ilTorinese

A Druento scuola in azione per l’ambiente

 

Una giornata particolare per le classi prime dell’ Istituto Comprensivo Druento : didattica all’aria aperta e laboratorio di pulizia nell’area che va dal Casotto del Cervo al guado.

Quasi 150 ragazzi hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa che Istituto e Comune di Druento hanno organizzato, con la collaborazione essenziale del Gruppo Comunale della GC Protezione Civile Druento , Gruppo Alpini, Legambiente Metropolitano Torino e area metropolitana e Procivicos Torino onlus , oltre che di Polizia Locale ed Associazione Nazionale Carabinieri.

Pulendo e differenziando i rifiuti in quest’area, i ragazzi hanno riaffermato a gran voce che l’ambiente è un bene comune e che tutti dobbiamo averne cura.

Di fronte ai problemi, alcuni pensano che se ne debba occupare qualcun’altro. La risposta di questi ragazzi è opposta: “a noi importa”.

Un ringraziamento particolare ai docenti ed alla scuola, che hanno accompagnato questi ragazzi nell’attività e che li guidano ogni giorno nel loro percorso di maturazione personale e civile.

#druentogogreen (Facebook)

Aspettando “Stellault”. Elkann smentisce la fusione di Stellantis e Renault ma 2260 lavoratori finiscono in cassa integrazione

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Quando c’era lui, l’Avvocato. E pure lui, Marchionne. Altri tempi. Oggi abbiamo John Elkann che smentisce sì le insistenti voci di fusione tra Stellantis e Renault destinata a dare più peso alla Francia con la nascita di una ipotetica “Stellault”. Ma intanto comunica ai sindacati ulteriori quattro settimane di cassa integrazione per Mirafiori che si bloccherà  dal 4 al 30 marzo. Riguarderà  2260 lavoratori: 1251 sulla linea 500 Bev e 1009 sulla linea Maserati. Nelle Carrozzerie  da 300 a 350 i lavoratori coinvolti. I rimanenti  1500 verranno  distaccati in altri reparti dello stabilimento. Proseguono intanto le schermaglie tra Governo e vertici aziendali sugli incentivi richiesti da Tavares.

Meringa, dolce cagnetta sorda cerca casa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Caro Direttore, Meringa (5 anni e 25 kg) è una dolcissima cagnetta che ama le coccole e giocare, piena di gioia di vivere ed allegra. Un anno fa è stata recuperata vagante sul territorio di Piossasco (Torino) e da allora è un cane di canile. Grazie all’aiuto dei volontari negli ultimi mesi è potuta stare in pensione, lontano dalla solitudine di un box vuoto e freddo da cui non può vedere il mondo che la circonda, ma presto dovrà tornare in canile.

Nonostante la sordità, è un cane indipendente ed autosufficiente che ama esplorare e stare con le persone e altri animali, sia cani che gatti. Bravissima con altri cani, sia maschi che femmine, giovani e meno giovani. Anzi, apprezza molto la compagnia di altri cani, con cui gioca e vive pacificamente. A gennaio 2024 è stata sterilizzata ed è adottabile anche con cani maschi interi.

Inizialmente può essere un po’ diffidente con le persone che non conosce ma, con un po’ di pazienza ed un approccio corretto, lei sa regalare una montagna di affetto e un rapporto intenso. E’ una cagnetta molto dolce che ama il contatto con la sua famiglia. Bravissima al guinzaglio e in casa.

Per lei cerchiamo una famiglia consapevole che possa accoglierla e amarla, preferibilmente con un altro cane (o più cani) e in casa con accesso al giardino.

Attualmente si trova a Ruffia (in provincia di Cuneo) e si possono organizzare incontri conoscitivi. Adottabile in tutto il Piemonte.

Per maggiori informazioni chiamare: 346-0148604

Canile-rifugio di Piossasco – A.C.P.R. Associazione Cani con il Pigiama a Righe (TO)

Giochi pericolosi: denunciati i nove ragazzi che tesero il nastro sulla carreggiata

I carabinieri li hanno individuati e denunciati: si tratta dei presunti responsabili dell’applicazione di un nastro teso ad altezza uomo sulla strada a Settimo Torinese. Sono 9, tutti minorenni identificati grazie alle telecamere publiche di videosorveglianza. I fatti risalgono a sabato 27 gennaio, quando i giovani hanno teso un nastro sulla carreggiata nei pressi del sottopasso con gravi rischi per gli automobilisti.

