ilTorinese, Autore presso Il Torinese - Pagina 1148 di 4770

ilTorinese

Dalla Regione i fondi dopo la colata di fango di Bardonecchia

La Regione ha deciso di riconoscere un contributo ai proprietari dei veicoli danneggiati dalla colata di fango che si è abbattuta su Bardonecchia la scorsa estate.

L’assessorato alla Protezione Civile aveva chiesto ai Comuni coinvolti di raccogliere le segnalazioni dei cittadini che avevano avuto l’auto distrutta o fortemente danneggiata e ha stanziato 500 mila euro per far fronte alle richieste di rimborso danni da parte degli automobilisti dell’evento di Bardonecchia e delle grandinate che hanno colpito alcune zone del Cuneese a luglio.

La ricognizione effettuata dai comuni coinvolti ha portato all’impegno di un contributo di circa 500 mila euro per circa 300 veicoli di cui un centinaio che hanno subito danni la notte del 13 agosto a Bardonecchia.

In particolare per Bardonecchia si tratta di 292 mila euro, di cui 250 mila per 50 veicoli demoliti e 42 mila euro per 42 automobili danneggiate.

«Mai la Regione aveva riconosciuto un contributo per le auto, o comunque per i beni assicurabili. A fronte dell’eccezionalità degli eventi, abbiamo però deciso di erogato questo contributo perché pensiamo che sia giusto sostenere chi, senza alcuna colpa, si è visto distruggere il parabrezza o, nei casi più gravi, tutta l’auto» spiegano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore alle Infrastrutture Marco Gabusi.

«Fin dai primi momenti dopo la drammatica esondazione di agosto, la Regione Piemonte è stata vicina a Bardonecchia: il giorno successivo all’evento, l’assessore Gabusi era con noi sul territorio per avere una prima stima dei gravi danni. Da allora l’attenzione del presidente Alberto Cirio e dei suoi assessori è stata costante e preziosa per noi – sottolinea il sindaco di Bardonecchia Chiara Rossetti – La notizia di oggi, del riconoscimento di un contributo anche per i numerosi veicoli travolti e danneggiati da fango e acqua è un’ulteriore conferma dell’impegno della Regione per la nostra cittadina. Sapere di poter contare su questo appoggio ci aiuta nel lavoro di pieno ritorno alla normalità, intrapreso da subito, dopo gli eventi di agosto, con un grande sforzo finanziario da parte del Comune. Sforzo che tuttora prosegue».

Alla Galleria d’arte Spazio44 “Simboli, segni e sogni”

 

 

“Simboli, segni e sogni” raggiunge la sua terza edizione presso la galleria torinese Spazio44, in via Maria Vittoria 44, una rassegna di arte contemporanea che si terrà dal 16 febbraio al primo marzo prossimo.

Si tratta di una collettiva artistica che mutua un concetto imprescindibile dell’arte: il segno e il suo simbolo.

Ciò a cui assistiamo è una ricerca che accosta  la “realtà altra” alle forme e alle sue significazioni.

L’arte proposta in mostra ha lo scopo di rendere visibile la sacralità del quotidiano e l’interiorità dell’artista in una commistione mai banale di tecnica ed emozioni vissute.

Attraverso il simbolo, come riporta lo studioso Mircea Eliade, il mondo si spiega ed assume significato attraverso di esso.

Sviluppando un cosmo vivente articolato e significativo, secondo il pensiero simbolico il mondo non è solo “vivo”, ma anche “aperto”, perché un oggetto è altresi segno di una realtà che trascende l’essenza stessa dell’oggetto rappresentato.

La collettiva promossa dalla curatrice Elisa Bergamino, in collaborazione con Infinito Arte, pone sulla scena un dialogo bifronte che mostra e svela lo spazio immaginario e immaginatoche divide l’arte dall’espressionismo artistico.

 

Mara Martellotta

“Condanna a morte senza appello” per gli alberi dei Giardini Reali di Torino

/

Caro direttore, come temevamo, lunedì 12 febbraio, approfittando della chiusura dei Giardini Reali, è stata eseguita la “condanna a morte senza appello” di altri cinque alberi, da quello che abbiamo potuto vedere dalla recinzione esterna. Oggi, a giardini aperti, potremmo fare una verifica completa.

