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Un parco giochi per i bimbi del Regina Margherita

E’ in corso la raccolta fondi per realizzare un’area giochi di fronte all’ospedale Infantile Regina Margherita.

 

La raccolta è coordinata dalla Federazione tra Associazioni di Volontariato “Ospedale Infantile Regina Margherita – Sant’Anna” ODV (Federvolontari), che riunisce diverse associazioni di volontariato attive nei due ospedali torinesi, ed ha come obiettivo la realizzazione di un parco giochi di quasi 600 mq nell’area verde antistante l’ospedale, in piazza Polonia 94. Un modo per donare un po’ di allegria e spensieratezza a tutti i bambini (in primo luogo i pazienti, ma anche i loro familiari ed amici) che frequentano per varie ragioni l’ospedale.

 

Per presentare il progetto è online il sito www.giardinodelsole.org, in cui sono illustrate anche le modalità attraverso cui cittadini, aziende ed enti possono concretamente contribuire alla realizzazione del “Giardino del Sole” – questo il nome scelto per il parco giochi – che nasce dall’idea di un papà, Edoardo Casolari.

 

Un po’ di tempo fa, mentre attendeva le dimissioni del piccolo Marco in compagnia degli altri suoi tre figli, osservando lo spazio di fronte all’ospedale, ha pensato a quanto sarebbe stato bello realizzare un’area gioco a disposizione di tutti i bambini che frequentano la struttura.

 

Dall’idea si è passati rapidamente all’azione, con la proposta del progetto agli uffici della Città, e la stipula di una convenzione tra Federvolontari e l’amministrazione comunale, attraverso cui sono state definite le modalità con cui verrà realizzata l’area, che verrà messa a disposizione di Federvolontari per la durata del cantiere. Gli uffici del verde hanno collaborato all’individuazione delle caratteristiche tecniche delle attrezzature per il gioco che verranno installate, in regola con le norme vigenti per le aree giochi pubbliche, e forniranno in seguito la supervisione tecnica necessaria per l’esecuzione dei lavori.

 

Una volta realizzata, l’area giochi verrà infatti donata alla Città, che si occuperà della sua cura e manutenzione.

 

“Desidero ringraziare Federvolontari per questa bella iniziativa – ha dichiarato l’Assessore al Verde della Città di Torino Alberto Unia e per il percorso avviato con i nostri uffici, che porterà alla realizzazione di un nuovo spazio per il gioco e lo svago a disposizione per tutti i bambini del quartiere.”

 

L’iniziativa ha avuto il favore dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.

 

Sono partner attivi di Federvolontari nel progetto Giardino del Sole: FORE Comunicazione, Arti Grafiche Parini e lo studio Miroglio + Lupica.

 

 

 

 

Federvolontari nasce nel 1985 e ad oggi ne fanno parte 18 Associazioni con 500 volontari. Si prefigge lo scopo di coordinare queste organizzazioni per il raggiungimento del comune obiettivo di migliorare le condizioni dei bambini e delle loro famiglie durante il ricovero. Ha al suo attivo la realizzazione di molteplici progetti di utilità pubblica, tra i quali il “Punto Accoglienza” all’ingresso dell’ospedale Regina Margherita ed il sostegno alle “famiglie fragili”, anche attraverso campagne di raccolta fondi.

 

Fanno parte della Federazione le seguenti Associazioni: AABC, ABIO, ACEP, ADISCO, AGD, AITF BIMBI, ANGEA, APISB, APISTOM, ZEROTRE, AVO, CASA GIGLIO, CASA OZ, GADOS, LIFC, UGI, UNITRE e VIP.

 

Il ruolo delle donne nei luoghi di decisione e gli stereotipi di genere

A Moncalieri due dialoghi e un convegno  

Due donne con un’importante carriera politica, le europarlamentari Gianna Gancia e Patrizia Toia, sono tra le protagoniste di “Donne di valore”, rassegna patrocinata dall’Assessorato alle Pari Opportunità di Moncalieri al suo esordio martedì 19 gennaio. Alle 18, sulla pagina facebook della Biblioteca Civica Arduino @bibliomonc, la giornalista Rosaria Ravasio intervista Gianna Gancia. Un dialogo a tutto campo sul ruolo delle donne nella politica e nei luoghi di decisione, così importante anche in momenti difficili come quello che ancora stiamo attraversando. Il progetto porta la firma dell’Assessorato alle Pari Opportunità dell’Associazione Il Rosa e il Grigio.
“Donne di valore prosegue lunedì 25 alle 17,30 con un convegno dedicato agli stereotipi di genere, come declinato in diverse forme della comunicazione: linguaggio, politica, pubblicità, cinema, cartoons – illustra soddisfatta l’assessore alle Pari Opportunità Laura Pompeo– Le relatrici saranno di alta competenza, e rifletteranno insieme su come gli stereotipi si manifestano esu quali possano essere le strategie per contrastarli. In continuità con l’ampia pagina dedicata nelle ultime settimane alla violenza di genere (6 eventi on line appena conclusi) l’assessorato alle Pari Opportunità propone nuovi spunti di riflessione, proseguendo un lavoro di sensibilizzazione su questi temi convintamente avviato fin dal mio primo mandato 5 anni fa”. I lavori verranno aperti dalla stessa Laura Pompeo, e proseguiranno con gli interventi tra le altre di Vera Gheno, Maria Bruna Pustetto, Giovanna Cosenza, Sofia Bignamini. La rassegna verrà chiusa dall’intervista all’europarlamentare Patrizia Toia, data e orario sono in corso di definizione.

