ilTorinese

Al Pannunzio “Dalla Chiesa e gli anni di piombo”

Lunedi 5 febbraio in sede al Centro Pannunzio in via Maria Vittoria 35 h  alle ore 17,30 il Generale dei Carabinieri Mauro Tornatore parlerà su “Il generale Dalla Chiesa e gli anni di piombo”. Introdurrà Lucia Groppo . Il gen.Tornatore fu stretto collaboratore di Dalla Chiesa nella lotta al terrorismo rosso.

Rock Jazz e dintorni a Torino: Massimo Ranieri e Paolo Benvegnù

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Cafè Des Arts suonano i 4 Strings Family. Recital di Massimo Ranieri per 2 sere consecutive al teatro Alfieri.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana si esibisce il quartetto del sassofonista Andrea Abbadia. Al Blah Blah suona il trombettista Ramon Moro. Al Jazz Club blues con Fast Frank mentre al Capolinea 8 si esibisce RednakS. Al Lambic sono di scena gli Umami.

Giovedì. Al teatro Colosseo doppia data per lo show “Human Nature” dedicato a Michael Jackson. Paolo Benvegnu è di scena all’Hiroshima Mon Amour. Al Jazz Club suona il quartetto della vocalist Mirella Gallo. Al Blah Blah sono di scena Swanz, Onyricon e Fabio Bosco.  Al Dash suonano i BlueSuitcase. Al Capolinea 8 è di scena Marco Nieloud. Al Magazzino sul Po si esibisce il cantautore Massimo Silverio.

Venerdì. All’Hiroshima si esibisce il Trio Marciano di Vito Miccolis e Mao. Al Teatro Alfieri “Queen At Opera” per tre giorni consecutivi. Allo Spazio 211 suona il duo Cyberpunkers. Al Magazzino di Gilgamesh blues con l’armonicista Nico Wayne Toussaint. All’Imbarchino suonano i Manticora e Unviable. Al Blah Blah si esibiscono Le Carogne.

Sabato. All’audiodrome di Moncalieri è di scena Nina Kraviz. Al Folk Club suona il quintetto As Madalenas. Al Bunker si esibisce Pearson Sound. Al Magazzino sul Po è di scena Marcobello. Al Blah Blah suonano i Dobermann.

Pier Luigi Fuggetta

L’antico carnevale del Balon

La Rusnenta, la maschera tradizionale del Borgo Dora il cui nome deriva dall’antico mercato delle “cose vecchie” che ancora oggi caratterizza il tipico quartiere del Balon a Borgo Dora con i numerosi negozi di antiquariato, è stata accolta oggi a Palazzo Civico dalla vicesindaca Michela Favaro che, tramite il simbolico gesto della consegna delle chiavi della città, ha proclamato l’apertura ufficiale dello storico Carnevale del Balon. Ad accompagnare l’arrivo nel cortile d’onore del corteo guidato da Gianduja e Giacometta sono state le note della Banda della Polizia municipale di Torino. 

Oggi il Carnevale del Balon vivrà il clou con la sfilata dei Gruppi Storici e le tradizionali bancarelle del mercato delle pulci e degli oggetti antichi.

“Amianto nell’acqua” e gli rubano 5 mila euro

Falsi tecnici dell’acquedotto si sono introdotti in casa di un anziano di Biella affermando che l’acqua era inquinata da amianto. Gli hanno fatto deporre soldi e oggetti preziosi nel forno e non appena si è distratto sono fuggiti con il malloppo. Il valore della refurtiva è di 5 mila euro.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Carcere Torino, escono bambino e mamma. Grimaldi: Ora legge per togliere i bambini dal carcere

Aslan non resterà in carcere. Mamma e bambino, appena giunta l’orfinanza del gip, sono trasferiti all’Icam di Torino. Siamo ovviamente contenti, ma questo non risolve il problema. Ora è il momento di liberare tutti i bambini che a oggi, in Italia, condividono il destino di detenzione delle madri, esposti alla ‘sindrome da prigionia’.
Lo afferma Marco Grimaldi dell’Alleanza Verdi Sinistra che aveva denunciato il caso durante una visita ispettiva al carcere di Torino insieme alla consigliera comunale Diena di Sinistra Ecologista.
Si sia conseguenti ora e si ponga in discussione  e non la si peggiori – conclude il Vicecapogruppo dei deputati rossoverdi – la proposta di legge delle opposizioni per cancellare la disumana condizione dei bambini in carcere.

