redazione il torinese

DALL’ASIA ALL’ITALIA: “VIETATO MANGIARE CANI E GATTI”

LA ONLUS CINESE “WORLD DOG ALLIANCE” FARÀ IL PUNTO GLOBALE SU QUESTA BARBARA USANZA


A pochi giorni dal famigerato “festival della carne di cane” di Yulin (Repubblica popolare cinese), in Parlamento si riparlerà del consumo e del commercio della carne di cane (e di gatto) in Asia e nel resto del mondo: un’usanza che, secondo stime attendibili, costa la vita a 30 milioni d cani ogni anno. Martedì 11 giugno, nella sala “Caduti di Nassirya” del Senato, l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, presenterà la sua proposta di legge che vieta la macellazione, il commercio e il consumo della carne di cane e di gatto. Ospite d’onore, direttamente da Hong Kong, sarà il direttore della World Dog Alliance, rappresentata in Italia dalla LEIDAA, che da anni si batte a livello globale contro il consumo e il commercio della carne di cane e che, per l’occasione, farà il punto sui progressi della legislazione in Asia, negli Stati Uniti e in Europa. La conferenza stampa avrà inizio alle ore 12.

IL CONSUMO DI CARNE DI CANE IN CIFRE

30 MILIONI DI CANI sono uccisi e mangiati ogni anno in Asia; IL 70 PER CENTO sono animali domestici sottratti alle famiglie;

L’80 PER CENTO dei vietnamiti e il 60 per cento dei coreani mangia carne di cane; IL 20 PER CENTO della popolazione cinese mangia carne di cane;

TORTURARE un cane prima della “lavorazione” è un metodo consigliato per preservare le presunte proprietà “energetiche” della carne.

(Fonte: World Dog Alliance)

MONDIALE FEMMINILE: LA PINEROLESE BONANSEA ABBATTE L’AUSTRALIA

Comincia splendidamente il cammino dell’Italia ai Mondiali femminili di Francia 2019

La temibilissima Australia passa in vantaggio su calcio di rigore (inizialmente parato dalla Giuliani), poi cade sotto i colpi di Barbara Bonansea,pinerolese di 27 anni, che pareggia di destro al 56′ e regala tre punti alla nostra Nazionale, di testa, al 95′. Nel prossimo match, venerdì 14 giugno, le Azzurre sfidano la Jamaica

Cirio da oggi nuovo presidente del Piemonte

Alberto Cirio, dopo la proclamazione dei giorni scorsi, con l’assegnazione di 1.091.081 voti, ufficializzati dalla presidente dell’Ufficio Centrale Regionale della Corte d’Appello di Torino, Clotilde Fierro, si insedia oggi, lunedì 10 giugno alle ore 10 nel palazzo della Regione, in piazza castello 165. Ad accoglierlo il presidente uscente Sergio Chiamparino, che ha deciso di dimettersi da consigliere regionale.

L’isola del libro

Rubrica settimanale sulle novità in libreria

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Olga Tukarczuk “I vagabondi” – Bompiani. Euro 20,oo

