redazione il torinese

Rapinatore seriale di donne arrestato a Rivoli

carabinieri autoDue delle vittime sono riuscite a identificarlo

 

E’ stato arrestato dai carabinieri a Rivoli, un marocchino di 21 anni, rapinatore seriale di donne. E’ accusato di aver minacciato con una pistola, che in realtà era un giocattolo, otto passanti per strada, per rubare borsette, portafogli e cellulari. In soli giorni, l’8 e il 13 dicembre, le rapine sono avvenute a  Rivoli e a Torino. Due delle vittime sono riuscite a identificare il rapinatore.

La straordinaria stagione culturale di Torino e del Piemonte: sold out e nuovi finanziamenti

coda musei realeTra i record, quello del  Mao di Torino, che supera i 100.000 visitatori e si guadagna il titolo di  Museo d’Arte Orientale più visitato d’Italia

 

Il 2015 per Fondazione Torino Musei è stato un anno eccezionale: l’ incremento di pubblico registra un 38% rispetto al 2014, con quasi 800.000 visitatori e un milione sul web. “Grazie a grandi mostre, come quella attuale alla Gam su Monet – dice all’Ansa la presidente Patrizia Asproni – ma soprattutto grazie ad una politica culturale innovativa focalizzata sull’audience development, il coinvolgimento del pubblico e la diversificazione dell’offerta per un turismo di qualità”.

 

Tra i record, quello del  Mao di Torino, che supera i 100.000 visitatori e si guadagna il titolo di  Museo d’Arte Orientale più visitato d’Italia, con ben 100.231 i visitatori da inizio anno, il 77% in più del 2014 e addirittura il 145% in più del 2013. incontri”. Ottime performances anche per i musei del Cinema, Egizio e del Risorgimento.

 

Da segnalare, infine, che per quanto riguarda i nuovi 300 milioni di euro (oltre ai 360 del programma Pon Cultura per il Sud Italia) stanziati dal Mibact e destinati a finanziare interventi di tutela del patrimonio culturale italiano, 11,5 sono dedicati al Piemonte. In tre anni saranno finanziati 16 interventi, tra i quali, a Torino, tra i diversi siti interessati, vi sono Palazzo Chiablese, Palazzo Carignano, l’area archeologica, la basilica di Superga, Villa della Regina, la Biblioteca Reale.

 

(Foto: il Torinese)

 

Leggi anche la nostra inchiesta sul turismo: http://www.iltorinese.it/boom-turistico-torino-sesta-citta-darte-in-concorrenza-milano-lombardia/
   

 

 

AL TEATRO GOBETTI IL MONDO DI C.I. RACCONTA ISHERWOOD

LSTABILE TEATROTerzo spettacolo della Rassegna IL CIELO SU TORINO/STT

 

La rassegna “Il cielo su Torino”, progetto dedicato alle compagnie sostenute da STT, Sistema Teatro Torino, prosegue lunedì 11 gennaio 2016, alle ore 20.45 con IL MONDO DI C.I. uno spettacolo di Lorenzo Fontana e Nicola Bortolotti ispirato alla figura e all’opera di Christopher Isherwood. Regia e interpretazione di Lorenzo Fontana; in video Olivia Manescalchi. Le scene sono di Nicolas Bovey, i costumi di Viola Verra, le luci di Alberto Giolitti e Nicolas Bovey.

Il mondo di C.i., prodotto da 15febbraio in collaborazione con Associazione Baretti, sarà replicato al Gobetti martedì 12 gennaio 2016, alle ore 19.30.

 

Ripercorrere la vita di un autore come Christopher Isherwood significa addentrarsi tra le pagine dei suoi romanzi, perché è lì che l’uomo ha vissuto più intensamente. Questo è il lavoro di Lorenzo Fontana e Nicola Bortolotti.

