Aprile 2018- Pagina 3

La figura femminile nell’arte tra l’Ottocento e il Novecento

Un delizioso quadro di ampio respiro, in cui troviamo rappresentata una piccola bergera nell’atto di portare al pascolo il suo gregge, potrebbe idealmente aprire la mostra. Colpisce, di quella contadinella, lo sguardo sperduto e malinconico, contenuto (come i gesti) in un armonico scenario alpino che per lei é limite invalicabile di paesaggio e di vita. Sguardo ben diverso dal cipiglio fiero, pronto ad agguantare il mondo, della giovane contadina protagonista di un altro dipinto e che forse ha percepito nell’aria irrequieti sentori di novità “rivoluzionarie” portate, anche per lei – con il secolo dei “lumi” alle spalle e le nuove pulsioni romantiche nell’aria – dal mutare delle idee e dei tempi. Due giovani donne, accomunate dal lavoro sostanzialmente similare e dai tempi pressoché combacianti. Eppure così diverse. Anche perché, in ogni caso, nel Bel Paese di fine Ottocento – e a dispetto di una “questione femminile” già altrove emersa negli ultimi anni del secolo precedente – la donna continua ancora, nell’immaginario collettivo a rappresentare pur sempre e soprattutto l’“angelo del focolare” o, di contro, la figura affascinante, raffinata ed elegante, inquieta e perfino trasgressiva dell’aristocrazia o dell’high society d’allora. Manca ancora, nell’ottica del “femminile”, un’impronta di impegno sociale generalizzato, teso a rivoltare cose e fatti e costumi vecchi di secoli. Quella raccontata dalla pittura di fine Ottocento e dei primissimi anni del Novecento è dunque, proprio per questo, una figura femminile dalle molte e controverse sfaccettature. Lo mettono in chiara evidenza le opere esposte fino al 25 maggio nelle sale della Galleria Aversa di via Cavour 13. Opere prevalentemente a firma di artisti di area subalpina, “girovaghi” (almeno negli anni di lavoro e permanenza a Torino e in Piemonte) fra le tre location allora assolutamente tappe d’obbligo per gli “addetti ai lavori”: dall’Accademia Albertina al Circolo degli Artisti alla Promotrice delle Belle Arti.

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Per lo più si tratta di nomi importanti e noti in una stagione pittorica “di alto fervore culturale – ebbe a scrivere Marziano Bernardi – che fece di Torino fra il 1880 e il 1902, con le Quadriennali e le Triennali, il maggior e più vivo centro artistico italiano”. L’itinerario può aprirsi con il torinese Vittorio Cavalleri. Suo quel vigoroso Ritratto di giovane contadina (cui s’è prima accennato), realizzato probabilmente negli anni in cui il pittore si trasferì nella campagna torinese del Gerbido, ospite del pittore Mario Gachet suo allievo. Di quel ritratto, dal segno incisivo e dai potenti richiami cromatici, balza agli occhi la ferma postura “garibaldina” della contadinella con tanto di foulard rosso al collo su camicia bianca a maniche corte e lunga gonna nera. Lo sguardo fiero e l’aria combattiva. Guerriera dei campi. Assai diversa da La contadina del milanese Carlo Bonomi (1928 circa), stupenda scultura in bronzo di essenziale quasi astratta cifra stilistica, in cui l’artista coglie e trascrive con rara sensibilità e mestiere da vendere la fatica e la rassegnazione della donna curva sotto il peso del carico quotidiano. Che è carico materiale, ma anche dell’anima. Simile, pur se calato in un contesto scenico decisamente meno drammatico, a quello de La Bergera (anche di lei s’è detto), opera di Andrea Marchisio, pittore fortemente orientato ai temi “di genere” e di chiara ispirazione romantica, portato a toni cromatici delicati. Torinese anche lui, come Angelo Garino, di cui in mostra ammiriamo Il riposo della Governante, opera piacevolissima e un po’ “sfrontata” nel quieto ma scomposto (e forse rubato) relax dell’inserviente, agghindata all’uopo come allora s’usava, in un interno borghese ricco di elementi d’arredo e alle spalle una piccola quadreria da buon collezionista. Alla poetica visione di una “Maternità” ben partecipe alle multiformi immagini del paesaggio naturale o all’intimità dell’ambito famigliare si ispirano invece il ricco e composito I Fiori della Mamma e il delizioso Dopo il bagnetto dei torinesi Giovanni Battista Carpanetto, ritrattista generoso nell’esuberanza dei dettagli ma anche apprezzato cartellonista pubblicitario, e Celestino Turletti, artista di gran scuola (all’Accademia Albertina fu allievo di Gamba e Gastaldi) e dotato di una particolare vena ironica che lo rese all’epoca assai popolare.

