VERSO IL VOTO- Pagina 4

La storia di Piero, dai compagni catalani ai Moderati

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Dalla effervescenza catalana si giunge alla disciplina dei Bulgari. Ora la lezioncina passa alle sezioni. Mi rimane la nostalgia di Fassino “catalano”. Ma questa è un’altra storia, e poi la nostalgia non fa politica, la nostalgia non fa futuro

Quando era segretario torinese del Pci Piero Fassino partecipò al congresso del Psuc, comunisti catalani. Era entusiasta. In particolare delle continue votazioni durante il congresso, che rappresentavano la partecipazione e passione dei delegati. Cambiano i tempi, siamo in epoca di crisi ed ora si deve confrontare con Mimmo Portas ed i suoi Moderati. Parigi val bene una messa, psuce forse la sua rielezione passa attraverso questo accordo. Dunque, caro Pd, non si discute: 2 candidati a presidente di circoscrizione debbono essere Moderati. Ed ecco il direttivo del  Pd che approva le proposte (5 le astensioni ). Dalla effervescenza dei catalani si giunge alla disciplina dei Bulgari. Ora la lezioncina passa alle sezioni.  Unico problema aperto delle liste in Comune, nella parte uomini. Su 20 posti ci sono 28 proposte. Essendo 19 riconfermati per “diritto” in quanto uscenti, è abbastanza facile la scelta. Mancherebbe una donna, probabilmente Adriana Scavello, consigliera di barriera della 6, radicata alla Falchera, ottima proposta di Nadia Conticelli. Rimane aperto il problema della 5, vista fassino 33l’indisponibilità di Marco Novello a quella candidatura. E sicuramente encomiabili quei 19 tesserati del pd che con una lettera hanno chiesto le primarie. Ma appunto, solo encomiabili, come pura e semplice testimonianza,Stupisce un altro fatto: solo 5 astensioni, nessun voto contrario, sancendo che il segretario Fabrizio Morri ha avuto ed avrà ragione. Ma sono questioni interne ad un partito.Che farà Gianguido Passoni? Giustamente ha detto: la coalizione non deve pagare le divisioni in correnti del Pd. Penso che andrà avanti con la lista, e noi gli diamo “gratuitamente” un suggerimento: su Marco Novello tenga duro, facendo valere le proprie ragioni. Possibile che Piero Fassino possa essere rieletto, spostando l’asse politico della coalizione verso la destra. Non mi sembra una cosa positiva. Ovviamente saranno gli elettori a decidere.Mi rimane la nostalgia di Piero Fassino “catalano”. Ma questa è un’altra storia, e poi la nostalgia non fa politica, la nostalgia non fa futuro.

Maria Vallino vince le primarie Pd a San Mauro

 pd manifestoIn tutto i votanti sono stati 679 suddivisi in tre seggi

Sarà Maria Vallino, attuale presidente del consiglio comunale a correre a San Mauro Torinese per la carica di primo cittadino e succedere ad Ugo Dallolio. Con 340 voti ha vinto, infatti, le primarie del Partito democratico che si sono svolte nella giornata di domenica 6 marzo. In tutto i votanti sono stati 679 suddivisi in tre seggi. Vallino ha ottenuto più voti rispetto agli altri due competitor, Pino Morvillo, già consigliere comunale con una lunga esperienza di lavoro maturata all’estero che si è fermano a quota 218. Non è andato invece oltre le 115 preferenze Numinato Licari, il quarantenne con esperienza nel mondo del volontariato che era considerato un outsider piuttosto insidioso. I risultati sono proclamati dal presidente della locale sezione del Partito democratico, Ferdinando Raffero.

