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A Rimini siglato l’accordo turistico Piemonte-Liguria

Le Regioni Piemonte Liguria hanno siglato ieri al TTG Travel Experience di Rimini, l’Accordo di collaborazione per una strategia condivisa di valorizzazione turistica dei territori regionaliA sottoscrivere il documento sono stati l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-Olimpico, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni e l’assessore a Turismo e Marketing territoriale della Regione Liguria Luca Lombardi.

L’idea di stabilire una forma organica di collaborazione fra le due regioni turistiche aveva preso forma a metà agosto in un incontro fra gli assessori delle due Regioni a Sanremo ed era stata ulteriormente sviluppata in occasione di Cheese a Bra con l’annuncio del protocollo. Con questa intesa Piemonte Liguria scelgono di unire le forze per promuovere il turismo come motore di sviluppo sostenibile e competitivo, creando un sistema integrato capace di valorizzare le eccellenze dei due territori. Un accordo rafforzato anche dal sostegno espresso ieri dal ministro del Turismo Daniela Santanchè durante l’inaugurazione presso lo stand della Regione Piemonte.

L’obiettivo comune è valorizzare la continuità territoriale e la complementarità dell’offerta tra mare montagna, creando un sistema turistico integrato di qualità, capace di sviluppare progetti integrati e – in prospettiva – di veri e propri prodotti turistici capaci di valorizzare le eccellenze dei due territori ed essere così ancora più competitivi sui mercati nazionali e internazionali.

Dichiara l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-Olimpico, Caccia e Pesca, Parchi Paolo Bongioanni: «È un accordo che definirei storico, perché mette insieme l’offerta turistica del Piemonte e quella della Liguria attraverso il turismo all’aperto, e in particolare quello delle ciclovie. Piemonte e Liguria sono unite da una storia antica rappresentata dalle “vie del sale”: le antiche strade su cui si saliva dalla Riviera e si scendeva dalle montagne incontrandosi. Il Piemonte portava il grano, la Liguria portava l’olio, il sale e le acciughe, ingrediente base di tanti piatti simbolo della cucina piemontese. Quelle antiche vie oggi sono percorsi turistici straordinari: per il Piemonte cito la Strada dell’Assietta e l’Alta via del Sale, e sul versante ligure la più bella ciclovia d’Europa che è la Ospedaletti-Imperia. Messo assieme questo pacchetto avremo un prodotto straordinario, le “Alpi che si gettano nel mare”. I nostri imprenditori accresceranno così l’offerta da collocare sui mercati accanto ai laghi, alla montagna, all’enogastronomia. Potremo “avere il mare” fra i prodotti turistici del Piemonte. Una proposta nuova per andare a penetrare mercati nuovi. Sappiamo quanto oggi si debba diversificare: il mercato non ci aspetta, il mercato corre; e noi dobbiamo correre veloci come lui. Per questo ringrazio l’assessore Luca Lombardi, con cui quest’estate è nata quest’idea che oggi ha trovato in questa firma un passaggio fondamentale».

«Questa firma – ha dichiarato l’assessore regionale a Turismo e Marketing territoriale della Regione Liguria Luca Lombardi – segna un passo importante verso una collaborazione strutturale con il Piemonte. Lavorare in sinergia ci permetterà di rafforzare l’immagine turistica delle nostre regioni e generare ricadute concrete per i territori. Liguria e Piemonte sono naturalmente connessi: il verde delle montagne e il mare formano un legame storico e culturale che oggi si rinnova anche in chiave di turismo sostenibile. La nostra regione può già contare su oltre 4mila chilometri di percorsi dedicati all’outdoor, dall’escursionismo al cicloturismo, che diventano ancora più attrattivi se messi in rete con quelli piemontesi. Penso, ad esempio, alle antiche vie di collegamento, come la Via del Sale, simbolo di un patrimonio condiviso che unisce paesaggio, natura e tradizioni. E non potevamo che scegliere una delle principali fiere internazionali di settore come il TTG per siglare questo accordo, nel luogo in cui il turismo italiano ed europeo si incontra e si racconta».

Tra i primi ambiti di collaborazione rientra lo sviluppo del nuovo sistema di ciclovie attraverso le Alpi del Mare. Il progetto, che vedrà il coinvolgimento delle Camere di Commercio di Cuneo e di Riviere di Liguria, rappresenta un passo concreto nella direzione di un turismo outdoor capace di unire montagna e mare, consolidando così la proposta turistica sovraregionale in chiave di sostenibilità e competitività.

Il Piemonte con l’Alta Via del Sale – l’antica strada militare d’alta quota che collega la cuneese Limone con l’imperiese Monesi di Triora – è stato pioniere in Europa nell’aprire un percorso outdoor a ingresso regolamentato e pedaggiato, che oggi attira appassionati da molti Paesi. La Liguria con la Cycling Riviera – Parco costiero Riviera dei Fiori a maggio 2025 ha vinto il Premio Igraw, l’Oscar italiano del cicloturismo. L’accordo siglato a Rimini punta a connettere e sviluppare in modo organico queste realtà dal formidabile potenziale turistico.

