CRONACA- Pagina 26

Luca Caretti confermato alla guida della Cisl Piemonte

Nuovo ingresso in segreteria territoriale per Massimiliano Campana, 53 anni, già segretario generale Cisl Cuneo e Filca Piemonte, che va ad affiancare Cristina Maccari, eletta in segreteria due mesi fa

 

Con 89 voti su 98 votanti, Luca Caretti è stato confermato dal Consiglio generale regionale alla guida della Cisl Piemonte. La rielezione di Caretti è avvenuta al termine del XIV congresso regionale che si è svolto al Centro congressi del Lingotto, a Torino, nei giorni 21 e 22 maggio, con lo slogan “Contrattare, Partecipare, Innovare. Per i Diritti, con l’Europa” alla presenza della segretaria generale nazionale Cisl, Daniela Fumarola.
Con Caretti è stata confermata in segreteria regionale Cristina Maccari, 50 anni, entrata lo scorso marzo, dopo essere stata per tanti anni nella segreteria dell’unione sindacale Cisl Torino Canavese. Saranno affiancati dal neoeletto componente di segreteria, Massimiliano Campana, 53 anni, già segretario generale Cisl Cuneo e Filca Piemonte.
All’assise congressuale hanno partecipato 247 delegati in rappresentanza di 261mila iscritti in tutto il Piemonte.
Luca Caretti, 55 anni, nato a Premosello Chiovenda e residente a Cambiasca, in provincia di Verbania, amante della montagna e padre di 3 figli, è alla guida della Cisl regionale da due anni.
 “Sono state due giornate congressuali molto intense – ha detto Caretti dopo la sua rielezione – nelle quali abbiamo discusso e dibattuto dei principali temi sindacali e di stretta attualità. Il percorso avviato da mesi è stato una fase di verifica, di ritorno alla nostra “prima linea” (i territori e i posti di lavoro) per comprendere quanto le nostre scelte siano state condivise dalle persone che rappresentiamo, a partire dalla nostra proposta sulla “partecipazione”, che la settimana scorsa è diventata legge”.
Caretti ha anche lanciato un appello alla Regione: “Al Piemonte oggi serve un patto che preveda la difesa dell’impresa ma anche la disponibilità a redistribuire la produttività recuperata con l’utilizzo dell’innovazione digitale, informatica e robotica, che miri alla crescita dei salari. Chiediamo alla Giunta di impegnarsi per un patto che consenta il passaggio dei lavoratori toccati dalla crisi verso settori in via di sviluppo come aerospazio e microchip (Silicon Box). Il Presidente Cirio si deve fare garante di questo percorso”.

A Chieri interventi su strade, piazze e aree mercatali

La Giunta comunale ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica relativo a lavori di manutenzione ordinaria di strade, piazze e aree mercatali per un investimento complessivo di circa 436mila euro: lo annuncia l’assessora ai Lavori pubblici Daniela Sabena.

«Le strade oggetto dell’intervento sono dislocate all’interno del centro cittadino e nelle frazioni di Airali, Pessione e Madonna della Scala, con uno sviluppo lineare di più di 400 chilometri-spiega l’assessora Daniela Sabena-Le pavimentazioni stradali di Chieri nel corso degli anni hanno subito numerosi interventi di ripristino (pensiamo ai vari cantieri dei sottoservizi interrati, dall’elettricità al gas alla fibra ottica) e scontano l’usura dovuta al traffico veicolare. Le opere di manutenzione su strade, piazze e aree mercatali sono finalizzate a garantire la sicurezza della circolazione veicolare e pedonale e saranno impiegate tecniche che consentano di garantire una lunga durata e, conseguentemente, limitare al minimo le pratiche manutentive, garantendo una resa estetica piacevole per il decoro cittadino. Il cronoprogramma dei lavori terrà conto sia delle segnalazioni giunte dai cittadini tramite ePart o Municipium sia dei cantieri Italgas e Smat. L’appalto sarà affidato con la forma dell’accordo quadro della durata di due anni (2025 e 2026), con lo stanziamento di 436.800 euro per la prima annualità. Questa cifra si aggiunge ai 400mila euro già stanziati a fine 2024 per la riqualificazione e il mantenimento delle vie cittadine e gli interventi di messa in sicurezza stradale».

