POLITICA- Pagina 580

OLIMPIADI 2026, FLUTTERO E TRONZANO (FI): MOVIMENTO 5 STELLE HA ISOLATO TORINO

 

“E’ evidente che il Movimento Cinque Stelle sta isolando Torino relegando il capoluogo piemontese ad un ruolo del tutto subalterno alle altre città del Nord Italia. Sulla Tav e sulle Olimpiadi i pentastellati stanno tumulando la nostra città lasciando a chi succederà loro solo macerie”. Ad affermarlo il capogruppo e il vicecapogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Andrea Fluttero e Andrea Tronzano.


“Siamo sbigottiti nel veder definire come imbarazzante il dossier presentato dal sindaco di Torino. A dirlo sono suoi compagni di partito, una situazione surreale – spiegano gli esponenti di Forza Italia -. C’è chi nel Movimento non ha ancora compreso che quando siedi in una istituzione non sei al ‘Bar Sport”, le tue parole hanno un peso e possono penalizzare gli investimenti della Città che rappresenti e con loro migliaia di lavoratori o potenziali occupabili”.


Concludono Fluttero e Tronzano: “Forza Italia appoggerà la candidatura di Torino con convinzione. Deve essere chiaro che però se Torino non si vedrà assegnata le Olimpiadi a causa dei continui attacchi interni alla maggioranza, l’unica soluzione saranno le dimissioni per il sindaco Appendino”.

LA NUOVA GIUNTA DI ORBASSANO: ECCO I NOMI DEGLI ASSESSORI

“Tra continuità e rinnovamento, presentiamo la squadra al servizio della Città”

Sono state decretate oggi, martedì 3 luglio, le nomine degli Assessori che, insieme al neo eletto Sindaco, Cinzia Maria Bosso, andranno a comporre la Giunta comunale della Città di Orbassano.  Una squadra che ha il sapore della continuità, con nomi che sono già stati al servizio della Città negli anni scorsi, ma anche del rinnovamento, con ingresso di nuovi componenti.  Ecco, a seguire, la nuova Giunta comunale:

 

Cinzia Maria Bosso, Sindaco con deleghe a

Bilancio Tributi Polizia Locale

Personale

Gemellaggio

Rifiuti (TRM e COVAR) Progetti strategici legati alla Mobilità (TAV, FM5)

Sanità

Mense e Alimentazione

Pari Opportunità

Anziani

Integrazione Etnica

Azienda Speciale S. Giuseppe

Quartieri

Protezione Civile

Informatizzazione e Comunicazione

 

Stefania Mana, Assessore e vice Sindaco con deleghe a

Cultura Istruzione

Turismo e Promozione Politiche per la Multiculturalità

 

 

Luciano Loparco, Assessore con deleghe a

Lavori Pubblici Manutenzione Viabilità Commercio Attività Produttive Promozione produzione Agricola

Fiere

Spettacoli e Attrazioni Viaggianti

Artigianato

Raccolta Rifiuti Sport

Tutela e Protezione Animali

Barriere architettoniche
Ettore Puglisi, Assessore con deleghe a

Politiche sociali Assistenza Famiglia Statistiche Casa

Trasporti Locali e Metropolitani

Giovani

Politiche dell’Impresa e del lavoro
Antonino Russo, Assessore con deleghe a

Verde

Parchi Ambiente

Asili Nido

Cooperazione Pace

Servizi Cimiteriali

Arredo Urbano

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“Abbiamo costituito una squadra che, ne sono certa, saprà dare il massimo per il bene della nostra Città – dichiara il Sindaco, Cinzia Maria Bosso -. Un gruppo di lavoro coeso, che saprà mettere in atto le buone prassi acquisite in questi anni di azioni sul territorio, sviluppando al tempo stesso progetti e pratiche innovative grazie a diversi punti di vista. Proprio per questo abbiamo riconfermato, all’interno della Giunta, alcuni Assessori che già negli scorsi anni hanno messo le proprie competenze e il proprio tempo al servizio degli orbassanesi, inserendo nuovi componenti che sapranno dare il proprio contributo in termini di professionalità e legame con il territorio. Principi cardine del nostro lavoro saranno il dialogo e la disponibilità all’incontro: vogliamo infatti costruire con i cittadini un legame diretto, fatto di momenti di scambio e occasioni di confronto. A breve la nomina del quinto Assessore con competenze all’Urbanistica. Un sentito ringraziamento ai Consiglieri che hanno accettato di rimanere in Consiglio per creare la continuità con il gruppo dei Consiglieri giovani neo eletti. Nasce una squadra dove tutti avranno dei compiti e incarichi da seguire così da garantire a tutti la giusta visibilità in base all’impegno”.