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Al “tema materno” si lega anche la magnifica Maternità sulla spiaggia, parte di un trittico ambientato ad Albenga e realizzato dal piemontese di San Sebastiano Po Demetrio Cosola, certamente fra i maggiori pittori dell’ultimo Ottocento subalpino per le qualità cromatiche e le preziose sottigliezze luministiche di quadri risolti, come in questo caso, con una capacità di sintesi e un’essenzialità di segno davvero stupefacenti. Ricco di reminiscenze impressioniste anche Dolci Sogni o Damina, l’altro quadro di Cosola presente in mostra. Di forti contrasti cromatici e di rapide e corpose pennellate che con acrobatici guizzi danno vita ad un’animata scena mercatale (siamo probabilmente a Venezia), si compone anche Lo Scialle Rosso di Alessandro Lupo: un altro torinese affascinato dal colore, sussidio formidabile – grandiosa quella scomposta imponente macchia rossa che riesce a dominare l’intera scena – ai canoni della più accademica pittura ottocentesca. E accanto, l’esaltante esperienza parigina di un Carlo Pittara, che lasciata ormai alle spalle l’avventura pur gloriosa della “Scuola di Rivara”, un anno prima della morte dipinge un’inaspettata Malinconia, pastello di delicata poesia e di un imprinting accademico perfino un po’ osé che lo accosta – con le dovute cautele – al gusto per le “divine donne” di un Giacomo Grosso o all’elettrizzante fascino della “Belle Epoque” che fu proprio del grande ferrarese Giovanni Boldini. E su questa linea si inserisce anche La Parigina realizzata nel 1911 dal partenopeo Ulisse Caputo, abile nel miscelare la verve orientaleggiante del maestro Domenico Morelli con effetti cromatici di intenso vigore suggeritigli dalle dame eleganti della Parigi del tempo. Lontani monti e campagne, le contadine, le pastorelle, le inservienti e le liriche affettuosità di mamma, siamo ormai al centro di un mondo medio-alto borghese in cui la donna è dorata espressione di eleganza e raffinata bellezza, instancabile animatrice dei salotti cittadini più à la page. E così è per Giulio Rosati, romano (fra i più importanti orientalisti dell’epoca) che nel 1885 compose quel sontuoso all’eccesso Nell’Atelier, non a caso esposto nella mostra “L’Ottocento elegante” tenutasi a Rovigo nel 2011. “Soggetti impero”, dai quali fu fortemente attratto anche Alpenore Gobbi, emiliano di Montecchio. Suo L’anello, dalla resa quasi miniaturistica delle stoffe, degli abiti e degli arredi. Perfino strabordante nella puntigliosa qualità dei dettagli, al pari di Tornano le rondini del napoletano Salvatore Postiglione, eccellente acquerellista, capace di soggetti potenti, ricchi di vita e di colore. Di intensa e profonda poesia, in una sorta di fiaba chagalliana (ancora a venire), vive infine L’Amour en Bleu del marchigiano Serafino Macchiati.