Massimo Iaretti

 

Alleati confusi? Molinari: "La Lega può correre anche da sola"

salvini giavenolega 23La Lega Nord Piemont organizza per questo fine settimana l’inizio della campagna elettorale con una serie di gazebo sotto la Mole e a Novara
 

Il nuovo segretario leghista del Piemonte, Riccardo Molinari va all’attacco: “Siamo stanchi di aspettare i comodi dei nostri alleati che non rispettano i patti”. La lega intende ” dare ai torinesi e ai novaresi un’alternativa credibile di governo e se le cose non cambiano siamo pronti e determinati ad andare da soli”. Così la Lega Nord Piemont organizza per questo fine settimana l’inizio della campagna elettorale con una serie di gazebo sotto la Mole e a Novara per spiegare ai cittadini che se la coalizione non funziona, il Carroccio ” un programma e un candidato sindaco per le due città li abbiamo”. E cioè Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in sala Rossa a Torino, e Alessandro Canelli a Novara.

Il Manuale Cencelli e le primarie Pd nei quartieri

pdtosettoSTORIE DI CITTA’ /  di Patrizio Tosetto

 

Il Presidente del Consiglio,  in quegli anni sempre democristiano, distribuiva i vari incarichi incontrando i capi corrente Dc. Questi aveva diritto di proposta in relazione al peso politico quantitativo della loro corrente.  Stiamo parlando degli anni 60. Prima Repubblica

 

Il manuale Cencelli definiva un metodo matematico sul valore di importanza di un ministero o di un sottosegretario. Il Presidente del Consiglio,  in quegli anni sempre democristiano, distribuiva i vari incarichi incontrando i capi corrente Dc. Questi aveva diritto di proposta in relazione al peso politico quantitativo della loro corrente.  Stiamo parlando degli anni 60. Prima Repubblica. Cencelli era un onorevole Dc. Con questo metodo cercava di mettere ordine nella fratricida lotta per il potere ogni volta che si formava un governo. Discutibile ma pur sempre un metodo. 

 

Ora, viceversa;  ad esempio sulla scelta dei candidati a presidente di quartiere regna nel pd la confusione. Partiamo dagli iscritti. Ho saputo che a Nichelino sono 600. Mi serve per ipotizzare che a Torino città sono intorno al migliaio. Divisi per gli otto quartieri rimasti,  considerando che Barriera di Milano ne fa 300,  avendo come media oltre 100 per quartiere l’eventuale consultazione non sarebbe un grande problema organizzativo.

 

In tutti i quartieri ci sono almeno due pretendenti che rivendicando l’appartenenza ad una corrente del pd vogliono candidarsi. A complicare le cose arrivano gli ineffabili moderati. Ne vogliono dei sei almeno due. Marco Novello sarebbe al secondo mandato come Claudio Cerrato. E il Pd avendo scelto di fare le Primarie ove non si candidava il Presidente uscente dovrebbe sceglierne 4 su otto. 

 

Borgo  Vittoria è alle prese con lo scandalo dei gettoni di presenza in riunioni inesistenti. Ora anche Piero Fassino dichiara che non bisogna dare per scontata la vittoria. Mi sa che però in questo caso neanche il Manuale Cencelli può essere d’aiuto. Le primarie tra i cittadini sarebbero la scelta giusta, riallacciando il rapporto tra le asfittiche sezioni ed il territorio . Ma per alcuni del Pd è più importante la poltrona che il territorio. 

NOMINE, MORANO: “PERCHE’ QUESTA FRETTA, SE NON SONO POLITICHE”?

morano1fassino 33“Che Fassino si affanni a definire “non politiche” le sue nomine fa sorridere un osservatore attento e ha il sapore della classica “excusatio non petita”

 

Sempre più caldo il dibattito politico in vista delle Comunali. Sulle nomine nelle 32 aziende e 86 Enti e Fondazioni partecipate, prima delle elezioni, da parte del sindaco Fassino, come nomine “secondo legge”, non politiche e ispirate puramente a criteri di curriculum, interviene il notaio Alberto Morano, possibile candidato della società civile a Palazzo Civico nell’area del centrodestra.

