Tornano i dialoghi sugli investimenti, sotto forma di vignette, del consulente finanziario Riccardo Ferrero. Parliamo di cedole questa volta, quella quota di interessi che viene corrisposta a chi detiene azioni o obbligazioni. Cedole che possono essere pagate con frequenza annuale o semestrale e anche ogni tre mesi. Un modo per integrare la pensione o la busta paga. Ma attenzione… avverte l’esperto.
Il dato emerge dal dossier dedicato a “Donne Impresa-8 marzo“, dell’Ufficio Stampa di Confartigianato Imprese Piemonte, sui dati Unioncamere-Infocamere.
“Questo dato racconta che più di tre imprese piemontesi su quattro sono guidate da uomini. Per invertire questa tendenza non chiediamo le quote rosa, che non rappresentano la formula magica per risolvere il problema della parità di genere, e neanche interventi una tantum o effimere corsie preferenziali – commenta Sara Origlia, Presidente del Movimento donne impresa di Confartigianato Piemonte– ma politiche strutturali, sistemiche e coordinate per sostenere la propensione imprenditoriale e favorire l’occupazione, garantendo a tutti un contesto normativo e culturale che consenta alle imprese femminili a valore artigiano di esprimere al meglio i propri valori e potenzialità, di creare occupazione, generare innovazione, contribuire alla crescita economica e sociale. Qualità, professionalità e saper fare sono i capisaldi delle aziende al femminile in Piemonte, un autentico valore aggiunto nel tessuto imprenditoriale locale in una fase delicata come quella che stiamo vivendo”.
Secondo un sondaggio effettuato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte, che prevede la possibilità di risposte multiple (utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di imprese femminili del Piemonte che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra regione) le imprenditrici affrontano più difficoltà ad accedere ai finanziamenti, trovano meno opportunità di crescita e devono fare i conti con un welfare inadeguato, che rende complicato conciliare lavoro e famiglia. La burocrazia rimane un ostacolo insormontabile e la mancanza di misure strutturali per incentivare l’imprenditoria femminile continua a frenare lo sviluppo economico del Paese.
Nel dettaglio: il 43,5% del campione femminile chiede un accesso al credito più facilitato per migliorare la propria performance imprenditoriale e maggiori sgravi fiscali.
“Le imprenditrici faticano più degli uomini a ottenere finanziamenti e agevolazioni. Servono misure concrete come: maggiori fondi dedicati alle imprese femminili, procedure più snelle, un accesso al credito agevolato, anche tramite garanzie pubbliche, premialità fiscali per chi investe in imprese guidate da donne.
Molte donne abbandonano l’attività imprenditoriale perchè impossibilitate a conciliare lavoro e famiglia. Per questo servono congedi di maternità adeguati e flessibili per le lavoratrici autonome, detrazioni fiscali per i servizi di cura (asili nido, baby-sitting, assistenza familiare), contributi economici per le imprenditrici madri e un sistema di welfare che permetta di conciliare davvero lavoro e famiglia, senza dover rinunciare alla propria attività. Nello specifico riteniamo utile intervenire sull’incremento del limite di detraibilità dei costi sostenuti per gli addetti all’assistenza domestica e familiare: si rende necessario ampliare la portata delle agevolazioni fiscali, già presenti nell’ordinamento tributario, al fine di rendere concreta la conciliabilità tra lavoro e famiglia, anche nei confronti delle donne imprenditrici.”
Il 65,5% del campione ritiene che i servizi pubblici di assistenza per figli e anziani siano insufficienti.
“Questa percentuale, particolarmente alta, dimostra come tra i tanti aspetti su cui sia necessario lavorare, ve ne sia uno particolarmente importante: quello dell’offerta di servizi nido, asili e partecipazione delle donne al mondo del lavoro sono, infatti, temi strettamente legati. Aumentare l’occupazione femminile era l’intento esplicito degli obiettivi di Barcellona, stabiliti dall’Ue più di un decennio fa, e va di pari passo con l’obiettivo di offrire una assistenza all’infanzia per almeno il 90% dei bambini tra i 3 e i 6 anni e per almeno il 33% dei bambini con meno di 3 anni. Se pensiamo che ancora oggi circa 16% delle famiglie sceglie di non mandare i propri figli all’asilo nido per motivi di costo, ci far rendere conto di come la donna debba scegliere la famiglia al posto del lavoro, per questo come Confartigianato Imprese, a livello nazionale, stiamo portando avanti la richiesta dell’aumento dei contributi concessi ai servizi per la prima infanzia. Non ci stanchiamo mai di ripeterlo: il Dna dell’imprenditoria piemontese e italiana è tenuto assieme dai legami familiari e il mondo politico e amministrativo deve rendersene conto, pensando, assieme alle aziende e alle Associazioni di Categoria, ad un nuovo welfare su misura, che tenga conto anche del ruolo delle donne nel mondo del lavoro e della gestione aziendale”.
