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Castelli contro Calderoli
Oltre alle critiche provenienti da sinistra e dal centrosinistra, il testo governativo sull’autonomia differenziata, che porta il nome di Roberto Calderoli, titolare del dicastero degli Affari regionali ed autonomnie ‘incassa’ anche la bocciatura di uno storico esponente del mondo autonomista, Roberto Castelli, già ministro della Giustizia. Il segretario federale del Partito Popolare del Nord commenta: “Questo disegno di Legge rappresenta per il Nord una trappola e un danno. Non solo viene negata al Nord la possibilità, a risorse invariate, di gestire in autonomia e piena efficienza le materie previste dalla Costituzione, ma il nodo dei Livelli Essenziali di Prestazione, principio di per sé condivisibile, è congegnato come una nuova Cassa del Mezzogiorno: i dati ufficiali mostrano che a parità di spesa pro capite omogenea in tutto il territorio nazionale, a cominciare dalla Sanità, le Regioni del Sud mostrano gravi inefficienze. Il testo impone di colmare l’arretratezza delle Regioni del Sud, con un esborso ulteriore stimato non inferiore ai 80-100 mld a fronte nessuna garanzia né sulla gestione efficiente e virtuosa né sui risultati. Non solo, dà potere al Presidente del Consiglio di porre il veto sulle materie oggetto di trattativa: quindi, dopo la spesa per i LEP, le Regioni virtuose potrebbero vedersi sbarrata la strada sull’autonomia in materie chiave. Tale principio, introdotto per volere di Fratelli d’Italia, è incostituzionale, in quanto le materie oggetto di trattativa sono fissate dalla Costituzione della Repubblica: sono molti gli aspetti di questo ddl che lo rendono l’ennesima truffa ai danni del Nord, come ad esempio il principio della revocabilità dell’Autonomia da parte di Roma”
Massimo Iaretti
Paola Minaccioni in “Stupida Show!”
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Lunedì 5 febbraio 2024
Ore 18 – Chiesa del Collegio San Giuseppe
Via San Francesco da Paola, 23 – TORINO
Otto bambini provenienti da Shanghai, con la collaborazione di un’orchestra di giovani musicisti e coristi di tutte le età di Torino, saranno protagonisti, lunedì 5 febbraio alle ore 18, di un evento musicale internazionale nell’incantevole cappella del Collegio San Giuseppe (Via San Francesco da Paola 23. Ingresso libero).
I giovanissimi musicisti, diretti dal Maestro Li Xinyu, proporranno un repertorio di ampio respiro, con musiche dei più celebri compositori di tutto il mondo.
L’evento, che conclude il corso di perfezionamento musicale che ha visto coinnvolti Li Xinyu, Alberto Conrado, Alessandro Conrado e Barbata Briano, è organizzato dall’associazione True Voice+ Studio, dal Collegio San Giuseppe e dall’associazione Agamus.
Anche la Mole si accende per celebrare l’anno del Drago
Il 9 febbraio inizia l’anno del Drago, il più prestigioso e ambito tra i segni dello zodiaco cinese. L’arrivo del Dragone bacia i nati nel suo segno con doti di grande carisma e con un destino illustre e fortunato, tant’è che corre voce che sia un anno durante il quale aumenta il numero dei nati.
Verrà celebrato dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino con una serie di appuntamenti in luoghi diversi della Città.
Già a partire dal 6 febbraio, a chi vorrà assicurarsi per tempo uno scampolo di fortuna, sarà sufficiente recarsi nei Giardini della Reggia di Venaria, dove, in collaborazione con La Venaria Reale e i suoi architetti paesaggisti, sarà presentata una grande installazione a forma di fu, il carattere cinese che rappresenta la felicità e che è un talismano benaugurante sempre presente a Capodanno. Chissà, fotografarsi accanto al fu a partire dal 6 e nelle due settimane successive al Capodanno potrà favorire la buona sorte dei visitatori. Con questo omaggio a una cultura antica e ricca di suggestioni, si vuole anche attrarre i concittadini cinesi a visitare uno dei luoghi più belli e più ricchi di storia del Piemonte.