Nonostante le quasi mille firme della nostra petizione su Change.org, con la quale chiediamo di fermare i tagli allo scopo di poter effettuare ulteriori analisi tecniche e le centinaia di mail dei cittadini, nelle quali chiedevamo di pubblicare la documentazione attestante i motivi dell’abbattimento di altri dieci alberi, dopo cinque giorni, al posto di risponderci, hanno avviato le motoseghe.

 

Finora le proteste dei vari comitati, sui tagli arborei nei vari punti della città di Torino, erano rivolte all’amministrazione politica della città. In questo caso invece ci stiamo rivolgendo ad un ente museale e culturale statale e non ci saremmo mai aspettati lo stesso esito.

Confidavamo nella sensibilità dei Musei Reali nei confronti degli alberi in virtù della recente mostra fotografica, da loro organizzata, sull’Agenda 2030 dell’ONU con l’esposizione di immagini riguardanti i tagli arborei in Amazzonia.

Noi vorremmo ancora credere alla buona fede della direzione dei Musei Reali, alla quale ribadiamo la richiesta di rendere pubblica la documentazione riguardante lo stato di salute degli alberi che si è deciso di eliminare e di sospendere gli abbattimenti per svolgere ulteriori analisi tecniche.

Campagna “Salviamo i Giardini Reali di Torino”

Link della petizione         https://www.change.org/p/campagna-salviamo-i-giardini-reali-di-torino

“Guercino. Il mestiere del pittore”, dal 23 marzo al 28 luglio nelle Sale Chiablese di Torino

Mentre ancora da noi – a Torino, luogo scelto e deputato – tutto tace, in attesa di un’esplosione che a suo tempo ci dia il giusto merito (“valorizzare un patrimonio che è proprio dei Musei torinesi”, “di prima fascia” è stato tra l’altro ribadito, nucleo d’eccellenza di una corte che con avveduta attenzione amava raccogliere e circondarsi di quella che era l’arte “contemporanea”), già si sono accese le luci, con le due conferenze stampa, a Roma presso il Ministero della Cultura e a Milano nelle sale di Palazzo Litta, sulla mostra intorno alla figura del “Guercino. Il mestiere del pittore” che dal 23 marzo sino al 28 luglio occuperà gli ambienti cittadini di palazzo Chiablese. Una mostra che vuol essere un giusto inserimento nella grande attenzione come negli studi sempre più approfonditi in questi ultimi anni sulla figura dell’artista nato a Cento nel 1591 (morirà a Bologna settantacinquenne), per tacere delle mostre recenti di Madrid e di Francoforte e di quella felice riscoperta che è la riapertura della Pinacoteca Civica della sua città natale. Un fermento, una figura importante dell’arte seicentesca, un “maestro” cui più di altri si deve collegare il termine “mestiere”, un omaggio che vedrà allineate più di cento opere, un preciso “affresco del sistema dell’arte”, una suggestiva proposta dei Musei Reali di Torino – con Direttore avocante Mario Turetta, Segretario Generale del Ministero della Cultura -, un’importante organizzazione dovuta (e prodotta) da CoopCulture (era presente a Milano, lo scorso venerdì, Federica Bianchi, Regional Manager Piemonte) con Villaggio Globale International (con la presenza della consigliera Nicoletta Buffon).

