Coronavirus- Pagina 116

L’interferone cubano sta funzionando in Cina contro il Covid 19

/

 

… Continua a leggere su ELECTOMAG:

L’interferone cubano sta funzionando in Cina contro il Covid 19

Urbano Cairo: “Ok stop al calcio, si poteva fare prima”

“E’ giusto sospendere il campionato e  si poteva fare forse prima. Adesso vedremo come proseguirà il numero dei contagi: se diminuiscono si potrà riprendere a giocare, altrimenti è complicato”

Lo ha detto il presidente del Torino Calcio, Urbano Cairo, a proposito dello stop al calcio, nel corso della trasmissione Otto e Mezzo su La 7.

Prima e seconda rata Tari sospese per utenze non domestiche

Obiettivo del provvedimento adottato da Palazzo civico è quello di contribuire a limitare il negativo impatto economico delle misure emergenziali

La Giunta comunale di Torino – su proposta dell’assessore al Bilancio, Sergio Rolando – ha approvato la delibera che prevede la sospensione per tutte le utenze non domestiche del pagamento della prima e della seconda rata della tassa sulla raccolta rifiuti (Tari), le cui scadenze erano state fissate per il 16 marzo e il 15 maggio.

Obiettivo del provvedimento adottato da Palazzo civico è quello di contribuire a limitare il negativo impatto economico delle misure emergenziali adottate per contenere il diffondersi del contagio da Coronavirus.

Il presidente Cirio: “Siamo pronti a chiudere il Piemonte”

Il Piemonte è pronto a chiudere per l’emergenza sanitaria. Lo ha detto il governatore Alberto Cirio in diretta su Radio 24:

“Se il governo deciderà che la Lombardia farà questo passo  credo che anche il Piemonte dovrà in qualche modo essere compreso.

E se le parole del presidente Fontana  vanno nella direzione di chiudere tutto, credo che a questa riflessione vada prestata grandissima attenzione. L’ho sottoposta all’unità crisi e al comitato scientifico regionale, per avere oggi un parere da trasmettere al governo” Ha proseguito il presidente: “secondo i nostri dati epidemiologici  risulta che il Piemonte è sette, otto giorni indietro rispetto la Lombardia. Con il problema che da noi la popolazione è più anziana. L’incidenza dei ricoveri in terapia intensiva è di 15 casi su 100 rispetto agli otto o dieci della media nazionale”.

Autotorino chiude per la prima volta dopo mezzo secolo

Per la prima volta dopo 55 anni di storia Autotorino annuncia la chiusura straordinaria di tutte le sue filiali. È questo il suo contributo per contrastare l’emergenza sanitaria in corso

‘Dopo 55 anni di storia, il Gruppo Autotorino prende per la prima volta la decisione di chiudere tutte le sue concessionarie. Senza attendere ulteriori provvedimenti del Governo, nel rispetto delle 1700 persone che lavorano con noi, dei nostri Clienti e della salute degli Italiani. Penso sia il modo più efficace e coraggioso per combattere la situazione sanitaria in corso. Confido che azioni forti di limitazione della mobilità delle persone potranno dare un aiuto decisivo per un ritorno alla normalità, certo che questo sacrificio potrà contribuire a contrastare gli effetti del virus e far uscire il Paese dall’emergenza quanto prima.

Noi, come sempre, ci metteremo forza, determinazione e coraggio, perché il 3 aprile potremo ricominciare a percorrere un nuovo pezzo di strada’.

Così il Presidente Plinio Vanini ha annunciato questa sera la chiusura straordinaria della rete delle 51 filiali del Gruppo Autotorino, il principale dealer automobilistico italiano, che si articola nelle regioni di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, nonché in Veneto e Friuli con le insegne Autostar.

Da mercoledì 11 marzo saranno disponibili sui siti www.autotorino.it e www.autostargroup.com tutti i riferimenti utili per dare informazioni a chi abbia scadenze imminenti o servizi aperti presso le filiali.

Controllo della temperatura a chiunque entri negli ospedali della Città della Salute

A seguito dell’evoluzione della situazione legata al Covid-19, la Città della Salute di Torino ha stabilito che da negli ospedali Cto, Sant’Anna e Regina Margherita e alle Molinette su tutto il flusso pedonale e veicolare in entrata verrà condotto un pre-triage basato sul controllo della temperatura corporea e sulla verifica della presenza di sintomi respiratori

I soggetti con febbre e/o sintomi verranno reindirizzati al domicilio o, qualora necessitino di prestazione urgente / indifferibile, dotati di apposito documento cartaceo colorato da mostrare al personale del servizio o ambulatorio presso cui la prestazione deve essere erogata. Tale pre-triage esterno é da intendersi preventivo.

Alle Molinette saranno otto gli accessi con pre-triage, mentre i rimanenti verranno chiusi. Inoltre  sono disposti anche presso le sedi esterne dell’ospedale SGAS (San Giovanni Antica Sede) e presso la Dental School (secondo piano). Alle Molinette sono state montate due tende pre-triage della Protezione civile all’ingresso principale ed all’ingresso del parcheggio GTT di corso Dogliotti.