Gianni Milani

 

Nelle foto:

Celestino Turletti, “Dopo il bagnetto”, olio su tela, firmato

Alessandro Lupo, “Lo scialle rosso”, olio su tela, firmato

Angelo Garino, “Il riposo della governante”, olio su tela, firmato

OGGI E’ LA DOMENICA PER LA SOSTENIBILITÀ

Il 29 aprile è la terza domenica ecologica del 2018, delle nove, durante l’anno, dedicate alla sostenibilità ambientale, promosse per stimolare un cambiamento nelle abitudini individuali e nel modo di vivere in città. Le “domeniche“ promuovono la cittadinanza attiva e intendono far crescere la coscienza ambientale.  Domenica il centro storico cittadino, chiuso al traffico veicolare dalle ore 10 alle ore 18 entro i confini della Ztl centrale, diventerà uno spazio aperto e vivibile.  L’area sottoposta al blocco e le abituali esenzioni per particolari categorie di cittadini e di veicoli sono indicate dall’ordinanza apposita.

Inter-Juve: la gioia di Allegri, l’amarezza di Spalletti

Massimiliano Allegri dopo la vittoria per 3-2 della Juve sull’Inter a San Siro dice che bisogna “fare i complimenti” ai calciatori bianconeri. Per il tecnico juventino si è trattato di un “passo importante verso lo scudetto”. Una partita che non si presentava facile  perché “vincere a San Siro è molto complicato. In un campionato in alcuni momenti si possono perdere delle certezze: fortunatamente i ragazzi le hanno ritrovate”. Per il tecnico interista Spalletti, invece,  i suoi calciatori non meritavano questa sconfitta: “una partita che valeva moltissimo… ci vorranno alcuni giorni per smaltirla”, ha dichiarato all’Ansa.

“Scientology. Libertà e immortalità”

Don Aldo Natale Terrin presenta il suo ultimo libro all’Università di Torino
Giovedì 10 maggio dalle 09:15 alle 11:45  don Aldo Natale Terrin, professore emerito dell’Istituto di Liturgia Pastorale di S. Giustina a Padova, presenterà il suo ultimo libro, “Scientology. Libertà e immortalità” ed. Morcelliana in un seminario organizzato dal Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. 
L’analisi descritta nelle pagine dell’opera si sofferma sia sulla figura e sul ruolo del fondatore di Scientology, L. Ron Hubbard, sia sulla dottrina di questa Chiesa, intrisa di una teologia dell’immortalità-salvezza e della libertà umana.

L’incontro ad ingresso libero è aperto a tutti con limite di capienza massima della sala.   
Per prenotare il posto a sedere o per informazioni chiamare i seguenti numeri:
011 85 30 12 – 
 347 98 11 901

Torino insolita

Torino è una città elegante, una signora aristocratica decorata in stile Liberty, adornata di Barocco, una dama raffinata che con il suo fare misurato induce al rispetto, al garbo, quasi alla soggezione.