Cattolici, o si pesa politicamente o è testimonianza

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Diceva Mino Martinazzoli in tempi non sospetti che l’unità politica dei cattolici non è mai stato un
dogma. E, aggiungeva, neanche la diaspora dei cattolici lo è mai stato. Una osservazione corretta
ed ineccepibile perchè anche nella lunga esperienza della Democrazia Cristiana si registrò la
convergenza dei cattolici attorno ad partito ma per ragioni storiche e non per motivazioni
intregralistiche o, peggio ancora, di natura confessionale. Una fase, comunque sia, che abbiamo
ormai consegnato agli archivi storici e alla convegnistica.


Ora, al di là dell’esperienza democristiana e dei partiti che sono succeduti al tramonto del “partito
italiano”, cioè la DC, è indubbio che la presenza politica dei cattolici può diventare, laicamente, di
nuovo protagonista solo se riesce ad essere politicamente autorevole e culturalmente
significativa. È perfettamente inutile l’operazione di reclutare in un partito un gruppo di cattolici
per poi potere esibire pubblicamente che anche in quel partito c’è un pluralismo culturale di
fondo. Quelle, come noto, si chiamano più comunemente “quote panda”, cioè un modo come un
altro per sottolineare che “anche noi abbiamo i cattolici”. Una operazione antica perchè ricorda,
ad esempio, i “cattolici indipendenti di sinistra” del vecchio Pci o, per venire all’oggi, quei cattolici
presenti in molti partiti ma che si riducono ad essere un banale ed insignificante specchietto per le
allodole.
Ecco perchè oggi la vera sfida – politica, culturale, programmatica e forse anche organizzativa – è
un’altra. E cioè, i cattolici, seppur nel rispetto del pluralismo delle varie opzioni politiche, o
riescono a costruire, con altri, il progetto politico complessivo del partito in cui militano oppure, e
al contrario, diventano una appendice del tutto insignificante e forse anche inutile se rapportata
alle vicende della storia democratica del nostro paese. Certo, non passa attraverso la richiesta,
questa sì umiliante ed incommentabile, di avere “un posto nella segreteria nazionale del partito –
come avviene nel Pd della Schlein – la strada per riaffermare una rinnovata presenza dei cattolici
in politica. Come, d’altro canto, non è con presenze singole, e quindi del tutto testimoniali,
all’interno dei “partiti personali” la via migliore per riaffermare una cultura politica e anche un
universo valoriale, seppur da mediare con altri filoni ideali.
Per queste motivazioni, semplici ma essenziali, la presenza dei cattolici in politica nella società
contemporanea – ancora in assenza, purtroppo, di un partito di riferimento più o meno identitario,
anche se nel profondo rispetto della laicità dell’azione politica – può ritrovare un senso, una
funzione ed una “mission” specifica solo se riesce ad essere politicamente incisiva e
culturalmente determinante. In caso contrario, purtroppo, o continueremo a rimpiangere i tempi
antichi da un lato – con un carico nostalgico del tutto improduttivo e sterile – oppure, e dall’altro, a
pensare che il tutto si risolve regalando gentilmente una manciata di parlamentari nei vari partiti di
appartenenza. Due modi che sono accomunati solo da un disvalore. E cioè, dalla riduzione della
tradizione, della cultura, dei valori e della storia del cattolicesimo politico italiano ad un fatto
folkloristico. E questo non possiamo e non dobbiamo accettarlo.