 

«Io sono una macchina fotografica con l’obiettivo aperto»: basterebbe questo per riassumere chi fosse Christopher Isherwood, classe 1904, «il miglior narratore di lingua inglese» secondo Gore Vidal, il primo, forse, nell’intero panorama letterario novecentesco, capace di raccontare l’amore omosessuale con sincerità e coraggio: senza mai tradire imbarazzo, paura o una certa sudditanza morale e, soprattutto, senza mai porsi al di fuori dei propri testi, Isherwood fece del proprio vissuto il dato ineludibile del racconto. Pratica autobiografica o, come diremmo oggi, autofiction: il problema del rapporto tra narratore e materia narrata è uno dei temi centrali di questo spettacolo.

 

Pensato per un solo attore, diretto e interpretato da Lorenzo Fontana, Il mondo di C.i. racconta la vita e la produzione letteraria di Isherwood ispirandosi alla struttura di A Single Man, il suo romanzo più esemplare (cui anche Colin Firth dedicò un’interpretazione nella riduzione per il cinema di Tom Ford), in cui le esperienze centrali della vita dello scrittore e i suoi temi riverberano di più. Una riflessione sul ruolo dello scrittore, chiamato a districarsi continuamente tra sguardo oggettivo e soggettivo, si sviluppa mentre sullo sfondo prende vita, in un gioco di luci, trasparenze e apparizioni, la riproduzione di un paesaggio settecentesco inglese di Thomas
Gainsborough, richiamo alle origini dell’autore e vero e proprio romanzo per gli occhi parallelo a quello delle parole.

 

 

LOCANDINA

 

Il cielo su Torino/STT
TEATRO GOBETTI
11 – 12 gennaio 2016
IL MONDO DI C.I.
uno spettacolo di Lorenzo Fontana, Nicola Bortolotti
ispirato alla figura e all’opera di Christopher Isherwood
interpretazione e regia Lorenzo Fontana
in video Olivia Manescalchi
scene Nicolas Bovey
costumi Viola Verra
luci Alberto Giolitti, Nicolas Bovey
15febbraio in collaborazione con Associazione Baretti

 

INFO: Tel. 011 5169555 – Numero verde 800235333
Orari: lunedì 11 gennaio 2016, ore 20.45 e martedì 12 gennaio 2016, ore 19.30.
Prezzi dei biglietti: Intero € 27,00. Ridotto di legge € 24,00
Biglietteria del Teatro Stabile di Torino | Teatro Gobetti – via Rossini 8, Torino
orari: dal martedì al sabato ore 13.00/19.00 – Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it 

Susa in provincia di Pechino Le realtà commerciali cinesi in città

cinesi-susaIl fenomeno si presta a diverse interpretazioni e generalizzare è troppo facile. Nella città di Adelaide, oggi, le realtà commerciali del Sol Levante sono cinque: una merceria, un centro massaggi e tre negozi di abbigliamento

 

MARIO TONINI  www.lagenda.news

 

SUSA – I negozi italiani chiudono e al loro posto aprono magazzini cinesi. Ma di chi è la colpa? Il fenomeno si presta a diverse interpretazioni e generalizzare è troppo facile. Nella città di Adelaide, oggi, le realtà commerciali del Sol Levante sono cinque: una merceria, un centro massaggi e tre negozi di abbigliamento. Negli anni passati aveva anche aperto un ristorante ma presto aveva chiuso. Analizzando più a fondo questa tendenza diffusa in tutti i paesi si riscontra che alla base oltre l’espansione economica della Cina ci sono in realtà motivazioni più che concrete. Il made in Italy oggi non offre spesso le stesse garanzie di un tempo e purtroppo il commercio è strangolato sempre più dalle tasse.

