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A Chieri e Pecetto il Comitato per la Buona Destra

Riceviamo e pubblichiamo / Proseguendo su di un percorso di costante crescita e radicamento territoriale, la Buona Destra per il Piemonte è lieta di annunciare l’apertura di un nuovo Comitato locale: il Comitato per la Buona Destra di Chieri e Pecetto.

Inserendosi in un territorio dalle spiccate peculiarità socio-economiche, culturali ed infrastrutturali come il nostro, strategico per tutta l’area della Città Metropolitana, la Buona Destra porterà avanti la propria proposta politica, basata su idee e progetti concreti, lontani dalla politica urlata e basata sugli slogan e sulle soluzioni semplificate a problemi complessi.

In un momento di grande fermento politico, sia a livello nazionale che locale, la Buona Destra vuole rappresentare una destra moderna, europeista e laica che, tramite la moderazione dei toni e la progettualità della dialettica, fornisca una casa a tutti coloro che non si sentono più rappresentati da ciò che la politica contemporanea propone. Una destra che possa lavorare con programmi di ampio respiro e lunga durata, basandosi su valori forti tramite i quali immaginare e costruire il paese del futuro. Una Buona Destra responsabile in grado di fare scelte che antepongano l’interesse collettivo a quello del singolo, dando un apporto cruciale alle politiche di ripresa del nostro paese, accompagnandolo verso una necessaria uscita dalla preoccupante crisi sanitaria ed economica che stiamo vivendo.

Durante tutti questi mesi, seguiti alla nascita del nostro partito lo scorso Settembre, Buona Destra è cresciuta rapidamente in tutto il Paese e l’istituzione di questo nuovo Comitato territoriale è la dimostrazione della necessità di far riappropriare la politica di quel ruolo di guida responsabile per le sorti della Nazione, delle Regioni e dei singoli territori.

Il Comitato per la Buona Destra di Chieri e Pecetto rimane a disposizione di tutti coloro che vorrebbero ottenere maggiori informazioni riguardo le nostre idee, i nostri programmi ed i progetti che ci riproponiamo di portare avanti, all’indirizzo mail:

buonadestrapiemonte@gmail.com

Pronto soccorso, più sicurezza: ecco le nuove linee guida

DETTAGLIATO PRE-TRIAGE COVID E TAMPONI SOLO MOLECOLARI

 

Maggior sicurezza per i pazienti che transitano per i Pronto soccorso e per gli operatori che vi lavorano e, soprattutto, maggiore garanzia che non si formino focolai Covid all’interno degli ospedali: è questo l’obiettivo delle nuove linee di indirizzo per la valutazione del rischio di infezione da Sars-CoV-2 nelle persone che accedono alle strutture di emergenza del Piemonte, che il Dirmei ha inviato a tutte le aziende sanitarie regionali.

L’aspetto più qualificante del documento è l’indicazione di utilizzare, per l’individuazione di casi Covid, esclusivamente i test molecolari. Ammesso eccezionalmente l’uso di test antigenici, unicamente di 3a generazione, a  3 condizioni: che il test venga eseguito entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi (periodo entro cui l’Ecdc ha riscontrato una sensibilità del test pari al 95%), che vi sia una momentanea impossibilità della struttura di eseguire i molecolari, che il reparto si trovi una situazione di  sovraccarico di lavoro.

Momento fondamentale del percorso per individuare un possibile positivo al suo ingresso in Pronto soccorso è quello di sottoporlo a un dettagliato pre-triage che, sulla base di una raccolta di elementi epidemiologici (ambiente di vita e di lavoro, eventuali esposizioni) e clinici (sintomi), stabilisca se il soggetto abbia una bassa o alta probabilità di malattia.

