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La Giornata internazionale per l’alfabetizzazione

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale per l’alfabetizzazione, istituita dall’UNESCO il 17 novembre 1965, propone una campagna di sensibilizzazione “Alfabeta=Alfaomèga” per rendere partecipi giovani e meno giovani su una piaga ancora purtroppo presente e fortemente penalizzante per il progresso mondiale.

Secondo i dati dell’Istituto UNESCO per le Statistiche nel mondo, oltre 750 milioni di adulti, di cui due terzi sono donne, rimangono analfabeti; mentre in Italia uno studio recente del Cede evidenzia come più di 2 milioni sono gli analfabeti funzionali: le percentuali maggiori si riscontrano nella fascia d’età 46-55enni (29,9%) e nella fascia d’età 56 e i 65 anni (36,2%). L’organizzazione Sos Villaggi dei Bambini recentemente ha segnalato che circa 250 milioni di bambini sono analfabeti. Quest’ultimo dato allarmante si associa ai danni creati dalla pandemia in Italia e nel pianeta. I dati Unicef fanno registrare che quasi 1,6 miliardi di studenti le cui scuole sono rimaste chiuse per il lockdown, circa 463 milioni, oltre il 30%, non sono stati in grado di accedere alla didattica a distanza.

Se è vero che ancora adesso, a causa della povertà e dei conflitti nel pianeta, a molti bambini è negato l’accesso all’istruzione, fattore che sicuramente non contribuisce allo sviluppo di tutte le potenzialità di ciascun individuo, è anche grave che le “conquiste” intellettuali per molti siano precarie, superficiali, perché non radicate nel tempo o mal assimilate. L’istruzione quando è accompagnata da un corredo di strumenti atti ad incrementare l’empatia e la conoscenza della realtà diventa veramente la base su cui costruire una società diversa. In Italia rispetto ad un secolo fa tanti cittadini hanno avuto l’opportunità di venire scolarizzati, e ciò ha consentito un miglioramento generale della qualità della vita per tutti. La sfida per il futuro è raggiungere le frange meno fortunate ed avviare percorsi di recupero per quanti in età avanzata fossero rimasti esclusi da nozioni necessarie per essere padroni della propria vita. Chi non riesce ad affrancarsi dall’ignoranza difficilmente riuscirà ad essere consapevole dei propri diritti e a sottrarsi allo sfruttamento.

L’alfabetizzazione costituisce il primo passaggio fondamentale verso la conquista della propria autonomia di uomini e donne. Proprio per tal motivo va propagata ed estesa quanto più è possibile.
Decifrare caratteri e lettere dischiude, proprio come chi nei libri fantasy padroneggia formule magiche per trasformare la realtà, significa proprio imprimere il proprio segno nella contemporaneità: da soggetti passivi si diventa cittadini attivi: “Uscire dal mutismo e dal silenzio vuol dire esercitare la capacità di lettura del mondo, che precede la lettura delle parole (cit. Rosati, A., Educazione e Diritti umani. Il manifesto di Freire).

Il CNDDU prendendo spunto dal considerazioni di Gadotti “scrivere lettere e biglietti, leggere i nomi delle strade e piazze […], riempire i moduli di un nuovo lavoro, leggere le indicazioni delle medicine, prendere nota dei numeri di telefono […], poter apprezzare storie dei libri, capire le notizie di un giornale, comunicare, mettere per iscritto i propri pensieri” (Gadotti M., Leggendo Paulo Freire, Sei, Torino 1995, p. 63) invita a potenziare le competenze di alfabetizzazione attraverso una serie di attività diverse e correlate alle esperienze quotidiane della vita reale.
“Voglio imparare a leggere e a scrivere per non essere più un’ombra degli altri!” (Freire, P. (1974) Teoria e pratica della liberazione. p.63, Roma: A.V.E)

Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU

Un’app targata Torino per il turismo sostenibile

Disponibile in tutti gli store per iOs e Android. Il progetto fa parte di ‘Torino a Cielo Aperto’: www.cityaround.it

 

Da oggi il turismo, declinato nelle sue accezioni più innovative e attuali – digitale, sostenibile e di prossimità – saluta l’uscita di CityAround, la nuova applicazione tecnologica, progettata dalla società torinese Panorami Elettronici insieme a Synesthesia, la nota Digital Experience Company, per diventare “il navigatore ufficiale del tuo tempo libero”.