L’Accordo prevede a tale scopo la rapida costituzione di un Gruppo di lavoro tecnico con personale delle Direzioni Turismo di entrambe le Regioni e figure con specifiche competenze nel settore, per garantire la piena attuazione degli obiettivi condivisi.

L’Accademia di Sant’Uberto suona al castello di Govone

 

Per la diaspora dei Marmi dei Giardini della Venaria il 12 ottobre prossimo

L’Accademia di Sant’Uberto è itinerante grazie alla musica e proprio un percorso tra arte e musica accoglierà i visitatori del castello di Govone il 12 ottobre prossimo, alle 15.30, con in programma “La diaspora dei Marmi dei giardini della Venaria”. Le sculture seicentesche provenienti dalla fontana di  Ercole rivivranno grazie alle note dell’equipaggio della Regia Venaria, custode dell’arte dei corni da caccia e riconosciuta dall’UNESCO quale Patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
L’evento è inserito nella rassegna musicale intitolata “Cerimoniale e Divertissement 2025”, progettata dall’Accademia di Sant’Uberto  per le residenze reali sabaude. Le iniziative  musicali sono sostenute dal bando del Ministero della Cultura riservato al patrimonio immateriale UNESCO.
Il percorso musicale mette al centro le sculture e i bassorilievi che dalla Reggia di Vanaria sono pervenuti al castello di Govone, dove in parte sono ancora presenti, mentre altri sono andati dispersi nell’asta pubblica del 1898.
Le musiche che accompagnano la presentazione sono vere e proprie risonanze in grado di suscitare oggi l’emozione della vita di allora, che si svolgeva alla Venaria. Sono eseguite dai suonatori di corno da caccia dell’Equipaggio della Regia Venaria, che conserva e trasmette una pratica riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO dal 2020.
Le opere tuttora presenti a Govone provengono in gran parte dalla Fontana di Ercole della Venaria e costituiscono un caratteristico elemento architettonico e decorativo. Si tratta di sculture provenienti dalla seconda metà del Seicento, quando la Venaria era principalmente una residenza venatoria. L’Equipaggio della Regia Venaria proporrà alcuni brani musicali che accompagneranno l’esposizione della dispersione dei marmi.  Le musiche sono le stesse che hanno risuonato in quei luoghi nel corso delle cacce reali tra Seicento e Settecento, con la loro evoluzione performativa fino ai giorni nostri.
Per far conoscere questa arte musicale, l’Accademia ha avviato dal 2022 corsi di formazione specifici settimanali presso la sede operativa musicale della Venaria Reale, nella corte delle carrozze.
L’evento, in collaborazione con l’Associazione Govone Residenza Sabauda, è realizzato dall’Accademia di Sant’Uberto con il Consorzio Residenze Reali Sabaude.

Mara Martellotta

“Storie di resilienza” al Castello di Rivoli


Una rassegna gratuita di film sui diritti umani abbinata a dibattito

 Da sabato 11 ottobre, il Castello di Rivoli – Museo d’arte contemporanea e Distretto Cinema propongono, nel teatrino del Castello di Rivoli, in piazza Mafalda di Savoia, “Storie di resilienza”, una mini rassegna dedicata al mancato rispetto dei diritti umani, con particolare attenzione alle donne e all’infanzia nei territori del Medioriente. Nasce in collaborazione con il Gruppo di interesse SIDI Cinema e diritto internazionale, Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino.

Si tratta di tre proiezioni,  tutte a ingresso gratuito, accompagnate da un incontro tenuti da docenti dell’università ed esperti della materia.

L’appuntamento è sempre alle 16,30.

Si inizia sabato 11 ottobre con “Seven Winters in Tehran” di Steffi Niederzoll, un documentario che racconta la storia di Reyhaneh Jabbari, condannata a morte in Iran per aver ucciso un uomo che cercava di violentarla. Il film è introdotto da Ludovica Poli, associata di diritto internazionale all’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Giurisprudenza, e Anna Ronfani, avvocata e vicepresidente di Telefono Rosa Piemonte.

 Quindi, sabato 18 ottobre, “The Matchmaker” di Benedetta Argentieri, la storia di una delle più famigerate jihadiste britanniche che ha abbandonato Londra per unirsi allo Stato islamico e reclutare donne che diventassero le future mogli di combattenti dell’Isis.

Il film è introdotto da Ludovica Poli, associata di diritto internazionale, Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Giurisprudenza, e Anna Mastromarino, ordinaria di diritto pubblico comparato, Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Giurisprudenza.

