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Osservatorio sul clima, Bartoli: “Il monitoraggio dei fenomeni climatici è prioritario”

Il presidente della V Commissione: “Regione impegnata per tutelare ambiente e attività economiche”

“Il tema del cambiamento climatico, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e tutti i rischi correlati al clima vedono la Regione impegnata da tempo. La nascita dell’Osservatorio regionale sui cambiamenti climatici è pertanto una buona notizia su questo fronte complesso che rappresenta una delle priorità da affrontare per il Piemonte”.

E’ il commento di Sergio Bartoli, Presidente della Commissione Ambiente della Regione Piemonte, all’annuncio dato dalla Giunta regionale sulla nascita del nuovo Osservatorio che si dedicherà all’approfondimento degli scenari legati al clima, con l’ausilio di Arpa Piemonte e altri soggetti istituzionali.

“Le città, l’agricoltura, così come il turismo, gli approvvigionamenti idrici e l’economia – aggiunge Bartoli – richiedono che tutti i fenomeni climatici siano monitorati con grande attenzione per prevedere impatti futuri. La Commissione Ambiente sarà certamente attenta agli sviluppi dell’Osservatorio, fornendo un adeguato supporto attraverso la propria attività”.

Tornano i cattolici professionisti?

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

È un vecchio vizio che era addirittura già presente nella lunga e feconda esperienza della
Democrazia Cristiana. Parliamo, cioè, dei cosiddetti cattolici professionisti o, come li chiamava
con una punta di sarcasmo l’indimenticabile Carlo Donat-Cattin, “ i cattolici doc”. Si tratta, cioè,
di quei cattolici impegnati in politica che semplicemente si ritengono più cattolici degli altri in virtù
di una coerenza, di una dirittura morale e di una lungimiranza politica e culturale che erano e
restano tutte da dimostrare. Perchè, com’è evidente, in politica tutto è opinabile anche se non
tutto è lecito e permesso.

Ma, per entrare nel merito di questa categoria, si tratta appunto di una deriva, e di una
degenerazione, che non si è affatto esaurita anche nella stagione contemporanea. Neanche con
l’avvento della cosiddetta seconda repubblica. Anzi, si è ulteriormente accentuata. Ora, con la Dc
era francamente difficile sottolineare le ragioni di questa diversità, anche se gli esempi sono
talmente evidenti che non si possono nascondere. Basti pensare allo stile e al comportamento
concreti di Oscar Luigi Scalfaro e di altri cattolici, come gli intellettuali che parteciparono alla
famosa ‘Assemblea degli esterni’ della Dc nel 1981 che aveva come obiettivo prioritario ed
esclusivo quello di rinnovare e di rifondare la Dc stessa, per rendersene contro. Ma si tratta di una
deriva che si è affinata e perfezionata proprio in questi ultimi anni. E l’ultimo esempio, per
concentrarsi sull’attualità, riguarda proprio la “non discesa in campo” – almeno così pare di capire
ma è sempre comunque molto difficile decifrare il comportamento di alcuni cattolici – dell’ex
Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.

È bastato, cioè, che un personaggio del genere con un curriculum noto e collaudato e benedetto
da esponenti autorevoli come il sempreverde Romano Prodi e da altri segmenti dell’universo
cattolico italiano, per arrivare alla conclusione che Ruffini è ufficialmente il vero cattolico che
scende in campo e che, di conseguenza, può essere il punto di riferimento dell’area cattolica
italiana. A prescindere, come ovvio e scontato, dai consensi reali che, secondo costoro, è una
variabile del tutto indipendente rispetto alla cosiddetta e presunta autorevolezza del nuovo
protagonista.

Ora, senza nulla togliere – come ovvio – al profilo e alla personalità politica e culturale di Ruffini,
quello che non si può non rilevare è che, purtroppo, persiste questa vulgata secondo la quale ci
sono dei cattolici più cattolici degli altri. In virtù di misteriose motivazioni che non sono mai
trasparenti ed oggettive ma che sono il frutto di considerazioni che la cultura del “politicamente
corretto” legittima e certifica. Pertanto, sin quando i Ruffini di turno non scenderanno in campo
dovremmo di nuovo prendere amaramente atto che i cattolici nella politica o sono irrilevanti o
sono ininfluenti o, peggio ancora, non sono affatto credibili e nè, tantomeno, capaci di incidere
attraverso la loro azione concreta nella cittadella politica italiana.