Il 9 febbraio, alle 18:30, presso la Galleria Umberto I, l’arte dei “madonnari” verrà messa al servizio di questo potente nume e l’artista di strada Francesco Vallone ne realizzerà un grande ritratto con le tecniche tipiche dei madonnari. Accanto a lui, chi vorrà avere il proprio nome scritto in cinese potrà avvalersi della perizia delle maestre calligrafe dell’Istituto Confucio, in un ambiente festoso, decorato per l’occasione, dove sarà anche possibile, se si vorrà, chiudere la serata ordinando un “aperitivo del Drago” (provare per credere!).
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Associazione della Galleria Umberto I di Torino ed entrambe le attività godono del Patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino.
Non dimentichiamo che la sera del 10 febbraio, alle ore 21, com’è oramai quasi tradizione, anche sull’inconfondibile volta della Mole Antonelliana si accenderà un fu di buon auspicio, realizzato su un progetto grafico a cura dell’Istituto. La proiezione luminosa, che si ripeterà anche l’11 febbraio dalle ore 21 all’1, è stata promossa dal Comune di Torino con il Consolato Generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano, in collaborazione con l’Associazione Nuova Generazione Italo-cinese.
L’Istituto collabora anche con molte delle scuole nelle quali si insegna cinese e con le “Classi Confucio” della Regione e dell’Istituto Grazia Deledda di Genova, offrendo assistenza, sostegno e materiali per celebrare la ricorrenza.
A Torino e Asti porterà nelle scuole film e materiali decorativi, raccontando ai ragazzi il significato della festa e organizzando con loro attività laboratoriali diverse.
Torna il bus navetta gratuito Torino-Usseglio
Per 4 domeniche torna il bus navetta gratuito Torino – Usseglio – Torino finanziato da Città metropolitana di Torino nell’ambito del #PUMS Piano Urbano della Mobilità Sostenibile
Dopo la domenica 28 gennaio e 4 febbraio, ancora l’11 e 18 febbraio.
La Navetta della Neve con autobus da 52 posti partirà da Porta Susa, lato corso Bolzano stallo 14 alle h. 8 e raggiungerà Pian Benot. Il rientro da Pian Benot a Torino è previsto con partenza alle 17
ℹ Per prenotare il servizio di navetta gratuita è necessario scrivere a iat.usseglio@gmail.com o chiamare il numero telefonico 0123-738174.
http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/comunicati/trasporti/per-4-domeniche-il-bus-navetta-gratuito-torino-usseglio
con Comune di Usseglio
Secondo la ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute1 il 31% dei torinesi ritiene che il proprio datore di lavoro abbia a cuore la sua salute e il suo benessere
Il 67% di chi lavora in aziende prive di welfare aziendale desidera l’introduzione di queste misure, incluse quelle di sanità integrativa
Il rimborso delle spese per visite ed esami e i pacchetti di prevenzione e check-up sono i servizi di sanità integrativa più apprezzati dai torinesi
Ormai da anni il welfare aziendale è diventato un tema centrale per tutte le imprese, che sempre più spesso lanciano iniziative per migliorare la qualità della vita dei dipendenti, con l’offerta di varie tipologie di benefit. Nonostante ciò, ancora oggi a Torino soltanto una minoranza dei lavoratori ritiene che la propria azienda si prenda veramente cura del suo benessere: a rilevarlo è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute1, che ha interrogato gli abitanti del capoluogo piemontese sulle misure di welfare aziendale, in particolare per quanto riguarda l’ambito della salute e dei servizi ad essa dedicati.