 Si chiude il 25 ottobre con “La bicicletta verde” di Haifaa Al-Mansour. Il film è ambientato in Arabia Saudita dove una ragazzina lotta per conquistarsi il diritto dell’uso della bicicletta, riservato ai maschi.

Il film è introdotto da Ludovica Poli, associata di diritto internazionale, Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Giurisprudenza e da Maria Chiara Vitucci, ordinaria di diritto internazionale, Università della Campania Luigi Vanvitelli – Dipartimento di Giurisprudenza.

L’amaro gusto dell’acqua

Era sempre la stessa storia. Ogni volta che un gerarca veniva sul lago, in visita alle isole Borromee,  a Stresa o in un’altra località nelle vicinanze, Gino e Lucio finivano ammanettati nella rimessa delle barche, proprio  sotto la passeggiata del  lungolago di Baveno.

Le disposizioni, del resto, erano chiare: tutti coloro sui quali si nutriva anche solo il sospetto d’essere dei  sovversivi andavano controllati e, se necessario, messi a tacere. I due, pur avendo schivato il confino non potevano evitare quella restrizione della loro libertà. E quindi, giù sotto, in riva al lago, al riparo da sguardi indiscreti. Incatenati ai grandi anelli di ferro dove venivano assicurate le cime da ormeggio delle imbarcazioni, non erano in condizione di nuocere. “Anche se si lamentassero, là sotto, nessuno potrà udirli”, sentenziò il maresciallo Rustici. Fascista antemarcia, il graduato dei carabinieri evadeva così la spinosa “pratica” di “quelle due teste calde”. “Oh, Carmelo – disse, rivolgendosi al carabiniere scelto Esposito -; ma ti pare che dovevano proprio capitare tra i piedi a noi questi rompiballe?”. Carmelo, buono come un pezzo di pane, annuì per far piacere al suo superiore ma in cuor suo non li avrebbe costretti a star lì, quasi a mollo nel lago, in quell’antro umido e inospitale. Già l’ultima volta, per un  soffio, non c’era scappato il morto. I due –  ai quali era stato aggregato anche Olimpo Bronzelli – erano finiti ammanettati agli anelli d’ormeggio perché era stata annunciata la visita di un pezzo grosso all’hotel Beau Rivage. L’Hotel era proprio lì, dall’altra parte della strada che attraversava il paese. Olimpo, scalpellino nella cava di granito rosa, era finito ai ferri perché reo di aver canticchiato in un’osteria un motivetto che il Podestà aveva giudicato offensivo nei confronti del regime e del Regno. In realtà, il povero tagliapietre – un po’ brillo – aveva improvvisato un’innocua e vecchia tiritera che più o meno suonava così: “Viva il Re, viva la regina e viva la capra della Bettina”, animale reso famoso dall’eccellente e copiosa produzione di latte. Uno scioglilingua che però era stato mal interpretato e così, ai soliti due reprobi si aggiunse pure il terzo. Il problema derivò dal maltempo. Una forte perturbazione stava imperversando tra il lago e le alture del Mottarone e, in poco tempo, le onde s’ingrossarono trasformandosi in schiumosi cavalloni che s’infrangevano sulla massicciata ricavata dalla passeggiata del lungolago. Immaginarsi che inferno anche là sotto, per i tre prigionieri. A tratti le onde li sommergevano per poi ritirarsi, lasciandoli infreddoliti e in balia di altri, gelidi, schiaffi d’acqua. Tutti e tre furono costretti, loro malgrado, a bere quell’acqua dal cattivo sapore. Soprattutto Lucio che, una volta liberato, giurò di non toccar più una goccia di quel liquido tremendo, limitandosi – pur nelle restrizioni dell’epoca – a sorseggiare soltanto vino, compreso quello aspro e ruvido, che legava in bocca, spillato dalla botte dell’osteria della Miniera, su in  Tranquilla.

Marco Travaglini

Merlo: Elezioni regionali, si vince e si governa dal Centro. Il campo largo è estraneo

“Mai come oggi è attuale e moderno l’antico adagio della Democrazia Cristiana che nel nostro
paese ‘si vince e si governa dal Centro’. Perchè, pur senza nulla togliere alle forze politiche
radicali, massimaliste, estremiste e populiste che albergano prevalentemente, se non quasi
esclusivamente a sinistra, è di tutta evidenza che chi oggi si candida a rappresentare la cultura, il
progetto e il ‘sentiment’ centristi non può stare nel ‘campo largo’. Anche perchè, nella coalizione
progressista dettano l’agenda politica e programmatica la sinistra radicale e massimalista di
Schlein e Landini, la sinistra populista e demagogica dei 5 stelle e la sinistra estremista ed
ideologica del trio Fratoianni/Bonelli/Salis. Per il Centro, da quelle parti, c’è posto solo in tribuna”.

On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’.