 

Il Fisco. Perché un’attività commerciale di piccole dimensioni che si fa portatrice del valore dell’artigianato locale e del made in Italy non riesce a reggere alla concorrenza cinese? Questi ultimi offrono prezzi decisamente più bassi: è solo per una differenza di qualità nei prodotti e per lo sfruttamento della manodopera in patria? Qui entra in gioco a ben vedere anche un’analisi fiscale. In molti si chiedono: gli imprenditori cinesi pagano le tasse in Italia?  A riguarda la Guardia di Finanza fa rilevare che i primi mesi immediatamente successivi all’apertura dell’attività, molti imprenditori e negozianti cinesi attuano un comportamento irreprensibile nei confronti del Fisco italiano, battendo scontrini fino al minimo centesimo. Quando la catena si rompe? In media dopo circa un anno e mezzo l’attività cambia ragione sociale lasciando alla vecchia gestione “un buco di tasse evase impossibile da recuperare”. Il limite di 18 mesi non è casuale perchè fino ad un anno e mezzo lo Stato non può fare nulla, perché gli esercenti sono ancora in tempo per versare le somme dovute, quando poi si potrebbe agire dei titolari, spariscono le tracce.

 

Il punto di vista dell’Ascom.  Patrizia Ferrarini, presidente dell’Ascom: “I cinesi prendono dal territorio quanto possono senza mai collaborare neppur minimamente con le associazioni di categoria o quanti propongono iniziative” dice la Ferrarini “fanno una vita sociale e commerciale a se senza mai confrontarsi. Hanno bisogno di spazi grandi che prediligono più dei piccoli negozi”. Conclude la Ferrarini: “Devo anche notare che in qualche realtà è stato assunto personale italiano, forse per favorire il dialogo con i clienti”.

NAPOLI-TORINO 2-1, MOMENTO NO PER I GRANATA

 

napoli-torinoAnno nuovo, stessa vita per il Torino di Ventura che porta a casa un infelice tris di sconfitte

 

 Marcatori: 16′ pt Insigne, 33′ pt Quagliarella rig., 41′ pt Hamsik.

 

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Lopez (29′ st Allan), Valdifiori, Hamsik (43′ st Chalobah); Callejon, Higuain, Insigne (23′ st Mertens).  A disposizione: Rafael, Gabriel, Maggio, Chiriches, Luperto, Strinic, Dezi, El Kaddouri, Gabbiadini.  All. Sarri.

 

TORINO (3-5-2): Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Peres (29′ st Zappacosta), Acquah (36′ st Benassi), Vives, Baselli, Molinaro; Belotti (21′ st Maxi Lopez), Quagliarella. A disposizione: Ichazo, Castellazzi, Prcic, Gaston Silva, Jansson, Pryyma, Martinez, Gazzi). All. Ventura.

 

 

Anno nuovo, stessa vita per il Torino di Ventura che porta a casa un infelice tris di sconfitte dopo il 2-1 messo a segno dal Napoli di Sarri. Non sembra facile per i granata uscire da questo momento no che accomuna lo scarso risultato ad una prestazione forse non delle più pimpanti. E quindi San Paolo in festa e missione compiuta per il Napoli di Sarri, che rifilando un 2-1 al Toro tiene testa alle altre grandi Juventus, Inter e Fiorentina, tutte in giornata decisamente vittoriosa. Lo stesso tecnico azzurro sorprende tutti e mette in campo dal primo minuto David Lopez al posto di Allan, forse sottotono. Tutto regolare, invece, nella squadra avversaria con Acquah a centrocampo e Belotti in avanti, accanto a Quagliarella, ex di giornata.

 

Nessun timore per gli azzurri che partono subito in picchiata dai primi minuti del match, con il guizzo veloce di Higuain però troppo impreciso. Non da meno Callejon che al 7′ regala emozioni grazie ad uno scambio con Hysaj: lo spagnolo arriva sottoporta ma Padelli è più veloce del destro avversario. Gioco di squadra con Higuain che sul cross dell’azione successiva si rende pericoloso ma non troppo, palla fuori. Provano a farsi vedere i granata con Bruno Peres in avanti che però sbaglia il cross indirizzato a Belotti, ed è appunto un’azione miraggio perché subito dopo è Callejon quello vicinissimo al gol. Grande parata di Padelli prontissimo che però non ci arriva al 16′: il solito Higuain allarga per Callejon che serve Insigne, il goleador con un notevole pallonetto insacca in rete. Sembrano scuotersi gli animi di entrambe le squadre, diverse occasioni infatti in questo frangente che tiene occupati i portieri di entrambe le squadre. Poco prima della mezz’ora è, infatti, l’ex Quagliarella a far paura, grazie ad un cross di Molinaro, ma Reina risponde prodigiosamente presente. Tutto si sblocca al 32′, quando Ghoulam interviene in scivolata su Bruno Peres ed è rigore. Lo trasforma in gol proprio Quagliarella che sotto i fischi del San Paolo non accenna neanche un’esultanza. Tutt’altra storia dalla parte opposta, dato che a 4′ dalla fine del primo tempo Hamsik è pronto a metterci del suo. E’ ancora Insigne decisivo sullo destra a servirlo, e il giovane slovacco da posizione complicata non sbaglia di un centimetro, Napoli di nuovo in vantaggio.

 

Nella ripresa povera di gol è ancora il Torino a faticare per trovare spazio, ed è ancora la squadra di Sarri a rendersi più pericolosa, per esempio con la traversa di Insigne su punizione intorno al quarto d’ora. Ventura prova a cambiare le sorti del gioco facendo entrare Maxi Lopez per Belotti non al meglio, a cui comunque risponde Sarri con Mertens per Insigne. Ancora troppo imprecisi gli ospiti con gli errori di Kouibaly superato dalla difesa avversaria e Acquah troppo in ritardo sul cross di Maxi Lopez. Niente da fare, anzi a 3′ dalla fine è ancora il Napoli a regalare emozioni con una conclusione imprecisa di Mertens. A tutto ciò si aggiungono le espulsioni dal campo per entrambi i tecnici, dagli animi decisamente surriscaldati. Propositi di inizio anno per Ventura i suoi, per il momento, ancora lontani da raggiungere. 

 

Valeria Tuberosi

“GALLO VERDE” una certificazione di sostenibilità per le Comunità Ecclesiali

galloGARAU2IL MONDO DEL BIO / di Ignazio Garau *

 

Il nome deriva dalla tipica sagoma del galletto segnavento che svetta sui campanili di tante chiese protestanti e che ricorda l’episodio evangelico del tradimento di Pietro. Sono oltre 400 le comunità ecclesiali, cattoliche e protestanti, già certificate in Germania. Altre in Austria, Francia e Biellorussia

 

I cambiamenti climatici si contrastano con l’adozione di un nuovo modello economico finalmente sostenibile, ma occorre anche la scelta da parte di ciascuno di noi di nuovi stili di vita, più sobri e conviviali. In questa direzione va l’impegno di numerose comunità ecclesiali che hanno deciso di adottare un sistema di “management ambientale” denominato “Gallo Verde”. Il nome deriva dalla tipica sagoma del galletto segnavento che svetta sui campanili di tante chiese protestanti e che ricorda l’episodio evangelico del tradimento di Pietro. Sono oltre 400 le comunità ecclesiali, cattoliche e protestanti, già certificate in Germania. Altre in Austria, Francia e Biellorussia. La certificazione ambientale “Gallo Verde”, simile a quella EMAS III – ISO 14001, specifica per le comunità ecclesiali, è nata in Germania. La Chiesa Valdese di Milano è stata la prima in Italia a ottenere il “Gallo Verde”.

 

In occasione di un convegno, organizzato qualche anno fa a San Giovanni Rotondo (FG) dal titolo “Il Bio nell’orto del convento”, indirizzato a esplorare le esperienze di agricoltura biologica all’ombra del campanile conventuale, il Pastore Giuseppe Platone, della Chiesa Valdese di Milano, ha inviato la comunicazione, che riproduciamo di seguito, che racconta le motivazioni della scelta.

 

“ Come molti di voi ricorderanno, la nostra chiesa ha deciso, prima e per ora unica in Italia, di aderire al percorso che hanno compiuto molte chiese tedesche, detto “Gallo Verde”.Il progetto è certamente ben conosciuto dai membri di chiesa, ma forse non tutti ricordano che esso prevede delle tappe ben definite. Una di queste è l’approvazione da parte dell’assemblea di chiesa di linee guida teologiche e pratiche sulla salvaguardia del creato. Qui sotto è riportata la proposta sottoposta alla discussione durante l’assemblea di apertura.

 

Linee guida sulla salvaguardia del creato

1. “Credendo all’amore di Dio creatore, riconosciamo con gratitudine il dono del creato, il valore e la bellezza della natura. Vogliamo impegnarci insieme per realizzare condizioni sostenibili di vita per l’intero creato.”

(da: Charta Oecumenica, 2001, firmata dalla nostra chiesa a livello milanese nel 2007)

2. Riteniamo che l’impegno per la salvaguardia del creato sia uno dei compiti centrali delle chiese.

Come membri di chiesa siamo chiamati a sviluppare e migliorare la salvaguardia del creato, “lavorando e custodendo la terra” che ci è stata data in prestito (Gen 2,15), nell’ambito della nostra chiesa locale. 

3. Siamo consapevoli del fatto che il nostro stile di vita e le nostre decisioni locali hanno delle conseguenze globali.

Vogliano impegnarci, nella nostra chiesa, per un maggiore consumo di prodotti equosolidali e biologici (GAS ed altro) e per un uso responsabile delle materie prime.

4. Riteniamo importante per la salvaguardia del creato un nostro impegno sia sul piano personale, comportamentale sia su quello politico sociale.

Vogliamo impegnarci a sviluppare maggiormente uno stile di vita personale sostenibile e ad essere attivi sul piano politico-sociale, alzando la voce in difesa dell’intero creato (in solidarietà con le altre regioni dell’unico mondo che abbiamo) e delle future generazioni, esigendo, da chi ha il potere decisionale, di tenere conto delle conseguenze ambientali della loro politica, amministrazione ed economia.

5. Vogliamo promuovere spazi vitali sani all’interno della nostra chiesa.

Stiamo attenti, per ciò che riguarda la ristrutturazione delle nostre strutture e l’arredamento, a usare del materiale che rispetti l’ambiente e che non sia nocivo.

6. Riteniamo importante condividere il nostro impegno per la salvaguardia del creato in un network ambientale con altre chiese.

Ci impegniamo a essere in collegamento con la commissione GLAM della FCEI e con altre chiese che hanno riconosciuto l’importanza della salvaguardia del creato.

7. Vogliamo promuovere, all’interno della nostra chiesa locale, un’educazione ambientale, sia per i giovani, sia per gli adulti.

Cerchiamo di affrontare temi ambientali nei vari gruppi della chiesa e di fare degli incontri di consulenza su uno stile di vita personale più sostenibile.

8. Essendo la prima chiesa valdese coinvolta nel progetto del “Gallo Verde” promossa dalle chiese protestanti tedesche, vogliamo cercare di coinvolgere altre chiese protestanti in Italia a diventare “una chiesa amica dell’ambiente”.

Vogliamo far conoscere il programma del Gallo Verde a livello nazionale, consapevoli del fatto di essere l’avanguardia che deve assumere un ruolo di guida e di consulenza.

 

Linee guida sulla salvaguardia del creato: un po’ di storia

Il team ambientale “Gallo Verde”, proposto e nominato nell’assemblea di chiesa del settembre 2007, in questi anni ha elaborato proposte e organizzato iniziative in stretto contatto con la comunità. In attesa di completare gli ultimi e decisivi passi per “concretizzare” la certificazione ambientale , lo staff del Gallo Verde desidera ricordare qui alcune delle iniziative che sono sorte in questo periodo:

 

– prendendo spunto dalle proposte avute nella cassetta delle idee, il team è riuscito a dare vita ad un gruppo di acquisto solidale (GAS) cui aderiscono circa 20 tra singoli e nuclei famigliari della comunità e non.