Ecco perchè, alla luce di questa strana e singolare anomalia che resiste malgrado la Dc abbia
chiuso i battenti da oltre 30 anni, forse è anche arrivato il momento per affermare con umiltà ma
con forza che non esistono “cattolici di serie A e cattolici di serie B” e che, soprattutto, va
archiviata definitivamente ed irreversibilmente la curiosa tesi che solo alcuni sono più degni e più
titolati di altri a rappresentare ciò che resta dell’area cattolica nella politica italiana. E lo dico per
rispetto dei cattolici, di tutti i cattolici che hanno una spiccata vocazione alla politica e all’impegno
pubblico. E com’è altrettanto ovvio, nel pieno rispetto del pluralismo delle scelte politiche ed
elettorali dei cattolici italiani. Ma il tutto, comunque sia, deve avvenire senza ridicole primogeniture
e grottesche auto investiture politico, culturali ed etiche.

Il Sindaco Lo Russo sta prendendo il toro per le corna

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Pier Franco Quaglieni

L’opposizione alla maggioranza al Sindaco di Torino Lo Russo sembra non esserci più. A parte “Torino bellissima” e il suo fondatore  che non ha quasi mai  fatto sentire la sua voce, sembra non esistere una opposizione nel suo complesso che esprima una qualche strategia. Forse è colpa dei giornali che trascurano ed ignorano, preferendo dedicare ampi  articoli al nuovo “matrimonio” molto chic  dell’assessore Foglietta  o forse è doveroso cogliere una immagine  (che si sta consolidando) del Sindaco Lo Russo che lo rende in sintonia con la città, malgrado alcuni assessori piuttosto carenti. Balza evidente infatti  un  forte impegno del Sindaco a rilanciare una città che rischia la marginalizzazione per le note vicende di “Stellantis” e non solo. Si coglie nel silenzio di tanti la volontà del Sindaco che non si arrende alle difficoltà. Stiamo vivendo una crisi che è peggiore di quella del 1864, provocata dal trasferimento della capitale a Firenze. Gli sciocchi che dalle Olimpiadi in poi hanno pensato ad una città turistica al posto di quella industriale sono ormai al capolinea perché si è dimostrata un’utopia velleitaria puntare tutto sulle mummie egizie. Il sindaco Lo Russo sta prendendo il toro per le corna, cercando di rimettere in moto una città in affanno come non mai. Lo Russo si sta rivelando l’uomo giusto al posto giusto anche perché privo di quell’ideologismo  intellettualistico che ha rovinato Torino. I tempi di Appendino sono davvero lontani e credo che si possa dar fiducia ad un sindaco pragmatico che è l’ultima ancora di salvezza.

FdI saluta il nuovo anno

Sabato 28 dicembre ore 10.30 via Nizza 43 p.1 scala destra FDI
Riceviamo e pubblichiamo

Si chiude un 2024 complicato con luci e ombre e ci si prospetta dicono gli esperti un 2025 di transizione. Malgrado i grandi eventi che sono molto più semplici da organizzare rispetto alle grandi realizzazioni ma che danno meno ricadute economiche, a causa della crisi del settore auto penalizzato dalla decisione europea voluta da PD e appoggiata da Lo Russo, l’economia torinese continua a crescere meno della media nazionale, Torino scende al 58* posto della qualità della vita.

Che anno sarà il 2025?
Con l’on. Fabrizio Comba e Mino Giachino
Sabato prossimo alle 10.30 in via Nizza 43 (scala destra primo piano suonare FDI).
Alle 12  un Brindisi all’anno nuovo.

Pompeo (Pd): “Chiusura OMI Group  Moncalieri: appello alla Regione”

 Laura Pompeo, Consigliera regionale del Partito Democratico, esprime forte preoccupazione per la recente notizia della chiusura dello stabilimento OMI Group di Moncalieri, un evento che avrà ripercussioni significative non solo sugli 11 lavoratori direttamente colpiti, ma anche sull’indotto e sull’intero tessuto economico e sociale del territorio.

“L’OMI Group, specializzato nella produzione di componenti meccanici di precisione per il settore automobilistico, si trova al centro della crisi globale dell’auto, causata anche dalla transizione verso la mobilità elettrica, che ha già ridotto la competitività di un’industria storicamente vitale per la nostra Regione. La chiusura dello stabilimento non rappresenta solo una perdita di posti di lavoro, ma anche una minaccia per la stabilità economica delle famiglie coinvolte e per la coesione sociale della comunità di Moncalieri. È fondamentale che la Regione Piemonte intervenga tempestivamente per affrontare questa emergenza e per evitare la dispersione delle competenze professionali, come richiesto anche dalle organizzazioni sindacali che hanno sollecitato l’apertura di un tavolo di crisi regionale. Per fare chiarezza su quali impegni la Giunta intenda prendere ho presentato un’interrogazione all’Assessore Chiorino” afferma Laura Pompeo.