Tre giorni di mostra, torna Floreal: il futuro? E’ con le piante

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ALLA PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI

Venerdì 10, sabato 11, domenica 12 ottobre 2025

La quinta edizione di FLOReal porta a Stupinigi il meglio del vivaismo, dell’artigianato e della produzione agricola. Tre giorni di mostra – mercato a contatto con l’arte e con la Natura, approfondimenti con esperti, workshop creativi e laboratori per i più piccoli per uno degli eventi green più importanti e attesi del Piemonte

 

Il “Futuro con le piante” passa di nuovo dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Da venerdì 10 a domenica 12 ottobre (tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 18.30) torna per il quinto anno consecutivo FLOReal, la manifestazione che racconta il mondo della Natura a 360° in un contesto unico per eleganza e bellezza.

Organizzata da Orticola del Piemonte, FLOReal vuole offrire ai torinesi e ai turisti un week-end di immersione nel verde in un luogo magnifico e, allo stesso tempo, fare cultura “green” attraverso un insieme di iniziative collaterali pensate per un pubblico di ogni età.

Se il cuore centrale della manifestazione sarà, come d’abitudine, la mostra mercato con circa 80 espositori tra florovivaisti, artigiani e agricoltori, FLOReal 2025 sarà anche un contenitore di nuove esperienze e di stimoli culturali: dai FLOReal’s Talk, necessari momenti di approfondimento e dibattito con i professionisti del settore e con le istituzioni, ai workshop tecnici di FLOR Academy, fino alle nuove tendenze della moda eco-sostenibile con la rassegna Verdetrama.

Per i più piccoli ci sarà la possibilità di scoprire il mondo della Natura divertendosi attraverso i laboratori di FLOR Edu, mentre l’area food & drink completerà la proposta anche dal punto di vista enogastronomico.

Tutte le iniziative e gli eventi che organizziamo durante il corso dell’anno non si limitano a raccontare il presente ma guardano al futuro del nostro Pianeta – Racconta Giustino Ballato, Presidente di Orticola del Piemonte – Un futuro in cui l’uomo dovrà necessariamente convivere armoniosamente a contatto diretto con le piante, condividendone gli spazi e tutelando al massimo il grande patrimonio naturale che gli è stato concesso. A FLOReal la Natura non sarà un semplice contorno ma avrà il ruolo di protagonista indiscussa. A cominciare dalla mostra – mercato, con il meglio del vivaismo, dell’artigianato e della produzione agricola del nostro Paese, per passare a tutte le altre iniziative correlate che vogliono educare, sensibilizzare, informare ma anche divertire e sorprendere”.

LA MOSTRA MERCATO: dalle rose antiche e moderne al Giglio del Perù

Diventata negli anni una delle manifestazioni florovivaistiche di riferimento in Piemonte e in Italia FLOReal ospiterà circa 80 espositori tra vivaisti, artigiani e agricoltori.

L’offerta florovivaistica sarà, come da tradizione, ampia ed eterogenea per soddisfare i desideri di tutti gli amanti dei fiori.

Curiosando tra i banchi di FLOReal si possono infatti trovare piante di ogni tipo. Da quelle più classiche come le rose antiche e moderne e le orchidee, le piante aromatiche e i peperoncini, le viole e i ciclamini, le erbacee e le graminacee perenni ma anche le piante acquatiche e palustri, i bonsai, le piante verdi fiorite da interno ed esterno, le piante tropicali, quelle carnivore e molto altro ancora.

Non mancheranno specie autoctone come acero riccio, quercia, castagno, frassino, ciliegio selvatico, melo selvatico, noce, nocciolo, olmo e specie tropicali come avocado, zapote e ginkgo biloba.

Cercando con attenzione si potranno poi scoprire alcune chicche esotiche come, per esempio, le alstroemerie, dette anche giglio del Perù, la Hoya, diffusa nel sud-est asiatico, in Australia e in Polinesia o alcune varietà rare di Anthurium da foglia provenienti dal Sud America.

Non soltanto fiori e piante ma anche molte proposte di artigianato per il balcone e il giardino. Spazio quindi a ceramiche di ogni tipo, da quelle artigianali a quelle artistiche, alle candele in cera vegetale, ai cuscini per l’arredo e quelli per la meditazione e lo yoga, a diverse proposte di arredi antichi per il giardino fino ai terrarium. Numerosi anche i prodotti di cosmesi e profumeria naturale così come di gioielleria artigianale per il benessere del corpo e dello spirito.

FLOReal ospiterà anche una selezione di agricoltori con i loro prodotti naturali e genuini come l’olio e il miele, le nocciole e le crostate, i fiori edibili e i taralli, lo zabaione, le confetture e i prodotti a base di liquirizia fino alle grappe, i gin e i distillati.

