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Iannò: “Scale ‘immobili’? Smaltiremo il cenone”

“Fine anno, tempo di bilanci e di buoni propositi”, si dice. In realtà dopo oltre due anni di questa Amministrazione, numerose interpellanze presentate, risposte evanescenti ottenute, mi vedo costretto nuovamente a presentare un atto sulle “famigerate scale mobili”. Una situazione vergognosa e imbarazzante e ogni giorno mi arrivano segnalazioni da paesi del quarto mondo. Un’odissea di scale mobili perennemente ferme, ascensori fuori servizio e non passa giorno che ci siano segnalazioni sui quotidiani. Increscioso e gravissimo quanto è successo ieri alla fermata Carducci. Un gruppo di non vedenti con il loro bastone è dovuto scendere con non poche difficoltà lungo le scale mobili ferme. E’ di questa mattina una lettera di una mamma all’8° mese di gravidanza e due bimbi di 5 e 2 anni, che alla fermata Montegrappa ha trovato scale mobili e ascensore fuori uso e si è dovuta far aiutare a portare il passeggino. Scale mobili ferme da tempo immemore e capita che a persone in carrozzina venga detto di riprendere la metropolitana per una fermata, per andare in direzione opposta e trovare una scala funzionante. Meno male che abbiamo una sola linea metropolitana, a proposito come mai spesso e volentieri ci sono interruzioni del servizio? Mi troverò costretto a deporre un fiore tutte le mattine, in memoria delle defunte scale mobili. Anche oggi è questa la situazione:

SITUAZIONE AGGIORNATA  ASCENSORI METRO

Sono temporaneamente fuori servizio:

– Pozzo Strada direzione Bengasi;

– Monte Grappa direzione Bengasi;

– Monte Grappa direzione Fermi;

– Porta Susa direzione Bengasi;

– Carducci direzione Bengasi.

 

   Ascensori funzionanti:

– XVIII Dicembre utilizzare ascensore lato via Cernaia;

– Carducci esterno lato ferrovia.

Anno nuovo scale mobili nuove, si spera…”

Pino IANNO’ Torino Libero Pensiero

“Piemonte: allarme rosso!”, le proposte del Pd per il nuovo anno

“I piemontesi possono cambiare. Si parta da qui per costruire con le altre forze politiche un’alternativa a Cirio”

“Con questa ultima conferenza stampa di fine anno vogliamo lanciare con forza sei allarmi ai cittadini piemontesi fondati sulle scelte sbagliate del centrodestra e di Cirio in questi anni.

Sei allarmi che vogliono essere anche i sei temi fondamentali sui quali costruire il Piemonte del 2024 e costruire il dialogo con le forze di opposizione.

Sei allarmi che non trovano risposta neanche nelle scelte del Governo Meloni che, anzi, aggrava con l’ultima legge di bilancio la situazione del Piemonte.

  1. La sanità va sempre peggio, si susseguono le proteste dei sindacati e in cinque anni non è stata trovata una soluzione per la rete territoriale e per abbattere le liste d’attesa, se non quella di una continua e costante spinta verso la privatizzazione ora anche nei pronto soccorso (Tortona ne è l’esempio). E proprio i pronto soccorso sono in emergenza in queste settimane per i casi di influenza a causa di una mancata organizzazione. Noi vogliamo una sanità pubblica che funzioni e dia risposta ai cittadini e lotteremo sempre per garantirla.
  2. Nessuna risorsa aggiuntiva per sostenere le famiglie, in particolare sul voucher scuolae incomincia a scricchiolare la copertura al 100 per cento del diritto allo studio, elemento fondamentale anche per Torino città universitaria. Per noi sarà sempre la priorità e con noi ci sarà la copertura al 100 del voucher scolastico.
  3. Anziani e RSA: abbiamo assistito a scelte sbagliate, inoltre servono più risorse.
  4. Trasporto pubblico locale (TPL) su gomma. Mancano risorse per il TPL su gomma per coprire i fabbisogni dei prossimi anni. Così si rischia di vedere ridotti i servizi ai cittadini. Noi vogliamo potenziarli.
  5. Nuovi ospedali. Abbiamo assistito a una serie di slogan ma, al momento non c’è nulla di concreto e tutto è fermo.
  6. Consumo di suolo.