– continua la raccolta dati relativa ai consumi energetici negli stabili della chiesa in vista di possibili risparmi energetici.

– sono state organizzate giornate di sensibilizzazione ai temi ambientali con laboratorio per i bambini, materiale informativo, conferenza, e, l’ottobre scorso, un culto interamente dedicato al tema della salvaguardia del creato.”

 

L’esperienza raccontata costituisce un ottimo esempio delle scelte che possono essere adottate quotidianamente da ciascuno di noi per contribuire alla salvaguardia e al miglioramento del nostro ambiente.

 

 

* Presidente Italiabio

ciao@italiabio.net

Pane ai cittadini! Ecco il forno sociale tricolore

MARRONE SFRATTATI“Se tanti si riempiono la bocca di chiacchiere sul reddito di cittadinanza, noi offriremo pane di cittadinanza alle tante famiglie che non riescono a sfamare i figli, in una Torino ridotta alla fame, come dimostrano i 120mila passaggi annuali al banco alimentare” spiegano i volontari 

 

Il 7 gennaio, alle ore 14, viene inaugurato il Panificio Sociale dell’Osa Lingotto in via Bizzozero 26 a Torino. Verrà allestito un forno professionale pronto a sfornare grazie all’impegno di cuochi e pizzaioli abitanti nella struttura quintali di pane destinati alle famiglie italiane in difficoltà economica delle periferie torinesi. “Se tanti si riempiono la bocca di chiacchiere sul reddito di cittadinanza, noi offriremo pane di cittadinanza alle tante famiglie che non riescono a sfamare i figli, in una Torino ridotta alla fame, come dimostrano i 120mila passaggi annuali al banco alimentare” spiegano i volontari di Soccorso Tricolore promotori del Panificio Sociale. Nell’occasione sarà presentata la petizione popolare per riscattare dalla cartolarizzazione comunale la parte dell’edificio di via Bizzozero recuperata a fine abitativo e sociale.

 

Massimo Iaretti

Rifondazione comunista c’è (ancora) e batte un colpo, da sinistra

airaudo“Al di là di magnificare cinque anni di governo locale con alla guida il Sindaco Pietro Fassino, il PD deve fare i conti con una città impoverita, deindustrializzata, una città deprivata di molte condizioni di vivibilità lavorativa, sociale, ambientale che ha visto crescere il malcontento sociale”

 

Rifondazione comunista c’è (ancora) e batte un colpo, da sinistra. E lo affonda al centro – sinistra al governo al comune di Torino. La “lunga marcia” per la poltrona di primo cittadino a palazzo di città è dunque entrata nel pieno con l’inizio dell’anno. Così Ezio Locatelli, segretario provinciale di Torino e componente della segreteria nazionale di Prc – Se definisce “un assalto all’arma bianca” quello mosso dal Pd torinese e nazionale nei confronti della candidatura di Giorgio Airaudo a sindaco. “Al di là di magnificare cinque anni di governo locale con alla guida il Sindaco Pietro Fassino, il PD deve fare i conti con una città impoverita, deindustrializzata, una città deprivata di molte condizioni di vivibilità lavorativa, sociale, ambientale che ha visto crescere il malcontento sociale”.

 

E Locatelli si domanda se questa sia una crisi capitata tra capo e collo oppure se vi siano delle responsabilità politiche. Per il segretario rifondatore la diagnosi è chiara: “A Torino, dove Fassino e il Pd si sono identificati appieno con le politiche liberiste del governo Renzi, una politica fatta di privatizzazioni, taglio della spesa sociale, svendita del patrimonio pubblico, grandi opere, subalternità ai poteri forti ha contribuito senz’altro a peggiorare la situazione di crisi e a produrre uno scivolamento all’indietro dei parametri di benessere e di vivibilità sociale e ambientale.”COMUNISMO

 

Locatelli poi spiega che la candidatura di Airaudo è supportata da un ampio schieramento di forze di sinistra e della società civile, di cui il Prc ha fate a pieno titolo. Dunque si tratta di uno schieramento plurale, con diverse identità e non una formazione unica, “con una propria potenzialità politico – elettorale”.

