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Contro la violenza, le iniziative di Palazzo Lascaris per il 25 Novembre

Una seduta aperta alla presenza delle autorità locali, dei Garanti regionali dei detenuti e per l’Infanzia e l’adolescenza, alla Questura e Prefettura di Torino, dei principali rappresentanti dell’associazionismo e dei sindacati, per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. È solo una delle tante iniziative che il Consiglio regionale del Piemonte intende organizzare per dedicare non solo un momento celebrativo per le troppe e continue vittime di femminicidio e di abusi sessuali, fisici e psicologici, ma anche di riflessione su quelle che sono le molteplici forme che tale violenza può assumere.

Oltre al Consiglio regionale aperto del 22 novembre, durante il quale sarà proiettato il cortometraggio “DUE”, diretto da Alessia Olivetti, l’Assemblea legislativa ed in particolare la Consulta femminile e il Comitato per i diritti umani e civili, in collaborazione con la Garante per l’Infanzia e l’adolescenza e il Difensore civico regionale, hanno previsto altri due momenti di approfondimento:

  • il 23 novembre con il convegno dal titolo “Prevenire e Difendersi dalla Violenza Digitale di Genere”, dedicato alla violenza digitale e ai reati connessi. Una fenomenologia che trova oggigiorno nuovi spazi e nuove espressioni su internet e sui social. La crescente digitalizzazione, infatti, ha fornito uno strumento facilmente accessibile attraverso il quale perpetrare molestie e violenza nei confronti delle donne, dando origine a nuovi comportamenti lesivi della dignità e del benessere delle donne. All’incontro parteciperanno, oltre ai rappresentanti istituzionali degli organismi coinvolti, anche la Divisione anticrimine Polizia di Stato, Polizia Postale e delle Comunicazioni di Piemonte e Valle d’Aosta; Centro studi di informatica giuridica (CSIG), l’Istituto ricerche economico sociali del Piemonte (IRES) e il Telefono Rosa Piemonte.
  • Un secondo incontro, dal titolo “Il diritto di essere libere” si svolgerà proprio il 25 novembre, occasione in cui si approfondirà il tema della tratta di esseri umani. Secondo i dati dell’Osservatorio regionale sull’immigrazione e sul diritti di asilo,  dal 2018 al 2020 sono stati circa 6.000 i primi contatti con potenziali vittime di tratta attraverso le unità di strada, gli sportelli, il numero verde anti-tratta e i colloqui di valutazione eseguiti su richiesta della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale e delle strutture di accoglienza per i richiedenti asilo e i rifugiati. I servizi pubblici e privati anti-tratta hanno assistito 1.367 potenziali vittime di tratta. Seguiranno ai saluti istituzionali gli interventi della Prefettura di Torino; la Coordinatrice Forum Donne Africane Italiane
  • Nella settimana dal 21 al 25 novembre, su proposta della Consulta femminile e il Comitato per i diritti umani e civili, in collaborazione con la Garante regionale per dell’infanzia e dell’adolescenza, del Difensore civico e di Agis Unione Interregionale del Piemonte e Valle d’Aosta, in alcuni cinema delle otto province piemontesi, si svolgerà la rassegna itinerante di proiezioni serali “Bambine, ragazze, donne: i diritti negati”, aperta alla cittadinanza e alle scuole. Queste le 4 pellicole che saranno proposte al pubblico: Climbing Iran; Be my voice;  Off side e La bicicletta verde.

 

Primo appuntamento con Polis Policy Accademia di Alta Formazione

E’ giunta alla sua sesta edizione. Il tema è stato quello delle sfide e opportunità per un’Italia in transizione

 

