migliore canzone originale (“Che vita meravigliosa”) impiegata come colonna sonora del film “La dea fortuna”, Diodato porterà a Bard il suo “Così speciale tour”. Scritto, arrangiato e artisticamente diretto dallo stesso Diodato, l’album si compone di dieci tracce che rappresentano dieci attimi di vita, “sguardi sul mondo e tuffi negli abissi interiori per provare a riemergere con dieci fiori che profumano di vita”. Ancora una volta Diodato conduce il pubblico al cuore delle questioni umane, arrivando in profondità, per tornare a rifiorire in superficie ancor più forti, consapevoli e arricchiti dal proprio vissuto.
“Tredici canzoni urgenti”, tredici nuove canzoni scritte da Vinicio Capossela fra febbraio e giugno 2022 e registrate nei mesi a seguire, è invece un album musicalmente polimorfo – con ballate, waltz, jive e perfino un cha cha cha – nato dall’urgenza di interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento storico che stiamo vivendo: la violenza di genere, la cattiva educazione alle emozioni, l’abbandono scolastico, la delega da parte degli adulti all’intrattenimento digitale in cui versa l’infanzia, la cultura usata come mezzo di separazione sociale, il carcere inteso come reclusione senza rieducazione, il parossismo consumistico generato dal capitalismo predatorio. “Un campionario di mali che abbiamo quotidianamente davanti ai nostri occhi ma che – schiacciati dall’incessante berciare della società dello spettacolo (che è sempre più la società dell’algoritmo) – non riusciamo più a vedere, a sentire, a capire”.
Il terzo appuntamento, giovedì 27 luglio, si inserisce all’interno della rassegna “Estate al Forte” e vedrà esibirsi a Bard “la quarta voce più grande e più bella al mondo” come la rivista statunitense “Billboard America” ha definito la nostra Giorgia, con il suo “Blu live Outdoor tour”. Il viaggio dell’artista nei più spettacolari Festival estivi d’Italia, fonderà la bellezza dei luoghi con le nuove e libere sonorità del suo ultimo album, “Blu”, capace di mescolare ritmi contemporanei e venature “r’n’b” in canzoni non confinate in etichette preconfezionate. L’album contiene anche “Parole dette male”, il suo ultimo successo presentato a Sanremo.
Tutte le date sono in prevendita su ticketone.it .
Per info su date e costo biglietti: “Forte di Bard”, via Vittorio Emanuele II, Bard (Aosta); tel. 0125/83381 o www.fortedibard.it
g.m.
Nelle foto:
– Diodato
– Vinicio Capossela, ph. credits Guido Harari
– Giorgia
A BIELLA 260 MAESTRI DELLA SARTORIA MONDIALE
Dal 31 luglio al 5 agosto le firme più prestigiose provenienti da 34 nazioni per il 39º Forum del WFMT, la sigla che riunisce il gotha del settore tessile e della moda. Il meeting si articolerà in una serie di conferenze, incontri, visite e sfilate. In programma anche escursioni per promuovere il Piemonte, a Torino, Stresa, le Isole Borromee, la Reggia di Venaria Reale e il Sacro Monte di Oropa
Torino, 17 luglio 2023
Per cinque giorni Biella tornerà ad essere la capitale della sartoria mondiale: dal 31 luglio al 5 agosto si terrà, infatti, proprio nell’antica capitale italiana del tessile, il 39º Congresso del World Federation of Master Tailor, la sigla che riunisce il gotha delle sartorie del globo che poterà in Piemonte oltre 260 sarti rappresentanti di 34 nazioni.
L’evento è stato presentato questa mattina a Torino in Sala Giunta, alla presenza del Presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori, organizzatrice della manifestazione, e Vicepresidente della WFMT, Gaetano Aloisio, del sindaco di Biella Claudio Corradino, dell’assessore alle Attività Produttive, Commercio, Sviluppo Economico, del Comune di Biella, Barbara Greggio, e degli Assessori regionali alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio, all’Istruzione e Merito, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario Elena Chiorino, alle Attività Produttive, Andrea Tronzano, e del Presidente del CDA di Visit Piemonte, Beppe Carlevaris.