 

“Sul “secondo legge” non sono necessari commenti- afferma Morano – Sul fatto che non si tratti di nomine politiche ma dettate da soli criteri professionali, mi permetto di dissentire. Abbiamo censito, nell’ultima legislatura, circa 400 persone nominate dal Sindaco nei vari enti e società di cui sopra. Si tratta delle medesime persone, molte delle quali con un passato anche recente come esponenti politici, sindacali e di partito; tutti sostenitori delle campagne elettorali di Fassino e Chiamparino, che non perdono occasione per conquistarsi posti in prima fila ai comizi e agli incontri politici”.

 

Prosegue Morano: “Nessuno nega loro qualità professionali, ma qualche dubbio sussiste quando vediamo persone transitare senza soluzione di continuità dal CdA di una Fondazione museale o culturale, a un’azienda di servizi o a una banca. Competenze poliedriche che caratterizzano molti dei professionisti dell’incarico che i sindaci del PD chiamano poi a far parte dei loro comitati elettorali. Da ultimo, rileva notare che ciò che aveva destato perplessità diffuse era la tempistica dei rinnovi delle nomine, a cominciare dalla Compagnia di San Paolo, il cui rinnovo, ai sensi di Statuto, può ben – e dovrebbe – essere rinviato a dopo le elezioni. Che Fassino si affanni a definire “non politiche” le sue nomine fa sorridere un osservatore attento e ha il sapore della classica “excusatio non petita”.

 

Primarie sì o no? Grattacapi da sinistra a destra

tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

 

Cambieranno molte cose da oggi a quando si voterà. In particolare un Piero Fassino che, sembra, ritornato alla giovanile voglia di lottare. Politicamente “azzeccando” le mosse politiche sia a destra ( appoggio dell’ex governatore Enzo Ghigo e l’onorevole Michele Vietti ) sia a sinistra ( l’autorevole appoggio del sindaco per antonomasia Diego Novelli e la formazione di una lista civica di sinistra capitanata dall’assessore Gian Guido Passoni)

 

 

Grattacapi a destra e sinistra per le lezioni amministrative nella nostra città. Da sfondo un sondaggio, si dice riservato, che oltre un mese fafassino 33 dava Giorgio Airaudo tra il 3% e l’8%. Piero Fassino al 42%  e  Chiara Appennino al 38%. Salta all’occhio subito la piccola distanza tra il sindaco uscente e la candidata 5 stelle. Cambieranno molte cose da oggi a quando si voterà. In particolare un Piero Fassino che sembra ritornato alla giovanile voglia di lottare. Politicamente “azzeccando” le mosse politiche sia a destra (appoggio dell’exgovernatore Enzo Ghigo e l’onorevole Michele Vietti) sia a sinistra (l’autorevole sostegno del sindaco per antonomasia Diego Novelli e la formazione di una lista civica di sinistra capitanata dall’assessore Gian Guido Passoni). Ma anche il sindaco ha, appunto, le sue gatte da pelare. Deve fare i conti con un Pd provinciale semplicemente inesistente. Sia come proposte che come numero di iscritti. Eppure, nonostante i pochi iscritti, sezioni o divise in correnti, o con chi si rifiuta, nonostante l’iscrizione di svolgere attività politica in sezione. Serpeggia molto malcontento. Fare o non fare le primarie per la scelta dei candidati a presidente di quartiere.appendino

 

Domenica sembrava che la scelta fosse stata fatta: bisogna farle. Oggi due importanti esponenti del Pd, tra cui un ex presidente di quartiere e consigliere comunale, mi inducevano alla calma. Molto difficile fare queste primarie di quartiere. Si oppongono dei maggiorenti locali che vogliono propri candidati, e soprattutto problemi di coalizione. Scusate, non ho capito? Semplice: come si fa a garantire ai Moderati un candidato a presidente? Eccolo l’inossidabile Mimmo Portas, deputato della repubblica in quotapd Pd, con il suo immancabile Rolex ai convegni indetti da Roberto Rosso che confessa che ci sta pensando dove collocarsi, se a destra o sinistra. Del resto nei Moderati, gente che va gente che viene. Pensate, persino Mario Laus Presidente del Consiglio Regionale, massimo dirigente Pd è transitato nei Moderati. Contraddico gli interlocutori : fare scegliere agli elettori attraverso le primarie e dunque il voto? Un eloquente silenzio è la risposta. Anche per questo Piero Fassino sta istituendo squadre di giovani per la campagna elettorale. Ora i grattacapi della Destra. Evitare l’estinzione politica in questa città. Dieci anni di cocenti sconfitte dove i sindaci di sinistra sono stati eletti al primo turno.

