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Daria Collovini: “La ballerina di Degas” e “L’ora blu”, alla ricerca del senso della vita

Informazione promozionale

L’AUTRICE  Sono state alcune dolorose esperienze, unite alla sua passione innata per i viaggi, ad averla portata a dedicarsi totalmente alla scrittura

Daria Collovini coltiva il suo amore per la letteratura sin dall’infanzia, indirizzandosi nel suo percorso di studi verso la filosofia e la pedagogia per poi scegliere l’insegnamento di italiano, storia e geografia.
Scrivere è sempre stato parte integrante del suo modo espressivo, realizzando poesie e racconti, come testi critici per progetti fotografici d’arte e relative pubblicazioni. Ma sono state alcune dolorose esperienze, unite alla sua passione innata per i viaggi, ad averla portata a dedicarsi totalmente alla scrittura.
Ha pubblicato le raccolte poetiche Oltre il buio (Gea Print – 2000) e La lingua di latta (Ellerani – 2011), i racconti Un orso alla Nasa (Quando il male è ormai alle spalle – Franco Angeli editore – 2000) e Il sorriso di Anna (Racconti friulani-giuliani – Historica Edizioni – 2020).
La ballerina di Degas (Gaspari editore – 2019) è il suo romanzo d’esordio con il quale ha ricevuto il Primo premio ex aequo al Premio letterario Le parole di Lavinia, sezione narrativa, 2021 e il premio “Profumo d’autrice” al Premio Internazionale Città di Cattolica, 2021.
L’ora blu (Gaspari editore – 2022) è il suo ultimo romanzo.
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 LA BALLERINA DI DEGAS
Il romanzo è ambientato nel mondo della danza e dell’arte degli anni ’90. Narra la storia di Diego, fotografo di talento, e Adele, una giovane ballerina dell’Opéra di Parigi. Intrighi e passioni si alternano sullo sfondo di Milano e Parigi, in un intreccio di eventi e personaggi legati ai due protagonisti: Francesca, compagna di Diego, Alex, amico di sempre di Adele, Elisa, l’amatissima zia di Adele e soprattutto Elena, la rivale pronta a tutto pur di primeggiare.
Adele e Diego dovranno lottare duramente per proteggere il loro amore e realizzare i loro sogni, ostacolati da un mondo in cui non si riconoscono, ma uniti da un legame profondo.
Sarà Adele, spinta da un’innata fiducia nell’avvenire a sostenere Diego, inguaribile pessimista, nel difficile percorso verso il riconoscimento del suo talento.
La scrittura fluida e talvolta ironica, ricca di colpi di scena, cattura il lettore e lo trasporta in un viaggio avvincente nel mondo affascinante dell’arte e della danza, attraverso le complesse relazioni che legano i protagonisti della narrazione.
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L’ORA BLU 
E’ il seguito del romanzo “La ballerina di Degas” e si articola dagli anni Novanta ai giorni nostri. Ritroviamo i protagonisti Adele e Diego, ora genitori di Sophia, ma anche Francesca ed Elena, e li seguiamo insieme a nuovi personaggi come Tariq, Federico, Audrey e altri ancora, attraverso anni di cambiamenti e sfide globali e individuali, sullo sfondo di Milano, Parigi, Marrakech e Miami, tra un passato che riemerge in circostanze apparentemente casuali e un intrecciarsi di destini diversi, ma accomunati da una stessa dignità e costante ricerca di identità e amore, che altro non sono che il significato della vita stessa. Una lettura travolgente ed emozionante, che coinvolge il lettore in situazioni e luoghi sapientemente descritti e lo porta a riflettere su temi quanto mai attuali dell’esistenza umana.
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CONTATTI

daria.collovini@gmail.com

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I romanzi sono in vendita presso le librerie, nelle piattaforme online anche in versione eBook e ordinandolo dall’editore: www.gasparieditore.it

Torino e il ruolo centrale della sanità pubblica

Nelle linee di indirizzo per lo sviluppo dei servizi sanitari e socio sanitari

 

 La Conferenza Socio Sanitaria dei presidenti di Circoscrizione presieduta dall’assessore alle Politiche Sociali della Città Jacopo Rosatelli ha approvato  le linee di indirizzo per lo sviluppo dei servizi sanitari e socio sanitari. Le ultime erano state approvate nel 2017.