Venerdì 18 novembre scorso, all’Nh Santo Stefano, a Torino, si è tenuta la prima lezione della sesta edizione dell’Accademia di Alta Formazione Polis Policy, promossa dall’Associazione “Difendiamo il futuro”.
Tema della prima sessione è stato “L’Italia un ponte tra Europa e Mediterraneo”, affrontato in due conferenze, di cui la prima tenuta da Michele Brignone, Docente di Lingua araba presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la seconda da Enzo Moavero Milanesi, Direttore della LUISS School of Law, già Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministro per gli Affari Europei, e Mario Mauro, già Ministro della Difesa nel Governo Letta.
Sempre di più il Mediterraneo si delinea per il nostro Paese quale una realtà estranea e vicina al tempo stesso, campo di una contesa geopolitica mondiale dalla quale sembriamo rimanere ai margini. Sebbene posti geograficamente al centro di questo grande bacino, un vero e proprio sistema al pari del continente europeo in cui la penisola è incastonata, non siamo consapevoli della posizione che in questo contesto potremmo occupare. L’elaborazione dell’Italia moderna, a tratti sospinta, a tratti rinnegata, ha portato il nostro Paese a una attuale incapacità nel giocare una presenza significativa nel Mediterraneo, lasciando che altri Stati, primi fra tutti gli Stati Uniti, andassero a riempire questo vuoto strategico, anteponendo i propri interessi economici.
Il politologo americano Samuel Huntington (1927 – 2008) affermava che l’”universalismo” americano, vale a dire il desiderio da parte degli Stati Uniti di esportare il proprio modello, costituiva una minaccia per l’Occidente e per il mondo, avendo fatto e proseguendo a fare, gli USA, un uso massiccio di armi, tali da provocare tragedie in tutto il mondo e compromettendo la visione dei valori occidentali agli occhi del pianeta.
Secondo il Professor Brignone si potrebbe delineare un’altra strada seguendo il disegno politico di Giorgio La Pira, politico e accademico italiano, giurista anche definito “Il Sindaco Santo”, avendolo, Papa Francesco, dichiarato Venerabile il 5 luglio 2018. La Pira, durante i molteplici mandati come ‘primo cittadino’ tra gli anni Cinquanta e Sessanta, seppe trasformare la città in un crocevia di incontro e dialogo tra le culture. Michele Brignone suggerisce che anche il nostro Paese, consapevole del ruolo di mediatore tra l’Europa continentale e quella mediterranea, potrebbe guidare in modo molto più proficuo l’Unione Europea nel promuovere un atteggiamento globale di dialogo e di conoscenza tra le molteplici tradizioni culturali e religiose che hanno segnato passato e presente nel Mediterraneo. Secondo il Professore tre aspetti del pensiero di La Pira dovrebbero essere recuperati per dar vita a una buona politica internazionale: smettere di fare “tecnocrazia”, di fare politica sulla base di competenze di carattere e guardare piuttosto alla realtà in cui viviamo in una prospettiva di sintesi, unendo aspetti solo separatamente distanti gli uni dagli altri, quali la Teologia, l’Economia e la Politica. Fondamentale anche il recupero di un sano idealismo in un’epoca in cui la politica risultava animata da interessi materiali e di potere. Il Professor Brignone ritiene che ciò non significhi vivere nel mondo dei sogni, nell’utopia irrealizzabile ma, al contrario, essere pragmatici. Il vero realismo consiste nel preferire la giustizia che generi un benessere duraturo ai benefici del calcolo machiavellico. Risulta anche fondamentale recuperare, a livello dei singoli, una forma di speranza, non necessariamente di carattere religioso, in grado di muovere la partecipazione sociale e politica, rompendo l’atteggiamento di disillusione in cui siamo tutti precipitati. È necessario superare una visione retorica del rapporto dell’Italia col Mediterraneo, in quanto risulta fondamentale gestire i processi migratori. Attualmente, secondo le parole di Fernand Braudel, il Mar Nero risulta il “cortile” del Mediterraneo, e l’attuale guerra in Ucraina ha spostato l’attenzione sui confini dell’Euro, generando degli effetti profondi quali la questione energetica.
Dopo la prima “vision”, tenuta dal Professor Michele Brignone e moderata dal giornalista Alessandro Banfi, autore e conduttore televisivo, si è tenuta la sessione “Another vision”, nel corso della cena, con l’intervento dell’Associazione “Balon Mundial”, seguita da un secondo momento di riflessione, tenuto da Enzo Moavero Milanesi e da Mario Mauro.
Il Professor Enzo Moavero Milanesi attribuisce la stagnazione in cui si trova l’UE come un esito di diverse sfide mancate, prima tra tutte quella giocata intorno allo “status” giuridico della stessa Unione: l’Europa non è più una semplice “unione commerciale” ma, per diversi e evidenti motivi, non si può neanche definire quale un’ “unione politica”, in quanto il progetto federalista non ha mai visto la luce e quello degli “Stati Uniti d’Europa” non è stato neppure preso in adeguata considerazione. Secondo il Professor Milanesi è l’identità della UE a dover essere cambiata e definita, in quanto l’Europa non è mai stata produttrice di materie energetiche, ma spesso è stata meta di migrazioni, anche interne. Per uscire da questi “impasse”, Enzo Moavero Milanesi auspica l’avvento di una nuova fase di iniziative politiche, sulla scia dell’azione di Robert Shuman, iniziatore del processo di integrazione europea. Allo stesso modo in cui il Ministro degli Esteri francese firmò con i tedeschi, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il patto della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, così oggi dobbiamo essere in grado di trovare alternative all’approvvigionamento energetico, un nodo ancora irrisolto che spesso vanifica il senso delle sanzioni contro la Russia. La Comunità Europea deve porsi come mediatore credibile nella crisi russo-ucraina, trovando un piano funzionale ed efficiente per far fronte alla crisi migratoria. A questo scopo è fondamentale sviluppare un’identità unica, a livello legale e a livello sociale, considerando l’Unione Europea quale un attore internazionale forte, capace di dimostrare di aver acquisito maturità e strumenti per difendere coloro che condividono i medesimi principi etici.
Secondo Mario Mauro il problema dell’Europa è sia istituzionale, sia di definizione delle politiche comunitarie. I cinque punti su cui si gioca il futuro dell’Europa sono rappresentati dalla crisi demografica, dai flussi migratori (in particolare l’immigrazione), dall’allargamento della propria area e dalla strategia di crescita economica e dalla politica estera e di difesa. Tutti questi nodi sono collegati tra loro da un minimo comune denominatore, l’identità dell’Europa. Mario Mauro ritiene che l’Europa debba ripartire proprio dai valori su cui è stata fondata, dai risultati finora raggiunti e da una buona dose di realismo, superando il fondamentalismo, la pretesa di assolutizzare un’idea come pretesto per un progetto di potere, e il relativismo, vale a dire il ritenere che tutte le opinioni siano vere allo stesso modo. Per risolvere la questione dell’immigrazione risulta evidente che una risposta efficace possa provenire solo da un percorso di ricerca di queste identità, gestendo e integrando i flussi migratori e proponendo un nuovo modello culturale di civiltà.