 

Roberto-RossoUnica strada affrancarsi da Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Entrambi non hanno avuto un positivo giudizio della propria classe dirigente locale. Roberto Rosso ha chiesto invano le primarie. Disturbavano il “manovratore, probabilmente interessato ad altre cose. Vedendo probabilmente a ragione il tentativo di rivitalizzare il rapporto con l’elettore. Tra gli elettori c’è stanchezza. Molti parlano di sistema anti partiti, di un possibile ritorno al qualunquismo, all’antipolitica. Io, molto più prosaicamente vedo, sento persone stufe dell’incancrenirsi dei problemi. Con una certa invidia verso Chiara Appennino che semplicemente ha detto: sono io la candidata a Sindaco, o come ama definirsi Sindachessa. Sembra che nessuno, prima delle elezioni per scegliere ciò che si vuole scegliere, voglia far votare. Questo non è un bene per la democrazia.

Morano: mai incontrato Berlusconi. E Vignale lancia le primarie

morano1vignaleVignale: “Da qui al 14 febbraio si potrebbe individuare un candidato non contestato da nessuno da poter sostenere . Credo che oggi i tre partiti tradizionali non siano sufficienti a vincere. Servono liste civiche di sostegno a supporto del candidato sindaco”

 

Si scalda il clima di avvicinamento alle urne per il Comune di Torino. Dopo la decisione più o meno ufficiale da parte del centrodestra di candidare alla poltrona di sindaco l’inossidabile Osvaldo Napoli, il notaio Alberto Morano, altro possibile nome in campo precisa: “Leggo con sorpresa dichiarazioni, attribuite a non meglio precisate fonti vicine al Dr. Silvio Berlusconi, secondo cui ci sarebbe stato un incontro tra il sottoscritto e il dr. Berlusconi stesso, incontro dal quale sarebbe scaturita una valutazione negativa sulla mia candidatura a Torino per il centrodestra.

 

Prosegue Morano: “Deve essere chiaro che non ho mai parlato con il Dr. Silvio Berlusconi. Quindi, quali che siano le ragioni in Forza Italia di una scelta a favore dell’ex deputato Osvaldo Napoli, esse non possono basarsi su una presunta “non buona impressione” di Alberto Morano, maturata a seguito di un incontro con il Dr. Berlusconi, per la semplice ragione che tale incontro non si è mai verificato”.

 

Scenderà in campo ugualmente con una sua lista? Morano spiega: “Poiché questi sotterfugi e giochini da teatrino della politica non mi appartengono, preciso anche che ho incontrato in due occasioni il Coordinatore Regionale di Forza Italia Gilberto Pichetto, ultima delle quali il giorno 14/1, alle ore 11.30, presso il caffè Cristal di C.so Vittorio presenti Roberto Rosso, (non l’altro candidato centrista, ma un omonimo – ndr) commissario cittadino di Forza Italia e Ferdinando Ventriglia, consigliere dell’associazione Progetto Torino2026. In queste ore stiamo valutando la situazione, che pare tuttora in evoluzione, e comunicheremo nei prossimi giorni in una conferenza stampa le nostre decisioni”.