Per info:
Ufficio Cultura e Biblioteca Civica Arduino 
Email: ufficio.cultura@comune.moncalieri.to.it
biblioteca@comune.moncalieri.to.it
www.comune.moncalieri.to.it/biblio
facebook e Instagram @BiblioMonc
Tel. 0116401289

Il progetto E-Motus, Danzaterapia e Parkinson

E’ promosso dall’Associazione “è” (affiliata Arci Torino) e continua nel 2021 grazie ai fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.

 

Gli incontri si svolgeranno inizialmente online e proseguiranno in presenza appena sarà possibile tornare alle attività di gruppo con serenità. L’appuntamento è il giovedì dalle 14.30 alle 16.00, a partire dal 14 gennaio.

 

Gli incontri online – confermati fino a marzo – possono accogliere persone provenienti da qualsiasi parte d’Italia, purché dotate di una connessione internet stabile e di una webcam.

I successivi incontri in presenza si svolgeranno sui territori di Torino e di Milano, grazie all’appoggio di Associazione Amici Parkinsoniani Piemonte (AAPP) e Lyceum Academy, partner del progetto.

 

La Danzaterapia fa tesoro del ruolo primario del corpo come contenitore e comunicatore di emozioni. Danzando all’interno di una relazione protetta di ascolto e condivisione, possiamo infatti conoscere e ri-conoscere con autenticità il nostro mondo interiore, esprimerlo, valorizzarlo e trasformarlo. La Danzaterapia attiva le risorse creative di ognuno, indipendentemente dalle abilità fisiche, come strumenti di consapevolezza e autodeterminazione, favorendo un processo di fioritura personale.

 

Nel Parkinson l’attività motoria, la socialità e la possibilità di prendersi cura delle proprie emozioni, hanno un ruolo fondamentale nel miglioramento del decorso della malattia. La Danzaterapia si inserisce in un approccio riabilitativo integrato, in quanto propone una delicata stimolazione a livello sia motorio sia emotivo in una patologia caratterizzata proprio da disturbi che coinvolgono queste due sfere. Coinvolge aspetti funzionali, cognitivi e psicologici per portarli verso un reciproco sostegno, contribuendo a un maggior benessere psicofisico.

 

I percorsi sono dedicati a chi vive in prima persona la malattia di Parkinson, ma anche a familiari e operatori. Non accompagnatori, ma veri e propri destinatari dell’intervento, nell’ottica di una condivisione della salute come è intesa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia.

 

E-Motus è nato a Torino nel 2016 grazie all’organizzazione e al sostegno di AAPP. Dal 2019 l’Associazione “è” – impegnata in iniziative che coniugano arte e salute – ne ha adottato il coordinamento. Successivamente il progetto ha ottenuto il patrocinio di APID – Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia.

 

I fondi stanziati dalla Chiesa Valdese sosterranno la realizzazione del percorso, ma anche altre azioni che permettano di narrare l’esperienza dei partecipanti e valutarne l’impatto sulla qualità della vita.

 

È prevista una simbolica quota di iscrizione di dieci euro, per valorizzare l’impegno e la continuità nella pratica, fondamentale per la costruzione del percorso.

 

Per avere maggiori informazioni e per partecipare scrivere a info@eassociazione.org.

 

Link al video

Cani al guinzaglio, please!

Lasciarli liberi non è una opzione. In questo ultimo periodo di pandemia e di festività natalizie, purtroppo celebrate anche con la pratica dei “botti”, i cani scappati, persi, abbandonati sono stati tantissimi. I social, e non solo, sono pieni di comunicazioni di animali domestici che si sono allontanati senza far ritorno, diverse sono le persone che hanno fatto annunci disperati per i loro amici che per un motivo o un altro non sono più a casa.