Mara Martellotta

Con i “Più” in arrivo 113 milioni di euro per la qualità urbana di Torino

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo è intervenuto nella seduta del 21 novembre 2022 della Prima Commissione, presieduta da Anna Borasi (PD) per illustrare i progetti dei Piani Integrati Urbani (Più) finanziati dal Pnrr alla Città Metropolitana di Torino, per favorire l’inclusione di tutte e tutti.

Si tratta di 223 milioni di euro di finanziamenti, di cui 113 a Torino, che fanno parte della Missione 5 – Componente 2 del Pnrr. I 113 milioni finanzieranno complessivamente 36 progetti tematici a Torino, che partono dalle biblioteche di quartiere e riguardano tutta la città, da nord a sud – ha spiegato il sindaco.

I lavori dovranno essere aggiudicati entro il 30 luglio 2023, il 30% di avanzamento lavori (sal) è previsto entro il 30 settembre 2024, mentre la conclusione entro il 30 giugno 2026.

Sono stati chiesti anche altri 18 milioni di euro per gli aumenti dei costi.

Si tratta di interventi di manutenzione, ma anche per favorire inclusione e protagonismo di cittadine e cittadini, per incrementare la qualità urbana di Torino.

Quattro sono gli obiettivi dei Piani: culture, accessibilità, inclusione e partecipazione.

Si tratta di integrare la città fisica con le persone – ha precisato Stefano Lo Russo.

Verrà favorita la digitalizzazione delle biblioteche – hanno spiegato gli Uffici comunali – e verrà potenziato il servizio Bibliobus, con l’acquisto di nuovi mezzi di trasporto per avere ulteriori presidi culturali in città.

È prevista la manutenzione di centri di protagonismo giovanili e di spazi sociali.

Particolare attenzione verrà data all’abbattimento di barriere architettoniche e anche alle zone verdi esterne alle biblioteche, alle aree mercatali e agli impianti sportivi (tra cui lo stadio Primo Nebiolo).

In via Foligno 10 verrà creata una nuova casa di accoglienza sociale.