Secondo quanto emerso dal sondaggio, solo il 31% degli intervistati è d’accordo con l’affermare che l’azienda in cui lavora ha a cuore il suo benessere e la sua salute. Malgrado il tanto parlare di ambienti di lavoro più vicini ai bisogni delle persone, dunque, a Torino oltre due intervistati su tre non sembrano percepire un reale impegno della propria azienda in questo senso.
Ma quanto sono realmente diffuse allora le misure di welfare aziendale? Dalla ricerca risulta come il servizio offerto più spesso sia quello dei buoni pasto o della mensa, fornito da quasi sei aziende torinesi su dieci (58%). Al secondo posto ci sono i servizi di sanità integrativa (57%), seguiti dai percorsi di formazione (46%), dai fondi pensione (42%) e dalle convenzioni con strutture come palestre e musei (34%). Ma c’è anche chi lavora in aziende che non hanno alcun piano di welfare aziendale: il 67% di essi vorrebbe che il proprio datore di lavoro cominciasse a introdurlo, e una percentuale ancora maggiore desidererebbe che la propria azienda offrisse misure di sanità integrativa (80%).
UniSalute ha allora indagato quali servizi relativi alla salute fossero più popolari, tra i torinesi che hanno la possibilità di accedervi. Il rimborso delle spese per visite ed esami (svolti privatamente o tramite il SSN) è al primo posto, sfruttato dall’83% dei dipendenti. Seguono le prestazioni mediche in convenzione a prezzi agevolati (75%) e i pacchetti di prevenzione e check-up (61%). Ancora poco diffusi, invece, benefit come i pacchetti maternità (11%), la copertura per lo psicologo/psicoterapeuta (11%) o i servizi di telemedicina (8%).
Indipendentemente dalle specifiche misure, circa un lavoratore torinese su tre (32%) dice che l’opinione che ha dell’azienda è cambiata in meglio dopo l’introduzione di benefit relativi alla salute. Sembrano però esserci ancora margini di miglioramento: solo il 36%, infatti, si dice soddisfatto dell’offerta di sanità integrativa attualmente a sua disposizione. Uno su cinque (20%) ritiene probabile che nei prossimi mesi la integrerà con un’assicurazione sanitaria individuale, come già fatto dal 10% degli intervistati.
1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nomisma a febbraio 2023 su di un campione di 1.200 persone stratificato per età (18-75 anni), sesso ed area geografica con sovracampionamento nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli
L’isola del libro
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Simonetta Agnello Hornby “Era un bravo ragazzo” -Mondadori- euro 19,00
In questo romanzo la scrittrice siciliana torna alla sua terra natia e narra come due bravi ragazzi possono finire intrappolati nelle spire di Cosa Nostra. Santino e Giovanni sono ancora bambini, nella Sicilia degli anni Sessanta, quando insieme si arrampicano su una pianta di carrubo e sognano il futuro.
Due bravissimi “masculi” succubi delle madri ambiziose e forti, Cettina e Assunta, che li dirigono alla conquista delle mogli (sono loro a sceglierle per i figli) e del mondo. Due donne che la sorte ha pesantemente trafitto -una con il marito suicida, l’altra invece alcolizzato- fermamente decise a riversare sui figli la loro sete di rivalsa e realizzazione. Tutto sullo sfondo di una Sicilia tra anni Cinquanta e Novanta, sospesa tra terremoti e abusi edilizi, dove la frenesia di fare fortuna finisce spesso impigliata nella diretta affiliazione a Cosa nostra o comunque nella sua orbita.
Santino viene indirizzato al liceo scientifico e nei cantieri dove scopre la sua grande passione; matura un’esperienza nel settore e diventa abile faccendiere.
Giovanni va al liceo e all’università per costruirsi una carriera da avvocato. Il primo diventa il palazzinaro che cementifica il territorio di Agrigento; il secondo il legale delle cosche e di Santino.