Ogni angolo, ogni strada, palazzo o opera è intrisa di storia e cultura, visitarla o viverla è una esperienza di puro sapere, emozionante e profonda. L’aura di mistero che la avvolge poi la rende una padrona di casa magica ed enigmatica. La città della Mole, la prima capitale d’Italia, è ammirata e considerevolmente visitata proprio per questi aspetti che ne fanno un posto unico, una meta rara e preziosa. Torino però può sorprendere, stupire con dettagli e particolari originali, stravaganti e attuali. Luoghi ed elementi decorativi che appartengono ad una nuova visione dell’arte e del design, ad un corrente modo di esprimersi, a moderne espressioni legate ad antiche passioni. Una tra le cose originali da fare a Torino è dormire nella Suite di Cioccolato del Golden Palace, una esperienza multisensoriale che renderà il soggiorno più dolce e gradevole tra arredi che simulano tavolette di cioccolato, meravigliose degustazioni e sensazioni che allietano l’olfatto. Un’altra particolarità la troviamo a Piazza Palazzo di Città, una istallazione sulla facciata di un edificio, un piercing chiamato “Baci Rubati”, ideato dall’architetto Corrado Levi, da cui escono gocce di sangue blu e rosse. L’opera che doveva essere temporanea è invece rimasta lì, in pieno periodo settecentesco. Un percorso alternativo ed interessante è lo Street Art Tour, un meraviglioso e appassionante viaggio in una Torino che si dedica e apprezza la modernità in tutte le sue espressioni. Bellissimi murales che sono non solo espressioni d’arte ma anche di protesta e disagio sociale. Su Inkmap.it, un progetto dell’Associazione Il Cerchio E Le Gocce, le opere più significative. Per un momento di gradevole relax, una pausa di puro piacere musicale è raccomandato fermarsi alla Galleria San Federico un edificio degli anni ’30 che ospita negozi, cinema e locali, un posto molto elegante e ricercato. All’entrata di questo raffinato spazio, dalla parte di Via Roma, è consuetudine che gruppi o solisti musicali si fermino a suonare opere classiche, melodie famose ed evocative. Passeggiando per il centro non ci si può non fermare alla Farmacia del Cambio, storico e delizioso bar di Torino dove troviamo la pluripremiata Jessica, la torta al cioccolato a sei strati, orgoglio della pasticceria piemontese e pura felicità per il palato. Se ci si allontana dal centro invece e ci si dirige verso Cit Turin non può sfuggire all’occhio il grattacielo di Intesa San Paolo, un progetto di Renzo Piano, “un frammento di ghiaccio a Torino”. In questo spazio di innovazione architettonica si può mangiare al Piano 35 beneficiando di una vista mozzafiato e assistere ad interessanti ed esclusivi eventi presso il suo auditorium.

Maria La Barbera

 

Circuba alla Pellerina fino al 13 maggio