Saranno riqualificati anche alcuni edifici scolastici.

Nel dibattito in Commissione, la consigliera Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) ha chiesto di approfondire il tema dell’accompagnamento alla progettazione degli interventi, per favorire il coinvolgimento della cittadinanza e delle Circoscrizioni.

Ludovica Cioria (PD) vorrebbe avere notizie sulla possibile riapertura della sede anagrafica in passato ospitata all’interno della biblioteca Carluccio.

Caterina Greco (PD) vorrebbe ragionare su nuovi modelli di gestione delle biblioteche, Lorenza Patriarca (PD) sul rapporto con il sistema scolastico cittadino e metropolitano e Tiziana Ciampolini (Torino Domani) sugli effetti durevoli degli interventi.

Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha sollecitato interventi sulla Biblioteca Geisser.

Giusto progettare per tempo, ma serve valorizzare il futuro coinvolgimento della cittadinanza nella fruizione delle biblioteche, secondo Alberto Saluzzo (PD).

Nadia Conticelli (PD) ha chiesto maggiori informazioni sugli interventi infrastrutturali nelle biblioteche, che devono essere un’occasione per lavorare di più con i giovani e le reti di associazioni e per incrementare l’orario di apertura degli spazi.

Ragioniamo sulle aree su cui occorre intervenire maggiormente per favorire l’inclusione – ha suggerito Luca Pidello (PD).

Gli oggetti della Geopolitica: l’esercito

Qualunque nazione abbia intenzione di proiettarsi al di fuori dei propri confini nazionali per affondare le radici in altri territori, per farsi largo tra i vari concorrenti e quindi per contendere la leadership mondiale, deve necessariamente essere in possesso di un esercito. Questo oggetto della geopolitica è essenziale, può spostare l’ago della bilancia notevolmente ed in maniera determinante, tuttavia un esercito imponente è una condizione necessaria ma da sola non sufficiente per la contesa globale.

Continua a leggere:

Gli oggetti della geopolitica: l’esercito

Moncalieri contro la violenza sulle donne

25 novembre  giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Moncalieri, 21-30 novembre 2022

Fonderie Limone, via Pastrengo 88

Biblioteca civica Arduino, via Cavour 31

Borgata Revigliasco, piazza Sagna

Pagina facebook @bibliomonc

Il contrasto alla violenza di genere è stabilmente in cima alla lista dei nostri obiettivi, da quando ci siamo insediati al governo della Città nel 2015. Essa rappresenta prima di tutto un fenomeno culturale. E’ necessario essere instancabili nel sensibilizzare, educare a relazioni fondate sul rispetto, a partire dalla famiglia e dalla scuola. E anche sul terreno della produzione culturale, il nostro lavoro di questi anni testimonia che è possibile fare molto e bene, basta volerlo. Quest’anno in particolare, la biblioteca Arduino e le Fonderie Limone ospitano un programma di alta qualità e ricco di spunti, grazie alla preziosa rete di associazioni che collaborano con noi da lunga data. Il programma durerà 10 giorni continuativi, senza dimenticare però che il 25 novembre è tutto l’anno.

Laura Pompeo

Assessore alle Pari Opportunità, Cultura e Biblioteca

Parte dall’Iran, da una riflessione sulla condizione femminile in quel paese il programma scelto dall’Assessorato alle Pari Opportunità di Moncalieri per celebrare la ricorrenza del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere. Lunedì 21 novembre, dalle 17.30 alle 19, la Biblioteca civica Arduino (via Cavour 31) ospiterà il convegno La voce delle donne – Essere donne in Iran, che vuole essere anche una condanna di tutte le forme di violenza contro le donne e, insieme, un invito a guardare al ruolo che le donne possono avere per il riconoscimento dei loro diritti e della loro piena partecipazione alla vita sociale e pubblica. Curato dall’associazione Il Rosa e il Grigio, il convegno proporrà interventi di taglio antropologico e sociologico, che aiuteranno a inquadrare correttamente il tema. La conoscenza della cultura locale è fondamentale per comprendere gli eventi e, per questo, si è ritenuto fondamentale prevedere una presenza importante di voci iraniane, che sanno leggere al meglio il ruolo delle donne nella società civile dell’Iran contemporaneo. I lavori saranno aperti dai saluti istituzionali di Laura Pompeo, assessore alle Pari Opportunità, Cultura e Biblioteca e proseguiranno con gli interventi dei relatori, moderati da Monica Andriolo, presidente de Il Rosa e il Grigio. Interverranno Sara Ansaloni, assistente alla didattica su geopolitica, relazioni internazionali, cooperazione e tradizioni religiose presso l’Università di Torino, Antonino Demichelis, ricercatore indipendente in Scienze antropologiche, Sara Hejazi, ricercatrice presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento, Leila Karami, dottoressa di ricerca in materie islamiche e letterarie e Farhad Mahani, direttore d’orchestra, fondatore e direttore artistico del Contrametric Ensemble. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili e diretta facebook.