All’interno della mostra floro – vivaistica ci sarà uno spazio riservato al Progetto ReAzioni, nato dalla volontà di Orticola del Piemonte di agire concretamente per il miglioramento della biodiversità degli agrosistemi che, negli ultimi decenni, ha subito un drastico declino dovuto all’utilizzo di sostanze insetticide unitamente alla riduzione delle specie spontanee entomogame, rifugio e fonte di sopravvivenza per insetti impollinatori. Tante le finalità del progetto: tra queste la creazione di due Flower Farm dove coltivare fiori recisi in maniera sostenibile, la realizzazione di wildflower strips (passerelle per impollinatori) posizionate nelle aree agricole,  presso l’Istituto di Candiolo e all’interno del Parco Naturale di Stupinigi, per favorire il movimento di insetti impollinatori ma anche attività di sensibilizzazione e sperimentazione sui temi di sostenibilità ambientale attraverso laboratori ed esperienze didattiche con le scuole, le famiglie e la cittadinanza.

Il progetto è svolto in collaborazione con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari – DISAFA, ed è finanziato da Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando ReAzioni.

FLOREAL’S TALK: la città e l’acqua

Venerdì 10 ottobre, a partire dalle 15, FLOReal diventa uno spazio di cultura con i FLOReal’s Talk: momenti di approfondimento con esperti su temi di attualità legati al mondo del verde e della Natura.

Il tema dei FLOReal’s Talk di questa edizione sarà “La città e l’acqua.  Nuove alleanze tra città, clima e Natura”. Attraverso alcuni panel di confronto, il dibattito si incentrerà su come architettura del paesaggio, agronomia, amministrazioni locali e gestori idrici possano trasformare Torino e la cintura in città-spugna, grazie a Nature-Based Solutions, rain-gardens, biolaghi e gestione diffusa delle acque. A confrontarsi sul tema diverse realtà impegnate in prima persona in Italia e all’estero come il Politecnico di Torino, studi di architettura del paesaggio quali Parcnouveau di Milano, FLO di Bologna, lo studio di architettura internazionale LAND e CONAF (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali).

A chiudere la giornata una tavola rotonda con un confronto attivo tra tecnici, gestori e politici che coinvolgerà sindaci e assessori delle città di Torino, Collegno, San Mauro, Settimo Torinese e Nichelino.

FLOReal’s Talk rientra nel progetto Festival del Verde, la cui quarta edizione si terrà a maggio tra Torino e provincia. È organizzato da Orticola del Piemonte in collaborazione con il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST), Politecnico e Università di Torino, nell’ambito delle attività legate al progetto di ricerca “Hidden waters: an atlas of urban landscapes” diretto da Bianca Maria Rinaldi.

Si avvale della curatela della giornalista Maria Chiara Voci e ha ottenuto i crediti formativi dall’Ordine degli Architetti e Dottori Agronomi e Forestali.

FLOR ACADEMY E FLOR EDU: workhsop e laboratori per grandi e piccoli

Sabato 11 e domenica 12 ottobre la Citroniera di Levante della Palazzina di Caccia di Stupinigi diventa teatro della FLOR Academy. Un insieme di workshop in collaborazione con esperti per testare e sviluppare la propria creatività e avvicinarsi in modi alternativi e sorprendenti al mondo botanico.

Si va dal workshop di collage analogico a quello sulla cianotipia sperimentale, antica tecnica fotografica, dal workshop sulle “impressioni botaniche” a quello di decorazione di un vasetto di terraglia bianca. E, ancora, uno workshop di serigrafia e una lezione pratica per avvicinarsi alla pittura sumi – e, pratica artistica di tradizione orientale, fino al workshop sulla tintura con colori botanici su tessuti.

Anche i più piccoli avranno i loro spazi di sperimentazione e apprendimento grazie ai laboratori di FLOR Edu, iniziativa che da diversi anni avvicina le nuove generazioni alla Natura e ai suoi segreti in un modo istruttivo e coinvolgente. Dal “Gioco del bersaglio” per stimolare la concentrazione e la coordinazione al “Mio amuleto magico” per dare vita a un proprio amuleto utilizzando l’argilla, fino a “Mani nella terra” per scoprire i segreti più reconditi delle piante e “Natura e creatività” per sviluppare un’immaginazione “naturale”.

VERDETRAMA: quando la moda è sostenibile

Sempre la Citroniera di Levante della Palazzina, nelle giornate di sabato 11 e domenica 12 ottobre, ospiterà Verdetrama, la mostra mercato di moda e tessuti sostenibili. Un inno all’eleganza della Natura e allo Slow Fashion, un market dedicato ai tessuti ecologici e alle lavorazioni a basso impatto, dove natura e stile si intrecciano in modo armonioso: dalla scelta delle materie prime alle tecniche di produzione, ogni dettaglio racconta un modo più consapevole di vestire.

Ad animare la rassegna sarà una selezione di piccole realtà sartoriali emergenti che metteranno in mostra le proprie creazioni come capi di abbigliamento in tessuti naturali e biologici, calzature e accessori ecosostenibili ma anche cosmetici solidi ecosostenibili vegani.