Sciopero dei treni, possibili disagi anche a Torino e in Piemonte

/

Sono previsti disagi anche per per chi viaggia in treno in Piemonte venerdì 23 maggio per lo sciopero indetto  a livello nazionale

Dalle ore 1.00 alle ore 23.59 di venerdì 23 maggio 2025 è coinvolto il personale del Gruppo FS Italiane, i Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord. Nel corso della giornata quindi  ì i servizi ferroviari potrebbero subire cancellazioni o modifiche.

Danni all’agricoltura nel Canavese e Pinerolese per le forti grandinate

Le forti grandinate che da ieri sera hanno interessato il Torinese pedemontano dal Canavese al Pinerolese hanno causato nuovi ingenti danni all’agricoltura.

Nella zona di Ivrea risultano distrutti soprattutto campi di mais che stava iniziando la crescita primaverile.

Nel Pinerolese chicchi grossi come palle da ping-pong hanno distrutto non solo campi di mais ma anche piccoli frutti che stavano per fiorire, frutta come kiwi, mele, pere, vigne, grano che aveva appena terminato la fioritura perdendo così i chicchi in formazione.

Gli agricoltori stanno contattando gli uffici di zona Coldiretti per riferire dei danni subiti. In alcune zone, come l’Eporediese e lo stesso Pinerolese, l’effetto di queste grandinate si somma ai danni delle esondazioni di aprile. Sale così il conto già salato (3 milioni) per i danni all’agricoltura di questa ennesima primavera dalle bombe d’acqua.

«Sono sempre più urgenti – dichiara il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Misure di sostegno per aiutare la nostra agricoltura ad affrontare il cambiamento climatico così come è urgente un adeguamento del sistema assicurativo oggi ancorato agli eventi climatici “normali” di qualche anno fa».

Forte grandinata a Pinerolo

Nel pomeriggio di oggi una violenta grandinata ha colpito Pinerolo. Chicchi grandi come noci accompagnati da un forte acquazzone hanno danneggiato molte auto. Diverse strade si sono allagate.

L’altra Barriera sfila a Torino: cento bambini delle scuole primarie tra i banchi del mercato

Con Fondazione Mus-e Italia, Piazza Foroni a Torino, nel quartiere Barriera di Milano, si è accesa di musica e colori: ieri parata e flash mob 

 
Attraverso l’educazione all’arte e alla bellezza, Fondazione Mus-e contrasta la povertà educativa e promuove inclusione e multiculturalità nei quartieri marginali.
 
Torino, 22 maggio 2025 – Il quartiere Barriera di Milano, a Torino, è stato invaso ieri da un centinaio di bambini delle scuole primarie del territorio, protagonisti di una coinvolgente parata artistica tra musica e circo, organizzata da Fondazione Mus-e Italia, in collaborazione con gli artisti Manuel Vennettilli e Alessandro Bucchieri.
Durante la mattinata, le vie del mercato di Piazza Foroni si sono animate con giochi circensi, strumenti musicali e l’entusiasmo travolgente di bambine e bambini, in un’iniziativa pensata per restituire voce e visibilità all’infanzia del quartiere. I piccoli allievi di quattro classi dell’Istituto Comprensivo Gabelli – Pestalozzi hanno attraversato il mercato con una parata colorata e gioiosa, culminata in un emozionante flash-mob nella zona centrale. Tra acrobazie, strumenti a percussione e improvvisazioni musicali, i giovanissimi partecipanti hanno offerto una performance ricca di energia e significato, cui hanno assistito anche altre classi della scuola, coinvolte come pubblico.
Nell’ambito di un quartiere ad alto rischio sociale, recentemente al centro di gravi episodi di cronaca nera, questa parata è stata un gesto simbolico ma potente, che ha voluto far sentire la presenza e la voce dei bambini che qui vivono e frequentano quotidianamente la scuola: bambini e bambine che rappresentano il presente e il futuro del quartiere, e che oggi hanno dimostrato che questo territorio può essere vivo, creativo e coeso” ha dichiarato Concetta Mascali, coordinatrice locale di Fondazione Mus-e a Torino.
Questa iniziativa rappresenta pienamente la missione di Fondazione Mus-e Italia: portare l’arte là dove ce n’è più bisogno, per costruire ponti, non muri. Attraverso il linguaggio universale della creatività, oggi abbiamo dato voce ai bambini di un quartiere spesso lasciato ai margini, celebrando la bellezza della diversità e il valore della comunità. Eventi come questo dimostrano come l’arte possa essere uno strumento concreto per contrastare la povertà educativa, promuovere l’inclusione e rafforzare i legami sociali. È qui, nelle scuole pubbliche dei territori più fragili, che si costruisce il futuro del nostro Paese – un futuro fatto di rispetto, ascolto e partecipazione” ha concluso Maria Garrone, presidente di Fondazione Mus-e Italia.