 

I casi di smarrimenti si sono davvero moltiplicati soprattutto durante la notte di Capodanno e nei giorni seguenti durante i quali il rumore assordante dei petardi e dei fuochi di artificio ha spaventato gli animali domestici, generato ansia e perfino terrore fino a fargli perdere l’orientamento e fuggire. I consigli dispensati sono stati come sempre diversi come per esempio creare per loro un luogo sicuro all’interno dell’abitazione, non lasciarli sul balcone, accendere la tv per coprire i rumori che li portano a scappare o a farsi male, utilizzare con l’aiuto del veterinario sostanze per calmarli. A casa è più facile aiutarli, il problema si amplifica quando siamo fuori, in passeggiata. Uno degli errori che comunemente si compie è di togliere il guinzaglio al cane credendo di conoscere bene le sue reazioni, confidando nell’educazione che gli si è data o semplicemente aspettandosi obbedienza incondizionata. Purtroppo non è così, l’animale la maggior parte delle volte si adatta alle nostre richieste, ai nostri ordini ma tante risposte positive non rappresentano una regola, non sono una certezza. La possibilità che il cane si allontani in maniera incontrollata aumenta poi se il cane è stato adottato da poco, se è cucciolo o se succedono eventi ai quali non è abituato come per esempio rumori improvvisi e sconosciuti. Morale, tenere il nostro cane al guinzaglio è un dovere, non una opzione. E’ un dovere perché lo dice la legge, perché è un modo per proteggerlo da incidenti che potrebbero togliergli la vita, è un obbligo per evitare che l’incontro con i suoi simili possa trasformarsi in una tragedia, ed è infine è necessario anche perché non tutti gradiscono la vicinanza dei cani, qualcuno ha paura e bisogna rispettare e considerare anche questo.
E’ bello vederli liberi correre e per questo ci sono le aree cani, è meraviglioso vederli felici ma non possiamo lasciarli a loro stessi, dobbiamo tenerli al guinzaglio, vicino a noi. Molte volte mentre passeggio col mio cane, un piccolo meticcio adottato al canile, mi si avvicinano cani irresponsabilmente slegati, qualche volta sono tranquilla ma spesso sono costretta a prenderlo in braccio e l’affermazione “non si preoccupi è buono” non mi basta e non mi interessa. Di frequente, a costo di sembrare antipatica e forse lo sono, ricordo al “padrone” di turno che il cane non può stare libero per l’incolumità di tutti, animali e umani. Le reazioni a questo mio monito sono di diverso tipo, c’è chi si scusa e lo lega, c’è chi non sente o fa finta di non sentire e chi si infastidisce sicuro e imperterrito nella sua condotta scorretta e pericolosa. Il guinzaglio è uno strumento di controllo necessario, un dispositivo di protezione e buona educazione, una redine che non limita la libertà del nostro animale ma al contrario gli permette di passeggiare in sicurezza e serenità, un gesto di civiltà. Seppur fuori tema rispetto all’argomento trattato, ma comunque in linea con quelli che sono i nostri doveri di cittadini mi preme ricordare che sarebbe opportuno che noi umani raccogliessimo i bisogni dei nostri cani, sempre e comunque, che concorressimo alla pulizia e al decoro della nostra bellissima città contribuendo inoltre, di questo ne sono sicura, a creare nei confronti dei nostri amici fedeli maggior apprezzamento e affetto.

Maria La Barbera

“Take Care” un progetto per ricucire i fili

Caro Direttore, il 2020 è stato un anno di forti restrizioni personali per ognuno di noi. Il progetto “Take Care” intende ricucire con un filo virtuale i contatti che inevitabilmente si sono allentati a causa del distanziamento.

Il nostro proposito è di fare sentire la voce del mondo dell’arte costruendo una rete composta da artisti, curatori, galleristi, operatori professionali affinché comunichino tra di loro e con il mondo esterno. Mantenere un contatto, amplificandolo attraverso l’invito, sarà il modo per eludere il distanziamento e tentare di riprogrammare il futuro con l’intento che questo messaggio riesca ad oltrepassare anche i nostri confini territoriali.

 

PROGETTO

Il progetto non prevede una curatela e vuole essere ampiamente democratico per la modalità di partecipazione: l’invito avviene attraverso il passaparola. I primi inviti partiranno dalla mailing list di Fondazione 107, ogni artista invitato a sua volta estenderà l’invito ad un altro artista, in una catena che, ci auguriamo, possa divenire virale. L’invito consiste nel produrre un tuo lavoro su una mascherina anti Covid di quelle in commercio, in stoffa, plexiglass o in altro materiale. Può anche essere autoprodotta, se preferisci, utilizzando i mezzi/materiali che ritieni più idonei e più vicini al tuo consueto modo di operare. Gli unici vincoli consistono nel mantenere le dimensioni delle mascherine in commercio e che l’opera abbia a che fare con la mascherina protettiva. Sul retro del lavoro da te prodotto dovrai apporre la tua firma e incollare un’etichetta che contenga: il tuo nome, cognome, indirizzo mail, titolo del lavoro. Dopodiché dovrai inviarlo presso il fermo posta di Fondazione 107 al seguente indirizzo:

Fondazione 107 casella postale 117
presso MAIL BOXES ETC – MBE
Corso Francia n.238
10098 RIVOLI (TO) – ITALIA

Parallelamente dovrai farci pervenire l’immagine da postare sul sito per consentirne la votazione, ci invierai un file immagine (JPG non superiore ai 2MB di risoluzione non inferiore a 3500px sul lato lungo), per questo invio dovrai utilizzare e compilare l’apposito modulo che troverai alla fine di questa parte descrittiva.