Il 39,5% del campione femminile intervistato ha individuato nella riduzione e semplificazione della burocrazia un driver di crescita per l’imprenditoria femminile.
“Le imprese femminili vogliono essere competitive ma spesso non vengono agevolate ed aiutate nell’affrontare gli impegni burocratici, per questo chiediamo alla politica di istituire uno sportello unico per le imprenditrici, con assistenza su pratiche e finanziamenti”.
Il 31% delle imprenditrici intervistate chiede più formazione e networking per le donne d’impresa, incentivi per l’innovazione, percorsi di mentoring e supporto concreto per la crescita delle aziende.
“Possiamo aprire una nuova fase per l’imprenditoria femminile solo attraverso sostegni e azioni di diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale rivolta alle imprese femminili. L’augurio che possiamo, e dobbiamo, farci è che ogni donna possa, in tempi brevi, conquistare ciò che per sè è più caro, come: autonomia, rispetto, maternità retribuita per indipendenti, cambiamento culturale, fiducia, considerazione, condivisione del tempo di cura, libertà di scelta, non dover scegliere tra lavoro e famiglia, tutele, opportunità, sicurezza, parità di competenze, più tempo, nessuna rinuncia e tranquillità”.
Il 55,9% delle imprenditrici chiede maggior rappresentanza e presenza femminili nelle istituzioni.
“E’ora di assicurare maggiore possibilità di presenza femminile nei luoghi in cui si decide il futuro dell’economia, nei tavoli decisionali economici e politici che richiedono scelte strategiche. Sono necessari ulteriori sforzi per affrontare le disparità di genere nel mercato del lavoro e promuovere una maggiore partecipazione delle donne nell’economia regionale. Il Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte si batte per affermare una significativa rappresentanza delle donne nelle istituzioni e nelle sedi decisionali e per costruire un sistema di welfare che permetta alle imprenditrici di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità, realizzando un percorso di crescita personale ed offrendo il proprio contributo allo sviluppo economico e sociale”.
L’appello di Origlia a Regione e Istituzioni: “Gli interventi spot non servono più, il futuro della nostra Regione e del resto del nostro Paese dipende anche da quanto e come investiremo, con misure strutturali e stabili, per favorire la piena e duratura partecipazione delle donne al mercato del lavoro perché sostenere le donne contribuisce a valorizzare una parte qualificata del capitale umano. Le donne indipendenti sono maggiormente istruite: sono laureate quattro imprenditrici e lavoratrici autonome su dieci (41,1%) e la quota è quasi il doppio del 21,4% degli uomini. Senza dimenticare che migliorare le condizioni lavorative delle donne sostenendo la natalità è fondamentale anche per contrastare gli effetti di un inverno demografico che stiamo vivendo da anni”.
Se l’Unione Europea vuole davvero sostenere il ricambio generazionale nelle campagne e porre le basi per una crescita della produzione alimentare, occorre che i fondi della Politica agricola comune vadano esclusivamente ai veri agricoltori. Questo il messaggio lanciato dal delegato nazionale di Coldiretti Giovani, Enrico Parisi, nel corso dell’incontro a Bruxelles con il Commissario Europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Cristophe Hansen, promosso dal Ceja.
“ È urgente – spiega Claudia Roggero, delegata regionale Giovani Impresa – semplificare la burocrazia che soffoca il settore e investire in innovazione e tecnologia. In tale ottica è importante il cambio di passo annunciato dalla Commissione dopo le manifestazioni di Coldiretti a Bruxelles su temi importanti che vanno dall’obbligo dell’origine in etichetta alla lotta alle pratiche sleali fino alle preoccupazioni per il consumo di cibi ultraformulati, abbandonando l’impostazione ideologica che aveva contraddistinto il precedente esecutivo”.
Risponde alle richieste Coldiretti anche l’annunciata costituzione da parte della Commissione di un Osservatorio per i terreni agricoli, con l’obiettivo di rendere la terra disponibile ai giovani e contrastarne il consumo e la cementificazione. Una storica battaglia di Coldiretti Giovani, protagonista in Italia di numerose iniziative in tale direzione. Ad Hansen è stata sottolineata anche l’importanza della gestione della risorsa idrica per evitare lo spopolamento delle aree rurali a rischio desertificazione.