Il Piemonte su tutti questi temi e’ in allarme rosso a causa degli errori del centro destra e della Giunta Cirio. Il 2023 si chiude senza risposte con problemi enormi e si apre un 2024 elettorale nel quale i cittadini potranno scegliere di Cambiare.

Il Partito democratico parte da queste sei battaglie da portare avanti nel corso degli anni, facendole diventare priorità per costruire il Piemonte di domani e per confrontarsi con le altre forze politiche, dai Cinque stelle ad Azione e Italia Viva.

La sfida elettorale e’ tutta da giocare e molto dipende da noi.

Raffaele Gallo, presidente gruppo consigliare regionale del Piemonte Partito Democratico.

 

Ambrogio (FdI): “Lo Russo bocciato in sicurezza”

“Torino, in tema di sicurezza, è una città ostaggio del negazionista Lo Russo: se per il Sindaco, infatti, il problema non esiste o, peggio, è una strumentalizzazione delle opposizioni, per il Questore, numeri alla mano, l’emergenza c’è ed è evidente. Insomma, l’unico a non vedere rimane il primo cittadino. Un’indifferenza evidentemente contagiosa, considerato che la Polizia Municipale, come dimostrato negli ultimi giorni anche da Striscia la Notizia, di fronte a spaccio e degrado tende a girarsi dall’altra parte. Immagini che incastrano il Sindaco Lo Russo e che fanno a pugni con la comprensibile fame di sicurezza e controllo del territorio da parte degli ormai esasperati cittadini torinesi. Il governo Meloni, per quanto possibile, ha fatto la propria parte: seimila agenti in più nel solo 2023 tra le Forze dell’Ordine, il potenziamento dell’operazione Strade Sicure e la programmazione di quattromila assunzioni nelle Ferrovie dello Stato, con finalità di presidio e controllo, nei prossimi anni. Non ci sono alibi: il Sindaco sulla sicurezza è bocciato senza appello”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.

Manovra, Ruffino: “Il Governo dimentica i piccoli centri montani”

“Il governo dimentica i piccoli Comuni montani, in difficoltà per mancanza di risorse nel fronteggiare le emergenze dovute a stagioni invernali sempre più brevi e imprevedibili ma anche, spesso, nell’erogare servizi essenziali”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “Avevamo presentato un ordine del giorno alla legge di bilancio che impegnava il governo a prevedere, limitatamente ai comuni montani con popolazione inferiore a 3 mila abitanti, che la quota parte di Imu oggi destinata ad alimentare il Fondo di solidarietà comunale rimanesse nella dotazione del bilancio dei Comuni stessi comuni, in modo che questi potessero far fronte alle varie emergenze. Si pensi ai Comuni montani alle prese con la mancanza di neve e con le inevitabili pesanti conseguenze sul turismo invernali. Ma il discorso è generale e riguarda la cronica carenza di risorse che spesso mette a repentaglio servizi indispensabili per i cittadini. Il governo ha proposto una riformulazione del nostro ordine del giorno inaccettabile, perché subordinata ai vincoli di finanza pubblica. Se c’è la volontà politica, le risorse si trovano. Evidentemente questa volontà manca. Manca – conclude Ruffino – l’attenzione necessaria verso una parte viva del Paese che ha bisogno di risposte e soluzioni immediate”. Così Daniela Ruffino deputata di Azione.

Merlo: Elezioni Piemonte, unità delle forze centriste in Europa e alle regionali

 

“L’unità delle forze centriste è fondamentale per le ormai prossime elezioni europee. Sarebbe, del
resto, semplicemente ridicolo che forze, partiti e movimenti politici che si riconoscono nel
medesimo gruppo a livello europeo si presentassero con liste diverse a livello nazionale.
E, sullo stesso versante, è quantomai auspicabile che la stesse forze centriste si presentino unite
anche a livello regionale piemontese. Anche se, su questo versante, si tratta di una consultazione
che si qualifica di più sul terreno amministrativo che non su quello politico come il voto europeo.
E anche una ‘lista civica’, purchè abbia un marcato e visibile profilo centrista, può essere la casa
politica più accogliente e coerente per dare voce e consistenza per una rinnovata ‘politica di
centro’. Anche e sopratutto a livello regionale piemontese”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale ‘Tempi Nuovi-Popolari uniti’.