Torino, donna investita e uccisa mentre attraversa la strada

Un altro incidente mortale a Torino, questa volta  in strada Altessano all’altezza del civico 29. A subirne le mortali conseguenze una donna di 80 anni che è stata investita da un’auto mentre stava attraversando la strada. Forse non era sulle strisce pedonali. Un passante e un carabiniere hanno fornito i primi soccorsi ma non vi è stato nulla da fare per salvarla. Sul posto è intervenuta  la polizia locale.

L’elefante Fritz torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi e si mette in mostra

 Tra incontri, laboratori, spettacoli

 

 

Dopo l’esposizione, in piazza Castello a Torino, dell’elefante Fritz per la riapertura del Museo Regionale di Scienze Naturali, il pachiderma in vetroresina torna a “casa” alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Da lunedì 12 febbraio e fino al 14 aprile l’accesso al Giardino di Levante sarà aperto al pubblico per permettere ai visitatori di vedere Fritz nel Cortile dell’Elefante, nel luogo in cui ha vissuto dal 1827 al 1852.

Per l’occasione, domenica 25 febbraio, nel Salone d’Onore, sarà messa in scena la pièce teatrale “L’amico Fritz, lo zoo di Stupinigi” che ripercorre la storia dell’elefante e del serraglio degli animali esotici. Lo spettacolo è in programma alle ore 11, 15.30 e 17. Domenica 3 marzo l’incontro “La Menagerie di Stupinigi: lo zoo prima dello zoo” racconta la storia della menagerie e dell’allevamento di animali esotici per gli svaghi di corte. Domenica 7 aprile si parte invece alla scoperta dei piccoli animali con “Il micromondo di Stupinigi” per conoscere l’attenzione che veniva riservata a tutta la fauna, anche agli animali meno “appariscenti”, dagli affreschi ai capolavori di ebanisteria.

 

LA STORIA DELL’ELEFANTE FRITZ ALLA CORTE DEL RE

Un po’ reggia e un po’ residenza di loisir alle porte di Torino, realizzata da Filippo Juvarra tra il 1729 e il 1733, la Palazzina di Caccia di Stupinigi è stata prima residenza sabauda per la caccia e le feste, poi, finita l’epoca delle grandi cacce, ha ospitato dal 1815 circa una “Ménagerie” destinata alla cura di una gran varietà di animali esotici, molti dei quali mai visti prima a Torino. Una sorta di giardino zoologico ante-litteram in cui trovò posto anche Fritz, l’elefante indiano regalo del viceré d’Egitto Mohamed Alì al re Carlo Felice nel 1827, la cui storia a corte è ricca di aneddoti.

Per accoglierlo nell’ex scuderia fu ricavato uno spazio interamente recintato e dotato di un cortile con una vasca di forma circolare munita di scivolo per facilitare l’accesso nell’acqua del pachiderma. Fin da subito fu oggetto di grande interesse: fu ritratto dal vivo dalla pittrice Sofia Giordano e da Enrico Gonin nel 1835, attorniato da una folla di curiosi durante una parata, ed immortalato in un dagherrotipo, unico in Italia con un soggetto animale. La presenza dell’elefante rappresentò un’occasione importante per mostrare alle potenze straniere l’importanza raggiunta dallo stato sabaudo e, inoltre, richiamò a Torino l’attenzione del mondo accademico. Casimiro Roddi, chef della Ménagerie, Franco Andrea Bonelli, Giuseppe Genè e Filippo de Filippi, che si avvicendarono alla direzione del Museo Zoologico torinese, registrarono con cura notizie e informazioni sui suoi comportamenti, la sua alimentazione (spesso inadeguata) e le cure mediche. Questo il necessario: “24 cavoli, vino 2 pinte al giorno, 50 pani al giorno, zucchero, riso, burro per ungerlo, tabacco da fumare e fumo di persona fumante”. Amava la musica e il suono del corno da caccia, oltre al canto del suo custode. Fritz fu l’attrazione e la star della Palazzina per ben 25 anni, fino alla tragica fine: dopo la morte del suo guardiano storico, Fritz afferrò con la proboscide il nuovo custode e lo scagliò a terra uccidendolo. Nel 1852 si decise così di sopprimerlo e oggi l’elefante tassidermizzato è custodito nel Museo Regionale di Scienze Naturali.

