ilTorinese

Il Consiglio regionale ricorda Ezio Enrietti

“Uomo di grande rispetto e dalla grande visione imprenditoriale, chi lo ha conosciuto ha potuto apprezzarne la dedizione e l’impegno con cui ha ricoperto gli incarichi istituzionali in momenti rilevanti della vita amministrativa e dell’attività consigliare della nostra Regione”.

Così il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, ha ricordato la figura di Ezio Enrietti, nel corso della commemorazione che si è svolta nell’Aula di Palazzo Lascaris.

“Scomparso il 9 aprile 2020, all’età di 84 anni” – ha proseguito Allasia – è stato assessore alla Sanità, consigliere regionale nella seconda legislatura e presidente della Giunta regionale nella terza legislatura. Nato a Caselle Torinese il 3 maggio 1936, geometra e imprenditore edile, è stato segretario provinciale del Psi torinese”.

Nel 1975 è stato eletto per la prima volta consigliere regionale, nella circoscrizione di Torino, nella lista del Partito socialista italiano, ed è stato assessore alla Sanità e componente della commissione Sanità, Igiene e Sicurezza sociale.

Rieletto nel 1980, è stato presidente della Giunta regionale dal 28 luglio 1980 al 9 marzo 1983.

Promettente calciatore, ha militato nei ranghi della formazione giovanile del Grande Torino, prima di essere dirottato nel calcio semiprofessionistico di squadre come l’allora blasonato Casale.

Negli ultimi anni Ezio Enrietti si è avvicinato molto alla vita sociale e associazionistica casellese.

Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto, partecipando attivamente alle iniziative dell’Associazione fra consiglieri regionali già facenti parte del Consiglio.

A nome dell’Assemblea e prima di chiedere un minuto di raccoglimento, il presidente ha rinnovato le più sentite condoglianze alla moglie Maria Grazia e ai figli Giuseppe e Sara.

Operaio sulla gru muore cadendo da 30 metri

Tragico incidente sul lavoro nel  Torinese.

Un  operaio originario del Bellunese, è morto  in via Battisti a Rivoli.  Si tratta di Giovanni Corona,  66 anni, dipendente di un’azienda di gru.

E’ caduto da un’altezza di 27 metri. A nulla sono valsi i soccorsi.

(foto archivio)

Tifoso schiaffeggia giovane arbitro

Al termine della partita del campionato regionale Under 14 tra le squadre di Gozzano e Baveno, nell’impianto sportivo di Gargallo, un tifoso dei rossoblu ha dato uno schiaffo al direttore di gara, minorenne anche lui (15 anni) come i calciatori. L’arbitro ha chiesto  l’intervento dei carabinieri e al Pronto Soccorso gli è stata riscontrata una contusione alla zona mandibolare guaribile in cinque giorni.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Barriera di Milano: criminalità, esercito e polizia. “La sicurezza passa dalla coesione sociale”

Uno dei temi caldi del dibattito politico torinese, la questione della sicurezza nel quartiere Barriera di Milano,  è stata affrontata in Consiglio Comunale in occasione della discussione di un’interpellanza generale (primo firmatario: Silvio Viale – +Europa & Radicali Italiani), presentata per sapere quali siano le modalità della presenza dell’Esercito, la collaborazione con il Corpo di Polizia Municipale e le prospettive future per la città.

LA DISCUSSIONE IN SALA ROSSA

L’assessora Gianna Pentenero ha precisato che in più occasioni il sindaco Stefano Lo Russo ha chiesto al ministro Piantedosi – ad esempio durante la riunione in Prefettura dello scorso 29 novembre – una maggiore attenzione alla sicurezza in alcune aree della nostra città, non solo a Barriera di Milano.

L’intervento a Barriera di Milano – ha spiegato l’assessora – fa parte del progetto “Strade Sicure”, che dal 2008 prevede il coinvolgimento dell’Esercito Italiano a supporto – mai in sostituzione – delle forze dell’ordine in alcuni luoghi sensibili della città (a Torino, sono 8, ha detto). È un’attività programmata nell’ambito delle riunioni del Cosp che si tengono ogni settimana in Prefettura – ha precisato.

Ha quindi annunciato che il prossimo 14 febbraio ci sarà un incontro con i commercianti di piazza Foroni per fare il punto sulla situazione.