La seconda tappa verso il 25 novembre sarà a teatro: mercoledì 23 novembre alle ore 20,30 l’appuntamento è alle Fonderie Teatrali Limone (via Pastrengo 88) con lo spettacolo musicale Tra il dire e il Faber, proposto dal Rotary Torino Palazzo Reale. Al centro ci saranno le più belle canzoni di De Andrè, oltre a poesie, video e contenuti extra portati in scena dalla tribute band Le storie sbagliate. All’interno della serata: un intervento dell’associazione Artemixia sul tema del contrasto alla violenza sulle donne. Ingresso con offerta libera a partire da 20,00 €: il ricavato della serata andrà all’associazione Alicanto che opera in difesa dei diritti dei minori a rischio disagio che vivono in ospedale. Info tramite mail rotarytorinopalazzoreale@gmail.com o ai numeri 339 4734993 e 333 1693939.

Il pomeriggio di venerdì 25 novembre si apre con un momento curato dalla Pro Loco Revigliasco: l’inaugurazione alle 15 di una panchina rossa posizionata in piazza Sagna, quale simbolo di rifiuto della violenza nei confronti delle donne. Ci si trasferisce poi alla biblioteca Arduino, dove alle 17, introdotta da Laura Pompeo, Bruna Bertolo presenta il suo libro Donne e follia in Piemonte. Storie e immagini di vite femminili rinchiuse nei manicomi. Rivolese, laureata in Storia della filosofia e insegnante, giornalista pubblicista, Bruna Bertolo ha pubblicato numerosi libri di argomento storico, focalizzando la sua ricerca sull’Ottocento e negli ultimi dieci anni soprattutto sulla storia al femminile. Ha pubblicato tra gli altri Donne del Risorgimento. Le eroine invisibili dell’Unità d’Italia, seguito da Donne e cucina nel Risorgimento, Donne nella Resistenza in Piemonte, Donne nella Prima Guerra Mondiale. Il libro che Bertolo presenta in dialogo con il giornalista Massimo Boccaletti scandaglia le tante storie personali di donne che conobbero la realtà del manicomio nei decenni che precedettero l’entrata in vigore della legge Basaglia (1978). Una realtà dura, mortificante, spesso violenta. Un volume appassionato, ricco di immagini, rispettoso verso il mondo femminile e che si avvale del prezioso contributo dello psichiatra Pier Maria Furlan. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili e diretta facebook.

Domenica 27 novembre si torna alle Fonderie Limone per lo spettacolo Non ho paura di essere donna a cura dell’associazione Un cuore per Candiolo (ore 16, ingresso a offerta 10,00 €). Il lavoro diretto da Alessandro Falco e interpretato dalla caleidoscopica Laura Cotza scandaglia vita e sentimenti delle donne di oggi: una, tante donne, al tempo stesso simili e totalmente diverse tra loro, esattamente come lo è la realtà rispetto a quanto ci appare. L’universo femminile viene scandagliato con tratto ora delicato, ora graffiante a partire “da una borsa, di per se’ portatrice di personalità, di completamento, di bellezza, di armonia e di benessere – spiegano gli autori – Ma al tempo stesso fedele custode dei pensieri più nascosti e dell’intimità di colei che la utilizza, delle paure, dei dubbi, dei dolori e dell’insoddisfazione di ogni donna. Ne risulta un convincente affresco che getta luce sulla versatilità e la magia dell’essere donna, nonostante tutto”. Prenotazione obbligatoria scrivendo a info@uncuorepercandiolo.com o con whatsapp al numero 3389972209 (la quota va versata all’atto della prenotazione).