 

Massimo Iaretti

Cosa resterà di Expo nel 2016? Il bilancio della presenza piemontese

EXPO SIMO 5EXPO SIMO 2EXPO SIMO 4EXPO SIMO1Sottoscrivendo il contratto con il Padiglione Italia, la Regione Piemonte ha potuto partecipare alla rappresentazione dell’Italia come “Sistema Paese” e lo ha fatto attraverso gli aspetti più significativi del suo territorio

 

A qualche mese dalla chiusura dei grandi cancelli , il fenomeno Expo continua a far parlare di sé. Dopo 184 giorni di lavoro, 21,5 milioni di visitatori tra cui 7 milioni di stranieri e 2 milioni di studenti, l’assalto al Decumano milanese si è trasformato da possibile fallimento (con tanto di inchiesta giudiziaria) a grande successo “made in Italy”. Il Sito Espositivo presente nel capoluogo lombardo ha rappresentato un ottimo trampolino di lancio per far conoscere le bellezze e le peculiarità di tutte le Regioni d’Italia, soprattutto per quanto riguarda il nostro Piemonte. L’ Esposizione Universale Expo 2015, richiamando un gran numero di opinion leader e visitatori, ha rappresentato una straordinaria occasione per promuovere l’immagine del Piemonte e per favorire le eccellenze del suo territorio, esaltando la qualità, la sostenibilità e l’innovazione di questa magnifica Regione.

 

Piemontexperience, ovvero il Piemonte come esperienza da vivere, è stato il concept scelto dalla Regione per far emergere le specificità e i tratti distintivi tipici di questo territorio, troppo spesso messo in ombra e poco valorizzato. Grazie alle grande vetrina universale dell’Expo 2015, il Piemonte è finalmente riuscito a mettersi in mostra a 360 gradi facendo conoscere al pubblico non solo i prodotti dall’eccellenza enogastronomica come il vino, i formaggi, il tartufo, le carni, il cioccolato e molti altri, ma anche facendo risaltare la bellezza delle Residenze Reali, dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, fino ad arrivare agli straordinari eventi culturali ed artistici.

 

Sottoscrivendo il contratto con il Padiglione Italia, la Regione Piemonte ha potuto partecipare alla rappresentazione dell’Italia come “Sistema Paese” e lo ha fatto attraverso gli aspetti più significativi del suo territorio. Nella “Mostra delle Regioni”, su i tre piani di un suggestivo e fantasmagorico Palazzo Italia, sono stati rappresentati artisticamente il paesaggio del Piemonte, il suo patrimonio architettonico-culturale e infine anche l’eccellenza della ricerca e dell’innovazione; nel “Vivaio Italia”, grande giardino concettuale, il Piemonte è stato rappresentato dal Nocciolo, albero simbolico, raffigurante la nostra produzione agro-alimentare.

 

La strategia di promozione è andata ben oltre l’Expo, che però è servito come richiamo mediatico e come portavoce di canali comunicativi per sostenere la ricchissima offerta di questo territorio. Nel 2014 ad esempio, è stato sottoscritto un accordo tra la Città di Torino, la Camera di Commercio di Torino e Unioncamere Piemonte, al fine di promuovere, sfruttando tutte le sinergie possibili, “Sistema Piemonte”, programma utilizzato per la valorizzazione del territorio e del suo sistema produttivo. La Regione è stata suddivisa in quattro quadranti “da vivere”: dalle terre dei laghi, alle montagne olimpiche e dall’area metropolitana, alle pianure del riso aventi come cornice la corona alpina.