Nel dibattito in aula, il consigliere Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) ha detto di avere scoperto solo ora che il presidio di piazza Foroni viene replicato in altre zone della città, nei cosiddetti “punti sensibili”, che vorrebbe conoscere. L’Esercito in Barriera, per il consigliere, è utile dal punto di vista mediatico, ma rimane una soluzione spot. Può servire nei punti sensibili della città – ha dichiarato – ma una camionetta e quattro militari nei mercati non sono una soluzione adeguata nel lungo termine, ha concluso, non condividendo l’entusiasmo di chi crede sia la soluzione migliore.

Per Giuseppe Catizone (Lega), l’Esercito è un buon punto di partenza, è un primo passo. Dichiarando la propria soddisfazione, ha chiarito che, per lui, i militari potrebbero stare in ogni angolo della città: non è militarizzazione, ma presidio del territorio. Servono però – ha ribadito – interventi strutturali da parte dell’Amministrazione, per riqualificare il territorio, con maggiore attenzione e più interventi da parte del Comune per quelle che sono le sue competenze. Non possono certo bastare i militari – ha concluso.

Nadia Conticelli (PD) ha auspicato che la presenza dei militari si trasformi presto in presenza delle forze dell’ordine, confidando nella normalizzazione di quel quartiere. Che in Barriera non ci sia sicurezza – ha evidenziato – è un luogo comune abusato, mentre serve restituire un’immagine di normalità. Per questo, secondo la capogruppo, la presenza dell’Esercito deve essere solo temporanea: Barriera di Milano non può essere una prigione a cielo aperto, serve riappropriarsi del territorio. Devono riaprire i negozi – ha aggiunto – e gli abitanti devono viverci in condizioni adeguate, anche dal punto di vista economico. E servono – ha spiegato – azioni di riqualificazione per il commercio di prossimità e attività culturali dei e per i giovani, ridando opportunità d’incontro tra fasce sociali e d’età diverse.

Andrea Russi (M5S) ha valutato positivamente la presenza dell’Esercito nelle nostre strade, a valle di un protocollo per la sicurezza integrata siglato nel 2019, ma deve essere un tassello di un’iniziativa più vasta. Servono – ha sostenuto, augurandosi un ritorno alla normalità – iniziative educative di aiuto per anziani e giovani, educativa di strada e azioni di controllo: altrimenti, si spostano solo i problemi.

Il problema è cresciuto negli ultimi 20 anni e ci sono grosse responsabilità politiche – ha denunciato Fabrizio Ricca (Lega) – ma ora finalmente con il nuovo Governo c’è stato un cambio di passo. Ringrazio il ministro Piantedosi – ha dichiarato – che nei prossimi tre anni invierà ulteriori 240 agenti di forze dell’ordine e 50 militari a Torino.

Anche noi abbiamo a cuore i problemi di sicurezza – ha affermato Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) – ma i reati sono in calo e le questioni vanno affrontate con serietà. Le responsabilità – ha spiegato – sono di chi gestisce i flussi migratori, creando povertà e discriminazione, e criminalizza tutte le droghe. L’esercito – ha concluso – non è la soluzione.

Simone Fissolo (Moderati) ha ricordato che il Governo Conte 2 ha riconfermato l’operazione Strade Sicure per ripristinare la legalità e “i Moderati non sono contrari” – ha detto, anche se – ha aggiunto – l’Esercito non è la soluzione, ma deve andare di pari passo con le politiche sociali.

La situazione della sicurezza a Torino rimane problematica in tanti quartieri, ad esempio ai Murazzi, secondo Pierlucio Firrao (Torino Bellissima), e servono prevenzione e sensibilizzazione, ma anche più forze dell’ordine.

La presenza dei militari a Barriera di Milano è una soluzione corretta, che sancisce il fallimento totale delle politiche migratorie – ha rimarcato Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia). I militari e le forze dell’ordine – ha aggiunto – sono sinonimo di sicurezza, di Stato, di una vita civile.

Per Domenico Garcea (Forza Italia) l’Esercito è una risposta concreta e tangibile del Governo a migliaia di sollecitazioni provenienti da Torino Nord, che va sostenuta da tutti i Gruppi consiliari, per promuovere la sicurezza e rendere la città più sicura e vivibile.

La presenza dei militari indica uno stato emergenziale – ha dichiarato Ferrante De Benedictis – ma serve a far sentire la presenza dello Stato e a presidiare il territorio.