FLOReal avrà anche uno spazio food&drink presso l’incantevole Cortile dell’Elefante per conoscere e gustare in chiave street food i prodotti di alcune interessanti realtà enogastronomiche piemontesi come Panacea Social Farm, padrone di casa alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, Touberi con i suoi menù interamente a base di patate, Ape Drola, piccola gelateria di montagna, la Polenta alla Spina dei Polentoni e Caffettee per chiudere il pasto con un buon caffè.

Informazioni utili

Maggiori informazioni sulla manifestazione, sull’elenco degli espositori presenti alla mostra mercato e a Verde Trama, sugli orari e le modalità di partecipazione a FLOReal’s Talk, FLOR Academy e FLOR Edu al sito www.orticolapiemonte.it

 

FLOReal si svolge dal 10 al 12 ottobre presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi: (tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 18.30)

L’ingresso a FLOReal è di 8 euro.

Il Biglietto giornaliero ridotto Under 30 è di 6,00€ ed è disponibile solo online

Ingresso gratuito per i bambini fino a 14 anni e per gli accompagnatori di persone con disabilità

FLOReal è organizzata dall’Associazione Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it).

Ha ottenuto il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino e Città di Nichelino. Con il contributo di Fondazione CRT.

Le cose mute e immobili di Felice Casorati

 

Il nuovo episodio di Archivi d’Affetto del Circolo del Design

Sabato 11 ottobre una mattinata dedicata a scoprire il lato inedito di Felice Casorati come progettista e designer e al suo rapporto con le arti applicate

 

 

Sabato 11 ottobre il Circolo del Design presenta la quinta tappa di Archivi d’Affetto, dedicata questa volta al lato poco conosciuto del pittore Felice Casorati: quello di progettista e designer.

L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Archivio Casoratiil Comune di Pavarolo e la Fondazione della Comunità Chierese, offrirà al pubblico un viaggio tra Torino e Pavarolo per scoprire le “cose mute e immobili” progettate dall’artista, opere che attraversano design, architettura e arti applicate.

 

Archivi d’Affetto è un progetto del Circolo del Design di Torino, curato da Maurizio Cilli e Stefano Mirti, nato nel 2023, che mira a riportare in luce le storie di progettisti e sperimentatori che hanno sviluppato percorsi professionali fuori dagli schemi e di grande valore: traiettorie irregolari di figure impreviste che hanno contribuito a plasmare in maniera profonda l’identità culturale della città.

 

Felice Casorati (Novara, 1883 – Torino, 1963) è stato tra i protagonisti dell’arte italiana del Novecento. Pittore e animatore della scena culturale torinese, accanto alla pittura si è dedicato anche al progetto, firmando scenografie, arredi e spazi architettonici.

 

Nel centenario della sua inaugurazione nel 1925, questo episodio di Archivi d’Affetto celebra il Teatrino privato, oggi perduto, della casa torinese dei mecenati Cesarina e Riccardo Gualino. Realizzato da Casorati insieme al giovane architetto Alberto Sartoris, il Teatrino di Casa Gualino è stato laboratorio d’avanguardia e luogo d’incontro per l’élite culturale torinese, tappa significativa dell’identità artistica della città che simbolicamente tratteggia il clima culturale di quel momento.

 

Approfondendo il ruolo di Casorati come autore di spazi scenici e ambienti d’avanguardia, la mattinata si aprirà al Circolo del Design con un incontro condotto dal curatore di Archivi d’Affetto Maurizio Cilli, che ricostruirà la storia del Teatrino domestico di Cesarina e Riccardo Gualino con immagini, documenti e materiali d’archivio, allargando lo sguardo al sistema sociale e alle relazioni artistiche che l’hanno animato. Uno spazio straordinario, in cui la pittura si fece architettura e le arti visive si fusero con il teatro, capace di unire rigore formale ed essenzialità, ospitando esperienze artistiche di grande valore come la scuola di danza di Bella Hutter.

 

Dopo il talk, una navetta porterà i partecipanti a Pavarolo per visitare la mostra “Felice CASORATI designer PARALLELI Piergiorgio ROBINO Studio Nucleo”allestita nello Studio Museo Felice Casorati e nella Casa Casorati. L’esposizione mette in dialogo i lavori dell’artista con quelli del designer e artista torinese Piergiorgio Robino (Studio Nucleo), creando un ponte tra modernità e contemporaneità.

 

Prenderanno parte all’iniziativa, oltre a Maurizio Cilli, Piergiorgio Robino, designer e artista, Davide Alaimo, architetto, designer e storico delle arti decorative, Giulia e Natalia Casorati di Archivio Casorati, Sara Fortunati, direttrice del Circolo del Design, Laura Martini in Borca, sindaca di Pavarolo, e Stefano Mirti, tra i curatori di Archivi d’Affetto.