 

TEMPISTICA

Riceveremo le opere e le immagini dal 20 dicembre 2020 sino al 31 marzo 2021. Le immagini saranno inserite sul nostro sito online cronologicamente, via via che ci perverranno. Quando la normativa anti Covid lo renderà possibile, festeggeremo tutti insieme con una grande mostra aperta al pubblico in Fondazione 107.

 

VOTAZIONE

Le votazioni saranno aperte dall’1 aprile 2021 sino al 31 maggio 2021. Le opere saranno votate direttamente dai visitatori del sito. Ogni persona avrà a disposizione 1 voto per 1 opera. É previsto un sistema che eviti la possibilità di votare più volte. L’artista vincitore per elezione popolare avrà la possibilità di esporre le sue opere in uno degli spazi in Fondazione 107 durante lo stesso periodo in cui saranno esposte tutte le opere che hanno partecipato al progetto.

Il concorso è aperto a tutti ed è gratuito.

L’opera da te prodotta entrerà a fare parte della collezione di Fondazione 107 per tua gentile concessione e per tacito consenso a seguito del suo invio. Sarà trasferito a Fondazione 107 anche il diritto sull’immagine dell’opera per il suo eventuale utilizzo per la riproduzione e per possibili fini commerciali.

FINALITA’

Il progetto Take Care desidera essere fortemente partecipativo a testimonianza del vissuto dei nostri giorni. Vuole condividere una riflessione sulla difficoltà di vivere questo tempo così difficile per ognuno di noi, un tempo di restrizione che porta con sé la consapevolezza di prenderci cura di noi stessi ma anche e soprattutto degli altri, da qui Take Care. Invitare un collega artista sarà il modo di renderlo partecipe e allo stesso tempo di coinvolgerlo ad invitare un altro collega e così via. Take Care significa anche perdere la concentrazione su noi stessi ed estendere la nostra attenzione su chi ci sta intorno in un flusso che desidera diventare virale.

Ringraziandoti già da ora per il tuo impegno e la tua partecipazione ci auguriamo che tu aderisca all’iniziativa e, attraverso la tua preziosa collaborazione il progetto “Take Care”, possa contagiarci positivamente ed accompagnarci verso tempi migliori.

 

Fondazione 107 –

Via Andrea Sansovino, 234

10151 Torino

I nodi al pettine del vaccino

I nodi  arrivano al pettine. Il pianeta terra affronta per la prima volta nella storia con le armi della scienza una pandemia e viviamo in questi giorni l’inizio della sua fine, grazie agli innovativi vaccini ad mRNA. I nodi venuti al pettine dopo quasi un anno di pandemia sono molti