Il vuoto politico di oggi: Delors ed Europa

La scomparsa di Jacque Delors – figura chiave europea che durante i suoi tre mandati è stata testimone e supporto dell’istituzione del mercato unico, della firma degli accordi di Schengen e del Trattato di Maastricht – rappresenta una perdita significativa per il panorama dell’istruzione e della visione educativa che già da tempo sembrerebbe essere calante. La Commissione Delors, nel suo rapporto del 1997, ha delineato una proposta ambiziosa, forse oggigiorno utopica, sostenendo un approccio educativo basato su quattro pilastri fondamentali: imparare a vivere insieme, imparare a conoscere, imparare a fare e imparare ad essere. Tuttavia, sembrerebbe che negli ultimi anni l’Europa abbia allentato i legami con questo tipo di visione educativa volta a una concezione di società inclusiva, plurietnica e interculturale.

Le forze politiche orientate al populismo e al nazionalismo tendono a riflettere questa carenza, vedendo l’istruzione, l’economia e le politiche sociali in un’ottica isolazionista. Questo atteggiamento potrebbe privare non solo l’Italia, ma l’intera Europa, delle opportunità che derivano dalla collaborazione e dalla partecipazione attiva al panorama internazionale. Ciò che manca oggi è una concezione di un’Europa solidale e unita e gli impeti sovranisti che si dilagano pressocché ovunque non fanno che peggiorare questa situazione.

Recenti eventi, come la decisione presa dalla Germania e dalla Francia con il Patto di Stabilità, suscitano preoccupazione per il possibile impatto negativo futuro sull’economia italiana, evidenziando una mancanza di coordinamento e sostegno reciproco nell’Unione Europea. Conseguentemente, l’imbarazzo del Ministro Giorgetti e le sue dichiarazioni contrastanti con la politica del proprio governo riguardo questioni come Mes e Patto di Stabilità vanno a evidenziare l’incapacità governativa delle forze sovraniste. Da una parte, il ministro dell’economia dichiara che il problema italiano attuale è il debito e che deve essere messo sotto controllo, quindi che il Mes non è una possibile soluzione; dall’altra, vediamo come la manovra finanziaria sia in parte stanziata con un nuovo deficit di bilancio. Insomma, sembrerebbe che la maggioranza sia confusa e in bilico tra la necessità di mantenere vivi i rapporti con l’UE, dunque porre l’Italia in situazione decisiva, e contemporaneamente rispondere alle esigenze elettorali e propagandistiche così da tenere saldo il proprio consenso.

Davide Scaglione, Azione Piemonte

Gkn, Grimaldi (Verdi Sinistra): Governo voleva legalità? Ci ha pensato il Tribunale di Firenze

“La Sottosegretaria Bergamotto aveva invitato gli operai a riportare ‘legalità’ in quella fabbrica spenta. Per fortuna ci ha pensato il Tribunale del Lavoro di Firenze, a riportare legalità. Nel silenzio di un Governo che ha mostrato ipocrisia e connivenza con chi sperava semplicemente di vendere lo stabilimento, fare speculazione immobiliare e distribuire i dividendi fra i propri azionisti, liquidando famiglie, storie, professionalità, il futuro di un intero territorio. Al nuovo anno di Gkn! Che sia un anno nuovo e apra un domani diverso” – lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.

Accossato (Luv): Centro Grandi Ustionati a rischio declino

Struttura di eccellenza della sanità piemontese riconosciuta a livello nazionale . A tutt’oggi non rinnovata la convenzione Banca della Cute-Università per i prelievi da donatore. Interrogazione urgente in Regione da parte di Liberi Uguali Verdi.

 

Il Centro Grandi Ustionati del CTO di Torino, fiore all’occhiello della sanità piemontese e riconosciuto a livello nazionale, è attualmente a rischio di declino.

La situazione critica è emersa dopo il pensionamento dello storico primario, avvenuto più di un anno fa. Da allora, il ruolo non è stato rimpiazzato e la “struttura complessa” è diretta dalla sua vice, con grande competenza ma nei fatti con una persona in meno in servizio e quindi si trova a dover gestire il reparto con una carenza di personale.

Attualmente, il personale medico è ridotto a soli 5 membri a seguito di un progressivo ridimensionamento, e ulteriori preoccupazioni sono state sollevate dalla decisione dell’azienda sanitaria di declassare il reparto a struttura semplice, accorpandolo alla chirurgia plastica. Questa scelta, per fortuna, al momento non è stata confermata dalla Regione.