Nel primo caso, se per il paziente è prevista una breve permanenza in Pronto (ad esempio per piccola traumatoglogia, problematiche odontoiatriche, oculastiche, ecc.), non si rende necessario il tampone e il paziente potrà essere instradato nel percorso No-Covid. Se invece per il malato si prevede un periodo di osservazione lungo o un eventuale ricovero, si esegue il tempone. Quest’ultimo è d’oggligo per tutte le persone con alta probabilità di malattia,

«La pandemia – dichiara l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardiha generato una grande pressione sulle strutture di emergenza, che sono state chiamate ad assistere tanto i pazienti affetti da coronavirus, quanto tutti coloro che, vittime di altra patologia acuta, hanno continuato a farvi riferimento. Il persistere dell’emergenza ha reso sempre più cogente l’attuazione di una corretta valutazione del rischio per ogni paziente che accede in Pronto soccorso, per cercare di evitare il più possibile che il virus possa diffondersi in ambiente ospedaliero».

«La procedura che abbiamo definito – spiega Emilpaolo Manno, direttore del Dirmei – garantisce, da un lato, il rigore necessario per fornire una risposta affidabile e tempestiva al rischio di infezione e di contagiosità delle persone, e, dall’altro, è sufficientemente snella da poter essere integrata nella normale attività dei Pronto soccorso, senza aggravarne eccessivamente i carichi di lavoro».

Il bollettino Covid di lunedì 8 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 483 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 44 dopo test antigenico), pari al 4,8% dei 10.008tamponi eseguiti, di cui 5529 antigenici. Dei 483 nuovi casi, gli asintomatici sono 209 (43,3%).

I casi sono così ripartiti: 95 screening, 281 contatti di caso, 107 con indagine in corso; per ambito: 32 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 59 scolastico, 392 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 232.790 così suddivisi su base provinciale: 20.739 Alessandria, 12.098 Asti, 8.010 Biella, 31.839 Cuneo, 18.233 Novara, 121.862 Torino, 8627 Vercelli, 8379 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1166 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1837 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 148 ( +8 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2036 (+19 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.090

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.621.424 (+ 10.008 rispetto a ieri), di cui 1.057.584 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9014

Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9014 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1362 Alessandria, 586 Asti, 373 Biella, 1067 Cuneo, 750 Novara, 4095 Torino, 407 Vercelli, 292 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

211.502 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 211.502 (+ 502 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.456 Alessandria, 10.902 Asti,7241Biella, 29.434 Cuneo, 16.603 Novara, 110.566 Torino, 7863 Vercelli, 7673 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1075 extraregione e 1689 in fase di definizione.

Canalis (Pd): “Rsa, 7904 posti vuoti”

“Finalmente la verità è venuta a galla: nelle 516 RSA del Piemonte, su 29.964 posti letto autorizzati, al primo febbraio c’erano 7.904 posti vuoti.”

Un dato crudo e drammatico, di cui la IV Commissione consiliare regionale era tenuta all’oscuro nonostante le numerose richieste fatte in questi mesi dai gruppi di minoranza.

Il dato è contenuto nel file excel inviato all’Osservatorio sulle Rsa e la Giunta Regionale ha ritenuto di non condividerlo con le forze politiche.

Si tratta di un fatto gravissimo, che mette in luce la colpevole reticenza della Giunta Cirio, al limite dell’omertà, e rende evidente che le Rsa sono sull’orlo del collasso. Da mesi ripetiamo che senza nuovi inserimenti le strutture saranno costrette a chiudere. I ristori approvati il 20 gennaio dalla maggioranza sono, infatti, un debole palliativo se le strutture non riprendono a lavorare a pieno regime.

Perché le ASL piemontesi non stanno attivando nuovi inserimenti in convenzione? Perché l’assessore Icardi continua a non pubblicare i dati sui convenzionamenti effettuati nel 2020?

I 19,5 milioni di euro approvati come ristoro sull’esercizio 2020, sono ben poca cosa rispetto agli effettivi risparmi.