“Per sostenere il ricambio generazionale – osservano Cristina Brizzolari presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale – occorrerà garantire l’autonomia del bilancio della Pac, senza la quale ogni obiettivo in tale direzione è destinato a fallire. L’obiettivo di garantire la sovranità alimentare nell’UE passa dalla modernizzazione del settore “.
Mara Martellotta
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Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale di Bardonecchia scende in campo per la ricerca con l’edizione 2025 di Just the Woman I am.
Un appuntamento che, a Bardonecchia, si svolgerà sabato e domenica con un vero “weekend rosa”.
Sabato 8 marzo, Festa della Donna, dalle 10 alle 12, nel Foyer del Palazzo delle Feste, si svolgerà, infatti, “Longevity Fitness. Sostieni la ricerca”, con lezioni di yoga, pilates, tonificazione e meditazione.
Domenica 9 marzo, invece, alle 14,30, dal Palazzo delle Feste partirà la camminata non competitiva di 5 km a sostegno della ricerca universitaria sulla salute e sul cancro.
“Siamo felici di aver organizzato anche quest’anno, a Bardonecchia, l’appuntamento con Just the Woman I am. – dice il sindaco Chiara Rossetti – Un momento importante per la ricerca che, edizione dopo edizione, è cresciuto anche sul nostro territorio a livello di attenzione e di numero di partecipanti. Ci auguriamo che l’edizione 2025 possa vedere aumentare ulteriormente i presenti e confermiamo, ancora una volta, il nostro impegno per la prevenzione, la ricerca, un corretto stile di vita”.
Raccolta di prodotti femminili per l’igiene personale e la cura di sé al Carrefour La Certosa dalle 9 alle 19
Torino, 05.03.2025 – Nella Giornata internazionale della Donna, i volontari Lions International organizzano la colletta “Per lei” rivolta alle donne in difficoltà. All’Ipermercato Carrefour “La Certosa” (via Spagna, 10/12), sabato 8 marzo, dalle 9 alle 19, chiunque lo desideri potrà donare prodotti per l’igiene personale femminile e per la cura di sé.
Il materiale raccolto verrà destinato a quattro realtà benefiche torinesi che sostengono le donne in difficoltà: l’associazione Nessun uomo è un’isola onlus, legata allo storico carcere femminile Le Nuove; “Il Pane sul Muricciolo, bottega solidale di Rivoli che sta al fianco delle persone più bisognose, le Colazioni Solidali organizzate dal Distretto Lions 108 Ia1 della casa di accoglienza di via Ghedini e, infine, gli Asili Notturni di Torino, storico dormitorio che dà ricovero e cura alle fasce più deboli e fragili della popolazione.
“Per raccogliere e far arrivare i prodotti alle donne che ne hanno bisogno, collaboreremo con gli Alpini di Collegno, alcuni studenti dell’Unitre di Collegno, il gruppo torneo di Burraco mensile e la Proloco Associazione San Lorenzo, oltre ai nostri volontari” spiega Fedora Feltrin Bondesan, referente Lions del service, “Per l’8 daremo vita a una grande macchina solidale per stare al fianco alle donne invisibili e in difficoltà, affinché nessuna resti indietro o si senta sola”.
L’iniziativa è organizzata dai Lions Club Torino Due; Torino Rinascimento; Torino Risorgimento; Principe Eugenio e Rivoli Castello.
CS
Ivrea Soccorso per la sicurezza al Carnevale storico
La Pubblica Assistenza Anpas Ivrea Soccorso, in collaborazione con la Croce Rossa di Ivrea e il Centro Operativo Interforze, in cui era presente anche Azienda Zero, ha garantito l’assistenza sanitaria allo Storico Carnevale di Ivrea dall’1 al 4 marzo, coprendo l’intera durata della manifestazione.
L’intervento di Anpas per la sicurezza sanitaria ha incluso anche il Giovedì Grasso, 27 febbraio, con l’installazione di una tenda attrezzata in piazza Credenza, di fronte all’Ospedale di Ivrea. La struttura, fornita dalla Sala Operativa di Protezione Civile dell’Anpas, è stata utilizzata come punto di triage, dove personale sanitario e volontari di Ivrea Soccorso erano pronti ad accogliere e prestare assistenza a chiunque necessitasse di cure.