“La crisi del settore automobilistico richiede una risposta coordinata e tempestiva, con l’attivazione di politiche di riconversione industriale che promuovano innovazione e sostenibilità. Voglio sapere dalla Regione se fosse a conoscenza della situazione dello stabilimento OMI Group prima dell’annuncio di chiusura e, in caso di risposta affermativa, quali azioni siano state intraprese per prevenirla, se sia stato attivato un tavolo di crisi regionale e quali interlocuzioni siano state avviate con l’azienda, i sindacati e gli enti locali, quali strumenti di sostegno, come incentivi per la riconversione, siano stati messi in campo per garantire la continuità produttiva o la reindustrializzazione del sito. Inoltre, chiedo all’Assessore se siano previste azioni concrete per la ricollocazione dei lavoratori licenziati, attraverso politiche attive del lavoro e percorsi di riqualificazione professionale e quali interventi strategici la Regione intende adottare per affrontare la crisi strutturale del settore automobilistico, promuovendo innovazione e sostenendo le imprese della filiera” precisa la Consigliera regionale Pd.

“Non possiamo permettere che la chiusura di OMI Group segni un ulteriore passo verso la deindustrializzazione della nostra regione. È tempo di agire con determinazione e responsabilità per garantire un futuro sostenibile e competitivo all’industria piemontese” conclude Laura Pompeo.

cs

Sicurezza, Ruffino: “Più competenze al sindaco ma no al modello Caivano”

“Chi pensa che le periferie italiane, di Torino o di altre metropoli, siano assimilabili a Caivano rischia di prendere lucciole per lanterne. Conosco bene la situazione del capoluogo piemontese e di Barriera. E proprio per la conoscenza del fenomeno movida e della degenerazione che esso subisce in quello e in qualche altro quartiere di Torino, ho presentato tre mesi fa una proposta di legge volta ad regolamentare i minimarket o banglamarket, accrescere le competenze dei sindaci, ad esempio consentendo di adottare provvedimenti restrittivi di durata annuale, eventualmente rinnovabile, con la prescrizione di limitare gli orari di apertura degli esercizi di vicinato comprendendoli nella fascia oraria dalle 7 alle 22. Con la facoltà, ovviamente, riconosciuta all’esercente di determinare liberamente all’interno di quella fascia le 13 ore di attività.
Credo che si tratti di una proposta ragionevole, flessibile e agevolmente rispettabile da tutti quegli esercenti che somministrano o vendono bevande alcoliche in quartieri attenzionati per disordini o alta frequenza di piccola criminalità e spacciatori. Prima di arrivare al modello Caivano o di mandare in strada l’esercito, trovo che sia ragionevole approcciare la questione con gli strumenti ordinari, ampliando le competenze del sindaco”.
Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata e commissario di Azione in Piemonte.

Sergio Bartoli: “Un pensiero ai più fragili e un augurio di crescita al Piemonte”

Natale 2024

Caro direttore,

in qualità di Consigliere Regionale del Piemonte e Presidente della Commissione Ambiente, desidero rivolgere a tutti i cittadini piemontesi i miei più sinceri auguri di un sereno Natale e di un felice Anno Nuovo.

Le festività natalizie sono un momento di riflessione e di vicinanza, in cui è importante ricordare chi vive situazioni di difficoltà. Un pensiero particolare va alle persone più fragili, a chi è solo o sta affrontando momenti di sofferenza, affinché non si senta abbandonato e possa contare sul sostegno della comunità e delle istituzioni.

Voglio esprimere profonda gratitudine alle forze dell’ordine, ai volontari, ai lavoratori della sanità, agli insegnanti e a tutti coloro che, con il loro impegno quotidiano, garantiscono sicurezza, aiuto e opportunità di crescita alla nostra Regione. La loro dedizione è un esempio prezioso per tutti noi.

Nel 2024 abbiamo fatto passi avanti per tutelare il nostro territorio e migliorare la qualità della vita, e nel 2025 ci impegneremo a portare avanti con determinazione questo percorso, puntando sempre al benessere collettivo e alla salvaguardia del nostro Piemonte.

Che queste feste possano portare pace e serenità nelle case di ciascuno, e che il nuovo anno sia un’occasione per costruire insieme un futuro migliore.