E’ un libro di viaggio, inteso però nel senso più ampio delle tante traiettorie di vita; non ci sono mete precise, piuttosto molteplici storie di viaggiatori anomali, uomini e donne particolari. Non c’è una trama, ma si procede a piccoli, medi e lunghi capitoli che sono tasselli di un magnifico affresco a spasso nei secoli. Difficile incasellare queste 374 pagine della scrittrice polacca, nata a Varsavia nel 1962, studi di psicologia, che con “I vagabondi” ha vinto l’International Man Booker Prize nel 2018.Fin da piccola, osservando lo scorrere del fiume Oder, sognava di essere una barca in eterno movimento: è proprio questa la parola chiave, muoversi nei meandri del mondo e della vita. Dunque stiamo parlando di romanzo, memoir, vagabondaggio messo nero su bianco o libro di eco Baudelairiana? Difficile dirlo, molto meglio leggerlo a piccoli sorsi, poi ognuno ne darà la versione che preferisce. Alcuni capitoli sono di struggente bellezza, altri di una profondità di pensiero che ci impone riflessioni. L’autrice rivela il lato che spesso ci sfugge dell’immenso mondo racchiuso negli aeroporti, crocevia di vita e tangenti infinite, emblema per eccellenza del viaggio. Li definisce “..categoria speciale di città-nazioni, con una posizione fissa mentre i loro abitanti cambiano sempre…”. E’ li che, tra un aereo e l’altro, ci si imbatte in una miriade di persone e nelle loro storie. Oppure nelle comode hall dei grandi hotel dove le reception sono il punto di approdo dell’umanità più eterogenea, un vortice di vite il cui centro è nelle porte girevoli. Poi ci sono pagine che arrivano dal passato, vi afferrano e catapultano in mondi e tempi lontani. Come la vicenda, raccontata dal suo assistente, dell’anatomista olandese Philiph Verheyen che nel 1600 usò il proprio corpo per scoprire il tendine d’Achille. Oppure la figlia di un cortigiano che scrive una lettera all’Imperatore d’Austria Francesco I chiedendo di restituirle il corpo del padre che è stato scorticato, impagliato ed esposto tra le meraviglie della natura alla corte di Sua Maestà; e disquisisce sul diritto a una dignitosa sepoltura anche per persone dalla pelle scura. C’è poi l’affascinante viaggio della sorella di Chopin che, per rispettare la volontà del musicista defunto, in gran segreto gli fa espiantare il cuore per andare a seppellirlo a casa, a Varsavia; lasciando il resto del corpo in un cimitero parigino dove è stato sepolto con tutti gli onori. Ecco, queste sono solo alcune tessere del puzzle di vita messo insieme dalla Tokarczuk…

 

Michele Serra “Le cose che bruciano” – Feltrinelli –   euro 15,00

Lo scrittore romano ci regala un’altra storia e ci fa entrare nella testa di un personaggio che fugge in primis da se stesso, poi dalla politica, dai social e fondamentalmente dal mondo vorticante e superficiale. Desiderio che almeno una volta si sarà affacciato nella mente di molti di noi, nei momenti di crisi e collisione con l’affannosa rotta del mondo così com’è diventato. 171 pagine scritte con la sua solita bravura e condite da dosi massicce di ironia. Protagonista è il 48enne Attilio Campi che abbandona la carriera politica poco dopo essere stato nominato presidente della Commissione Educazione e Cultura. La sua prima ed ultima proposta di legge voleva reintrodurre l’uniforme obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado, ma …apriti cielo…è stata bocciata sul nascere, senza neanche essere approdata e discussa in parlamento. Ad affondarla è stato fin da subito il suo partito politico. Diciamo che Attilio tanto bene non la prende: rassegna le dimissioni, si eclissa dall’agone politico e si rifugia in uno sperduto nugolo di case in montagna, a Roccapane, tra boschi, campi e vita agreste, dove provvede al suo sostentamento bucolico, ma di fatto facendosi mantenere dalla moglie sempre in viaggio per lavoro. Aria pulita e sana fatica fisica sono gli antidoti al suo male di esistere; ma anche in alta quota, ricordi, passato e ferite sono duri da metabolizzare. Così ripensa agli affetti irrisolti del suo passato, ma soprattutto si trova a dover smaltire la moltitudine di oggetti ereditati alla morte della madre e della zia. In teoria dovrebbe aiutarlo la bellissima sorella Lucrezia, troppo presa però dal suo terzo matrimonio e dalla scia di fascino che lascia dietro di sé. Subissato dall’accumulo di cose pensa bene di smaltirle con un gran bel falò: modo abbastanza drastico per viaggiare più leggeri e liberi da inutili orpelli che rallentano il cammino. Ovviamente la cosa non finisce qui….gustatevi ironia e intelligenza fino all’ultima pagina.

 

 

Louise Penny “Case di vetro. Le indagini del commissario Armand Gamache”    