Mercoledì 30 novembre l’appuntamento di chiusura propone una riflessione su I diritti dell’uomo in Mazzini e i diritti delle donne, una conferenza di Pier Franco Quaglieni, storico e giornalista, direttore del Centro Pannunzio e presidente emerito della Società Internazionale di Studi Storici. L’appuntamento è alle ore 17 alla biblioteca Arduino. Introduce Laura Pompeo. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili e diretta facebook.

Longevità e corretti stili di vita: a Torino un incontro gratuito per parlare della prevenzione

Torino, lunedì 21 novembre ore 18.30

La Responsabile della Delegazione torinese di Fondazione Umberto Veronesi, Adele Artom, rinnova il suo impegno a sostegno della ricerca scientifica e della divulgazione, aderendo al ciclo di incontri “Longevità e corretti stili di vita”.

 

L’appuntamento per parlare di prevenzione è fissato per lunedì 21 novembre alle ore 18.30 presso la Sala Grande del Circolo dei Lettori di Torino, via Giambattista Bogino 9, dove saranno presenti, in veste di relatrici, la Dott.ssa Chiara Segrè, Biologa Molecolare e la Dott.ssa Elena Dogliotti, Biologa Nutrizionista, entrambe membri della Supervisione Scientifica di Fondazione Umberto Veronesi.

Autrici rispettivamente de “I segreti dei centenari” e “Una dieta per ogni età” (libri editi da Sperling&Kupfer), parleranno dell’importanza della prevenzione e delle scelte più salutari che ogni giorno è possibile intraprendere per favorire una vita lunga e soprattutto sana, allontanando altresì notizie false.

Ad oggi, infatti, la soluzione maggiormente sostenibile per migliorare la lunghezza e qualità di vita rimane la prevenzione primaria. L’Organizzazione Mondiale della Sanità asserisce che oltre il 50% delle patologie cardiovascolari e del diabete e almeno il 30% dei tumori possono essere prevenuti cambiando in meglio gli stili di vita (abbandonando fumo e alcol, conducendo una vita fisicamente attiva e adottando buone abitudini alimentari).

L’incontro sarà moderato da Mariachiara Giacosa, giornalista La Repubblica.

Per informazioni e per confermare la propria presenza è possibile scrivere a arianna.fumagalli@fondazioneveronesi.it e francesca.muscella@fondazioneveronesi.it o chiamare 02 76018187.

Due fondazioni per la formazione dei cittadini europei

La Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo di Torino e la Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah-MEIS di Ferrara, si sono aggiudicate un grant della Comunità Europea all’interno di CERV – Citizens, Equality, Rights and Value, programma che sostiene progetti volti a sensibilizzare i cittadini europei alla loro storia, cultura e valori comuni.

 

IL PROGETTO

REMEMBR-HOUSE: An educational KIT to raise awareness on the Holocaust and promote knowledge of civil rights and EU values, è incentrato sulla memoria della Shoah e mira a favorire la riflessione sul passato come mezzo per costruire cittadini consapevoli.

 

Il progetto realizza percorsi formativi per docenti, educatori e studenti, che si configurano come percorsi di Educazione civica, con un forte focus sul tema della ricerca storica e delle competenze informative, attraverso prospettive di insegnamento innovative, strumenti digitali, forme di engagement e di condivisione, che aprono il progetto ad un audience esteso e internazionale.

 

Attraverso un approccio di digital humanities, il progetto esplora tre dimensioni principali, memoria, ricerca e educazione, avvalendosi dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo. L’Archivio conserva infatti le carte del Servizio Gestioni EGELI dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino, delegato al sequestro e alla gestione dei beni sequestrati agli ebrei in Piemonte e Liguria in seguito all’emanazione da parte del governo fascista italiano delle leggi “in difesa della razza” nel 1938 e negli anni successivi.

 

IL TEMA

Il concetto portante del progetto REMEMBR-HOUSE è la casa, soggetto conosciuto e condiviso che facilita l’empatia e consente di attivare riflessioni sotto differenti prospettive e riferimenti contemporanei: casa come famiglia, rifugio, vita quotidiana, sicurezza, spazio privato, spazio segreto, trappola

documenti EGELI descrivono le case stanza per stanza, riportano gli oggetti conservati nei cassetti e negli armadi: tutti i beni di quelle famiglie venivano elencati, stimati e gestiti. Dal tavolo da cucina alla cornice porta ritratti, dal comodino da notte al cappello di paglia, dal vecchio tappeto alla biscottiera in metallo.