Si tratta di una vera e propria porta digitale che con un semplice tocco sul tuo smartphone ti consente di accedere ad una vasta scelta di tour tematici cittadini e outdoor, da percorrere a piedi o in bicicletta. Senza dover compiere ricerche interminabili ed estenuanti, in modo assolutamente immediato ci si trova immersi nel patrimonio paesaggistico e culturale della città e qui poter ricevere un’infinità di contenuti multimediali, dedicati ai punti di interesse incontrati lungo il percorso, ma non solo. Infatti, la caratteristica distintiva di CityAround è quella di permettere l’organizzazione del proprio tour in totale autonomia e soprattutto nel rispetto del distanziamento fisico come richiesto dalle attuali norme per il Covid-19.

Il ventaglio dei circuiti disponibili nella neonata app è davvero ampio e fornisce diverse opzioni tra cui scegliere, offrendo nello specifico:

  •  Circuiti Turistici attraverso cui conoscere da vicino le bellezze cittadine come il Tour panoramico del Centro, il Tour del Quadrilatero Romano, la Passeggiata Fotografica Lungo Po, il Parco del Valentino, la Vista più bella della Città e i Musei Cittadini.
  • Circuti Tematici, pensati apposta per scoprire la storia, la cultura e la vita urbana della città: Torino Barocca, Torino Liberty, Torino Letteraria, Risorgimento e Unità d’Italia, Città del Cinema, il Lato Oscuro di Torino, Caffè Storici, Murales del Quartiere Aurora, Sacra Sindone, Residenze Sabaude.
  • Outdoor, la guida più completa e affidabile dedicata ai principali circuiti outdoor per MBT, escursionismo e le altre attività sportive praticabili in città e provincia, dal wakeboard all’arrampicata sportiva.
  • Caccie al Tesoro, giochi coinvolgenti per portare i bambini ad approfondire la conoscenza con il territorio insieme alla propria famiglia e in modo ludico.
  • Langhe e Monferato, con tutti i migliori percorsi per esplorare Barolo, Alba, La Morra e dintorni, tra le panchine giganti e le Cantine Sociali.
  • Sagre in Provincia, con tutti i principali eventi, piccoli e grandi, dove c’è sempre qualcosa da gustare o qualche tradizione locale da scoprire.
  • Eventi ovvero l’agenda guida con cui navigare nei principali eventi cittadini, evitando ogni problema di assembramento.

Proprio collegandosi a quest’ultimo punto, CityAround grazie al Patrocinio del Comune di Torino fornirà il servizio di agenda digitale gratuito per tutti gli eventi, previsti dal programma di “Torino a cielo aperto”. Su questo versante la nuova app offrirà un servizio essenziale e innovativo perché sarà il mezzo per coinvolgere grandi numeri di persone nel rispetto del distanziamento, facendo confluire tutti i partecipanti nelle location desiderate, ma in tempi differenti.

In particolare ogni utente, ospite, verrà guidato passo passo dentro l’evento stesso o la manifestazione inserita in CityAround tanto da poter rendere possibile la partecipazione di centinaia o migliaia di persone senza alcun rischio di assembramento.

Inoltre tra le location e le esperienze prescelte sarà possibile avere a disposizione informazioni e contenuti multimediali, fruibili attraverso l’app nel modo più semplice possibile, ottenendo al contempo un’esperienza d’intrattenimento piacevole e coinvolgente sempre nel rispetto della sicurezza e del distanziamento.
Per questo CityAround vuole essere portavoce del turismo sostenibile e responsabile. “Desideriamo porre al centro della nostra attività – dichiara Alberto Volpe, Amministratore Delegato di Panorami Elettronici – la comunità locale e il suo diritto a essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del territorio. Il nostro obiettivo è favorire l’interazione positiva tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori”.