Nella replica, l’assessora Gianna Pentenero ha ribadito che la sicurezza non è una questione di “appartenenza” o di “tifoseria”, ma è un “ragionamento complessivo”. Ha quindi spiegato che nel 2023 ci sono stati 102 servizi interforze (6 da inizio gennaio di quest’anno), progettati insieme alla Prefettura nel Cosp – Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

La sicurezza – ha concluso l’assessora – non riguarda soltanto l’ordine pubblico, ma anche progetti di riqualificazione urbana, coesione sociale e interventi infrastrutturali, anche nei mercati, che la Città sta portando avanti. Serve anche maggiore presenza della sanità pubblica – ha aggiunto – per contrastare le dipendenze.

Torino, 5 febbraio 2024

SWIM – TO il nuoto di alto livello di nuovo sotto la Mole

Nel 2020 tutto era pronto per l’edizione numero 6 della SWIM-TO Trofeo Città di Torino che stava per andare in scena al Palazzo del Nuoto. Poi la pandemia ha costretto organizzatori, tecnici ed atleti a fare retromarcia e tornare tutti a casa. Quest’anno la grande manifestazione natatoria torna protagonista a Torino, città nella quale è nata nel 2013 grazie al lavoro di tanti professionisti.

Durante questi anni sono scesi in vasca tanti nomi illustri che hanno scelto la SWIM-TO per l’alto livello tecnico e per preparare al meglio la stagione. Si inizierà venerdì 9 febbraio con le qualifiche in vasca corta e si finirà domenica 11 con le finali. I campi di gara saranno il Palazzo del Nuoto e la piscina Sisport. All’evento parteciperanno le categorie Ragazzi, Junior, Cadetti e Seniores.

A fare da testimonial alla manifestazione tre nuotatori di grande spessore quali Alessandro Miressi, Benedetta Pilato e Ludovico Viberti, che non saranno in gara in vista della partenza di dopodomani per Doha per disputare i Mondiali. Miressi sarà impegnato nei 100 stile libero e nelle staffette, Pilato nei 50 e 100 rana e nelle staffette e Viberti nei 100 rana. A tutti e tre sono arrivati gli auguri da Cesare Butini, direttore tecnico delle squadre nazionali di nuoto, anche lui presente durante la presentazione dell’edizione 2024. Anche se non presente per altri impegni, l’assessore allo Sport Domenico Carretta ha voluto ringraziare il Centro Nuoto Torino e il Comitato regionale della FIN per l’organizzazione e fare i migliori auguri agli atleti piemontesi in gara in Qatar.

Marco Aceto

Animali microchippati: Piemonte al quarto posto

 IN ITALIA SONO 15,6 MILIONI (+1,5 MLN RISPETTO AL 2022). L’OIPA CHIEDE L’OBBLIGO ANCHE PER GATTI E FURETTI

Prima in classifica la Lombardia, seguita da Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Campania. Giù il Lazio

Sono 15.600.787 gli animali microchippati in Italia.  Al 4 febbraio risultano iscritti nelle Anagrafi regionali degli animali d’affezione 14.298.845 cani, 1.299.321 gatti e 2.621 furettiLo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa). Un anno fa, al 4 febbraio 2023, erano 14.983.797, di cui 13.838.856 cani, 1.142.504 gatti e 2.437 furetti.

Le cifre sono estratte dalla banca dati dell’Anagrafe degli animali d’affezione gestita dal Ministero della Salute, che viene alimentata e aggiornata almeno una volta al mese dalle Regioni e dalle Province autonome.

Come lo scorso anno, la Regione con più animali microchippati – 2.484.207 – è la Lombardia (2.014.516 cani, 468.689 gatti e 1002 furetti). La Regione con meno animali iscritti all’Anagrafe – 35.009 – è la territorialmente piccola Valle d’Aosta (28.830 cani e 6.179 gatti). Nella classifica delle Regioni con il maggior numero di animali domestici microchippati, secondo è il Veneto (1.648.410), seguito dall’Emilia Romagna (1.543.895), dal Piemonte (1.250.097) e dalla Campania (1.248.539). Impossibile stimare la percentuale di cani microchippati sul totale anche a causa del mancato rispetto dell’obbligo da parte di molti proprietari.

Dai dati del Ministero emerge come sia sceso il numero dei quattro zampe microchippati nel Lazio (soppiantato ora nella classifica dalla Campania): lo scorso anno era al 5° posto con 1.167.251 animali, mentre al 4 febbraio 2024 ne risultano 1.165.623.

