Gariglio vs Viotti: scontro tra anime Pd. Al centro dell’evento i diritti negati alle persone LGBT, “questione che vede l’Italia agli ultimi posti in Europa”. E una delle richieste è che vada in porto il disegno di legge che riguarda i transessuali
Migliaia i partecipanti alla sfilata del Gay Pride di Torino, dalla stazione di Porta Susa , lungo via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello e via Po, fino in Piazza Vittorio Veneto. Ha voluto presenziare anche il neo-governatore Sergio Chiamparino che, dopo 4 anni di patrocinio negato alla manifestazione da parte del suo predecessore leghista Roberto Cota, ha invece dato il benestare agli organizzatori di fregiarsi del marchio regionale. Il “sindaco di tutti i piemontesi” ha voluto dimostrare di esserlo davvero, in testa al corteo con l’assessore (pardon, assessora) Monica Cerutti per affermare , ha detto, “il diritto alla differenza che in Europa è un fatto acquisito”.
La polemica politica, ovviamente, non manca. Il cattolicissimo segretario regionale dem, Davide Gariglio, ha dovuto sorbirsi le critiche dell’eurodeputato dello stesso partito, Daniele Viotti. Il parlamentare europeo, in un intervento su Facebook si è chiesto ironicamente: “al di là dell’adesione formale del Pd piemontese alla manifestazione, attraverso un documento approvato da tutti, chissà quanti rappresentanti del partito parteciperanno realmente alla sfilata?”
Lo slogan della parata multicolore è “La diversità è un diritto, l’uguaglianza è un dovere” e la manifestazione fa parte delle iniziative dell’Onda Pride, iniziata a Roma il 7 giugno. Terminerà il 19 luglio a Reggio Calabria, dopo aver toccato 13 città italiane.
“Al centro dell’attenzione nella manifestazione – dicono i promotori – i diritti negati alle persone LGBT, questione che vede l’Italia agli ultimi posti in Europa. E una delle richieste del Torino Pride è che vada in porto il disegno di legge che riguarda le persone transessuali”.
L’iniziativa è stata promossa da Arcigay e Arcilesbica, Anpas, Casa delle donne Torino e L.I.L.A Piemonte. Gli studenti si sono attiviati sui social networks: su Facebook, Twitter e Instagram circola l’hashtag #giveme5givemerights, campagna a cura del collettivo Identità Unite.
Contro la manifesatzione i militanti di Forza Nuova nella notte hanno esposto a Torino lo striscione “orgoglio eterosessuale”. L’organizzazione di estrema destra dice no a leggi che introducano privilegi per gli omosessuali. Un particolare curioso: il leader pentastellato Davide Bono è arrivato con una buona mezz’ora di ritardo alla manifestazione, a bordo della sua utilitaria. Ma è riuscito comunque a inserirsi nel corteo.
(Fotoservizio: il Torinese)