Inoltre per le dovute precauzioni tutti i pazienti con sintomi respiratori devono indossare mascherine chirurgiche. Tutti gli operatori dei settori ad alta concentrazione di pazienti con sintomatologia respiratoria devono indossare la mascherina chirurgica. E’ vietato agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle Sale di attesa dei DEA e Pronto soccorso. E’ autorizzata la presenza di un solo caregiver o accompagnatore per ogni paziente. L’accesso agli ospedali pubblici da parte di Associazioni di volontariato é sospeso fino a data da destinarsi.

 

#iorestoacasa, la campagna della Regione

Consiglio e Giunta regionale lanciano una campagna di comunicazione per invitare i cittadini a rispettare le indicazioni dei decreti governativi sul Coronavirus: tre card, una generale, una rivolta a un pubblico più giovane e una per anziani e persone con fragilità

È stato inoltre pubblicato un video con i consigli sanitari utili da seguire con attenzione.

“Rivolgo a tutti i piemontesi l’appello a restare a casa per limitare la diffusione del Covid-19 e a seguire in modo scrupoloso le misure urgenti per il contenimento del virus che sono presenti nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in vigore fino al 3 aprile. Con questa campagna social vogliamo sensibilizzare i cittadini a compiere quei gesti di buonsenso che possono fare la differenza. Se agiamo tutti insieme con responsabilità possiamo fermarlo”, è l’invito del presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia.

Aziende sanitarie, il piano assunzioni per fronteggiare l’emergenza

Da lunedì  è attivo presso l’Unità di crisi un Ufficio acquisizione risorse umane, con il compito di raccogliere le esigenze di nuovo personale da parte delle aziende sanitarie regionali (Asr) e coordinarne le assunzioni, che verranno fatte dalle aziende stesse

L’Ufficio ha provveduto ad acquisire le graduatorie concorsuali già disponibili presso le Asr di operatori socio-sanitari, infermieri e medici nelle discipline necessarie alla gestione dell’emergenza (malattie infettive, pneumologia, rianimazione, medicina d’urgenza, medicina generale).

Nel frattempo, le aziende sanitarie stanno definendo il loro fabbisogno alla luce del piano di potenziamento dei posti letto disposto dall’Unità di crisi, sulla base delle disposizioni ministeriali. Incrociando i dati, si potrà dare il via alle assunzioni da fare, che potranno avvenire con diverse forme contrattuali: contratti a tempo determinato di 6 mesi o per la durata dell’emergenza per il personale in graduatoria; contratti di prestazione d’opera per gli specializzandi delle Scuole di Medicina o persone in pensione; utilizzo di lavoro interinale o cooperative.

Nel caso le aziende non avessero graduatorie a cui attingere, l’Ufficio acquisizione indirizzerà loro verso le graduatorie di qualche altra Asr.

Smart working: antidoto oggi, opportunità domani

L’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino: «Oggi, come dicono i medici, stare a casa è la miglior soluzione per fermare questo virus. Ma, in futuro, potenziare il telelavoro – laddove sia possibile .-  potrà portare benefici per imprese e lavoratori, evitare lo spopolamento delle nostre montagne e delle nostre valli e anche sostenere le famiglie e la natalità»

Trasformare una grave emergenza in un’occasione per sperimentare davvero qualche cosa di innovativo, che potrebbe, se applicato sistematicamente, cambiare in meglio il mondo del lavoro. D’altronde gli esperti sono tutti d’accordo: per limitare l’emergenza coronavirus occorre uscire di casa il meno possibile. Allo stesso tempo, però, le aziende non possono e non devono fermarsi.

Ed ecco che allora il telelavoro (o smart working)  diventa una soluzione che non solo può tornare utile oggi, ma che può davvero migliorare il mondo del lavoro anche quando questa maledetta epidemia finirà. Migliorando la qualità del lavoro per le aziende, la felicità dei lavoratori e, perché no, sostenendo anche la natalità. Ne è convinta l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, che ha già attivato i propri uffici per fare il punto della situazione sulle misure che la Regione già offre per il telelavoro e proporne di nuove.

E intanto lancia un appello a tutte le imprese che, già oggi, sono in grado di far lavorare i propri dipendenti da casa: «Il telelavoro consentirebbe di limitare innanzitutto gli spostamenti di persone e contenere al meglio il coronavirus – spiega Chiorino – e pertanto chi può , già oggi, farlo, dovrebbe prenderlo seriamente in considerazione, fino alla fine di questa emergenza. Anche a tutela delle imprese stesse che vedrebbero ridurre drasticamente il rischio che un proprio dipendente contragga la malattia».