Ed ecco come due bravi ragazzi scivolano su una strada sbagliata e irta di rischi. Tutto implode quando un inutile ponte -costruito da Santino senza le opportune misure di sicurezza- crolla e uccide 4 persone. E’ allora che i protettori si eclissano e la fortuna gira le spalle. Si rischia di pagare con la vita, come lo spregiudicato costruttore Peppe Giaele che finisce sepolto a viso in giù in una colata di cemento.
La storia prosegue e non vi anticipo il finale, solo una precisazione: quando il padre della Agnello Hornby morì, subito “certe persone” offrirono il loro «aiuto» alla madre della scrittrice che….ovviamente…disse no.
Gail Parent “Sheila Levine è morta e vive a New York” -Baldini+Castoldi- euro 20,00
La storia è di quelle che partono subito intriganti. Sheila Levin, 30enne, newyorkese, single suo malgrado, tira le somme di un bilancio di vita che volge in depressione. Non vede l’ora di farla finita, sta per suicidarsi e pianifica nei minimi dettagli la sua dipartita e persino il rito funebre col quale le sue spoglie mortali dovrebbero dare l’addio a questo mondo.
Va subito detto che l’autrice Gail Parent è una sceneggiatrice, produttrice e scrittrice americana che ha messo in campo questa eroina in un suo libro pubblicato in America nel 1972, tradotto in italiano solo ora. Il ritmo è scoppiettante, ironico, divertente, adatto a trasformarsi in un film. L’argomento è di quelli difficili, ma la bravura della Parent sta nel trattarlo in modo lieve.
Tornando alla protagonista, viene stritolata dalla delusione per come è andata la sua vita fino ai 30 anni, scopriamo le sue tante sfaccettature e gli episodi che più l’hanno segnata. Primo fra tutti il senso di colpa e di inadeguatezza al pensiero di come ha deluso le aspettative dei genitori e del mondo che la circonda.
Da lei si aspettavano bellezza, matrimonio, famiglia, lavoro di successo e tutto quello che ne sarebbe conseguito. A spingerla in tal senso è stata soprattutto la madre, che avrà un ruolo decisivo anche in vista del finale. I ripensamenti di Sheila valgono l’intero romanzo, oscillanti tra autoironia, discorsi esistenziali e dettagli tragicomici.
E sotto il ritmo scoppiettante un po’ alla Bridget Jones si cela, neanche tanto velatamente, la messa in discussione dei tanti luoghi comuni che condizionano le donne disperatamente alla ricerca di un futuro …che tanto pianificabile non lo è mai.
Alison Weir “Elisabetta di York” -Neri Pozza- euro 23,00
Alison Weir è la scrittrice inglese 72enne che tutto sa delle corti inglesi nei secoli, e ha pubblicato saggi e romanzi al riguardo, scritti sempre in un modo accattivante che non appesantisce mai il tema storico nel quale è documentatissima.
Dopo la serie di romanzi dedicati alle sei mogli di re Enrico VIII, questa volta racconta la vita di Elisabetta di York, nata nel 1466 e morta nel 1503. E’ la madre di Enrico VIII, “Harry”, secondo figlio maschio nato nel 1491dal suo matrimonio con Enrico VII Tudor.
Elisabetta viene al mondo quando da un decennio infuria la “Guerra delle due rose” che vede contrapposti i Lancaster e gli York.
Il primo casato è sul trono, mentre il secondo vanta la discendenza diretta dai Plantageneti e rivendica la sovranità. Elisabetta è l’ultima rosa bianca, regina quasi dimenticata che vive in uno dei periodi più difficili della storia inglese.
Primogenita di re Edoardo IV ed Elisabetta Wydeville, se non fosse stata una femmina sarebbe stata la prima sovrana a regnare nel Quattrocento, legittima erede della corona. Sorella di Edoardo V, nipote di re Riccardo III, moglie di Enrico VII, di fatto è l’antenata di tutti i sovrani che sono saliti sul trono inglese dal 1509, dei monarchi scozzesi dal 1513 e di ogni sovrano britannico dal 1603.