Sul campo si sono alternati oltre 80 volontari soccorritori e soccorritrici di Ivrea Soccorso, affiancati da alcuni volontari delle associazioni Anpas Croce Bianca di Volpiano, Croce Bianca del Canavese di Valperga, Vasc Volontari Assistenza e Soccorso Caravino e Croce Verde Bessolese di Scarmagno.
Complessivamente, sono stati coperti 102 turni fino a martedì 4 marzo. Le squadre di soccorso erano dislocate in punti strategici della città e supportate da tre ambulanze di base di Ivrea Soccorso. Due rappresentanti di Ivrea Soccorso hanno partecipato alle operazioni presso il Centro Operativo Interforze, nella Questura cittadina, che ha gestito e coordinato l’assistenza sanitaria e la sicurezza sul territorio per tutte le giornate del Carnevale.
Il presidente di Ivrea Soccorso, Massimiliano De Stefano: «Abbiamo garantito l’assistenza sanitaria al Carnevale di Ivrea sin dal Giovedì Grasso, impiegando numerosi volontari soccorritori e soccorritrici, inclusi quelli di altre associazioni Anpas del Canavese, che ringraziamo per aver partecipato con entusiasmo. Per i volontari, questa esperienza rappresenta un’opportunità unica per vivere il Carnevale da una prospettiva diversa, quella del soccorritore, offrendo aiuto e supporto a chi ne ha bisogno. Si tratta di un evento di grande rilievo, al quale assicuriamo la copertura sanitaria ogni anno con passione e dedizione».
Vincenzo Sciortino, presidente di Anpas Piemonte: «La presenza capillare delle associazioni Anpas nel territorio canavesano rappresenta una ricchezza inestimabile, non solo in termini di assistenza e servizi sanitari, ma anche come elemento fondamentale del tessuto sociale locale. Fare rete tra le diverse realtà associative è una risorsa strategica, che ci permette di unire competenze, esperienze e valori, garantendo interventi sempre più efficaci e tempestivi. Il Carnevale Storico di Ivrea è un esempio concreto di come la collaborazione tra associazioni, volontari e istituzioni sia la chiave per assicurare la sicurezza sanitaria in eventi di grande rilievo, valorizzando al tempo stesso l’impegno e la dedizione dei nostri volontari».
Ivrea Soccorso, aderente ad Anpas, è un’associazione di volontariato nata nel 1982. Opera in Canavese nel campo del soccorso e trasporto infermi. Grazie alle volontarie e ai volontari ogni anno effettua oltre tremila servizi. Si tratta di trasporti di emergenza 118, servizi ordinari a mezzo ambulanza come dialisi e terapie, trasporti interospedalieri, assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni, accompagnamento per visite e terapie e interventi di protezione civile con una percorrenza di circa 160 mila chilometri.
L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta 81 associazioni di volontariato con 15 sezioni distaccate. Nel Canavese sono presenti le Pubbliche Assistenze Anpas: Ivrea Soccorso, Croce Bianca di Volpiano, Croce Bianca del Canavese di Valperga, Vasc Volontari Assistenza e Soccorso Caravino, Croce Verde Bessolese di Scarmagno, Croce Verde di San Giusto Canavese, Volontari del Soccorso Ceresole Reale e Noasca e Volontari del Soccorso Sud Canavese di Caluso.
L’Anpas in Piemonte coinvolge 10.658 volontari (di cui 4.254 donne), 5.498 soci e 698 dipendenti (di cui 81 amministrativi). Con 460 ambulanze, 249 veicoli per il trasporto disabili, 266 mezzi per trasporto persone e protezione civile e 2 imbarcazioni, Anpas svolge ogni anno 586.458 servizi, coprendo un totale di 19.532.181 chilometri.
“Sinistra sceglie ancora una volta di stare lontana dai territori”
Torino, 5 Mar – “La decisione della Città Metropolitana di Torino di acquisire 83 milioni di euro di azioni di Iren è gravissima e porta la firma di una sinistra che pensa agli affari propri anziché ai cittadini. Mentre la città avrebbe bisogno di investimenti sul fronte dell’edilizia scolastica, della viabilità e delle infrastrutture provinciali, Lo Russo e i suoi pensano bene di impiegare le risorse proprie per acquisire una posizione di forza all’interno dell’ente.
Crediamo che per la Provincia di Torino le priorità siano ben altre”. Così Andrea Cerutti, consigliere regionale della Lega, e Daniel Cannati, consigliere della Città Metropolitana di Torino.