Il documento, di circa 20 pagine, è il risultato di un lavoro di accoglimento dei molti atti di indirizzo sui temi della salute approvati nei mesi scorsi dal Consiglio Comunale e di un’attività di ascolto del territorio e delle parti sociali, anche alla luce della fotografia del contesto sociale e demografico. Un contesto che evidenzia ad esempio un progressivo invecchiamento della popolazione (oltre 220mila ultrasessantacinquenni residenti a Torino al 1 gennaio 2023) con conseguente aumento delle cronicità neurodegenerative, l’incremento della popolazione straniera e delle fragilità al suo interno (minori non accompagnati, nuclei monoparentali, anziani, persone con dipendenze e fragilità psichiche), l’aumento dei nuclei familiari costituiti da una sola persona, il calo dell’offerta di cura in ambito familiare, la presenza nel contesto urbano di nuove forme di fragilità e vulnerabilità e di marginalità estreme, gli effetti a lungo termine della pandemia che hanno avuto un impatto particolarmente acuto sulla popolazione giovanile, con fenomeni di disagio psichico, forme di ritiro sociale, disturbi dell’alimentazione, aumentato rischio di suicidi e nuove dipendenze.

Tra i temi toccati dalle nuove linee guida ci sono azioni di contrasto alla violenza di genere e al consumo di sostanze stupefacenti e maggiore attenzione verso la salute sessuale e riproduttiva e la salute delle persone detenute.

L’assessore alle Politiche Sociali, Jacopo Rosatelli ha dichiarato: “Questo documento è il risultato dell’accoglimento delle istanze del Consiglio Comunale e delle Circoscrizioni e porta la voce e le richieste delle cittadine e dei cittadini torinesi alle Asl e alle aziende ospedaliere cittadine. Come amministrazione vogliamo ribadire il ruolo centrale della sanità pubblica sul territorio e, nelle nostre funzioni di indirizzo, abbiamo deciso di dare priorità alla tutela di quelle categorie che più di altre stanno pagando il prezzo della pandemia, come gli anziani e i giovanissimi, senza dimenticare un’attenzione particolare per gli stranieri e gli aspetti legati alla salute di genere”.

La Città di Torino ha da molti anni inserito nelle sue linee programmatiche quali obiettivi prioritari e trasversali il miglioramento della salute e del benessere della popolazione, con un particolare riferimento alla tutela delle persone più fragili e secondo un approccio multisettoriale. Attraverso la Conferenza Socio Sanitaria dei Presidenti di Circoscrizione, l’amministrazione esercita un puntuale lavoro di indirizzo e monitoraggio dei percorsi sanitari e socio-sanitari rivolti ai cittadini, in costante raccordo e collaborazione con le aziende sanitarie cittadine.

La Cabina di regia costituita nell’ambito del Protocollo d’intesa relativo all’attuazione del Piano locale della prevenzione e alle azioni di promozione della salute è il luogo di programmazione della Città e dell’ASL Città di Torino in cui definire progettualità condivise, connettere azioni e interventi e promuovere la cooperazione tra enti pubblici ed enti del Terzo settore, al fine di sviluppare collaborazioni e integrare le specifiche competenze a favore della collettività.

La Città, in collaborazione con l’ASL Città di Torino, intende così condividere azioni mirate sui temi della promozione della salute e della prevenzione, al fine di operare in modo congiunto al miglioramento della salute delle comunità locali, nell’ambito del Piani Regionali della Prevenzione (PRP) e nei Piani Locali della Prevenzione (PLP) per individuare indirizzi e modalità operative comuni.

