POLITICA- Pagina 603

Le consigliere Pd sulla preferenza di genere

 Enrica Baricco, Valentina Caputo, Nadia Conticelli, Celestina Olivetti intervengono sulla proposta di legge che introduce la doppia preferenza di genere nella legge elettorale 

“Abbiamo sottoscritto, con convinzione la proposta di legge, presentata dalla collega Accossato, che modifica la legge elettorale, inserendo nel testo la doppia preferenza di genere, perché siamo convinte che le donne rappresentino un valore aggiunto e sia importante che questa modalità di voto, già presente in molti meccanismi elettorali, venga introdotta anche in Piemonte” hanno dichiarato le Consigliere regionali del Partito Democratico Enrica Baricco, Valentina Caputo, Nadia Conticelli e Celestina Olivetti.

“Riteniamo fondamentale recepire la normativa nazionale in materia – hanno proseguito le Consigliere regionali – e, purtroppo, dobbiamo rilevare che, oggi, il Piemonte si colloca come fanalino di coda tra le Regioni che hanno attuato questo percorso. Lo Statuto della Regione Piemonte, all’articolo 13 “assicura uguali condizioni di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive” e la stessa Consulta delle Elette è stata istituita con legge regionale proprio per garantire una corretta rappresentanza delle donne nelle istituzioni”.

“L’assemblea regionale del Partito – hanno concluso le Consigliere Pd – ha approvato all’unanimità ben due documenti che chiedono di allineare la legge elettorale del Piemonte a quella delle altre Regioni e agli altri livelli istituzionali. Non si tratta di introdurre quote rosa, ma di dare uno strumento agli elettori che potranno, se lo ritengono, attribuire due preferenze. Oltretutto, la preferenza plurima è prevista per il livello comunale e europeo, quindi il prossimo anno in Piemonte si rischia di andare a votare con sistemi elettorali disomogenei. Auspichiamo che questa proposta venga condivisa da molti Consiglieri e possa essere approvata in tempi brevi”.

Droghe, Manfredi (radicali): “M5S succube della Lega anche su politiche dipendenze”

“Con delega a ministro Fontana torniamo indietro di 30 anni”

Lo scorso 27 giugno il premier Conte ha deciso di celebrare nel modo  peggiore la “giornata mondiale antidroga”, appena trascorsa, affidando la delega alle politiche sulle dipendenze al ministro della Famiglia Lorenzo Fontana. I cittadini italiani lo hanno appreso leggendo la Gazzetta Ufficiale del 5 luglio, ma lo stesso Dipartimento Antidroga deve essere ancora allo scuro, visto che sul suo sito nulla è scritto
al riguardo. Con Fontana al vertice, le politiche sulle dipendenze rischiano di fare un salto indietro di 30 anni, ai tempi della mai rimpianta Rosa Russo Iervolino, responsabile con Bettino Craxi e Giuliano Vassalli di quell’inasprimento della legge proibizionista che solo il referendum radicale del 1993 riuscì in parte a mitigare. Paghiamo e pagheremo cara l’ignavia in materia di ben quattro governi: Monti, Letta, Renzi e Gentiloni non hanno voluto affrontare seriamente il tema “droghe” per paura di perdere voti moderati, in
sette anni non è stato fatto nulla ed ora tutto è stato affidato a un ministro politicamente più a destra di Giovanardi e tecnicamente “ignorante” sull’argomento. E questo accade proprio nel momento in cui riesplode l’emergenza eroina; i dati presenti nella Relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga della Polizia sono inequivocabili: +27,95% di sequestri di eroina; + 9,7% di overdose mortali (da 10 anni a questa parte erano in diminuzione). Rilevo, infine, che la Costituzione materiale introdotta nel contratto Lega-M5S è stata ancora un volta rispettata rigorosamente: a ciascun ministro grillino (in  questo caso i ministri Grillo e Di Maio) deve essere affiancato, con funzione di controllo, un esponente leghista (e viceversa). Tutto questo a scapito della Costituzione formale, delle competenze tecnico/professionali e della consapevolezza che, in questa materia, è in ballo la vita e la qualità della vita di milioni di cittadini italiani.

Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta)

Destra e Sinistra davanti al Sovranismo

“Destra e Sinistra davanti al sovranismo” – Idee e proposte per un PD che sfidi paure, disuguaglianze e solitudini E’ questo il titolo di un importante evento organizzato dal Gruppo del Partito Democratico della Camera dei Deputati per il prossimo 13 Luglio a Baveno presso il Grand Hotel Dino. Al centro della discussione, nel cuore dell’Alto Piemonte, il futuro del Partito Democratico come alternativa politica al nuovo spettro che si aggira per l’Europa: il Sovranismo. Ricco il programma che prende il via alle 15.30 con i saluti del Segretario del PD del VCO Giuseppe Grieco. Autorevoli gli interventi previsti, che verranno moderati da Luigi Bobba (sottosegretario al Welfare nella XVII legislatura). Tra gli altri sono previsti i contributi di Antonio Noto (Fondatore di IPR Marketing), Mauro Magatti (Sociologo dell’Università del Sacro Cuore di Milano), Augusto Ferrari (Assessore all’Assistenza in Regione Piemonte), Cristina Bargero (Autrice del libro “il Piemonte oltre la crisi”), Nicoletta Favero (Senatrice della XVII legislatura) e Sergio Chiamparino (Presidente della Regione Piemonte). Dopo il dibattito, al quale sono stati invitati a partecipare i segretari democratici delle province dell’Alto Piemonte, le conclusioni previste per le ore 18.30 saranno affidate all’On. Enrico Borghi (Ufficio di presidenza del Gruppo PD alla Camera) e Graziano Delrio (Capogruppo PD alla Camera dei Deputati). I posti disponibili per l’evento sono limitati, per chi volesse partecipare è obbligatorio mandare conferma entro e non oltre Martedì 10 Luglio all’indirizzo infoenricoborghi@gmail.com

LeU: La Regione si occupi dei borsisti dell’Istituto Zooprofilattico

Chiesta a Saitta la stabilizzazione dei borsisti e di tutto il personale precario che ha raggiunto in Istituto livelli insostenibili (più del 25% del personale è precario) oltre 100 unità di personale

Martedì scorso è approdata in Consiglio Regionale l’annosa questione dei 83 borsisti in servizio all’Istituto zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Con un’interrogazione urgente la consigliera di Liberi e Uguali Silvana Accossato ha posto all’attenzione dell’Assessore Saitta la situazione di questi ricercatori in condizioni di precarietà e di discriminazione rispetto ai dipendenti dell’Ente a parità di mansioni e di lavoro svolto.Si tratta di persone che, pur essendo in possesso di un contratto di “assegno di ricerca” destinato a seguire progetti di studio, in virtù di un regolamento interno sono equiparati al personale dipendente nei doveri (40 ore a settimana di lavoro, timbrature, ecc…) ma non nei diritti (non hanno diritto alla mutua né a ferie retribuite).“Una vera e propria discriminazione, che pone questi ricercatori in condizioni di debolezza nei confronti dell’Ente e di grave preoccupazione per il loro futuro, visto che questa condizione di precarietà va avanti, per alcuni di loro di progetto in progetto, da molti anni” – spiega Accossato.Nella sua interrogazione la consigliera ha inoltre sottolineato come “vi sia un forte rischio di incappare in una class action tesa al riconoscimento dei diritti di questi lavoratori, vista la giurisprudenza recente in materia” – con tutto ciò che questo comporterebbe per l’Istituito e anche per la Regione Piemonte da cui dipende.Nella sua risposta l’Assessore Saitta, dopo aver precisato che la questione ha trovato soluzione nella Finanziaria 2018 e che mancherebbero solo due decreti attuativi e il recepimento nel CCNL, ha auspicato una risoluzione definitiva entro la fine dell’anno.“La Regione deve continuare a farsi carico di questa situazione visto il suo ruolo di vigilanza sullo zooprofilattico ” – ribadisce Silvana Accossato a nome dell’intero gruppo di Liberi e Uguali, non nascondendo le preoccupazioni in merito alla possibilità che i borsisti possano realmente essere ricompresi nella dicitura dei lavoratori atipici per cui la finanziaria prevede il progetto di stabilizzazione, vista la loro condizione contrattuale.