Dopo gli ultimi sold out, CIRCUBA a grande richiesta aggiunge nuove repliche a Torino dove resterà improrogabilmente fino al 13 maggio battendo ogni record. Un grandissimo successo di pubblico ha decretato CirCuba uno degli spettacoli più applauditi del 2018. CirCuba è lo spettacolo più solare di cui tutti parlano a Torino al Parco della Pellerina. “Dopo Roma ora anche Torino ha decretato questo spettacolo tra i migliori del 2018 – ci dice Heidi Zoppis produttrice dello show – sapevamo di avere un grande spettacolo con grandi talenti con artisti carichi di vitalità ed estrema bravura che hanno letteralmente conquistato il pubblico. E continuano ad arrivarci richieste e prenotazioni che ci hanno convinto di restare ancora Torino dove si conclude la prima parte del tour Europeo. In questo primo periodo trascorso tra Roma e Torino abbiamo avuto veramente tante soddisfazioni a partire dal nostro spettacolo effettuato per Papa Francesco e tante altre. Mi sento di dire con il cuore pieno di calore ricevuto dal pubblico a vori torinesi, restiamo ancora nella vostra città fino all’13 maggio.” “Il segreto di questo spettacolo – conclude Zoppis – e che per due ore la gente si dimentica della vita quotidiana immergendosi in un mondo allegro, pieno di ritmo, di musica dal vivo con attrazioni mozzafiato e quando si esce dal nostro tendone tutti escono allegri appagati di aver visto qualcosa di veramente bello”. Dopo Torino lo show andrà in Spagna per poi tornare in Italia a settembre per effettuare spettacoli a Milano e Napoli. Lo show è composto da un cast di cinquanta artisti dalla più famosa scuola di circo de L’Avana. Tutti condivideranno il palcoscenico sotto lo chapiteaux e ci inviteranno a celebrare con gioia e buon umore, l’ingresso in questa isola ricca di allegria, bella gente e bellezza naturale conosciuta al mondo per il suo splendido mare, per i suoi palazzi colorati ma anche per la sua musica; è proprio attraverso la musica, la danza, il canto e il circo che questo show prende forma con 12 suggestivi quadri. Il protagonista dello show è un simpatico personaggio (comico) che decide di partire per quest’isola e una volta entrato in aereo ed essersi allacciato la cintura di sicurezza atterrerà in mondo magico di colori, ritmo e allegria. Grande talento nelle performances, che hanno addirittura cambiato il modo di eseguire il numero del trapezio, rendendolo più spettacolare non usando la classica altalena, ma dei grandi elastici, che danno agli acrobati le sembianze di veri e propri proiettili umani e tutto soltanto illuminato dalla luce “nera”. Bravissimi gli atleti che saltano in aria per atterrare dopo aver eseguito delle evoluzioni mortali su una piccola sbarra di legno e ancora delle straordinarie contorsioniste alcune appese ad un cerchio aereo altre appese in aria per i propri capelli. Quest’ultima esibizione tipica dell’isola cubana. Quattro gli atleti che mettono alla prova la loro forza fisica, sono bravi verticalisti che attraverso le loro figure di forza formano delle vere e proprie sculture umane. Altri atleti ci danno prova di come si può saltare alla corda in modo spericolato ballando passi di salsa e merengue. Il salto della corda, è ancora oggi uno dei giochi più praticato dai bambini cubani e di tutto il mondo, effettueranno salti mortali da rabbrividire!! Altri ancora salteranno dall’altalena russa atterrando su un letto di paglia volando come dei proiettili umani… e ancora i salti alla bascula con atleti che arriveranno ad atterrare fino ad una piramide umana formata da 5 persone. E il comico Mister Bigai sempre pronto a tenere alto il tenore dell’allegria e della festa…