Museo Regionale Scienze Naturali verso le 50 mila prenotazioni dopo sole tre settimane

Dopo tre settimane dall’inaugurazione, avvenuta venerdì 12 di gennaio, il Museo Regionale di Scienze Naturali, aperto al pubblico dopo interventi resi necessari a seguito dell’incendio (agosto 2013) che ha danneggiato parte dell’edificio, ha totalizzato 45 mila prenotazioni. Di questi in 6.500 hanno già riservato i loro biglietti per i prossimi giorni.

È entusiasmante riscontrare ancora una volta il grande successo che sta registrando il Museo Regionale di Scienze Naturali – affermano il Presidente Alberto Cirio e l’assessore alla cultura della Regione Piemonte, Vittoria Poggio -. Averlo restituito alla cittadinanza era doveroso e l’affluenza record conferma come fosse necessario farlo”.

Da oggi il Museo, che ha festeggiato la riapertura omaggiando l’ingresso (su prenotazione) per i primi 20 giorni, sarà visitabile con un biglietto di 5 euro.

Numeri importanti anche per gli accessi alle piattaforme online. A visitare il sito e i canali social sono stati in oltre 400 mila. Anche il totem con l’avatar di sir Alfred Wallace, in grado di parlare con i visitatori grazie all’uso dell’intelligenza artificiale generativa, novità assoluta del Museo 2024, ha totalizzato ben 10 mila interazioni. Dal MRSN hanno verificato che le domande più frequenti a lui poste sono state “cos’è la linea di Wallace?” (una linea immaginaria che separa dal punto di vista biologico, la regione asiatica da quella relativa all’Oceania) e “qual è il suo rapporto con Darwin?” (avevano idee molto diverse, talvolta opposte).

“Credo che la risposta del pubblico a questi primi giorni di riapertura sia straordinaria e vada al di là di ogni più rosea previsione – dichiara Marco Fino, Direttore del Museo Regionale di Scienze Naturali –. Vedere le sale piene e vissute, come questi giorni, è qualcosa di realmente appagante che ripaga tutti noi dello sforzo affrontato negli ultimi mesi. Ci riempie di orgoglio toccare con mano l’amore che i visitatori, torinesi e non, hanno per questo Museo. Vedere i bambini emozionarsi e sognare ad occhi aperti davanti alle immagini della barriera corallina è meraviglioso. Lo è anche osservare le persone ammirare le collezioni con gli occhi di chi aspettava questo momento da anni. Questo, oltre a renderci molto contenti, ci motiva ulteriormente a continuare con impegno sulla strada intrapresa.

 

Stanno, inoltre, proseguendo le visite didattiche al Museo organizzate con le scuole contattate e invitate dalla Regione.

 

Informazioni:

Via Accademia Albertina, 15 Torino (TO) – https://mrsntorino.it/

SAA-School of Management e Piemonte Innova insieme per sostenere l’innovazione nelle imprese

 Integrare competenze digitali e manageriali è la chiave per la crescita di manager e imprese di successo. Oggi, con questo obiettivo, Davide Caregnato, Direttore di SAA – School of Management dell’Università degli Studi di Torino e Massimiliano Cipolletta, Presidente di Piemonte Innova hanno sottoscritto un accordo di collaborazione strategica per potenziare le competenze digitali e manageriali nel contesto delle Piccole e Medie Imprese (PMI).

L’accordo, che sottolinea l’importanza cruciale di formare dei leader capaci di dominare le materie tecniche come di confrontarsi su temi gestionali, delinea una serie di iniziative rivolte in particolare alle PMI: corsi executive per il potenziamento di competenze in ambito manageriale e digitale; la partecipazione ai progetti di Academy della Regione Piemonte; supporto allo sviluppo di piani strategici di imprese, sia profit che non profit; promozione e creazione di cultura dell’innovazione attraverso attività ed eventi dedicati.