Giardino Madre Teresa, arriva la polizia

Controllo delle Forze dell’Ordine 
“Questo tratto di Aurora è tra i peggiori, ed è davanti la sede della Circoscrizione 7. Sempre grazie a quanto mettono in atto le FdO, e al Governo che sta cercando di fare ciò che la Città non svolge.
Mercoledì mattina ho avuto un incontro con il Prefetto Vicario, di tanto abbiamo parlato, non solo di criticità ma anche di proposte per migliorare il territorio. Voglio sperare che la pessima situazione si possa ancora cambiare”. E’ il commento di Patrizia Alessi, capogruppo di Fdi in Circoscrizione.

Città della Salute e della Scienza di Torino prima in Italia per trapianti renali 

Il Centro Trapianti di rene “Antonio Vercellone” della Città della Salute e della Scienza di Torino (CDSS) – ospedale Molinette è primo assoluto per numero e complessità di trapianti renali. Questi sono i recentissimi dati del bilancio del Centro nazionale trapianti (Cnt) di Roma, diretto dal dottor Giuseppe Feltrin, nella nuova edizione appena pubblicata della valutazione di qualità dell’attività di trapianto di rene in Italia nel periodo 2002-2022, che fornisce un quadro dei 38 Centri di trapianto di rene attivi nel nostro Paese e dell’intero percorso assistenziale dei pazienti. CDSS è prima assoluta. Non solo, ma pur eseguendo trapianti sempre più complessi, ha i risultati migliori di qualità anche a distanza del trapianto. E i dati su questo riguardano proprio gli ultimi anni 2018-2022.
In venti anni valutati in Italia sono stati effettuati 39.083 trapianti di rene, dei quali 34.484 da donatore deceduto e 4.599 da donatore vivente in 38 Centri. Rispetto al totale, 2952 sono stati effettuati in CDSS (il 7,5% di tutti i trapianti nazionali), dei quali 239 da vivente.
Numerosi sono i casi complessi, quando la persona che riceve è anziana, oppure è già stata trapiantata in passato, oppure è a particolare rischio di rigetto perchè è molto immunizzato. Altre situazioni sono quelle in cui il ricevente ha effettuato dialisi per lungo tempo o il donatore ha un’età elevate. In tutte queste situazioni, l’esperienza di Torino fa da leader in Italia.
Pur eseguendo trapianti decisamente più complessi, la CDSS ha invece risultati migliori di qualità di sopravvivenza. Infatti, la sopravvivenza dei pazienti a Torino raggiunge il il 97,8% a un anno dal trapianto e il 92,2% a 5 anni, mentre i dati italiani sono del 97,3% a un anno dal trapianto ed il 91,5% a 5 anni nella media nazionale. La sopravvivenza dei reni trapiantati al netto dei decessi raggiunge alla CDSS di Torino il 95,7% a un anno dal trapianto, mentre in Italia il 94,1% a un anno dal trapianto nella media nazionale.
Il segreto torinese di questi risultati sta nell’impianto organizzativo che si articola da circa 45 anni sulla sinergica collaborazione tra l’équipe nefrologica della Nefrologia Dialisi e Trapianto universitaria (diretta dal professor Luigi Biancone), che si fa carico della gestione clinica del paziente sia nella fase pre che post-trapianto (e svolge storicamente funzioni di coordinamento e Responsabilità di Programma), con la Chirurgia vascolare ospedaliera (diretta dal dottor Aldo Verri), con l’Urologia universitaria (diretta dal professor Paolo Gontero). La componente anestesiologica è attualmente diretta dal dottor Maurizio Berardino della Rianimazione 2.
Grazie alla convergenza di queste differenti competenze cliniche e chirurgiche nefrologiche-vascolari-urologiche, perfettamente integrate da oltre quarant’anni di impegno sul campo, è stato possibile offrire la realizzazione di un trapianto a centinaia di pazienti a difficile trapiantabilità per la loro complessità. E insieme a questi operatori sono in vario grado coinvolti nell’attività innumerevoli medici, infermieri, tecnici, OSS, amministrativi di altri settori clinici, chirurgici e di laboratorio, che offrono una collaborazione fondamentale per affrontare casi complessi, quali l’Anatomia Patologica, l’Immunobiologia e genetica dei Trapianti, la Radiologia, la Chirugia generale, la Banca del Sangue e tanti altri
“Il 32% dei nostri trapiantati ha una malattia rara, per la metà di essi renale e per il resto di vario genere, tipicamente urologica e vascolare ed il Centro ha anche il maggior numero in Italia di pazienti trapiantati sopra i 60 anni: dal punto di vista clinico e chirurgico la sinergia da quasi 45 anni tra le strutture di  nefrologia, chirurgia vascolare ospedaliera e urologia è il formidabile motore per una maggior inclusività nel programma di trapianto di pazienti che ne hanno bisogno e che vengono rifiutati altrove e lasciati in dialisi” dichiara il professor Luigi Biancone.
Caratteristica del Centro è anche la qualità dell’attività di follow-up sine die del trapiantato in concerto con la rete nefrologica piemontese e le nefrologie locali nelle altre regioni, come riportato dai dati nazionali elaborati dal CNT. Proprio sulla base del legame e collaborazione con le nefrologie di territorio, il Centro si sta specializzando a livello internazionale nella prevenzione dell’immunizzazione dopo rientro in dialisi da primo trapianto in modo da facilitare il ritrapianto.
Da sottolineare la gratitudine per i trapianti va sempre ai donatori e alle loro famiglie.
“Questo report del Centro nazionale trapianti conferma che la CDSS è al top in Italia in questo campo. Tutto questo grazie alla collaborazione multidisciplinare tra i nostri professionisti così altamente qualificati, così come solo nella nostra Azienda è possibile trovare. E così come dovrà essere nel futuro Parco della Salute” dichiara Thomas Schael (Commissario CDSS).