 

TORINO PARCO DELLA PELLRINA Corso Lecce A grande richiesta fino al 13 MAGGIO 2018 Info 331/5037118 – 331/3194441 www.circuba.it – Prevendite su www.circuba.it e ticketone.it SPETTACOLI Giovedì, venerdì e sabato ore 17:30 e 21:00 La domenica ore 16:00 – 18:30 e 21:00 Lunedì, martedì e mercoledì: Riposo

Together we dance

Torino, Piazza San Carlo – 29 aprile 2018 dalle ore 16. Un progetto di Piemonte dal Vivo/Lavanderia a Vapore in collaborazione con Torinodanza festival – Teatro Stabile Torino, TPE – Palcoscenico Danza, Mosaico Danza- Festival Interplay

 

Il 29 aprile – Giornata Internazionale della Danza promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO– un grandelive danzato aperto a tutti animerà dalle ore 16 piazza San Carlo a Torino, con performance coordinate da Piemonte dal Vivo, in collaborazione con diversi soggetti piemontesi che si occupano di danza, per condividere un momento di festa e trascorrere insieme una giornata all’insegna del Together We Dance. Aderiscono e sostengono il progetto Torinodanza festival – Teatro Stabile Torino, TPE Palcoscenico Danza, Mosaico Danza- Festival Interplay, con il patrocinio del Comune di Torino.Fulcro della giornata è l’adesione, da parte della Lavanderia a Vapore, all’invito della compagnia belga Rosas, diretta dalla coreografa Anne Teresa De Keersmaeker, a riproporre la famosissima scena delle sedie della celebre creazioneRosas danst Rosas. Dal sito della compagnia è, infatti, possibile scaricare una sorta di template semplificato, accessibile a tutti coloro che si vogliono cimentare con questa coreografia. Da qui l’idea di Re:Rosas, evento inserito nella stagione 2017/2018 della Lavanderia a Vapore di Collegno e che si realizzerà a Torino il 29 aprile. Per la Lavanderia a Vapore, questa opportunità si traduce in un progetto formativo e performativo da realizzare insieme alle scuole di danza del territorio, con cui fin dal 2015 Piemonte dal Vivo ha iniziato a collaborare. In ottica formativa, la ripresa di una coreografia contemporanea può essere occasione di confronto e studio per tutti i giovani allievi delle scuole, abbinando un momento di esibizione pubblica. Partecipano al progetto, coordinate dalla coreologa Elena Rolla le scuole di danza Eclectica, Danzarea, Arte in movimento, la scuola del Balletto Teatro di Torino, Nuovo Steps, Livingston Dance Studio, Lab22 onthestreetdancefloor e Asd Centro Ricerca Danza.La performance verrà replica due volte, a inizio evento e al termine, inframezzata da altri due brevi interventi. La compagnia Eko Dance International Project, diretta da Pompea Santoro, si esibirà nella performance EVERY VALLEY/ON THE ROAD sulle musiche di Georg Friedrich Haendel, con le coreografie di Paolo Mohovich. A seguireTWELVE TIMES, coreografia di Daniele Ninarello, esito finale del Laboratorio Permanente di Ricerca e Composizione Il Corpo Intuitivo.La giornata del 29 aprile si conclude alle ore 21 al Teatro Vittoria di Torino con l’appuntamento della Fondazione Egri per la Danza, che presenta il suo spettacolo GALA per la Giornata Mondiale della Danza. In apertura i video del contest “La danza in 1 minuto” di COORPI, 12 video di un minuto di artisti provenienti da tutto il mondo. A seguire La Compagnia EgriBiancoDanza per la prima volta al Teatro Vittoria danzerà un estratto dallo spettacolo APPARIZIONI mentre il Balletto Teatro di Torino si esibirà in CONCEPT#1. Durante la serata in programma la prestigiosa esibizione di  Federico Bonelli e Hikaru Kobayashi, principal dancers del ROYAL BALLET COVENT GARDEN di Londra, che danzeranno nel passo a due da “Coppelia” di Michail Baryšnikov.

piemontedalvivo.it

Il “Cono” non vuole le olimpiadi

Il Coordinamento No Olimpiadi 2026 (Cono), costituito da organizzazioni e cittadini contrari a una nuova candidatura olimpica di Torino sostiene che le Olimpiadi  sono paragonabili alla costruzione di una grande opera come la Tav. Secondo i componenti del coordinamento sarebbero maggiori  “gli  interessi e i benefici economici per chi gestisce la realizzazione che non il valore  sportivo”. Il Cono promuove il 5 maggio una assemblea pubblica, durante la quale farà il punto sulle ripercussioni sulle finanze pubbliche e sui servizi ai cittadini dei Giochi  del 2006 e sui danni all’ambiente e al territorio. Il Coordinamento invita il Comune di Torino e la sindaca Appendino a non presentare  la candidatura al Cio.

Disagi per i passeggeri dopo il deragliamento del treno sulla Torino-Savona

Non sono ancora terminati i disagi per i passeggeri della linea Torino-Savona, interrotta da ieri per il deragliamento di un treno nella stazione di Trinità. Centinaia le persone ferme alle stazioni di Fossano e di Mondovì. Gli autobus sostitutivi  allestiti da Trenitalia stentano ad accogliere tutti i passeggeri. La locomotiva e i due vagoni sono usciti dai binari dopo l’urto con  la gru di una azienda impegnata in lavori esterni alla ferrovia. la loro rimozione è terminata durante la notte.