Il più grave è che i popoli preferiscono seguire leader politici paternalisti,  qualunque sia la questione.
Un qualsiasi leader negazionista è ugualmente gradito al popolo come un qualunque leader draconiano purché si rispetti il ruolo da lupo alfa. Come Bolsonaro e De Luca.
Perfino il vuoto pneumatico intorno al Pontefice è diventata arte mediatica per nascondere l’inutilità delle religioni di fronte al mistero della vita e della morte, racchiuse invece nella parola mRNA.
L’altro nodo gravissimo è che il nemico comune non ha spostato di un millimetro le barriere ideologiche o i conflitti armati. La pandemia è stata usata come un’arma ulteriore, per imporre restrizioni violente o per lasciare diffondere il mortale morbo virale. Come i diritti di donne e persone LGBTI negati in Polonia ed Ungheria ed ovviamente al contrario per le popolazioni oppresse da conflitti armati.
Un altro nodo importante è che almeno una parte del popolo preferisce ideologie irrazionali nonostante le evidenze scientifiche e i danni oggettivi. Un’altra parte invece rende irrazionale il significato delle evidenze scientifiche andando in paranoia, isolandosi socialmente o diventando irritabile e violento esattamente come i negazionisti. Questo è evidente in rete la manipolazione a fini elettorali sia del negazionismo sia della violenza verbale contro i negazionisti.
Il nodo economico non si può sciogliere. I ricchi sono più ricchi ma è il popolo a non volere che i ricchi paghino di più, garantendo tra l’altro istruzione e salute. È sempre il nodo economico che esalta messe e stadi vuoti, ma supermercati pieni, in onore di panem et circensem.
Un nodo paradossale è che l’ignoranza di un popolo impedisce le precauzioni e la ricerca sanitaria, ma proprio per questo motivo le prossime generazioni sono condannate a perdere l’uso di scuola, teatri e biblioteche ancora circa per un anno.
Un altro nodo paradossale è che ovviamente i leader politici o le video-star, fossero pure scienziati che hanno cavalcato o creato le ideologie negazioniste oggi si vaccinano, sempre davanti alle telecamere o in segreto,  perché era il consenso politico o sociale che inseguivano, e null’altro.
Come lo stesso Trump o i virologi negazionisti.
Il nodo che non si scioglie è che, nonostante il nodo paradossale e le evidenze scientifiche, essere adepti o promotori di ideologie negazioniste continua ad essere popolare ed attrarre chi ha bisogno di voti o visibilità mediatica. Come si legge ancora da commenti inopportuno di star ormai “invecchiate” come Heather Parisi o Montesano.
Un altro nodo paradossale è l’alternanza di messaggi contraddittori  dei negazionisti, i cui leader comunque si vaccinano, per cui è impossibile accontentarli…
Come fa l’estrema destra in Italia che un giorno crea panico dove non c’è pericolo e l’altro esce senza mascherina causando pericolo certo.
Un nodo da evitare è l’inutile polemica sull’obbligo di vaccinazione.  Al momento abbiamo poche dosi e le distribuiamo a rilento, perfino nei Paesi ricchi come il nostro.  Finché avremo volontari da vaccinare c’è tutto il tempo per convincere chi subisce i precedenti paradossi.
L’ultimo nodo è chiuso nelle case in quarantena dove il paternalismo diventa violenza misogina o omofobia contro donne e adolescenti LGBTI. Il comportamento dei leader in scala ridotta…
La domanda è ovviamente perché la retorica paternalista, che ha comunque ridotto i diritti civili come la libertà di movimento e di manifestazione, pure per necessità innegabile,  non può essere governata con successo da leader pacifisti, liberali  e ambientalisti.
Il sogno di chi ha una capigliatura riccia e ribelle non è quella di avere capelli lisci o di essere calvi ma di avere capelli ricci spontaneamente ordinati abbastanza da non creare nodi gordiani.
Il mio è un sogno borghese,  da boomer privilegiato e fuori moda, di chi adesso esce e va a farsi vaccinare.
Manlio Converti
Psichiatra

“Ambiente a tutto TOndo” prosegue il 21 con gli incontri virtuali

Il 21 gennaio si terrà il quarto dei sei incontri virtuali con tecnici ed esperti, associazioni ed enti attivi della società civile torinese, per discutere sul tema Cittadinanza attiva

La Casa dell’Ambiente di Torino è un polo di cultura ambientale e della sostenibilità a tutto tondo.Il progetto nasce per essere, nel senso reale del termine, una “casa”: un luogo fisico in cui poter parlare di ambiente, uno spazio d’incontro per le realtà del territorio, realizzando la possibilità di costruire collaborazioni e partenariati.  Per impedire che l’emergenza attuale possa ostacolare tali possibilità di confronto, la Casa dell’Ambiente ha deciso di riprendere le proprie attività in modalità a distanza. La prima iniziativa on line proposta è una serie di tavole rotonde tra dicembre e febbraio, con due incontri mensili.

Questo ciclo di incontri verrà realizzato in modo da presentare le sfide, i progetti e le realtà del territorio torinese, affrontando sei tematiche:

mobilità, inquinamento atmosferico, verde urbano, cittadinanza attiva, cibo e rifiuti.
L’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini, con l’obiettivo di renderli più consapevoli della realtà in cui vivono, dando loro la possibilità di partecipare e condividere idee, dubbi e perplessità.
Ogni incontro vedrà la partecipazione di tecnici ed esperti, associazioni ed enti attivi della società civile, con l’obiettivo di rispondere a due domande:
Come la città sta affrontando le sfide ambientali?
Cosa può fare ciascun cittadino per contribuire?
La durata indicativa è di 60 minuti per ciascun incontro.

 

Sarà possibile seguire la tavola rotonda virtuale tramite la pagina Facebook di “Casa dell’ambiente” https://www.facebook.com/casadellambiente

FUTURI INCONTRI

I prossimi incontri dell’evento si terranno:
21 gennaio: Verde urbano e nature based solutions
4 febbraio: Inquinamento atmosferico
18 febbraio: Mobilità
Ambiente a tutto TOndo è organizzato da Casa dell’Ambiente – WEEC
Media partner “.eco, l’educazione sostenibile”, Eco dalle Città, Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Onlus

Occupazioni abusive: cosa cambia dopo la firma del protocollo tra Regione, Comune e Prefettura

Ad oggi gli immobili abitati illegalmente sono solo 134, ma si teme che gli effetti della grave crisi che stiamo vivendo potrebbero fare aumentare a dismisura i casi. Per questo lassessore al Welfare, Chiara Caucino, ha siglato un Protocollo dintesa con Prefettura, Comune di Torino e Agenzia Territoriale per la Casa con lobiettivo di prevenire e contrastare il fenomeno, con interventi mirati e coordinati.