– Einaudi – euro 15,00

Louise Penny, nata a Toronto nel 1958, è l’autrice di 14 romanzi della serie dell’ispettore Armand Gamache. Scrittrice prolifica e decisamente di successo, dal momento che ha collezionato una nutrita serie di premi letterari, tra i quali 7 Agatha Awards per il miglior crime dell’anno. Ha creato il personaggio vincente del commissario Armand Gamache, capo della Sȗreté du Québec: uomo distinto, mite, abbastanza anonimo, spalle larghe e completo di taglio raffinato, capelli brizzolati, viso rasato di fresco e una profonda cicatrice sulla tempia. C’è chi lo definisce il Maigret canadese, che non si scompone facilmente, e arriva sempre alla risoluzione del rebus criminale che si trova sulla strada. Lavora a Montreal, ma appena può si rifugia nella quiete di Three Pines (ad un passo dal Vermont, porta d’accesso agli Stati Uniti) dove lo attendono l’amata e placida moglie Reine-Marie, la quiete dei boschi, il suo bistrot preferito e gli amici più cari. Ma è proprio in questa sua oasi di pace che s’imbatte in un bel caso. Three Pines viene sconvolta dall’inquietante apparizione di un personaggio paludato in tunica nera, con cappuccio e maschera a coprirne il volto, evidente emblema della Morte. E fin qui sarebbe tutto spiegabile perché si presenta ad un party di Halloween, in cui mascherarsi è d’obbligo. Però l’estraneo, anche a festa finita, continua ad aggirarsi in paese, lo sguardo fisso sulle case, poi si ferma in pianta stabile nel bel mezzo del parco del paesino. E li resta immobile e silenzioso tutto il giorno, gran parte della notte e pure il giorno dopo. Tutti lo vedono, ma nessuno sa cosa fare, tanto più che quando Gamache gli si avvicina e gli parla… è come se fosse davanti ad un muro impenetrabile e muto. La trama si infittisce con la scoperta di cadaveri, traffici di droga, criminalità organizzata che si contende il confine a colpi di delinquenza serrata. Un’intrigante ragnatela e un’atmosfera che è chiave del successo dei gialli della Penny. Anticipo solo che intorno a Gamache si muovono anche i poliziotti della sua squadra, tra i quali l’ispettore capo della Omicidi, Isabelle Lacoste, (che Gamache ha designato come suo successore), che anziché torchiare e basta i sospetti, cerca di capirne a fondo la psicologia. Un interessante personaggio femminile che ha fatto una carriera lampo, e a fine giornata torna da marito e figli piccoli ma porta con sé anche il bagaglio del suo lavoro e non smette mai di pensare alle vittime e agli assassini ancora in agguato nella giungla.

 

 

 

 

I nuovi "punto Poste" per la rete e-commerce

Per il ritiro e la consegna dei pacchi acquistati su internet a Torino sono disponibili 119 nuovi punti che affiancano 420 Uffici Postali formando la più capillare rete distributiva d’Italia
 
 Nella provincia di Torino cresce “Punto Poste”, la rete di Poste Italiane per il ritiro degli acquisti online e la consegna di eventuali resi
 
Grazie all’accordo quadro firmato con la Federazione Italiana Tabaccai, accanto ai 420 Uffici Postali di Torino] – 381 dei quali con servizio di Fermoposta – sono infatti già operativi 120 nuovi “Punto Poste”: si tratta di 94 tabaccai, 1 KiPoint (punti di ritiro presso bar, edicole, cartolerie e centri commerciali), oltre a 25 lockers, gli armadietti per il ritiro e la spedizione automatica di pacchi che offrono un servizio no-stop 24 ore su 24, fino a 7 giorni su 7.
 
E’ dunque sempre più diffusa e capillare la rete di Poste Italiane in tutto il Paese al servizio dei nuovi bisogni degli italiani nell’era del digitale e del commercio elettronico a conferma dell’attenzione che da sempre l’azienda riserva al territorio e alle sue comunità.
 
Con l’obiettivo di rispondere alle mutate esigenze dei cittadini e delle imprese, Poste Italiane sta completando consistenti investimenti sullo sviluppo della logistica legata all’e-Commerce in tutta Italia, un mercato che grazie alla semplicità, alla velocità e facilità dei servizi di accesso, offre un potenziale di crescita consistente ed ancora in parte inesplorato.
 
La rete “Punto Poste” sul territorio italiano conta oggi su 1438 punti di consegna, che saliranno ad oltre 3.500 entro fine anno, affiancando ed integrando la più grande e capillare rete distributiva d’Italia formata da oltre 12.800 Uffici Postali, più di 11.800 dei quali con servizio di Fermoposta.