Ultima Avvertenza: esistono due principali sistemi operativi, ognuno dei quali disponibile in svariate versioni, dove l’azienda produttrice dello smartphone interviene ulteriormente nella gestione delle autorizzazioni di sistema (necessarie al funzionamento delle app) tanto che spesso si determina un diverso funzionamento anche in apparecchi della stessa marca.

 Per avere la garanzia che ciò non si verifichi, invitiamo i cittadini torinesi ad aiutarci, scaricando l’applicazione CityAround in versione beta dal link disponibile sul sito www.cityaround.it e comunicandoci qualsiasi malfunzionamento nell’apposita chat.  A breve sarà pubblicata la versione “definitiva” e tutti coloro che avranno scaricato e testato la versione beta dell’app dovranno semplicemente disinstallare l’app dal cellulare e scaricare gratuitamente la nuova versione dagli store).

Buon compleanno Officine Grandi Riparazioni

 Le OGR compiono tre anni e si apprestano a festeggiare con un intenso programma, nel segno del futuro, eventi dal 10 settembre al 10 ottobre

Ci saranno Davide Dattoli (TAG) e Christian Greco (Museo Egizio), i primi due ospiti di OGR Public Program e per la prima volta il grande pubblico entrerà nell’area OGR Tech, il laboratorio del futuro e nell’area OGR Cult, mostre, musica, performance artistiche, visite guidate, dibattiti e attività didattiche.

 

Per gli incontri gratuiti è necessaria la prenotazione dal 3 settembre sul sito www.ogrtorino.it

Prendono il via i primi quattro appuntamenti post estivi di OGRPublic Program, il progetto di formazione gratuito messo in campo dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT per far incontrare il grande pubblico con personalità di fama nazionale e internazionale per delineare nuovi orizzonti possibili per la società e il pianeta nell’era post Covid su tematiche di estrema attualità quali le competenze digitali, la rinascita, la cura del pianeta e delle relazioni sociali, i cambiamenti climatici e ambientali. 

Per la prima volta le persone di ogni età potranno entrare negli spazi delle OGR Tech, il luogo dove startupper, innovatori e grandi aziende progettano ogni giorno il futuro in campo scientifico, tecnologico, industriale in settori d’eccellenza come Big Data, intelligenza artificiale, blockchain, gaming, smart mobility.

 

Davide Dattoli (CoFounder e CEO di Talent Garden) e Christian Greco (Direttore del Museo Egizio di Torino) saranno gli ospiti dei primi due incontri, giovedì 10 settembre (ore 18.30) e venerdì 18 settembre (ore 18.30), con focus rispettivamente sul coworking e sulla “Uhem mesut”, ossia la morte non come fine ma come nuovo inizio nell’Antico Egitto.


Il Public Program proseguirà 
lunedì 21 settembre (ore 18.30) con la rassegna dal titolo profetico “La cura del mondo”, dell’Associazione Doppiozero di Marco Belpoliti, che proporrà un intervento fortemente evocativo di Gabriella Caramore sul tempo ultimo della vita, mentre giovedì 24 settembre (ore 18.30) per l’Associazione CentroScienza Elisa Palazzi e Marco Ferrari racconteranno come il clima stia cambiando in montagna molto più rapidamente che altrove, con forti ricadute sull’intero ecosistema.

 

Sempre a settembre ripartirà anche OGR YOU, il progetto di formazione promosso dalla Fondazione per l’Arte CRT dedicato ai giovani tra i 18 e i 21 anni. Curato dal celebre gallerista torinese Guido Costa in collaborazione con il giovane curatore ucraino Sergey Kantsedal, il progetto si intitola NOVA CONVENTION e si configura come un esperimento di educazione alla complessità della cultura: 15 ragazzi selezionati tramite open call a inizio anno, si ritroveranno una volta al mese nella nuova Aula didattica delle OGR per confrontarsi su temi diversi con personalità illustri in diversi campi. Al termine del corso, ad ogni partecipante sarà riconosciuta una borsa di studio del valore di 500 euro.