 

“Come ci sentiremmo se dovessimo rinunciare ai nostri beni? A banali oggetti che incontrando la nostra vita si arricchiscono di significato, custodiscono ricordi, tempi felici, amori e dispiaceri?”

 

È proprio a partire da questa domanda che la casa, un luogo intimo, ma anche una sensazione ed uno stato d’animo, diventa un mezzo straordinario per avvicinare e accrescere la consapevolezza della storia della Shoah e conoscere la molteplicità dei suoi risvolti drammatici. Far rivivere quelle stanze e quegli oggetti perduti, recuperati grazie ai documenti d’archivio, consente di costruire azioni e connessioni con i partner e ci porta anche a riflettere sul tempo attuale, coinvolgendo un pubblico con formazioni diverse.

In questo modo il progetto vuole promuovere “il dialogo interculturale e il patrimonio locale legato alla memoria europea”.

 

LE ATTIVITÀ

Il progetto che si avvia a novembre 2022 è biennale e prevede attività di training per i docenti, workshop e laboratori con i ragazzi, eventi di divulgazione, contenuti multimediali, la realizzazione di manuali e kit didattici in formato bilingue.

Cuore del progetto è il modulo laboratoriale, con la realizzazione di una propria casa della memoria: a partire dalle fonti archivistiche, la comprensione e la riflessione personale dei ragazzi sui temi trattati si concretizzerà nella creazione della propria REMEMBR-HOUSE, un modello in scala 1:20, in cui interagiscono ricerca, storytelling e sperimentazione creativa.

Un contest deciderà i migliori progetti di “case” che potranno essere riprodotte con una modalità di “mostra in scatola” e ospitate in diverse location.

 

Giachino: il declino di Torino? Una storia lunga vent’anni

Il lungo declino di Torino c’è ma non arriva solo dal COVID o dalla Guerra ma data da almeno vent’anni e ha prodotto i gravi risultati della ricerca presentata dai Radicali che inspiegabilmente appoggiano una Giunta erede storica e politica di chi ha causato il declino e non vuole sentire parlare di declino.

Dal 1996 al 2019 Torino ha perso 18 punti rispetto a Milano e ben 8 rispetto alla media nazionale tenuta bassa dalle Città del Sud. Lo denunciai a Mercedes Bresso e a Sergio Chiamparino per primo nel Maggio del 2009 inaugurando da Sottosegretario ai trasporti il TOSM . Negarono i dati e non presero le contromisure, difendendo maggiormente la FIAT e l’industria torinese che oltre a valere ancora il 30% della nostra economia è fonte continua di innovazione e ricerca.
Delle Capitali dell’auto solo Torino non si è difesa al contrario di Francia e Germania che hanno difeso coi denti la loro principale industria, la fabbrica delle fabbriche.
Le Giunte di sinistra si sono illuse che bastasse puntare sulle Olimpiadi, sul turismo e sulla cultura. Sono stati presentati ben tre Piani decennali ma nessun consuntivo della attività svolta . Così non si sono accorti del calo economico della Città pagato soprattuto dal lavoro e dai giovani e dalle periferie sempre più insicure e povere.
Gli unici tentativi di difesa dell’interesse strategico della Città come lo spostamento a Torino della Autorità dei Trasporti e la difesa della TAV sono stati il frutto del mio impegno e delle mandamin. Si perché  è dalla forte consapevolezza dei costi umani e sociali del Declino che nasce il coraggio di organizzare la prima Manifestazione in piazza a favore di una infrastruttura come la TAV.
Ecco perché continuerò a chiedere che si accelerino i lavori.
Rifaccio la domanda . Come fanno i radicali a appoggiare la Giunta Lorusso?
 
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO 

Sesso e pornografia. Gli inconvenienti di internet

SESSO E PORNOGRAFIA

 

Con la nascita di internet e l’avvento dei canali di streaming, anche la pornografia è entrata nelle nostre case senza controllo.