Tra i principali ambiti d’intervento individuati dalle nuove linee guida ci sono:

  • promozione della salute dei bambini e delle bambine per contrastate l’insorgere di patologie correlate a stili di vita
  • promozione dell’attività fisica adattata all’età e alle condizioni della persona per arginare la crescita di “malattie dello stile di vita”
  • promozione dell’invecchiamento attivo e azioni per il mantenimento dell’autonomia delle persone anziane
  • contrasto delle solitudini nelle varie fasce d’età
  • prevenzione e trattamento delle dipendenze, attraverso la realizzazione di interventi per adolescenti e giovani adulti, nel setting scolastico e non, sui temi del consumo di sostanze psicoattive
  • la sicurezza negli ambienti di vita, attraverso la promozione della sicurezza domestica e stradale e la promozione della mobilità sostenibile
  • ambiente, clima e salute, attraverso azioni di sensibilizzazione sulla sostenibilità ambientale che potrebbero avere un impatto sulla salute della cittadinanza e sulla necessaria relazione tra giustizia climatica e sociale;
  • alimenti e salute, con un programma finalizzato a promuovere una cultura dell’alimentazione, a tutti i livelli
  • lo sviluppo del progetto Piazza Bengasi e dintorni, finalizzato a co-progettare un intervento volto a promuovere la coesione e le reti sociali, la creazione di aree verdi e camminabili per l’adozione di stili di vita, e il contrasto delle disuguaglianze di salute esistenti, attraverso il coinvolgimento degli stakeholder locali, in collaborazione con l’ASL TO5 e il Comune di Moncalieri.

 

TORINO CLICK

Horeca Expoforum torna a Torino nel 2025

Da Fondazione Crt 71 milioni di euro al territorio

Salgono a 71 milioni di euro le risorse erogate da Fondazione CRT sul territorio nel 2023. Una crescita della ricchezza distribuita che si deve agli ottimi risultati del bilancio consuntivo 2023, approvato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione, presieduto dal Presidente Fabrizio Palenzona.

 

L’esercizio 2023 si è chiuso con un avanzo di 121 milioni di euro e con una posizione finanziaria netta che si è attestata a 652 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 569 milioni del 2022. In evidenza anche l’incremento del patrimonio netto che a fine dicembre ha raggiunto quota 2,5 miliardi di euro(+6,6% rispetto ai 2,3 miliardi registrati nel 2022). Il patrimonio investito supera invece i 3,6 miliardi di euro a valori di mercato.

 

Il fondo di stabilizzazione, che tutela lo svolgimento dell’attività istituzionale di Fondazione CRT, è stato incrementato di 11,2 milioni e al 31 dicembre 2023 ammontava a 169 milioni di euro (158 milioni nel 2022). Una scelta frutto di una gestione prudente ma al tempo stesso flessibile ed efficiente, capace di ottimizzare la combinazione tra redditività e controllo del rischio, orientata a diversificare il portafoglio degli investimenti, a conservare nel tempo il valore del patrimonio e a fornire le risorse per l’attività istituzionale, anche rafforzando l’azione della Fondazione e degli enti ad essa collegati.

 

Il 2023 ci ha permesso di tracciare la nuova rotta di Fondazione CRT, che ha aumentato le risorse destinate al territorio, puntando al contempo a mantenere un livello di erogazioni stabile nel tempo”, commenta il Presidente di Fondazione CRT, Fabrizio Palenzona. “ L’obiettivo è far diventare Fondazione CRT non solo un punto di riferimento per le iniziative a supporto del Piemonte e della Valle d’Aosta, ma anche un presidio di stabilità economica e finanziaria che possa intervenire a sostegno del territorio anche nelle fasi congiunturali più complesse”.