Più di cento opere tra le quali sono comprese alcune di artisti coevi, i Carracci, Guido Reni, il Domenichino, l’importante nucleo delle collezioni sabaude che incontra i prestiti di trenta musei e collezioni – tra cui il Prado e il Monastero di San Lorenzo dell’Escorial – e che per la prima volta, dopo 400 anni, riunifica altresì il ciclo di dipinti commissionati al pittore a Bologna da Alessandro Ludovisi, futuro papa (dal febbraio 1621 alla morte avvenuta nel luglio di due anni dopo) e squisito quanto accanito mecenate, fautore di committenze e di compensi non indifferenti. Un percorso che vuole essere un evento unico e spettacolare, curato da Annamaria Bava dei Musei Reali e da Gelsomina Spione dell’Università di Torino, in perfetta compartecipazione con un prestigioso comitato scientifico, cui partecipano Daniele Benati, David Garcìa Cueto, Barbara Ghelfi, Francesco Gonzales, Fausto Gozzi, Alessandro Morandotti, Raffaella Morselli e Sofia Villano. Tutti d’accordo nel lavorare partendo dalla figura dell’artista per allargare il panorama alla professione del pittore a quel tempo, sottolinea ancora Annamaria Bava, ovvero focalizzare lo sguardo e l’attenzione dello studioso, del visitatore e dell’appassionato alle sfide del mestiere, ai sistemi di produzione, all’organizzazione della bottega, alle dinamiche del mercato e delle committenze, ai soggetti più richiesti. Svelare la quotidianità attraverso l’epistolario e la ricca documentazione lasciata, l’importanza del suo “Libro dei conti”, gli incontri con amici e agenti e mercanti, gli intermediari che coinvolgevano l’artista e i tanti committenti pronti a riconoscere la sua arte, borghesi, nobili, pontefici e prelati, sino alle prestigiose corti europee, curiosare nel prezzario pronto a distinguere tra una figura soltanto e le molte che s’imponessero ad affollare una tela, tra una mezza figura e una piccola testa, le piccole e sempre presenti problematiche di ogni opera terminata, come l’imballaggio, l’eventuale arrotolamento della tela, i deprecabili danni, l’arrivo a destinazione.

Gran disegnatore e felicissimo coloritore: è mostro di natura e miracolo da far stupire chi vede le sue opere. Non dico nulla: ei fa rimaner stupidi li primi pittori”, ebbe a scrivere nell’ottobre del 1617 Ludovico Carracci in una lettera a Don Ferrante Carli. Questo “miracolo da far stupire” verrà confermato dalle curatrici in un approfondito percorso suddiviso in dieci sezioni: “Come si forma un pittore: il confronto con i maestri”, non soltanto l’apprendistato all’interno della bottega di un maestro più vecchio ma anche il luogo dove Giovanni Francesco Barbieri (questo il suo vero nome: il soprannome gli venne in giovanissima età, per lo strabismo dell’occhio destro colpa del gesto di un tale che, messosi a urlare all’improvviso, svegliò di soprassalto il piccolo che dormiva e che cominciò a stralunare gli occhi, finché il destro si bloccò in quell’accidente che lo avrebbe segnato per tutta la vita) viveva, quella Cento che è a metà strada tra Bologna e Ferrara, la prima con i suoi maestri, l’altra con il grande modello cinquecentesco di Dosso Dossi, habitat ampliato con il viaggio a Venezia che il pittore compì nel 1618, trovandosi a confronto con le opere della stagione cinquecentesca dei Tiziano, dei Tintoretto e dei Veronese; “Rappresentare la realtà: il paesaggio”, con gli esempi di una ricca produzione, se è vero, come attesta il biografo Cesare Malvasia, che Guercino disegnava in ogni momento della giornata, anche la sera dopo la cena, quando s’intratteneva con i familiari; “Da allievo a maestro: l’Accademia del nudo”, un’istituzione in proprio, nel 1616, due stanze messe a disposizione dall’amico Bartolomeo Fabbri, che vede la partecipazione di parecchi giovani, e “L’affermazione del pittore: viaggi, relazioni e committenze”, l’arrivo a Cento di Antonio Mirandola, eccellente promotore, i contatti con i Ludovisi e la protezione, il soggiorno a Roma, con il “Libro dei conti” a renderci conoscenza dei tanti, appartenenti alle differenti classi sociali, pronti a commissionargli opere. E poi ancora: “Nella bottega dell’artista: natura e oggetti in posa”, “Il processo creativo: L’invenzione, la riproposizione dei modelli, l’organizzazione della bottega”, uno sguardo affascinante sopra l’intero lavoro preparatorio delle varie tele (si pensi solo che il Guercino, “d’applicazione indefessa”, per la pala della “Vestizione di san Guglielmo”, oggi a Bologna, realizzò ben 23 disegni), “Il mercato e il prezzo delle opere”, dove ancora ci viene in aiuto il diario giornaliero delle entrate, una redazione che fu sino alla morte (nel 1649) compito del fratello Paolo Antonio e che poi Giovanni Francesco curò di persona sino al 1666, “Il mondo intorno al pittore: scienza vs magia”, “Il gran teatro della pittura” dove al centro si pone lo squillare del Barocco e il pieno coinvolgimento dello spettatore. “Un tema di successo: Sibille e “Femmes fortes”, infine, dove attraverso i nomi di Reni e di Domenichino, di Elisabetta Sirani e di Guercino appunto, si immortala il tema iconografico delle Sibille, coniugando con vivaci composizioni e nuove formule inventive, in un misto “di pudore e sensualità, di chiarezza e di mistero”, l’enigma della profezia e della gioventù intrecciata alla bellezza, il tema dell’arcaico a quello esotico.

Frammento non ultimo della importanza della mostra, le Giornate internazionali di studio promosse il 7 e 8 maggio dai Musei Reali e Università di Torino – Dipartimento Studi Storici, occasione necessaria per chi vorrà meglio conoscere e approfondire la figura del grande artista di Cento.

Elio Rabbione

Nelle immagini: Guercino, “autoritratto”, 1630-1632, Londra, Schoeppler Collection; Guercino, “Il ritorno del figliol prodigo, Torino, Musei Reali – Galleria Sabauda; Guercino, “Susanna e i vecchioni”, Madrid, Museo del Prado; Guercino, “Sibilla Persica”, 1647, Roma, Musei Capitolini – Pinacoteca Capitolina

A Torino il punto di incontro dell’Horeca: idee, novità, formazione, business

Dal 17 al 19 marzo a Torino arriva Horeca Expoforum, il più importante evento dell’ospitalità e del food and beverage nel nord ovest d’Italia: non solo spazi espositivi per i professionisti del settore, ma anche eventi, dibattiti, degustazioni e la possibilità di conoscere innovative start-up.

Porta di accesso a novità, occasioni di business, nuovi fornitori, divertimento, informazione: è in arrivo Horeca Expoforum, l’unico evento internazionale del Nord-Ovest d’Italia. La tre giorni è organizzata da GL events Italia dal 17 al 19 marzo 2024 al Lingotto Fiere di Torino (Padiglione 3) ed è riservata ai professionisti della filiera dell’ospitalità e del food and beverage. Qui potranno addentrarsi nel mondo dell’Horeca, confrontarsi con le proposte degli espositori e partecipare al fitto programma di appuntamenti, tra masterclass, showcooking e corsi di aggiornamento professionale.

Horeca celebra un universo fatto di ospitalità, ristorazione e catering rappresentato in Italia da 405.000 aziende in cui lavorano 1.300.000 dipendenti (fonte: Rapporto Ristorazione 2022 FIPE – Federazione Italiana Pubblici esercizi). Un settore eterogeneo, in cui ognuno ha necessità diverse. È il pianeta della convivialità, che 92,9% degli italiani riconosce come uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita (fonte: Rapporto Censis 2023).

Su un’area espositiva di 13.000 mqHoreca Expoforum darà voce ai protagonisti della filiera anche attraverso un ricco palinsesto di incontri, dibattiti e degustazioni. Tra questi, il 18 marzo ci sarà il Simposio Nazionale Stelle della Ristorazione 2024, un simposio tecnico per valorizzare la formazione e il confronto tra chef, e l’Assemblea Nazionale APCI (Associazione Professionale Cuochi Italiani), prezioso momento di confronto e pianificazione strategica, durante il quale si parlerà della ristorazione come impresa, di sostenibilità e del progetto di valorizzazione dei giovani #APCIJR.

Parallelamente l’Associazione Cuochi della Mole di Torino e provincia organizza una giornata di appuntamenti con chef che si alternano nella preparazione di pietanze dedicate al mondo delle verdure e dei legumi del territorio piemontese, per richiamare l’attenzione sull’importanza di una sana e corretta alimentazione.

In collaborazione con la World Green Tea Association, nella giornata di apertura sarà invece organizzata una degustazione guidata di pregiati tè verdi giapponesi, in risposta al crescente interesse dei consumatori verso i tè e le tisane.

Tra i protagonisti della manifestazione anche Horeca Job, start-up piacentina e società benefit, composta da un team femminile al 100%, che offre un servizio innovativo a chi offre e cerca lavoro nel mondo Horeca, tema che costituisce uno dei problemi più caldi in questa fase di “talent shortage”, ovvero di scarsità di candidati, soprattutto per le attività più operative.