 

I progetti OGR Public Program e OGR YOU sono nati con lo scopo di offrire specifiche occasioni di formazione, apprendimento e approfondimento per tutto il pubblico OGR, insieme a iniziative specifiche pensate anche per un audience più giovane; un terreno comune su cui potersi confrontare, imparare dal passato e guardare al futuro, in perfetta armonia con l’essenza stessa delle OGR – dichiarano Fulvio Gianaria e Massimo Lapucci, rispettivamente Presidente e Direttore Generale delle OGR. Ed è proprio dal pubblico e dalla formazione che le OGR sono pronte a riprendere in presenza un dialogo che è sempre proseguito grazie a una proposta digitale di contenuti: ripartiamo a settembre con una programmazione di incontri dal vivo per la prima volta in OGR Tech, il luogo in cui quotidianamente si progetta il futuro, con focus su temi molto attuali, come le competenze digitali, la rinascita, le relazioni sociali, la cura dell’ambiente. Un mese di appuntamenti che ci avvicineranno al week end del 10 ottobre, quando sarà possibile ritrovarsi anche negli spazi di OGR Cult per continuare a vivere, tutti insieme, l’arte e la cultura”.

TOMMASO LO RUSSO

Anno zero. I limiti e la ragione

Goethe dice che siamo esseri così limitati da pensare sempre di avere ragione. O meglio da ritenere che la ragione sia una. E assoluta. Naturalmente identificandola con la “nostra”.
È questo il limite. Non il corpo, coi suoi confini e le sue fragilità. Il limite che ci rende troppo umani, per evocare il fantasma, sempre presente, di Nietzsche. Ma essere troppo umani, implica il non essere veramente Uomini.

Il limite infatti è mentale. Non fisico. Anche perché la tecnica può farci superare tali limiti. Possiamo volare. Correre a velocità sempre maggiore. Sollevare incredibili pesi…. È il Superman della DC Comics statunitense. Declinazione popolare, e molto americana, del mito della tecnica coniugato con una lettura (parziale e superficiale) di Nietzsche. E, in fondo, delle idee del primo Filippo Tommaso Marinetti…

Ma non c’è macchina o tecnica che possa farci superare i limiti della nostra mente. Certo, computer ed altre diavolerie informatiche potenziano a dismisura la memoria, la capacità di calcolo, etc… Ma il limite mentale resta lì. Invalicabile. Come la Grande Muraglia. Che fu edificata dall’Imperatore Giallo non per impedire ai barbari di entrare dall’esterno. Ma per precludere l’uscita a chi vi si trovava all’interno…

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Anno Zero. Limiti e ragione

Libero e anticonformista: così era Daverio, il “critico non criptico”

Di Pier Franco Quaglieni/ Philippe Daverio e’ stato un grande studioso di storia dell’arte. Più contenuto e sobrio dI Sgarbi,  non ha mai voluto essere un accademico e basta

E’ stato un grande e brillante divulgatore dell’arte e del patrimonio storico del Paese che seppe difendere con coraggio senza lo snobismo del Fai o di “Italia nostra”; aveva un modo di parlare e di scrivere seducente che colpiva anche gli incolti, virtù molto rara in un uomo di cultura.

Pur provenendo anche lui dal mondo sessantottino si era presto affrancato dagli stilemi ideologici e sociologici che inquinano l’estetica. Presentandolo a Torino all’ Unione Industriale con Giancarlo Bonzo, io parlai di lui come dell’Anti- Argan. Tanto intellettualistico quest’ultimo, tanto limpido e immediato fu Daverio. Fu straordinariamente efficace in televisione, dimostrando una comunicativa che neppure Alberto Angela possiede.
Ma definendolo così, volevo anche mettere in evidenza il suo spirito libero. Fece l’assessore a Milano con la Lega, ma non ci furono mai sbavature di parte nel suo lavoro di critico.
Quella definizione gli piacque e rimase oltre venti minuti a dialogare con me, quasi congelando il tema che avrebbe dovuto trattare e poi affronto’ con ricchezza di argomenti e smagliante vivacità di toni.
I critici d’arte sono spesso criptici ed evanescenti nel linguaggio, Philippe invece amava la chiarezza cartesiana del linguaggio, impastato a volte da illuminazioni volteriane. Con la sua morte l’Italia perde uno dei suoi pochi intellettuali liberi e non conformisti,  una merce rara, quasi introvabile. E‘ stato un chierico che non ha tradito. La sua morte a poco più di 70 anni mi commuove e non mi consente di scrivere di più. La sua intelligenza è  stata troncata da un male contro cui ha saputo combattere con stoicismo e coraggio.Per dirla con Croce ,la sua vita intera con la sua inesauribile vivacità e’ stata preparazione alla morte che non segnerà certo l’oblio di un impegno non effimero per la cultura e per l’arte mai disgiunte dall’amore per la libertà.