Location sabaude per i film. In memoria di Tenna

Martedì 11 giugno alle ore 18 a Palazzo Cisterna la nostra Associazione Culturale Cromie ( Presidente Elena Del Santo, Vicepresidente Helen Alterio ) organizza  “Le residenze sabaude, i palazzi storici e i castelli piemontesi diventano set cinematografici” con Steve Della Casa, critico cinematografico e Paolo Manera, Direttore di Film Commission Torino Piemonte. Seguirà rinfresco offerto dall’Osteria Rabezzana. L’evento ha il Patrocinio della Città Metropolitana. Interverrà anche Giampiero Leo nella veste di Consigliere della Fondazione CRT per la Cultura, Verranno proiettate scene di film famosi girati nel nostro territorio e ambientati  in varie dimore storiche, che saranno commentate da Steve Della Casa. L’incontro sarà occasione per ricordare l’incommensurabile apporto dato alla Film Commission e a tutto il Cinema dall’indimenticabile Paolo Tenna, Amministratore Delegato di Fip Film Commission Torino Piemonte, recentemente e prematuramente scomparso.

L’ufficio postale a casa nostra

 Un vero e proprio Ufficio Postale a domicilio grazie al progetto portalettere a domicilio, già attivo nei comuni di Isolabella, Meugliano, Strambinello, Trausella, Pavarolo, San Colombano Belmonte, Valgioie, Salerano Canavese, Samone, Lusernetta, Rorà, Massello, Pomaretto, Pramollo, Salza di Pinerolo, Usseaux, Prarostino, Mompatero, Moncenisio, San Didero,e Sauze di Cesana

Direttamente dalla propria abitazione e senza la necessità di recarsi all’Ufficio Postale, i cittadini dei comuni interessati potranno pagare i bollettini di conto corrente postale, ricaricare le carte PostePay e la scheda SIM del proprio cellulare, inviare raccomandate con ricevuta di ritorno e consegnare i pacchi da spedire (solamente confezioni Poste Delivery Standard).

Per prenotare la visita a domicilio del portalettere è sufficiente contattare il numero verde di Poste Italiane, 803.160, visitare il sito www.poste.it oppure intercettare direttamente il portalettere durante il suo giro di consegne.

Il progetto “portalettere a domicilio” è parte del programma dei “dieci impegni” per i Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti promosso dall’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante, in occasione dell’incontro con i “Sindaci d’Italia” dello scorso 26 novembre a Roma, e ribadisce la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio e l’attenzione che da sempre l’Azienda riserva alle comunità locali e alle aree meno densamente popolate.

L’effettiva realizzazione di tali impegni è consultabile sul nuovo portale web all’indirizzo www.posteitaliane.it/piccoli-comuni.

L’iniziativa è coerente con i principi ESG sull’ambiente, il sociale e il governo di impresa, rispettati dalle aziende socialmente responsabili, che contribuiscono allo sviluppo sostenibile del Paese.

 