La banca dati è uno strumento utile a conoscere l’anagrafe di provenienza di un cane smarrito: basta digitare il codice a 15 cifre del microchip nella stringa di ricerca. La lettura del microchip per ottenere il codice può essere svolta dai servizi veterinari delle Asl e dagli ambulatori veterinari privati muniti del lettore. Nel caso in cui la ricerca dell’identificativo non produca risultati, si può provare a ricercare il codice nelle singole Anagrafi Territoriali poiché le Regioni aggiornano i dati con differenti tempistiche.

L’Oipa suggerisce di far controllare il microchip almeno una volta l’anno poiché vi possono essere casi, anche se rari, di microchip guasti e dunque non leggibili.

Un quadro sui dati. Dalle cifre della banca dati ministeriale emerge chiaramente come siano ancora pochi i gatti microchippati, senza considerare i furetti, meno presenti nelle famiglie italiane, poiché non esiste alcun obbligo d’iscrizione alle Anagrafi territoriali per queste due specie. L’Oipa da tempo chiede che anche per gatti e furetti sia introdotto con legge nazionale l’obbligo di microchippatura, efficace strumento per combattere il randagismo.

«L’obbligo del microchip per i cani è un efficace metodo di lotta al randagismo sia per identificare i cani presenti sul territorio, sia per riportare in famiglia animali smarriti. Stessa funzione potrebbe avere per gatti e furetti», commenta il presidente dell’OipaMassimo Comparotto. «In Italia, la legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo (legge n.282/91) ha reso obbligatoria l’iscrizione di ogni cane all’anagrafe regionale, sia esso di proprietà privata o randagio, e questo è un chiaro ostacolo all’abbandono di un cane adottato da un canile. Occorrerebbe ora introdurre l’obbligo anche per gli altri animali d’affezione».

Per quanto riguarda i gatti, non essendo obbligatoria la loro microchippatura, a livello nazionale, l’Oipa informa che è online dal 2011 un’Anagrafe nazionale felina (Anf) gestita dall’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) che registra, su base volontaria dei richiedenti, i dati identificativi dei gatti con microchip. Tutti i proprietari di gatti possono rivolgersi a un medico veterinario aderente all’Anf per l’identificazione e la registrazione del gatto.

«In attesa dell’introduzione di un obbligo generale, ci appelliamo a tutte le Regioni affinché con proprie leggi introducano l’obbligo d’iscrizione all’Anagrafe degli animali d’affezione. Sarebbe un ulteriore stretta al fenomeno dell’abbandono e della sovrappopolazione degli animali chiusi in canili e gattili», conclude Comparotto.

Più sotto, la tabella con i dati della banca dati del Ministero della Salute (al 4.2.2024)

Clicca qui per leggere e scaricare la tabella con i dati della banca dati del Ministero della Salute al 4.2.2024

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Clicca qui per leggere e scaricare la tabella con i dati della banca dati del Ministero della Salute al 4.2.2022

BANCA DATI

“Incipit Offresi” a Moncalieri

 

Sarà alla “Biblioteca Civica” di Moncalieri, la nuova tappa del primo “talent letterario” per aspiranti scrittori

 Giovedì 8 febbraio, ore 18

Moncalieri (Torino)

Ideato e promosso dalla “Fondazione ECM – Biblioteca Archimede” di Settimo Torinese, in sinergia con Regione Piemonte, “Incipit Offresi” – in tempi di “talent”, il primo a carattere “letterario” dedicato agli aspiranti scrittori – farà tappa, il prossimo giovedì 8 febbraio (ore 18), nell’ambito della sua nona edizione, presso la “Biblioteca Civica” di piazza Vittorio Emanuele II, a Moncalieri (Torino). A presentare l’appuntamento sarà l’attrice, autrice e comica Giorgia Goldini del “Teatro della Caduta” di Torino.

Novità di questa edizione: la vincitrice o il vincitore di tappa si aggiudicherà un buono libri del valore di 50 euro.

Format a tappe, la sfida si gioca, da programma, “a colpi di incipit” all’interno di biblioteche e luoghi di cultura, ma anche attraverso gare di scrittura e letture animate nei mercati.

L’obiettivo non è premiare il romanzo inedito migliore, ma “scovare nuovi talenti”. In otto anni “Incipit Offresi” ha scoperto più di 60 nuovi autori, pubblicato 70 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali.

I partecipanti, in una sfida “uno contro uno”, avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio “incipit” o “raccontare il proprio libro”. Il/la concorrente che, secondo il giudizio del pubblico in sala, avrà ottenuto più voti, passerà alla fase successiva, dove avrà ancora 30 secondi di tempo per la lettura del proprio “incipit” prima del giudizio della giuria tecnica che assegnerà un voto da 0 a 10.