La scelta di organizzare proprio a Biella la conferenza è conseguente alla tradizione della città che detiene ancora oggi il primato di capitale italiana della sartoria e del tessile.
Il meeting si articolerà in una serie di conferenze, incontri, visite, sfilate, appuntamenti distribuiti in diverse location tra l’università di Biella, Città Studi, Palazzo La Marmora e Palazzo Gromo Losa, in cui si terranno anche due cene di gala. Si discuterà dello stato e del futuro della sartoria mondiale, con importanti ospiti del mondo imprenditoriale, istituzionale e della cultura.
Si svolgeranno anche due sfilate: la prima della WFMT vedrà i migliori rappresentanti di ogni singolo Paese partecipante, la seconda vedrà sfilare i più importanti Maestri italiani, che aderiscono all’Accademia Nazionale dei Sartori. Il Congresso sarà anche occasione per valorizzare il territorio e far conoscere una parte importante del Patrimonio culturale piemontese con escursioni per Torino, Stresa, le Isole Borromee, la Reggia di Venaria Reale e il Sacro Monte di Oropa.
La scuola italiana è da sempre considerata come una delle più influenti e ammirate, grazie al DNA di capacità artigianale, imprenditoriale e di gusto. La locuzione Made in Italy nasce proprio dal «su misura» per poi passare ad altri settori contigui come la Moda.
Partners del 39° Congresso della World Federation of Master Tailors sono alcune delle più importanti aziende tessili italiane e non solo: Lanificio F.lli Cerruti 1881, Drago, Piacenza, Reda, Vitale Barberis Canonico, Zegna; ma anche Stylbiella, Albini, l’associazione di settore Ideabiella, Confartigianato, CNA e l’Unione Industriale Biellese. L’evento ha ricevuto il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Regione Piemonte e della città di Biella, città creativa Unesco.
Paesi che parteciperanno: Argentina, Australia, Austria, Brasile, Colombia, Ecuador, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Italia, Korea, Malesia, Mauritius, Messico, Monaco, Netherlands, Pakistan, Peru, Romania, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Tailandia, Taiwan, Ucraina, United Arab Emirates, United Kingdom, USA
L’Italia è il solo Paese che ha avuto il privilegio di organizzare due congressi consecutivi della World Federation of Master Tailors nei suoi oltre cento anni di storia. In totale, con Biella saranno otto i congressi che si sono tenuti in Italia.
Dichiarazioni
«Insieme alla sartoria – ha sottolineato il Presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori, organizzatrice della manifestazione, e Vicepresidente della WFMT, Gaetano Aloisio – un’altra nostra eccellenza è il settore tessile, e Biella ne è la culla. Artigianato e industria, tradizione e innovazione, radici e ricerca, passato e futuro. Queste sono i punti che costituiranno l’ossatura del Congresso. Dicotomie che apparentemente si contrappongono ma che in realtà danno vita a un unico settore che si congiunge nella valorizzazione del nostro talento, nella nostra capacità manuale, nell’attitudine all’eleganza e nell’ecosostenibilità. Un altro comune denominatore, questo, tra la sartoria, di per sé ecosostenibile, e l’industria tessile, tra i settori più sensibili a questo tema. La mia personale proposta di Biella come sede del Congresso è stata accolta immediatamente con entusiasmo. E non è un caso se questo sarà il Congresso con la maggiore partecipazione di Paesi mai registrata prima. Un successo senza precedenti con quasi 400 partecipanti tra sarti e addetti ai lavori. Una ulteriore dimostrazione di quanto valga il vero Made in Italy nel mondo».
«La Regione Piemonte è onorata di ospitare il 39° congresso della World Federation of Master Tailors – ha dichiarato il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – Il tessile italiano, e quello biellese in particolare, rappresentano un fiore all’occhiello del nostro Paese che lo rende noto e ammirato in tutto il mondo. Il Congresso è poi l’occasione per mettere in vetrina le bellezze della nostra terra. La città, con il suo patrimonio architettonico, artistico, ma anche di documentazione industriale, oltre al contesto paesaggistico in cui si incastona».