 

Se l’Expo, sulle note di “Nel blu dipinto di blu”- intonate per l’occasione da un coro di bambini- il 31 ottobre 2015 ha chiuso i battenti, la Regione Piemonte ha continuato la sua scalata verso il successo, facendo registrare un numero sempre maggiore di turisti grazie anche alla bellezza di Torino, che con i suoi piccoli e suggestivi borghi, con i suoi musei, i suoi parchi e con il suo ricchissimo patrimonio storico e architettonico, mira ad arrivare sul podio nella classifica delle città d’Italia più belle da visitare.

 

Simona Pili Stella

 

(Foto: Essepiesse – Il Torinese)

2015: Italiani cicale o formiche?

sole-24-oreferrareseL’angolo del Private Banker /

di Fabio Ferrarese

 

Immaginate di poter trasformare la spesa che una coppia con figli compie in un anno solare. È quello che ogni anno, Il Sole 24 Ore fa, commissionando al Centro Studi Sintesi un’interessante elaborazione sulle modalità di utilizzo del reddito delle famiglie italiane

 

Immaginate di poter trasformare la spesa che una coppia con figli compie in un anno solare. È quello che ogni anno, Il Sole 24 Ore fa, commissionando al Centro Studi Sintesi un’interessante elaborazione sulle modalità di utilizzo del reddito delle famiglie italiane, che ci aiuta a comprendere meglio lo stato di salute dei nostri nuclei familiari. La ricerca, denominata “Consumer end day 2015”, prende in considerazione soltanto quei casi in cui entrambi i genitori lavorano ed il reddito dichiarato è superiore ai 26.000 euro, limite oltre il quale il bonus di ottanta euro, deliberato dal Governo Renzi, non è previsto e poi analizza distintamente i casi in cui sia presente soltanto un figlio da quelli con due.

 

Quello che balza immediatamente all’occhio dai dati del Consumer end day 2015 è la notevole discesa della spesa destinata ai consumi da parte delle famiglie. L’analisi esprime i propri risultati in giornate lavorative: la parte di reddito prodotta che è stata dedicata ai consumi nel 2015 per le coppie con un figlio è pari a 218 giorni (erano 247 nel 2008) mentre si sono attestati a 226 giorni quelli per le coppie con due figli (erano 248 nel 2008). E le giornate avanzate dove sono finite?

 

In primis sicuramente, questo campione di italiani ha visto crescere la quota di reddito destinata al pagamento di imposte e contributi anche a causa dell’aumento delle imposte locali. La nuova fotografia scattata ci dice che dal punto di vista dell’erario per la coppia con un figlio le giornate sono diventate 108 (erano 102 sette anni fa) e per la coppia con due figli sono diventate 106 (contro le 99 del 2015). Infine, il risultato finale di questi due aspetti, consumi ed imposte combinati tra loro, ha portato ad un aumento notevole della quota destinata al risparmio e probabilmente la motivazione di questa inversione di tendenza è da ricercarsi nell’incertezza per il futuro, di fronte alla quale le famiglie hanno preferito tutelarsi diminuendo le risorse destinate alla spesa.

 

Questa ricerca di sicurezza e stabilità ha dato nuova linfa ai depositi bancari ed alla previdenza integrativa: secondo quanto pubblicato da Banca d’Italia i depositi bancari sono cresciuti tra settembre 2011 e settembre 2015 del 18,2%, mentre secondo la Covip (Organismo di Vigilanza sui Fondi Pensione), negli ultimi sette anni il numero di iscritti alla previdenza complementare è aumentato del 39% con una crescita delle risorse per tali prestazioni del 121%

 

Il conto pagato per il 2015 si potrebbe simpaticamente sintetizzare in un mese di shopping in meno fatto ed una settimana in più lavorata per pagare imposte e contributi.

 

Per curiosità ed approfondimenti potete scrivere a fabio.ferrarese@yahoo.it