“Una collaborazione strategica per SAA, a conferma della sua capacità di porsi come interlocutore e centro per lo sviluppo delle competenze manageriali con stakeholders di rilievo per il territorio come Piemonte Innova” commenta il Direttore di SAA School of Management Davide Caregnato.

Marcello Bogetti, referente dell’area Business Development & Innovation di SAA aggiunge: “Lanceremo congiuntamente un’offerta formativa innovativa di micro-credenziali per accompagnare le PMI nell’adozione delle tecnologie emergenti, ad esempio l’Intelligenza Artificiale Generativa, con la certificazione delle competenze attraverso Digital Open Badge”.

Massimiliano CipollettaPresidente di Piemonte Innova, ha dichiarato “La contaminazione di competenze è essenziale nell’attuale scenario competitivo. Questa collaborazione rafforza il nostro impegno nell’essere un catalizzatore per l’innovazione e lo sviluppo.”

Le nuove iniziative formative rivolte alle imprese saranno presentate durante un evento gratuito lunedì 26 febbraio alle 16 presso la Scuola di Amministrazione Aziendale.

Torna in scena a Torino “Loretta Strong”, allestimento che ha segnato la storia dei Marcido

 

 

Dal 7 al 9 febbraio prossimi la stagione 2023/2024 del Teatro Marcidofilm prosegue con un appuntamento di eccezione. Torna in scena a Torino Loretta Strong di Copi, uno degli allestimenti che hanno segnato la storia dei Marcido e che più si è imposto all’attenzione del pubblico e della critica.

L’astronave rotante di Daniela dal Cin (nomination Premio Ubu 2011 per la migliore scenografia) sarà così rimessa in funzione per la Loretta magistrale di Paolo Oricco. Si tratta di un monologo allucinato per una grandiosa e teatralissima eroina dall’eccesso indagatore e dall’estremismo palpitante della coscienza.

La costruzione di un repertorio e il suo mantenimento nel tempo è sempre stato un impegno fondamentale per la compagnia, nella convinzione che un teatro ( e i Marcido hanno teso alla costruzione di un Teatro) quando davvero è tale da far cantare nelle sue fibre il suo tempo, perde i connotati della contingenza, esce dalle mode e dai modi e diventa in qualche misura classico.

Interpreti di Loretta Strong

Paolo Oricco

Alieni

Maria Luisa Abate, Valentina Battistone, Ottavia della Porta, Alessio Arbustini.

Tecniche Sabina Abate

Astronave di Daniela Dal Cin

Regia di Marco Isidori

 

MARA MARTELLOTTA

Un anno di morti sul lavoro: 75 in Piemonte

 

IN ZONA ROSSA: VERBANO-CUSIO-OSSOLA, BIELLA E ASTI.

 

GIUNTI ALLA FINE DEL 2023 IL PIEMONTE ENTRAIN ZONA GIALLA CON UN’INCIDENZA DI MORTALITÀ SUL LAVORO INFERIORE ALLA MEDIA DEL PAESE.

ALLARMANTE IL NUMERO DI DENUNCE DI INFORTUNIO SUL LAVORO FINO AI 14 ANNI: SONO 5.005, CIRCA L’11,7% DEL TOTALE DEGLI INFORTUNI DEI LAVORATORI PIEMONTESI.

IL COMMENTO AI DATI AGGIORNATI ALLA FINE DEL 2023

“A fine anno la situazione in Piemonte migliora e lo testimonia il passaggio dalla zona arancione alla meno allarmante zona gialla nella nostra mappatura del rischio di fine dicembre 2023. Stiamo parlando infatti di un indice di incidenza di mortalità dei lavoratori per milione di occupati pari a 34,2 contro una media nazionale di 34,6. Ma la situazione rimane comunque critica. Specie in alcune province che si trovano in zona rossa”.