Ma l’esponente della giunta Cirio va oltre e pensa al futuro: «Oggi le tecnologie offrono, nella stragrande maggioranza dei casi, di poter svolgere da casa le medesime mansioni che, normalmente, vengono svolte negli uffici, nelle scuole e anche nelle università. Alcuni Atenei hanno immediatamente reagito all’emergenza facendo registrare ai docenti le lezioni da casa o in streaming. Così come so che parecchi uffici stanno lavorando a distanza. Certo, si tratta di una “rivoluzione culturale” non da poco, difficile da metabolizzare per tutti e che necessita di essere ancora ben normata in tutti i suoi aspetti, ma oggi, con le dotazioni tecnologiche che quasi tutte le famiglie hanno, come un pc e una normale connessione ADSL, è possibile davvero fare quasi tutto». «Chiaramente – precisa Chiorino – esistono lavori che non si possono svolgere a distanza, come quelli che vengono realizzati nelle fabbriche, ma in tanti altri casi gli impedimenti possono essere superati».

Chiorino evidenzia alcuni dei vantaggi che un maggiore utilizzo del telelavoro porterebbe al sistema: «Credo che molte aziende risparmierebbero sui costi degli uffici – spiega – ma soprattutto potrebbero disporre di una flessibilità oraria maggiore, considerando che il lavoratore opererebbe da casa. Non solo, per i lavoratori i vantaggi sarebbero parecchi: anche, banalmente, la possibilità di fare la spesa in pausa pranzo e di potersi gestire il lavoro, come detto, in maniera più flessibile»·.

Il telelavoro consentirebbe anche di valorizzare di più le famiglie, favorendo anche la natalità. Una mamma o un papà, ad esempio, avrebbero la possibilità di gestire il proprio figlio senza dover fare affidamento a parenti o a baby sitter, magari approfittando delle pause per andare a prendere il figlio a scuola. Troppe volte mi sento dire da donne che vorrebbero un figlio che il lavoro rende impossibile la realizzazione del loro sogno. Con lo smart working, questo problema verrebbe superato. Per non parlare di chi vive in Comuni isolati o di montagna che, grazie al telelavoro, potrebbero scongiurare il rischio spopolamento».

Idee, proposte, che ovviamente potrebbero essere modulate a seconda delle esigenze delle singole imprese: «Non è affatto detto – conclude Chiorino .- che non si possano individuare soluzioni intermedie, come alcuni giorni di lavoro “casalingo” e altri in ufficio. Ma penso che in futuro, grazie alla crescita esponenziale delle tecnologie, tutto sarà ancora più semplice. In questi giorni, insieme al mio staff, stiamo lavorando a distanza e i risultati che sto constatando sono ottimi».

«Oggi come oggi, nell’emergenza che stiamo vivendo – conclude l’assessore regionale al Lavoro – posso solo suggerire alle imprese di utilizzare il più possibile il telelavoro anche se, e mi rendo perfettamente conto, molti non sono ancora pronti. Ma per il futuro proporrò di estendere la possibilità di avvalersi di questa pratica a tutti coloro che possono farlo, studiando, insieme ai colleghi della Giunta, anche misure per permettere – a chi ha ancora a che fare con barriere digitali – di poter utilizzare lo smart working in tutte le sue potenzialità».

Controlli nei locali della movida

Lo scorso sabato sera, gli agenti della divisione PAS, in seguito alla segnalazione di una elevata presenza di giovani in Piazza Vittorio Veneto, hanno effettuato dei controlli nei confronti di 10 locali che sorgono su quella piazza, con la finalità di verificare se al loro interno venissero rispettate o meno le disposizioni di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 Marzo

Il Decreto prescriveva, fra l’altro, ai fini del contenimento e della gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, ed in particolare, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus, anche la sospensione, su tutto il territorio nazionale, delle manifestazioni e degli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico che privato, che comportino un affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Gli agenti della Divisione PAS hanno riscontrato capannelli di avventori all’interno dei locali e nello spazio antistante ad essi, intenti a consumare alimenti e bevande. Dei fatti è stata svolta un’attività di documentazione fotografica.

Per 10 cittadini italiani, titolari di altrettanti locali, è dunque scattata la denuncia per inosservanza di provvedimento Autorità.

Al titolare dell’esercizio pubblico SOHO 23, è stata contestata anche la violazione di cui all’art. 689 CP in quanto somministrava alcolici a minori di anni sedici.

Al titolare dell’esercizio OPPOSTO, dove è stata rilevato lo svolgersi di una vera e propria festa (circa 50 persone intente a ballare a contatto tra di loro in una sala ove era presente tanto di postazione e consolle con due DJ) in mancanza della necessaria licenza ex art. 68 e 80 TULPS, nonchè della necessaria verifica di agibilità da parte della competente Commissione di Vigilanza sui locali di Pubblico Spettacolo ai sensi dell’art. 80 TULPS, è stata contestata la violazione amministrativa ai sensi dell’art.666 c.p. in relazione all’art.68 TULPS per la mancata autorizzazione di trattenimenti pubblici.