AUTOSTRADE TORINO-MILANO E ASTI-CUNEO: OK DA BRUXELLES

«La Commissione Ue ha ufficialmente autorizzato e notificato all’Italia il via libera al completamento della A33. Un risultato a cui lavoro da quasi due anni. Ora i cantieri possono finalmente ripartire. L’Europa ha fatto la sua parte. Il Governo, senza scuse, inizi a fare la sua!»: a parlare è l’eurodeputato Alberto Cirio.
Il dossier italiano prevede interventi del valore complessivo di 8,5 miliardi di euro
Le risorse necessarie per il completamento dell’Asti-Cuneo saranno reperite attraverso il meccanismo del cross-financing, ovvero una mini proroga della concessione sulla Torino-Milano in cambio di investimenti infrastrutturali.
«I lavori per l’Asti-Cuneo possono partire. La Commissione europea ha autorizzato l’Italia a finanziare e realizzare l’opera»: con queste parole, la scorsa settimana a Strasburgo, il commissario alla Concorrenza Marghrete Vestager aveva anticipato all’eurodeputato Cirio l’arrivo, a breve, dell’ok formale da parte dell’UE.
«Dopo il via libera tecnico dei mesi scorsi, mancava ancora questo ultimo tassello fondamentale, cioè l’approvazione ufficiale del provvedimento e la notifica al Governo italiano – aggiunge Cirio –. L’ok formale, che la commissaria Vestager mi aveva personalmente anticipato, è arrivato questa mattina: ora i lavori potranno finalmente partire. La Commissaria e l’Europa sono state di parola, adesso è importante che il Governo italiano lo sia altrettanto. Questa approvazione ci permetterà di completare una autostrada che aspettiamo da più di 30 anni. Allo stesso tempo, il via libera di oggi mette a tacere le voci che dubitavano della bontà della promessa fattaci dall’UE. L’Europa – conclude Cirio – non è sempre una “cattiva matrigna”. È buona nella misura in cui noi eurodeputati, che abbiamo il compito di rappresentare il nostro Paese a Bruxelles, sappiamo fare bene il nostro lavoro».
Il piano prevede in particolare la proroga di due importanti concessioni autostradali detenute da Autostrade per l’Italia (ASPI) e da Società Iniziative Autostradali e Servizi (SIAS). 
Quest’ultima in particolare riguarda una  proroga quadriennale della concessione sul l’autostrada SATAP A4 Torino-Milano,  fino al 2030,  e prevede che   SIAS impieghi le entrate generate dalla proroga per portare a termine l’autostrada Asti-Cuneo A33. Inoltre l’Italia abbrevierà di 13 anni la durata della concessione  della A33, gestita sempre da SIAS, e introdurrà massimali sugli eventuali aumenti dei pedaggi. L’impegno è anche ad aprire, entro il 2030, un bando di gara congiunto per entrambe le concessioni, Torino-Milano e Asti-Cuneo.   L’Italia si è inoltre impegnata a fare altrettanto, entro il 2019, per una serie di concessioni distinte, ma connesse, gestite sempre da SIAS (le autostrade SATAP A21 e ATIVA), già scadute o prossime alla scadenza. Non verrano invece portati avanti i piani iniziali di proroga su altre concessioni gestite da SIAS, come l’autostrada CISA. 
Nel caso di ASPI la misura prevede una proroga quadriennale della concessione, fino al 2042. Le entrate generate da tale proroga dovrebbero consentire di portare a termine tempestivamente la cosiddetta “Gronda di Genova“, una bretella che connette i collegamenti autostradali esistenti attorno al capoluogo ligure, nonché una serie di ulteriori miglioramenti sulla rete ASPI, i cui lavori dovrebbero iniziare al più tardi entro gennaio 2020. 
Entrambe le concessioni, SIAS e ASPI, prevedono un massimale sui potenziali aumenti dei pedaggi a un livello sostenibile per gli utilizzatori delle autostrade (in linea di principio tali massimali non possono superare il tasso di inflazione maggiorato dello 0,5%).  Sono inoltre previste diverse salvaguardie per evitare che le due Società concessionarie ricevano una sovracompensazione e per limitare le distorsioni della concorrenza: un massimale  sull’importo che ASPI e SIAS possono rispettivamente ottenere al termine della concessione vendendo i propri attivi e un  meccanismo per evitare la sovracompensazione .  In particolare, tale meccanismo stabilisce la remunerazione e il livello degli investimenti che le due Società devono rispettivamente effettuare, e prevede l’imposizione di sanzioni in caso di ritardi o di mancata realizzazione degli investimenti, nonché una serie di requisiti particolareggiati intesi a bandire gare per la stragrande maggioranza delle opere infrastrutturali a valle, al fine di limitare le distorsioni della concorrenza.