 

Dividendi in crescita e significativi risultati della gestione

 

Nel 2023 si è registrato un incremento del 28% delle cedole incassate rispetto all’esercizio precedente: i dividendi introitati hanno raggiunto 138,9 milioni di euro rispetto ai 108,4 milioni dell’esercizio 2022 (principalmente grazie al miglioramento dei flussi da parte di UniCredit e Mundys). Il risultato di negoziazione ha toccato i 17,5 milioni di euro¹ (+135% a/a a livello ordinario) grazie all’attività di gestione e valorizzazione svolta sui titoli in portafoglio. Il totale dei proventi ordinari ha raggiunto 166,6 milioni di euro (escludendo componenti straordinarie presenti nell’esercizio precedente), tra i migliori risultati degli ultimi 10 anni.

 

Il positivo risultato di gestione permette di rafforzare ulteriormente la solidità e l’operato della Fondazione CRT, che ha portato a 71 milioni di euro le risorse destinate all’attività istituzionale e ha effettuato significativi accantonamenti destinati alle riserve patrimoniali: 24,1 milioni di euro alla riserva obbligatoria e 18,1 milioni di euro alla riserva per l’integrità del patrimonio, a cui si aggiungono 4,3 milioni di euro destinati al Fondo per il volontariato e 0,2 milioni di euro al Fondo nazionale per le iniziative comuni istituito dall’ACRI.

 

Le attività sul territorio

 

Nel corso del 2023 Fondazione CRT ha deliberato risorse a favore dell’attività istituzionale per 66,9 milioni di euro (cui si aggiungono i 4,3 milioni destinati al Fondo per il volontariato e 0,2 milioni di euro al Fondo nazionale per le iniziative comuni istituito dall’ACRI), rendendo possibili oltre 1.300 progetti in molteplici ambiti, capillarmente distribuiti sul territorio (con un aumento dell’8,6% a 42.000 euro dell’erogazione media per intervento deliberato rispetto al 2022).

 

L’attività ha riguardato il recupero e la valorizzazione dei beni artistici, architettonici, paesaggistici, il rilancio e sostegno del settore culturale e dei grandi player del territorio; la ricerca scientifica e tecnologica (il 2023 ha visto la messa in campo di progetti pionieristici nell’applicazione della tecnologia alla medicina), la formazione dei giovani e il rafforzamento delle competenze, il contrasto delle diverse povertà; la salvaguardia del territorio e delle risorse idriche, il sostegno al welfare, la promozione dell’inclusione sociale e dell’accessibilità culturale, il consolidamento del sistema di primo intervento del 118 e della protezione civile. A queste modalità di intervento la Fondazione ha affiancato ulteriori iniziative orientate allo sviluppo ( social impact investments o mission related investments).

 

Le prospettive per il 2024

 

La solidità gestionale espressa dal bilancio 2023 consente di guardare al futuro con ottimismo e con l’obiettivo di garantire lo stesso impegno erogativo anche per il 2024, anno che vedrà Fondazione CRT in prima linea su diversi fronti: dalla restituzione al pubblico del Tempio di Ellesija, in occasione del Bicentenario del Museo Egizio, alla conclusione del cantiere sulla facciata di Palazzo Madama; dall’intervento su grandi beni artistico-architettonici del territorio all’impegno per l’inclusione, con un focus particolare sul tema del sostegno alle famiglie, che continuerà a essere uno dei fil rouge delle attività della Fondazione.

 

Inoltre, in linea con le direttrici del DPP (Documento Programmatico Previsionale), Fondazione punterà sia su progetti dedicati alle fasce più giovani della popolazione (attraverso interventi capaci di intersecare welfare, istruzione e cultura) sia su iniziative di tutela dell’assetto idrogeologico del territorio e di promozione e diffusione delle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche regionali.