«Biella rappresenta la più completa filiera di alta qualità del tessile in Europa e fra i maggiori poli lanieri al mondo – ha sottolineato il sindaco di Biella, Claudio Corradino – riferimento assoluto internazionale per i tessuti più pregiati. Biella può essere considerata la sede naturale per ospitare il 39° congresso della World Federation of Master Tailors, dove la presenza di maestri sartori, custodi di talento, bravura e di grande creatività, diventeranno ambasciatori del ‘Made in Italy’, che il mondo intero ci riconosce e che rappresenta una ricchezza importante per il nostro Paese, emblema concreto della capacità di unire storia, tradizione, saper fare, cultura, innovazione e genio imprenditoriale. Siamo orgogliosi di ospitare questo evento che darà anche la possibilità ai sarti di visitare le aziende e di vedere così la nascita del tessuto, loro materia prima. Colgo l’occasione per augurare un buon lavoro a tutti i partecipanti al Congresso, che il territorio biellese vi possa essere di ispirazione».
«Biella è pronta! Noi tutti siamo entusiasti di poter supportare l’Accademia Nazionale dei Sartori e ad accogliere i partecipanti del 39° Congresso internazionale – ha aggiunto l’assessore al Commercio, Sviluppo Economico e UNESCO del Comune di Biella Barbara Greggio -. Biella è stata riconosciuta nel 2019 Città Creativa Unesco proprio per l’arte e l’artigianato tessile, il distretto laniero biellese si distingue per l’alta qualità delle materie prime lavorate, per la perfezione delle rifiniture, per la ricerca innovativa e sostenibile, per la cura dei singoli processi della lavorazione: tutto ciò che dà origine a un prodotto pregiato. Questo Congresso, che porta sul nostro territorio i migliori sarti al mondo e cioè i protagonisti dell’ultimo anello della filiera tessile quello che trasforma le stoffe in abiti unici che diventano manufatto tessile di eccellenza, darà visibilità al Biellese ma soprattutto a tutto il mondo del tessile».
«Se Biella è la patria del tessile di qualità – ha sottolineato l’assessore alle Attività Produttive e Artigianato, Andrea Tronzano – non poteva che essere la cittadina piemontese il luogo in cui tenere il congresso mondiale di coloro che sono chiamati a dare forma e sostanza ad abiti e moda. La manualità e l’artigianalità, di chi lavora in questo settore da sempre, è un tocco distintivo che rende un pezzo di stoffa unico per chi lo indossa. La città creativa identificata dall’Unesco quale depositaria di estro e inventiva aggiunge così un evento di grandissima qualità».
«La moda italiana – ha rimarcato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – ha conosciuto nella città di Biella l’epicentro della rivoluzione dell’arte tessile che poi ha dato vita ad una vera e propria industria diventata nel tempo un tratto distintivo dell’eccellenza tricolore e del Made in Italy. Il Piemonte da tempo è una piattaforma naturale nel contesto europeo dove ospitare e allestire eventi di caratura internazionale, segno di grande vitalità delle istituzioni pubbliche e private che lavorando insieme mettono ciclicamente in vetrina il Piemonte con le sue meraviglie».
«Biella, la capitale europea del tessile – ha sottolineato l’assessore all’Istruzione e Merito, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario Elena Chiorino – è pronta ad ospitare un evento unico sul territorio perché rappresenta il luogo ideale per far conoscere le eccellenze della sartoria italiana. Il tessile biellese è uno dei simboli del Made in Italy che si tramanda e si rinnova, grazie ad una storia appassionante di sviluppo industriale, di ricerca e bellezza senza confini, e che da oggi può contare su un’opportunità in più: l’Academy della filiera Tessile Abbigliamento Moda e Green Jobs, con cui vogliamo garantire la continuità della tradizione con uno sguardo rivolto alle sfide del futuro».