 

E il  consigliere regionale di Forza Italia  Gianluca Vignale mette altra cane al fuoco, nella conferenza stampa convocata sotto il monumento al Conte Verde, fronte palazzo Civico.” Il centro destra dovrebbe  non dividersi – dice l’ex assessore regionale alla Montagna – ma movimentare un soggetto che a livello cittadino e’ stato un po’ statico: sono le primarie. Io mi candido, e questo non farebbe apparire il candidato che esce dalle primarie come candidato imposto.  Un pezzo significativo di centrodestra  si sta confrontando con le primarie. Il cdx deve essere svhietto . Mi piacerebbe provare a vincere e bisogna mettere in campo tutti gli strumenti per poterlo fare. Mi candido a sindaco della mia citta’. Credo dia evidente a tutti che non ho mai lesinato la critica nei confronti del centro sinistra. Io credo che sia utile che il candidato sindaco emerga delle primarie e con oggi mi auguro che le altre persone che vogliono contrapporsi a Fassino si candidino alle primarie. Faremo partire delle iniziative a favore delle primarie sui social. In due settimane si organizzano tranquillamente”.

 

Aggiunge Vignale: “Da qui al 14 febbraio si potrebbe individuare un candidato non contestato da nessuno da poter sostenere . Credo che oggi i tre partiti tradizionali non siano sufficienti a vincere. Servono liste civiche di sostegno a supporto del candidato sindaco. Sapendo che il partito in cui milito e’ un po’ ritroso alle primarie, ma sono convinto che questo sia uno strumento per poter portare alla vittoria il centro destra. Se ci si accontenta di perdere benino, non lo trovo un modo corretto di far politica. Ad oggi non mi sono confrontato con nessun altro possibile candidato alle primarie. La candidatura di Napoli risulta ufficiosa: ieri alle ore 12 Napoli e’ stato dato pù in vantaggio. La mia non e’ una candidatura contro Napoli, e’ a favore del centrodestra”.

 

Locatelli (PRC – SE): "Torino e Sinistra in Comune. Da oggi si parte tutti assieme"

ARCHITETTURA

“L’appoggio alla candidatura a sindaco di Giorgio Airaudo da parte di un arco ampio di forze di sinistra”

 

Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

 

“Bene, adesso si parte per davvero tutti assieme. La riuscita assemblea che si è tenuta  a Torino ha sancito l’appoggio alla candidatura a sindaco di Giorgio Airaudo da parte di un arco ampio di forze di sinistra. Un arco plurale costruito sul riconoscimento e la convergenza di storie e culture diverse avendo come riferimento non solo le forze politiche ma anche forze sociali, dell’associazionismo e singole personalità. Tutte unite nella convinzione di dover dare battaglia alle politiche portate avanti da Fassino, sindaco in carica, e da un Pd sempre più identificati con le politiche liberiste del governo Renzi in materia di privatizzazioni, di taglio della spesa pubblica, di svendita del patrimonio pubblico, di svalorizzazione del lavoro. Tutte ricette che hanno portato nel corso degli anni nient’altro che ad un aumento delle ineguaglianze e delle insicurezze sociali, ad un peggioramento ambientale e della qualità della vita, ad un impoverimento di massa. Ora l’alternativa c’è, si chiama “Torino in comune” di cui fa parte Rifondazione Comunista al pari di altre forze politiche e della società civile. L’unità ampia e plurale di queste forze è la vera novità, il vero punto di forza che saprà fare la differenza in occasione delle prossime elezioni amministrative”.

Morano contro il "sistema Pd": "Insieme per i torinesi. Cambiare si può"

morano alberto“cambiare Torino si può, ma è una sfida che deve partire dal basso. Ed è illusorio pensare che sia un’alternativa accettabile un politico di professione a fine carriera, peraltro sostanzialmente complementare alla casta di governo. Io vorrei contribuire a dare voce ai Torinesi moderati e non di sinistra, con una vera proposta di governo, non incline a compromessi o disponibile ed interessata ad accordi di sottopotere”

 

Il clima elettorale si sta scaldando e, mentre la sinistra e i grillini hanno già individuato i loro candidati alla carica di sindaco, sul fronte opposto è giunto il momento di assumere delle decisioni. Alberto Morano, il notaio che vuole proporre ai torinesi la sua idea “di fare qualcosa di concreto per la città”, e “tornare a parlare di sviluppo, ad investire nell’industria, nel manifatturiero e nel terziario, se si vuole riuscire a creare lavoro” si rivolge al “suo” centrodestra in vista delle prossime elezioni comunali.