Cuochi, chef, operatori food e aziende di catering, pasticcerie, baristi e titolari di bar ed enoteche gastronomie, panetteria, salumeria e molti altri operatori della ristorazione, proprietari e gestori di hotel e attività ricettive, agenti, rappresentanti e distributori: sono loro gli interpreti della manifestazione, insieme a espositori che contano importanti nomi in arrivo da tutta Italia. Tra loro: Barilla for professionals, Lauretana, Bonduelle, Cantine Bava, Orogel, Electrolux, Costadoro, Marchetti, Délifrance Ekaf, Cioccolato Gobino, Galup. Presenti anche numerose associazioni, tra cui Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani), APCI (Associazione Professionale Cuochi Italiani), Specialty Coffee Association, AVPN (Associazione Verace Pizza Napoletana), FIC (Federazione italiana cuochi), Associazione Provinciale Cuochi Della Mole, Associazione Cuochi di Novara e VCO, Associazione Cuochi Provincia Granda, Unione Regionale Cuochi Piemontesi, ASVI: associazione sala vendita italiana.

HORECA EXPO

·        date: 17-19 marzo 2024 ore 9.30 – 18.30, luogo: Padiglione 3 | Lingotto Fiere Torino, via Nizza 280

·        pubblico: evento dedicato ai professionisti del settore hospitality e Food&Beverage

·        ingresso: gratuito previo accredito: operatori – scuole

Più sicurezza nel mercato di piazza Foroni

E’ stata approvata in Sala Rossa, con trenta voti favorevoli, un contrario, un astenuto, una mozione riguardante la richiesta di maggiore sicurezza nell’area mercatale di piazza Foroni, con l’obiettivo di tutelare il lavoro quotidiano degli ambulanti e dei commercianti della zona.

Nel presentare la mozione, il primo firmatario Antonio Ledda (PD) ha ricordato l’importanza del mercato, uno dei più grandi della città, che svolge la propria attività in via Baltea, tra corso Palermo e via Crescentino, e si estende alle vie Monte Rosa, Foroni, Santhià, Candia e Sesia, oltre a piazzetta Cerignola e alla porzione ovest di piazza Bottesini, per una superficie totale di circa settemila metri quadrati. Luogo di scambio ad alto valore sociale, il mercato è un crocevia di tradizioni e culture diverse, punto d’incontro fra venditori di varie provenienze regionali e nazionali, che contribuiscono a favorire politiche di integrazione e inclusione nel quartiere.

Il documento votato oggi, impegna il sindaco e gli assessori competenti in materia ad intraprendere un percorso concreto per tutelare e garantire le attività del mercato, attraverso la realizzazione di azioni definite e durature per contrastare il clima di degrado, insicurezza e illegalità che interessa la zona, situata all’interno di un quartiere (Barriera di Milano) contrassegnato da diverse fragilità.

Segnalando molteplici episodi di criminalità legati allo spaccio e all’uso di sostanze stupefacenti, che preoccupano gli ambulanti e i residenti di quella porzione di territorio e spaventano i frequentatori del mercato, il consigliere propone una serie di iniziative politiche, sociali, economiche e sanitarie, che vanno dalla promozione nelle scuole limitrofe di una campagna di sensibilizzazione contro le droghe al rendere strutturale e visibile la presenza delle forze dell’ordine nelle ore dell’attività commerciale.

L’efficacia delle misure adottate andrà poi valutata periodicamente al fine di apportare eventuali miglioramenti alle varie iniziative realizzate, nell’intento di costruire un piano di sicurezza calibrato e adeguato alla situazione specifica.

Un Incipit è per sempre Il gioco per testare le affinità (s)elettive

Mercoledì 14 febbraio, ore 19

Libreria Therese, corso Belgio 49, Torino

 

La sfida a colpi di incipit del primo talent letterario itinerante per aspiranti scrittori diventa a San Valentino un gioco per testare le affinità (s)elettive. Per chi è single, per trovare l’anima gemella; per chi è in coppia, per mettere alla prova le affinità.

Tra le attività in programma: “Crea Incipit”, partendo dalle parole chiave indicate, bisogna ideare un incipit in 3 minuti; “Riscrivi l’Incipit”, una revisione personale e creativa degli incipit letterari più famosi; “Indovina l’Incipit” attraverso il mimo e la musica. Possibilità di giocare a coppie o a squadre di due o più persone. Chi scala la classifica e fa più punti, ottiene come premio libri selezionati dall’organizzazione o un buono libri da utilizzare alla Libreria Therese.