Nel 2015, in occasione della mostra “Fritz. Un elefante a corte”, realizzata dal Museo di Scienze Naturali di Torino e dalla Fondazione Ordine Mauriziano, è stata realizzata dalle Scuole Tecniche San Carlo una copia in vetroresina del pachiderma, tuttora custodita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Biglietto di ingresso: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Info e prenotazioni: 011 6200601 stupinigi@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orari di apertura Palazzina di Caccia di Stupinigi: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Borse di studio, la Regione paga il 100 per cento degli aventi diritto

Non erano mancate polemiche tra studenti e regione nelle scorse settimane per l’erogazione delle borse di studio. Oggi, in anticipo di due mesi sui tempi promessi, la Regione anticipa le risorse e completa il pagamento degli ultimi 1900 aventi diritto, per un totale di 17860 assegni e uno stanziamento record di 92 milioni di euro

Infatti sono già partiti questa mattina i bonifici per il pagamento delle 1959 borse di studio per altrettanti aventi diritto che erano in attesa dell’assegno. Il pagamento è stato possibile grazie a uno stanziamento straordinario da parte della Regione Piemonte che ha voluto anticipare 8,3 milioni di euro a Edisu che, in questo modo, può effettuare i bonifici e aggiornare la graduatoria. «Avevamo promesso che tutti i 17.860 aventi diritto avrebbero avuto la borsa di studio e così è avvenuto – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e gli assessori al Diritto allo studio universitario, Elena Chiorino, e al Bilancio Andrea Tronzano, ricordando che, con questo ulteriore stanziamento, la cifra destinata alle borse di studio supera i 92 milioni di euro, una cifra record.
«Questa amministrazione ha deciso di pagare tutte le borse di studio arrivando a triplicare le risorse che in passato erano destinate a questo capitolo del bilancio. E’ evidente che non potendo prevedere in anticipo il numero delle domande ammesse, e a fronte di un numero di aventi diritto più alto rispetto al passato, si è reso necessario integrare le risorse e, come avevamo assicurato, è stato fatto. Credere nell’Università e nello studio vuol dire fare investimenti reali ed è per questo che la Regione ha trovato tutte le risorse necessarie nel suo bilancio. Basti un semplice raffronto con il passato: nel 2019/2020, ultimo anno gestito dalla precedente amministrazione, le borse pagate erano state 13.805 per un totale di 41.403.412 euro. Nel 2023, con la giunta di centrodestra alla guida, sono 17.860 le borse di studio per un totale di 92.106.437 euro. Questa è la migliore risposta a chi ha polemizzato in questi giorni, perché il sostegno agli studenti lo si fa con i fatti e non con le semplici parole», concludono Cirio, Chiorino e Tronzano.

La Wash4green Pinerolo vince 3-1 il derby con la Reale Mutua Fenera Chieri ’76

Torino, 05/02/2024

Per la prima volta da quando entrambe le squadre sono in A1 il derby torinese fra Wash4green Pinerolo e Reale Mutua Fenera Chieri ’76 sorride alle pinelle che vincono 3-1.
Nonostante le tante assenze dovute agli infortuni la squadra di Marchiaro mette in campo un atteggiamento migliore, legittimando una vittoria che non fa una piega. Da parte delle chieresi c’è un po’ di rammarico per il secondo set perso 29-27 dopo non aver concretizzato tre set-point, in caso contrario la partita avrebbe forse potuto prendere un’altra piega, ciò non toglie che Pinerolo faccia meglio in quasi tutti i fondamentali (unica eccezione il muro), commetta meno errori e mostri più lucidità nelle fasi calde dei set. Per Chieri, orfana di Skinner (in tribuna per un leggero infortunio) fra le buone notizie di giornata è da segnalare il positivo debutto del neoacquisto Jatzko che viene gettata nella mischia nel terzo set: chiude con 6 punti e il 60% in attacco.
Il premio di MVP viene assegnato ad Akrari, seconda miglior realizzatrice di giornata con 14 punti (di cui 5 a muro). Top scorer Nemeth con 18 punti. Da parte chierese il maggior contributo realizzativo è di Grobelna (inizialmente a riposo, entrata nel finale del secondo set), Omoruyi e Zakchaiou, tutte con 11 punti.

Wash4green Pinerolo-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 3-1 (25-21; 29-27; 21-25; 25-20)


WASH4GREEN PINEROLO: Cambi 3, Nemeth 18, Akrari 14, Polder 9, Sorokaite 11, Mason 10; Moro (L); Storck 7, Di Mario. N. e. Rostagno, Cosi, Bernasconi. All. Marchiaro; 2° Naddeo.
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Malinov 4, Anthouli 8, Zakchaiou 11, Weitzel 3, Kingdon 10, Omoruyi 11; Spirito (L); Morello, Grobelna 11, Gray 8, Jatzko 6. N. e. Rolando, Kone, Aliotta (2L). All. Bregoli; 2° Daglio.
ARBITRI: Cavalieri di Lamezia Terme e Vagni di Perugia.
NOTE: presenti 1505 spettatori. Durata set: 25′. 37′, 26′, 37′. Errori in battuta: 10-15. Ace: 6-2. Ricezione positiva: 60%-59%. Ricezione perfetta: 31%-28%. Positività in attacco: 38%-35%. Errori in attacco: 11-11. Muri vincenti: 9-15. MVP: Akrari.