Piove governo ladro

Il famoso detto popolare , dalle origini incerte  e che affondano fino all’antico  Egitto passando per l’antica Roma , viene collocato temporalmente a metà del XIX secolo. Correva il 1861 quando , a Torino , una manifestazione  di mazziniani fu annullata a causa della pioggia. Il “Pasquino” , famoso giornale satirico  , pubblicò una vignetta di Casimiro Teja, la sua statua la potete ammirare in Piazza IV marzo a Torino, che prendeva in giro i mazziniani con la frase ” piove governo ladro”. Ebbe un tale successo che divenne il motto della rivista ed il simbolo della parodia degli italiani contro il governo ed in generale contro il potere. Con questo intento l’ho usata qualche giorno fa in risposta ad un commento su Twitter. Sembrava che il tutto si risolvesse in un simpatico scambio di commenti via Twitter ed invece  ho ricevuto alcuni messaggi  di sostegno all’attuale governo e che mi rimproverano di usare politicamente la famosa frase. Avendo avuto l’occasione di osservare altre volte lo stesso comportamento la cosa mi porta a fare qualche considerazione . Molti sostenitori  grillini , per fortuna non tutti, hanno un atteggiamento acritico quasi fideistico e non capiscono che ora al governo ed il “potere” sono loro e di conseguenza il detto popolare , che non tramonta mai, è rivolto a loro. Se poi , a parte un po’ di “sparate” e tante dichiarazioni, non hanno ancora combinato molto è responsabilità loro e gli italiani pazienti aspettano. Nel frattempo i cambiamenti climatici hanno determinato un aumento della pioggia e della grandine e di conseguenza i “piove governo ladro” fioccano ed aumentano d’ intensità . Come interpretare quanto sta accadendo ? Come una semplice questione metereologica o come un segno premonitore sull’operato di questo governo?

SANITA’, TRONZANO (FI): INTERROGAZIONE SULLE CONTESTAZIONI DEI NAS ALLA DIVISIONE OCULISTICA DI VIA CHERASCO

“Abbiamo depositato un question time per conoscere nel dettaglio le contestazioni rilevate dai Nas durante un blitz avvenuto giovedì mattina nella divisione di Oculistica delle Molinette, in via Cherasco“. Ad annunciarlo Andrea Tronzano vicecapogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte. Tronzano: “dopo aver fatto un sopralluogo due mesi fa nei locali di via Cherasco era evidente che l’ambiente non fosse adeguato al delicato settore oculistico.” Tronzano spiega: “Da quanto abbiamo appreso i carabinieri si sarebbero presentati in base a diverse segnalazioni e casi di infezioni, visionando anche le sale operatorie. E’ evidente che il caso meriti un approfondimento in Aula visto che la soluzione di spezzettare in via Cherasco l’attività di Oculistica prima ospitata solo in via Juvarra non è stata una scelta politicamente adeguata. La Giunta ora deve rispondere sulle eventuali disfunzioni”.

Olimpiadi e altri imbarazzi in due anni di governo

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto

Dal 19 giugno 2016 Chiara Appendino è Sindachessa di Torino. In due anni che cosa ha fatto? Di importante, intendo. Che progetto ha ideato se non addirittura realizzato? Bella domanda a cui difficilmente potremo rispondere.  Da palazzo civico solo imbarazzanti  silenzi che sottintendono che comunque è colpa di Fassino, dell’eredità lasciata. Certo, è anche colpa degli uffici preposti se certe cose non hanno funzionato. Insomma, Sindachessa, consiglieri comunali e assessori passavano forse di lì per caso e si sono affezionati decidendo di fermarsi. Ogni tanto fanno finta di bisticciare, ma tanto nulla cambia. Hanno espresso il loro massimo sulla candidatura olimpionica. Appendino: se non appoggiate la mia scelta sulle olimpiadi mi dimetto. Risposta dei dissidenti: pazienza. Pronto intervento di Di Maio, tutto rientrato. Consiglio comunale senza Sindachessa, uno scherzetto. Del resto si sa che quando i gatti mancano i topi ballano.  E quindi? Nessuna conseguenza, nessuna dimissione. Anzi, purtroppo una conseguenza c è: stata, la figuraccia di tutta la città di Torino con possibili  riflessi negativi da parte del Cio e del Coni. Appendino sempre più nervosa. Si sapeva che la strada olimpica era in salita. Sono passati solo 12 anni dalla precedente edizione e un aspetto positivo senza dubbio c’era: impianti esistenti e dunque contenimento dei costi. Ma si sa che la saggezza non è più una caratteristica dei politici attuali. Sicuramente questa spaccatura favorirà gli altri candidati, italiani e non. Possibilità di recuperare? La vedo dura ma sono sempre contento di sbagliarmi.  Tornando alla domanda iniziale: cara Sindachessa, che ha fatto di “grande” per la città in questi due anni? Si attende risposta. Ma non sono fiducioso che arrivi.