In memoria di Dalla Chiesa

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani in occasione del 38° Anniversario dell’omicidio del generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa intende ricordare la sua statura morale, prezioso patrimonio di valori civili da trasmettere alle nuove generazioni.

Il 3 settembre del 1982 il prefetto di Palermo e generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa insieme alla sua seconda moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo perse la vita in uno dei più violenti agguati mafiosi del nostro Paese. L’auto dove viaggiavano le tre vittime, l’Autobianchi A112, fu dilaniata da una violenta scarica di trenta colpi di Kalashnikov AK47.

I killer scelsero, infatti, un’arma da guerra per mettere a tacere per sempre un coraggioso servitore dello Stato troppo scomodo per Cosa nostra, il quale si era inserito efficacemente nelle dinamiche della “Seconda guerra di mafia”, dove i corleonesi stavano massacrando tutti i nemici per avere il controllo totale della “zona”. Per Dalla Chiesa “l’arroganza mafiosa doveva cessare” e in tempi brevi. Al generale bastarono poco più di 100 giorni nella prefettura di Palermo per dar voce alla speranza dei palermitani onesti, speranza che durò pochissimo perché Cosa nostra attraverso i sicari di via Carini, “sette o otto di quelli terribili”, fece ripiombare i cittadini nell’orrore delle stragi e della violenza criminale.
Cosa nostra, che aveva già compiuto tanti crimini efferati uccidendo magistrati e politici, voleva chiudere il cerchio, degli uomini onesti e difensori della Legge, proprio con la morte di Dalla Chiesa inviato a Palermo all’indomani dell’omicidio del sindacalista Pio La Torre. E così, dopo Boris Giuliano, Piersanti Mattarella, Pio La Torre e ancora tante altre vittime, quella mattina a via Isidoro Carini la rappresaglia mafiosa fece tremare una volta ancora l’Italia. E la fece tremare nel momento in cui la nostra nazione stava sperando grazie alla figura del generale Dalla Chiesa, che aveva avviato il processo di disgregazione del fenomeno terroristico in Italia, di porre ormai fine alle stragi violentissime degli Anni di piombo.
Lo Stato italiano, dopo l’ingiusta morte di Dalla Chiesa, dovette fare i conti con l’amarissimo rimpianto di non avergli mai concesso i pieni poteri, che il generale chiedeva a gran voce, per combattere Cosa nostra. Quindi, il prefetto inviato in Sicilia per combattere la mafia dopo anni di lotta al Terrorismo conclusi con gli arresti dei vertici delle Brigate Rosse, fu ucciso prima di ottenere i poteri necessari per distruggere la malavita organizzata.
Sono passati 38 anni da allora, ed ogni volta che leggiamo l’ultima intervista rilasciata a Giorgio Bocca e apparsa su Repubblica il 10 agosto 1982, ci sentiamo investiti sempre di una grande responsabilità che è quella di mantenere viva la memoria di un grande uomo, di “un innovatore attento e lungimirante” come lo ha definito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di un difensore della giustizia, medaglia d’oro al valore civile, che di valori civili ha riempito il nostro Paese negli anni in cui Terrorismo e mafia lo deturpavano insieme e senza alcuna pietà. Il 3 settembre siamo chiamati tutti a ricordare perché è il giorno del ricordo.
Il CNDDU invita tutti a ricordare la figura straordinaria del generale Dalla Chiesa, soffermandosi sulle vicende che lo hanno trascinato alla morte, rileggendo o riguardando sul canale You tube le sue interviste, ne segnaliamo una in particolare rilasciata al giornalista Enzo Biagi.
Ci rivolgiamo poi in particolare ai colleghi docenti della scuola italiana affinché continuino a portare avanti tutte le iniziative finalizzate alla legalità e alla costruzione di una forte e autentica coscienza civile. Tra pochi giorni inizierà la scuola e tra tanti dubbi e difficoltà si fa strada, a passo deciso, l’educazione civica che diventerà ufficialmente una materia come tutte le altre.
Noi crediamo fortemente che commemorare uomini come Carlo Alberto Dalla Chiesa sia già fare educazione civica, perché significa parlare ai ragazzi del ruolo attivo dei cittadini e del modo di operare dello Stato.  Dilatiamo, quindi, il tempo del ricordo e facciamo in modo di non arrivare, ogni anno, digiuni al 3 settembre. Educhiamo i nostri ragazzi al vivere civile e ai valori della legalità.