Optos Silverstone, la più avanzata piattaforma per l’Imaging Retinico

 CON OCT-A SWEPT SOURCE INTEGRATO, PRESSO L’OSPEDALE MAURIZIANO DI TORINO
E’ stato presentato Optos Silverstone, la più avanzata Piattaforma Multimodale di ultima generazione per l’Imaging Retinico ad Ampio Campo (UWF) attualmente disponibile, presso l’ambulatorio di Oculistica dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretto dal dottor Francesco Faraldi). E’ stato finanziato dalla Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi per un valore di circa 291.000 euro.
Le malattie del sistema visivo rappresentano oggi più che mai una sfida per i sistemi sanitari.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel mondo vi siano oltre 2 miliardi di persone con disabilità visiva, di cui circa la metà prevenibili. Le principali cause di cecità a livello globale sono gli errori refrattivi non corretti e la cataratta, seguiti da retinopatie e glaucoma. Il costo sociale dell’ipovisione nel mondo è di oltre 400 miliardi di euro/anno.
Nei Paesi industrializzati, dove la diffusione di tecnologie avanzate consente un valido approccio a patologie come la cataratta, le malattie retiniche rappresentano la principale causa di cecità: tale incremento è dovuto al progressivo invecchiamento della popolazione ed all’aumento di incidenza di patologie sistemiche con interessamento oculare.
In termini di frequenza e cronicità, le retinopatie di maggior rilievo sono la degenerazione maculare legata all’età (1 milione di pazienti affetti in Italia), la retinopatia diabetica (30-50% del totale dei pazienti diabetici, 3 milioni in Italia), la miopia patologica con la maculopatia miopica e le malattie vascolari retiniche: queste malattie rappresentano gravissime problematiche per frequenza e cronicità nella gestione, con ricadute non solo sul paziente ma anche sulle famiglie e sul sistema.
I problemi sono su vari fronti legati alla necessità di una corretta informazione della popolazione al miglioramento dei sistemi di presa in carico dei pazienti, nonché la necessità di appropriatezza delle cure con i farmaci sempre più avanzati a nostra disposizione, che devono però essere somministrati con regimi corretti per ottenere quei risultati che hanno consentito di migliorare in questi numerosi pazienti la prognosi e di invertire il trend di cecità, oggi addirittura in diminuzione per alcune di queste malattie. Un caso di maculopatia in miope elevato può oggi venire trattato con successo, mentre dieci anni fa era quasi sempre causa di perdita della vista centrale.
In questo contesto, la nuova piattaforma Optos Silverstone, implementata con il nuovo release per l’analisi non invasiva della vascolarizzazione retinica dal centro all’estrema periferia, rappresenta un’importantissima risorsa per i centri di riferimento per la cura delle malattie retiniche.
Optos Silverstone, infatti, è un dispositivo di imaging multimodale non-contact, ad alta risoluzione, con tecnologia SLO confocale ad amplissimo campo, implementato da OCT e OCT-A swept source e progettato per operare attraverso un diametro pupillare fino a 2 mm.
Il laser a scansione confocale permette l’acquisizione simultanea in tempi rapidissimi (0.5 secondi) di immagini retiniche ad amplissimo campo (UWF, 200°, oltre l’80% della superficie retinica) a colori (attraverso combinazione di immagini ottenute con laser rosso e verde), in autofluorescenza e angiografiche a fluorescenza e con verde di indocianina. Il dispositivo è inoltre dotato della tecnologia Optomap Plus, un’opzione di risoluzione 1.5 volte superiore rispetto allo standard.
L’OCT ad alta definizione ha un ampio range di profondità (dal vitreo alla coroide, grazie alla tecnologia Swept Source), acquisibile con differenti tipi di scansione in un qualunque punto dell’immagine retinografica, potendo ottenere una perfetta corrispondenza tra immagine funduscopica ed OCT strutturale, per la prima volta in periferia. L’OCT-A permette una valutazione qualitativa ad alta definizione della vascolarizzazione retinica senza l’impiego di mezzo di contrasto, con aspettative importanti per lo studio della retinopatia diabetica.
Le tecniche di retinografia convenzionale per lo screening e la stadiazione della retinopatia diabetica necessitavano di esami con immagini a piccolo campo, poco precise e di lunga acquisizione per ottenere un’indicazione al trattamento. Oggi, con una sola immagine, è possibile avere informazioni esaustive in grado di migliorare la capacità di decidere quando sottoporre i pazienti a cure, evitando pericolose situazioni di sottotrattamento.
In un recente studio, il DRCRNet (Rete internazionale per la diagnosi e cura della retinopatia diabetica) ha dimostrato che con le tecniche di imaging ad amplissimo campo è possibile ridurre l’evoluzione verso forme gravi ed invalidanti in oltre il 50% dei casi.
“Queste strumentazioni garantiranno una maggior possibilità di presa in carico dei pazienti, aprendo la strada ai vantaggi offerti dall’intelligenza artificiale ed a nuovi modelli organizzativi di cura multidisciplinare dei pazienti stessi, come già in essere in altre realtà. Nel corso degli ultimi anni, il reparto di Oculistica dell’ospedale Mauriziano di Torino ha visto un processo di progressiva riorganizzazione con l’apertura del Centro Trapianti di Cornea, l’implementazione del servizio di oftalmologia pediatrica e strabismo, l’attivazione di un Centro di riferimento per le uveiti ed adeguamento a standard più elevati di trattamento di patologie mediche e chirurgiche della retina” dichiara il dottor Francesco Faraldi (Direttore Oculistica ospedale Mauriziano di Torino).
L’attività di diagnosi e cura delle maculopatie verrà ulteriormente migliorata grazie a questo strumento che  rappresenta il gold standard nell’integrazione delle tecniche diagnostiche. Diagnosi più rapide e precise consentiranno l’efficientamento dei percorsi diagnostico-terapeutici. Non meno importante sarà nella diagnosi differenziale delle malattie ereditarie della retina come la retinite pigmentosa. Negli ultimi anni le prospettive per questi pazienti sono radicalmente cambiate con la commercializzazione della prima terapia genica per la cura della retinite pigmentosa. L’individuazione dei casi che possono beneficiare delle nuove terapie diventa di importanza esiziale.
“Infine questa tecnologia è in grado di migliorare la fasi pre e postoperatorie di trattamento delle maculopatie chirurgiche come fori e pucker maculari con lo studio rapido ed approfondito dei biomarcatori prognostici centrali e delle alterazioni della periferia. L’imaging ad ampio campo e lo studio OCT/OCTA permetteranno un’analisi preoperatoria approfondita come mai in precedenza delle degenerazioni vitreoretiniche periferiche e dei distacchi di retina” conclude il dottor Faraldi.