Mondiali Para-Archery, due medaglie per Elisabetta Mijno

Foto Augusto Bizzi

L’ultima giornata dei Mondiali para-archery, terminati oggi a ’s-Hertogenbosch (Olanda), ha visto due volte sul podio Elisabetta Mijno, atleta piemontese tesserata per le Fiamme Azzurre e per gli Arcieri delle Alpi. Altre soddisfazioni iridate per la campionessa torinese di arco olimpico, da oltre dieci stagioni protagonista in campo nazionale e internazionale, nella cui bacheca brillano anche due medaglie – argento individuale e bronzo mixed team – raccolte nelle Paralimpiadi del 2012 e del 2016 rispettivamente. Elisabetta Mijno ha concluso la trasferta olandese con l’argento nel mixed team, in coppia con Stefano Travisani, e il bronzo a squadre, insieme a Annalisa Rosada e Veronica Floreno. Nel torneo individuale si è invece fermata ai quarti di finale. Grazie ai piazzamenti raggiunti ha inoltre staccato il pass per i Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. Da ricordare che domani, sempre a ’s-Hertogenbosch, scatteranno i Mondiali delle nazionali olimpiche. Il programma si aprirà con le qualifiche dell’arco olimpico, che vedranno in gara anche la torinese Tatiana Andreoli (Iuvenilia).Campioni del mondo in carica grazie al titolo del 2017, Elisabetta Mijno e Stefano Travisani hanno perso oggi 5-3 la finale contro la Russia (Barantseva, Tsydorzhiev). Sono partiti meglio, aggiudicandosi il primo parziale 31-30, e sono rimasti avanti anche al termine del secondo, terminato in parità a quota 35. Nei successivi due set la coppia russa si è però imposta con analogo punteggio di 36-32, ribaltando le sorti della sfida per l’oro. A completare il podio la Cina. Da ricordare che i due azzurri avevano esordito in tabellone agli ottavi e superato 5-1 il Brasile (Dergovics, Rezende); avevano poi vinto quarti e semifinali allo shoot off: 5-4 (19-17) sull’Ucraina (Dzoba-Balyan, Shymchak) e 5-4 (17-11) sulla Corea del Sud (Jo, Kim).Nella finale a squadre per il terzo posto Elisabetta Mijno, Annalisa Rosada e Veronica Floreno hanno superato la Russia (Barantseva, Mirzaalieva, Sidorenko) con il punteggio di 5-4 (22-16). Decisivo quindi lo shoot off, dopo una lunga battaglia caratterizzata da sorpassi e controsorpassi. La Russia parte meglio e si aggiudica 50-45 il primo parziale, ma nei due successivi l’Italia pareggia e passa a condurre, chiudendo 45-41 e 56-50. Non è finita, perché con un set da 53-42 la Russia rimanda l’epilogo alle frecce di spareggio. Frecce nelle quali le azzurre prevalgono nettamente (22-16), assicurandosi la medaglia di bronzo iridata.In semifinale le azzurre avevano ceduto 6-2 contro la Turchia (Eroglu, Ozbey, Sengul), a sua volta sconfitta in finale dalla Cina. Per quanto riguarda invece il torneo individuale, Elisabetta Mijno si è fermata ai quarti di finale contro la polacca Milena Olszewska (6-4), dopo aver battuto 6-4  agli ottavi la greca Dorothea Poimenidou e 6-2 ai sedicesimi l’indiana Pooja Pooja. In precedenza Elisabetta aveva chiuso al terzo posto un’ottima qualifica, con il punteggio di 621 punti. Ai Mondiali para archery di ’s-Hertogenbosch ha vestito la maglia azzurra anche un altro arciere piemontese: Roberto Airoldi (Arcieri Cameri). Dopo aver concluso la qualifica in 42esima posizione con 584 punti, Roberto è uscito dal tabellone individuale al secondo turno, sconfitto 7-1 dal turco Sadik Savas. Nella prova a squadre, insieme a Stefano Travisani e Giulio Genovese ha invece terminato il proprio torneo agli ottavi di finale, eliminati allo shoot off 5-4 (27-22) dagli Stati Uniti (Bennett, Lukow, Palumbo), oggi laureatisi campioni del mondo.

APPELLO DEI SINDACI AL PRESIDENTE MATTARELLA PER LA LEGGE SUI PICCOLI COMUNI

La Festa dei piccoli Comuni, Voler bene all’Italia, celebrata il 2 Giugno in tutt’Italia, promossa da Legambiente e Uncem (con il supporto di Poste Italiane e Open Fiber), ha riportato al centro del dibattito tra gli Amministratori la legge sui piccoli Comuni, 158-2017, e l’attuazione con l’approvazione dei Decreti collegati. Centinaia di Comuni hanno già scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e invieranno nei prossimi giorni note ai capigruppo di Camera e Senato. La legge sui piccoli Comuni deve essere pienamente attuata. La politica deve fare la sua parte. “Chiediamo a Lei, Signor Presidente – scrivono i Sindaci a Mattarella – di sollecitare urgenti misure di sostegno per l’innovazione sociale e tecnologica, in attuazione della legge nazionale 158-2017, a partire dalla prossima programmazione europea 2021-2027 e dallo stanziamento nella prossima legge di stabilità di risorse per istituire agevolazioni fiscali all’impresa locale di prossimità, all’impresa digitale e alla residenzialità di centri di ricerca nei borghi italiani, prevedendo anche misure di incentivo per la nuova residenzialità legata alla rigenerazione del patrimonio abitativo abbandonato. Nelle aree interne e montane del Paese, in tutti i piccoli Comuni, vi è la necessità di fiscalità differenziata, unita a minor burocrazia. La riorganizzazione e il miglioramento dei servizi pubblici, formazione, trasporti, sanità, assistenza, si unisce a una necessità di sviluppo locale, intelligente e ambientalmente sostenibile”. “È decisivo che Governo, Parlamento e Regioni, ascoltando quanto Lei Presidente Mattarella più volte ha detto attorno all’’importanza dei piccoli Comuni, sostengano concretamente il percorso di innovazione sociale, di rinascita dei borghi e di tenuta territoriale – scrivono i Sindaci – di cui queste realtà hanno diffusamente bisogno”.