Prof.ssa Rosa Manco
CNDDU

Menu stellato per la cena al 35° piano in total white

Il 3 settembre la cena di compleanno per festeggiare il successo dei primi dodici mesi del ristorante torinese guidato da chef Marco Sacco. Musica, intrattenimento, dress code total white e un menù stellato per brindare all’anno trascorso e mandare un augurio di ripartenza a tutta la Città

Giovedì 3 settembre Piano35, il ristorante torinese situato nel rooftop del grattacielo Intesa Sanpaolo, festeggerà il suo primo compleanno: una serata in cui si celebrerà al tempo stesso la passione per l’alta cucina e il successo della formula inaugurata lo scorso anno che vede la piena collaborazione tra i tre ingredienti fondamentali di Piano35: la bellissima sala ristorante a 150 metri d’altezza, il lounge bar con la sua vista unica su Torino e l’elegante spazio eventi a disposizione dei clienti per momenti conviviali privati o eventi pubblici.

La regia della serata vedrà infatti in continua sinergia i luoghi del sistema gastronomico del grattacielo Intesa Sanpaolo. Dalla terrazza dello spazio eventi, dove verrà servito l’aperitivo di benvenuto, si diffonderà l’intrattenimento musicale di dj Bird, artista affermato a livello internazionale attivo fra Nord Italia, Francia e Svizzera che accompagnerà la serata insieme alla simpatia travolgente di Luigi Orfeo, attore della compagnia dei Fools, personaggio artistico fra i più amati del panorama torinese. Per la cena, servita nella panoramica sala ristorante, lo chef Marco Sacco, già patron del ristorante due stelle Michelin il Piccolo Lago a Verbania, ha elaborato uno speciale menù che, attraverso il gusto e la raffinatezza delle sue creazioni più celebri, racconterà l’ultraventennale esperienza della famiglia Sacco, proponendo alcuni dei piatti che hanno segnato la carriera dello chef piemontese, dal preziosissimo Lingotto del Mergozzo, capolavoro di complessità e minimalismo, al trionfo di sapori sprigionato dalla Carbonara au Koque. Per l’occasione, in abbinamento a ogni portata gli spumanti Metodo Classico Trento DOC di casa Altemasi, una delle firme più prestigiose fra le aziende produttrici di bollicine in montagna. Si tornerà infine nella splendida terrazza del 36° piano per il taglio della torta di compleanno, momento finale che coinvolgerà anche i clienti del lounge bar per un brindisi tutti insieme.

In cucina, così come nella vita di tutti i giorni – commenta chef Sacco – ci sono annate che rappresentano una vera a propria sfida per chi è chiamato a viverle: complesse, combattute e, mai come quest’anno, imprevedibili. Ma attraverso passione, ispirazione e maestria è

possibile compiere anche le imprese più audaci. Festeggiare il primo anno di attività in una stagione difficile come quella 2020 è una precisa scelta di speranza e tenacia. Vogliamo lavorare concretamente per dare a Torino e a tutti i suoi abitanti un futuro carico di ottimismo e responsabilità”.

Una festa per deliziare i palati e dare un segnale di forza e ripartenza al settore dell’enogastronomia e a tutta la rete di aziende, imprenditori e produttori che lo compongono. L’evento sarà anche l’occasione per godere della splendida vista su Torino immersi in un colpo di colore davvero suggestivo: il dress code, per un vero e proprio tuffo fra le nuvole, sarà rigorosamente total white.

La sinergia con la Cantina Altemasi inizierà già da mercoledì 2 settembre presso il lounge bar di Piano35. Nel locale gestito dal giovane talento della mixology Simone Sacco, sarà infatti possibile degustare calici Altemasi con possibilità di food pairing dai due menù del lounge, lo “Street Food” più informale e semplice, o “Pescando dal gourmet” il nuovo menù che propone anche ai clienti del 37° piano alcuni piatti del ristorante Piano35.

Allego il comunicato stampa completo, il menù della serata e alcuni scatti dei momenti più significativi del primo anno di Piano35.
 
Costo €120 a persona. Per prenotare il proprio tavolo per l’evento del 3 settembre (fino ad esaurimento posti) chiamare lo 0114387800, rivolgersi all’indirizzo e-mail info@piano35.com, oppure utilizzare la piattaforma TheFork 
Instagram Piano35_torino

Maschere e mascherine

Nell’epoca post Covid, a ridosso dei mesi di lockdown, la mascherina è diventata uno strumento  entrato prepotentemente nella vita quotidiana e nelle nuove forme di socialità con cui ci si è andati pian piano confrontando. Una società in cui, sin da subito, dapprima per fronteggiare l’emergenza della pandemia da Coronavirus, è stato imposto un distanziamento definito dal governo (quasi per un lapsus freudiano) di tipo “sociale”, laddove sarebbe stato più appropriato l’uso dell’aggettivo “fisico”.

Ma se di mascherine si continua a parlare, nell’ambito anche della divisione del pubblico tra detrattori e sostenitori, questo termine riporta, necessariamente, per metafora, alla mente il mondo teatrale. Anche se la distanza tra i due contesti e le motivazioni per cui si usano le mascherine per la prevenzione da Covid 19 e quelle teatrali parrebbe abissale  (e probabilmente lo è), il concetto di maschera rimanda a due elementi. Il primo è lo strumento che un individuo sceglie per far emergere un’identità diversa e separata dalla propria, il secondo è quel ruolo, anche sociale, che egli indossa e che, talvolta, viene ad oscurare e limitare la sua reale personalità individuale.

In fondo di fronte allo svilupparsi, in tutto il suo impeto, nella primavera appena trascorsa, della pandemia da Coronavirus, secondo me, sono cadute tante maschere dai volti delle persone e sono state indossate, al loro posto, tante mascherine. Nei mesi di lockdown e di sviluppo del massimo contagio, non era difficile, infatti, uscendo di casa per quelle poche essenziali azioni consentite ( la spesa alimentare, l’acquisto di farmaci o la visita ad un genitore o congiunto malato, il lavoro), imbattersi in volti dai cui occhi emergeva paura mista a smarrimento.

Chissà che cosa avrebbe scritto, durante o dopo questi mesi di lockdown, se fosse stato ancora vivo, Luigi Pirandello, uno dei più geniali scrittori italiani, che ha avuto l’intuizione di comprendere l’esistenza e comunicare, attraverso la sua opera, la presenza della “maschera” nell’uomo del Novecento. L’uomo pirandelliano accetta, infatti, la maschera che lui stesso si è imposto e con cui gli altri tendono ad identificarlo. Se nella poetica pirandelliana soltanto un tipo di individuo riesce a liberarsi dalla maschera, anzi, dalle maschere che il prossimo gli attribuisce, egli è  il ‘folle’.

In fondo proprio Pirandello ci insegna, in una delle sue opere più straordinarie, il romanzo intitolato “Uno, nessuno e centomila” che l’uomo, soltanto accettando di volta in volta tutte le maschere che è  costretto ad indossare, può riuscire a salvarsi ed evitare di cadere nella crisi dell’Io. Allora, non sarà poi così grande sacrificio accettare, nella società odierna, in questa epoca post Covid, di indossare una mascherina, a patto che questa non rappresenti un innalzamento di una barriera e di rifiuto dell’altro, ma sia un gesto di responsabilità etica e di salvaguardia verso se stessi e gli altri. Non ne risulterà compromessa propria personalità,  anche perché gli occhi, il vero specchio dell’anima, rimarranno sempre ben visibili e risalteranno ancora di più.

Mara Martellotta

Donne in rete Una carta di intenti contro il femminicidio

Il 4 e 5 settembre prossimi, su iniziativa dell’Associazione La Città delle Donne di Torino

in collaborazione con Maged ( MagistrateAvvocati Giuriste Europee Donne), diversi rappresentanti istituzionali dei Comuni di Vigarano Mainarda (Ferrara), di Torrile (Parma), di Castagnole Piemonte (Torino) ed altre realtà associative nazionali, sono state organizzate due giornate di incontri e dibattiti per attivare una rete di supporto di donne contro il femminicidio e far conoscere la Carta di intenti, promossa dall’Associazione contro questo terribile crimine,che sarà firmata nella Sala delle Colonne in Municipio, alla presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali della Città, Marco Giusta.

Questo importante e meritevole progetto è nato nel novembre del 2019 tra Flavia Curti – Presidente di La Città delle Donne, e Lucia Panigalli di Vigarano Mainarda, scampatamiracolosamente ad un femminicidio. L’incontro nasce con la volontà di unire tante donne e realtà del Piemonte, dell’Emilia Romagna e di altre regioni d’Italia che svolgono attività a tutela del mondo femminile, contro la violenza di genere eda sostegno alle fasce più deboli, bambini e anziani. Qualche mese fa, Flavia Curti, promotrice dell’iniziativa, ha incontrato isostenitori dell’iniziativa ed il Sindaco di Vigarano Mainarda al fine di proporre la sottoscrizione della Carta d’Intenti anche ad altrestrutture istituzionali che intendono aderire ai principi di tutela delle figure deboli menzionate.

PROGRAMMA Presso Sala delle Colonne della Città di Torino

ore 12.20: Accoglienza da parte dell’Assessore alle Politiche Sociali Marco Giusta e del Vice Sindaco Sonia Schellino.

Firma della CARTA DI INTENTI presso “Sala delle Colonne” del Municipio di Torino.
ore 13.45: Incontro e saluto con l’Assessore Regionale per le Pari Opportunità Chiara Caucino presso Palazzo della Regione Piemonte in Piazza Castello.

Sabato 5 SETTEMBRE 2020

ore 10.00: Incontro con Donne imprenditrici provenienti dal continente Africano, Filippine, Brasile, Cina, Albania ed Ecuador con Autorità del Territorio (Hotel Diplomatic in Via Cernaia 42, Torino).

Maria La Barbera

 

 

E’ questione di competenza…

Ha scalato ogni classifica negli ultimi giorni: la competenza. Messa in prima piano nell’ultimo intervento di Mario Draghi, ha trovato subito eco nei commenti di molti e nei discorsi politici di entrambi gli schieramenti. Ma la competenza resta qualcosa di poco noto e comprensibile ai più.

Termine che proviene dal latino, dal verbo “competère”, indica l’idoneità a trattare, giudicare o risolvere le questioni: solitamente è molto usato in ambito giuridico-processuale, intendendosi l’autorità a emettere sentenze o a trattare un determinato caso; ma trova applicazione anche nella Pubblica Amministrazione, dove sta ad indicare il complesso delle attribuzioni di poteri e funzioni degli organi e delle persone giuridiche riconosciuti, ripartite per materia, per grado o per territorio; in questo ambito, si considera illegittimo un atto emesso da un organo incompetente, che è una delle cause tradizionali di invalidazione di un provvedimento; un’altra accezione del vocabolo riguarda la capacità, per cultura o esperienza, di parlare, discutere, esprimere opinioni/giudizi su un argomento di pubblico interesse; esiste poi la definizione internazionale inerente l’insieme delle “competence” linguistiche del parlante; e c’è anche il senso economico della competenza, ossia il “quanto spetta” per una prestazione (compenso/onorario), che in materia finanziaria sta a indicare le spese/entrate che appartengono a un dato periodo/esercizio, per cui ad esempio il bilancio dello stato di solito si redige con il criterio della competenza….

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