 

“Mi rivolgo all’area politica e culturale a cui io mi sento vicino, – spiega durante la conferenza stampa svoltasi oggi al Golden Palace, promossa dalla sua associazione ‘Progetto Torino 2026’ – alternativa al sistema di potere del PD che, in 33 anni di ininterrotto dominio, ha fruttato a Torino il primato di capitale italiana del debito a carico dei cittadini, i primi posti in fatto di criminalità di strada furti, rapine, disoccupazione e sfratti delle famiglie in povertà”.

 

L’appello ai partiti del centrodestra (area che non se la sta passando molto bene, ultimamente, a sotto la Mole come altrove) punta a individuare un accordo per offrire una alternativa ai Torinesi, “ma i partiti devono avere la capacità di capire e valorizzare la spinta al cambiamento che arriva dalla società. Metto a disposizione – aggiunge – la mia esperienza e la mia professionalità, in uno spirito di leale collaborazione e nel massimo rispetto del ruolo e del possibile apporto dei partiti”.

 

Morano lancia anche un monito: se il centrodestra continua a non scegliere “il malcontento potrebbe rifugiarsi nelle visioni oniriche, populiste e scarsamente ancorate alla realtà del Movimento 5 Stelle”. In sostanza, “cambiare Torino si può, ma è una sfida che deve partire dal basso. Ed è illusorio pensare che sia un’alternativa accettabile un politico di professione a fine carriera, peraltro sostanzialmente complementare alla casta di governo. Io vorrei contribuire a dare voce ai Torinesi moderati e non di sinistra, con una vera proposta di governo, non incline a compromessi o disponibile ed interessata ad accordi di sottopotere, con la determinazione ad affrontare di petto e smantellare il sistema di potere del PD che soffoca Torino”. 

 

Auspicio conclusivo: “Tutti i partiti e i movimenti che condividono questi obiettivi, nel centrodestra e oltre il centrodestra, devono lavorare insieme e in fretta per offrire un’alternativa per Torino: io sono qui a testimoniare che una sintesi tra politica e società civile è possibile”.

 

Il messaggio è stato inviato, si attende una (veloce) risposta.

 

Simona Pili Stella

PICHETTO (FI): RICANDIDATURA FASSINO PERFETTA PER LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA

pichetto manifesto“Ci ha impiegato un po’ troppo a sciogliere le riserve considerato che è sindaco uscente, sintomo sia della stanchezza che prova verso il ruolo di primo cittadino sia dell’insicurezza sull’operato della sua Giunta”

 

“La ricandidatura di Fassino è perfetta per la vittoria del centrodestra alle amministrative del 2016”. A sostenerlo il Coordinatore Regionale di Forza Italia, Gilberto Pichetto.

 

Continua l’esponente azzurro: “Ci ha impiegato un po’ troppo a sciogliere le riserve considerato che è sindaco uscente, sintomo sia della stanchezza che prova verso il ruolo di primo cittadino sia dell’insicurezza sull’operato della sua Giunta. Certamente per noi però è un’ottima notizia perchè i torinesi hanno imparato a conoscerlo e quindi non cadranno più nel tranello di cinque anni fa quando si presentò con l’obiettivo di fare di Torino una capitale”.

 

Conclude Pichetto: “Fassino ha bisogno del secondo mandato perchè deve ancora provare a realizzare tutti i punti del suo programma del 2011. Stiamo ancora aspettando che Torino diventi protagonista nel campo del lavoro, del muoversi bene, della cultura, dei giovani, della sicurezza e dell’innovazione così come aveva promesso agli elettori del capoluogo piemontese. I torinesi sono stufi delle promesse elettorali e premieranno chi, come noi, ha saputo essere forza responsabile di opposizione contro l’inerzia e il malgoverno che hanno caratterizzato questi ultimi vent’anni di governo del centrosinistra”.

(Foto: il Torinese)