 

La giornata diventa così un’occasione per riscoprire Felice Casorati nella sua dimensione meno nota, quella del designer e del creatore di formespazi e oggetti, e per riflettere sulla poliedricità di un artista noto a tutti per i suoi capolavori pittorici.

 

L’accesso è gratuito per i soci del Circolo del Design e i possessori Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta.

Tutti i contributi realizzati per l’episodio “Le cose mute e immobili di Felice Casorati” sono disponibili sulla piattaforma digitale www.archividaffetto.it. Questo capitolo si aggiunge a quattro altre storie che raccontano e reinterpretano esperienze e protagonisti, tracciando una geografia espressiva in grado di illustrare alcuni tratti distintivi della cultura del progetto di Torino e del Piemonte.

 

Di questo episodio fanno parte: una biografia di Felice Casorati e un testo curatoriale a cura di Stefano Mirti e Maurizio Cilli; un contributo di Davide Alaimo che approfondisce l’esperienza progettuale di Casorati; i disegni tecnici del progetto del Teatrino domestico, ricostruiti da Maurizio Cilli; il “Decalogo del perfetto invitato”, un opuscolo illustrato da Gigi Chessa, distribuito all’ingresso del Teatrino come guida al comportamento; una selezione di disegni e fotografie provenienti dall’Archivio Casorati.

Trattore contro camion: un morto

Nel pomeriggio di oggi, a Piobesi Torinese, si è verificato un tragico incidente stradale costato la vita a un uomo. L’impatto è avvenuto intorno alle 15 in via del Mare, dove un trattore condotto dalla vittima è stato urtato da un camion, ribaltandosi subito dopo. L’uomo è rimasto schiacciato dal mezzo agricolo, perdendo la vita sul colpo.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i soccorritori del 118, i vigili del fuoco dei distaccamenti di Torino Lingotto e Carmagnola, oltre ai carabinieri della compagnia di Moncalieri, che hanno avviato gli accertamenti per ricostruire la dinamica.

Aree protette Appennino Piemontese, i sindaci vogliono scegliere il presidente

In Quinta commissione,  del Consiglio regionale presieduta da Sergio Bartoli, si è svolta l’audizione sollecitata da Pasquale Coluccio (M5s) per chiarire lo stallo nella nomina del presidente dell’ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino Piemontese, commissariato da gennaio 2025. Da allora la guida è affidata a Danilo Repetto, nominato commissario straordinario con mandato temporaneo in attesa dei nuovi organi di gestione.
Il presidente della Commissione Ambiente Sergio Bartoli

All’audizione sono intervenuti Giuseppe Antonio Canepa, sindaco di Voltaggio, Alberto Caminati di Casaleggio Boiro e Domenico Merlo, primo cittadino di Bosio e vicepresidente dell’Unione montana Dal Tobbio al Colma. Tutti e tre hanno ribadito la necessità di un confronto aperto con le comunità locali e hanno espresso il diritto di poter scegliere.

Il bando per la presidenza è scaduto e la Regione renderà pubblici i nomi e i curricula di tutti i tredici candidati; al momento gli enti locali del territorio ne hanno potuto esaminare solo cinque, facendo cadere la scelta all’unanimità su Gianni Repetto, già alla guida del Parco Capanne di Marcarolo.

“Chiediamo una decisione rapida e condivisa – hanno detto gli auditi – serve una guida stabile e legittimata per evitare che il Parco resti ostaggio di logiche burocratiche e di scelte calate dall’alto, anche se poi la decisione finale, dopo l’espressione del nostro parere, spetta alla Giunta regionale”. Il prossimo 16 ottobre è prevista una nuova assemblea durante la quale la Giunta ha annunciato la presentazione di tutti i candidati.

Il Parco dell’Appennino Piemontese tutela un territorio di oltre 20.000 ettari, compreso tra l’Alessandrino e il confine ligure. Ne fanno parte aree di grande valore naturalistico come il Parco delle Capanne di Marcarolo, la Riserva del Neirone e il Parco dell’Alta Val Borbera. Boschi, corsi d’acqua, pascoli e antichi borghi convivono in un ecosistema ricco di biodiversità, dove sspecie alpine e mediterranee si incontrano in un raro equilibrio ambientale.

Per delucidazioni sono intervenuti Domenico Ravetti (Pd), Coluccio e Roberto Ravello (Fdi).