 

¹ Somma algebrica degli utili e delle perdite da negoziazione sugli strumenti finanziari non immobilizzati

Il Pci, una storia italiana

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Nel gennaio del 1921, centotre anni fa, veniva fondato a Livorno il Partito Comunista Italiano. Una storia politica che terminò trentatré anni fa, il 3 febbraio 1991 quando, durante il suo XX° Congresso, la maggioranza dei delegati approvò la svolta della Bolognina voluta da Achille Occhetto e diede vita al Partito Democratico della Sinistra mentre la minoranza dissenziente scelse di costituire il partito della Rifondazione Comunista. Da tempo, ben oltre il centenario celebrato nel 2021, si sono svolte e si svolgono moltissime iniziative legate all’evento con convegni, celebrazioni, giornate di studio mentre moltissimi libri sono stati pubblicati e altri certamente arriveranno nelle librerie. L’originale vicenda dei comunisti italiani verrà analizzata, studiata e riproposta sotto varie angolature perché, in fondo, si tratta di una storia collettiva che per sette decenni nell’arco del ‘900 ha coinciso e si è sovrapposta a quella della nazione.

La lotta antifascista, la Resistenza, la Costituzione repubblicana, la costruzione della democrazia, le tante battaglie sociali e civili, una fitta rete di “buon governo cittadino” in tantissime amministrazioni comunali e regionali restano  a testimonianza di quanto i comunisti siano stati “dentro” la storia di questo Paese e l’abbiano influenzata. Tra i tanti libri e le varie testimonianze una è particolarmente originale e s’intitola Voi personaggi austeri, militanti severi.., parafrasando il testo dell’Avvelenata, una delle più note canzoni di Francesco Guccini. L’autore del libro, edito qualche tempo fa dalla torinese Impremix Visual Grafika, è Marco Travaglini, un ex dirigente della sinistra piemontese. Nei ventisei racconti che riempiono le 128 pagine del libro ( l’ex ministro Livia Turco ne ha curato la prefazione) lo scrittore-giornalista – torinese d’adozione, nato a Baveno sulle rive del lago Maggiore –  racconta le “storie di compagni che sapevano ridere anche di se stessi”. Dare conto di questa straordinaria e articolata vicenda umana, fatta di gesti generosi e impegno civile, così come di ipocrisie e di errori storici, momenti drammatici e un enorme sforzo pedagogico di massa non era un compito facile, soprattutto facendo la scelta di raccontare episodi  che si propongono di strappare un sorriso. Storie, tra l’altro, che hanno come sfondo fatti reali.

In alcuni casi vissuti in prima persona dall’autore che è stato l’ultimo segretario provinciale del PCI della Federazione di Verbania (realtà della quale è stato praticamente coetaneo avendo entrambi visto la luce nell’autunno del 1957, quando si separò dalla realtà novarese) e, come tale, ha potuto viverne da protagonista una fase importante della storia e le successive evoluzioni. Quasi tutti i racconti si svolgono in Piemonte, tra l’Ossola, le terre delle risaie e il biellese, le terre dei laghi Maggiore e d’Orta, con qualche puntata nella lomellina pavese e sulla sponda magra del Verbano, in Lombardia. Dalle lotte operaie dell’acciaieria Cobianchi alle cene elettorali a base di polenta e coniglio in Valle Strona, dalle avventure di un comunista omegnese tra le risaie vercellesi a caccia dei voti dei monarchici al tempo della “legge truffa”  alla strana bandiera che sventolò sulle Settimane musicali di Stresa, queste storie – ricche di situazioni grottesche generate perlopiù da malintesi- strappano sorrisi nel dar conto di una importante e per certi versi non comune vicenda umana. “Nei racconti cito vicende più o meno note, utilizzando solo una parte di una vasta casistica immagazzinata dalla memoria”, afferma l’autore. “Naturalmente, come insegnava Piero Chiara,  quel che mancava a raggiungere l’effetto narrativo l’ho aggiunto. Del resto, nessuna realtà è buona per sé”. Apparentemente fatti “tutti d’un pezzo”, i protagonisti di questi racconti  dimostrano – il più delle volte loro malgrado, inconsapevolmente – di non esser privi d’ironia. Sorridono, ammiccando a malintesi e disavventure di questo o quell’altro loro “compagno”.

Sono vicende, in gran parte tramandatesi oralmente e arricchitesi con il trascorrere del tempo fino a diventare sempre più grottesche e ironiche, modificandosi e ingigantendosi un poco come i pesci nei racconti dei  pescatori. Storie romanzate  ma sempre con un fondo di verità (con le opportune modifiche a nomi e cognomi) a riprova dell’umanità di quelle donne e quegli  uomini che all’ombra della stessa bandiera hanno contribuito a fare la storia di un partito che è stato tanta parte della realtà politica e della società italiana. Livia Turco, già ministro e autorevole esponente di quello che un tempo fu il Pci di Berlinguer, oggi Presidente della fondazione Nilde Iotti, nella sua prefazione ha scritto: “il bel  libro di Marco Travaglini ci consente di fare un tuffo in una storia bellissima, di incontrare la comunità dei comunisti italiani. Per raccontarla sceglie il modo più autentico ed efficace. Racconta le persone in carne ed ossa, i loro contesti di vita, la loro quotidiana normalità. Questa umanità generosa avrebbe dovuto molto di più entrare nella narrazione e nella rappresentazione dell’Italia. Sono convinta che l’idea e la pratica della politica raccontata in queste pagine sia non solo moderna, ma necessaria. In questa nostra società,  in questo nostro tempo, ciò che alimenta le  passioni  tristi è la solitudine, la fragilità delle relazioni umane.

C’è bisogno di comunità e di compagnia”. Tutti i principali protagonisti di quelle vicende, ambientate negli anni dal primo dopoguerra agli anni ’80, hanno fatto parte di quel PCI voluto da Togliatti nel 1944 come un “partito nuovo” con l’obiettivo di trasformare l’ossatura clandestina e resistenziale dell’organizzazione comunista in  un partito di governo, progressista e democratico. Una lunga storia testimoniata da documenti, congressi, atti parlamentari, campagne elettorali, libri – a partire dagli straordinari Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci –  fino a quaderni della propaganda con i quali il partito organizzava la sua presenza nei territori e tra la gente. Travaglini sorride e ricorda la “Guida al segretario di cellula”, uno dei manuali per la propaganda capillare che riportavano, in copertina, le citazioni di Togliatti per definire la linea. Ne legge un brano: “..il Partito si sviluppa e si rafforza quando sa lavorare non soltanto per chiusi interessi di organizzazione e di gruppo, ma per gli interessi di tutto il popolo e di tutta la nazione”. I suoi anni sono stati però gli anni di Berlinguer, del colpo di stato in Cile e del  compromesso storico, del rinnovamento culturale e politico del Pci a partire dalla “questione morale” (l’eccesso di occupazione dello spazio pubblico da parte dei partiti), della capacità de gli ultimi tempi della segreteria berlingueriana di immaginare una strategia fondata su una nuova lettura della società italiana.

Si coglie, tra le righe dei racconti, una lieve nota malinconica e qualche rimpianto non solo per gli anni più belli della gioventù. “ E’ vero. Per certi versi mi manca quel partito”, dice il giornalista e scrittore, ormai lontano dalla politica attiva. “Non era per nulla esente da difetti, anche seri; era certamente imperfetto ma al tempo stesso autentico, popolare, molto più vicino alle necessità delle persone di quanto non sia la politica oggi. Continuerà a mancarmi e  sono certo che questo sentimento è comune a molti pur avendo coscienza che ciò che è stato fa parte della storia e va considerato con rispetto, senza indulgere in nostalgie”.

B.C.

Giornata di Prevenzione della Shaken Baby Syndrome

Domenica 7 aprile 2024 in piazza Castello, a Torino, e in altre piazze italiane

Simeup (Società Italiana Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica) e Terre des Hommes, fondazione da sempre attiva per la tutela dei minori, in collaborazione con la struttura complessa di Pediatria d’Urgenza dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, della Città della Salute e della Scienza di Torino e la Croce Verde Torino, saranno in Piazza Castello dalle 10 alle 14, per la prima Giornata di Prevenzione della Shaken Baby Syndrome, la sindrome dello scuotimento, che in un caso su quattro porta a coma  o morte del lattante.

L’iniziativa porterà per la prima volta in piazza a Torino e in oltre 25 città in Italia, la campagna “Non scuoterlo!” avviata da Terre des Hommes nel 2017 con il sostegno della Rete Ospedaliera contro il Maltrattamento Infantile e Anpas.

La Shaken Baby Syndrome è una forma di grave trauma cerebrale che può avvenire in neonati e lattanti se scossi violentemente, talvolta da parte di genitori estenuati dal pianto del bambino, particolarmente intenso nei primi mesi di vita, ignari che questa manovra possa essere così pericolosa.

«È questo il messaggio che vogliamo trasmettere ai genitori e a coloro che si prendono cura dei più piccoli. I più colpiti sono i bambini tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita, periodo di massima intensità del pianto del lattante. A chiunque può capitare di perdere il controllo, ma se un genitore si accorge di essere in difficoltà, è importante mettere il bambino in un luogo sicuro e chiedere aiuto» spiega la dr.ssa Barbara Lauria, presidente SIMEUP Regione Piemonte e Valle d’Aosta e responsabile dell’ambulatorio Bambi della struttura complessa di Pediatria d’Urgenza dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, dedicato ai minori vittime di abusi e maltrattamenti.

«Siamo orgogliosi del grande impegno che il nostro Ente svolge nel campo della prevenzione in età pediatrica. Alla giornata dedicata alla manovra per la vita (disostruzione da corpo estraneo) si aggiunge questa iniziativa che vuole prevenire le gravi conseguenze che lo scuotere un bambino può presentare» dice il Dr. Antonio Urbino, direttore sanitario della Croce Verde di Torino.

Nello stand di piazza Castello – allestito da Ospedale Infantile Regina Margherita e Croce Verde Torino – gli operatori saranno a disposizione dei cittadini per spiegare i pericoli dello scuotimento e come gestire senza rischi il pianto del lattante nei primi mesi di vita. Lo faranno anche con alcune prove pratiche realizzate con l’ausilio di manichini pediatrici.

School Game Day a Rivoli

IL TAVOLO SCUOLE E TERRITORIO è una rete per ideare progetti con la partecipazione diretta degli studenti.

Prevede la messa a sistema della “Giornata in Comune dello Studente”

SCHOOL GAME DAY è
Un grande torneo che comprende una serie di giochi interscolastici:
Calcio a 5 –  Volley – Calcetto (calciobalilla) – ma anche Tavoli Dibattito e Quizzone

Il tutto si svolgerà presso la pista di Atletica  in gestione alla UISP Vallesusa e messa a disposizione per la realizzazione dell’attività, in via XX Settembre, a Rivoli,
il giorno 4 APRILE 2024, a partire dalle ore 9:00.
Nei pressi dell’IIS Giulio Natta

Con il gentile contributo di EURORISTORAZIONE

Zone movida, 200 persone controllate

Nella notte fra sabato e domenica hanno avuto luogo i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale – nelle aree maggiormente caratterizzate dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 di sabato sera, si è avvalsa anche del contributo di alcune pattuglie della Polizia Stradale e si è concentrata soprattutto nell’area del quadrilatero romano, nel quartiere San Salvario, in Piazza Vittorio Veneto, con particolare riferimento alla zona dei murazzi del Po, via Matteo Pescatore, via Bava, Lungo Po Cadorna, e poi ancora nella zona di Piazza Santa Giulia e nelle vie limitrofe.

L’attività ha portato:

  • all’identificazione di 206 persone e al controllo di 41 veicoli;
  • all’emissione di 31 sanzioni da parte della Polizia Municipale, una per guida senza patente, le altre 30 per non aver ottemperato al divieto di fermata e sosta all’angolo fra le vie Andrea Doria e Carlo Alberto;
  • al controllo di 6 esercizi pubblici;
  • a una sanzione per presenza di prodotti scaduti (2000 €) e a una per carenze igienico sanitarie e strutturali (1000 €), elevate da personale dei NAS.

Inoltre, sono stati sequestrati a carico di ignoti 75 grammi di hashish.

I servizi di polizia nelle aree sopra menzionate continueranno con cadenza regolare.

Un video al giorno per celebrare la Resistenza

Dal 5 aprile saranno pubblicati online, sui canali social di Torinogiovani e dell’associazione Plurale, venti video sulla Resistenza per ricordare i luoghi e le vicende principali dei venti mesi di lotta di Liberazione.

L’idea è di celebrare la Resistenza per venti giorni, a partire da una data simbolica come il 5 aprile, la ricorrenza della fucilazione al Martinetto dei vertici del Comitato di Liberazione Nazionale Regionale Piemontese, fino al 25 aprile, il giorno della Festa della Liberazione.

I video sono stati realizzati dal regista torinese Stefano Di Polito in venti luoghi simbolici per la Resistenza a Torino e sono pubblicati sulla app Tellingstones in un itinerario alla scoperta dei posti in cui sono avvenuti i principali episodi della Liberazione.

Tra i venti luoghi la Casa Gobetti, Palazzo Campana, l’Albergo Nazionale, la Caserma Alessandro La Marmora, le Carceri Nuove, la Casa di Dante Di Nanni, il Poligono di tiro del Martinetto, il Cimitero Monumentale, le Officine FIAT Grandi Motori, il Museo Diffuso della Resistenza.

Ogni video contiene una descrizione degli eventi da parte di un giovane divulgatore Luca Zanotta, un ricercatore storico molto abile ad appassionare il pubblico in un minuto e mezzo sulla storia della Resistenza.

I video saranno pubblicati in ordine cronologico ripercorrendo gli avvenimenti della Resistenza, l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando in Torino entrarono i Tedeschi, le torture e le repressioni ai danni dei partigiani,  gli scioperi operai, le deportazioni e la Liberazione della città, rendendo così omaggio a figure celebri come Ada e Piero Gobetti, Emanuele Artom, Dante Di Nanni, Antonio Banfo.

Il progetto Itinerari digitali sulla Resistenza è stato realizzato con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte.

Commenta Daniele Valle, Vicepresidente del Consiglio Regionale e Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte: «Il progetto degli Itinerari Digitali sulla Resistenza corrisponde pienamente con la mission del Comitato, ovvero portare avanti un impegno non solo istituzionale ma culturale ed educativo, sui temi della Memoria e sui valori della Resistenza, che sono alla base della nostra Costituzione. Per questo in occasione delle date fondamentali del calendario civile, affianchiamo alle tradizionali commemorazioni istituzionali e ai momenti di approfondimento storico, eventi e iniziative che auspichiamo servano a coinvolgere le generazioni più giovani. La Festa della Liberazione è la festa di tutti gli italiani, è la celebrazione di tutti coloro che si sacrificarono per riscattare il nostro Paese e consentire a tutti noi di vivere in una democrazia».

«La Resistenza dovrebbe essere festeggiata ogni giorno – dichiara il regista Stefano Di Polito – sarebbe bello se molte persone condividessero tali video per venti giorni sui loro profili social e se i media decidessero di diffonderli  per far conoscere a più persone possibile i valori e gli episodi della Resistenza. Inoltre sull’applicazione Tellingstones abbiamo pubblicato delle schede con riferimenti bibliografici che gli insegnanti potranno utlizzare liberamente per spiegare in modo coinvolgente la storia contemporanea nelle scuole elementari, medie e superiori».

Per informazioni sul progetto: associazioneplurale@gmail.com