La cronaca


Primo set – Dopo un inizio di marca pinerolese (5-2) il time-out di Bregoli dà il la a una favorevole a Chieri che capovolge il punteggio in 7-8 (Anthouli). Le padrone di casa tornano avanti sul 12-11 con un muro di Akrari. Si prosegue poi punto a punto fino al 18-17, quando un attacco di Mason e un muro di Polder portano Pinerolo sul 20-17. Nel finale le pinelle allungano ulteriormente e chiudono 25-21 alla terza palla set.

Secondo set – Sul 6-6 Pinerolo strappa a 9-6 (muro di Cambi), quindi raggiunge il vantaggio massimo di 5 punti sul 15-10. Alcuni errori pinerolesi e due attacchi di Anthouli riportano Chieri a contatto (19-18). Intanto Bregoli inserisce Gray per Weitzel e Grobelna per Anthouli. Le biancoblù pareggiano a 20 con Zakchaiou, passano in vantaggio 20-21 con Omoruyi e guadagnano sul 23-24 sul Zakchaiou la prima palla set, che Akrari annulla con un muro. È quindi

COMUNICATO STAMPA

Zakchaiou con nu muro ad annullare il primo set-point di Pinerolo. Seguono altre due palle set per Chieri annullate da Nemeth e Polder. Sul 27-27 Nemeth dà la seconda palla set alle pinelli, nello scambio successivo Kingdon attacca fuori ed è 29-27.

Terzo set – Da 2-4 per Chieri il punteggio gira a favore di Pinerolo. Sull’8-5 Breoli inserisce Jatzko per Omoroyi. Anche sopra di 4 punti sull’11-7 (Mason), le padrone di casa subiscono un break di 5 punti che gira il risultato in 11-12. Le biancoblù salgono a 13-15 (Grobelna) e 14-18. Sul 17-19 il videocheck dà ragione a Chieri che respira (17-20) e nel finale gestisce senza particolari problemi chiudendo 20-25 alla prima palla set.

Quarto set – Pinerolo prende subito qualche punto di vantaggio raggiungendo i 4 punti sul 9-5 (Polder). Di lì in avanti il set si sviluppa in modo molto lineare, con la squadra di Marchiaro sempre avanti e sempre in controllo. Dopo alcuni episodi dubbi nelle fasi centrali Chieri ha un sussulto sul 22-16 dimezzando lo svantaggio a 22-19. Le velleità biancoblù vengono definitivamente spente da Storck che realizza prima un attacco, poi un ace e ancora un attacco. Sul 24-20 Mason pone fine alla contesa.

Il commento

Ilaria Spirito: «Oggi è mancato soprattutto l’atteggiamento. Credo che da parte di tutte non ci sia stato l’approccio giusto alla partita. Avevamo bisogno di far riposare determinati giocatori per la partita di coppa e avevamo bisogno dell’apporto di tutta la squadra, ed è mancato».


Varaldo: “Askatasuna bene comune? Ecco perché non è giusto”

FATTI NOSTRI di Tommaso Varaldo

Il centro sociale Askatasuna per anni ha messo a ferro e fuoco Torino e preso parte agli assalti violenti al cantiere della Tav. Ha occupato abusivamente l’immobile di Corso Regina a spese dei cittadini onesti, ha attuato atti vandalici di ogni tipo attraverso la violenza dei suoi cortei e ha fatto dell’illegalità e della lotta allo Stato la sua bandiera. E’ questa l’Askatasuna “bene comune” che il Comune intende istituzionalizzare e a cui vuole dare il compito, tra gli altri, di svolgere “attività ispirate ai principi della non violenza”. Magari con le scuole? Insegnando ai bambini cosa sono i beni comuni? Askatasuna non è mai stato un bene comune e mai potrà esserlo. Ritenerlo tale e, quindi, meritevole di finanziamenti e di interventi a suo sostegno non è solo un ossimoro ma è uno sfregio a tutti i torinesi onesti e perbene. Negli anni Torino ha perso tanto, si sperava almeno che la sua amministrazione, unitariamente e senza distinzione di colore politico, avesse ancora il senso della legalità e delle istituzioni che mai dovrebbero andare a braccetto con i violenti e gli eversivi. Ancor meno dichiararli un bene comune. Una brutta pagina dell’amministrazione Lo Russo.
Tommaso Varaldo