Tuttavia, la notizia più recente che ci preoccupa gravemente è il mancato rinnovo della convenzione a lungo operativa tra la Banca della Cute e l’Università di Torino per i prelievi di tessuto cutaneo. Questa collaborazione è essenziale per il Centro Grandi Ustionati, poiché la cute raccolta da donatori rappresenta una terapia salva vita per superare le fasi critiche delle ustioni, caratterizzando in modo significativo l’approccio terapeutico del reparto torinese.

Il mancato rinnovo della convenzione, già in vigore da diversi anni, e l’interruzione dei pagamenti agli specializzandi sin dal marzo 2023 mettono seriamente a rischio la qualità del servizio offerto dal reparto.

“Chiediamo all’assessore Icardi di spiegarci le ragioni di questa decisione, specialmente in un periodo storico in cui l’utilizzo degli specializzandi è sempre più diffuso in vari settori della sanità pubblica, contribuendo a colmare la cronica carenza di medici” dichiara la Presidente di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale Silvana Accossato.

Ci preoccupa il fatto che la mancanza di personale specializzato per i prelievi di tessuto cutaneo possa compromettere seriamente la continuità di questo servizio essenziale. In una fase in cui l’impiego degli specializzandi può rappresentare una risorsa fondamentale, chiediamo all’assessore quali alternative siano state considerate per garantire la continuità del servizio di prelievo della cute, altrimenti a rischio di interruzione.

“Il 31 dicembre si avvicina, e finora non abbiamo ricevuto notizie di soluzioni concrete. Non possiamo permettere che un’eccellenza della sanità piemontese rischi di naufragare a causa di trascuratezza e mancanza di supporto” – spiega Silvana Accossato.

“Per questo motivo, interroghiamo urgentemente l’assessore Icardi in Regione per ottenere risposte immediate e garantire la salvaguardia del Centro Grandi Ustionati e dei servizi ad esso collegati” – conclude la Presidente di LUV.

Il Natale secondo + Europ*

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

La cartolina pubblicitaria di + Europa per il Natale Lgbtq è una  “caduta  di stile“ come la definisce Caterina Semiand,  davvero incommentabile che segna la fine definitiva di ogni legame tra i tre gatti  impazziti di + Europa e i radicali di Marco Pannella. Il laico, il laicissimo Pannella per le grandi festività religiose andava in piazza San Pietro ad ascoltare il Papa o andava cristianamente a visitare i carcerati. Il partito di Pannella è stato sempre aperto a credenti e non credenti in una visione laica rispettosa di ogni fede. Ricordiamo, una per tutti, suor Marisa Galli parlamentare radicale. L’irrisione volgare di + Europa del Natale cristiano è  una vistosa e goffa  esagerazione, intollerante e  irridente, che offende la coscienza religiosa in nome di una visione della vita che neppure il fondatore del Fuori Angelo Pezzana  approverebbe. L’utilizzo becero a scopi di propaganda Lgbtq del mistero della Natività segna un solco incolmabile tra + Europa e l’intero mondo laico-liberale che si fonda sul rispetto di ogni fede religiosa.  Il laico anticlericale  Piero Calamandrei  parlava della “santa maternità di Maria“.+Europa che da oggi dovrebbe chiamarsi + Europ* con tanto di asterisco murgesco dà voce a rigurgiti di intolleranza antireligiosa che neppure l’ “Asino“ di Podrecca avrebbe mai osato pensare. Questo giacobinismo bestemmiatore va condannato senza tentativi di giustificazione. + Europ* finisce la sua miserevole storia con questa gaffe che rivela il vero modo di pensare e di agire di questi personaggini degni di una  commediola farsesca che hanno tentato di appropriarsi del nome di Marco Pannella, un gigante tra i pigmei.

Giachino dopo le minacce ricevute: “No a chi su Facebook si nasconde dietro nomi fasulli”

Nell’incontro natalizio con il Coordinatore regionale di FDI onorevole Fabrizio COMBA il leader dei SITAV Mino GIACHINO , recentemente minacciato su FB da un Notav che usa un nome di comodo, ha chiesto a FDI di “intervenire con il Ministro degli Interni e dello Sviluppo Economico, da cui dipende la Polizia postale, di chiedere a Facebook di non consentire l’uso di nomi di comodo e per costringere chi minaccia o insulta su FB a farlo col proprio Nome e Cognome”.