Volotea rafforza l’asse Torino–Parigi

Volotea, la compagnia aerea low-cost delle piccole e medie città europee, annuncia la messa in vendita dei voli tra Torino e Parigi Orly anche per la stagione invernale. Il collegamento, operato in esclusiva dal vettore e già attivo con successo durante questa estate, sarà disponibile due volte a settimana, ogni giovedì e domenica, rendendo ancora più agevoli gli spostamenti tra il Piemonte e la capitale francese.

 

L’attivazione del collegamento anche nei mesi invernali rappresenta un ulteriore passo in avanti nella strategia di Volotea di estendere la stagionalità dell’offerta e sostenere il turismo verso destinazioni ad alto valore culturale e attrattivo come Parigi.

“Con l’estensione della rotta Torino–Parigi Orly anche in inverno, rafforziamo un collegamento chiave: la Francia rappresenta uno dei mercati principali nel nostro network, e Parigi è una destinazione fortemente richiesta dal punto di vista culturale – ha dichiarato Valeria Rebasti, International Market Director di Volotea –. Operare questa tratta in esclusiva ci consente di rispondere in modo diretto ed efficace alle esigenze dei passeggeri torinesi, offrendo continuità e qualità anche al di fuori della stagione estiva”.

“Siamo molto soddisfatti della conferma del volo Torino-Parigi Orly di Volotea anche per la prossima stagione invernale 2025/2026 – ha commentato Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport -: in questo modo, i nostri passeggeri potranno disporre di un’offerta davvero unica e conveniente di voli per l’aeroporto parigino di Orly che collegano il nostro territorio a una delle mete più richieste sul fronte turistico e del business. Allo stesso modo, siamo lieti che il volo continui ad agevolare il mercato francese, secondo per importanza turistica per il Piemonte, rafforzando ancora di più il turismo incoming da questo paese”.

Per il 2025 sono 4 le destinazioni servite da Volotea a Torino: 3 in Italia (Alghero, Napoli e Olbia) e 1 in Francia (Parigi Orly).

Ragazzina 14enne presa a calci e pugni per avere lasciato il fidanzatino che guarda il pestaggio in diretta

E ‘ stata  punita per avere lasciato il fidanzatino, la ragazzina di 14 anni che è stata aggredita da un gruppo di coetanee a Torino, tra gli edifici Atc di via Maddalene a Torino. La giovane è stata presa a calci e pugni, colpita con una bottiglia di birra sulla testa e le è stata procurata una ferita al braccio con un coltello. Tra le ragazze che l’hanno aggredita ci sarebbero due sorelle dell’ex ragazzo della vittima.  Sembra che il giovane abbia visto in diretta sul cellulare pestaggio. La  ragazza sarebbe già  stata vittima di altre intimidazioni dopo aver lasciato il fidanzato.