I mancati inserimenti, in convenzione e non, sono un grave danno per le decine di migliaia di famiglie piemontesi in lista d’attesa (sono più di 30.000) e la Giunta Cirio non può utilizzare l’ingente risparmio del 2020 per finalità diverse dall’abbattimento delle liste d’attesa o dalla messa in sicurezza delle strutture che devono accogliere gli anziani, soprattutto in una Regione con un quarto della popolazione sopra i 65 anni.

Così facendo non vengono alleviate le fatiche delle famiglie e non sono rispettate le norme che regolano la materia. E’ inaccettabile che la Regione risparmi sulle persone più fragili e non soccorra sufficientemente il sistema di cura.

Basta reticenza: i dati ci sono e devono essere resi pubblici.

 

Monica CANALIS – vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale

Dal 9 al 15 febbraio la Giornata della raccolta del farmaco

Nelle 264 farmacie aderenti in provincia di Torino, sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per chi non può permettersi di curarsi. 

Il bisogno di farmaci espresso dalle 56 strutture caritative coinvolte nella #GRF21 ammonta a 105.192 confezioni di farmaci, in crescita rispetto al 2020, e riguarda 22.460 assistiti.

 

SETTE GIORNI PER RISPONDERE A UN BISOGNO CRESCENTE

Aumentano le richieste da parte dei 56 enti convenzionati, che rispondono alle esigenze di 22.460 assistiti: c’è bisogno di 105.192 farmaci

Banco Farmaceutico invita i cittadini ad andare nelle farmacie aderenti (264 a Torino) per donare uno o più medicinali per chi ha bisogno

Anche quest’anno, la GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco, si farà. La #GRF21 durerà una settimana, da martedì 9 a lunedì 15 febbraio. Nelle oltre 5.000 farmacie che aderiscono in tutta Italia (riconoscibili perché espongono la locandina dell’iniziativa, l’elenco è consultabile sul sito www.bancofarmaceutico.org), sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi. I farmaci raccolti (541.175 nel 2020, pari a 4.072.346 euro) saranno consegnati a oltre 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura delle persone indigenti, offrendo loro, gratuitamente, cure e medicinali.

LA GIORNATA DI RACCOLTA DEL FARMACO A TORINO

I cittadini sono invitati a donare uno o più medicinali da banco andando nelle farmacie aderenti, che in provincia di Torino sono 264: già questo è un risultato straordinario, visto che i volontari non potranno prestare il tradizionale servizio in farmacia (se l’evoluzione della pandemia e le norme in vigore lo consentiranno, ci sarà un solo volontario per farmacia, condizioni climatiche permettendo) e saranno i farmacisti stessi, ancora più del solito, i principali motori della proposta al cliente. Su www.bancofarmaceuticotorino.org è presente l’elenco delle farmacie aderenti, riconoscibili dalla locandina della #GRF21.

I medicinali raccolti saranno consegnati dai volontari del Banco Farmaceutico di Torino alle strutture caritative convenzionate e da queste ultime donati alle persone che non possono permettersi di curarsi (sempre con la supervisione di personale medico e infermieristico, anche in questo caso volontario). A Torino e provincia, il bisogno di farmaci espresso dai 56 enti coinvolti nella #GRF21 ammonta a 105.192 confezioni di farmaci (in crescita rispetto ai 104.465 del 2020, ai 88.105 del 2019 e ai 87.281 del 2018) e coinvolge 22.460 assistiti.

I NUMERI DELLA #GRF20

Nel 2020 la Giornata della Raccolta del Farmaco ha raccolto numeri davvero positivi a Torino e provincia: più 32% di farmaci raccolti, 35.187 confezioni rispetto alle 26.487 del 2019, per un valore monetario di 258mila euro, più 40% rispetto ai 170mila dell’anno precedente. La copertura della necessità si è fermata al 33,5% (rispetto alle quasi centomila confezioni richieste), in crescita rispetto 30,06% del 2019 e al 27,84% del 2018.

In Piemonte sono stati raccolti 62.346 farmaci, con un aumento del 23,6% rispetto ai 50.436 del 2019, per un valore pari a 440.188 euro, +19,2% rispetto ai 368.980 euro del 2019. A livello nazionale, nel 2020 hanno aderito 4.944 farmacie (+10%), dove i volontari hanno raccolto 535mila farmaci (+26,8%) per un valore di 3,9 milioni di euro (+27%).

POVERTA’ SANITARIA IN ITALIA

Quest’anno, la GRF si farà non solo nonostante la pandemia, ma a motivo della pandemia: a causa della crisi economica innescata da quella sanitaria, tante persone hanno perso il lavoro, chiuso la propria attività o subito una riduzione del proprio reddito. Chi, poi, era già povero è stato spinto in una condizione di ulteriore marginalità.

In Italia ci sono quasi due milioni di famiglie e 5 milioni di individui che vivono in condizioni di povertà assoluta. Secondo l’8° Rapporto sulla Povertà Sanitaria di Banco Farmaceutico, nel 2020 434.000 persone indigenti hanno avuto bisogno di medicinali, ma non hanno potuto acquistarli per ragioni economiche. 173.000 di essi hanno rinunciato a curarsi perché – impauriti dal Covid – non hanno chiesto aiuto agli enti assistenziali. Oppure, hanno chiesto aiuto ma gli enti che fornivano loro sostegno, avevano subito l’impatto della pandemia: il 40,6% ha sospeso alcuni servizi, il 5,9% ha chiuso e non ha ancora riaperto. Gli indigenti, quindi, sono stati ulteriormente deprivati della necessaria protezione sociale. Non bisogna dimenticare che, chi è povero, può spendere, per le medicine, circa ¼ rispetto al resto della popolazione: solo 6,38 euro al mese, contro 28,18 euro.

PARTNER

La GRF si volge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio di Aifa e in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili, Unifarma Distribuzione, Federsalus e BFResearch. Intesa Sanpaolo è partner istituzionale dell’iniziativa. La GRF è realizzata grazie al contributo incondizionato di IBSA, Teva ed EG Stada Group, e al sostegno di DOC Generici, Zentiva, DHL Supply Chain e Piam Farmaceutici. La Giornata è supportata da Responsabilità Sociale Rai, Mediafriends, La7, Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.

LE DICHIARAZIONI

Clara Cairola Mellano, Presidente del Banco Farmaceutico Torino: «Anche quest’anno ci siamo, nonostante le difficoltà e le incertezze. Non possiamo che fare nostra la voce dell’Arcivescovo Nosiglia: “C’è, io credo, una ‘lezione di solidarietà’ che dobbiamo tutti ancora apprendere e studiare: perché ogni gesto di vicinanza a chi ha bisogno è un ‘segnale’ che lanciamo alla città intera”. Tutti lo abbiamo sperimentato: il bisogno di curarsi fa parte dei bisogni essenziali e noi vogliamo essere al fianco delle tante realtà assistenziali del territorio che, quotidianamente, assistono chi è in condizioni di povertà, per offrire il nostro aiuto e per costruire insieme una comunità più umana. Un grazie di cuore ai farmacisti, che con la loro adesione hanno rinnovato la collaborazione che da ormai tantissimi anni li lega all’esperienza del Banco. Per questo vi invito ad aderire con la generosità di sempre alla Giornata di Raccolta del Farmaco andando in farmacia ad acquistare un farmaco per chi ne ha bisogno».

Marco Cossolo, Presidente Federfarma Torino: «Anche quest’anno sono numerose le farmacie che partecipano alla Giornata di Raccolta del Farmaco, meritevole iniziativa che assume un significato ancor più profondo nell’attuale contesto di emergenza sanitaria. La pandemia ha infatti contribuito ad aggravare la situazione delle persone più fragili e disagiate, che non riescono a curarsi adeguatamente. Aderendo a questa campagna le farmacie, animate per vocazione da spirito di solidarietà, tendono concretamente una mano a coloro che, a causa di crescenti difficoltà economiche, sempre più spesso sono costretti a fare rinunce peggiorando il proprio stato di salute o quello dei familiari. In farmacia veniamo a contatto, tutti i giorni, con queste tristi realtà. Durante la Giornata di Raccolta del Farmaco le farmacie confermano la propria vicinanza ai cittadini e l’impegno costante al miglioramento della vita collettiva».

Mario Giaccone, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Torino e Provincia: «Come Presidente di Ordine e come torinese sono orgoglioso che l’adesione dei colleghi alla Giornata di Raccolta del Farmaco nella nostra città aumenti di anno in anno, a dimostrazione della sensibilità della categoria e dell’attenzione che per lunga tradizione i piemontesi hanno nei confronti di chi è in difficoltà. Ho creduto e aderito al Banco Farmaceutico da subito, perché penso che il farmacista conosca bene le problematiche e le esigenze dei cittadini che vede tutti i giorni. Il numero dei farmaci raccolti, anno dopo anno, è in crescita e questo è un importante segnale che contribuisce al benessere di tutta la comunità, in particolare dei più deboli, soprattutto oggi con la forte crisi legata alla pandemia in corso. La Giornata di Raccolta del Farmaco è un gesto concreto, che può fare la differenza e dare un aiuto a tante famiglie già in situazioni critiche».

Meritocrazia Italia, un webinar sulle competenze

Il 10 febbraio alle 18  una diretta Facebook sulla pagina di Meritocrazia Italia Piemonte affronterà l’argomento ‘PIU COMPETENZE PER LA QUALITÀ DELLA VITA IN PIEMONTE con l’obiettivo individuare come rafforzare il capitale umano piemontese per rispondere alla rinnovata consapevolezza del cittadino/viaggiatore/turista, accelerata dal Covid19.

 

Un comparto che ha senza dubbio sofferto più di tutti a causa dei ripetuti “lockdown” e della difficoltà tuttora persistente e che ora necessità di impegno profondo, professionale, innovativo. L’argomento sarà sviluppato dal Coordinamento Regionale del Piemonte di Meritocrazia Italia, un’associazione culturale nata circa 2 anni fa con l’intento di dare vita ad un progetto aggregativo, fondato sulla valorizzazione del merito e dell’equità, della formazione e dell’impegno sociale ed ambientale.

PIU COMPETENZE PER LA QUALITÀ DELLA VITA IN PIEMONTE è parte di un programma trasversale per rafforzare l’offerta di ospitalità piemontese nel far progredire le iniziative di sviluppo ed il ruolo che la governance ha nel promuovere la formazione di competenze per il nuovo mercato del lavoro e sostenere la sua crescita, che in questo incontro sarà declinato per il mondo del turismo e dell’ospitalità, ma si presta ad essere ampliato a qualsiasi altra professione legata allo sviluppo sociale, in cui l’accoglienza giochi un ruolo determinante.

“Le esperienze accumulate nel tempo in numerosi territori, non solo del Piemonte, riportano sempre alla riflessione che le competenze sono essenziali – spiega Enza Laretto, Coordinatrice Regionale di Meritocrazia Italia Piemonte – ed è sempre più indispensabile ampliare le reti di collaborazione per fare fronte alle mutate esigenze del mercato, specie in occasioni distorsive come quella pandemica che stiamo vivendo”.
Il divario digitale ancora sentito e la necessità di nuove “soft skills” costituiscono l’ossatura dell’evento che alla presenza di Massimo Gotta, vicepresidente nazionale di Meritocrazia Italia, vedrà confrontarsi:

⦁ Fabio Borio (Federalberghi Torino) sul tema del LEGAME CON IL TERRITORIO;
⦁ Marco Novarese (Università del Piemonte Orientale) sul tema dell’INNOVAZIONE;
⦁ Bartolomeo Vassallo (RESforma) sul tema della COMPETITIVITÀ;
⦁ Massimo Infunti (Impronta) sul tema dell’ECOSOSTENIBILITÀ;
⦁ Gianni Ferrero (CPD – Consulta Persone in Difficoltà) sul tema della TUTELA DELLE PERSONE

Il quesito su cui avrà luogo il confronto è: Servono nuove competenze professionali nel turismo piemontese affinché questo incida positivamente sulla qualità della vita di turisti e cittadini in Piemonte?

Il 10 febbraio 2021 h. 18,00 sulla pagina facebook @meritocraziaitaliapiemonte, l’evento è gratuito.

Le fasi del progetto comprendono l’analisi della percezione della qualità della vita presente come vissuta dal turista e dal cittadino, un’indagine sulle competenze che possono migliorare la qualità della vita percepita dal cittadino e dal turista, compresa la loro interazione.
Oltre all’ascolto e al confronto con tecnici, sarà lanciato un sondaggio pubblico a cui è possibile già partecipare https://www.survio.com/survey/d/R9U9M5I8W1A7U4C3F.

MERITOCRAZIA ITALIA PIEMONTE intende presentarsi alla popolazione piemontese ed avviare un nuovo tipo di dialogo con tutti i cittadini perché possano partecipare concretamente alla “ripartenza” ed essere motore di una nuova crescita sociale e di una rivoluzione culturale basata sulla riaffermazione di un solido sistema che valorizzi l’Uomo e le sue capacità.

In allegato il testo integrale del comunicato.

L’occasione è gradita per inviare i nostri migliori saluti.

Coronavirus: il bollettino di domenica 7 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 624 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 52 dopo test antigenico), pari al 7,7% degli 8.068tamponi eseguiti, di cui 3625 antigenici. Dei 624 nuovi casi, gli asintomatici sono 227 (36,4%).

I casi sono così ripartiti: 94 screening, 339 contatti di caso, 191 con indagine in corso; per ambito: 24 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 72 scolastico, 528 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 232.307 così suddivisi su base provinciale: 20.671 Alessandria, 12.087 Asti, 7985 Biella, 31.795 Cuneo, 18.207 Novara, 121.590 Torino, 8607 Vercelli, 8364 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1166 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1835 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 140 ( invariati rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2017 (+10 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.148.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.611.416 (+ 8068 rispetto a ieri), di cui 1.055.447 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9002

Sono i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9002 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1360 Alessandria, 584 Asti, 373 Biella, 1066 Cuneo, 748 Novara, 4090 Torino, 407 Vercelli, 292 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

211.000 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 211.000 (+ 476 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.403 Alessandria, 10.878 Asti,7207Biella, 29.375 Cuneo, 16.565 Novara, 110.317 Torino, 7849 Vercelli, 7644 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1075 extraregione e 1687 in fase di definizione.

Giornata contro il bullismo, la Regione investe nella formazione dei docenti

7 FEBBRAIO 2021 – GIORNATA NAZIONALE CONTRO IL BULLISMO E IL CYBERBULLISMO. L’ASSESSORE CHIORINO:  “PER CONTRASTARE UN’EMERGENZA EDUCATIVA, LA REGIONE INVESTE NELLA FORMAZIONE DEI DOCENTI”

Il 7 febbraio ricorre la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo: quest’anno la Regione Piemonte, attraverso un bando per la progettazione di interventi contro il bullismo, ha messo a disposizione 100 mila euro per gli istituti polo della formazione, ovvero le scuole che sono dei riferimenti istituzionali rispetto alla formazione docenti di tutte le autonomie scolastiche dei loro territori: pertanto, le ricadute dei progetti formativi finanziati si estenderanno potenzialmente sull’intero territorio regionale. Potranno partecipare ai corsi di formazione tutti i docenti di scuole di ogni ordine e grado.

Bullismo e cyberbullismo sono diventati una vera e propria emergenza educativa – così l’assessore all’istruzione Elena Chiorino – bisogna avere la consapevolezza che questi problemi si possono risolvere, o almeno arginare, soltanto con una capillare azione di sensibilizzazione e di prevenzione. È importante che i docenti, non soltanto le famiglie, conoscano tutti i pericoli che si nascondono nel web: di fronte alla crescita inarrestabile della tecnologia, diventa necessario, pertanto, fornire alle figure predisposte all’educazione, tutti gli strumenti che possano aumentare una forma sana di relazionalità negli allievi, un’azione preventiva che mai come in questo momento storico per il mondo della scuola risulta essere tanto urgente quanto non rinviabile”.

33 sono stati i progetti selezionati e ammessi al contributo, presentati da 24 istituti di tutti gli ambiti territoriali: 15 da scuole dell’area metropolitana di Torino, 5 dall’Alessandrino, 2 dall’Astigiano, 2 dal Biellese, 5 dal Cuneese, 2 dal Novarese, 1 dal Vercellese, 1 dal Verbano (in allegato la graduatoria). L’impegno della Regione per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo trova il suo fondamento nella legge regionale 5 febbraio 2018 n. 2, che ha come riferimento la legge nazionale (71/2017). Il bando regionale “Percorsi di formazione per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo” finanzia progetti di formazione per docenti sulle tematiche della prevenzione e del contrasto del bullismo e del cyberbullismo, per diffondere la cultura della legalità, il rispetto della dignità della persona, la valorizzazione delle diversità, il contrasto di ogni forma di discriminazione, la promozione dell’educazione civica digitale, la tutela dell’integrità psicofisica dei minori e l’utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e della rete internet. I progetti ammessi al contributo mirano a valorizzare la crescita educativa, psicologica e sociale dei minori, tutelando i più fragili e supportando i soggetti che, a vario titolo, ricoprono ruoli educativi.

La Regione ha concluso anche un altro bando, che stanzia 410 mila euro complessivi per progetti di formazione dei docenti in aree tematiche di particolare sensibilità e rilevanza nell’attuale emergenza dovuta alla pandemia Covid: la didattica digitale integrata e l’educazione civica (Costituzione, diritto, legalità e solidarietà, sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio, educazione alla salute, cittadinanza). 23 le scuole partecipanti, per un totale di 110 progetti ammessi al contributo. L’esito è pubblicato sul sito web della Regione Piemonte, nella sezione bandi e finanziamenti .

“L’Infermiere di Famiglia grazie alle opposizioni”

E’ stato approvato in Commissione l’emendamento, presentato dalle Opposizioni in Consiglio regionale, al disegno di legge “Sviluppo delle forme associative della Medicina Generale” che prevede la costituzione di specifici servizi a gestione infermieristica nell’ambito distrettuale delle Aziende Sanitarie Locali, attraverso la valorizzazione della figura dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità.

Per potenziare il territorio non basta incentivare la medicina di gruppo, occorre puntare anche sull’infermiere di famiglia e di comunità, la figura fondamentale su cui costruire un vero e proprio piano di assistenza territoriale per la Regione Piemonte.

Con l’emendamento delle Opposizioni approvato  si compie un passo avanti verso il disegno della nuova sanità piemontese nel quale l’assistenza socio-sanitaria domiciliare significa soprattutto riconoscere precocemente le situazioni di fragilità prima che insorgano stati irreversibili di cronicità o disabilità, gestire in modo integrato le condizioni di cronicità insieme ai medici di medicina generale e ad altri professionisti, e migliorare l’accesso ai servizi sanitari, siano essi assistenziali, sociali o ospedalieri. Questo emendamento identifica nella figura dell’infermiere un riferimento per tutti i cittadini, con particolare attenzione alle fasce più fragili e vulnerabili della comunità.

Domenico Rossi – Vicepresidente Commissione Sanità (Pd)

Sarah Disabato – Consigliera Gruppo Movimento 5 Stelle

Francesca Frediani – Presidente Gruppo Movimento 4 ottobre

Marco Grimaldi – Presidente Gruppo Luv

Mario Giaccone  – Presidente Gruppo Lista Monviso

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Moderati

Regione al lavoro per la tranche da 56 milioni destinati alla Torino-Lione

OPERE DI ACCOMPAGNAMENTO: PRONTA LA CONVENZIONE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI 


Traguardo importante per le misure di accompagnamento alla Torino Lione.  La Giunta ha approvato i criteri della Convenzione per le opere di accompagnamento di ‘priorità 2’ da sottoscrivere tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Piemonte, TELT e FS per regolare i rapporti e le modalità di erogazione delle risorse.

L’elenco delle opere comprende 24 interventi nei Comuni lungo il tracciato italiano della tratta transfrontaliera della Tav per un valore complessivo di 32.129.919 euro.

«Abbiamo lavorato con impegno per compiere un passo importante che consentirà alle amministrazioni locali di procedere immediatamente con la progettazione e l’avvio delle opere senza dover attingere dai bilanci comunali, perché abbiamo ottenuto che venga anticipato il 30%sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Adesso andiamo avanti e continuiamo a lavorare per portare sul territorio l’ultima tranche da 56 milioni di euro».

Le linee di indirizzo approvate confermano, innanzitutto, che gli interventi oggetto della convenzione potranno essere rimodulatie che, in caso di revisione, le nuove opere e misure compensative dovranno essere strettamente correlate alla funzionalità dell’Opera e non delocalizzabili e dovranno tenere conto del divieto di finanziare spese correnti con entrate in conto capitale, fermo restando la facoltà di proporre progetti integrati più articolati in cui le spese correnti contribuiscano sensibilmente al raggiungimento dell’obiettivo.

«Dopo i primi 10 milioni per le opere di accompagnamento – sottolinea l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusifinalmente vediamo la partenza di questo secondo blocco di interventi per un importo tre volte superiore. Come ho sottolineato ieri durante l’audizione alla Camera, ci troviamo ancora in assenza di un Commissario per la Tav, ma fortunatamente dopo molti mesi è stato nominato il Presidente dell’Osservatorio, con l’obiettivo proprio di seguire l’iter delle opere di accompagnamento. Nonostante le richieste spesso inevase, noi andiamo avanti e lavoriamo per assicurare al territorio quegli elementi di sviluppo che le amministrazioni comunali aspettano da tempo».

«Un atto rilevante – sottolinea l’assessore alle Attività Economiche e Produttive Andrea Tronzanoche dimostra l’impegno continuo della Regione per portare avanti le istanze degli amministratori locali e, al tempo stesso, dare continuità a opere utili per lo sviluppo socioeconomico del territorio attraversato dalla Tav».

Con la sottoscrizione della convenzione la Regione Piemonte prenderà impegni precisi. Dovrà infatti sovrintendere e garantire che le eventuali rimodulazioni degli interventi siano coerenti con i criteri approvati. Potrà inoltre gestire in piena autonomia, sentito il Presidente dell’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino-Lione, le attività per l’eventuale rimodulazione, sempre nel rispetto dei criteri indicati.

Sarà poi compito della Regione inviare agli altri soggetti sottoscrittori, la relazione annuale di “Attuazione delle misure di accompagnamento dell’Opera”, per le finalità di adempimento informativo da rendere al CIPE. E sempre in tema di comunicazione spetterà alla Regione assicurare nei confronti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il flusso delle informazioni per il monitoraggio dell’avanzamento degli interventi. Sarà, infine, la Regione a trasmettere al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, le rendicontazioni delle spesesostenute dai soggetti attuatori, ai fini delle richieste al Ministero dell’erogazione delle risorse.

La convenzione dovrà prevedere che le risorse ministeriali previste vengano erogate alla Regione Piemonte oppure, su indicazione di quest’ultima, direttamente ai soggetti attuatori.

Ufficio stampa Assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo, Protezione civile Marco Gabusi