«Situazione sotto controllo: ma occorre assolutamente, allo stesso tempo, mettere un freno allillegalità e tutelare le fasce più deboli della popolazione e i nuovi poveri, vittime della pandemia. Nessuno deve essere lasciato da solo».

Obiettivo: prevenire e contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive delle case Atc, destinato inevitabilmente a crescere a causa della crisi legata al Covid19 e all’emergere delle «nuove povertà». Proprio per questo è stato siglato ieri pomeriggio dall’assessore al Welfare, Chiara Caucino, nella sede della Prefettura di Torino in Piazza Castello, un Protocollo d’intesa con Prefettura, Comune di Torino e Atc per la prevenzione e il contrasto alle occupazioni abusive degli alloggi di edilizia residenziale pubblica». Si tratta, infatti, di un fenomeno che potrebbe in un prossimo futuro preoccupare non poco, dal momento che già oggi, le case «popolari» occupate abusivamente sono 134, numero che però – visti anche gli effetti deleteri della crisi legata al Covid19 – sembra destinato ad aumentare esponenzialmente nei prossimi mesi.

Su un patrimonio che conta almeno 50.779 appartamenti in tutto il Piemonte tra Atc Nord, Centro e Sud, gli appartamenti sfitti sono 3.368 di cui 1.999 nell’area della Città Metropolitana di Torino (per la precisione, 1201 a Torino e 798 nell’area metropolitana). E in quelli occupati regolarmente circa il 35 per cento degli inquilini non paga affitto o bollette.

Il protocollo prevede quindi che gli Enti coinvolti, effettuino una costante ricognizione delle condizioni di disagio e insicurezza abitativa, coordinino le operazioni di censimento degli insediamenti a rischio, riducano il numero degli alloggi vuoti al fine di evitarne

l’occupazione abusiva, programmino e coordinino le azioni di recupero degli alloggi occupati sine titulo e assicurino il coordinamento con i Servizi sociali del Comune di Torino per l’accompagnamento di nuclei in reale stato di necessità. Inoltre è prevista l’adozione di le procedure di assegnazione degli alloggi secondo la normativa regionale, definendo modalità stabili di collaborazione tra l’Atc del Piemonte Centrale, il Comune di Torino e le Forze dell’Ordine.

Ma quale sarà il meccanismo d’azione previsto dal protocollo? Innanzi tutto l’Atc, ricevuta una segnalazione di occupazione abusiva, provvederà a comunicarlo alla polizia municipale, che effettuerà subito l’accertamento. Se l’alloggio risulterà libero da persone, si procederà al recupero immediato dell’unità abitativa, chiedendo ad Atc l’intervento di un fabbro per metterla in sicurezza. Se l’alloggio risulterà invece occupato, scatterà la denuncia alla Procura e si procederà allo sgombero. Qualora però venga verificata la presenza di persone in condizioni di fragilità economico sociale, lo sgombero verrà rinviato e verranno informati tutti gli Enti preposti per valutare la possibilità di reperire temporaneamente soluzioni alternative.

«Si tratta di una situazione sotto controllo ma che potrebbe peggiorare in brevissimo tempo – spiega Caucinoe che quindi necessita di un intervento coordinato e mirato: da un lato a prevenire fenomeni di illegalità come loccupazione abusiva degli alloggi e dallaltro a sostenere, allo stesso tempo, le famiglie più fragili e le vittime delle nuove povertà, ovvero tutte quelle persone che la pandemia ha ridotto letteralmente sul lastrico».

D’altronde le occupazioni abusive sono un fenomeno che minaccia la sicurezza degli inquilini, rischia di vanificare le attività di riqualificazione dei quartieri poste in essere dalla Regione Piemonte in collaborazione con l’Atc del Piemonte Centrale ed i Comuni della provincia ed ostacola, di fatto, l’attuazione dei programmi di ristrutturazione degli immobili, mettendo a rischio la disponibilità di risorse sia a livello nazionale che regionale.

«Per questo – prosegue Caucinoil tavolo regionale ha lavorato sia sulle misure di prevenzione e contrasto di questo fenomeno, ma anche sulla verifica di possibili modifiche normative e regolamentari alla legislazione regionale in materia, per agevolare possibili soluzioni al problema. Il nostro obiettivo è combattere lillegalità, ma anche essere vicino ai più fragili e ai più deboli. Nessuno deve essere lasciato indietro o solo».

Finalità importante del tavolo – che avrà cadenza mensile – è infatti la riassegnazione, con procedure rapide, degli alloggi. Le case che necessitano di lavori minimi dovranno essere ripristinate da Atc entro 30 giorni. Sarà poi compito del Comune di Torino emettere i decreti di assegnazione. A quel punto Atc stipulerà il contratto e consegnerà le chiavi non appena saranno disponibili le certificazioni di sicurezza degli impianti.