Quando ha appena 4 anni il padre viene deposto. Lei, le sorelle, la madre e la nonna si rifugiano in un santuario. Il romanzo scorre poi ripercorrendo 2 fasi della vita di Elisabetta di York.
La prima mette a fuoco i primi 15 anni di vita della giovane e dei suoi famigliari. Nel 1483 alla morte del padre, gli succede il figlio 13enne Edoardo V; ma vista la sua giovanissima età è lo zio Riccardo di Gloucester a diventare reggente.
La seconda invece è dedicata al periodo che segue la morte di Edoardo IV e l’ascesa al trono del fratello, storicamente chiamato “L’Usurpatore” re Riccardo III. Mira al trono ed è disposto a macchiarsi di qualsiasi infamia pur di salirvi; incluso eliminare i suoi nipoti.
Elisabetta viene travolta dalla storia. Promessa sposa al Delfino di Francia, a 17 anni quando sta per salire all’altare, una nuova alleanza politica provoca la morte del padre e fa sfumare il matrimonio. Figlia, sorella, nipote e madre di re, avrà una vita travagliata e avventurosa al centro di un feroce scontro storico.
Lei dimostrò coraggio, intelligenza, resilienza e grande abilità nel gestire situazioni pericolose e complicate; una tempra fuori dal comune che verrà ereditata dalla nipote Elisabetta I, ovvero una delle più grande regine della storia…non solo inglese.
Giorgina Siviero “Una passione smodata” – Allemandi- euro 28,00
Giorgina Siviero è la signora della moda torinese che quotidianamente ci diletta con i video su Instagram in cui dispensa pillole di esperienza e saggezza per valorizzare ogni tipologia di donna. Ha un innato buon gusto, competenza, sicurezza e un’idea precisa di come vestire al meglio le clienti di qualsiasi età, al di là delle mode del momento. Punta sulla qualità e la fattura dei capi, è paladina di uno stile intramontabile, non tende ad assecondare le donne che si vestono da lei, piuttosto in poche mosse ne corregge gli errori e le migliora. Sottolinea i loro punti di forza, occulta i difetti. Soprattutto non si fa problemi a dire quello che pensa.
La sua storia è di quelle uniche e preziose, sempre improntata alla ricerca del bello e a contatto con i più grandi stilisti.
Dopo aver lavorato in uno studio di architettura (strada tracciata più dalla sua famiglia che da lei) e un intermezzo a Parigi, è tornata nella sua città natale pensando alla direzione da prendere. Risponde a un annuncio in cui si cerca la responsabile di un negozio, e tutto ha inizio.
Scopre la passione per la moda e dal 1965 si affaccia al mondo dell’abbigliamento, sviluppando passo dopo passo una sua visione precisa. Nel 1973 apre nel salotto buono di Torino, il suo primo negozio “San Carlo”… da allora non si è più fermata.
Questo libro è la sua testimonianza, scritta durante il Covid, in cui raccoglie l’esperienza accumulata e rivela incontri, aneddoti, scommesse vinte e perse, retroscena della moda, emozioni e le fasi salienti della sua lunga vita. Tutto ammantato di grande ironia.
I dati previsionali forniti da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.
Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.
L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale
La chiusura del tratto comporterà al tempo stesso l’istituzione del doppio senso di marcia su via Baiardi, nel tratto compreso tra le vie Ventimiglia e Zuretti, per consentire l’accesso al pronto soccorso dell’ospedale Regina Margherita.
Verranno inoltre spostati su via Biglieri, nel tratto compreso tra le vie Zuretti e Ventimiglia, i posti auto riservati a persone con disabilità che a causa dei lavori non saranno più utilizzabili nel tratto di via Zuretti interessato dal cantiere, così che il numero degli stalli riservati resti complessivamente invariato.