CIA PIEMONTE INCONTRA FORZA ITALIA

«CHIEDIAMO SEI RIFORME A COSTO ZERO»

Il presidente Roberto Barbero: «Partiamo dalle esigenze quotidiane delle imprese agricole»

Secondo incontro alla Confederazione italiana agricoltori di Torino con le rappresentanze parlamentari del Piemonte. Dopo la Lega, è stato il turno di Forza Italia, con la delegazione composta dalla deputata Daniela Ruffino e dalla senatrice Virginia Tiraboschi. Assenti giustificate la senatrice Mariella Rizzotti e la deputata Claudia Porchietto.

Per la Cia erano presenti il presidente regionale Gabriele Carenini, il presidente provinciale Roberto Barbero, con il vicepresidente Pierangelo Cena e la neo direttrice Elena Massarenti. Sul tavolo, le sei riforme a costo zero che Cia Torino chiede a Governo e Parlamento per far ripartire l’agricoltura: l’abolizione del limite dei 5 mila euro per il rimborso o la compensazione dei crediti Iva trimestrali; la proroga dell’entrata in vigore del sistema di fatturazione elettronica, a causa della impossibilità di connessione alla rete web in molte aree rurali; la depenalizzazione delle inadempienze lievi o meramente formali nell’ambito della legge sul caporalato; la possibilità di continuare a pagare i dipendenti in contanti, almeno fino a 3 mila euro; l’utilizzo del Cassetto fiscale come banca dati aziendale, in modo da evitare inutili e faticosi adempimenti burocratici soprattutto per il pagamento di Imu e Tasi; l’abolizione della certificazione antimafia annuale richiesta ai titolari degli impianti fotovoltaici e di biogas. Cia Torino ha inoltre chiesto che “il Governo e il Parlamento non ostacolino il recente disegno di legge delle Province autonome di Trento e Bolzano sul contenimento del lupo, ma che, anzi, lo assumano come cardine nella definizione del Piano lupo nazionale, una normativa che non può più essere rimandata, nell’interesse di chi vive e frequenta la montagna”. Su questo tema, Cia Torino il 5 maggio scorso aveva organizzato a Fenestrelle un affollatissimo convegno per fare il punto sul da farsi di fronte alla crescente diffusione del lupo. Erano intervenuti centinaia di allevatori, insieme a parlamentari, consiglieri regionali e della Città Metropolitana, oltre ad amministratori locali, tecnici faunistici, ambientalisti e cacciatori. Le parlamentari di Forza Italia si sono impegnate a farsi da tramite per discutere le istanze nelle specifiche sedi delle Commissioni parlamentari e dei Ministeri competenti, analizzando nel dettaglio tecnico le varie soluzioni individuate dal sindacato confederale. «Siamo soddisfatti della qualificata attenzione che le nostre proposte hanno ottenuto dalla delegazione di Forza Italia – commenta il presidente di Cia Torino, Roberto Barbero -, il nostro obiettivo è mettere al centro l’interesse delle imprese agricole. Siamo partiti dalle esigenze più vicine alla operatività quotidiana degli imprenditori agricoli. Peraltro, si tratta di riforme che non costano nulla allo Stato e per le quali basterebbe agire con il buon senso».

Nei prossimi giorni sono attese le delegazioni parlamentari degli altri partiti.

 

 

Pci in festa: formidabili quegli anni!