Sarà possibile segnalare e denunciare le occupazioni abusive attraverso il numero verde Atc, 800301081, operativo 24 ore su 24 oltre ovviamente il numero unico dell’emergenza 112.

Al via anche a Torino il progetto “Basta una Zampa – Dog Therapy” nelle scuole

La sperimentazione è già partita a Milano e ora arriva all’ I.I.S.S. Oscar Romero di Rivoli 

A scuola con gli amici a quattro zampe per i bambini con disabilità, in un momento di grande fragilità e debolezza per tutta la socialità e gli inserimenti

www.forasmile.org

TORINO – Arriva all’ I.I.S.S. OSCAR ROMERO di viale Papa Giovanni XXIII a Rivoli (TO) il progetto nazionale di Dog Therapy nelle scuole, che porta gli amici a quattro zampe a incontrare i bambini e i ragazzi delle scuole d’infanzia, primarie e secondarie.

Basta una Zampa, progetto ideato e sostenuto da For a Smile Onlus, prende il via presso l’istituto di Rivoli (il primo a partire per la provincia di Torino)  fino al mese di maggio.

Quattro appuntamenti al mese, uno alla settimana, insieme ai ragazzi con disabilità, che incontreranno i cani presso il bellissimo parco privato dell’istituto o, in caso di pioggia, nella palestrina interna alla struttura. I tre cagnolini, opportunamente educati in attività di Pet Therapy IAA, saranno accompagnati dai coadiutori IAA dell’Associazione Sorrisi a 4 Zampe ETS di Torino.

Il percorso ludico-ricreativo ed educativo attivato dalla Dog Therapy coinvolge gli allievi con disabilità del nostro istituto, i quali frequentano in presenza. Si tratta di un progetto che mira al miglioramento dello stare bene a scuola, promuovendo attività di socializzazione tra pari, favorendo la conoscenza del corretto rapporto tra uomo ed animale e lavorando sul contenimento e sulla gestione dell’ansia. Aspetto quest’ultimo nodale data la situazione di incertezza che l’emergenza Covid-19 ha comportato”Queste le parole della Preside Luisa Rossi, che ha da subito creduto nell’efficacia della Dog Therapy a scuola, proprio per i ragazzi diversamente abili ed in modo particolare per le prime classi che hanno bisogno di integrarsi in un nuovo contesto scolastico.

Il progetto

L’iniziativa si inserisce all’interno delle attività ordinarie della Onlus, che da sempre ha a cuore il benessere dei bambini e delle famiglie e che in un momento di grande debolezza per socialità decide di entrare laddove i bambini si incontrano dopo mesi di isolamento.

Il progetto di Dog Therapy è già partito a Milano lo scorso 15 Ottobre con l’IC Via Giacosa dove si sta portando avanti un percorso che coinvolge i bambini dell’Istituto Comprensivo – che include scuole dell’Infanzia, scuole primarie e secondarie. Sono al momento in fase di definizione gli accordi con altre scuole di Milano, Torino e Roma ed è già grande l’entusiasmo per un progetto che renderà la scuola ancora più accogliente.

La Dog Therapy a scuola

I bambini hanno vissuto lunghi mesi di isolamento a casa, privati della socialità, della loro routine, delle attività fisiche e all’aria aperta. Sono tanti e ormai riconosciuti i danni psico-sociali ereditati dal lockdown e oggi la scuola a fatica sta cercando di abbracciare, almeno virtualmente, le insicurezze e le paure che questi bambini si portano dietro.

In questo contesto di fragilità, For a smile Onlus, che da oltre 13 anni porta avanti progetti dedicati all’infanzia e alle famiglie e che promuove a livello nazionale l’iniziativa “Basta una zampa” di Dog Therapy negli ospedali, ha deciso di entrare nelle scuole e incontrare i bambini nel cortili o nei parchi degli istituti.

Gli incontri di Dog Therapy nelle scuole saranno con gruppi di 6 bambini (nel rispetto delle restrizioni Covid) o con classi intere negli spazi esterni. I percorsi ludici saranno costruiti in base alle esigenze del gruppo e definiti dagli operatori professionisti insieme alle insegnanti, allo psicologo della scuola e alle famiglie.

L’iniziativa avrà una durata dell’intero anno scolastico (fino a maggio) e sarà totalmente donata da For a smile Onlus alle scuole, dando priorità ai contesti con particolari difficoltà di inserimento e integrazione.

Gli incontri saranno condotti da operatori certificati I.A.A. (Interventi Assistiti con Animali – Dog Therapy), accompagnati dai loro simpatici amici a quattro zampe educati per le attività coi bambini.

«Vite in Gioco» coinvolge più Comuni

Il progetto interessa Chieri (capofila), Moncalieri, Carmagnola e Nichelino.A Chieri lo Sportello avrà sede in via Vittorio Emanuele II 1 (fronte Biblioteca Civica), sarà aperto al pubblico una mattina al mese. La Linea Telefonica attiva 6 ore a settimana.

L’assessore Raffaela VIRELLI: «Offriremo un servizio di accompagnamento, anche legale, oltre che di informazione e sensibilizzazione.»

 

Il Comune di Chieri con il progetto «Vite in Gioco» si è aggiudicato il concorso di idee promosso dall’AslTO3 (Dipartimento Patologie della dipendenza).

Il progetto, realizzato in collaborazione con i Comuni di Moncalieri, Carmagnola e Nichelino ed il SerD dell’AslTO5 e finanziato con 24mila euro, consiste nell’attivazione di una Linea Telefonica e di uno Sportello Itinerante, Informativo e Creativo, che promuoverà azioni di consulenza economica e finanziaria rivolta alle famiglie, vittime indirette del gioco d’azzardo, e azioni di cittadinanza attiva, ovvero percorsi informativi e formativi insieme alle realtà sociali attive nei territori.

«Il gioco d’azzardo patologico costituisce un problema molto grave dal punto di vista sanitario e sociale, il gruppo GAP segue 83 pazienti tra Chieri, Carmagnola, Moncalieri e Nichelino, ma esiste un significativo sommerso, persone e famiglie che sono reticenti a rivolgersi al SerD, e questo progetto intende intercettare le potenziali richieste di aiuto e quindi intervenire per aiutare le famiglie a contrastare le difficoltà economiche che il problema comporta, affrontando e circoscrivendo la situazione di crisi, favorendo contatti con la rete formale ed informale che è presente sul territorio. Con la Linea Telefonica e con lo Sportello offriremo un servizio di accompagnamento, anche legale, oltre che di informazione e sensibilizzazione, e l’AslTO5 garantirà il proprio supporto pubblicizzando il servizio, facendolo conoscere alle famiglie e incentivando così le persone ad avvicinarsi. Sportello, SerD e servizi sociali opereranno in stretta sinergia»: così spiega l’assessore alle Politiche sociali Raffaela VIRELLI.

Il servizio sarà gestito da due operatori: un educatore economico finanziario, specializzato sui temi  relativi all’indebitamento causato dal gioco in denaro, e un educatore professionale, formato e con esperienza relativa al gioco d’azzardo patologico, che avrà il compito di coordinare e connettere le attività dello sportello con i servizi territoriali e le realtà socialmente attive sui territori.

La Linea Telefonica si rivolgerà principalmente alle famiglie indirettamente colpite dai debiti di gioco dei loro familiari e agli stessi giocatori problematici, e sarà uno strumento per tutti quei cittadini che vogliono informarsi sul tema dei rischi relativi al gioco d’azzardo e sui servizi di cura attivati dai SerD dell’ASLTO5. Attraverso la chiamata telefonica sarà possibile valutare la domanda e concordare con la persona interessata un incontro personalizzato con l’educatore finanziario, presso lo sportello locale oppure tramite videochiamata. La Linea Telefonica sarà attiva 6 ore settimanali per parlare direttamente con l’operatore; in altri orari sarà possibile lasciare un messaggio vocale o un messaggio scritto su WhatsApp o sms per essere ricontattati.

Lo Sportello Itinerante offrirà supporto e consulenza economico-finanziaria (analisi e supporto della situazione debitoria, valutazione della gestione del denaro e del rischio economico e patrimoniale per sé, i figli e i congiunti), accompagnando i famigliari nella comprensione della complessità del Gioco d’Azzardo Patologico, individuando e pianificando strategie maggiormente funzionali sulla gestione del denaro, coinvolgendo professionisti esperti in materie giuridiche e finanziarie, ed inviando gli interessati al servizio specialistico dell’ASL che procederà alla presa in carico per la diagnosi e la cura.

I Comuni di Chieri, Moncalieri, Carmagnola e Nichelino cofinanzieranno il progetto, mettendo a disposizione locali idonei ad ospitare lo Sportello e coprendo le spese di funzionamento delle sedi.

A Chieri lo Sportello avrà sede nei locali che già ospitano il centro antiviolenza (via Vittorio Emanuele II 1, fronte Biblioteca Civica), inizialmente sarà aperto al pubblico una mattina al mese, per poi arrivare a garantire un’apertura quindicinale.

L’intenzione è anche quella di avviare un percorso di conoscenza e di collaborazione con le realtà sociali presenti, promuovendo momenti aperti alla cittadinanza e affiancando gradualmente all’attività dello Sportello e della Linea Telefonica una serie di volontari formati sul tema, che potranno divenire moltiplicatori di messaggi e di informazioni corrette sui rischi legati al gioco d’azzardo, nonché ricevitori e identificatori di situazioni critiche che potranno così essere orientate ai servizi specialistici dell’ASL.