Un tempo l’unico modo per vedere immagini o video hard era acquistare le riviste riservate agli adulti e, pertanto, o aspettavi la maggiore età o confidavi nella complicità dell’edicolante; anche l’accesso alle sale cinematografiche era piuttosto difficile perché in caso di controllo sarebbero stati dolori per lo spettatore e ancor più per l’esercente.

Ora che vi sono migliaia di canali gratuiti sui quali si possono vedere video di tutti i generi spetta ai genitori il controllo dell’accesso a tali siti da parte dei figli, premesso che anche dal loro smartphone i ragazzi possono accedere senza problemi.

Ancor prima, quando la senatrice Merlin non si era ancora travestita da garante del costume, era tradizione che il padre portasse il figlio appena maggiorenne nella casa di tolleranza da lui frequentata perché facesse il suo ingresso nel mondo degli adulti.

Ora che frequentare le prostitute è consentito a tutti ma moralmente censurato i ragazzi (i maschi più delle femmine) sono spesso costretti a praticare autoerotismo, anche con l’aiuto di materiale pornografico.

Sembrerebbe dunque risolto il problema della scoperta del sesso da parte dei ragazzi.

In realtà, a fronte della liberalizzazione di fatto della pornografia, nasce un problema ben più grave.

Gli spettacoli hard, come tutti i film, sono trasmessi dopo un montaggio, con notevole finzione scenica e doppiati per far sentire gemiti, urla, frasi che gli attori in realtà non hanno prodotto.

Questo porta gli spettatori a credere che ciò che vedono sia realtà e che quello sia l’unico modo di praticare sesso, di approcciarsi al partner e gestire la sessualità di entrambi.

Inevitabile, perciò, una crescente insoddisfazione da parte del partner ricevente nei confronti dell’atto sessuale per la mancanza di preliminari, di attenzioni e anche per la brutalità con cui viene svolto l’intero rapporto.

Non da meno è l’aspetto ormonale legato alla continua osservazione di video hard che portano ad un calo dell’eccitazione quando si ha di fronte un partner reale; il tuo cervello, infatti, sarà abituato ad immagini parallele, non richieste, mentre la tua partner si comporterà in modo difforme dalle tue aspettative. La possibilità, inoltre, di passare da un genere (cinematografico) all’altro comporta difficoltà nel creare, con il partner, una situazione parimenti eccitante in breve tempo.

Non tutti i partner, non va dimenticato, sono propensi a praticare tutto ciò che viene mostrato in video (che, ripeto, è spesso montato includendo primi piani di azioni che in realtà riguardano altri attori).

Aggiungiamo a quanto sopra la tendenza, sempre più frequente tra i giovani, di bere alcolici ed assumere cannabinoidi, sostanze queste anafrodisiache che danneggiano gravemente cervello e organismo in generale.

Una mia amica medico ha raccontato come, sempre più spesso, suoi pazienti di neanche 20 anni si rivolgano a lei perché prescriva loro la pillola azzurra per evidenti problemi di disfunzione erettile.

Un ultimo problema da addebitare ai film hard è la quasi costante esibizione di scene prive di precauzioni; dopo oltre 20 anni, a Milano si è nuovamente assistito ad un boom di baby mamme: ragazze di circa 20 anni che restano incinte involontariamente, in seguito a rapporti occasionali, non protetti e in condizioni di non poter badare al nascituro.

Parallelamente, dopo decenni in cui la diffusione delle malattie a trasmissione sessuale sembrava in calo, si assiste da poco prima della pandemia ad un nuovo ritorno di malattie che sembravano sconfitte, quali sifilide e bleonorragia (gonorrea), ad un aumento dei casi di HIV ed epatiti, e ad una diffusione di altre patologie meno conosciute ma non per questo meno pericolose quali clamidia, candida, mononucleosi e herpes genitale.

Purtroppo gli adolescenti ed i giovani sono conosciuti anche per non dare ascolto al grillo parlante, vestito da genitori, che raccomanda la prevenzione, la cautela nella scelta del partner e l’astensione, in generale, da comportamenti a rischio.

Per i giovani: se non credete a ciò che vi raccomandano i vostri genitori e gli insegnanti andate a parlare con qualche medico infettivologo (a Torino c’è l’Amedeo di Savoia come centro di elezione per queste malattie).

E ricordate: il preservativo non uccide il piacere: consente di vivere a lungo per riprovarlo molte altre volte.

SERGIO MOTTA