«Per noi è stato significativo collaborare con l’assessorato al Turismo della Regione per la comunicazione di questo importante evento: il prodotto congressuale per il Piemonte ha una considerevole ricaduta sul territorio in termini di spesa e contribuisce allo sviluppo della destinazione. – sottolinea Beppe Carlevaris, presidente del CDA di Visit Piemonte –. Il Congresso darà visibilità al territorio biellese e ad alcune delle più rilevanti bellezze del Piemonte, dal Sacro Monte di Oropa alle Colline, patrimoni UNESCO, fino alle città di Biella e Torino, alle Residenze Reali e ai paesaggi dei Laghi. Siamo pronti ad accogliere i maestri della sartoria mondiale e i loro accompagnatori e a invitarli a tornare».
Nota:
«Federazione dei Maestri sarti» era il nome del comitato organizzativo tenutosi in Belgio nel 1865. A Bruxelles, nel 1907, si tenne il comitato esecutivo, che fu internazionalmente riconosciuto fin dal 1908, ed in quella sede fu creata la «Federation of Master Tailors». Nell’agosto del 1910, si svolse il primo congresso ed il suo fondatore Mr. Jaque Frikx fu eletto come primo presidente. In quell’incontro poi, si decise che il congresso si dovesse svolgere ogni due anni. In quel periodo aderirono 250 sarti provenienti da 15 nazioni. Londra, Parigi, Zurigo, Bruxelles, Berlino, Seul, Salisburgo sono alcune delle città che hanno ospitato un congresso della WFMT. In Italia, si sono svolti 7 congressi: a Roma nel 1954, 1975,1983, 1995, 2011. A Treviso nel 2003 e a Verona 2019. Biella 2023 sarà l’ottavo congresso «italiano».
Per info www.wfmastertailors.com
Campionati Regionali: un titolo, un argento |
Giro di boa per i Campionati Regionali di Categoria con la ValleBelbo Sport che porta a casa un buon raccolto dal primo fine settimana di gare al Palanuoto di Torino. In uno dei momenti più importanti della stagione, molti ragazzi hanno ritoccato in massa i loro personali, disputando gare decisamente piacevoli sia dal punto di vista tecnico, sia sotto il profilo agonistico.
In grande spolvero, Francesca Gallione, una delle due finaliste del weekend della ValleBelbo Sport. Dopo aver ritoccato il personale in batteria (34”49), Francesca lima ancora qualche centesimo nella finale dei 50 rana, chiudendo al quarto posto in 34”41, fermandosi a soli 16/100 dal tempo limite per i Campionati Italiani di Categoria; nessun rammarico per il grande obiettivo tricolore mancato: la Gallione ha davvero fatto tutto il possibile per qualificarsi ai Categoria, migliorandosi ad ogni occasione. Ottima anche la sua doppia prestazione nei 100 rana: dopo aver nuotato le batterie in 1’16”48, ha colto il quinto posto siglando 1’16”39 in finale. Medaglia d’oro e titolo regionale per Lucia Tassinario nei 50 farfalla, gara cui mette in fila tutte le avversarie timbrando 28”24. Nei 50 dorso, Lucia prende l’argento in 30”68, un primato personale che vale anche il tempo limite per Campionati Italiani di Categoria; inoltre, la Tassinario ha raggiunto la finale dei 50 rana in finale (settima in 35”40) e ha contribuito al quinto posto della 4×200 sl juniores del Team Dimensione Nuoto, nuotando la terza frazione in 2’10”88. Infine, la capitana della ValleBelbo Sport Federica Ferraris continua nella sua incredibile serie di miglioramenti nei 50 farfalla: pur avendo iniziato a nuotare a quasi 18 anni, Federica ha raggiunto in breve tempo ottimi livelli, arrivando a nuotare i 50 farfalla in 30”28, evidenziando un progresso tecnico e cronometrico davvero significativo nel corso di questa stagione. Il prossimo fine settimana (22-23 luglio) sarà di nuovo tempo di Campionati Regionali con le restanti prove individuali e a staffetta che completano il programma.
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Fino al 31 luglio 2025
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
La GAM è felice di accogliere in comodato nelle proprie collezioni l’opera di Luigi Ontani, NapoLeonCentAurOntano, realizzato nel 2003 in occasione di una personale presso il Museo Napoleonico di Roma. È una delle numerose riletture che l’artista ha realizzato sul tema iconografico del centauro, creatura ibrida e metamorfica che Ontani accomuna al Sagittario, suo saturnino segno zodiacale.
Secondo la mitologia classica il centauro è per metà creatura razionale e per metà passionale, carattere ambiguo che ben si sposa alla figura di Napoleone che spronò e tradì, in pari misura, lo spirito dei lumi quanto quello del Romanticismo. E ben si addice all’artista che non disdegna mai di intrecciare l’espressione dell’intelligenza con quella del desiderio in una sua personale forma di arguto slancio d’arte e vita. Così Napoleone, universale misura di ogni possibile mania di grandezza, offre un ironico specchio al narcisismo dell’artista che, una volta di più, presta il proprio volto alla realizzazione della scultura in ceramica policroma, esempio tra i più rilevanti della sua ricreazione.
L’ibridolo (idolo + ibrido) sarà esposto nell’atrio del primo piano della GAM e avrà il compito, quanto mai adeguato alla sua natura di napoleonica ed ibrida contemporaneità, di congiungere idealmente il percorso delle collezioni del ‘900 con lo spazio dedicato alle esposizioni “Ottocento”, attualmente in corso, e “Hayez”, in programma per ottobre.
Info: https://www.gamtorino.it/it/evento/napoleoncentaurontano-di-luigi-ontani/
La Commissione Legalità ha audito su richiesta del Consigliere regionale Pd Diego Sarno, il Presidente dell’Organismo regionale per il controllo collaborativo (ORECOL) per sapere come abbia organizzato, nei mesi successivi al suo insediamento, i propri lavori, quali siano state priorità e obiettivi e le relative tempistiche di sviluppo. L’Orecol, operativo dal febbraio scorso, ha come obiettivi la trasparenza e il contrasto all’illegalità negli atti amministrativi della Regione Piemonte e delle partecipate regionali oltre a maggiori controlli sulla gestione delle ingenti risorse del PNRR.
“E’ una coincidenza positiva che l’audizione di Orecol, che ho richiesto e fortemente voluto, si sia tenuta oggi, 19 luglio, perché la diffusione di una cultura della trasparenza e della legalità è scaturita anche dalla tragedia in cui persero la vita il giudice Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina e questo rappresenta un modo concreto per ricordarli. Dalla relazione del Presidente di Orecol sono emerse alcune criticità sulle quali voglio soffermarmi: innanzitutto condividiamo la preoccupazione per “l’esecuzione dei contratti con affidamento diretto, in sottosoglia” dal momento che queste attività negoziate possono sfuggire al vaglio degli organi di vigilanza. Occorrerebbe avviare una battaglia in Parlamento per introdurre opportune modifiche. E’ fondamentale, nelle procedure di vigilanza, tenere gli “occhi ben aperti e le coscienze sveglie”, ben consapevoli della straordinaria capacità della criminalità organizzata di profittare dell’occasione favorevole e di mimetizzarsi, come ci ricorda Don Ciotti” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno.
“Preoccupa – sottolinea Sarno – l’attuale inadeguatezza dell’organico e l’insufficienza delle risorse materiali e umane di ORECOL, un organismo che, invece, dovrebbe essere supportato nella sua attività. I temi della legalità dovrebbero, infatti, essere una delle priorità di questa Giunta, come il Codice Etico promesso e ad oggi neanche presentato in forma di bozza, da Cirio dopo l’arresto dell’ex Assessore Rosso. L’attività di controllo di ORECOL è di due tipi programmata o sollecitata da specifiche richieste della Giunta o del Consiglio regionale, ovvero da segnalazioni interne o esterne di dipendenti, di funzionari, di dirigenti o di semplici cittadini. La durata del mandato assegnato ai membri per legge è, tuttavia, legata strettamente alla legislatura. Credo, invece, che sia molto importante che mandato e attività siano slegati e faremo una proposta per aumentare l’indipendenza: è quanto mai opportuna una modifica della normativa concernente il mandato che deve essere svincolato dalla legislatura consiliare”.
“Un altro tema affrontato – prosegue l’esponente dem – è stato quello delicato e strategico dei fondi PNRR. Faremo nostra e porteremo in Aula la proposta di prevedere la partecipazione di almeno un rappresentante dell’Orecol nel Gruppo di Lavoro di attuazione del PNRR, al fine di perimetrare l’ambito di applicazione delle misure, con particolare attenzione alla concentrazione della vigilanza sulla fase esecutiva. E’ fondamentale realizzare, celermente, un’adeguata formazione del personale preposto, DEC e RUP, presso le stazioni appaltanti coinvolte. Attualmente continua a essere fermo da ormai 3 anni il percorso di formazione con Avviso Pubblico, altro inadempimento parziale da parte di Cirio e della sua maggioranza”.
“Infine – afferma Sarno – è stato sottolineato un tema che il Partito Democratico denuncia ormai da molto tempo e sul quale ha aperto una petizione, problema che la Giunta Cirio si ostina a ignorare e addirittura a negare: quello delle liste d’attesa e dell’impossibilità di prenotare una visita medica, dato che non esiste un CUP con un’agenda unica di tutti gli ospedali del Piemonte e che, purtroppo, si sta facendo di tutto per indebolire la sanità pubblica. La lotta per la tutela e il rilancio di una sanità pubblica e universale è sempre stata e continuerà a essere al centro della politica del centro-sinistra”.
“Chiederò che Orecol venga audito ogni 4 mesi – conclude Diego Sarno – perché è importante avere aggiornamenti precisi e puntuali sulla sua attività e sul suo lavoro”.
Nei primi giorni del mese di luglio alcuni vandali hanno danneggiato le panchine di pietra in piazza Vittorio Veneto nel centro di Torino, il fatto aveva avuto una rilevanza mediatica suscitando indignazione nell’opinione pubblica.
Gli autori avevano sollevato una lastra dai basamenti, rovesciandola e rompendola in due parti, mentre un’altra panchina veniva spaccata ad un’estremità.
L’attività di indagine svolta dal Commissariato PS Centro ha permesso attraverso le immagini di videosorveglianza della zona di identificare i presunti autori del danneggiamento aggravato.
Si tratta di un uomo di 48 anni di origini italiane e un ragazzo spagnolo di 23 anni.
Gli agenti hanno successivamente convocato i due presso il Commissariato di via Verdi per i gravi indizi di colpevolezza a loro carico e per informarli di essere sottoposti ad indagini in stato libertà per il reato di danneggiamento in concorso tra loro, con l’aggravante di aver commesso il fatto su cose esposte per destinazione alla pubblica fede e destinati a pubblica utilità.
L’atto vandalico sarebbe stato commesso in un momento di rabbia e sotto l’effetto dell’alcol consumato durante la notte.
foto Roberto Balestra
Un passaggio è stato dedicato anche ai controlli sull’assegnazione dei fondi Pnrr e sull’abuso d’ufficio: “L’attuale situazione ci impone di tenere gli ‘occhi ben aperti e le coscienze sveglie’, consapevoli della straordinaria capacità della criminalità organizzata di infiltrarsi e di mimetizzarsi, come ricorda Don Ciotti”.
In conclusione Soprano ha ricordato la questione delle liste di attesa in Sanità “che presenta ancora inefficienze, ma è in via di miglioramento, grazie anche all’attuale piano di recupero, che ha consentito di affrontare il problema con metodo scientifico”.
Sono intervenuti per domande e approfondimenti, in particolare sul sistema regionale dei controlli e sui metodi di valutazione della performance, i consiglieri Carlo Riva Vercellotti (Fdi), Diego Sarno (Pd), Francesca Frediani (M40 – Up).
Le cronache ufficiali affermano che, quando nel 1919 Enrico Scavini e la moglie Elena König, torinese di nascita da madre austriaca e padre tedesco, fondarono a Torino la fabbrica che aveva in sé l’obiettivo di dar vita a una produzione di giocattoli, bambole, confezioni, articoli di vestiario e arredamenti per la casa, coniarono il marchio Lenci, più facile acronimo del superbo “Ludus est nobis constanter industria”. Una trottola come immagine, il tutto invenzione di Ugo Ojetti. Quelle familiari ricamano che l’invenzione di quel nome racchiuso in cinque lettere altro non fosse che il diminutivo di Helen, di quel Elenchen con cui il padre vezzeggiava la sua bambina e che lei, piccolissima, non riusciva a pronunciare, storpiandolo in “Lenci” appunto. Nel 1925, in occasione dell’Esposizione Internazionale di Parigi dedicata alle arti decorative, si affacciò l’idea di una nuova produzione di statuette in terraglia smaltata, rientrando con garbo in quello che verrà definito lo “Stile 1925”, pronto ad indirizzarsi verso l’Art Déco. Un’avventura che attraverserà circa quarant’anni, sino al 1964, incontrando la crisi dell’inizio dei Trenta, la scomparsa del fondatore, il periodo della guerra, il boom, altre scelte, l’entrata di nuovi soci.
Quelle statuette, piccole, gentili, eleganti, forse lontane dalla realtà del tempo, disposte più a raccontare il tempo delle fiabe e dei bei sentimenti, andarono ad abitare i salotti dove si riceveva, le consolle e i grandi tavoli al centro della camera d’eccellenza delle case borghesi del tempo, di Torino e non soltanto, arredando, divertendo, impreziosendo. Cose certo no “di pessimo gusto”, a cui anche Gozzano si sarebbe devotamente affezionato. S’affezionarono – o forse il termine è troppo debole, riduttivo, si innamorarono perdutamente – Giuseppe e Gabriella Ferrero, industriali torinesi (con sede in corso Crimea, la SIED svolge attività di produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare idroelettrico), avviando una storia di collezionismo che prese il via sul finire degli anni Ottanta, il mattino di una domenica, passeggiando tra le bancarelle di un mercatino. La riproduzione di un pellerossa, l’altezza di una trentina di centimetri, “le fattezze perfette, i colori splendidamente e vivacemente lucidi, un incanto, “se ti piace perché non te lo compri?”, mi spinge mia moglie – racconta Ferrero, con la gentilezza e la signorilità d’altro tempo -, “la nostra collezione è nata da quel pellerossa”. Poi arrivò l’epoca degli antiquari e dei piccoli negozi di modernariato ormai scomparsi, soprattutto nelle vie del centro, luoghi e occasioni d’obbligo per appassionati e ricercatori, poi internet e le aste con i primi anni del nuovo millennio, in seguito la Consulta – attiva da 36 anni, la SIED è uno dei 40 attuali soci -, la fatica in primo luogo nel convincere gli altri collezionisti a cedere i pezzi già in loro possesso; e il primo approccio con Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali. Nel 2010, in veste di direttrice di Palazzo Madama, Pagella ospitò una prima mostra con i tesori che già facevano parte della collezione Ferrero; oggi, a discorsi avviati e definiti, quella collezione, 132 opere ideate da diciassette artisti attivi per la manifattura Lenci, nella sua fase più creativa, tra il 1928 e il 1936, sono stati donati dai coniugi, in perfetto accordo con le figlie Silvia e Paola, a creare una nuova sezione permanente posta al terzo piano della Manica Nuova di Palazzo Reale, in un ambiente (l’immensità della luce, “da qui l’idea di creare per la collezione una scatola scura, che semplifica la percezione del luogo, in cui la luce naturale dà verticalità allo spazio, mentre il candore delle pareti lascia il passo a un nastro bianco dalla linea sinuosa che accoglie e guida il pubblico alla scoperta delle collezioni, consentendo di avere sempre una visuale dell’intera sala”) giocato tra colori luci e ombre, un abbraccio ben visibile, in cui la collezione si sposa con le opere di vari pittori operanti nella Torino tra le due guerre. L’allestimento è di Loredana Iacopino, moderno, essenziale, segnato da una eleganza tutta particolare.
Ad allinearsi e a proseguire idealmente il “progetto Gualino” a cui i Musei Reali hanno dato vita nei mesi scorsi, nelle vetrine, un’eccellente illuminazione e targhette nitidamente leggibili, in un percorso articolato in dieci temi – la donna moderna, la donna ideale, la donna reale, il tempo e le stagioni, innamorati, scene di vita, miti e storie, il mondo nel vaso, la fiaba e le maschere, animali – trovano spazio le 132 opere, repertorio degli Scavini affidato alla leggerezza, alla maestria, all’ironia, al gusto di artisti come Mario Sturani (del gruppo del d’Azeglio e di Monti, grande amico di Cesare Pavese) – si guardino i suoi “vasi con frutta” o il suo “Ragazzo su elefante” del 1929, Gigi Chessa con i suoi nudi femminili (“Le due sorelle”, ancora del ’29), Ines e Giovanni Grande, che riproducono con grande bellezza quadri di vita contadina e popolare (di lui, i gruppi di “Castore” e “Polluce” e quei piccoli capolavori che sono ”Don Chisciotte e Sancho Pancia”, 1929, e “Il trionfo di Bacco”, 1928 ), di Massimo Quaglino (“Danza campagnola” del ’30), della stessa Elena König di cui “la signorina grandi firme” citata in “Al caffè” del 1933. Ancora Giulio Da Milano, Massimo Quaglino, Giuseppe Porcheddu e Giovanni Riva, autore nel 1930 dell’Angelica di piazza Solferino.
Con la possibilità di ampliare e sostituire le presenze, oggi attorniano le opere della collezione pitture e sculture provenienti dal panorama novecentesco della Sabauda, tele acquistate dallo stato italiano tra il 1935 e il 1942 tramite la Soprintendenza, al fine di incoraggiare l’attività di giovani artisti sul territorio torinese e regionale. Vi figurano opere di Bonfantini, Cremona, Deabate, Albano Galvano e Nini Maccagno, Manzù e Mastroianni, Martina e Menzio e Paulucci, Spazzapan a Vellan, ancora Chessa e Da Milano. Alla conferenza stampa di presentazione, l’assessore alla cultura Rosanna Purchia parla di “lungimiranza piemontese, di gratitudine, di generosità”, Enrica Pagella di “un’importante pagina di storia della città nella città, in una dialettica tra passato e presente che è la linfa per un dialogo vivo, duttile e sensibile con il pubblico di oggi e di domani”, il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi sottolinea il mecenatismo alto e importante dei Ferrero e la sua presenza ai Musei “in una giornata in cui al Quirinale il Ministero espone le 24 statuette ritrovate a San Casciano ai Bagni”. Giuseppe e Gabriella Ferrero, signorilmente, ricordano come “questo nuovo allestimento vuole essere una testimonianza per la nostra Città di un periodo di grande fervore del “fare”, di imprenditori illuminati che associarono alla laboriosità e all’industria una raffinata sensibilità culturale”. Parole che non pretendono commenti: soltanto un vivo ringraziamento, con la consapevolezza del profumo di un altro tempo.
Elio Rabbione
Le immagini sono di Andrea Guermani. Nell’ordine, un insieme della collezione permanente nell’allestimento di Loredana Iacopino; Gabriella e Giuseppe Ferrero, con Enrica Pagella, alla presentazione della collezione da essi donata ai Musei Reali; “Amanti sul tronco” di Giovanni Grande; “Gli amanti sul fiore” di Mario Sturani”; “Al caffè” di Elena König Scavini.