redazione il torinese

Neve in arrivo in montagna, rischio valanghe. Sotto la Mole solo un po' di pioggia

neve2neve3La neve è scesa sugli Appennini dove sono previste le precipitazioni maggiori in queste  ore

 

Lo smog alle stelle (spazzato via dal vento degli ultimi giorni) e i tre mesi di siccità lasciano il posto alle prime piogge e anche alle nevicate sopra i 1.200 metri. La neve è scesa sugli Appennini dove sono previste le precipitazioni maggiori in queste  ore. La Smi -Società Meteorologica Italiana prevede abbondanti nevicate nel Cuneese e nel Vercellese-Novarese tra Valsesia e valli ossolane, fino a 40-50 centimetri,  nelle altre vallate 20-30. La quota neve dovrebbe scendere a 500-800 metri tra Cuneese ed Alessandrino. E’ in aumento il rischio valanghe sui versanti interessati dalle precipitazioni più abbondanti. A Torino dovrebbero verificarsi solo piogge deboli.

 

(Foto: archivio il Torinese)

AL POLI 2,6 MILIONI DI EURO L'ANNO PER I DOTTORATI

politecnicoSi naugurerà l’anno accademico il 25 gennaio con il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini

 

Il Politecnico avvia  un nuovo bando per dottorati di ricerca, definendo 1.300 euro netti mensili per l’importo delle borse, il più alto tra le Università pubbliche in Italia: l’investimento complessivo è di 2,6 milioni di euro l’anno. Il budget per i dottorati è aumentato del 50% rispetto all’anno scorso. Il Poli h inaugurato l’anno accademico il 25 gennaio con il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

 

(Foto: il Torinese)

Dirigente depresso aggredisce con coltello moglie e figlio

carabinieri bloccoUscito di casa è stato rintracciato dai carabinieri che lo hanno arrestato

 

Era depresso per questioni legate al lavoro il dirigente d’azienda di 48 anni, di Torino. da qualche tempo diventato violento verso i suoi familiari. Durante uno scatto d’ira, ha picchiato la moglie di 46 anni e ha cercato di aggredire il figlio di 18 anni che voleva difendere la madre. L’uomo, uscito di casa è stato rintracciato dai carabinieri che lo hanno arrestato, accusato di maltrattamenti in famiglia e di  tentato omicidio. Sequestrati tre coltelli lunghi 20 centimetri.

Islamic è fashion

islam moda2Nell’industria della moda islamica, esiste un’ assenza dei produttori occidentali: a lanciare collezioni per il Ramadan – il mese sacro di digiuno – sono state nel tempo griffe come DKNY, seguita da case che alla donna musulmana hanno dedicato parte delle loro linee, come Valentino, Dolce & Gabbana, Prada, Victoria Beckham, Yohji Yamamoto. Anche marchi più popolari come Zara, Mango, H&M hanno lanciato una collezione per il mercato islamico. Ma non basta

 

di Paolo Pietro Biancone *

 

Il mercato islamico si apre alle aziende che operano nel campo della moda e abbigliamento per collezioni ad hoc o per opportunità di investimento nel settore. La richiesta è di una moda semplice e sobria rispettosa dei valori cui si ispirano le donne e gli uomini musulmani. Le cifre sono considerevoli: nel 2015 la moda islamica ha generato un giro d’affari di oltre 300 miliardi di dollari e la spesa globale in abbigliamento islamico e calzature dovrebbe raggiungere 327miliardi di dollari entro il 2020.

 

Per dare un ordine di grandezza, se questo mercato fosse un Paese, sarebbe al terzo posto dopo i più grandi due mercati del mondo: la spesa globale degli Stati Uniti si aggira sui 400 miliardi di dollari; mentre, quella della Cina è di circa 310 miliardi di dollari.Tra i Paesi con il più alto numero di consumatori musulmani la Turchia si attesta al primo posto con un giro d’affari di 39,3 miliardi di dollari; secondo gli Emirati Arabi Uniti con 22,5 miliardi di dollari. La platea europea di fedeli ha superato i 25 miliardi di dollari di consumi”, conclude Montanari.

 

Nell’industria della moda islamica, esiste un’ assenza dei produttori occidentali: a lanciare collezioni per il Ramadan – il mese sacro di digiuno – sono state nel tempo griffe come DKNY, seguita da case che alla donna musulmana hanno dedicato parte delle loro linee, come Valentino, Dolce & Gabbana, Prada, Victoria Beckham, Yohji Yamamoto.

 

Anche marchi più popolari come Zara, Mango, H&M hanno lanciato una collezione per il mercato islamico. Ma non basta: è necessario che le aziende della moda italiane, piemontesi, si impegnino in uno studio più attento dei consumatori musulmani che consenta ai brand intenzionati a investire nella moda islamica di ottemperare ad alcuni requisiti e fare in modo che i potenziali clienti sappiano dove rivolgersi per i loro acquisti. Per esempio, è opportuno tenere presente che gli abiti alla maniera ‘islamica’ sono ricchi, pieni di stile e design e la domanda di questi è in continua ascesa: puntare al mercato islamico è un’opportunità da cogliere in ottica strategica e di sviluppo del business.

 

I punti nevralgici per affrontare questo tipo di mercato sono legati alla caratterizzazione religiosa di questo tipo di settore moda: lo sforzo da parte delle aziende del settore è adottare una prospettiva più ampia nel recepire i valori islamici in tutta l’intera catena di valore, dalle materie prime ai vendita al dettaglio.Adattarsi al rapido mutamento di tendenze e tecnologie della moda è chiave di successo.Occorre, inoltre, puntare sulla commercializzazione dei prodotti moda islamica online: sono la piattaforma ideale per le parti interessate in un mercato frammentato come l’Islamic.

 

I consumatori musulmani rappresentano un mercato molto eterogeneo, in termini di reddito, area geografica, e ciò richiede vari adattamenti dell’offerta di prodotti esistenti e dei processi di business, che deve essere valutata dalle aziende di settore.Con l’implementazione di valori islamici in tutta la catena del valore dell’industria della moda musulmana

 

gli operatori del settore hanno l’opportunità – e la responsabilità – di essere leader in materia di moda etica per riflettere veramente il termine ” islamico moda”. Andando oltre discussioni sulla estetica della modesta della moda, la moda musulmana industria dà la possibilità di trascendere gli standard e le pratiche del settore moda attuali per riflettere altri valori islamici come la giustizia, l’umanità, e la cura per l’ambiente. Per questo un’area di opportunità da tenere in considerazione è l’abbigliamento ecologico.

 

* Director of the European Research Center for Islamic Finance

Editor in Chief European Journal of Islamic Finance

Department of Management

University of Turin

Il mitico tram 447 dall'oblio triestino alla rinascita sotto la Mole

Si tratta dell’ unico tram dell’ex rete urbana dell’Acegat triestina  ancora marciante in Italia, dopo aver prestato servizio anche a Roma. Ora attende l’omologazione a Torino

 

tram storicoUn bell’articolo di Andrea Di Matteo, pubblicato sulla versione web dello storico quotidiano il Piccolo di Trieste, racconta le vicissitudini di un tram che per molti anni ha solcato le strade del capoluogo del Friuli Venezia Giulia e che oggi  sta per tornare a nuova vita proprio qui a Torino. Si tratta dell’ unico mezzo dell’ex rete urbana dell’Acegat triestina  ancora marciante in Italia, dopo aver prestato servizio anche a Roma: è  il mitico  “447”, prodotto dalle Officine Meccaniche La Stanga di Padova nella seconda metà degli anni Trenta, caratterizzato da un frontale di tipo “aerodinamico” assolutamente innovativo per quel tempo e giunto a Trieste nel 1938.

 

“Negli anni Cinquanta – scrive il giornalista – cercando di uscire dalla difficile situazione post bellica, l’Acegas rivede la rete di trasporto cittadino prediligendo i filobus a scapito dei tram. E decidendo di vendere le vetture in eccesso. Si fa subito avanti la Stefer di Roma, acronimo di Società delle tranvie e ferrovie elettriche di Roma, che necessita di motrici tranviarie da immettere sulla tratta urbana della Tranvia dei Castelli, in particolare sulle linee Termini-Cinecittà e Termini-Capannelle, andando così a servire la zona a sudest della capitale. Nella primavera del 1962 la dirigenza della Stefer giunge a Trieste per visionare i rotabili messi in vendita e sceglie le vetture a carrelli di terza serie. A novembre il primo tram lascia Trieste con destinazione Roma”.

 

Sei vetture vengono spedite nella capitale, via ferrovia, dove vengono ribattezzate dai tranvieri romani come “le triestine”, che iniziano a “lavorare” sulla Termini-Cinecittà e sulla Termini-Capannelle. Ma il 15 febbraio 1980 cessa la trazione tranviaria sulla Termini-Cinecittà, ultimo ramo della tranvia dei Castelli, così dal giorno successivo inizia il servizio regolare della Metro A che segna la fine delle “triestine”.Poi, l’Associazione per il Museo italiano dei trasporti che lo conserva lo cede all’Associazione torinese tram storici decisa  a restaurarlo. “Nel 2008 – scrive il Piccolo – il tram compie così un nuovo viaggio: lascia Roma e raggiunge Torino su camion. I lavori di ristrutturazione della “triestina” prendono avvio nel 2010, grazie ad un finanziamento del ministero dell’Ambiente e a una collaborazione in ore di lavoro con il Gruppo torinese trasporti. Ma il “447” deve risalire nuovamente sul camion per dirigersi a Salerno dove ha sede l’azienda specializzata che ha vinto la gara per il ricondizionamento.Finalmente, dopo tanti pellegrinaggi, ora il tram è rientrato a Torino ed è pronto per ritornare in servizio”. Ora si trova in un’officina del Gruppo torinese trasporti in attesa degli ultimissimi interventi prima dell’omologazione. Poi lo vedremo circolare sotto la Mole.

 

(Foto: IL PICCOLO)

Gatta Lucy smarrita alla stazione, la Polfer la restituisce alla padrona

treni porta ngatto norvegese

Una turista svedese, in viaggio per Milano e diretta a Zurigo, era scesa da un Frecciabianca partito da Torino, in lacrime per avere smarrito la sua gatta

 

Bellissima la gatta di razza norvegese delle nevi che se ne stava sdraiata in tutta tranquillità  su una panchina della stazione di Torino Porta Nuova. L’Ansa informa che gli agenti della Polfer si sono subito attivati per cercare il proprietario del felino, ben curato e dotato di guinzaglio. Le ricerche tra i negozi ed i passeggeri della stazione non hanno dato esito, ma la polizia ferroviaria di Vercelli ha scoperto che una turista svedese, in viaggio per Milano e diretta a Zurigo, era scesa da un Frecciabianca partito da Torino, in lacrime per avere smarrito la sua gatta, di nome Lucy. Gli agenti gliel’hanno riconsegnata sana e salva. .

Tutti al cinema. Ecco i film del weekend nelle sale di Torino

LE TRAME DEI FILM / A cura di Elio Rabbione

 

INDAGINE FILM1981: Un’indagine a New York – Thriller. Regia di J.C. Chandor, con Oscar Isaac e Jessica Chastain. Il regista dell’apprezzato “Margin Call” racconta le spirale di violenza che poco a poco avvolge Abel Morales, proprietario di una compagnia di trasporti petroliferi, che sta per firmare l’affare più importante di tanti anni d’attività. Mentre la concorrenza cerca in ogni modo di fermarlo, un detective indaga su presunte sue irregolarità fiscali. Mentre Abel continua ad avere una incrollabile fiducia nella giustizia, la moglie, da parte sua, vorrebbe che rinunciasse alla propria integrità morale. Durata 125 minuti. (Classico)

 

L’abbiamo fatta grossa – Commedia. Regia di Carlo Verdone, con Carlo Verdone e Antonio Albanese. Albanese è un attore di teatro che, traumatizzato dalla separazione della moglie, non ricorda più le battute, Verdone è un investigatore privato squattrinato, che vive in casa della zia, cui lui chiede aiuto. Ma non ne fa una giusta. Un dialogo proibito e una valigetta con un milione di euro costringerà la coppia a rocambolesche avventure e improbabili travestimenti. Durata 116 minuti (Due Giardini sala Nirvana, Ideal, Lux, Massaua, Reposi, The Space, Uci).

 

BLANCHETT CAROLCarol – Tra commedia e melodramma. Regia di Tod Haynes, con Kate Blanchett e Rooney Mara. Tratto dal romanzo di Patricia Highsmith (pubblicato nel 1952 con lo pseudonimo di Claire Morgan), è la narrazione della passione tra una donna newyorkese, alle prese con la fine di un matrimonio e l’affidamento della sua bambina, e una giovane impiegata. Grande gara di bravura fra le due attrici (Mara ha vinto il Palmarès all’ultimo festival di Cannes), con certezza in prossima area Oscar. Durata: 118 minuti  (Greenwich 1).

 

La corrispondenza – Drammatico. Regia di Giuseppe Tornatore, con Jeremy Irons e Olga Kurylenko. Amy, una giovane studentessa universitaria, che sbarca il lunario facendo la stuntwoman per la televisione e il cinema, ha una relazione con il suo professore di astrofisica. Improvvisamente, lui scompare e quell’amore diviene l’immagine di quelle stelle che non esistono più ma che noi continuiamo a vedere nel cielo. Solo la tecnologia li tiene legati, sms, skype, dvd, e ancora lettere e fasci di fiori: a raccontarci la speranza dell’eternità di un amore. Durata 116 minuti. (Ambrosio sala 1, Eliseo rosso, Reposi, Romano sala 2, Uci)

 

Creed – Nato per combattere – Drammatico. Regia di Ryan Coogler, con Sylvester Stallone e Michael B. Jordan. La storia di Adonis Johnson, figlio sconosciuto di Apollo Creed, desideroso di salire sul ring come suo padre. Raggiungerà Philadelfia per cercare quel Rocky Balboa prima rivale e poi grande amico di suo padre e convincerlo a diventare il suo allenatore. Gran bel ritratto di Stallone, che già s’è accaparrato il Golden Globe e forse spera pure in un prossimo Oscar. Durata 132 minuti. (Massaua, Ideal, Space, Uci)

 

Dio esiste e vive a Bruxelles – Commedia. Regia di Jaco Van Dormael, con Benoît Poelvoorde. Un Dio cattivo e antipatico che vive nella capitale belga, ben intenzionato a far digerire all’uomo dispetti e catastrofi, una figlia ribelle che distribuisce ad ognuno di noi la data della propria morte. Uno sberleffo piuttosto scomodo. Durata: 113 minuti (Massimo 2)

 

Doraemon il film: Nobita e gli eroi della vita – Animazione. Regia di Yoshihiro Osugi. Il successo di una saga, questa volta un film da girare tra supereroi dello spazio e alieni che temono per il loro pianeta minacciato dai Pirati dello Spazio. Durata 100 minuti. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Il figlio di Saul – Drammatico. Regia di Laszlo Nemes, con Géza Roehring. Nell’ottobre del 1943, nel campo di concentramento di Auschwitz, l’ebreo ungherese Saul fa parte del Sonderkommando, un gruppo di uomini incaricato di accompagnare i deportati appena arrivati ai forni crematori. Quando in un cadavere riconoscerà suo figlio, egli farà di tutto per dargli una onorata sepoltura. Opera prima premiata a Cannes, vincitore del Globe e probabile Oscar quale migliore film straniero. Durata 107 minuti. (Nazionale 2, F.lli Marx sala Harpo)

 

La grande scommessa – Commedia drammatica. Regia di Adam McKay, con Christian Bale, Ryan Gosling e Brad Pitt. Tratto dal libro “The big short” del giornalista Michael Lewis, il film racconta la storia di alcuni operatori finanziari che avevano compreso la fragilità dei mutui bancari già anni prima della grande crisi del 2008. Un piccolo capolavoro di satira creato con intelligenza di attori e regista, sceneggiatura sovraffollata di parole, relativamente “facile” per quanti con il mondo delle banche hanno poca dimestichezza. Durata: 130 minuti. (Greenwich sala 2, Reposi, Space)

 

joy filmJoy – Biografico, drammatico. Regia di David O. Russell, con Jennifer  Lawrence, Bradley Cooper e Robert De Niro. Una storia vera, la vita di Joy Mangano, i figli e l’ex marito, la madre teledipendente, i parenti, la sua vita a Long Island. Tra ribellioni e intraprendenza, costruisce un impero che vive ancora oggi, nel cui centro sta l’invenzione del “mocio”, comodo straccio/scopa per le pulizie della casa. Il potere della televisione che annuncia urbi et orbi il prodotto determinerà l’enorme successo. Durata 124 minuti. (Ambrosio sala 3, Eliseo blu, Ideal, Massaua, Romano sala 1, The Space, Uci).

 

Il labirinto del silenzio – Drammatico. Regia di Regia di Giulio Ricciarelli. Opera prima di un autore italo/tedesco finora soltanto attore e produttore, è la storia, ambientata a Francoforte, del procuratore Radmann che a tredici anni dalla fine del conflitto cerca una sensibilizzazione dell’opinione pubblica circa le colpe e le responsabilità dei tedeschi durante la guerra, immergendosi nella ricerca di quanti avevano operato nel campo di Auschwitz. Candidato all’Oscar per il miglior film straniero. Durata 124 minuti. (Nazionale 1)

 

Macbeth – Drammatico. Regia di Justin Kurzel, con Michael Fassbender e Marion Cotillard. Ancora una volta sullo schermo la vicenda del generale che passo dopo passo, uccisione dopo uccisione, raggiungerà tra valore e ambizione il trono di Scozia. C’è chi lo ha definito la più bella trasposizione Shakespeariana, c’è chi lo considera un lavoro di maniera: comunque lo si giudichi, si avrà sempre la certezza di trovarci davanti a due attori tra i più perfetti e coinvolgenti del cinema di oggi. Durata: 113 minuti. (Greenwich 2)

 

Point Breack – Azione. Regia di Ericson Core, con Edgar Ramirez e Luke Bracey. Remake del non dimenticato film della Bigelow, è la storia di un uomo dell’FBI che riesce a entrare in un gruppo di atleti dello sport estremo, ritenuti essere una pericolosa banda di criminali. Adrenalina allo stato puro, di tutto e di più per chi ama il genere: lanci dal cielo all’interno di caverne, motocross, surf senza se e senza ma, lanci dalla funivia. Durata 116 minuti. (Greenwich 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci).

 

ponte spieIl ponte delle spie – Drammatico. Regia di Steven Spielberg, con Tom Hanks e Mark Rylance. A cavallo tra i 50 e i 60, in piena guerra fredda, l’avvocato Donovan è incaricato di trattare il rilascio di Gary Powers, abbattuto con il suo aereo U-2 durante un’operazione di sorvolo dell’Unione sovietica. Alla sceneggiatura hanno collaborato i fratelli Coen. Durata: 140 minuti. Papabile agli Oscar. (Lux sala 1)

 

Piccoli brividi – Commedia. Regia di Rob Letterman, con Jack Black. Zach lascia New York e nella nuova piccola città in cui va ad abitare conosce Hannah e ben presto si convince che la ragazza sia vittima del padre, un uomo pericoloso. Ma se il padre è l’autore di “Piccoli brividi”, di ambientazione horror, ormai prigioniero di quei personaggi che escono dalle sue storie per prendere vita?  Durata 103 minuti. (Uci)

 

Ppz – Pride and prejudice and zombies – Horror. Regia di Burr Steer, con Lily James e Sam Riley. Tratto dal romanzo di Seth Grahame-Smith che rivisita “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austin. Qui, l’Inghilterra del XIX secolo è atterrita dai non morti: contro di essi combatterà Elisabeth Bennet con le sue sorelle. A un certo punto sarà costretta a decidere se continuare a difendere quelli che ama o seguire l’indimenticabile colonnello Darcy. Durata 108 minuti. (Ideal, Massaua, The Space, Uci)

 

La quinta onda – Fantascienza. Regia di J Blakeson, con Nick Robinson e Chloë Grace Moretz. Basato sul primo libro della trilogia firmata da Rick Yancey, narra di Cassie e della ricerca del fratellino scomparso durante un attacco degli “Altri”, alieni che stanno invadendo il mondo. Dovrà cercare un aiuto in Ben, suo compagno di scuola, oppure in Evan, dalle sembianze umane ma misterioso nei suoi comportamenti che parrebbero avere un qualcosa di stranamente anomalo? Durata 112 minuti. (The Space, Uci)

 

Quo vado – Comico. Regia di Gennaro Nunziante, con Checco Zalone. Da impiegato nell’ufficio provinciale di caccia e pesca a precario: Checco dovrà accettare più di un trasferimento, nazionale o lontano all’estero, per non dover rinunciare al posto fisso. Durata: 86 minuti. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

FILM 2Remember – Thriller. Regia di Atom Egoyan, con Christopher Plummer, Martin Landau e Bruno Ganz. Zev, vecchio ebreo ospite di una clinica e affetto da demenza senile, viene spinto da Max a ricercare e ad uccidere il nazista, arrivato anni prima negli States, che nel campo di Auschwitz ha trucidato le loro famiglie. Il vecchio condurrà a termine il proprio compito: ma non mancheranno sconvolgenti quanto dolorose sorprese. Grande successo all’ultima Mostra di Venezia. Durata 95 minuti. (Romano sala 3)

 

Revenant  – Avventuroso/drammatico.  Regia di Alejandro Gonzales Iňàrritu, con Leonardo Di Caprio e Tom Hardy. Tratto da una storia vera. L’America dei grandi paesaggi e delle pianure sterminate, i pionieri alla ricerca di nuovi confini e delle pelli degli orsi. Uno di questi, Hugh Glass, nel 1823, viene attaccato da un grizzly mentre i suoi compagni lo abbandonano senza armi né cibo: il perfido Fitzgerald (Tom Hardy) gli uccide il figlio che ha avuto da una donna indiana. Di qui la sete di vendetta del protagonista, le imboscate, le uccisioni, gli stenti superati. Di Caprio, finalmente, in odore di Oscar, dopo essersi di recente già assicurato il Globe. Durata 156 minuti. (F.lli Marx sala Chico, Ideal, Lux sala 1 e 3, Reposi, The Space, Uci)

 

Steve Jobs – Biografico. Regia di Danny Boyle, con Michael Fassbender e Kate Winslet. Con la sceneggiatura di Aaron Sorkin (vincitrice di un Globe ma non entrata nella cinquina dei futuri Oscar) basata sulla biografia autorizzata di Walter Isaacson, capace di rimodellare il personaggio in ogni sua sfaccettatura, cogliendo l’essere grande e meschino, impietoso e ambizioso, deluso e pieno di successo, il film è il ritratto, tra il 1984 ed il ’98, dell’uomo che con computer, iPod, iPhone e iPad ha rivoluzionato la storia del mondo. Fassbender (DiCaprio dovrà soprattutto vedersela con lui) e Winslet sono con le loro perfette interpretazioni candidati all’Oscar. Durata 122 minuti. (Ideal)

 

HATEFUL FILMThe hateful eight – Western. Regia di Quentin Tarantino, con Kurt Russell, Samuel L. Jackson, Jennifer Jason Leigh, Tim Roth. All’indomani della Guerra di Secessione, tra le montagne del Wyoming, una tempesta di neve blocca in una stazione di posta una diligenza e nove persone, un cacciatore di taglie con la sua prigioniera da condurre alla forca ed un collega di colore un tempo arruolato a servire la causa dell’Unione, un generale sudista, un boia e un cowboy, un messicano e il conduttore della diligenza, il nuovo sceriffo di Red Rock. Tensioni claustrofobiche mentre qualcuno non è chi dice di essere, sino alla violenza finale. Musiche di Ennio Morricone, già vincitore del recente Globe e prossimo (?) a salire sul podio più alto degli Oscar. Durata 180 minuti. (Ambrosio sala 1 e 3, Centrale v.o., Massaua, Due Giardini sala ombrerosse, Eliseo sala grande, F.lli Marx sala Groucho e Harpo, Ideal, Massimo 1, Reposi, The Space, Uci)

 

Ti guardo – Drammatico. Regia di Lorenzo Vagas, con Alfredo Castro e Luis Silva. Opera prima, Leone d’oro a Venezia forse un po’ azzardato. Nella Caracas di oggi, tra Armando, un odontotecnico di mezza età, e Elder, un diciottenne sbandato, giorno dopo giorno nasce e cresce un rapporto in un altalenarsi di comportamenti, in un continuo scambio di ruoli tra vittima e carnefice. Sino ad una inattesa conclusione. Sempre ottimo Castro, indimenticato “Tony Manero” del cileno Pablo Larraìn. Durata 94 minuti. (Nazionale 2)

 

Il viaggio di Norm- Animazione. Regia di Trevor Hall. Le avventure di un simpatico e combattivo orso, vegano e ballerino, che tra le strade e i grattacieli di New York vuole fermare un bieco costruttore che ha tutte le intenzioni di edificare al Circolo Polare Artico. Durata 86 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Una volta nella vita – Drammatico. Regia di Marie Castille Mention, con Ariane Ascaride. In una classe di una piccola città alle porte di Parigi, si parla di Olocausto e di società attuale attraverso l’invito che l’insegnante fa ai suoi alunni a partecipare ad un concorso nazionale di storia che ha appunto per oggetto gli anni bui del secondo conflitto. Durata 105 minuti. (Massimo 2)

JUVENTUS-GENOA 1-0: UN AUTOGOL REGALA LA TREDICESIMA VITTORIA BIANCONERA

genoa juvejuve stadio2RETE: 30’ pt aut. De Maio.

 

JUVENTUS (3-5-2) Buffon; Caceres (dal 18’ s.t. Rugani), Bonucci, Barzagli; Cuadrado, Padoin, Marchisio, Pogba, Evra (41’p.t. Alex Sandro); Morata (9’ s.t. Zaza), Dybala. A disp. Neto, Rubinho, Lichtesteiner, Hernanes, Lemina, Sturaro, Pereyra. All. Allegri

 

GENOA (3-5-2) Perin; Munoz, De Maio, Izzo; Ansaldi, L. Rigoni, Ntcham (13’ s.t. Diego Capel), Dzemaili (36’ s.t. Matavz), Gabriel Silva; Pavoletti, Cerci (9’ p.t. Suso). A disp. Lamanna, Burdisso, Marchese, Pandev, Lazovic, Fiamozzi, Tatchtsidis, Rincon, Laxalt. All. Gasperini

 

Il minimo sforzo per il massimo risultato. Così la Juventus continua la sua striscia di vittorie, restando ben piantata dietro il Napoli. A far la partita sono stati i padroni di casa, anche se il Genoa non ha certo reso la vita facile ai bianconeri.

 

Al 5’ infatti, è proprio il Genoa a imbastire un buon gioco, Ntcham apre per Cerci che però non riesce a colpire il pallone di testa. Gara con pochi sussulti, entrambe le formazioni non si scompongono e continuano ad annullarsi a vicenda. Al 13’ arriva la prima scossa bianconera con l’insidiosissimo sinistro di Dybala che per un soffio si spegne a lato. Poco dopo anche Pogba prova a metterci del suo, su punizione, ma la conclusione è poco potente e precisa. Di certo non mancano le riposte da parte degli uomini di Gasperini, in avanti con Dzemaili che viene servito da Ntcham, ma anche lui spedisce a lato della porta. Al 30’ arriva la svolta per la Juventus: Cuadrado lascia il segno, arriva sul fondo e lascia partire un tiro cross rasoterra che De Maio, al posto di deviare, spinge nella propria porta. Nella ripresa il Genoa va a caccia del pari, approfittando degli errori bianconeri in fase di impostazione, ma la lucidità dei rossoblù viene a mancare. Cerci prova a pungere, ma Buffon respinge. Per la Juventus entra a dar un po’ di brio Zaza, che insegue tutti i palloni e arriva a calciare malamente su Perin divorandosi l’occasione del 2-0. Alta punizione con Dybala e Pogba manca l’impatto con la sfera. Verso la resa dei conti i bianconeri perdono Caceres costretto a uscire in lacrime e in barella per un brutto infortunio e prende il suo posto Rugani. Arriva un ‘altra splendida giocata di Cuadrado per Dybala, che va al tiro ma viene murato. Non manca un finale piuttosto sofferto per i padroni di casa, che rimangono in dieci per il rosso diretto di Zaza, per una dura entrata su Izzo. Il Genoa non riesce a sfruttare la superiorità numerica e lascia conquistare altri tre punti alla squadra di Allegri. 

 

Roberta Perna

Arriva “CIRCO IN PILLOLE – prove d’artista”

circo 2XIII edizione. Direzione scenica a cura di Francesco Sgrò e Riccardo Massidda. 

 

7 febbraio 2016 ore 21

 

Domenica 7 febbraio 2016 alle ore 21:00 presso i locali della FLIC Scuola di Circo di via Magenta 11 a Torino viene presentato al pubblico “Quesito 21”, il terzo appuntamento stagionale di “Circo in Pillole – Prove d’artista”, rassegna che propone un appuntamento al mese fino ad aprile e ad ingresso gratuito e che rientra nel più ampio contenitore denominato “Prospettiva Circo”, progetto artistico triennale sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo.
   
“Circo in Pillole” è una rassegna-tirocinio che da 13 anni permette agli allievi della scuola di sviluppare ed allenare la relazione con il pubblico e con il palcoscenico. Importanti occasioni per mettere immediatamente in pratica il percorso formativo seguito nell’ultimo periodo. Studi collettivi sull’atto scenico circense ed eventi privilegiati di sperimentazione tra un pubblico attento e disponibile ed una scuola che apre le sue porte e si trasforma in palcoscenico per i suoi allievi. Gli studenti acquisiscono anche altre competenze perché partecipano a tutte le fasi di creazione  sotto la supervisione di registi di elevata esperienza, di tecnici luci ed audio, ecc..

 

“Quesito 21” nasce da un lavoro di una settimane condotto da Francesco Sgrò, direttore artistico della FLIC, e dal docente Riccardo Massidda, con i 65 allievi della Scuola: i 43 ragazzi iscritti al “Biennio Professionale” e i 22 ragazzi iscritti al “Terzo anno di Ricerca Artistica Individuale”,  il 60% dei quali proviene dall’estero e la metà da paesi extra europei, grazie all’importante valenza internazionale assunta dal centro di formazione sul circo contemporaneo che da anni crea nel cuore di Torino un melting-pot culturale e artistico di alto livello.

 

“Quesito 21” sarà la conclusione di un lavoro di ricerca su elaborati personali e sulla loro giusta  collocazione all’interno della creazione corale che li trasforma ed arricchisce.

Francesco Sgrò descrive così le linee guida di questo lavoro: “il circo, come altre arti sceniche, utilizza il movimento come linguaggio. La storia descritta dall’attore di circo è una storia che si definisce nell’accadimento scenico stesso. Il circo con il suo legame così stretto con il copro, e con il suo amore per il pubblico disposto in cerchio, non cerca di creare delle illusioni, ma si concentra maggiormente sull’incontro fisico tra le persone, attori e spettatori, diventando così il fine stesso della rappresentazione e non solo il mezzo per narrare storie intime ed originali. I ragazzi dovranno lavorare su questi concetti per farli propri e trasmetterli nella rappresentazione”

 

Sono molte le discipline circensi utilizzate come la roue cyr, il mano a mano, il palo cinese, la giocoleria, il verticalismo e diverse tecniche aeree che si mescoleranno tra loro tramite la danza. Gli studenti del primo anno si cimenteranno, come da tradizione in un elaborato collettivo che darà loro la possibilità di comprendere il lavoro in gruppo ed il rispetto per il lavoro degli altri.

 

IL DIRETTORE DI SCENA E DIRETTORE ARTISTICO FRANCESCO SGRÒ
Francesco Sgrò è Direttore Artistico della FLIC Scuola di Circo nella quale si è diplomato. E’ co-fondatore del Collettivo 320Chili con la quale vince il Premio Equilibrio 2010 per la nuova danza italiana. Collabora con Giorgio Rossi e Raffaella Giordano. Nel 2012 firma la sua prima regia con lo spettacolo Just an other normal day, co-prodotto da Sosta Palmizi, di cui è Artista Associato. E’ fondatore, insegnante e direttore artistico dell’Associazione Fumachen’duma con la quale organizza le scuole di piccolo circo di Cuneo e il festival Il ruggito delle pulci, giunto alla X edizione, unico festival italiano di circo contemporaneo interamente dedicato all’infanzia e all’adolescenza. E’ stato invitato dalla Fedec (Federezione europea delle scuole di circo) a Stoccolma come docente del modulo di Roue Cyr.

 

FLIC Scuola di Circo, Via Magenta 11,  TORINO – www.flicscuolacirco.it
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria allo 011530217 

 

TORINO GUARDA AL MONDO CON IL SUPER-CENTRO DI MEDICINA SPORTIVA

SPORT MEDICINA1SPORT MEDICINA 3SPORT MEDICINA2L’Istituto delle Riabilitazioni – IRR ha ottenuto il riconoscimento di Collaborating Center della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport 

 

 L’Istituto delle Riabilitazioni – IRR diventa ufficialmente Collaborating Center della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport. Traguardo di prestigio che arriva a dieci anni di distanza dalle Olimpiadi Invernali di Torino, l’evento che ha cambiato volto e reso la città sempre più vicina al mondo dello sport. La cerimonia si è svolta presso l’Istituto in corso Francia 104-3.

 

Un’occasione straordinaria spiega Giuseppe Massazza direttore della Scuola di Specializzazione in medicina fisica e riabilitativa presso l’Università degli Studi di Torino e soprattutto direttore dei Servizi Medici per i XX Giochi Olimpici Invernali e i IX Giochi Paralimpici Invernali Torino 2006 questa collaborazione sottolinea una volta di più il salto di qualità fatto dalla città e dai suoi esperti in un campo come quello della medicina sportiva, dove il lavoro negli ultimi dieci anni non si è mai arrestato. Quelle Olimpiadi sono state un’occasione unica per presentarci al mondo. L’accordo con la Federazione Internazionale di Medicina dello Sport è il risultato conclusivo d’eccellenza di dieci anni di impegno“.

 

Siamo molto orgogliosi di essere fra i pochi Centri in Italia ad aver ottenuto una certificazione Internazionale nella Medicina dello Sport” spiega il Dr. Ugo Riba, Presidente del Gruppo Cidimu che oltre a premiare la qualità dell’Istituto premia anche la città di Torino che con le Olimpiadi 2006 ha sposato il mondo dello sport.”

 

Grande soddisfazione per l’accordo anche da parte del Prof. Fabio Pigozzi, presidente della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport: “L’accreditamento dell’Istituto delle Riabilitazioni – IRR da parte della Federazione Internazionale di medicina dello sport che presiedo, rappresenta per me il completamento di un percorso di lavoro straordinario e impensabile fino al 2006. Dieci anni fa Torino ha presentato alla comunità internazionale la sua eccellenza non solo sul piano organizzativo ma anche sulla capacità di coniugare l’eccellenza sportiva a quella medico scientifica grazie alla lunga tradizione medico sportiva della città. Risultati sportivi e accuratezza nel sistema di screening medico delle prestazioni. Quelle Olimpiadi sono state un punto di partenza, l’accordo che abbiamo appena firmato completa dieci anni di un lavoro unico della medicina dello sport nella città di Torino“.

 

Il nuovo Istituto si attesta come il quinto Centro riconosciuto in Italia dopo i due di Roma e quelli di Milano e Brescia. Con un team di oltre 20 medici qualificati, l’Istituto IRR dispone di moderni ambulatori specialistici per affrontare le diverse problematiche della Medicina dello Sport, e propone un modello di Riabilitazione Integrata che spazia dal campo ortopedico a quello cardiovascolare, con ogni possibile intervento in reumatologia, neurologia, otorinolaringoiatria pneumologia, urologia e dermatologia. Con questo modello si supera il concetto di recupero di una singola funzione alterata e si riabilita il paziente nel suo complesso ricorrendo alla più moderna tecnologia e all’utilizzo dei protocolli più avanzati nel campo della Robotica. 

 

Grazie all’introduzione della Teleriabilitazione, presso l’Istituto IRR, i tempi e le modalità di recupero sono stati completamente rivoluzionati. Sarà così possibile in alcune patologie, svolgere gli esercizi del piano riabilitativo anche presso il proprio domicilio con la supervisione dei medici attraverso la piattaforma Skype.