 

Sergio Bartoli

Presidente Commissione Ambiente

Consigliere regionale del Piemonte

Nuovi fondi  Metro 1: una visione Comune per il futuro della Mobilità

Lo Stato ha assegnato ulteriori 8,5 milioni di euro per il prolungamento della Linea 1 della Metropolitana di Torino fino a Cascine Vica, nel comune di Rivoli. Questi fondi saranno fondamentali per affrontare l’aumento dei costi dei materiali necessari alla realizzazione del progetto, assicurando così il rispetto dei tempi previsti per il completamento dei lavori, atteso per la primavera del 2026.
Questo importante finanziamento si aggiunge ai fondi precedentemente stanziati, ma, come noto, rispetto ai 26 milioni ancora necessari, questa somma rappresenta un passo significativo verso il completamento di un’opera essenziale per il miglioramento della mobilità urbana nella nostra regione.

“In questo contesto, voglio sottolineare l’impegno congiunto che noi e la città di Collegno abbiamo assunto per il territorio.” – dichiara il Sindaco di Rivoli, Alessandro Errigo – “Il 16 gennaio, si svolgerà un consiglio comunale congiunto, dove presenteremo un protocollo di intesa che entrambe le città si impegnano a firmare. Questo protocollo prevede un investimento di 10 milioni di euro per il rifacimento totale di corso Francia, dimostrando così il forte credo nel progetto della metropolitana e nell’importanza di corso Francia per la nostra comunità.”
Per il Sindaco di Collegno, Matteo Cavallone: «Questo stanziamento è un ottimo segnale, ma la città di Collegno sarà soddisfatta solamente quando tutti i 26 milioni di euro che mancano per la fine della tratta Fermi-Cascine Vica verranno stanziati. Tra l’altro sappiamo che il comune di Torino ha richiesto al Ministero il trasferimento di 24 milioni della tratta Lingotto-Bengasi alla tratta Fermi-Cascine Vica e quindi auspichiamo che il ministero confermi lo spostamento delle risorse»

“La nostra determinazione a investire nelle infrastrutture rispecchia il desiderio di garantire una migliore mobilità tra le città e, in particolare, con Torino.” – affermano Errigo e Cavallone – “È nostro dovere minimizzare i disagi, che purtroppo persistono dal 2019, per gli esercizi commerciali nell’area interessata dai lavori. È essenziale non prolungare ulteriormente i tempi di realizzazione di quest’opera tanto attesa.”

 

Siamo ovviamente contenti dell’arrivo di questi nuovi fondi. Continueremo a lavorare assiduamente per garantire che il futuro della mobilità nella nostra regione sia sostenibile e all’altezza delle esigenze dei cittadini.

ERRIGO SINDACO

Rivoli, è ora!

Fontana (Fi): “Aumento spaccio figlio del malessere socio economico”

“L’aumento del 35% dei reati di spaccio a Torino segna in modo chiaro il malessere socio economico che si vive a Torino. Questi dati non aggiungono nulla a quanto già certificato dalla classifica pubblicata qualche giorno fa dal Sole24Ore, si limitano a confermarli. Torino è un città che a differenza di quanto propagandato dall’Amministrazione Lo Russo soffre maledettamente una crisi senza soluzione di continuità e che viene espressa con l’aumento dell’utilizzo della droga, della violenza e dei danneggiamenti. La ricetta della città a vocazione esclusivamente terziaria non funziona e chi vive le periferie, non solo in campagna elettorale, lo sa perfettamente. Siamo una delle città più cassa integrate d’Italia e con la disoccupazione giovanile più alta: questo significa creare generazioni che sprofondano nell’infelicità e nel pessimismo per il domani. Non è sufficiente aumentare le forze dell’ordine, cosa sacrosanta, ma è necessario risolvere a monte il problema ripensando la città e soprattutto le periferie, rispolverando politiche industriali e facendo sistema con il Governo, non mettendosi in competizione se non in contrapposizione con esso. La retorica del Pd a Torino è aggressiva e lo si vede dalle manifestazione di piazza, così come dalle soluzioni prospettate: una su tutte legalizzare Askatasuna. È necessario pensare meno alle battaglie ideologiche e tornare ad occuparsi di sociale e di garantire la dignità di un lavoro ai torinesi”. Ad affermarlo il segretario di Forza Italia di Torino Marco Fontana con i suoi vice Giacinto Marra, Romina Lauretta e Beatrice Rinaudo.