Eccolo li’, l’imperturbabile Diego Simioli, in sprezzo del tempo e degli anni che passano, è riuscito ad organizzare il Festa dell’Unita’, 31 agosto 14 settembre, in corso Grosseto zona giardini Sospello. Verrebbe da dire: si riparte dalle periferie  Diego è uno che non molla, ha cominciato quando aveva i calzoncini corti, 50 anni fa giù di lì’ E riuscire oggi nel realizzare la Festa non è cosa da poco. Diego non è solo organizzazione e montaggio. È’ capace di mobilitare i suoi accoliti, nerbo portante fino alla campagna pubblicitaria. e anche servizio d’ordine dal partito comunista  fino al Pd. Anni fa fu protagonista di uno sciopero contro i vertici politici del PD. Sciopero che si concretizzerà il giorno del primo Maggio. Mi disse: sono stanco di “prendere botte” e poi essere criticato. La critica- accusa era di voler fare politica attraverso il servizio d’ordine. Quell’ anno lo spezzone del Pd si accontento’ della polizia di stato. Ora la notizia é il rifiuto delll’Appendino  di partecipare al dibattito. Proprio cos: la paura fa novanta. Ed il Pd; almeno per una volta ci fa una bella figuranell’  averla invitata. Ci fa anche bella figura nel cercare di tenere alto il vessillo dell’Unità. Che come si diceva era organo ufficiale del Partito comunista italiano, fondato da Antonio Gramsci. Con tutta l’enfasi del caso.E tutto questo é Storia con la Esse maiuscola. Dopo la seconda guerra mondiale le Feste delll’Unità furono capisaldi delle politiche del Partito Comunista. Non era solo un modo di finanziare il Partito. Non era solo un modo di comunicare le proprie idee. Non era solo un modo di ” orientare ” le masse popolari. Nel corso del tempo era diventata una “Categoria dello Spirito”. Alla base ci erano organizzazione e ufficio di propaganda. Con ferree regole  che seguivano la struttura interna.Partiamo dal basso.Ogni sezione cercava d organizzate la Festa nel proprio territorio.
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Generalmente con cellule di iscritti aggregati nei posti di lavoro.Poi le Feste di zona. E in genere  a settembre la Festa provinciale. Concludendo con la Festa Nazionale dell Unità, chiusa dal comizio del Segretario generale del Partito. Memorabili i discorsi di Enrico Berlinguer. Una invasione pacifica dei militanti della città ospitante. L’Emilia Romagna la faceva da padrona. Ma anche la nostra città non è stata da meno, agli inizi anni ‘70 e nel 1980. In sezione il responsabile della Festa della segreteria locale. In zona il responsabile di zona, tutti coordinati dal responsabile provinciale. Infine alcuni compagni con uffici a Botteghe Oscure  nella Capitale. Un misto di organizzazione e volontariato. Tutti ma proprio tutti mobilitati. Pensate al Sindaco di Torino con i relativi assessori. Presidenti di Regione con la Giunta.Mobilitati per lo Stand più remunerativo: era il coccardaggio. Prima di  entrare i coccardisti cortesemente ti obbligavano ad un offerta per entrare.Tutto l’incasso era utile visto che non c’erano costi.Una Festa non solo salamelle o costine.Anzi. Stand con mescita di vini o pizze appena sfornate. Stand politici ed aree giovani o dedicate allo sport.
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E poi la mitica direzione da dove “partivano ed impartivano” ordini per i turni di vigilanza e servizio d ordine. Turni  i di 24 ore, sempre presenti e soprattutto vigili.Ogni tanto una capatina di qualche volante. Tutto a posto? Tutto a posto. Tutto a posto nella Torino operaia ed antifascista. Su 44 mila iscritti la federazione di Torino contava su 300 compagni volontari. Un piccolo ma efficiente esercito.Palmiro Gonzato Capo del servizio d’ordine, ex partigiano, arrivava  dal Veneto. Non parlava mai, sempre attento e con lo sguardo impartiva gli ordini. Piero Cordone responsabile della vigilanza. Famoso per aver rapito Palmiro Togliatti. Sappista, non capiva la via italiana al socialismo. In altre parole non capiva perché non si poteva e doveva fare la rivoluzione. Togliatti lo convinse. E questi compagni, anzi questi dirigenti,non ti chiedevano cosa ne pensavi. Ti dicevano cosa dovevi fare. Se non ti andava potevi desistere. Sarebbero stati loro a relazionare al responsabile della segreteria provinciale.
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Ogni anno più di 150 feste in tutta la provincia di Torino. Diego Simioli ha imparato il mestiere da questi due compagni.  Gonzato… brillante in barba ai suoi 92 anni. E Pierino Cordone che lavorava come marmista con il fratello. Che quando nel ‘77 mio padre morì non volle essere pagato. “Dai compagni bon voglio essere pagato”.Piuttosto date un contributo al partito.Contributo non offerta, il PCI non è la Chiesa.Tutto perfetto? Ammettiamolo, non sempre. Qualche caso di furto c’è stato con il pronto rimborso edallontanamento.Sicuramente uno Stato nello Stato.  E le Feste hanno contribuito anche allo sviluppo di questa nostra democrazia, hanno dato il loro contributo alla storia del PCI. La Storia con la esse maiuscola.
PATRIZIO TOSETTO

ItaliaOnline. Paolo Capone, UGL : “Nessun contentino per placare i lavoratori”

“Emblematica la scritta ‘gli utili siamo noi’ sulle magliette dei lavoratori di ItaliaOnline, in sciopero  per affermare con forza che una azienda in attivo non può procedere al licenziamento di 400 dipendenti. È necessario che ci sia un confronto definitivo tra i sindacati, le Istituzioni e i vertici aziendali al fine di tutelare il futuro occupazionale dell’organico.” – Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla situazione di ItaliaOnline.  – “Recepiamo positivamente il processo di digitalizzazione avviato con la Digital Factory per reintegrare parte dei lavoratori coinvolti: ciò non deve essere un ‘contentino’ per tenere a bada i dipendenti, ma un punto di partenza verso la soluzione della controversia.” 

Combattenti e Reduci

Quel che resta di un sogno è il titolo dell’incontro che si è svolto lo scorso lunedì 25 giugno, in Via delle Rosine presso Camera, per ricordare , organizzato dal Corriere della Sera Torino, la prima giunta Castellani venticinque anni dopo. Il mio essere lì per caso, avevo concordato con l’amico Giampiero Leo di vederci ,prima dell’inizio , per discutere di alcune questioni, mi ha permesso di osservare con distacco la sala ed i partecipanti. Su tutto prevaleva un’aria di tristezza. Dal numero dei partecipanti, considerando che partecipavano tre ex sindaci della città , Castellani, Chiamparino e Fassino  oltre a  Enrico Salza, Umberto La Rocca, l’immancabile Davide Canavesio ed altri. Mi ha riportato alla memoria l’atmosfera che che percepivo , da ragazzino al mio paese natale , Rionero in Vulture, quando riuscivo ad entrare , curioso, in quel “luogo” di adulti, nella Sezione dei Combattenti e Reduci. Ero affascinato, in particolare, da uno di quegli anziani che fumava il sigaro Toscano con la parte accesa all’interno della bocca, cosa indispensabile, nella prima guerra mondiale , per fumare di notte in trincea  senza essere bersaglio dei cecchini austriaci e salvare la vita.

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Ma quelli, riflettendo oggi, erano anziani , modesti nell’abbigliamento ed in qualche caso dimessi, più che reduci erano combattenti ed avevano vinto la ” grande guerra” mentre questi altri hanno perso ed hanno concorso , con grandi responsabilità , a portare il centro sinistra alle più cocenti sconfitte . Era talmente palpabile la cosa che non si erano presentati nemmeno tutti i “comandati” ed i molti, troppi, beneficiati e miracolati dai venticinque anni di cui si dibatteva. Scappato via prima  dell’inizio ma incuriosito da quanto ho descritto , il giorno dopo ho chiesto , a tre dei presenti, qualche commento e dei resoconti, combacianti, del dibattito. Due cose mi hanno colpito , a parte la continua ed incredibile  mancanza di un minimo di autocritica , la richiesta, praticamente la pretesa da parte di Davide Canavesio , che parlava anche per la “sua” squadra, di ricevere non più le nomine ma le chiavi del ” palazzo”. Il “palazzo” non si chiede ma si prende avendo il coraggio e la forza di prenderlo come ha precisato l’attento Umberto La Rocca. La seconda , tra diverse cose condivisibili dette da  Castellani , …noi siamo stati bravi ed ora la città ” galleggia”.  Mi ha ricordato la famosa frase : l’operazione è riuscita ma il paziente è morto.

Roberto Placido

Conticelli e Carretta bacchettano Plano

Il Presidente della Commissione Trasporti del Consiglio regionale Nadia Conticelli e il Segretario provinciale del Pd Mimmo Carretta intervengono a proposito della lettera del sindaco di Susa, Sandro Plano, in cui si sostengono posizioni no-tav. Ecco le loro dichiarazioni
“La lettera  di Sandro Plano é irresponsabile e offensiva in primo luogo per i cittadini di Susa”. Dichiarano senza mezzi termini la presidente della Commisione Trasporti della Regione Nadia Conticelli e il Segretario del Partito Democratico Domenico Carretta-  “Nel mese di agosto la commissione Trasporti della Regione, su esplicita e pressante richiesta  del Sindaco Plano ha liberato con parere favorevole la delibera di giunta, che destinava tre milioni e novecentomila euro dei fondi compensativi per la linea ad alta velocità al recupero del teatro civico di Susa e delle pertinenze, col restauro della gradinata di accesso al castello. Una richiesta specifica dell’amministrazione comunale e di Plano, che ha fatto annullare una delibera precedente per reindirizzare questi fondi in opere non specificamente collegate all’assetto idrogeologico e alla viabilità. I fondi collegati alla valorizzazione ambientale e sociale della Valle di Susa provenienti dalla realizzazione della linea Torino Lione complessivamente ammontano a circa cento milioni. Plano non puó con una mano usufruire correttamente e  responsabilmente dei fondi dell’Alta Velocitá per sviluppare il territorio e con l’altra fare demagogia politica, ammiccando al partito di governo”, contestano Conticelli e Carretta. “Il tracciato dell’alta velocità é stato profondamente modificato da quando si è partiti con la progettazione, e ora si é in fase di revisione anche del tratto di adduzione verso Torino in modo da ottimizzare l’interconnessione con la rete esistente e ridurre al minimo l’impatto ambientale. Ma interconnessione significa sviluppo e per sostenere la ripresa in atto nella nostra Regione, ancora a macchia di leopardo geograficamente e settorialmente, servono le infrastrutture. Altrimenti la politica si prenda la responsabilità di fare campagna elettorale sul futuro dei Piemontesi”, concludono i due esponenti del Pd

La Rete Bianca, il futuro del cattolicesimo politico

Il movimento politico e culturale è decollato nei mesi scorsi a Roma con l’obiettivo di favorire la ricomposizione del cattolicesimo politico, sociale e democratico

La Rete Bianca, il futuro del cattolicesimo politico è il titolo della conferenza che si terrà a

Torino sabato 30 giugno alle ore 9.30 presso l’Hotel Genio in Corso Vittorio Emanuele II 47. Il movimento politico e culturale Rete Bianca è decollato nei mesi scorsi a Roma con l’obiettivo di favorire la ricomposizione del cattolicesimo politico, sociale e democratico che oggi non ha più alcuna rappresentanza politica, culturale, parlamentare e istituzionale. In particolare, di ricomporre il vasto e diffuso associazionismo di gruppi, movimenti e realtà di base che hanno manifestato un forte interesse alla politica e all’impegno pubblico nella società. Anche a Torino, come in molte altre località a livello nazionale, è nato recentemente il movimento Rete Bianca.

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Modera l’incontro Luca Rolandi.

Introduce Giorgio Merlo

Intervengono Guido Bodrato, Franco Campia, Giampiero Leo, Ermis Segatti.

Al termine del dibattito le conclusioni di Mauro Carmagnola.

LeU:  Si metta subito in sicurezza Bussoleno

Sopralluogo ieri mattina della commissione consiliare regionale

Ieri mattina, insieme alla II Commissione consiliare (pianificazione territoriale) e l’Assessorato regionale, abbiamo effettuato un sopralluogo a Bussoleno, sui luoghi della gravissima alluvione successiva alle piogge del 7 giugno. Insieme alla Protezione Civile e all’amministrazione comunale, abbiamo approfondito le cause che hanno provocato il pesante fenomeno alluvionale e abbiamo potuto renderci conto dei danni causati dal fango. L’encomiabile lavoro svolto dalla Protezione Civile, dai vigli del fuoco e dai volontari, ci ha reso persino difficile percepire l’esatta gravità di ciò che è accaduto; tuttavia i danni alle abitazioni, alla montagna stessa e alle strade sono ben visibili e sono anche la risultante del terribile incendio che ha investito quelle montagne lo scorso anno. A questo proposito, il Gruppo di Liberi e Uguali ha ritenuto necessario porre agli uffici regionali il problema relativo alla messa in sicurezza preventiva degli altri due luoghi interessati dal fenomeno incendiario – Chianocco e Mompantero – al fine di realizzare interventi di che scongiurino nuove calamità. Per quanto riguarda Bussoleno, la priorità è oggi quella di mettere in sicurezza e ridurre il rischio residuo, al fine di permettere agli sfollati (ad oggi, oltre 90) di rientrare nelle proprie abitazioni; successivamente sarà necessario intraprendere le azioni necessarie ad affrontare il nuovo assetto idrogeologico della zona, creatosi dopo gli incendi dell’ottobre scorso. A questo proposito, riteniamo fondamentale la proposta del Sindaco di Bussoleno che prevede un collegamento – oggi mancante – che permetta all’acqua in eccesso di arrivare nella Dora. Abbiamo concordato con i colleghi della II Commissione di fare il punto della situazione con l’Assessore Valmaggia durante l’estate: sull’entità dei fondi sbloccati e sul crono-programma delle opere di prima necessità. Entro ottobre, poi, insieme alla V commissione regionale (ambiente), sarà nostra cura sollecitare un nuovo sopralluogo per verificare lo stato dei lavori delle opere di somma urgenza ed il programma dei lavori di più lungo termine.

 

I Consiglieri regionali di Liberi e Uguali Marco Grimaldi, Silvana Accossato, Walter Ottria.

Le richieste di Cia Torino ai parlamentari

Il presidente Roberto Barbero: «Vogliamo portare a Roma le istanze del buon senso»


 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Sei riforme a costo zero per far ripartire l’agricoltura. E’ l’impegno che il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Torino, Roberto Barbero, chiede ai neo parlamentari del Torinese e del Piemonte che dichiarano di avere a cuore le istanze degli imprenditori agricoli.Il primo incontro si è svolto nella sede del sindacato a Torino, con i deputati della Lega Marzio Liuni, membro della Commissione Agricoltura della Camera, e Elena Maccanti. Assenti giustificati (che hanno comunque dato la loro disponibilità a sostenere le istanze espresse da Cia Torino) il deputato Alessandro Benvenuto, presidente della Commissione Ambiente della Camera, e il senatore Giorgio Bergesio, capogruppo della Lega nella Commissione Agricoltura del Senato.«Si tratta di interventi che sollecitiamo ai rappresentanti locali in Parlamento perché portino a Roma le istanze del buon senso – spiega Barbero –; qui la politica dei partiti c’entra poco o niente, vogliamo lavorare sul territorio, dove è più facile intendersi sulle azioni di governo che avrebbero la massima efficacia, con il minimo sforzo».

RIMBORSI IVA. La prima richiesta riguarda l’abolizione del limite dei 5 mila euro per il rimborso o la compensazione dei crediti Iva trimestrali. Una soglia definita inaccettabile, che penalizza fortemente le aziende agricole più “strutturate”, impegnate a investire e creare occupazione.

«Dobbiamo poter usufruire liberamente del credito Iva – osserva Barbero -, abolendo così anche l’odioso visto di conformità che costa alle imprese che hanno bisogno di richiedere i rimborsi oltre i 5 mila euro, almeno tre o quattro mila euro».

Per un allevatore che stia costruendo una stalla, fa notare Cia Torino, vuol dire decine di migliaia di euro, “soldi suoi, che non può utilizzare, mentre nello stesso tempo è magari costretto a rivolgersi alle banche per pagare i dipendenti”.

«E’ assurdo che lo Stato si tenga in mano questi soldi – rileva il presidente -, tanto più considerando l’assoluta celerità con cui esige il pagamento dei debiti».

FATTURAZIONE ELETTRONICA. La richiesta sulla fatturazione elettronica, così come sull’incalzante informatizzazione dei procedimenti amministrativi e fiscali a carico delle aziende, è lapidaria, quanto disarmante: se ne riparli quando anche le aree rurali saranno messe nelle stesse condizioni di acceso alla rete web del resto del Paese: «Le nostre aziende non lavorano in piazza San Carlo a Torino – dice Barbero – e nemmeno in piazza Navona a Roma. In campagna e in montagna il segnale telefonico, così come la copertura web, il più delle volte è insufficiente, se non inesistente. Chiedere alle aziende che operano in quei luoghi di adeguarsi alla fatturazione elettronica, come ai vari “click day”, non solo è ingiusto, ma dannoso, perché costringe quegli imprenditori a ricorrere a nuove e costose consulenze, con evidenti penalizzazioni sul piano della loro competitività. La soluzione non può che essere una proroga, auspicando che questa sia di stimolo allo Stato per modernizzare tutto il Paese».

LEGGE CAPORALATO. La nuova legge sul caporalato è fonte di grande preoccupazione per il mondo datoriale agricolo, soprattutto in merito al reato di sfruttamento del lavoro, in quanto “si rischia di trattare con lo stesso rigore punitivo chi, con violenza e minaccia, sfrutta i lavoratori e li sottopone a trattamenti disumani e degradanti e i datori di lavoro che assumono e assicurano regolarmente i propri dipendenti, ed occasionalmente possono incorrere in violazioni lievi e meramente formali della normativa legale e contrattuale”: «Siamo diventati tutti caporali – afferma Barbero – e questo non va bene. Chi dimentica le scarpe antinfortunistiche deve poter contare su una legge che non lo tratterà come un caporale del lavoro».

PAGAMENTI IN CONTANTI. L’imminente entrata in vigore del provvedimento che vieta a datori di lavoro e committenti di corrispondere la retribuzione ai lavoratori per mezzo di denaro contante, in realtà crea una serie di problemi logistici per l’apertura e la gestione di conti correnti, oltre che adempimenti e costi inutili per entrambe le parti: «Non si capisce perché da un lato viene concesso a chiunque l’uso di una liquidità di tremila euro in contanti e poi si impedisce al datore di lavoro di usare quei soldi per pagare il dipendente. Di fatto, è un provvedimento che non serve all’imprenditore, né al lavoratore, ma solo alle banche».

IMU E TASI. Un’infinità di errori di valutazione e contestazioni in sede di calcolo di Imu e Tasi nascono dal fatto che i Caaf sono costretti ad inseguire e incrociare i dati non solo delle delibere comunali, ma anche dei singoli regolamenti. Un carico di burocrazia che sfugge a qualsiasi logica di semplificazione fiscale, quando basterebbe “semplicemente” che tutti i dati utili venissero contenuti in un’unica delibera.

ANTIMAFIA GSE. Il Gestore dei servizi energetici (Gse), ente pubblico, continua ogni anno a chiedere ai titolari degli impianti fotovoltaici e di biogas la certificazione antimafia, una pratica fine a se stessa, che però ha mediamente un costo intorno ai 150 euro. La sua abolizione risolverebbe immediatamente un problema di tempo e di costi.

RICHIESTA AGGIUNTIVA. In chiusura, Barbero ha chiesto che “il Governo e il Parlamento non ostacolino il recente disegno di legge delle Province autonome di Trento e Bolzano sul contenimento del lupo, ma che, anzi, lo assumano come cardine nella definizione del Piano lupo nazionale, una normativa che non può più essere rimandata, nell’interesse di chi vive e frequenta la montagna”.

Su questo tema, Cia Torino il 5 maggio scorso aveva organizzato a Fenestrelle un affollatissimo convegno per fare il punto sul da farsi di fronte alla crescente diffusione del lupo. Erano intervenuti centinaia di allevatori, insieme a parlamentari, consiglieri regionali e della Città Metropolitana, oltre ad amministratori locali, tecnici faunistici, ambientalisti e cacciatori.