Un altro pezzo di Torino che se ne va. Abbassa le serrande, infatti, lo storico negozio Peyrano, che aveva due dipendenti, un fattorino e un pasticcere, occupati da quasi trent’anni nella storica bottega del cioccolato in corso Vittorio Emanuele. Da poco hanno ricevuto la lettera di licenziamento per “giustificato motivo oggettivo” e si sono rivolti alla Flai Cgil, sindacato che ha impugnato il licenziamento.

L’antica ditta sabauda è stata fornitrice di cioccolato per la Casa Reale dei Savoia. Poi le difficoltà: nel 2002 la società è passata alla famiglia Maione di Napoli, otto anni dopo l’azienda fallisce e nel 2011 i Peyrano riescono a rientrarne in possesso, acquistando il marchio dall’asta giudiziaria.
l salone del Municipio di Mombello di Torino ha visto il “battesimo”, venerdì 13 gennaio, di “Picchioverde”, rivista di cultura e promozione del territorio
Ad ogni Natale che arriva la città di Torino mette in mostra nuove luci, addobbi sempre più belli e colorati e un diverso e gigantesco albero nel centro di Piazza Castello. La città si riempe di strade luminosi, vie scintillanti e case addobbate a festa per l’atteso evento.
E se ogni anno gran parte della città assume un aspetto sempre un po’ diverso rispetto all’anno precedente, c’è una cosa che da qualche tempo non cambia mai: nell’atrio della stazione di Porta Nuova, di fronte all’entrata (finalmente restaurata) di Piazza Carlo Felice, cresce ogni Natale un albero alternativo. Nessuna pallina, nessun nastro colorato; niente accessori sfarzosi o luccicanti. Ad addobbare il grande abete, ci pensano i desideri dei torinesi e dei tanti viaggiatori. Foglietti di carta, cartoncini colorati e numerosi fogli di quaderni, adornano i rami del grosso pino, permettendo così ai tanti passanti di farsi avvolgere dall’atmosfera natalizia. Un albero per sognare, un albero per sperare. Un albero divenuto un luogo di ritrovo dove condividere pensieri, sentimenti, emozioni e aspettative di tutti coloro che a prescindere dall’età, dal colore di pelle e perché no, anche dal credo religioso, hanno ancora voglia di immergersi e di farsi catturare dalla “magia” del Natale.
Una tradizione,quella del grosso pino di Porta Nuova, che può apparire sciocca e superflua ma che ogni Natale continua a stupirci per i molteplici messaggi lasciati tra i suoi rami. Insomma, in un’epoca in cui tutto sembra essere affidato nelle mani di una sempre più evoluta tecnologia, l’albero dei desideri -come è stato ormai denominato- rappresenta forse quella parte più pura e autentica del Natale, distante dal triste consumismo sfrenato e speriamo sempre più lontana dal clima di paura e terrore che purtroppo si è respirato in questi ultimi giorni.
‘Il Libro dei Francobolli 2016’ è la raccolta delle emissioni filateliche prodotte durante l’anno.
Sono iniziati i lavori di messa in sicurezza di un tratto del Rio della Valle a Monteu da Po
domenica 30). Si avverte concreta la passione che l’artista nutre nell’affrontare un soggetto e nel renderlo alla visione del visitatore, una passione vera, lontana da quel che di “cartolina” ci possa essere nello sviluppo di un’idea, l’amore e l’esattezza con cui determina i propri
personaggi, le atmosfere – queste in special modo – dentro cui avvolge, ambienta, carica di una precisa vitalità donne e animali e paesaggi, toccando ogni essere con un’impalpabile leggerezza, nella dolcezza dei tratti, nell’imprecisione dei panorami, nella felicità di cogliere un’occasione, un piccolo frammento. Se ama rifugiarsi nel particolare staccato dai temi abituali, è per metterci di fronte ad una farfalla, dove il violaceo e il nero ben si stagliano contro il rosato del fondo, posata su di un cardo: anche qui tocchi la maturità dell’artista, che cesella, che analizza, che rende estremamente vivo e al tempo stesso “sognato” il soggetto che propone.
Con il suo caratteristico stile scarno ed essenziale e con una concisione degna della descrizione che ne dà il dizionario dei sinonimi del Tommaseo, Salvatore Vullo, con questa sua ultima opera, attraverso la voce dell’io narrante ci fa scoprire e riscoprire, in modo simbolico ed emblematico, un pezzo di storia del nostro recente passato
D’Annunzio
LAVORI METROPOLITANA