FONDAZIONE DEL LIBRO, TRONZANO (FI): NESSUN IMPEGNO CONCRETO DA PARTE DELL’ASSESSORE SU PAGAMENTO DEI FORNITORI

“Anche questa volta l’assessore alla Cultura Antonella Parigi non ha assunto alcun impegno degno di nota per il pagamento dei fornitori che attendono di veder onorati i propri crediti da parte della ex Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Anche sul fronte degli ex dipendenti non vi é alcuna garanzia nella ricollocazione o riassorbimento di tutti e 12 gli ex dipendenti della Fondazione”. Ad affermarlo il vicecapogruppo di Forza Italia Andrea Tronzano che ha discusso un question time sull’argomento.Conclude Tronzano: “Non si possono da un lato disperdere dodici professionalità importanti, ad oggi solo sei lavoratori hanno una prospettiva di ricollocamento all’interno del Circolo dei Lettori, e dall’altro non si possono far chiudere delle imprese laddove si tratta di eventi dove anche il pubblico é parte in causa. Il Salone ha avuto successo quegli stessi lavoratori sono stati chiamati a prestare la propria opera per la sua buona riuscita. Impegno che hanno onorato con abnegazione per la causa. Ora l’assessore deve mantenere le promesse che fece anteponendo la buona riuscita della manifestazione e non trincerarsi dietro ai se e ai ma”. 

TAV TORINO-LIONE, GARIGLIO (PD): “PREOCCUPANO DICHIARAZIONI SOTTOSEGRETARIO RIXI”

Riceviamo e pubblichiamo“Le dichiarazioni del sottosegretario Edoardo Rixi, rilasciate questa mattina nel corso di un’intervista al giornale on-line Lo Spiffero, lasciano davvero inquieti.  Il Sottosegretario leghista ai Trasporti dichiara che, mentre il Terzo valico é strategico per il nostro Paese, la TAV lo sarebbe certamente meno e, comunque, su quest’ultima opera si dovranno attendere valutazioni, che arriveranno entro la fine dell’anno. Il Sottosegretario da un lato salva il Terzo valico (e noi ne siamo molto contenti), che é opera che lo tocca da vicino, essendo egli ligure, ma dall’altro esprime affermazioni sulla Torino-Lione che ci saremmo attesi da un grillino, non da un esponente di un partito che, fino al momento di andare al Governo, aveva, sempre e in ogni sede, difeso il collegamento Italo-francese. Ogni giorno diventa più evidente che il Patto di Governo tra Cinquestelle e Lega contiene un scellerato accordo che, per accontentare i grillini, sacrifica il Piemonte, preparandosi ad accantonare il collegamento Torino-Lione. Il Piemonte, il suo futuro, le sue imprese e i suoi cittadini vengono sacrificati sull’altare del contratto di governo nazionale. La cosa sconcertante, infine, sono i tempi: il Ministro Toninelli aveva affermato a Torino che, in due settimane, avrebbe fatto una nuova valutazione benefici-costi su Torino-Lione e Terzo Valico, poi, alla Camera, era stato più vago sui tempi, oggi il suo Sottosegretario annuncia che dovremo aspettare fino alla fine dell’anno per sapere se “lor signori” sono disposti a proseguire con i lavori sulla Torino-Lione. Nel frattempo a noi risulta che nulla si stia muovendo dentro il Ministero. La Commissione Trasporti della Camera dei Deputati é – guarda caso – l’unica Commissione a non essere convocata per questa settimana, perché attende che il Ministro Toninelli si liberi per venirci a relazionare sulle sue intenzioni. Ma il Ministro fugge. Come Gruppo del Partito Democratico abbiamo chiesto di portare la Commissione parlamentare a fare un sopralluogo alle opere del Terzo valico e della Torino-Lione, sia sul versante francese che su quello italiano. Vorremmo tanto che tutti i parlamentari si rendessero conto di quanto queste opere siano già avviate e che comprendessero l’entità dei danni che sarebbero causati da una decisione di abbandonarle.”

On. Davide Gariglio

Torino-Lione, Molinari replica a Chiamparino

“Mi sorprendono le polemiche sollevate dal presidente Chiamparino: qui non e’ in corso un derby tra la Torino-Lione e Terzo Valico. E’ innegabile che la Torino-Lione non possa prescindere da accordi con la Francia, visto che e’ una linea internazionale, a differenza del Terzo Valico, che e’ un’opera di esclusiva competenza nazionale, e quindi va valutata da subito anche per evitare di allungarne i tempi di realizzazione. Noi siamo per andare avanti con le soluzioni ambientalmente più sostenibili: siamo pronti a dialogare con tutti per trovare le migliori soluzioni possibili. Con la convinzione che le cose si possano sempre migliorare. Non e’ certo per colpa di questo governo se queste opere, ad oggi, non sono ancora realtà ed hanno creato disagi sui territori”.
Riccardo Molinari
Capogruppo Lega Camera dei Deputati