Il Papa ha incontrato in Vaticano gli artigiani del Piemonte

Papa Francesco ha incontrato una delegazione di 400 artigiani di Confartigianato Piemonte, nell’udienza privata organizzata dall’Associazione Artigiana sabato mattina nell’Aula Paolo VI (Sala Nervi) nella Città del Vaticano.

Il gruppo piemontese ha fatto parte della rappresentanza di circa 6mila imprenditori, collaboratori, pensionati, familiari e simpatizzanti, provenienti da tutto il Piemonte e dal resto d’Italia, del sistema artigiano nazionale dell’Associazione Artigiana.

 

Il Papa ha ricordato come le macchine eseguano, gli artigiani inventano perché mettono in gioco la loro creatività con il cuore, le mani e i piedi. “Non tutti hanno la fortuna di avere le mani degli artigiani – ha detto il Santo Padre – e a loro dico: non scoraggiatevi a offrire posti di lavoro. Gli artigiani hanno occhi diversi per guardare la realtà e i loro prodotti “camminano” per il mondo”. Poi a esortato il settore: “Gli artigiani siano “artigiani di fraternità e creino l’Artigianato delle relazioni” ovvero artigiani di una nuova umanità, creativa e generosa”.

L’incontro, che l’intero sistema Confartigianato auspicava da tempo, ha così costituito una fondamentale occasione per sottolineare la corrispondenza e adesione del valore artigiano espresso dalle imprese con la loro creatività e la loro passione, ai valori universali del lavoro e della solidarietà. La presenza degli imprenditori artigiani è stata, quindi, un riconoscimento dell’importante contributo che la comunità imprenditoriale offre alla società, attraverso la dedizione al lavoro, la creatività e la capacità di costruire legami solidi nelle comunità locali.

Confartigianato Imprese Piemonte crede profondamente che l’incontro sarà un’occasione per ispirare e rafforzare i valori etici e sociali che guidano gli imprenditori artigiani nella loro attività quotidiana. La testimonianza del Papa, con la sua attenzione alle sfide sociali ed economiche, sarà certamente fonte di ispirazione per coloro che si dedicano alla creazione di lavoro ed economia.

“L’incontro con Papa Francesco è stata una esperienza profonda che, siamo sicuri, segnerà il percorso personale e professionale di tutti – ha commentato Giorgio Felici,  Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – per questo siamo felici di aver potuto offrire questa opportunità ai nostri artigiani e alle loro famiglie, che troppo spesso lavorano nell’ombra, in silenzio e tra mille sacrifici. Questo incontro rimarrà indelebile nei cuori e nelle menti della comunità imprenditoriale, rafforzando il senso di appartenenza.

“La gioia per questo incontro va oltre la sfera individuale, estendendosi alla comunità artigiana nel suo complesso – ha concluso Felici- il dialogo con Papa Francesco ha offerto l’opportunità di riflettere su temi fondamentali come la dignità del lavoro, la responsabilità sociale delle imprese e la solidarietà”.

“L’ora del vermouth a Torino” con il Salone del Vermouth il 24 e 25 febbraio al Museo del Risorgimento

E l’Extra Vermouth presso i locali aderenti

 

Il 24 e 25 febbraio prossimi, al Museo del Risorgimento, Torino ospiterà il Salone del Vermouth 2024, prima edizione di una manifestazione interamente dedicata al famoso vino aromatizzato, nato proprio nella capitale sabauda nel lontano 1786. L’evento vuole essere un omaggio al territorio piemontese tra storia e innovazione, e si svolgerà all’interno di palazzo Carignano, uno dei luoghi simbolo della città che, da un lato, si affaccia sulla centrale piazza Carlo Alberto e, dall’altro, su piazza Carignano, ospitando il Museo Nazionale del Risorgimento italiano.

L’obiettivo del Salone è quello di fare cultura intorno a questa eccellenza italiana. Proprio per questo il pubblico avrà l’opportunità di partecipare a laboratori interattivi di miscelazione e degustazione, in cui potrà toccare con mano le mille sfumature di questo prodotto; potrà prendere parte agli appuntamenti con i produttori, ad approfondimenti sulla storia del vermouth e sulla nascita del rito dell’aperitivo, sull’uso del vermouth in miscelazione e l’abbinamento con il cibo.

Agli espositori sarà affidato il compito di raccontare, all’interno di una location storica come quella del Museo Nazionale del Risorgimento italiano, un prodotto apprezzato ovunque, in Italia e all’estero, e di cui vi è ancora molto da scoprire. I migliori produttori del territorio, e non solo, esporranno al Salone del Vermouth tutte le possibili interpretazioni del vino aromatizzato, dai classici rosso, dry e bianco fino alle versioni esotiche prodotte con erbe, spezie, fiori, cortecce e semi non comuni in Italia.

Sabato 24 febbraio, dalle 14 alle 22, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino, 21 produttori presenteranno il vermouth in purezza e in miscelazione. Si terranno incontri con esperti, laboratori interattivi di miscelazione e degustazione, approfondimenti sull’aperitivo e sull’utilizzo in cucina della bevanda.

Lo stesso si ripeterà domenica 25 febbraio, dalle ore 12 alle 22.

Bisogna citare la presenza di Extra Vermouth, una sorta di Salone del Vermouth “Off”, in cui alcuni locali aderenti all’iniziativa prevedono l’utilizzo esclusivo del vermouth di Torino, di cui proporranno tre marche diverse e cinque differenti tipologie, tra extra dry, dry, bianco, ambrato, rosso. Il vermouth viene servito freddo, con o senza ghiaccio, con scorze di limone o arancia non trattati e biologici. Si può decidere di degustare tre vermouth di Torino in purezza, oppure abbinarne uno in purezza a un cocktail. Al fianco del vermouth si collocano una scelta di prodotti tipici del territorio e della cucina piemontese, tra formaggi, salumi, acciughe al verde, tomini, vitello tonnato e insalata russa.

È gradita la prenotazione presso i locali aderenti all’iniziativa.

promozione@turismotorino.org, nel caso si sia un gruppo, un tour operator, un’agenzia viaggi o un CRAL.

 

Mara Martellotta