Così Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering, sulla base della più recente indagine elaborata dal proprio team di esperti inizia a spiegare l’emergenza piemontese.

“Analizzando i dati pesati sulla popolazione lavorativa, si scopre infatti che alcune province presentano un rischio di infortunio mortale sul lavoro molto superiore alla media nazionale che le pone addirittura in “zona rossa”. In particolare, le province a maggior rischio risultano essere: Verbano-Cusio-Ossola, Biella e Asti. Novara è invece l’unica provincia del Piemonte in zona bianca, con un rischio di infortunio mortale sul lavoro molto inferiore rispetto alla media nazionale (19 contro 34,6)”.

IL RISCHIO DI MORTE IN PIEMONTE, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO A DICEMBRE 2023. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA

Per individuare le aree più fragili d’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio Sicurezza Vega elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.

La zona gialla, quella in cui si trova il Piemonte, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine dicembre 2023 il rischio di infortunio mortale in Piemonte (34,2 morti per milione di occupati) risulta essere, anche se di poco, inferiore rispetto alla media nazionale pari a 34,6.

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che sono Verbano-Cusio-Ossola, Biella e Asti a trovarsi in “zona rossa” con un’incidenza rispettivamente di 61,8, 57,7 e 56,3. Sono seguite da Alessandria in zona arancione (41,6) e in zona gialla da Torino (30,9), Cuneo (30,5) e Vercelli (29,3), mentre in zona bianca, con rischio di mortalità ben al di sotto della media regionale e nazionale, troviamo Novara (19,0).

INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DI TUTTO IL 2023 IN PIEMONTE

Sono 75 i decessi da gennaio a dicembre 2023 (contro i 93 del 2022): 61 quelli rilevati in occasione di lavoro (2 in meno dello scorso anno) e 14 quelli in itinere (16 in meno del 2022).

Il più elevato numero di decessi totali si è verificato in provincia di Torino (34). Seguono: Cuneo con 10 decessi, Alessandria (8), Novara (7), Verbano-Cusio-Ossola e Asti (5), Biella (4) e Vercelli (2).

Torino è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 28 vittime. Seguono: Cuneo con 8 decessi, Alessandria (7), Asti (5), Verbano-Cusio-Ossola e Biella (4), Novara (3) e Vercelli (2).

Sono 42.826 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 585.356: vale a dire il 7,3% di quelle rilevate sulla penisola.

UNA BUONA NOTIZIA: ALLA FINE DI DICEMBRE SI RILEVA UNA FLESSIONE DELLE DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI, MA IL DECREMENTO È PRINCIPALMENTE DOVUTO ALLA CONCLUSIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA PER COVID

Alla fine di dicembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 20,8% rispetto alla fine di dicembre del 2022: erano 54.055 e ora sono 42.826. Un decremento questo, è opportuno nuovamente sottolinearlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.

L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN PIEMONTE

Le Attività Manifatturiere, alla fine del 2023, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (5.433). Sono seguite da: Sanità (3.206), Trasporti e Magazzinaggio (2.453), Commercio (2.330) e Costruzioni (2.220).

È TORINO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI

È la provincia di Torino quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (22.191), seguita da: Cuneo (7.237), Alessandria (3.935), Novara (3.544), Asti (1.759), Vercelli (1.726), Verbano-Cusio-Ossola (1.302) e Biella (1.132).

INFORTUNI PER GENERE, NAZIONALITÀ ED ETÀ: ECCO LE STATISTICHE

Infine, sono 16.802 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (12.857 in occasione di lavoro) e 26.024 quelle degli uomini (22.420 in occasione di lavoro).

Le denunce dei lavoratori stranieri sono 8.578 su 42.826 (oltre il 20%). E sono 7.061 le denunce degli stranieri in occasione di lavoro.

Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 5.005, circa l’11,7% del totale degli infortuni dei lavoratori piemontesi.

COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.

Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.

Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.

Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.