Una volta designato il/la vincitore/trice di tappa, si aprirà il voto del pubblico per il secondo classificato. Chi otterrà più voti potrà partecipare alla “gara di ballottaggio”. I primi classificati di ogni tappa e gli eventuali ripescaggi potranno accedere alle semifinaliper giocarsi la possibilità di approdare alla finale, in programma a giugno 2024.

I concorrenti primo e secondo classificatoriceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.500 e 750 euro; saranno inoltre messi in palio, fra tutti i partecipanti alla finale, il “Premio Italo Calvino”, “Indice dei Libri del Mese”, “Golem”, “Leone Verde”, “Circolo dei Lettori” ed eventuali altri premi assegnati dagli editori.

La partecipazione a “Incipit Offresi” ègratuita e aperta agli scrittori, esordienti e non, maggiorenni e di tutte le nazionalità.

I candidati dovranno presentare le prime righedella propria opera: l’“incipit”, appunto, per un massimo di mille battute con le quali catturare l’attenzione dei lettori e una descrizione dei contenuti dell’opera (max 1.800 battute).

L’“incipit” deve essere inedito (le opere autopubblicate sono parificate alle inedite poiché prive di regolare distribuzione). La gara si svolgerà in lingua italiana. La possibilità di partecipare alle tappe è garantita fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Il “Premio Incipit” e il “campionato” sono dedicati alla memoria di Eugenio Pintore (Bonorva- Ss, 1956 – Gassino-To, 2019), uno dei massimi bibliofili e cultori dell’“arte bibliotecaria”, già direttore della Biblioteca di Settimo Torinese, dal 2003 dirigente della “Regione Piemonte” con l’incarico di riorganizzare tutta la rete dei sistemi bibliotecari e di dare avvio al “Sistema Bibliotecario Area Metropolitana” di Torino (con la partecipazione di circa settanta Comuni della prima e della seconda cintura torinese), fino al 2008 quando assunse l’incarico di Dirigente del “Settore Regionale Biblioteche, Archivi e Istituti Culturali”, con la responsabilità sul patrimonio archivistico, gli istituti della cultura e l’editoria. A lui si devono anche i progetti “Nati per leggere” e “Lingua Madre” ( introdotto al “Salone Internazionale del Libro” di Torino), nonché l’attuazione della “Legge per la Piccola Editoria piemontese”, tesa a favorire la promozione e la diffusione delle opere degli editori locali, anche attraverso il sostegno alle traduzioni e la loro partecipazione alle principali “Fiere nazionali” ed internazionali.

Per info: “Incipit Offresi”, tel. 339/5214819 o www.incipitoffresi

g.m.

Nelle foto: immagini di “tappe” precedenti e di Eugenio Pintore

 

Nodo metropolitano in commissione contro le discriminazioni

Il lavoro e gli obiettivi del Nodo metropolitano contro le discriminazioni sono stati illustrati ieri mattina durante la seduta della Commissione speciale “Contrasto fenomeni di intolleranza e razzismo” della Città di Torino presieduta dal consigliere Abdullahi Ahmed
Un’occasione per Valentina Cera, consigliera di Città metropolitana di Torino delegata alle politiche sociali, giovanili e di parità, per parlare delle attività svolte sul territorio e del ruolo del nodo all’interno della Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte
Presentata anche l’attività di monitoraggio del nodo realizzata grazie alla collaborazione con Ires Piemonte.
Alla seduta è intervenuto anche Jacopo Rosatelli, assessore alle Politiche sociali della Città di Torino.

#nodometropolitano #discriminazioni #CittaMetroTorinoControleDiscriminazioni

Andrea Abbadia Quartet in Osteria Rabezzana

Via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Mercoledì 7 febbraio, ore 21.30

 

Presentazione del disco d’esordio “Maschere” del quartetto jazz formato da Andrea Abbadia, Lello Petrarca, Luca Varavallo e Alex Perrone. Un quartetto la cui peculiarità è rappresentata dal suono inusuale del sax baritono di Abbadia che, unito al virtuosismo e al forte interplay fra i musicisti, con pianoforte, contrabbasso e batteria, rende le esecuzioni dei brani dell’album molto particolari e interessanti.

Ora di inizio: 21.30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

INFO PER LA STAMPA

Ufficio stampa Osteria Rabezzana, Simona Savoldi

Tel: 339.6598721 – E-mail: press@osteriarabezzana.it