Ufficio Stampa CRP

La tabella che gli ultimi Sindaci da Castellani in poi non hanno consultato

Giachino: “spiega bene il Declino economico della nostra Città”

Premesso che governare una Città, una Regione o un Paese è molto difficile e complesso e chiaro però che chi si candida a governare deve conoscere alcune cose fondamentali come la differenza di valore aggiunto tra un settore e l’altro della economia, una cosa scontata per ogni manager di azienda. Non a caso Benedetto Croce diceva che per un politico essere onesto voleva dire essere competente, cioè in grado di governare bene un Paese o una Città. Non a caso la politica è sicuramente l’impegno più nobile e importante che ci sia. È una Città e un Paese debbono il loro sviluppo e il loro benessere certo a imprenditori di qualità ma anche a grandi Governanti nazionali e amministratori locali. Nel Boom economico , il periodo in cui la economia Italiana cresce più di tutte le altre economie mondiali, il ruolo di DeGasperi, Fanfani, Vanoni fu persino superiore a quello di grandi imprenditori di quel tempo .

Così come negli anni  50 dell’800 Cavour e la sua grande VISION furono decisivi per darci infrastrutture e politica agraria e industriale di grandissimo livello. Ricordo a tutti che nel 1857 il più piccolo degli Stati europeo approvò il progetto dell’opera del secolo , il Traforo del Frejus. Per governare bene una azienda o una Città occorre conoscere la importanza dei settori su cui si punta per sviluppare una azienda o una Città. Se si sbagliano le scelte il declino economico e il risultato più probabile . Nel 1993 alcuni mesi dopo la elezione di Valentino Castellani il nuovo Sindaco con i suoi esperti lavorò al Primo Piano strategico per la Torino del futuro. In quel Piano si dava per scontato che l’industria non sarebbe stata più così importante per Torino e si sceglieva di puntare tutto sul Turismo, sulla cultura e sul loisir. Strano perché nello stesso periodo a Bologna e in Emilia si decideva di puntare sulla Motor VALLEY cosicché nell’ultima relazione della Fondazione Rota, messa poi a tacere perché dava fastidio, si diceva che Bologna aveva superato Torino come quota della manifattura.  Se i Sindaci di sinistra avessero studiato la tabella di cui sopra, forse avrebbero difeso di più con passione e con grinta l’industria dell’auto, magari organizzando scioperi e manifestazioni nella Mirafiori che la più sbagliata tra le scelte dell ‘Avvocato Gianni Agnelli aveva privato  dell ‘Ing. Ghidella.  Non avendo mai fatto un Bilancio consuntivo della strategia scelta la riconfermarono nel secondo Piano strategico. Non studiando  i dati dell’Istat ma solo gli articoli di stampa  compiacenti non si accorsero che neanche nel  2006 il PIL piemontese, che è condizionato per il 55% dal PIL torinese, era cresciuto sopra la media nazionale. La forte alleanza sindacato Giunte di sinistra che per la proprietà transitiva diventava alleanza con la grande Azienda porto’ in dote  la pace sociale . Misero la sordina anche alle denunce del sottoscritto, il primo che si accorse del declino. Così l’arrivo della Autorità dei trasporti arrivò da una mia proposta appoggiata dalla Unione Industriali allora presieduta da Licia Mattioli. Così la grande Piazza SiTAV fu organizzata dal sottoscritto con la collaborazione delle Madamin. Alla fine del 2021 a Torino ne’ il Comune, ne’ i parlamentari eletti si accorsero che nell’ultima Legge di Bilancio di Draghi vi era una lira a favore del settore che aveva reso grande la Città. Dovemmo intervenire io e l’on. Molinari. Ora sarà chiaro a tutti che , anche se è tardi.  Torino deve fare l’impossibile  per difendere il settore auto oltre che accelerare i lavori della costruzione della TAV e della linea 2 della Metro oltreché il completamento della tangenziale est. In nostro aiuto arriva il Centro per la Intelligenza artificiale assegnato dal Governo Meloni a Torino e che in questi giorni il Politecnico con il supporto delle Fondazioni bancarie sta implementando sempre nell’area delle OGR. Sì perché al declino economico si aggiunge il declino sociale di metà della Città perché tutte le scelte delle Amministrazioni puntano sul Centro della Città , sul Lingotto e sulle OGR. A parte l’investimento Motorola , presto abortito, nessun investimento pubblico ha interessato la metà della Città che sta male a parte la meritoria ristrutturazione ad opera della Lavazza dell’area di via Bologna. Così la bassa crescita economica della Città ha aumentato le diseguaglianze sociali e territoriali. Io non demordo e continuo a premere perché il Comune sposti qualche attività economica e un po’ di lavoro in Barriera .Una cosa è certa i dati bocciano le scelte fatte dalle amministrazioni negli ultimi trent’anni e Torino paga cara la l’obiettivo di non essere più una One Company Town. E pensare che anche nella energia il ruolo del Piemonte nel 1800 fu primario, così nella industria, così nella farmaceutica, così nelle infrastrutture. Ecco perché alle prossime elezioni i torinesi che pensano ai figli e ai più sfortunati debbono privilegiare una politica con l’anima come quella che rintracciamo nella migliore delle stagioni DC. Ho scritto queste cose perché purtroppo non sono dibattute in Consiglio comunale o regionale.

Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO