ECONOMIA- Pagina 281

Polliotto (Unc): “Mobilità, fra i consumatori cresce il noleggio”

Dal breve al lungo termine, ecco come cambia la mobilità dei piemontesi.

“Il Covid ha cambiato il modo di spostarsi dei consumatori piemontesi”. Lo rileva Patrizia Polliotto, avvocato, fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 la prima e più antica associazione consumeristica italiana.
“Il prolungato lockdown – spiega il legale – e l’incertezza per il futuro sotto il profilo economico hanno prodotto profonde trasformazioni nell’impiego dei mezzi di trasporto. In crescita del 30% in regione, rispetto al periodo pre-Covid, il noleggio a breve e medio termine, formula particolarmente idonea a quanti sono in grado di programmare per tempo i propri spostamenti, riducendo di molto i costi legati al mantenimento di un’auto tradizionale. In aumento anche il lungo termine, sempre più spesso preferito alla proprietà di un autoveicolo acquistato in concessionaria, nonostante gli ecobonus di Stato, proprio per via dell’agilità d’impiego legata a molteplici vantaggi quali ad esempio assistenza, cambio gomme, polizze e bollo auto inclusi”.
Per Maurizio Scandurra invece, esperto in tematiche consumeristiche, “La pandemia ha incentivato un po’ ovunque il diffondersi di formule di servizi condivisi per la mobilità ‘pay per use’ e ‘pay per drive’ sempre più in linea con i trend in atto a livello globale”.
“In incremento – approfondisce l’Avvocato Patrizia Polliotto – anche il ricorso a forme giornaliere di bike e car sharing insieme alla diffusione dei monopattini elettrici nei quali sempre più piemontesi residenti nei centri urbani ad alta densità abitativa vedono uno strumento alternativo agli spostamenti rispetto ad autobus, tram e metropolitana, coniugando rapidità con maggiore libertà di fruizione degli spazi delle città e dell’hinterland. E’ quella che viene definita ‘mobilità dolce’, che si attua in modalità slow nelle forme di cui sopra, un tempo impensabile nei centri urbani così come un tempo lo era il fatto di percorrerli in auto alla velocità massima di 30 Km/h e con accessi limitati e disciplinati delle cosiddette ZTL”.
Per qualsivoglia esigenza legata alla corretta assistenza ai consumatori, il Comitato Regionale del Piemonte è attivo tutti i giorni dal lunedì al sabato in normale orario d’ufficio a Torino in Via Roma 366 e a Pinerolo in Viale Cavalieri d’Italia 14 telefonando allo 011 5611800.
Inoltre è disponibile il sito internet all’indirizzo www.uncpiemonte.it.

Doppia laurea magistrale e formazione per il cambiamento

“TECNOLOGIE PER LE TRANSIZIONI”

Il Politecnico di Torino, insieme ai Politecnici di Bari e Milano, Università di Bologna, Napoli Federico II, Padova, Palermo e Roma La Sapienza, lancia il progetto quadro per l’alta formazione e lo sviluppo di competenze multidisciplinari

 

La globalizzazione, gli obiettivi di sviluppo sostenibile, la transizione digitale aprono nuovi scenari e pongono nuove sfide che investono profondamente le professioni tecnico-scientifiche. Emerge la necessità di una formazione tecnico-scientifica in senso più interdisciplinare in grado di integrare le tecnologie all’interno di un sistema complesso caratterizzato da più layer interconnessi: fisico, cyber, ambientale, economico e sociale. Emerge anche la necessità di coinvolgere in questo processo di aggiornamento professionale operatori già attivi nel mondo del lavoro, in ottica di formazione permanente.

Stimolato da questi fabbisogni, un gruppo di lavoro inter-Ateneo espresso da alcuni grandi Atenei – Politecnici di Bari, Milano e Torino, Università di Bologna, Napoli Federico II, Padova, Palermo e Roma La Sapienza – ha elaborato un progetto sperimentale di alta formazione denominato “Tecnologie per le transizioni”. Prime esperienze pilota del progetto: la formazione di professionalità ingegneristiche qualificate ad affrontare i problemi multidimensionali posti dalla transizione ecologica (Green Technologies) e dalla transizione digitale delle infrastrutture (Smart Infrastructures), temi che rivestono grande rilevanza strategica nel quadro del Next Generation EU. Anche nella prospettiva della valorizzazione nel contesto delle misure PNRR per le competenze trasversali.

Due la modalità attuative inizialmente previste: a) attivazione nei percorsi di laurea magistrale di segmenti formativi di alta formazione (“minor”) per sviluppare professionalità ingegneristiche dotate di strumenti e metodi interdisciplinari, di competenze digitali abilitanti e di attitudine ad operare con visione sistemica in contesti multisettoriali; b) attivazione di percorsi di “doppia laurea magistrale” per la formazione di figure professionali di alta specializzazione in contesti multisettoriali sulla base di percorsi integrati su lauree magistrali complementari.

Gli Atenei che aderiscono al progetto “Tecnologie per le transizioni” attueranno già nell’anno accademico 2021/2022 le prime iniziative didattiche ispirate a criteri generali condivisi, anche nell’ottica della mobilità studentesca e della condivisione di segmenti formativi.

L’attuazione al Politecnico di Torino

 

La realizzazione di percorsi di “doppia laurea magistrale” costituisce la novità più rilevante, adottata già a partire dall’anno accademico 2021/2022 solo dal Politecnico di Torino: i percorsi saranno due, negli ambiti delle Tecnologie Green e delle Infrastrutture Smart. Queste “doppie lauree” corrispondono effettivamente all’ottenimento di due titoli di Laurea Magistrale: il primo della tradizionale durata di due anni, mentre il secondo richiederà la frequenza a un solo anno ulteriore, abbreviando considerevolmente il percorso.

I percorsi saranno tre: i primi due, nell’ambito delle infrastrutture intelligenti (Smart Infrastructures) con l’integrazione tra Ingegneria elettrica e Computer and Communication Networks per i sistemi di infrastrutture energetici e con l’integrazione tra Ingegneria civile e ICT for Smart Societies per le infrastrutture civili; il terzo, nell’ambito delle tecnologie per la transizione ecologica (Green Technologies), con l’integrazione delle competenze di Ingegneria Energetica, Ingegneria Chimica e Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio.

L’Ateneo inserirà inoltre nei percorsi di laurea magistrale alcuni percorsi formativi di alta formazione (“minor”); a incrementare l’efficacia di questo approccio, questi percorsi saranno fruibili sia da chi si è già laureato (come pacchetti di formazione continua certificata), sia da chi è attualmente in corso.

“Il nostro paese ha bisogno di intraprendere una transizione verso uno sviluppo sostenibile in linea con il Green new deal europeo, di ammodernare le proprie infrastrutture, di dare piena corso alla digitalizzazione. Ben oltre 100 milioni di euro dei fondi Next Generation EU saranno fruibili in questa direzione. Il Politecnico farà la sua parte per assistere gli associati processi di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione. Ma molto si può fare nella formazione e questo progetto formativo va proprio in questa direzione”, commenta il Rettore Guido Saracco, che prosegue: “Rifacendoci al PNRR, che prevede l’aggiornamento della disciplina per la costruzione degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea, abbiamo avuto la possibilità di rimuovere i vincoli nella definizione dei crediti formativi da assegnare ai diversi ambiti disciplinari, per consentire la costruzione di ordinamenti didattici che rafforzino le competenze multidisciplinari, e questo ci ha consentito di lavorare con gli altri Atenei partner in questa direzione”.

Ma non finisce qui: sempre in linea con le direttive del PNRR, il Politecnico proporrà anche il lancio, già nell’anno accademico 2021-2022, di altri percorsi di doppia laurea triennale come ad esempio quelli tra Ingegneria Edile e Architettura o tra Matematica per le ingegnerie e Data science and engineering.

“Il Politecnico da anni lavora nella direzione di potenziare la multidisciplinarietà, il lavoro in gruppo e la trasversalità della formazione, con iniziative come i Team studenteschi, le challenge sulle quali gli studenti lavorano in gruppo su progetti lanciati dalle aziende, il Percorso Intraprendenti e dell’Alta Scuola Politecnica come progetti formativi integrativi rispettivamente per le lauree triennali e per le magistrali; da ultimo, abbiamo presentato il corso “Grandi Sfide”, che coinvolgerò con lezioni di discipline legate alle scienze umane e sociali circa 3000 studenti di tutti i corsi di laurea. Questi nuovi progetti formativi caratterizzano il nostro Ateneo come uno dei più attivi nel proporre nuove modalità di erogazione della didattica al passo con le esigenze della società e del mercato del lavoro”, aggiunge il Vicerettore alla didattica Sebastiano Foti.

Torino e Piemonte: quali traiettorie per lo sviluppo sostenibile?

Se ne è discusso in un webinar organizzato da Regione, Arpa e Ires

Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile, posizionamento del Piemonte per quanto riguarda gli indicatori per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, Relazione dello Stato dell’Ambiente, redatta da Arpa Piemonte, e Relazione socioeconomica formulata dai ricercatori di Ires alla luce delle prospettive dell’uscita dall’emergenza sanitaria:  questi i temi al centro del primo webinar che si è svolto nei giorni scorsi –  “Traiettorie di sviluppo sostenibile: dati, scenari e idee per un nuovo Piemonte” – organizzato da Regione Piemonte in collaborazione con IRES e ARPA Piemonte.

Ad introdurre i lavori del seminario il vicepresidente della Regione, Fabio Carosso che ha ricordato come occorra “avere visioni a lungo termine soprattutto ascoltando i giovani”.

“Lo sviluppo sostenibile è uno degli obiettivi più grandi che Europa, Italia e il Piemonte si sono dati. Noi abbiamo già gettato le basi, la strada è segnata, sappiamo quali sono gli obiettivi da raggiungere fino al primo giro di boa del 2030 – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – Questa è una fase storica molto importante, arriveranno miliardi di euro e noi dovremo essere pronti a questa sfida. Sono convinto che avremo un nuovo boom economico grazie agli investimenti in ambito ambientale e digitale. Prioritario sarà investire su trasferimento tecnologico, perché con la ricerca e l’innovazione riusciremo a costruire un futuro sostenibile per le nuove generazioni. La sfida vincente sarà realizzare il connubio armonico tra ambiente e sviluppo economico”.

La Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile è stata illustrata da Stefania Crotta, Direttore regionale Ambiente, Energia e Territorio che ha sottolineato come si tratta “di una strategia che si articola sulle tre dimensioni, ambientale, economica e sociale, che muovendo dagli obiettivi di Agenda 2030, ha l’ambizione di guardare al futuro, alle nuove generazioni che rischiano di non avere le stesse opportunità di sviluppo di cui noi abbiamo goduto. La nostra missione è territorializzare la strategia in funzione dei bisogni dei nostri attori locali”.

“Dobbiamo cercare di disegnare un nuovo futuro per i nostri giovani perché è a loro che vogliamo guardare e fare del Piemonte una regione dove sia bello vivere e lavorare – ha sottolineato Paola Casagrande, Direttore regionale Coordinamento Politiche e Fondi Europei – L’obiettivo è un Piemonte più connesso, più inclusivo, più verde, con un quadro sfidante e complesso. Per definire la concentrazione sulle priorità strategiche abbiamo bisogno di tre elementi: coordinare le diverse politiche, ascoltare il territorio, attuare la programmazione strategica”.

“La sinergia che abbiamo portato avanti con Regione Piemonte in un periodo complicato come la pandemia – ha sottolineato il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto – ha fatto sì che Arpa fosse di supporto del sistema Regione sia con prodotti come il gel igienizzante e l’analisi dei tamponi molecolari, sia soprattutto con nuovi studi e metodiche per la virologia ambientale, nuove frontiere da affrontare e studiare. Con nuove metodiche cerchiamo il virus Sars-Cov- 2 nell’aria, nell’acqua e nelle acque reflue. E potremo portare avanti la conoscenza ambientale anche sulle varie matrici e i vari parametri ancora di più con la revisione della legge dell’Agenzia in discussione in Consiglio Regionale che prevede l’ampliamento alla ricerca tra le competenze di Arpa”.

Michele Rosboch, Presidente di Ires Piemonte ha evidenziato l’importanza di un percorso verso la sostenibilità che coinvolge le comunità e i territori nelle diverse dimensioni ambientali, economiche, sociali e culturali mentre i ricercatori Ires, Fiorenzo Ferlaino e Cristina Bargero, hanno illustrato alcuni aspetti tratti dalla Relazione annuale 2021.

Fiorenzo Ferlaino ha introdotto il tema degli indicatori di sostenibilità e del posizionamento del Piemonte: “Lo sviluppo della green economy, in cui gli indicatori occupazionali e di crescita sono positivi da anni, – ha evidenziato Ferlaino – è l’occasione per rilanciare il Piemonte”.

“Le prospettive del 2021, – ha sottolineato Cristina Bargero – in linea anche con le previsioni della Commissione europea relativa ai settori industriali, evidenziano segnali di ripresa in particolare per l’automotive. Ad aver inciso sulla flessione del PIL è stata in particolare la contrazione dei consumi delle famiglie che hanno adottato da un atteggiamento più prudente connesso alle aspettative ancora incerte per il futuro”.

L’incontro è stato anche l’occasione per un confronto con i principali stakeholder della Strategia regionale del mondo dell’Università e della Ricerca, delle Fondazioni bancarie, dell’Industria, della Cultura, dei Servizi, del Terzo Settore.

 

Landini a Torino: “Chiediamo la proroga del blocco dei licenziamenti”

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“Questo è il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali”.

Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini da piazza castello a Torino, dove si tiene  una delle tre manifestazioni nazionali a difesa del mondo del lavoro.

Presenti molto lavoratori, anche gli operai della ex Embraco. Landini ha chiesto la proroga del blocco dei licenziamenti.   “Ripartiamo, insieme.

Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani” è lo slogan delle manifestazioni unitarie di Cgil, Cisl, Uil.

(foto  Facebook Cgil Piemonte)

Dalla Regione più fondi per il rilancio della montagna

Su proposta del vicepresidente e assessore alla Montagna, Fabio Carosso, la Giunta regionale ha approvato il riparto del Fondo regionale della montagna 2021, in attuazione della legge regionale per la tutela, valorizzazione e sviluppo della montagna.

Le risorse messe a disposizione dei territori montani dalla Regione per il 2021 ammontano a più di 10,7 milioni di euro e sono ripartite tra le Unioni Montane secondo la seguente modalità: il 63,1 %, pari a 6,7 milioni di euro – che saranno suddivise in proporzione alla popolazione residente e alla superficie – come contributo alle spese di funzionamento; un terzo di queste risorse sarà destinato all’attuazione del Programma annuale; il 26,9%, pari a 2,9 milioni di euro, come contributo alla spesa per il personale dipendente delle Unioni Montane che svolge le funzioni regionali delegate; il 10 %, pari a 1 milione di euro, destinato al finanziamento di interventi funzionali allo sviluppo ed alla promozione della montagna, attuati dalle Unioni Montane o da altri soggetti e associazioni.
Il riparto messo a punto dalla Regione ha ottenuto il parere positivo della Conferenza dei presidenti delle Unioni stesse.

«Il Fondo regionale per la montagna – dichiara il vicepresidente Fabio Carosso – è strategico per valorizzare, grazie all’azione sul territorio delle Unioni Montane, le specificità delle nostre montagne e promuoverne lo sviluppo sociale ed economico. Le nostre “terre alte” devono ritornare ad essere attrattive e, con un impegno condiviso da parte delle istituzioni, essere protagoniste di una nuova fase di rilancio, dopo il difficile periodo della pandemia»

Fondazione CRT finanzia i cantieri artistici

Al via il bando “Restauri Cantieri Diffusi” che si prende cura delle bellezze del territorio: scadenza 30 luglio

E’ aperto  fino al 30 luglio, il bando “Restauri Cantieri diffusi” di Fondazione CRT, per far rinascere beni storici, artistici e architettonici di particolare pregio e valore in Piemonte e Valle d’Aosta.

I contributi assegnati dalla Fondazione – fino a 40.000 euro per ogni “cantiere” di intervento – sosterranno il restauro di beni mobili (tele, organi, statue, beni librari, arredi lignei) e beni immobili sottoposti a tutela, per i quali siano stati predisposti progetti definitivi/esecutivi (autorizzati dalle Soprintendenze da non oltre cinque anni) cantierabili entro un anno.

Il bando, pubblicato sul sito www.fondazionecrt.it, è rivolto a enti pubblici o religiosi, associazioni, fondazioni, musei, comitati, enti senza scopo di lucro.

L’obiettivo è garantire la tutela, il mantenimento e la più ampia fruizione possibile del patrimonio storico-artistico del territorio, incoraggiando anche il coinvolgimento delle comunità locali attraverso la ricerca di cofinanziamenti e iniziative di raccolta fondi.

Dal 2003 a oggi, grazie al bando, Fondazione CRT ha investito oltre 45 milioni di euro per oltre 2.700 “cantieri”.

Voucher vacanze: la Regione punta alla ripartenza del turismo e rifinanzia il Bonus con 1,5 milioni

Prorogata la vendita fino al 31 dicembre 2021. Superata quota 40.000 ticket venduti, tutto esaurito nel Cuneese, e record di richieste per il Monferrato e il Lago Maggiore

Il presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore al Turismo, Vittoria Poggio: «Confermata la validità di una misura che rimette in moto uno dei settori più penalizzati dalla pandemia ed esalta la collaborazione tra pubblico e privato»

 

Il Voucher Vacanze del Piemonte ha fatto il pieno: 8 Consorzi su 14 hanno fatto soldout avendo esaurito la disponibilità dei pacchetti con la formula delle tre notti al prezzo di una superando la quota di 40.000 tagliandi venduti. Piaciuta ad imprese ed escursionisti (una notte pagata dall’albergatore e una dalla Regione) l’idea rischiava di non accontentate tutti, e per questo la Regione ha deciso di rifinanziare il voucher con 1,5 milioni di euro che si aggiungono ai 5 già stanziatiI voucher saranno acquistabili fino al 31 dicembre 2021 e spendibili entro il 30 giugno 2022. Mediamente il pacchetto comprende 2 persone, che corrisponde a 80.000 arrivi in più per un totale di 240.000 pernottamenti.

Langhe Roero e Monferrato ma anche l’alto Piemonte (soprattutto il Lago Maggiore) le mete più gettonate dove i turisti per lo più lombardi liguri e piemontesi hanno deciso di soggiornare alcuni giorni: ancora disponibili fino al 30 giugno, anche se agli sgoccioli, quelli del Biellese di Bardonecchia e della Valle Maira, del Canavese e delle Valli di Lanzo.

La fotografia dell’Osservatorio della Federazione dei Consorzi piemontesi conferma, insomma, la riuscita di questa misura attivata l’anno scorso per invogliare i visitatori a trascorre qualche giorno di vacanza in Piemonte dopo il lockdown.

«I numeri – hanno sottolineato il presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio – confermano che pubblico e privato possono lavorare insieme dando vita come in questo caso ad un esempio virtuoso che piace ai viaggiatori e agli albergatori, e rimette in moto un settore tra quelli più sofferenti dopo le chiusure. Per questa ragione abbiamo deciso di rifinanziare il Bonus con 1,5 milioni. Questa misura, tra l’altro, è diventata un modello: anche altre regioni stanno infatti prendendo spunto da quello che abbiamo fatto noi per ridare vigore ai flussi turistici»«L’intervento – hanno rimarcato – è efficace anche dal punto di vista della riscoperta di luoghi a volte sconosciuti che meritano di essere frequentati per la storia e per il paesaggio che portano in dote».

Il pacchetto più venduto tra quelli che offrono escursioni e servizi è quello del rafting in Valle Stura (Cuneo), seguito dalla ricerca del tartufo. Ma tra le attività preferite ci sono anche la vendemmia e il Bungee Jumping a Veglio (Biella) dove è possibile buttarsi giù dal ponte Colossus alto 152 metri agganciati a un elastico.

«L’operazione voucher vacanza – ha sottolineato il presidente della Federazione dei Consorzi turistici del Piemonte, Andrea Cerrato – è stata un’iniezione di fiducia e un aiuto concreto per il sistema turistico del Piemonte. Ora altre Regioni italiane guardano a questa idea come ad uno strumento utile per la ripresaInsieme con l’Assessorato al Turismo e a VisitPiemonte abbiamo dimostrato che questo modello di lavoro tra pubblico e privato con tempi, metodi, regole e obiettivi precisi non solo funziona, ma dà risultati concreti e valutabili».

Quando è il camion a fare cultura: una nuova sfida per gli studenti del Politecnico

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Il team The Six Pack si aggiudica la challenge promossa dal Gruppo Marazzato per progettare con soluzioni innovative un nuovo museo del camion

 

Dopo quattro mesi di intenso lavoro, è giunta al termine la Challenge@PoliTo_by Firms Treasure Track: multi-functionalarea development lanciata dal Gruppo Marazzato nell’ambitodelle attività organizzate dal CLIK – Connection Lab & Innovation Kitchen del Politecnico di Torino e rivolte agli studenti del corso di laurea magistrale, al fine di incrementarne autonomia, capacità di analisi e strategie di problem-solving.

Protagonisti del percorso sono stati 17 studenti del Politecnico, futuri architetti e ingegneri, che hanno raccolto la sfida diprovare a valorizzare la preziosa collezione del Gruppo Marazzato – costituita da oltre 250 camion d’epoca – attraverso l’ideazione di un innovativo polo museale volto alla più ampia riqualificazione dell’area di Stroppiana (VC), sede della collezione. Dagli inizi di marzo, e per 14 settimane consecutive, i tre team studenteschi – Team Bridge, Team Cinque, The Six Pack – hanno così lavorato allo sviluppo di progetti per la creazione di un museo del futuro sul motorismo d’epoca, capace di trasformare il sito industriale di Stroppiana in un luogo di culturaattivo tutto l’anno. L’attività dei Team coinvolti è ruotata su tre assi principali: la progettazione di un intervento di ristrutturazione dell’intera area, anche alla luce dell’immagine complessiva del museo; la progettazione di soluzioni innovative per la fruizionedello spazio espositivo e della collezione dei mezzi storici (es. realtà virtuale, gaming, ecc.); lo sviluppo di una strategia di marketing per promuovere l’esistenza del museo dei camion.Un’attività, quella degli studenti, che nel corso del suo svolgimento è stata seguita da vicino, in puntuali incontri sullo stato avanzamento lavori, da un pool di esperti del Politecnico -con responsabile scientifica la professoressa Elena Vigliocco e composto anche da quattro mentor e da alcuni membri del CLIK edel Gruppo Marazzato.

La presentazione finale dei risultati della challenge ha avuto luogo in presenza lo scorso 16 giugno presso l’Auditorium Energy Center: il progetto vincitore è stato quello proposto dal team The Six Pack, composto dai sei studenti Zien Hussein, Elisabetta Mazzone, Sofia De Biasi, Jinxuan Tang, Ana María Soto e Paola Yepes.

Al Politecnico, al Corpo Docenti e agli Studenti il nostro più sentito grazie di vero cuore per la passione, la professionalità e l’impegno profusi in questo progetto collettivo di valorizzazione della nostra collezione di mezzi storici in cui crediamo molto. Si completa così felicemente, e con piena soddisfazione, un altro tassello di un percorso di emersione efficace dei valori umani, aziendali e culturali che da sempre orientano il nostro agire e derivante dall’incontro fra gli stimoli di diverse generazioni, com’è da sempre minimo comun denominatore e prassi di ‘Marazzato’”, dichiarano entusiasti Carlo, Mara, Alberto, Davide e Luca Marazzato.

 

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Casa, quanti problemi. Interessato un piemontese su 10

Oltre 445.800 piemontesi (10,3% della popolazione) vivono in case con problemi strutturali o di umidità, quasi 662.300 (15,3%) in abitazioni con inquinamento acustico.

Per la filiera edile occorre una rivoluzione di pensiero che metta al centro l’uomo. Sostenibilità, salubrità, efficienza energetica e le emergenti esigenze abitative sono i quattro concetti chiave della nuova cultura del costruire. Tutti i trend del momento saranno protagonisti di SAIE Bari (Nuova Fiera del Levante, 7-9 ottobre 2021)  

Incentivi come il superbonus 110% possono dare impulso all’ammodernamento del patrimonio immobiliare, ma imprese, associazioni e professionisti necessitano anche di un luogo in cui confrontarsi sui temi più importanti, conoscere e mostrare le soluzioni più innovative. Con la riapertura delle manifestazioni fieristiche e il ritorno di SAIE Bari l’intero sistema delle costruzioni ha il suo punto di riferimento.

 

 Dopo più di un anno di restrizioni, la casa, il luogo in cui abbiamo passato la maggior parte del nostro tempo, si è rivelata un fattore centrale nel nostro scenario quotidiano. Per questo, salubrità, flessibilità e comodità degli ambienti indoor sono sempre più caratteristiche irrinunciabili, proprie di una nuova filosofia del progettare e del costruire che metta al centro l’uomo. Abitazioni prive di comfort, con impianti obsoleti, che non tutelano adeguatamente la salute di chi vi abita non possono più soddisfare le necessità e i desideri delle persone. Nonostante ciò, la strada da percorrere per dare al Paese un patrimonio immobiliare sostenibile, salubre ed efficiente è ancora tanta. Infatti, secondo la fotografia di SAIE Bari – la fiera delle costruzioni che si terrà dal 7 al 9 ottobre 2021 presso la Nuova Fiera del Levante di Bari – basata sulle ultime rilevazioni Istat[1], oltre 445.800 cittadini piemontesi (10,3% della popolazione residentevivono in case con problemi strutturali o di umidità, con un calo di -0,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Un valore percentuale più basso rispetto alla media nazionale (14%), che pone la regione al diciassettesimo posto in Italia. 

È nel Mezzogiorno (15,5%) che si trovano le percentuali più alte, rispetto al Centro (13,4%) e al Nord (13%). E a livello regionale? Il territorio in cui il problema è più evidente è l’Abruzzo (22,6%, +6,3 p.p.), seguito dalla Liguria (19,7%, +7,4 p.p.) e dalla Campania (19,2%, +4,5 p.p.). Più in linea coi criteri del nuovo costruire, invece, le abitazioni in Valle d’Aosta (9,4%, +2,7 p.p.), Friuli-Venezia Giulia (9,8%, -1,1 p.p.), Sicilia (10,3%; -2 p.p.) e, appunto, Piemonte (10,3%, -0,3 p.p.).

I problemi strutturali e di umidità non sono gli unici a caratterizzare le tante abitazioni italiane. Un altro problema cruciale è quello dell’inquinamento acustico, un elemento che inficia direttamente sulla salubrità degli edifici. Sempre secondo gli ultimi dati Istat1, in Piemonte a vivere in case con rumore dai vicini o dalla strada sono quasi 662.300 (15,3% della popolazione residente). Il dato nazionale è dell’11,9%.

A livello regionale i numeri più elevati si registrano in Liguria (16,3%) e Campania (16,2%), seguite proprio da Piemonte (15,3%)Lazio e Puglia (entrambe al 14,5%). L’inquinamento acustico viene invece registrato in misura ridotta in Valle d’Aosta (2,8%), Molise (5%) e Basilicata (5,3%).

Le misure messe in campo dalle istituzioni in questo senso possono sia alleviare le problematiche che dare impulso alla crescita della filiera. Basti pensare che, secondo i dati dell’ultimo Osservatorio SAIE, il giudizio delle aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni sugli incentivi è generalmente positivo. Il più utile secondo le imprese è il Bonus ristrutturazione (valutato positivamente dal 63%), seguito dall’Ecobonus (62%), dal Superbonus 110% (59%) e dal Sismabonus (56%). Del potenziale e delle criticità di tutti gli incentivi, ed in particolare del Superbonus 110% si discuterà a più riprese durante SAIE Bari.

Da soli, però, i bonus non bastano. Imprese, associazioni e professionisti hanno bisogno anche di confrontarsi sui trend del momento, far conoscere le proprie soluzioni innovative, fare networking e capire come cavalcare la ripresa in modo efficace. È proprio per questo che SAIE torna a Bari dopo il successo del 2019, che ha visto il coinvolgimento di 350 aziende espositrici e oltre 20.000 presenze professionali, e quello del 2020 di Bologna, con un’edizione di ripartenza svolta in totale sicurezza. Un momento unico nel panorama nazionale, che mette al centro i quattro concetti chiave del nuovo costruire: sostenibilitàesigenze specifiche dell’abitaresalubrità degli edificiefficienza energetica. Questi temi verranno approfonditi in fiera nel corso dei consueti momenti di formazione professionale e saranno protagonisti dell’area espositiva e delle iniziative speciali, in cui tutte le novità, le migliori innovazioni e i progetti più interessanti troveranno la loro cornice ideale.

L’appuntamento di SAIE Bari arriverà dopo un anno complesso. Dal 15 giugno le porte delle fiere professionali, sempre più essenziali per le dinamiche produttive del Paese, potranno riaprirsi. A questo link è possibile trovare le informazioni necessarie per accedere ai finanziamenti a fondo perduto e ai bandi previsti per le fiere internazionali per iscriversi a SAIE Bari.

McDonald’s assume 72 persone nella provincia di Torino

Un segnale di ripartenza e fiducia arriva da McDonald’s, che è alla ricerca di 72 figure da inserire in organico nei suoi ristoranti di Torino (19), Chivasso (7), Avigliana (6), Nichelino (6), Venaria (5), San Maurizio Canavese (5), Carmagnola (5), Alpignano (4), Collegno (3), Beinasco (3), Grugliasco (2), Rivoli (2), Settimo Torinese (2), Leinì (1), Pinerolo (1) e Pavone Canavese (1).

 

 Un forte segnale di ripartenza e volontà di investire sul territorio, va in questa direzione la ricerca di personale avviata da McDonald’s per 72 nuovi candidati da inserire nei ristoranti della Provincia di Torino, in particolare 19 in città, 7 a Chivasso, 6 ad Avigliana, 6 a Nichelino, 5 a Venaria, 5 a San Maurizio Canavese, 5 a Carmagnola, 4 ad Alpignano, 3 a Collegno, 3 a Beinasco, 2 a Grugliasco, 2 a Rivoli, 2 a Settimo Torinese, 1 a Leinì, 1 a Pinerolo e 1 a Pavone Canavese. Posizioni che rientrano nel piano di recruiting nazionale, che prevede l’assunzione di 2.000 nuove persone di cui circa 1.000 faranno parte dell’organico dei nuovi ristoranti in apertura in 15 regioni italiane nei prossimi mesi, mentre le altre 1.000, saranno assunte per rafforzare lo staff di alcuni dei ristoranti già esistenti.

Dinamicità, predisposizione al lavoro in team e al contatto col cliente, sono le caratteristiche dei candidati ideali che l’azienda sta cercando per i suoi ristoranti. I nuovi assunti saranno seguiti in un percorso di formazione e crescita professionale che valorizzerà skills e punti di forza di ciascuno e avranno l’opportunità di lavorare in un contesto giovane, informale e dalla forte identità di gruppo. Nel sistema McDonald’s il merito, le pari opportunità e la crescita professionale sono pilastri fondamentali.

È possibile inviare la propria candidatura direttamente sul sito (McDonald’s.it), attraverso la compilazione di un questionario circa diverse tematiche, tra cui la disponibilità oraria e il tipo di mansioni a cui si è interessati e il caricamento del CV. I candidati ritenuti idonei verranno contattati da McDonald’s e invitati a un colloquio individuale, che sarà anche l’occasione per ottenere tutte le informazioni sull’azienda e sul lavoro in McDonald’s.

Per ulteriori informazioni sul lavoro in McDonald’s visitare la sezione “Entra nel Team”, per candidarsi visitare il sito a questo link.